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Messaggi - Jean

#481
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
23 Marzo 2019, 21:22:02 PM
Buonasera Socrate,

il malvagio desidera il male... ma per gli altri non certo per sé... ;D

Sgiombo sovente richiama che la virtù sia premio a se stessa... se lo è anche il vizio mi sa che gli ignavi qui citati, non perseguendo né l'una né l'altro son gli unici a rimaner senza premi in questa ruota dell'esistenza (fortuna)...

Son d'accordo sul vero inferno e già in vita... infatti la coscienza/consapevolezza  degli errori (del passato) mi accompagna quotidianamente, insieme all'auto-biasimo per averli compiuti... quanto son vere le parole sulla *... prima pietra e chi la scaglia... da cui il consiglio per @altamarea: se sei in quella condizione * puoi collocarli dove meglio credi e sarà cosa buona e giusta...  :)
 
Cordialement
Jean
#482
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
22 Marzo 2019, 22:56:36 PM
Buonasera  Altamarea,

ti auguro venga permessa la tua erranza nell'aldilà, certo differente da quella di Dante che non poteva muoversi liberamente e necessitava dell'illustre accompagnatore per il suo viaggio immaginifico.

Una cosa che non mi par d'aver riscontrato nella Commedia è il sense of humor che a te non difetta  e di cui anche il Sari è ben dotato (una tra le qualità che più apprezzo dell'umanità).

Ma... nel tuo salir e scender di livello e girar di gironi... com'è che non hai gettato uno sguardo a quella zona ... l'Antinferno...  appartenendo anch'essa all'aldilà?

Dante Alighieri, sulla scorta di Virgilio ma non solo, presenta pure un Antinferno nei primi canti dell'Inferno, compreso tra la porta dell'Inferno e il fiume Acheronte, dove si trovano le anime degli ignavi che a suo parere non meritano nemmeno di entrare nell'Inferno: a essi infatti dedica pochissimi versi del canto III.
Gli ignavi non sono propriamente colpevoli di aver fatto del male, in quanto appunto non fecero niente, e per questo non fanno parte della suddivisione in cerchi dell'Inferno: se non commisero male è solo per viltà, la stessa viltà per la quale non fecero neanche il bene: con loro infatti sono puniti gli angeli che rimasero neutrali nella rivolta di Lucifero contro Dio; essi sono condannati a correre vanamente, dietro un'insegna che non rappresenta nulla, mentre vengono punti da vespe che li fanno sanguinare, e mangiati nei piedi da vermi attirati dal sangue per contrappasso al non essere mai stati attivi, al non aver mai seguito nessun ideale, al non aver mai preso chiaramente posizione. Dante vede qui punito colui «che fece per viltade il gran rifiuto»: diverse ipotesi tentano di identificare quest'«ombra», come Esaù o Ponzio Pilato, ma la più nota riguarda Celestino V.

ignàvia s. f. [dal lat. ignavia; v. ignavo], letter. – Pigrizia, indolenza spirituale, viltà: ero in quello stato d'i. e fiducia dei sensi che suole seguire l'abbraccio amoroso (Gesualdo Bufalino).
 
A dar retta alla scarne indicazioni ho il sospetto che non dovrebbero esser poche le anime relegate in codesto luogo... per esempio gli astenuti, elettorali e di giudizio, mica pochi, eh... non per nulla vengon considerati la maggioranza silenziosa... e se pensiamo ai vili per finir ai pigri (contando pure gli indolenti senza tuttavia annoverare quelli spirituali, tema assai delicato...) può esser che all'antinferno sia destinata la maggior parte delle anime...

Che strano, un argomento del genere lasciato quasi del tutto inesplorato... e sì che vi son pure le schiere d'angeli che non si decisero per Dio o il suo antagonista... ma restarono neutrali, segno che non era poi così semplice la scelta...

Che dire, c'è un al di là dell'aldilà anche in quello dantesco... è sempre stato sotto i nostri occhi ma... forse per ignavia, non l'abbiam potuto o voluto considerare... infatti...  non ragioniam di lor, ma guarda e passa...

