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Messaggi - sapa

#481
Attualità / Il valore della libertà
06 Luglio 2021, 18:07:10 PM
Citazione di: Andrea Molino il 04 Luglio 2021, 23:15:37 PM
Citazione di: InVerno il 04 Luglio 2021, 17:23:14 PM
Citazione di: Andrea Molino il 04 Luglio 2021, 15:24:19 PM
La TV fatto credere alla gente che dovevano fronteggiare un reale rischio di morte da Covid, eppure sarebbe bastato leggere davvero gli studi (quelli ufficiali forniti dalle case farmaceutiche), per capire che il vaccino, nella migliore delle ipotesi, aumenta dell' 1% la probabilità di non ammalarsi: per capirci, senza vaccino ho il 99,1% di probabilità di non ammalarmi, ma se ho meno di 60 anni le probabilità aumentano.
Eh, ho capito, ma se non ci linki la fonte come facciamo a "farcelo bastare", o meglio a leggerlo? Io non saprei neanche dove trovare questo studio, figurati che l'altro giorno mi sono sorpreso ci fosse un canale dopo Italia1, tanto sono bravo a cercare le cose, perciò per favore condividilo..


Qui c'è la pubblicazione ufficiale di Pfizer:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33301246/

Questo è il sito del ISS con i riassunti sugli altri:
https://www.epicentro.iss.it/vaccini/covid-19-vaccino-astrazeneca

In ogni caso provo a spiegare come si calcola l'efficacia.

Prendiamo ad esempio Pfizer:
21000 vaccinati contro 21000 placebo
8 malati tra i vaccinati contro 162 tra i placebo

Efficacia presunta: 8 / 162 % = 95%


Calcoliamo ora il "vantaggio" vaccinale:
Probabilità di ammalarsi se non vaccinati: 162/21000 % = 0,77%
Probabilità di ammalarsi se vaccinati: 8/21000 % = 0,03%

Ergo se non mi vaccino ho il 99,23% di non ammalarmi...


Poi, per i più curiosi, guardate come hanno condotto lo studio:

