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Messaggi - Alexander

#481
Buongiorno Sapa


Il personaggio principale di "morte a Venezia" è chiaramente un pederasta. Lo stesso Mann, se non ricordo male, aveva queste "tendenze".


I corposi Diari di Mann, che coprono un arco di oltre un quarantennio di vita, rivelano le battaglie interiori che l'artista dovette affrontare contro la sua spiccata predisposizione alla pederastia; tema il quale si trovò riflesso più volte nei suoi lavori, in particolare attraverso l'ossessione dell'anziano Aschenbach per il quattordicenne polacco Tadzio nella novella La morte a Venezia (WP)
#482
Non penso che a Godel, che pure era un credente, interessasse dimostrare l'esistenza inoppugnabile di Dio, cosa impossibile, ma solamente la sua possibilità logica. Era una replica ai teoremi sull'inesistenza di Dio. Dimostrando la possibilità logica andava contro un certo indirizzo culturale preminente che ritiene illogica la fede in un Dio con caratteristiche definite storicamente.
#483
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
12 Febbraio 2021, 14:31:50 PM

Buongiorno  Viator
Non ho capito bene il senso del tuo post. Penso sia ironico. Va bene.
Però non rispondi alla domanda:"Perché amare la natura?". Invece Jacopus (buongiorno anche  a te!) ne offre un motivo interessante: la natura come "scrigno" di conoscenze per la sete di sapere umana. Che è in effetti intrigante , se anche questo non fosse un motivo prettamente soggettivo. Al netto dell'interesse che posso avere nel conoscere i suoi segreti, devo sempre trovare il motivo per "amarla", che è altra cosa.  Posso essere cioè interessato a conoscere il suo funzionamento anche odiandola o essendone indifferente, come sentimento nei suoi riguardi. E in effetti moltissimi scienziati non nutrono sentimenti d'amore verso la natura, ma interesse scientifico personale, magari per soddisfare la propria mente, o il proprio ego, o tutte e due. O anche solo per trarne gloria o profitto personale, o a ragione di un amore generico per l'"umanità".
Naturalmente non è in discussione il "rispetto" che dobbiamo nutrire nei suoi riguardi. Ne abbiamo così bisogno (almeno per ora) che il rispetto le è dovuto. Però il rispetto lo si prova anche verso un nemico potente, o un avversario terribile che può procurarci gravi mali e danni. E questo naturalmente non vuol dire che "dobbiamo amare" il nemico (anche se qualcuno l'ha affermato). Tempo fa mio figlio è tornato da scuola raccontandomi: "La mia maestra ci ha detto che DOBBIAMO amare la natura, se no vuol dire che non siamo rispettosi nemmeno degli altri bambini, perché la natura ci colma di doni. E' come se fosse un'altra mamma. La mamma di tutti".
Naturalmente questa maestra non ha un bambino ricoverato in un reparto ontologico e così può parlare dei "doni" meravigliosi della natura. ma lasciamo stare. Qui il problema è che si perverte fin dall'infanzia il sentimento stesso che può sgorgare nell'animo delle persone, instillando nei piccoli un senso di colpa , se non provano amore per questa madre meravigliosa. Diversa cosa sarebbe invece insegnare, più correttamente e logicamente, il rispetto dovuto a questa forza impersonale che ci sovrasta e la necessità di rispettarne le regole, pur combattendola aspramente (come si fa con medicine e vaccini vari, per esempio). Perché noi amiamo il piacevole che ci dà la natura (che meravigliose le passeggiata all'aria aperta! Si dice), ma poi la odiamo quando un virus naturale non ci permette più di passeggiare liberamente ( e allora si parla di "lotta", di "vittoria", ecc.). Allora un pò ipocritamente non associamo più il virus naturale con la "natura", che è invece per noi la meravigliosa "azzurra lontananza".
Sì l'uomo , come dice giustamente Jacopus, non è più un essere naturale, almeno in senso convenzionale del termine, ma un ibrido. Come le auto ibride moderne che abbinano un motore termico ad uno elettrico, l'uomo abbina alle pulsioni naturali quelle artificiali da lui prodotte. Quale essere umano sarebbe oggi in grado di vivere nella natura senza nulla tra le mani (nemmeno un accendino)? Nessuno probabilmente. Nemmeno gli ultimi indios.
#484
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
12 Febbraio 2021, 12:13:08 PM
Buongiorno Anthonyi


