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Messaggi - niko

#481
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
08 Gennaio 2025, 16:22:41 PM
Citazione di: Pio il 08 Gennaio 2025, 14:57:00 PMIn un mondo perfetto si cercherebbe Dio? Quale bisogno ce ne sarebbe? Turoldo mi sembra abbia scritto "Anche Dio si sente solo".

No, perche' non ce ne sarebbe bisogno.

A quanto pare, questo buonissimo e sacrificalissimo Dio, non rinuncia manco per niente ad una sua possibile, e originariamente solo per lui desiderabile relazione con me, in favore delle mie vere e reali necessita' di creatura creata, cioe' quelle di abitare un mondo perfetto.
Di abitarlo con semplicita', dalla nascita alla mia, eventuale, morte, senza dolori, vecchiaia, malattia, guerre e rotture di scatole.

Mondo perfetto che Lui non ha creato. E che, a quanto pare, non ha creato proprio al discutibilissimo fine di mantenere in essere la sofferenza. E dunque la relazione. Pur essendo Lui a quel che si dice cosi' buono.

E poco importa, che, a posteriori, ovvero a creazione fatta ed avvenuta, la necessita' di codesta relazione la avvertiamo potenzialmente in due, io e Lui. E quindi che la sofferenza stessa sembra (sembra) almeno in parte giustificata.

A priori, c'e' solo Lui, quindi, anche la necessita' di relazione in se' (a cui io obbiettivamente, quale individuo con necessita' ben diverse sono sacrificato) la avverte solo lui, e' originariamente roba, e questione, solo sua.

E quindi niente, la sofferenza c'e' e bisogna "accettarla", anzi, come diceva uno che la sapeva lunga, volerla.

Bene che vada siamo l'oggetto del trastullo, di una, eventuale, altrui, solitudine.

Sia sempre lode a Dio, e all'Eurasia comunista, in cui di Lui... non ci sara' piu' necessita'  :D  !!!


#482
Tematiche Filosofiche / Re: Contro il rasoio di Ockham
06 Gennaio 2025, 18:16:31 PM
Citazione di: iano il 05 Gennaio 2025, 20:40:25 PMDici bene.
Secondo me c'è nella storia della vita, della quale meglio conosciamo quella umana, una continuità che necessariamente viene spezzata per necessità descrittive.
Così io mi sforzerei più di vedere quale continuità c'è fra scienza e religione, impresa certamente più impegnativa che marcarne le differenze, partendo dal fatto che come dici c'è comunque un certo impegno ''scientifico'' nelle sacre scritture per descrivere il creato.
Io mi chiederei quindi se il binomio Dio e preghiera sia scindibile, e poi mi chiederei cosa conservi un equazione del tanto aver pregato.
Io direi che conserva la convinzione che la natura risponda alle nostre parole, che siano in forma alfabetica o numerica, simbolica in generale.
Sarebbe stata possibile la scienza senza la nostra profonda convinzione che '' la natura ascolti le nostre equazioni'' ?
A me pare che più che un Dio fattosi verbo, ci sia un verbo fattosi Dio., e che solo nostro sia il verbo, non di Dio , ne della natura.
Il verbo è la soggettività dell'umanità, che nella misura non gliela riconosciamo , diventa altro da noi.
Dio disse che la terra sia, e la terra fù.
Non sò se c'è questa frase nella bibbia, perchè non l'ho mai letta, ma non mi sorprenderei se ci fosse.
In effetti non c'è bisogno di parole, in forma di suppliche o di equazioni, perchè i fatti si compiano, ma le parole sono il modo in cui vi partecipiamo in qualche come umanità.




Scienza e religione cristiana hanno in comune la fede nel futuro. 

La conoscenza anche nella scenza e' in un certo senso "fede", cioe' non e' conoscenza che si produca a prescindere dalla volonta', e tantomeno conoscenza irreversibile, o dell'irreversibile, tanto che si aggiorna, e si falsifica, continuamente.

La conoscenza nel senso piu' classico, e quindi piu' storico-filosofico del termine, invece, si produce a prescindere dalla volonta' ed e' irreversibile; insomma si puo' avere, con la conoscenza, lo stesso rapporto che si ha col passato; tanto che l'oggetto teoretico, l'oggetto etimologicamente della vista e del vedere, l'oggetto di coscienza e di conoscenza per eccellenza, e' il passato stesso. 
La conoscenza insomma, tipicamente si contrappone alla fede, esattamente come il passato (o meglio, l'esperienza umana del passato) si contrappone al futuro (umanamente inesperibile... e al limite in vari modi vaticinabile) . 