       
  • NON in doppio cieco
  • I malati sono stati determinati "valutando i sintomi" NON i tamponi!!!
Bè, questi numeri potrebbero essere realistici, in effetti, se il campione di 21000 vaccinati e quello di 21000 placebo hanno di fatto svolto, durante la sperimentazione, una vita normale. Numeri più realistici di quelli che ci hanno propinato per mesi e che continuano a propinarci, che tengono conto dell'incidenza di positivi sul totale di tamponi svolti. Anch'io non sono un esperto di statistica, ma dov'è l'errore?
#482
Attualità / Il valore della libertà
04 Luglio 2021, 16:03:41 PM
Ciao Andrea, la realtà a me sembra essere molto semplice: gli italiani si vaccinano per poter andare in ferie. E non solo gli italiani. Per la maggior parte dell'umanità che popola la parte del mondo benestante, il vero ed essenziale valore da salvaguardare sono le ferie. Oggi ho visto al TG2 uno yacht passare davanti al molo di Lampedusa, al quale stavano attraccando 2 barche di migranti e bastava vedere come i croceristi guardavano incuriositi per capire in che mondo viviamo. Fai salve quelle 2 settimane di vacanze e la gente è felice, smettendo di preoccuparsi del virus e delle mascherine. A settembre saremo da capo? Probabile, però si è già cominciato a starnazzare che  costretti al lockdown  saranno solo i  non vaccinati! Stai pronto per settembre, che ci sarà da ridere. A presto.
#483
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
04 Luglio 2021, 11:06:39 AM
Citazione di: InVerno il 04 Luglio 2021, 07:55:14 AM
La bagno, la bagno, sperando che il misto di limo e letame che ho messo nella buchetta trattengano un attimo l'umidità. Non ho fatto il gocciolatore perchè non ne trovo il senso, è vero andare con la manichetta è una rottura, però non ho intenzione di bagnarla in produzione perciò dovrei fare tutto l'impianto e smontarlo fra due anni. So che la bagnano anche in produzione, suppongo sia molto utile se la vendi a peso, ma se poi devo trovarmi il mosto annacquato comincia un ciclo  di "lavoro per lavorare di più" che lascio volentieri ad altri. Più che altro ho una infezione di oidio abbastanza pesante sulla vite preesistente che l'anno scorso ha dato il "meglio di se", e mi ha già infettato alcune piantine. Il punto è comincio a non credere più allo zolfo bagnabile che vendono, non vedo alcuna differenza dopo che lo applico, e da quando lo uso l'oidio è andato solo peggio, quest'anno ho fatto due passaggi in polvere, e mi hanno consigliato  l'antioidico biologico specifico della bayern, potrei anche sperimentare. Oppure potrei portarmi un giradischi e mettere Beethoven a cannone! La valle è fin troppo vocata, siamo tra i primi comuni a essere saliti sul carro del biologico, ma a parte una manciata di aziende la maggior parte non è mai uscita dal livello di sussistenza.. e forse è meglio così, la miglior certificazione non è che quella che la roba te la mangi te? In privato ti mando le coordinate se sei curioso. Ciao!
Ciao Inverno, posto molto bello, complimenti! Non riesco a capire bene l'altitudine, a livello di paesaggio e manto boschivo da noi sarebbero 3-400 metri sul livello del mare, zone dove l'oidio è endemico e pericoloso. Mi permetterò di suggerirti, in privato (per non inquinare la Grotta), qualche strategia alternativa allo zolfo, anche se la lotta in biologico deve essere sempre preventiva, in quanto eradicare infezioni importanti di mal bianco è praticamente impossibile anche in convenzionale. A presto
#484
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
03 Luglio 2021, 20:47:01 PM
Ciao Inverno, dovevi semplicemente chiedere una deroga al SIAN per poter utilizzare barbatelle convenzionali, non di origine biologica. Una volta chiesta la deroga e verificata la indisponibilità di materiale biologico di quella cultivar sul mercato, procedi all'acquisto e alla messa a dimora. Le barbatelle biologiche di vite da vino sono praticamente introvabili, in pratica sono piante che provengono da vivai certificati bio. In ogni caso, se non l'hai fatto, non succede niente, si tratta di un' "inosservanza che non pregiudica il metodo,  ti becchi una non conformità lieve e torni puro come un giglio! Comunque, non so dove abiti, il contesto ambientale mi sembra molto bello e vocato al biologico, apparentemente direi un'altitudine sui 400-500 metri ma vedi di innaffiarle quelle barbatelle, se vuoi che passino l'estate. Qui da noi, in Romagna, non piove da quasi 2 mesi e in collina si stanno seccando....Auguri per tutto, compresa la risalita dell'orrido!
#485
A proposito sempre di agricoltura biodinamica, copio-incollo questo scambio di opinioni, pubblicato sull' Informatore Agrario n° 22 del 29 giugno 2021, nella sezione Lettere al Direttore.   Di seguito, la lettera inviata e la risposta offerta dal giornale:

L'agricoltura biodinamica fa riferimento
agli insegnamenti
di Rudolf Joseph Lorenz Steiner
(1861-1925), un filosofo austriaco molto
controverso che si è interessato a molti
aspetti della vita umana e che ancora
oggi fa discutere e stimola l'evoluzione
della società.
Si interessò secondariamente anche
all'agricoltura, con l'intento di promuovere
la produzione di cibo sano in un
ambiente sano. La sua dottrina si fondava
su un approccio olistico di tipo ecologico
che oggi viene ripreso dalla strategia
Farm to Fork del Green Deal europeo.
Infatti, la politica agricola europea,
che inizialmente incentivava la massimizzazione
della produttività, si sta progressivamente
orientando verso forme di
agricoltura in equilibrio con l'ambiente.
Produrre a ciclo chiuso evitando l'uso
di pesticidi e di erbicidi, usando specie
naturali autoctone e con rispetto per la
biodiversità, sono tra le regole fondamentali
dell'agricoltura biodinamica che
oggi ispirano anche le nuove strategie di
agricoltura comunitaria.
Nelle prescrizioni biodinamiche ci sono
degli aspetti «magici» che fanno inorridire
il mondo scientifico. Per esempio la
questione del corno-letame, l'influenza
degli astri o altri aspetti che richiamano
l'omeopatia, di sostanze attive in dosi infinitesimali
che dovrebbero produrre reazioni
non dimostrabili scientificamente.
Perché la dovremmo contrastare?
Gli umani temono ciò che non conoscono
e l'agricoltura biodinamica presenta
dei lati non scientificamente dimostrabili
che però non ostacolano e
nemmeno annullano i benefici ambientali
connessi all'agricoltura biodinamica.
Gli altri agricoltori e scienziati per l'agricoltura
temono però soprattutto che
una parte degli aiuti che erano destinati
all'agricoltura convenzionale possa finire
nelle mani dei coltivatori biodinamici,
se questi ottengono propri rappresentanti
nei tavoli tecnici.
Temono anche che un po' alla volta
la popolazione umana guardi non alla
produzione ma alla qualità dei prodotti
agricoli e che venga fatto pagare all'agricoltura
convenzionale il danno ambientale
(perdita di carbonio nei suoli
e di biodiversità nell'ambiente di coltura
e fuori) e alla salute umana. È infatti
probabile che i veleni che ancora oggi e
senza vergogna sono presentati come
«fitosanitari» vengano associati a tante
malattie mortali anche per l'uomo, e
che si chieda a coloro che li hanno erroneamente
venduti, pubblicizzati e fatti
usare di passare alla cassa.
Perché la dovremmo favorire?
L'agricoltura biodinamica è nata più
di un secolo fa e ha ispirato l'agricoltura
biologica. I disciplinari del biodinamico
costituiscono un'applicazione restrittiva
dei regolamenti del biologico con un
numero inferiore di sostanze ammesse
nella coltivazione.
L' agricoltura biodinamica, anticipando
la politica agricola comunitaria, già prevedeva
la realizzazione delle aree ecologiche
aziendali destinando almeno il
10% della superficie aziendale alla conservazione
della biodiversità.
Numerosi studi scientifici evidenziano
gli impatti positivi sulla qualità biologica
e chimica del suolo e sullo stoccaggio
del carbonio organico con un'importante
azione di contrasto ai cambiamenti
climatici. Nel contempo il biodinamico
garantisce una sostenibilità economica
con una produzione lorda vendibile
per unità di superficie di tutto rispetto.
Se si considerano anche quelli indiretti
sull'ambiente, i costi dell'agricoltura biodinamica
sono inferiori a quelli dell'agricoltura
convenzionale.
Non vi sono quindi motivazioni che
dovrebbero indurre il legislatore a omettere
il termine biodinamico nel ddl 988 e
concedere aiuti anche a questa forma di
agricoltura che ha l'unico difetto di essere
ancora poco conosciuta, poco studiata
e non insegnata all'università in Italia.
Augusto Zanella
Cristian Bolzonella
Dipartimento territorio
e sistemi agro-forestali
Università di Padova

Pubblichiamo questa lettera per rispetto
delle opinioni dei nostri lettori, anche se diverse
dalle nostre. I sostenitori del biodinamico
tuttavia affrontano il dibattito esploso
in queste settimane concentrandosi sugli
aspetti ecologici e ambientali (che sono gli
stessi dell'agricoltura biologica e che nessuno
contesta) e sorvolano invece sugli aspetti
esoterici della biodinamica come l'uso dei
preparati steineriani o l'influenza di fantomatiche
energie astrali, minimizzandone
l'importanza. Dimenticando volutamente
che queste pratiche sono obbligatorie per
chi vuole essere certificato come biodinamico
e sono il tratto distintivo dell'agricoltura
biodinamica.
Entrando nel merito della lettera, sorvoliamo
sull'affermazione che Rudolf Steiner
«ancora oggi stimola l'evoluzione della società
». Noi non ci occupiamo di filosofia e
non ci interessa molto il fatto che l'uomo
sia nato su Saturno oppure no.
Non condividiamo, anzi rifiutiamo integralmente,
l'affermazione: «È infatti probabile
che i veleni che ancora oggi e senza
vergogna sono presentati come "fitosanitari"
vengano associati a tante malattie
mortali anche per l'uomo, e che si chieda
a coloro che li hanno erroneamente venduti,
pubblicizzati e fatti usare di passare
alla cassa».
Si tratta a nostro avviso di un'affermazione
pretestuosa, priva di alcuna base
scientifica e del tutto fuorviante.
Quanto ai «Numerosi studi scientifici evidenziano
gli impatti positivi sulla qualità
biologica e chimica del suolo e sullo stoccaggio
del carbonio organico», anche qui si
parla di studi che, al massimo, hanno esaminato
gli effetti delle pratiche agronomiche
comuni all'agricoltura biologica.
Non esiste un solo studio scientifico serio
che leghi questi effetti positivi all'uso
dei preparati steineriani ed è questo il nodo
della questione.
Ribadiamolo: sono i sostenitori del biodinamico
che devono dimostrare che è l'uso
dei preparati che fa la differenza. Non
sono gli scienziati che devono dimostrare
che non servono.
Per finire: sul fatto che l'agricoltura biodinamica
sia «non insegnata all'università
» ci sentiamo di rassicurare gli autori della
lettera: fra poco vedremo anche questo.
Purtroppo. A.B.