Bisogna però considerare, in questo caso, l'eventuale sofferenza dei bovini, a vivere incatenati e sigillati. Proprio perché siamo umani, quindi in parte natura e in parte spirito, possiamo decidere di non essere indifferenti alla loro sofferenza, come invece lo è la natura nei nostri confronti.
#485
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
12 Febbraio 2021, 11:28:35 AM

Buongiorno Atomista NP

Ma se la natura non si occupa del nostro bene, che le è del tutto indifferente, perché noi dobbiamo preoccuparci del suo? La risposta l'hai già data: per bisogno e per timore. Tu poi introduci la categoria del "bene comune", che è quanto di più astratto sia possibile immaginare. Infatti quello che tu ritieni un bene può non esserlo per un altro. Per esempio la vita. Per alcuni è un bene da preservare il più a lungo possibile, per altri una sofferenza da terminare il più velocemente possibile. La domanda che pongo però riguarda l'amore per essa: "Perché amarla?" Posto che amare per bisogno o per timore non è amare ( che richiede disinteresse di un tornaconto), l'unica possibilità è quella che riporti: per il piacere che mi dà. Anche questo però non si può imporre all'altro: "La natura è bella e piacevole e sei tu che non ne vedi la bellezza!". L'altro infatti potrebbe obiettare: "Quella che tu definisci come bellezza e piacevolezza è solo un inganno naturale. Sei tu che non lo vedi!".
Il contrasto distruttivo della nostra specie nei riguardi della natura non è forse dato infatti dall'ambivalenza del nostro rapporto con essa? Alcuni l'amano, altri la odiano, altri ancora ne sono del tutto indifferenti. Forse proprio perché le vicende"naturali"  determinano il nostro sentire e la ragione ci fa comprendere la sua indifferenza nei nostri riguardi?
Non metto infatti in discussione la necessità di averne timore per il nostro stesso bene materiale, in questo concordo con Anthony, ma solo la necessità che si vuol culturalmente imporre di "amarla", senza che molti condividano questa "necessità".
#486
Noi oggi riteniamo superata la morale tradizionale cristiana. Pensiamo però a che rivoluzione fu, per l'antichità classica , il cambiamento imposto dal trionfo del Cristianesimo: Il vecchio pedofilo/pederasta bavoso, che si ergeva dominante sul piccolo e che gli metteva le mani addosso o che lo costringeva a mettere le sue addosso al proprio volatile rinsecchito, di colpo divenne la persona più odiata/odiabile e riprovevole esistente. Fu un bene. Peccato che poi, nei secoli, diversi cristiani in sottana, corressero anch'essi, bavosi, addosso ai piccoli dati in loro custodia e tutela...Se sei schiavo del tuo volatile, taglialo! E' meglio andare per la via castrato  che violentare la psiche e il corpo di un bambino/a o di un ragazzino/a. Nessuna pietà per costoro.
#487
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
12 Febbraio 2021, 09:16:48 AM