La scienza e' praticamente l'unico tipo di conoscenza conciliabile con la fede, e, insieme contrapponibile al significato "classico" o "forte", di conoscenza, come ho cercato di spiegare. 
Nei suoi primi vagiti, (penso soprattutto a Galileo e Bacone) essa, la scienza, si accredita (o comunque tenta di accreditarsi) esplicitamente come una continuazione della rivelazione cristiana, o una obbedienza esplicita a doveri morali cristiani, ma ben presto, sviluppera' una discorso ideologico fideistico suo proprio, e potenzialmente antitradizionale e anticristiano, appunto lo scientismo positivista e la fede nel progresso.

Come riferimenti nel panorama filosofico italiano di adesso, vedere soprattutto Galimberti per quanto riguarda il nesso tra scienza e cristianesimo per il tramite di una certa irrealistica e anticlassica fede nel futuro instauratasi da un certo momento in poi in occidente; e Severino per come e quanto conoscenza, e fede siano, e restino, due mondi esperienzialmente e umanamente contrapposti e inconciliabili nonostante tutti i tentativi che siano stati fatti per conciliarli: in un modo o nell'altro, il tipo umano parmenideo e antinichilistico che lui stesso crede di incarnare, sceglie sempre la conoscenza, in quanto senso dell'eternita' e dell'attimo eterno, e non mai la fede, in quanto senso del, fondamentalmente impossibile, e falso, divenire.


#483
Tematiche Filosofiche / Re: Contro il rasoio di Ockham
05 Gennaio 2025, 19:09:31 PM
La scienza non rende falsa l'ipotesi di un dio creatore, la rende "solo" inutile.

Inutile come ipotesi operativa nell'ambito della scienza stessa. Che non puo', e non vuole, spiegare il naturale con il soprannaturale; la razionalita' e la verificabilita', con l'assurdo e l'inverificabile.

Grazie alla scienza, si dimostra che il mondo in se', e a livello dei fenomeni fisici e naturali studiati dalla scienza stessa, e' pienamente autosussistente, autocausato e autogenerato, e puo' stare in piedi (anche) da solo. Non c'e', e non ci puo' essere, un'ipotesi-Dio in quanto ipotesi necessaria, a spiegare fatti e cose che altrimenti, non si spiegherebbero.

Poi, che vuole continuare a credere in un creatore rimane libero di farlo.

Il fatto che sia ormai dimostrato e stradimostrato che il mondo possa, stare in piedi senza un dio, non vuol dire che in senso etico o probabilistico esso, il mondo, debba, anche farlo.

Il dio di cristianesimo, ebraismo e monoteismo e' onnipotente. E' un dio onnipotente. Oltreche' buono.
Questo vuol dire che egli, questo strano e invisibile personaggio, non solo puo' perseguire tutti i fini che vuole, ma anche, tutti i fini che vuole... con tutti i mezzi, i tramiti, le fasi intermedie, le tortuosita' che vuole.
Se vuole realizzare i suoi fini tramite un universo autosussistente e retto da leggi uguali ovunque che lo esclude come ipotesi necessaria, non sareno certo noi, comuni mortali, a fermarlo. E infatti, a qusnto pare non lo abbiamo fermato. Se per qualche strano motivo si diverte a realizzare settecentomila generazioni di dinosauri prima dell'uomo, e settecantomila pianeti disabitati tutti intorno alla terra, stelle, buchi neri eccetera lo fa, non viene certo a chiedere il permesso a noi. Di tutte le stranezze e le cose logicamente incoerenti che fa il dio abramitico, (teodicea, libero arbitrio, inferno, creazione, redenzione eccetera eccetera) questa, di predisporre un universo autosussistente e autofunzionante, sarebbe la meno strana e la meno incoerente.

L'ultima di cui gli andrei a chiedere ragione se mai un bel giorno lo incontrassi.

