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Messaggi - Lou

#481
"Francamente non vedo come possano esservi attinenze fra la scienza e la politica"
Non ritieni che la rivoluzione scientifica abbia influenzato e sia stata inpulso per le rivoluzioni democratiche? E per teorizzazioni poliche, tipo Montesquieu, per citarne uno?
Non sto dicendo che siano la stessa cosa, ma non sono compartimenti stagni incapaci di influenzarsi vincendevolmente, tant'è che condividono alcuni alcuni valori la cui attinenza ad essi rende possibile valutarne l'operato.
#482
Citazione di: Jacopus il 04 Ottobre 2018, 10:43:34 AM
Il peccato originale della scienza e della scienza applicata (tecnologia) è stato quello di realizzare dei miglioramenti straordinari della condizione umana attraverso il trasferimento dell'uso di energia/conoscenza dai sistemi biologici a quelli meccanico/informatici.
Alla luce di questo passaggio epocale, anche le dottrine politiche si sono adeguate. Da Hobbes in poi si è assistito a un florilegio di teorie e dottrine, alcune delle quali si dichiaravano strettamente connesse proprio alla scienza (positivismo, marxismo Ma anche il nazionalsocialismo e il fascismo).
Ma mentre il percorso scientifico ha mantenuto il suo sviluppo, in politica si registra una serie infinita di resistenze, repressioni, usi demagogici e protervi del binomio scienza-politica.
Le giustificazioni di questo scollamento sono molteplici. Voi cosa ne pensate?
Penso che è una questioni che merita il suo giusto grado di complessità: il progresso scientifico non risulta indipendente dai mutamenti politici, così come i mutamenti politici non sono esenti da un confronto con il progresso scientifico. Non riesco, limite mio, a pensarle due realtà indipendenti e autonome e non interagenti, interrelate e compenetrate l'una con l'altra.
#483
Ah ok, la serie "Lost", non "Everlost" la conosco, l'ho vista tutta.😍
#484
Purtroppo non conosco la miniserie=.=
#485
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
21 Settembre 2018, 20:03:11 PM
In soldoni no sistema, no critica. Per dirla alla Clooney. Ma questa idea che la critica sia per forza di cose possibile se e solo se è inserita in un sistema o sistema sovrasistemico an so on da dove nasce? Perchè l'origine della critica deve soggiacere all'esistenza di un sistema e in forza di esso e non viceversa? O quantomeno una a-sistemacità ha cittadinanza tra gli spettri critici?
#486
Percorsi ed Esperienze / Re:La tragicità greca
21 Settembre 2018, 17:17:34 PM
Citazione di: sileno il 19 Settembre 2018, 14:05:49 PM
La tragicità greca

Sileno

Richiesto Sileno
sul meglio perl'uomo
svelò una verità
amara come veleno:
non esistere, non nascere,essere niente
ma il meglio è morire presto

Per evitare acciacchi, dolori,indebolimento

Il senso dell'esistenza secondo la tragicità greca è dolore,miseria,morte, malattia,vecchiaria,infelicità;oggida aggiungere la tecnologia deindividualizzante.
solo la cultura greca assunse il dolore costitutivo dell'esistenza senza inganni,accettando l'ineluttabilità, autorealizzandosi nel mondo escludendo l'eternità.
Tutto l'altro è inefficace.Secondo Nietzsche l'angoscia è vita non vissuta.

