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Messaggi - Socrate78

#481
Ma smettetela di ritenere possibili queste assurdità del karma, della reincarnazione,delle rinascite sottoforma di scorpione, di ragno, di topo, di gatto, se c'è una cosa che non mi piace sono proprio le religioni orientali se lo volete sapere, perché si basano sostanzialmente su un disprezzo della parte razionale dell'uomo, la meditazione è soltanto uno spegnere il pensiero perché lo si ritiene perverso, negativo: invece Dio ha creato l'uomo con una parte emotiva ma anche razionale, le religioni orientali invece non fanno altro che considerare negativa la parte logica. Meditare significa diventare in un certo senso drogati per qualche tempo, i mantra che si ripetono hanno lo stesso effetto dell'oppio, spengono la capacità di pensiero per proiettarti in un mondo illusorio, che non ha nessuna relazione con la verità, con la realtà esterna. L'induismo poi è ancora più assurdo con le sue superstizioni che dividono gli esseri umani in serie A, B. C, D sino a giungere ai paria, su questa superstizione si è fondata la società indiana diventando tremendamente reazionaria ed immobile. Apprezzo mille volte di più la religione islamica (almeno è monoteista e semplice) piuttosto che tutti quei falsi dei dell'induismo e le superstizioni orientali.
La reincarnazione è un inganno, io diffido di tutte le testimonianze che sembrano confermarla.
#482
Non c'è nessuna reincarnazione, sarebbe una legge crudele se ci fosse, vorrebbe dire che ogni volta si dimentica una vita passata senza sapere quindi il senso di questa che si vive, né il perché la si vive, niente insomma.
#483
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
18 Marzo 2019, 14:36:29 PM
Sono credente, tuttavia il concetto di Inferno andrebbe rivisto anche se credo che un inferno ci sia: infatti per un malvagio che desidera il male e gode nel vederlo realizzare l'inferno ( inteso come "luogo in cui tutti sono malvagi e si fanno del male") non dovrebbe essere alla fine un luogo negativo, anzi, sarebbe per molti aspetti la realizzazione della sua stessa natura e quindi in esso il malvagio dovrebbe star perversamente bene. Per il malvagio infatti il vizio è premio a se stesso, mentre il virtuoso gode nel fare il bene. Semmai una punizione degna, un vero inferno, sarebbe quella in cui i malvagi acquistino piena consapevolezza del male compiuto e ne provino orrore, rimorso, senza poter farci nulla e quindi vivendo in una situazione di continua angoscia. O non è forse così?
#484
Non sono d'accordo, Lou, e ti spiego il motivo, anzi, i motivi. Ogni rivoluzione, a parte forse quella non violenta di Ghandhi (ma c'erano le premesse per questo....) ha sempre conosciuto fasi violente, la rivoluzione russa e francese ad esempio sono nate da rivolte e proteste violente che ripetendosi hanno fatto raggiungere un punto critico per cui la rivolta (o le rivolte locali) sono diventate appunto rivoluzione. Quindi non si può proprio fare una distinzione tra rivolta violenta e rivoluzione pacifica, i sistemi sbagliati, ingiusti, le ingiustizie incancrenite, l'oppressione dei popoli, non sono cose che si cambiano con le caramelle, si cambiano con sistemi duri e anche violenti se serve, in modo da creare quel sano disordine che poi scuote il sistema, lo mette in crisi e lo sconfigge. Chi vuole opprimere, perpetuare diseguaglianze, se ne fa un baffo dei dimostranti "civili" che non creano caos, bisogna danneggiare il sistema ingiusto per guarirlo. Chi credi che paghi i danni? Ma che non li paghi nessuno ed aumentino, se va tutto bene il sistema non cambia.
#485
Dimenticate anche le cause naturali del buco dell'ozono, nel 1991 a giugno vi fu una fortissima eruzione del vulcano Pinatubo che immise nell'atmosfera molti gas venefici che causarono un assottigliamento dello strato di ozono, quindi anche la natura ci ha messo lo zampino in questo problema.
#486
I gilet gialli però sono confusi politicamente, non hanno ancora acquisito una linea comune che possa guidare la loro azione, tra di loro, a parte l'avversione verso Macron, ci sono divisioni tali che impediscono di fare un salto di qualità vero.
#487
L'Ucraina durante la seconda guerra mondiale era filonazista, Hitler invase l'Ucraina e deportò nei lager molti comunisti e i filonazisti locali inventarono un sacco di menzogne sul socialismo reale, tra cui anche l'idea che Stalin abbia provocato apposta una carestia per far morire milioni di russi colpevoli di non seguire l'ideologia comunista. Si tratta di menzogne naziste riprese anche dai giornali americani e diffuse in tutto il mondo durante la guerra fredda, c'era l'interesse ideologico dei paesi capitalistici di demonizzare il grande nemico che era l'URSS. Tra l'altro i sovietici diedero un sostegno importantissimo ai paesi ancora colonizzati dall'Occidente aiutandoli a liberarli dall'oppressione del colonialismo (anche strumentalizzando, certo, ma comunque aiutò....) e nessuno sa (o dice) che i sovietici furono i primi ad abolire nel sistema scolastico le punizioni corporali perché viste come una violazione dei diritti umani, mentre nell'Occidente era ancora prassi comune usarle in nome di un'idea coercitiva di educazione.