Piu' che altro, la metafisica occidentale classica e postclassica e' il trionfo del soggettivismo e dell'antropomorfismo, perche' i motivi per cui si continua, o meglio si insiste e si persiste, a credere in un dio, creatore e amorevole, o comunque interveniente nelle vicende umane e ad esse interessato, dopo che filosofia prima, e scienza, dopo, ne' hanno dimostrato se non, appunto, l'inesistenza, sicuramente la natura di ipotesi superflua, sono al cento per cento e senza timore di smentita, direi, motivi etici (credere in un dio soddisfa un bisogno di senso, e di giustizia), e motivi psicologici (credere in un dio e' rassicurante, tipo genitore onnipotente).

Non e' il rasoio di Ockaham la stura del soggettivismo e dell'antropomorfismo, ma tutto il ciarpame e la moltiplicazione di enti che c'e' prima.

L'essenza della religione e' la pretesa che il mondo si adatti all'uomo e non viceversa; infatti, la religione, descrive, e descrive pure entro certi limiti bene, il mondo per come dovrebbe essere, non (certo) il mondo per come e'.
Addirittura, si afferma che Dio e' uomo, si e' fatto uomo, ha creato il mondo per amore dell'uomo, ha messo l'uomo al centro dell'universo, eccetera eccetera.

Se non e' un soggettivismo e un relativismo questo...

Io ci vedo solo la volonta' di potenza all'opera, tale in cui quello che mediamente, e massificatamente, a qualcuno, (e poi a molti) piace e rassicura, e rassicuro' credere, a un certo punto diventa, e divento', la verita'.

All'animale umano pesa troppo il fardello di un mondo senza senso.

Questa, e' la verita' dietro certe "verita' ".

E quindi niente, e' veritativa solo la condizione umana, tale per cui le bugie, le illusioni e le proiezioni varie, che a vari fini, e livelli, ci hanno tenuti in vita, e reso in una certa forma data gerarchicamente ordinati, e socialmente collaboranti, sono "vere", o meglio reali, in quanto causa, (e intendo causa ancora e nonostante tutto operante) della nostra attuale, al mondo, presenza... e non estinzione o assenza. Testimoniate dalla vita, come nella miglior tradizione mistico religiosa.

Ma non mi si venga a dore che i soggettivismi sono nati con la scienza.

Semmai, grazie alla scienza sono molto diminuiti. Abitiamo un sasso qualsiasi, e non il centro del cosmo. Gia' questo e' un bel progresso. Verso una certa, e sospirata, oggettivita'.



#484
Citazione di: anthonyi il 02 Gennaio 2025, 14:47:08 PMEh no! Chi non vota esprime sostanziale consenso per l'esistente, chi tace acconsente!

Ok, prox volta votero' Vannacci.

#485
Citazione di: anthonyi il 02 Gennaio 2025, 12:58:53 PMHai il diritto di avere e di esprimere l'idea che vuoi della società occidentale, jacopus. Ma per quanto mi riguarda nella tua visione ci sono troppe forzature ideologiche. C'é questa ossessiva ripetizione della parola "capitalismo" che io non amo, e non l'amo perché non dice niente se non sottintendere che c'é un potere assoluto e "malefico" che agisce nella società e io credo che questo non sia vero. Credo invece che la maleficità provenga proprio da chi ha inventato questo concetto che serve a coltivare pensieri paranoici in chi lo subisce.
Il denaro e i meccanismi economici esistono da quando si é sviluppata la società umana, con problemi che sono simili anche a millenni di distanza. Sono problemi che io certamente non nego, ma sono problemi annessi all'essere umano e certamente non figli di meccanismi di natura economica. La semplificazione che fai mettendo insieme attacchi terroristi, critiche nei confronti delle ONG e la questione di Bibbiano, sono un insulto alla tua intelligenza più che alla mia.
Naturalmente non é questione di casi, la critica che ti faccio non é di contenuto, ma é di metodo. Tu concepisci la società come costruita su principi a priori che dovrebbero spianare ogni problema, ed é questo il modo di pensare dei totalitarismi.
Un modo di pensare liberale vede invece certamente la formazione di principi, ma come adattamento di situazioni gia preesistenti che vanno gestite al meglio, senza nessuna  pretesa di rifondazione radicale della società. Se la distribuzione della ricchezza é reputata iniqua si può certamente cambiare, ma con mutamenti marginali che ottengano adeguato consenso. Se questo consenso non c'é vuol dire che quella distribuzione é ritenuta equa.
Puoi ritenere il mondo "desolante", ma questa é solo una tua proiezione psichica, in un sistema democratico il mondo é come lo hanno voluto i cittadini.