22/2021 • L'Informatore Agrario 5
#486
Citazione di: Ipazia il 29 Giugno 2021, 21:10:59 PM
La musica, così potente nel suscitare emozioni, è la più scientifica delle arti perche si regge su precisi rapporti di frequenze sonore la cui combinazione è teoricamente infinita. Tale matematica emozionale, che insiste sul nostro senso dell'udito, è oggetto di ricerca "scientifica" fin dai tempi dei pitagorici. Il fatto che rapporti esatti di frequenze li chiamiamo "musica", e rapporti casuali e non periodici "rumore", dovrebbe raffreddare qualsiasi approccio "emozionale" all'arte musicale. Chi "capisce" la musica tende a trovare più piacere nella musica d'arte che in quella di consumo. Ma potrebbe essere una questione eminentemente soggettiva.

Meno soggettiva è la capacità virtuosistica, tanto nella composizione che nell'esecuzione, di gestire intervalli estremi, inediti, originali, conservando però la bellezza e fruibilità dell'esito musicale. Da cultrice di musica ed esecutrice dilettante devo dire che ho imparato a gustare la complessità dei classici e la bellezza di una voce curata. Il che mi ha allontanato dalle voci stonate e dalle musiche banali del repertorio commerciale, che anche nelle forme di maggior successo e valore, tipo Beatles o Pink Floyd, si sono dovute affidare a musicisti professionisti in composizione per orchestrare le loro idee musicali.

Faccio eccezione per la nobile arte del cantautore, che nelle figure di maggior talento ha saputo coniugare testi pregevoli con musiche di buona fattura, sottratte sovente, nei passaggi più suggestivi, al mondo della tradizione colta o popolare.