La natura va amata? Personalmente non la amo, ma osservo che c'è molta pressione mediatica e sociale affinché anch'io, e altri che, come me, non l'amano, debbano amarla. Si dice che la natura è la nostra madre. Visto però che appare del tutto indifferente al nostro destino, penso sarebbe più corretto definirla matrigna. Però le matrigne, a ben vedere, non sono del tutto indifferenti al destino dei loro figliastri. Infatti, in negativo o in positivo, nutrono aspettative nei loro confronti. Si potrebbe dire che, forzando un po' il concetto,anche la natura un certo tipo di aspettative , del tutto inconsapevolmente, le cova: che ci riproduciamo e che infine, completato il nostro ciclo, diventiamo dell'ottimo humus fertilizzante (cosa che noi ultimamente rifiutiamo, facendoci tumulare in ottime e costose casse di legno o facendoci cremare e riporre in urne cinerarie). Ma perché dobbiamo amarla?  Perché, se non lo facciamo, ci si "ribella" contro? Allora , se questo è il timore, dobbiamo certamente temerla, ma non amarla. Temere è ovviamente molto diverso da amare. Si teme qualcosa che può farti del male, si ama ciò che può farti del bene. Allora si dice che dobbiamo amarla perché è "bella" e che quindi è un peccato rovinare qualcosa che sollecita il nostro gusto estetico. Ma la bellezza percepita è un sentimento soggettivo. Infatti molti non provano questo senso di bellezza osservandola. In un certo senso bisogna restare "fanciulli" per provare quel senso di meraviglia davanti allo spettacolo della natura. Con il passare degli anni, questa sensazione si affievolisce, per poi scomparire quasi sempre.La cosa fa capire che la natura mette in atto, del tutto inconsapevolmente, una strategia ingannatoria per attirare l'uomo e indurlo ad amarla per desiderare così di prolungare la vita, la sua visione, e quindi riprodursi. Il sentimento più corretto sarebbe quindi quello di odiarla? Sarebbe assurdo, ovviamente, odiare qualcosa che ti inganna senza volerlo. La natura infatti non desidera ingannarti, ma è essa stessa una macchina per inganni. E come una macchina per produrre tappi di sughero non può produrne di plastica, così la natura non può che produrre inganni. Si può quindi adottare un atteggiamento indifferente nei suoi riguardi, come lei fa con noi? Ripagarla con la stessa moneta?Questa soluzione parrebbe la più logica, se non esistesse una disparità di forze tra noi e lei. Infatti noi possiamo distruggerla solo fino ad un certo punto, relativamente e probabilmente solo temporaneamente, mentre lei , del tutto inconsapevolmente, ci può annientare con indifferenza,  probabilmente anche definitivamente. Come una persona schiaccia un foruncolo pruriginoso e ne fa uscire il pus, così la natura, infastidita, del tutto inconsapevolmente, ci può schiacciare definitivamente. Come si può amare quindi qualcosa che si può solo temere? Riuscite ad amare, per esempio, una persona che temete e dalla quale dovete proteggervi e lottare per tutta la vita, come contro la natura nostra stessa? Ci riuscite? Io no.
#488
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
22 Gennaio 2021, 09:14:49 AM
La filosofia è morta. La religione è agonizzante. La politica  si è impagliata da sola da un pezzo. In compenso gli ultimi indios mangiano pizza con coca-cola@ Zero. Che "palle" di mondo, ragazzi! Persino gli ultraottantenni reclamano sicurezza e s'incazzano con i giovani.
#489

Buongiorno Eutidemo


Tutto ragionevole il tuo scritto.  Complimenti per lo sforzo e il risultato. Però mi sorge un dubbio e quindi chiedo il tuo parere: Visto che Trump le "balle" le ha raccontate in tutti e quattro gli anni da presidente USA, come mai prima non è stato mai bannato dalle piattaforme social ed invece  è stato rimosso nel momento in cui ha perso il potere?