Ecco, allora io appartengo a quella maggioranza ("democratistica") che ormai non vota proprio, e quindi, evidentemente, vuole un mondo insesistente.

#486
Citazione di: InVerno il 01 Gennaio 2025, 14:41:26 PMFede no, vediamo benissimo le prove di quel che diciamo, ma religione certamente si, l'occidente non è una regione geografica, ciò che importa è l'occidentalismo come appunto religione, ed in questo si nasconde l'impossibilità dell'integrazione con appartenenti ad altre..



La fede, che poi e' sempre fede nel futuro, e il creazionismo, che poi e' sempre un nichilismo del passato, e il paradigma individuocentrico/personacentrico (del "salviamoci l'anima") sono quello che hanno in comune cristianesimo e capitalismo...

Che il Dio creatore e' buono, significa che il Dio cratore ha infuso a tutti gli uomini la conoscenza necessaria ad agire per il bene, quindi, se qualcuno agisce per il male, questo vuol dire che si puo' agire in maniera eccedente e contraria alla propria stessa conoscenza, insomma che c'e' un quid residuale di liberta' e imprevedibilita' nell'uomo che nessuna "conoscenza" nel senso di autotrasparenza e senso interno puo' esaurire; questo, e' lo scandalo del cristianesimo. Il nesso con il capitalismo e' evidente, perche' con cio' si apre il mondo della liberta', perche' si apre (anche) il mondo degli istinti e degli impulsi, e perche' si apre il mondo in cui il futuro puo' essere davvero innovativo rispetto al presente: dire che un uomo non e' interamente determinato dalla propria conoscenza, vuol dire, ne' piu' e ne' meno, dire che un uomo non e' determinato interamente dal proprio passato.

La stura delle ideologie che sopravvalutano il futuro, tra cui usura e capitalismo, ma anche scienza, progressismo, marxismo, e' a un passo, da questo punto zero del tempo, in cui gli uomini si autoconvincono che esista, un punto zero del tempo.
E quindi che il loro futuro, in cui si gioca la posta in palio dell'infinito, sia infinitamente piu' importante del loro passato, in cui si gioca la (sola) posta in palio del finito.
La sindrome del padre buono, che ti crea dal nulla per farti durare per sempre.  Accettare il passato, significa accettare l'irreversibile. Non accettarlo, significa ossessionarsi con la redenzione, il perdono, la rivoluzione, e il capitalismo stesso e' rivoluzione, seppure incompleta e tradita.

La religione, invece, e' confusiva in merito...

Viceversa servo arbitrio, intellettualismo etico (idea socratica per cui ognuno agisce esclusivamente in base alle proprie conoscenze e il "male", morale ed esistenziale, e' solo ignoranza) e conoscenza come reminiscenza, quindi focus sul passato, e sull'idea che il passato sia migliore del presente, tanto che il "paradiso" e' prenatale e non postmortale, sono lo stato precristiano dell'occidente.

Tu hai conoscenza, quando sei centrato sul passato, e hai fede, quando sei centrato sul futuro. Hai voglia, a dire che sono conciliabili. Non lo sono. O meglio, potranno pure esserlo, ma il punto e' che l'uomo storico e' stato chiamato tra queste due a decidere, cioe' ad amare di piu' l'una oppure l'altra. Il capitalismo e' impossibile, se non si decide per la fede. Se non si e' in una certa fase storica, geografica eccetera. Zio paperone, si priva dei beni presenti in pregustamento dei beni futuri. Zio paperone non e' scemo, e' in una condizione in cui concepisce i beni presenti come finiti, e i beni futuri come infiniti, zio paperone e' cristiano. Oltreche' naturalmente, protestante.

Tutto questo, per dire solo, che nessuno, puo' parlare al di fuori delle ideologie.

Parlare al di fuori delle ideologie, e' come parlare al di fuori della vita.

La sinistra liberale non e', al di fuori delle ideologie, e' la piu' ideologica di tutte.