#488
In realtà vi sono comunque dei fattori che fanno (farebbero) dubitare della tesi del riscaldamento almeno come ci viene presentata dai media. Negli anni ottanta ad esempio vennero diffuse previsioni catastrofiche secondo cui nel 2020 ci sarebbe stata, a causa del caldo, la desertificazione massiva del sud Italia con gravissimi danni, è avvenuto? No, anzi, negli ultimi anni la piovosità invernale è persino aumentata e semmai è il nord Italia ad essere diventato più secco. Tali previsioni parlavano inoltre di uno scioglimento massivo dei ghiacci artici ed antartici, ma soprattutto l'Antartide è rimasto ben gelato come prima mentre anche l'artico, pur essendoci degli anni in cui si registrano dei minimi, non si è fuso al punto da creare quella catastrofe di cui parlavano, tanto che attualmente hanno spostato le previsioni apocalittiche all'anno 2050 (i più prudenti o furbi parlano di fine secolo). Inoltre, cosa secondo me più importante, fino ad inizio anni novanta si parlava molto del buco dell'ozono (tutt'ora esistente), ma quando i media hanno iniziato a battere più prepotentemente sul concetto di riscaldamento non se n'è più parlato e si è anzi detto che il buco dell'ozono si era rimarginato (quasi come una ferita che guarisce....). Ora, perché si è agito così? Mi sembra lecito che lo si è fatto per non distogliere con il buco dell'ozono l'opinione pubblica dal nuovo mantra, il riscaldamento globale.
#489
Come mai allora, visto che la terra si surriscalda di gran carriera, negli ultimi anni si stanno verificando le peggiori ondate di gelo che il nord America (specie costa est, ma anche ovest) abbia mai visto? Un surriscaldamento dovrebbe diminuire la forza delle ondate di gelo in tutto il Pianeta o far sì che durino meno, invece nel nord America stanno diventando più crude e anche durature, quest'anno ad esempio ne sono arrivate due fortissime (la peggiore tra gennaio e febbraio con quasi -40 a Chicago) e ancora adesso vi è neve diffusa, con un'estensione nivale notevole per essere metà marzo. Gli inverni americani dal 2012-2013 sino a quello attuale sono stati molto duri, più che in passato. Non solo, negli ultimi anni anche in Italia sta aumentando la nevosità invernale fin sulla costa di regioni che dovrebbero essere piuttosto miti, come la Puglia, la Calabria e la Sicilia, con eventi nevosi rilevanti che si concentrano negli ultimi sei-sette anni, l'ultimo gennaio ha visto una nevosità maggiore del normale in Puglia, Calabria, Basilicata, ancora di più nel gennaio 2017. Non mi sembra che questo collimi molto con un pianeta che procede la sua marcia verso il caldo ed inoltre esiste un fattore non antropico che potrebbe spiegare il riscaldamento, infatti per tutto il Novecento (maggiormente nel periodo 1950-1990) l'attività solare è stata particolarmente intensa, con molte macchie solari, quindi il Sole iperattivo potrebbe aver inciso inviando sulla Terra un surplus di calore che non si riesce a smaltire nonostante ora l'attività della stella sia invece bassa (ciclo 24 debole)
#490
Inizio questa discussione per cercare di comprendere quanto ci sia realmente di vero nella teoria del riscaldamento globale dovuto alle emissioni di Co2, e quanto invece ci possa essere di ideologico o addirittura di falso. Infatti mi chiedo: quali interessi economici ci possono essere dietro l'idea secondo cui il nostro pianeta si sta scaldando e quindi è necessario ridurre le emissioni? Secondo me tanti, gli interessi sarebbero a mio avviso legati alla volontà di impedire ai Paesi sottosviluppati (dell'Africa in primis) di industrializzarsi (per farlo devono emettere Co2!) ed allora si diffondono dati falsi su un probabile futuro cambiamento climatico assai grave, proprio allo scopo di far restare questi Paesi nel sottosviluppo. I primi fautori della teoria del riscaldamento globale erano legati alla potentissima famiglia Rockfeller (il petroliere canadese Maurice Strong ad esempio) e volevano evidentemente impedire l'ascesa di gruppi industriali rivali: recentemente c'era stato uno scandalo riguardante la diffusione di notizie false in rapporto al Global Warming (Climategate), ma poi il Parlamento di Londra, precipitosamente, aveva concluso che in realtà non esisteva nessun addebito per gli scienziati che avevano divulgato quei dati.  Se si analizza bene la situazione, si nota come il sospetto che ci stiano mentendo è forte: infatti negli anni '80 si sosteneva che nell'arco massimo di trent'anni (nei giorni nostri in pratica) la calotta artica si sarebbe ridotta moltissimo con l'inondazione della città costiere della Scandinavia, ma ciò non è accaduto, ed allora hanno spostato al 2050 circa la data della catastrofe, le previsioni non si realizzano e le spostano in avanti.