Può salvare la filosofia?
Se per salvarsi intendi il tentativo di eternizzarsi, no non ritengo la filosofia atta a questo compito, le forze eternizzanti semmai sono l'arte e la religione.
La sapienza tragica che riporti nel detto del Sileno trovo sia emblematica nell'essenza stessa del filosofare: la capacità di guardare in faccia al dolore, la morte e la sua ineluttabilità, senza sottrarsi con autoinganni e favole di salvezze, al più, semmai, una consolazione nell'eroicità di non lasciarsi andare a pessimismi, nella capacità di accettare il carattere costitutivo della esistenza, il tramonto. Nella consapevolezza di una staffetta che ritorna, dopo tre giorni o dopo secoli, nelle mani delle generazioni future che potranno rinnovarla e ripeterla in un ciclo dove sul bordo del l'abisso tragico si tenta e ritenta un equilibrio.
#487
Ciao Everlost! Bel nick.
#488
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
20 Settembre 2018, 18:14:20 PM
Citazione di: Kobayashi il 20 Settembre 2018, 08:37:38 AM
Non mi convince per niente l'idea di predicare bene e razzolare male.
Sì forse ci saranno anche situazioni in cui convivere nel sistema significa poterne sfruttare il suo potenziale di diffusione per veicolare al meglio le idee critiche, ma la domanda che mi pongo è questa: chi è profondamente coinvolto in un'istituzione, coinvolto a livello di sostentamento, è realmente in grado di partorire pensieri veramente critici nei confronti di quella istituzione?
Dubito che Nietzsche se fosse rimasto all'università, o a Bayreuth, o avesse cercato di costruirsi un pubblico, sarebbe riuscito a elaborare un pensiero così radicalmente critico. Voglio dire, quelle idee non potevano che originarsi da una totale autonomia.
Finora in questi interventi si è discusso dell'efficacia della critica, se sia opportuno o meno rimanere all'interno del sistema etc., io mi chiedo invece quale sia la distanza necessaria a elaborare pensieri che siano veramente critici e non solo semplici sfumature (un po' più scure) già previste dai meccanismi di autosostentamento del sistema stesso.
No, appunto non convince, io mi chiedo, oltre ai pensieri, quali azioni devono seguire perchè una critica possa davvero dirsi tale.
#489
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
20 Settembre 2018, 18:09:16 PM
Da un punto di vista filosofico/etico, se non esiste una stretta coerenza tra quel che la critica afferma e l'azione pratica che ne consegue, cosa rimane del valore di quel che è affermato, senza un'azione che lo pratica?
Ci sono innumerevoli esempi di filosofi che ci han lasciato le penne o perseguirono un comportamento anche rischioso in linea alle posizioni che proponevano per non divenire incoerenti con le critiche che essi stessi mossero verso il sistema, disdegnando e non usufruendo di quegli strumenti che esso metteva a disposizione.
#490
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
19 Settembre 2018, 23:18:55 PM
Amen Viator, che sia tutto riassunto nel mirabolante detto "predicar bene e razzolare male" ?🤩
Il punto che pongo è che "pare" che per predicare bene occorra razzolar male.;)
#491
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
19 Settembre 2018, 18:43:18 PM
Ciao epicurus.

Sull'esempio uno.
Anche.
Sull'esempio due.
Come sopra.

Ora però pongo io un esempio.
Mettiamo che io scriva un libro e ne dica di peste e di corna su, per esemplificare, una rete di vendita che si chiama, facciamo "Abbason" e quei pecoroni che ne fruiscono: sfrutta dipendenti, "espressione" del peggio regime economico globalista, multinazionalista mai visto in urbe et orbi, del peggio sistema economico capitalista che ci schiavizza e... zan zan... dove lo vendo il mio libro proprio? Toh  su quella rete di vendita. Tu come la vedi?
L'unico modo di diffusione (globale)? Per raggiungere i pecoroni che fruiscono di Abbason va bene, tutto a un tratto, quel sistema sfruttatore? Certo mi sacrifico e sacrifico i dipendenti sfruttati che per diffondere e propagandare la mia voce scritta ohibò - sono sfruttati. E io fruitrice, lato venditore, mi annovero io stessa a pecoronema (anche no?)
Un altro modo? Decidiamoci, la complessità va affrontata e pure il problema della coerenza tra quel che si dice e quel che si fa.
#492
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
14 Settembre 2018, 18:12:12 PM
Ci devo pensare a quel che hai scritto, perchè i " sistemi democratici" non "paiono" permettere in sè la voce a sè contraria, cioè la dittatura.
#493
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
14 Settembre 2018, 17:56:27 PM
E così, in questi termini, la critica diviene funzionale alla sopravvivenza del sistema stesso, se non ho capito male.
#494
Tematiche Filosofiche / Re:Questione sulla critica.
14 Settembre 2018, 09:10:00 AM
Perchè "necessariamente e solo" con gli strumenti stessi del sistema criticato, non può venir "da fuori" la critica, "esterna" da un sistema altro, alternativo a quello messo in discussione, oppure da un moto che potrebbe essere tacciato di a-sistematicità? Ciò non equivarrebbe a un rifiuto del sistemone, ma a una coerenza proprio rispetto allo scopo e al fine che si persegue, non a convincere, ma a proporre una alternativa. In larga parte ho il sospetto che il tema del sacrificio mi appare una sorta di autolegittimazione e autogiustificazione per perpetrare in una certa misura le stesse storture che vendono denunciate e da cui, paradossalmente, si invita gli altri fruitori ( e criticati per questa ragione) a prendere le distanze.
#495
Tematiche Filosofiche / Questione sulla critica.
13 Settembre 2018, 18:37:45 PM
La questione appare banale eppure oggi ci ri-riflettevo: chi critica un sistema e gli strumenti che esso (pro)pone e mette a disposizione, pur stando al medesimo tempo dentro quel sistema e usufruendo di quegli stessi strumenti criticati, messi in discussione e denunciati come è da valutare?