E tanto piu' sara' scaricata, e trombata, da una borghesia fondamentalmente apolitica, e amorale, che nei prossimi venti trenta anni avra' incidentalmente bisogno dei fascistoidi piu' o meno trumpiani, dell'area opposta, e in generale degli statalisti, e dei protezionisti, al potere, per fare, la guerra (cioe' il proggetto di governance reale), tanto piu' fara', soltanto, ideologia.

Tutti quelli che nei prossimi venti trenta anni vogliono contare, qualcosa, specificamente e particolarmente in politica, dal carrozzone della sinistra liberale stanno scendendo. Non salendo. E' questo, che in effetti, per come vedo la storia io, significa, qualcosa. Il neoliberismo e' strafinito. E con esso, il neoliberalismo. E la nuova guerra civile americana, naturalmente, non ci sara'. Il calo delle braghe dei dem sara' sostanzialmente indolore. Effettivo, ma indolore.

E naturalmente, neanche la pax trumpiana, ci sara'. I violenti in politica interna, quelli che non vogliono l'aborto e gli immigrati, e se un autoctono investe tre volte lo scippatore nero con la macchina parlano di leggittima difesa, getteranno la maschera', e si riveleranno violenti anche in politica estera. 



#487
Citazione di: InVerno il 31 Dicembre 2024, 12:18:55 PMSimpatico neologismo, immagino che come Anthonyi ma per opposte ragioni fai finta di dimenticarti che fino all'altro giorno la dottrina cattolica considerava peccato gli interessi sul capitale... Addirittura tiri fuori la "ricchezza creata dal nulla" che è proprio la definizione cattolica di usura..

Il feticcio dell'individuo/anima e la mentalita' creazionista qui sono il problema, insieme al sentimento del tempo e al suo riconoscibile divenire, a cui si ricollega l'idea stessa di scienza, e di progresso.

Svalutare il reale in nome dell'ideale, "equivale", per cosi' dire, a svalutare il passato e il presente in nome del futuro, o meglio, la tendenza, diviene tale, senza mai cambiare, realmente...

Che cosa e' il progresso?

E' la storia di noi uomini dell'occidente, che siamo passati dalla mancanza di potenza in presenza di un omni pervasivo e omni potente oggetto (contemplazione del passato, desiderio di beatitudine prenatale, ovvero, dal punto di vista del presente e della coscienza, che poi e' l'unico che conta: luce), alla mancanza di oggetto in presenza di una, vana, perche' assoluta e incontrastata, potenza (contemplazione del futuro, desiderio di beatitudine post mortale, ovvero: oscurita'). 

Il progresso, e' una coversione, da un tipo di uomo che crede di avere il passato davanti, ai suoi occhi, e il futuro, dietro, cioe' un tipo di uomo omerico, che ha una concezione naturalistica, della sua stessa coscienza e conoscenza, a un tipo di uomo che crede di avere il futuro, davanti, e il passato, dietro, cioe' un tipo di uomo, cieco, direttamente, come parossismo della sua stessa precedente condizione omerica, dato che nonostante le sue pretese, di conversione, rispetto al sole, del tempo, l'unica "zona" del tempo contemplabile, rimane quella passata, cioe' l'unico punto di vista valido, rimame quella naturalista, e materialista.

Inutile dire che cosi', nell'occidente che qualcuno vorrebbe vanamente "difendere", siamo passati dalla conoscenza, alla fede, cioe' dalla padella, alla brace.

Il creazionismo, in cui il tempo in cui l'upmo crede di vivere va da zero, a infinito, e non, come fu, da meno, a piu' infinito, e' un nichilismo del passato. L'individualismo, e' un nichilismo della societa'.



#488
Citazione di: anthonyi il 31 Dicembre 2024, 11:30:35 AMPuoi mettere tutti i pilastri che vuoi, niko, alla fine reggeràn no solo un contenitore vuoto, o pieno delle cose che sono già nella gran parte delle civiltà di nostra conoscenza, forse addirittura dai tempi della Mesopotamia della quale abbiamo ritrovato numerose note e lettere commerciali, che ci dicono che anche allora il principale uso della scrittura era per fare affari.
Il capitalismo non esiste come dimensione sociale, nel senso che non ci sono società caratterizzate dal dominio assoluto del fattore capitale, anche se in tutte le società umane che conosciamo ci sono ricchi e questi ricchi hanno potere.
Il capitalismo non esiste come dimensione storica, nel senso che non c'é un particolare periodo nel quale si afferma il ruolo del capitale in particolare rispetto ad altri fattori.
Nelle rivoluzioni industriali, che sono quelle nelle quali muta di più l'economia, é l'attività imprenditoriale che crea valore, e lo fa a danno dei capitali preesistenti che diventano obsoleti, per cui il capitale, invece di prendere potere, lo perde.