(Il discorso di Muti mi suona un po' troppo social-nazional-popolare, rivolto ad un pubblico come quello italiano tra i più ignoranti, anche per precise scelte dei padroni del vapore culturale nazionale, in materia musicale. Molto più avrei apprezzato un invito ad acculturarsi per poter godere gioielli musicali troppo lontani da tale livello di incultura. Sarebbe la fine di S.Remo e delle discoteche da 120 DbA. E forse è proprio questa la questione. Trash music come trash food.)
Ciao Ipazia, sulla prima parte del tuo discorso mi sento di dire che la musica e i rapporti di frequenze che la compongono sono, a mio avviso, altrettanto "scientifici" di un'opera grafica, nella quale i rapporti tra i colori o la prospettiva sono in grado di creare emozione. L'equivalente del "rumore" in musica, dovuto come dici a rapporti casuali di frequenze e di tempi, è presente anche nelle espressioni figurative. Rimane da capire perchè, in musica, per fare un esempio, un accordo in minore diventi espressione di un sentimento e lo stesso accordo in maggiore esprima un' emozione antitetica. E' innegabile, secondo me, che la musica, come tutte le arti, va a toccare l'aspetto emozionale e in questo, poi, si può parlare, come dici giustamente, di aspetto soggettivo, il de gustibus, insomma.Rispetto all'aspetto virtuosistico, è chiaro che in musica, così come del resto in quasi tutte le forme artistiche, occorre studio e dedizione, sia nella fase compositiva che in quella realizzativa. Nell' epoca classica, un compositore doveva per forza avere alle spalle studi di armonia e contrappunto, anche perchè si era in presenza di canoni quasi dogmatici e il pubblico era " aristocratico" ed esperto. Diverso è il discorso moderno, un filone musicale come il jazz, ad esempio, ne è la dimostrazione. Conosco poco i Beatles, ma per i Pink Floyd mi risulta che si siano affidati alla collaborazione di esperti in composizione solo per la realizzazione del loro album Atom Heart Mother, nel quale utilizzarono appunto un'orchestra vera e propria. Infine, riguardo all' intervista "nazional-popolare" di Muti, credo che all' ottantenne direttore premesse sottolineare che la musica, come poi qualsiasi forma artistica, è talento e istinto, doti che sono praticamente innate, anche se vanno coltivate con lo studio e l'approfondimento, come ha sempre "predicato" lui.
#487
Citazione di: Jacopus il 29 Giugno 2021, 00:14:18 AM
Effettivamente potrei dire che la musica pur non salvandomi la vita, mi ha aiutato a sopportarla. Spesso mi è accaduto di essere triste o arrabbiato o semplicemente inquieto. Ascoltare per l'ennesima volta Atom earth mother inevitabilmente mi rasserenava, mi toglieva un pò di quell'ansia e di quella depressione che mi avevano avvolto. Penso che la musica, più di ogni altra arte, sia fruibile su due livelli diversi. Il primo è quello emotivo, che non ha bisogno di spiegazioni tecniche o storiche. Il suo linguaggio universale, la possibilità di essere fruita in modo naturale prescinde da un approccio intellettuale. E' poi possibile anche una analisi culturale di quello che abbiamo ascoltato, sia che si tratti dei Beatles o di Wagner, ma resta intatta la "folgorazione" che avviene nell'ascolto ingenuo e che ricompone spesso l'anima umana aflitta dai suoi malanni e che non è spiegabile, se non nei termini della magia.
Ciao Jacopus, vedo che anche tu sei un conoscitore dei Pink Floyd, band della quale ho sentito praticamente tutto e che ascolto ancora oggi. Condivido ciò che dici sulla musica in generale e proprio i Pink Floyd ne sono testimonianza, essendo un gruppo musicalmente poco tecnico, ma impareggiabile nel costruire e definire un sound caratteristico e inconfondibile. La musica non è spiegabile, hai pienamente ragione.
#488
Citazione di: Ipazia il 28 Giugno 2021, 22:20:17 PM
Con tutto il rispetto per l'opinione di Muti e la poesia di Dante, avere un Giovanni Bietti che ti spiega una sonata di Chopin o una sinfonia di Mahler è esperienza che dà un grande piacere intellettuale perchè ti permette di capire che cosa c'è dentro ciò che stai ascoltando. In musica è difficile bleffare. La materia è così manipolabile e diversificabile da porre un limite solo al genio del compositore. Così come in altre forme artistiche l'esito dell'opera testimonia del valore dell'autore. E i grandi in ogni campo non sono numerosi. Ma per gustare fino in fondo la bellezza è necessario che qualcuno ti faccia entrare nel retroscena dell'architettura compositiva e te la faccia vedere da dentro. Il paragone è coi grandi ballerini, attori, atleti.  Con tutti coloro che hanno nel loro campo più marce dei comuni mortali. Inclusi gli interpreti musicali che ogni volta celebrano e rinnovano il rito della composizione. Si chiama talento e gustarlo richiede conoscenze particolari che lo sappiano riconoscere e valutare. Anche nell'arte, come in filosofia e nella vita, "diventare quello che si è", è un cammino difficile. Impossibile diventare "quello che non si è".