Anche altri dati sul riscaldamento globale sembrano discutibili, quando ad esempio si sostiene che gli atolli corallini spariscono per innalzamento del livello del mare si omette di dire che questi atolli sorgono su terreno vulcanico che sprofonda, quindi la loro sparizione avverrebbe per motivi naturali che non c'entrano con il riscaldamento presunto del pianeta. Il sospetto quindi di manipolazione delle notizie è molto forte, voi che cosa ne pensate?
#491
Quello che viene detto in quelle parole riportate non indica che Madre Teresa pensasse che più i malati soffrissero più fossero per questo solo fatto più meritevoli agli occhi di Dio, quindi quest'idea è qualcosa che le viene attribuita. Inoltre molte calunnie sono state dette dal complottista Christopher Hitchens che in un testo intitolato "La posizione della missionaria" fa di tutto per dipingerla come una pazza e nello stesso tempo un'ipocrita, ma si tratta di informazioni mai verificate di persona, è tutto un fiorire di "Mi hanno detto", "Ho sentito dire", ecc.
#492
Il fatto che Madre Teresa negasse ogni antidolorifico è una calunnia bella e buona, l'hanno inventato i suoi detrattori, la si vuol far apparire come una folle sadica, mentre invece non lo era affatto, affermava sì che la sofferenza offerta liberamente avvicina a Dio, ma non per questo riteneva giusto far soffrire per avvicinare gli altri al divino.
#493
Che cos'è una sfida? Una sfida è una competizione in cui due persone o due squadre decidono in maniera consenziente di misurarsi, di testare i propri limiti, ma per esserci sfida ci devono essere due fattori imprescindibili: consenso e soprattutto consapevolezza. Una montagna, tornando all'esempio, non può quindi essere l'oggetto di una competizione e di una sfida, poiché non è consapevole di nulla e quindi non può esprimere alcun consenso ad una sfida. Di conseguenza è irrazionale la pretesa di una scalatore di sfidare la natura e la montagna, visto che questi elementi non hanno alcuna intenzione di misurarsi con te. Andando a fondo, quest'istinto a sfidare, a misurarsi ad ogni costo, è nobile oppure non lo è del tutto? Io rispondo dicendo che è un istinto ambiguo, si tratta sostanzialmente di un impulso al dominio, è l'Io dell'uomo che vuole dominare l'ambiente circostante per sentirsi più forte della natura e quindi si cimenta in azioni rischiose, pericolose per la propria incolumità e quella delle altre persone che devono salvarti, in tutto questo non c'è un obiettivo davvero nobile che valga la pena di essere perseguito e la nostra vita è preziosa, non va sprecata in sport estremi, rischiando la vita stessa.
#494
Sinceramente la morte degli alpinisti non mi ha mai commosso, né mai mi commuoverà, ma mi lascia completamente indifferente. Ciò che fanno è un narcisismo stupido, sì, proprio così, una montagna è sempre stata lì e non ha mai dato fastidio a nessuno, quindi perché scalarla? Per dimostrare cosa, di essere potenti, forti, invincibili ? Poi per salvare un alpinista in difficoltà altre persone vengono messe in pericolo per colpa della loro temerarietà, quindi si tratta solo di scriteriati, amano il rischio? Se lo tengano, io non verserò una lacrima per loro, potevano impiegare la loro vita in maniera molto più utile, sono pseudo-eroi del nulla.
#495
In realtà i medici ritengono che l'anziano abbia ormai esaurito il suo ciclo di vita (anno più anno meno) e quindi per la sua età non "merita" la stessa intensità di cure di una persona giovane, che giustamente non può morire, mentre l'anziano è visto vicino alla morte e quindi nell'ottica del medico le stesse cure non servono a molto. Se l'anziano ha un'aneurisma alle coronarie o alla testa ad esempio spesso i medici non lo operano, dicendo che è troppo rischioso, mentre invece se la stessa patologia la presenta un giovane viene operato: in realtà il medico calcola che di qualche patologia l'anziano dovrà pur morire e, di conseguenza, gli nega quell'operazione che potrebbe invece allungargli anche abbastanza la vita.
Lo stesso accade per i tumori, se il cancro colpisce un giovane si fa di tutto per salvarlo, mentre per un anziano il medico si arrende molto presto, anche troppo, anche quando qualcosa pure potrebbe essere fatto e tentato. E' innegabile che l'atteggiamento del medico cambi a seconda di quanto giudichi preziosa una vita, in base alla futura durata e produttività sociale della stessa, l'anziano ormai è al di fuori dell'età lavorativa ed è visto come un peso, a volte anche dagli stessi medici.