In mesopotamia nasce la societa' di classe, ma il capitalismo con i suoi rituali e ideologie ne e' il parossismo.

#489
Citazione di: anthonyi il 31 Dicembre 2024, 02:58:26 AMSono d'accordo sulla prima parte, il "capitalismo", concetto ideologico inventato dal pensiero Marxiano e dai suoi derivati, non é mai stato realizzato perché non esiste.
Questo comporta che la seconda parte é falsa, il cristianesimo non può aver fatto nascere qualcosa che non esiste, e quindi non é mai nato.


Non e' realizzabile come utopia (intollerante) ma esiste come fatto...

I due pilastri ideologici fondamentali del capitalismo sono: 

> che la cooperazione e la necessaria unita' tra gli uomini possa scaturire dall'egoismo individuale, cioe' la mano invisibile dell'economia, che in teoria dovrebbe guidare l'egoismo dell'uno al vantaggio di tutti, in realta' non funziona ed essa e' solo la mano degli sbirri, che difendono il profitto e la proprieta'. Banalmente, per essere uniti e solidali, a questo mondo ci vuole l'intenzione cosciente di esserlo, e non la bacchetta magica di certa ideologia, che pretende di rovesciare l'egoismo in cooperazione.

> E poi l' ex nihilo della merce e ricchezza capitalistica, cioe' che, data una societa', in tale societa' la ricchezza dell'uno si possa creare dal nulla, in un gioco a somma positiva, e non in danno e in sottrazione della ricchezza dell'altro, in un gioco a somma zero.

Non e' dal nulla, che viene la cornucopia dal prodotto capitalistico, ma dal lavoro degli sfruttati. Odioso al lavoratore sfruttato stesso, e quindi non nobilitabile in nessuna etica dtl lavoro.

La demenza inidividualista, cioe' animica del si salvi chi puo', e creazionista, cioe' del padre buono che crea le cose dal nulla, ha, neanche troppo lontane, radici cristiane. Piu' ancora della predestinazione e dell'esteriorita' della fede e della grazia, attribuibili al (solo) protestantesimo.

Questa roba, non esistera mai in quanto utopia, perche' e' e rimane tale, ma esiste come fatto; ed e' quasi sempre l'utopia di chi, nel discorso politico, non dice, di avere e perseguire, utopie. Esiste sullo sfondo.



#490
Citazione di: InVerno il 30 Dicembre 2024, 08:46:20 AMSono d'accordo con Anthonyi che bisogna rispettare anche i bisogni di "sicurezza percepita" , non basta tirare fuori una tabella per convincere persone che si sentono minacciate che non lo sono, ed è loro diritto non sentirsi tali, perchè la sicurezza, anche percepita, è parte integrante del benessere umano. E questo mi da anche l'occasione per tirare fuori l'ultima (penso) specificazione del mio discorso, ovvero che non c'entro niente con la destra che fomenta e ingigantisce per tornaconto elettorale l'insicurezza percepita, anzi, sono dei criminali politici nel farlo. Ma questo è anche un gioco delle parti, a sinistra sono anni che si vaticina di emergenza femminicidio in uno dei paesi al mondo e nella storia dove le donne sono più sicure della loro incolumità. Questo mi riporterebbe in realtà all'inizio del discorso, al problema del degrado dei sistemi politici, che tutt'altro ha a che fare col CaPiTaLIsmo, ma anzi è proprio il nocciolo del fallimento democratico, l'elettoralismo che sballotta gli elettori da una minaccia di destra ad una di sinistra, per puro tornaconto elettorale senza alcuna prospettiva politica, e che poi si ritrova una popolazione rincoglionita dai demoni ed apolitica nei fatti. La destra fa la destra ed è inutile di chiedergli di fare altro, la sinistra invece ha due strade: a) quella liberale, che contempla la sicurezza come un valore fondante del diritto e delle istituzioni, e perciò non lascia che il,tema securitario finisca in mano alla destra e b) quella post comunista che la legalità figurarsi, sono cresciuti a pane ed esproprio, e ha come intimo desiderio vedere il sistema occidentale fallire, non ha alcun rispetto per "i borghesi" che vede complici del sistema, terzomondista e tutto il resto. Grazie alla prevalenza della seconda, non tanto sui simboli e i manifesti, ma proprio nella cultura cattocomunista italiana, il tema securitario finisce in mano alle destre, perchè per quanto assurde e antistoriche, hanno pur sempre un maggiore relazione con la realtà di persone che invece mangiano pane ed ideologia.