Ciao Ipazia, credo che il tuo discorso sia adattissimo per la fase interpretativa dell'opera artistica, più che per la fruizione vera e propria. Lo stesso Muti, nella preparazione delle sue esecuzioni, è sempre stato metodico e pignolo, dispensando all'orchestra  informazioni tecniche, lessicali e perfino biografiche sull' autore. Il colore musicale, carattere che si può ottenere per esempio con le sfumature di piano/forte, cioè con diversi livelli di forza musicale dei vari strumenti, appartiene all' interpretazione, mentre all'ascoltatore giunge solo l'impressione di insieme e, da questa, il maggiore o minore apprezzamento per un' esecuzione. Credo che Muti, con la sua affermazione, intendesse dire che la musica non va spiegata all'ascoltatore, così come a un utente di questo forum non interessa conoscerne il funzionamento. E' chiaro che un orecchio esperto e culturalmente preparato può cogliere sfumature più nascoste, ma, se interpreto bene il pensiero del Maestro, non è questo l'obbiettivo del compositore. Così come in un film posso apprezzare un effetto speciale, senza conoscerne la realizzazione tecnica, in un brano musicale mi impressiona un cambio di tempo, pur non essendo in grado di capire se si passa da un 3/4 a un 9/8, dettaglio che, se riconosciuto dall'ascoltatore, può al massimo certificare l'abilità del compositore, ma che sostanzialmente  rimane un espediente tecnico volto ad impressionare emotivamente. La musica è un'arte impalpabile, fatta di regole ed espedienti armonici, utilizzati per ottenere emozioni. Avvicinarsi troppo alla trama musicale può essere straniante come osservare un quadro di un autore puntinista da 10 cm di distanza, questo credo volesse dire Muti. E, qui azzardo un'interpretazione, sono intimamente convinto che per lui la musica dovrebbe essere ascoltata ad occhi chiusi.
#489
Prendo spunto da questa intervista del Corriere al maestro Riccardo Muti, che si appresta a diventare ottuagenario, per alcune riflessioni sulla musica,  che partono dalle sue risposte: https://www.corriere.it/cronache/21_giugno_27/riccardo-muti-mi-sono-stancato-vita-direttori-gesticolano-studiano-poco-21e561d2-d6b0-11eb-94c4-73c6504e8d78.shtml   In particolare, quando a domanda: " Chi ha dato la miglior definizione della musica?" lui risponde: «Dante. Paradiso, canto XIV: "E come giga e arpa, in tempra tesa/ di molte corde, fa dolce tintinno/ a tal da cui la nota non è intesa,/ così da' lumi che lì m'apparinno/ s'accogliea per la croce una melode/ che mi rapiva, sanza intender l'inno". La musica è rapimento, non comprensione. Critici musicali, tutti a casa! Non c'è niente da comprendere. Come diceva Mozart, la musica più profonda è quella che è tra le note o dietro le note» non ha forse ragione? La musica, come poi anche le arti figurative, hanno bisogno di cultura da parte del fruitore, per essere fruite? O, capovolgendo la prospettiva, il compositore, nel momento in cui crea l'opera, è concentrato sull' ascolto da parte di orecchie erudite o mira essenzialmente a trasmettere ad orecchie, non per forza educate,  in grado di udire ed apprezzare? Qui, secondo me, viene in aiuto la risposta che Muti dà, precedentemente,  alla seguente domanda: " Crede in Dio?" alla quale lui risponde con una ulteriore definizione della musica, meno polemica, più da umano e artista  che si interroga : «Ho avuto una formazione cattolica. Ho ammirato molto papa Ratzinger, anche come magnifico musicista. Non credo nei santini di Gesù biondo. Dentro di noi c'è un'energia cosmica che ci sopravvive, perché è divina. Ricordo la morte di mia madre Gilda: ebbi netta la sensazione che il suo corpo diventasse pesante come marmo, mentre si liberava un flusso, l'energia vitale. Sento che l'universo è attraversato da raggi sonori che arrivano fino a noi; ed è la ragione per cui abbiamo la musica. I raggi sonori che hanno attraversato Mozart sono infiniti». Una definizione che mi piace molto, la musica come fascio di raggi universali, dai quali si può essere attraversati rimanendo indifferenti, oppure essendone emotivamente travolti ed innalzati, o addirittura respinti. Conosco persone che possono ascoltare qualunque tipo di musica e per i quali la musica deve rimanere un sottofondo di altre attività ed altre, come me, che all'ascolto della musica devono per forza prestare attenzione e concentrazione, altrimenti diventa distrazione ed inquietudine, quasi un disturbo: se le mie orecchie percepiscono in sottofondo, diffuse, le note di una sinfonia di Beethoven o quelle di The Dark Side of  the Moon dei Pink Floyd, la mia attenzione si distoglie da qualsiasi attività io stia svolgendo e, nonostante conosca queste opere, la mia attenzione si porta sulla musica, sempre. Insomma, al netto del fatto che Riccardo Muti è un direttore d'orchestra sopraffino e che i contenuti dell' intera intervista al Corriere rivelano il disagio di un grande artista, ormai anziano, di fronte alle sbandate di un mondo impazzito,  condividete le sue/mie riflessioni sulla musica? Un grazie anticipato a tutti coloro che ci si vorranno mettere!
#490
Citazione di: Jean il 28 Giugno 2021, 11:06:25 AM
Quando un prodotto (nel caso l'ossido di etilene per disinfettare/sterilizzare) è facile da usare e ha costi adeguati diventa come... google... che fagocita le alternative. Libera concorrenza o relativamente alla salute ci si auspicherebbe di meglio?