P.S. una precisazione: gli statunitensi deceduti per/con covid non sono "decine di milioni" ma 400mila circa, su 336 milioni di abitanti. Le vittime sono in proporzione minori che da noi che ne contiamo 82mila su 60 milioni, nonostante un durissimo lockdown proclamato, un martellamento di notizie terrificanti, una colpevolizzazione continua dei ragazzi (delle scuole superiori in particolare,ma non solo) e restrizioni  esilaranti (in alcuni casi) continue tutto l'anno .
#490
Tematiche Culturali e Sociali / Le opinioni e le bugie
11 Gennaio 2021, 15:18:03 PM
Il fatto che Guglielmo Marconi, risolvendo complessi problemi, fu capace di inventare la radio non prova che fosse sicuramente più intelligente (nel complesso e non solo nella capacità di ideare radio) della sua domestica che, in altre attività, sicuramente gli era superiore o che, essendo povera e carente d'istruzione (per esempio) non era in grado di dimostrare di esserlo. Noi abbiamo la tendenza di considerare l'intelligenza non in senso olistico, ma specializzato.
#491
Attualità / Commento all'assalto al Capitol Hill.
11 Gennaio 2021, 14:05:09 PM

Che il comportamento dei colossi del web sia pieno di interrogativi non lo penso solo io. Riporto delle considerazioni sulla vicenda del blocco dell'account di Trump da parte di Twitter, uscite oggi sulle agenzie di stampa:


"La cancelliera Angela Merkel ritiene problematico che sia stato bloccato in modo completo l'account Twitter di Donald Trump". Lo ha detto il protavoce Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda specifica sull'argomento.

La Francia deplora la decisione di Twitter di escludere il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, sottolineando che regolamentare la rete non spetta ai colossi del web.
"Ciò che mi sciocca è che sia Twitter a decidere di chiudere" il profilo di Trump, ha dichiarato il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, intervistato ai microfoni di radio France Inter. "La regolamentazione dei colossi del web - ha avvertito - non può avvenire attraverso la stessa oligarchia digitale".


La decisione di Twitter si è rivelata un piccolo bagno di sangue finanziario per la stessa, le cui azioni hanno perso il 6,4% in un giorno. Bisogna considerare che l'account di Trump ha 88 milioni di persone che lo seguono, che sono passate al boicottaggio della piattaforma.
#492

Se anche possiamo trovare nell'altruismo una qualche forma di beneficio (morale e non materiale) per l'altruista, questo non inficia il concetto di altruismo . In questo senso l'altruismo diventa un bene sia per la collettività che per il soggetto altruista, a differenza del comportamento puramente egoista che, per definizione, risulta essere un vantaggio esclusivamente per il soggetto egoista.

#493
Tematiche Filosofiche / Nulla e qualcosa.
11 Gennaio 2021, 08:47:10 AM
Non hai proprio capito cosa intendo. E non mi preme neppure spiegarlo meglio. Secondo me disquisire sul nulla è proprio "nulla" (usando parole poi). Solo una grande perdita di tempo.
#494
Attualità / Commento all'assalto al Capitol Hill.
11 Gennaio 2021, 01:04:31 AM
Buona sera Eutidemo


Infatti io parlavo di una marea di ricorsi al giudice...
La disuguaglianza economica crea disuguaglianza di possibilità di studio. Difficile per un povero mandare i figli al college, così si fanno la loro "cultura" sui social e si abbeverano alle fonti che mettono in discussione la correttezza delle istituzioni. Il povero non crede che quello che viene detto dalle istituzioni, politiche o scientifiche, sia "vero", ma che sia solamente un sistema fatto per mantenere loro nella ricchezza e lui nella povertà. La mancanza d'istruzione genera questo cortocircuito di cui, secondo me, iniziamo a vedere le conseguenze sempre più profonde nel tessuto democratico dell'Occidente. Democrazia che, dopo duecento anni, sembra ormai alle corde davanti ai veri nuovi attori attuali...
#495
Tematiche Filosofiche / Nulla e qualcosa.
11 Gennaio 2021, 00:56:28 AM

Il nulla è silenzio. Perché nel silenzio nulla si può dire.
Qualcosa è linguaggio. Di qualcosa si può dire.
Qualcosa venne in essere quando un'impercettibile vibrazione ruppe il silenzio.