La peggiore ideologia, nonche' utopia intollerante, non mai realizzata e non mai in futuro realizzabile, e' il capitalismo.
Solo dal nichilismo e dal (vano) anelito universale insito nel cristianesimo, essa poteva nascere e scaturire; e qui veniamo all'alveo cosiddetto "occidentale", di tale assurda  ideologia, che alcuni, chissa' perche', ad oggi vorrebbero vedere fallire, da solo, quale mero alveo, o auspicabilmente insieme, all'ideologia suo piu' recente frutto stessa.

La prima merce prodotta con metodi serializzati e fordisti fu una bibbia, e da allora la musica, stridente, di certa onnipresente e pervasiva "catena", di montaggio, non e' mai cambiata.

Il cattocomunismo, italiota, tanto facile qui da criticare (effettivamente come sparare sulla croce/rossa: in tutti i sensi) e' solo scimmiottamento (ir)riflesso, del cattocapitalismo originario e originale.

Su cui pare che non si possa (piu') puntare il dito, perche' chi parla nella ideologia, dominante, crede di parlare dal di fuori di tutte le ideologie. 

Ma tant'e', pure quello che c'era e c'e' di salvabile nel cristianesimo stesso, ha radici eurasiane, e non gia' europee. Euroatlantiche tanto meno.

Mi sa che il problema e' e resta Carlo Magno, e chi l'ha incoronato.

#491
Citazione di: PhyroSphera il 30 Dicembre 2024, 10:24:38 AMTu, come tanti altri, trasformi il dogma su Dio, che è affermazione misteriosa, non definita categoricamente, in un dogma sulla religione, il quale è illusorietà; quindi intendi le religioni in base alle consuetudini (anche di pensiero) che contengono, separandoti dai veri significati che culti e riti e dottrine posseggono. Così nomini convenzioni, non veramente buddhiste, non veramente cristiane, ma solo praticate da molti buddhisti e molti cristiani, e le metti al posto dei veri contenuti dottrinali.
Non c'è dubbio che esiste una grave invadenza ai danni delle autentiche religioni e che spesso è difficile raccapezzarsi, che anzi ci si trova addirittura sotto attacco quando e mentre si vuol capire; ma non bisogna assecondare il mal comune.

MAURO PASTORE


Senti, l'inferno fa parte dei dogmi e dei novissimi della chiesa cattolica, e pure la resurrezione della carne.

Tutto cio' e' palesemente incompatibile con ogni possibile dottrina della reincarnazione, perche' se un'anima umana e' in paradiso o all'inferno, ovvero in uno stato di dannazione o beatitudine definitiva, non puo' reincarnarsi e vivere vicende terrene sensate (dove andrebbe a finire il libero arbitrio, se uno nascesse al mondo terreno gia' dannato o gia' salvo? Che camperebbe a fare? E viceversa se uno puo' provenire prenatalmente dall'inferno e poi salvarsi, o provenire prenatalmente dal paradiso e poi dannarsi, cioe' se salviamo il libero arbitrio pur ammettendo la reinarnazione, dove andrebbe a finire, la definitivita' di inferno e paradiso?).

E se quella stessa anima ha avuto ottantadue (82) corpi, e vi corrisponde, a tutti e ottantadue indifferentemente non puo' reidossarne uno in particolare alla presenza del Cristo.

Se tu non ci credi, nell'inferno o nella resurrezione della carne, sei eretico, ma io da ateo non posso perdere tutto sto tempo a parlare con un eretico, sta societa' e tutto un calderone di gente che vorrebbe riconciliare il cristianesimo con il buddismo, in realta' non sanno riconciliare nemmeno gli impegni del lunedi' (calcetto) con quelli del martedi' (riunione di condominio). Quindi, per me volassero bassi e non si convincessero di aver capito tutto.