Che dire poi degli strumenti di prevenzione, su tutti l'iconica mascherina di cui si è ampiamente dibattuto, saranno statisticamente insignificanti (a fronte di miliardi di euro) ma 218,5 milioni di mascherine inutilizzabili fanno un bel gruzzolo:
https://www.iltempo.it/politica/2021/06/27/news/francesco-paolo-figliuolo-mette-vendita-finte-mascherine-covid-domenico-arcuri-27748747/


Anche i primi (Israele e Inghilterra) sono costretti al pit-stop, la corsa è ancora lunga e forse le strategie iniziali vanno riconsiderate?
Sulla cura versus vaccino, leggo questo parere del Dottor Edgardo Azzolini:


"Io sono medico da circa 35 anni e, sentire parlare Burioni mi suscita ogni volta tutt'altro che calma. Presumo e spero lui abbia seguito la facoltà di medicina e chirurgia, più o meno negli stessi anni in cui la frequentai io stesso e quindi gli insegnamenti erano gli stessi. Burioni SA BENISSIMO che dice un sacco di falsità e inesattezze e per questo non riesco a stare calmo quando riesco ad ascoltarlo! Burioni sa benissimo che (esame di Igiene del 1º anno di medicina) NON si deve vaccinare in corso di epidemia, pena il formarsi di nuove e più "cattive " varianti: i virus sono esseri saprofiti obbligati ad avere un essere in vita che li ospiti per potere vivere. Quando infettano un essere vivente e questo muore, muore anche il virus, per cui essi tendono via via a rendersi meno "cattivi" finché giungono ad un compromesso che renda possibile la vita di virus e ospite. Ecco perché ci sono diverse varianti! Ovvero, il virus continua a mutare finché non raggiunge detto compromesso. Il che significa anche che, ad un certo punto, l'epidemia si esaurisce DA SOLA, così come è accaduto per la Sars-Cov1 o per l'Ebola, molto più letali dell'attuale epidemia... ha mai visto un lockdown o una mascherina? Quando invece si vaccina nel corso di una epidemia, il virus si sente attaccato per cui, per difendersi, torna ad essere più "cattivo" ed è ciò che sta accadendo ora in UK e Israele. È "colpa" dei vaccinati... ma vedrà che gente come Burioni prima o poi dirà che sono i non vaccinati gli untori."
https://www.meteoweb.eu/2021/06/variante-delta-il-dott-edgardo-azzolini-e-colpa-dei-vaccinati/1700577/


Se qualcuno potesse controllare se sia vera o fake l'affermazione:
(esame di Igiene del 1º anno di medicina) NON si deve vaccinare in corso di epidemia


Nonostante il treno sia in corsa, chiedersi se il "viaggio" sia stato ben scelto forse potrebbe tornare utile agli ultimi "ignoranti Amendoliani"
https://www.la7.it/tagada/video/amendola-chi-si-rifiuta-di-fare-il-vaccino-e-un-ignorante-24-06-2021-388361


beh, ultimi... leggo son milioni... accidenti, per fortuna è arrivato quest'ultimo vate a dispensar saggezza...