#492
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 18:09:18 PME cosa é Piú dignitoso per un cittadino africano tra l'entrare clandestinamente in Europa e poi stare a elemosinare alle porte delle chiese o raccogliere i carrelli della spesa, o vendere fazzolettini ai semafori e poi andare alle mense Caritas o usufruire dell'assistenza sociale, oppure rimanere nel proprio paese impiegando le proprie capacità per renderlo migliore?


Il mondo non e' ne' migliore ne peggiore, il mondo e' Eurasia e in Eurasia non ci stanno immigrati, viva la globalizzazione abbasso il capitalismo.



#493
Citazione di: InVerno il 29 Dicembre 2024, 10:56:09 AMVabbè se vengo di nuovo tirato in ballo specifico: posto di essere d'accordo su cosa si intende per "colonialismo" non ho niente contro l' "anticolonialismo", il problema è che nella prassi le forze che si battono il petto su questo punto, nella mia esperienza lo fanno per evitare i controlli di efficienza e trasparenza, insomma per prendere i soldi e farli sparire più velocemente di un tornado trasformandosi velocemente in cleptocrazie sorrette dal risentimento. Chi fa cose serie non le fa sotto lo stendardo dell'anticolonialismo, ma alla luce dei risultati concreti che è in grado di produrre. In alcune parti dell'africa centrale a metà dell'800 non avevano ancora visto l'introduzione della ruota, capisco la tentazione di pensare che sono stati gli occidentali a rubarle tutte, ma la questione è un pò più complicatina e non verrà risolta, certe parti del pianeta sono destinate a rimanere più povere delle altre, non importa quanti migranti assorbiremo o quali progetti faremo, bisogna trovare equilibri che si adattino ai contesti e dargli dignità, non spacciare la balla che l'unica dignità sia trasferirsi in occidente dove c'è il deposito di ruote rubate.

A tal proposito visto che è Natale e magari vi sentite generosi segnalo questa iniziativa che scambia la protezione delle foreste pluviali con migliori condizioni sanitarie per le popolazioni locali con focus specifico sulle donne. Siccome cercano fondi per consolidare operazioni in africa centrale mi sembra il topic giusto.


Si puo' essere felici anche senza ruota, ma non senza dignita'.

Senza ruota, puoi andare a piedi, senza dignita', puoi solo strisciare.

#494
Citazione di: Visechi il 29 Dicembre 2024, 09:15:55 AMMillo mi (espressione gergale traducibile con Eccolo lì). Intervengo solo per evidenziare questo passaggio.
Già, fai bene Inverno a... diversamente non avrei goduto di questa autentica chicca. Allora esiste, persiste, insiste e resiste la mentalità coloniale, non è da considerare come un animale leggendario colui che se ne fa paladino. Ecco la spocchia e la presunta superiorità dell'uomo bianco. Stupendo davvero, me lo segno e sarà monito ogni qualvolta mi incaponirò a voler discutere con l'uomo settecentesco. Non esiste l'autodeterminazione dei popoli, bensì i popoli si determinano in base alla spartizione cinquecentesca.
Ma davvero si può ragionare con queste idee?

I profeti dell'anticolonialismo dovrebbero riflettere

Non meravigliamoci dell'arretratezza degli italiani, siamo ancora al settecento.

I profeti dell'anticolonialismo dovrebbero riflettere


Lasciali perdere, qui alcuni sono solo contro il colonialismo della Russia... e' il fardello dell'uomo sionista...

#495
Storia / Re: Papino il Breve
25 Dicembre 2024, 21:19:57 PM
Citazione di: anthonyi il 25 Dicembre 2024, 16:27:35 PMSei surreale, niko, é adesso che c'entra il Papa?
Mi rendo conto che le delusioni sono state cocenti per voi comunisti di provata fede, questi deliri di pensiero sono comprensibili.


La paura e' la madre di tutte le religioni, specie di quelle gerarchizzate... 

pensare che un omino di passaggio come il Voitilaccio abbia sconfitto qualcosa come il comunismo e' il vero delirio, e il vero esorcismo, di una evidentemente notevole, paura...