J4Y
Non sono medico, ma di sicuro la vaccinazione anti-influenzale precede sempre l'esplosione epidemica. E', inoltre, vera l'affermazione del dott. Azzolini, che ricorda come ai suoi (e anche miei) tempi, in concomitanza con epidemie di malattie infettive come morbillo, parotite, varicella o rosolia, invece di isolare i bambini, si tendeva quasi a favorire i contagi, per renderli immuni in età pediatrica e per sempre da malattie molto più pericolose in età adulta, come la parotite e la rosolia. C'è, però, da dire che questo coronavirus probabilmente non è paragonabile alle malattie esantematiche, in quanto il sistema immunitario non è, a quanto sembra, capace di immunizzare una volta per tutte.
#491
A proposito di tamponi, esiste anche questa problematica https://www.open.online/2021/03/27/covid-19-teoria-complotto-tamponi-cancro-cervello-ossido-etilene/, legata all' utilizzo di ossido di etilene, come disinfettante e sterilizzante dei tamponi rino-faringei. Sembra che sia una bufala, ma l'ossido di etilene è sicuramente mutageno e cancerogeno, tanto che recentemente c'è stato e ancora sussite un allerta europeo, che riguarda la presenza di residui di questa sostanza su semi di sesamo provenienti da paesi extra europei. Il residuo di ossido di etilene su matrici alimentari deve essere 0. Nell'articolo di Open, invece, che riguarda la sterilizzazione con ossido di etilene di strumenti medici (tra i quali i tamponi), si allude a un limite massimo di residuo ammesso dalla normativa. Va da sè, a mio avviso, che a meno esposizioni ci si sottopone e meglio è, almeno a livello precauzionale....
Tornando un attimo ai vaccini, ho come l'impressione che la variante indiana o delta del covid stia scompaginando abbastanza le mire di ottenere la cosiddetta immunità di gregge, alla luce di quanto sta avvenendo in Gran Bretagna. Il virus sembra essere sempre un passo avanti a noi.
#492
Citazione di: Eutidemo il 24 Giugno 2021, 04:43:11 AM
Citazione di: sapa il 23 Giugno 2021, 20:06:35 PM
Biosgnerebbe conoscere bene il testo di legge, però. Faccio una domanda: se un prete rifiuta di sposare in chiesa una coppia gay, potrà essere accusato di discriminazione di genere?
Per quanto concerne il "matrimonio religioso", assolutamente NO!
Il problema non si pone neppure!
Altrimenti costituirebbe "discriminazione di genere" anche il fatto che le donne non possano essere consacrate sacerdotesse; come, invece, è consentito in altre religioni non semitiche (le quali sono tutte e tre, in diverso grado, alquanto "misogine").
Ogni club ha il diritto di avere le sue regole interne!
Per quanto, invece, concerne il "matrimonio concordatario con effetti civili", sul momento non saprei risponderti; dovrei prima verificare la normativa, che, sinceramente, conosco molto poco.

Perfetto, Eutidemo, se ogni club ha diritto di avere le sue regole interne, il prete potrà continuare ad insegnare al catechismo che la famiglia è composta da padre, madre e figli ed io potrò scegliere se mandare i miei figli al catechismo. Diverso potrebbe essere il caso di una lezione di religione in una scuola pubblica, però....Fatto salvo che anche questa è di fatto facoltativa. Se le cose continueranno ad essere così, non vedo cosa il Vaticano abbia da lamentarsi.
#493
Biosgnerebbe conoscere bene il testo di legge, però. Faccio una domanda: se un prete rifiuta di sposare in chiesa una coppia gay, potrà essere accusato di discriminazione di genere?
#494
Io credo che si possa definire "sano", chi non è malato, cioè non ha bisogno di cure mediche. Parlando di Covid, l'asintomatico è tecnicamente sano, in quanto il suo organismo ha debellato autonomamente il virus, dando prova di buona efficienza, e senza ricorrere alle terapie. Secondo me, si fa confusione e ancora non è definito correttamente il potenziale di diffusione del Covid: la percentuale dei tamponi positivi sui tamponi effettuati, infatti, secondo me non rispecchia il reale andamento epidemiologico, in quanto i tamponi vengono effettuati su persone con sintomi, o che hanno avuto contatti ravvicinati con dei positivi. Sempre a tal proposito, io non riesco a capire come si possa attribuire il calo di questa percentuale agli effetti della vaccinazione di massa: se il criterio è quello di "tamponare" persone con sintomi o che hanno avuto contatti stretti con positivi, in che modo questo dato può essere influenzato dal numero di vaccinati? Se uno è vaccinato, non dovrebbe avere sintomi ed anche il contatto stretto con un positivo non dovrebbe dar luogo a infezione e a positività del tampone.  Per avere un quadro più chiaro, occorrerebbe effettuare uno screening su campioni randomizzati, in modo da avere un quadro realistico della diffusione del virus. Perchè questo non viene fatto?
#495
Ricordo un mio anziano cliente che diceva, in dialetto romagnolo" Al busì? Menc c'us pò!", che tradotto fa "Le bugie? Meno che si può!". Era come dire che mentire è, prima o poi, inevitabile, l'importante è che non diventi un'abitudine. Perchè, in effetti, c'è anche il bugiardo seriale, colui cioè che mente per divertimento e, siccome poi per uno così il difficile è ricordarsi di ogni bugia detta, inevitabilmente finisce sbugiardato. La bugia pietosa e la bugia seriale secondo me non sono nemmeno bugie, in quanto l'intenzione non è cattiva. Quindi, sì, è l'intenzione che definisce la menzogna come atto deprecabile.