 
Cordialement
Jean
#483
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
19 Marzo 2019, 16:11:20 PM
Buongiorno Kobayashi,

per approfondire la risposta ho preso da uno dei tuoi post alcuni passi:

"... al di là di quello che sarà il nostro destino dopo la morte, c'è soprattutto una vita su cui lavorare (nella prospettiva dell'uomo spirituale). Insistere su idee escatologiche può far dimenticare che appunto quel lavoro di cambiamento è la cosa più importante.
Io personalmente sento abbastanza chiaramente che la morte è la fine di tutto. 
Ma è solo una sensazione.."
 

La vita (su cui lavorare) è il contenitore delle più disparate esperienze umane e naturalmente ognuno fa delle scelte, come per i prodotti di un supermercato quel che piace ad uno vien ignorato dall'altro. 

E necessariamente certi  "prodotti" essendo i meno acquistati son collocati sui ripiani meno agevoli, così che occorre impegnarsi un po' per trarli dalla loro sede. 
Accade per tutte le categorie e ambiti, anche  per il cosiddetto mondo spirituale, dove si può trovare di tutto e di più, tanto che qualcuno l'ha definito "spiritual market".

L'esperimento del dott. Morris, se si può definire tale, dal punto di vista "scientifico" ovviamente non dimostra nulla; come una rondine non fa primavera, al più per chi la osserva può stimolare delle riflessioni... perché quella rondine si comporta in  modo difforme dalle altre? 
Perché in quella casa gli animali (non tutti) si comportano nel modo riportato? 

Dal mio punto di vista ciò che importa dell'esperimento è la sua genesi: da tempi immemorabili son ascritte agli animali caratteristiche oltre la portata degli umani, ad esempio tutta la mitologia egizia ne è incentrata e giungendo ai giorni nostri  le cronache riportano numerosi casi, dai  gatti che "accompagnano" i malati terminali ai cani che eleggono a residenza la tomba del padrone, addirittura l'olfatto canino può rilevare i tumori prima della diagnostica... a quelle remote radici si ricollega l'interesse del dott. Morris che si differenzia da noi per averle verificate sul campo (o più precisamente "nella casa"). 

Se le sue siano state idee escatologiche e/o l'abbiano distolto dal  proprio lavoro di cambiamento non son in grado di dirlo, agli acquirenti il compito di recensire il prodotto nell'infinito Amazon della coscienza umana.

Ma evidentemente il dott. Morris (e innumerevoli altri) hanno sentito abbastanza chiaramente che la morte non sia la fine di tutto e gli han dato bada dedicandovi una parte se non tutta la loro vita. 
Pur essendo solo sensazioni, in un senso o all'opposto, hanno influito sulla loro vita, poco o tanto che sia.


Cit.- Per quanto riguarda l'intervista di Paolo Ricca sono un po' perplesso... Alla domanda sul perché l'aldilà venga spesso rappresentato come Giudizio, il teologo impiega quattro minuti per dire che gli uomini desiderano la giustizia e allora se non l'ottengono nella storia se la vogliono immaginare almeno alla fine... E conclude dichiarando che è cosa buona.
Beh, francamente...


Concordo, se così intendevi, che l'immagine di una giustizia ultraterrena a compensare quella terrena mancata sia un po' datata... seppur sia ancora alla base della religione cattolica e, nel concetto di karma, di quella induista-buddista. 
D'altronde si dice che la speranza sia l'ultima a morire così che sarebbe anche l'ultima istanza ad incontrare l'ipotetico aldilà... per il non-tempo necessario a soddisfare la  sete di giustizia di chi ve l'ha accompagnata. 
 
Cordialement
Jean
#484
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
16 Marzo 2019, 22:34:18 PM
Sariputra - post 293

Propongo una interessante riflessione di Paolo Ricca sul tema dell' "aldilà" , stando "diqua"... 
Ma...se ci sono quelli che stanno "dilà" cosa penseranno di loro stessi? Che stanno "diqua"e noi invece che stiamo "aldilà"?...


Anthonyi – post 23

L'oggetto del forum mi sollecita una possibile risposta. E se al di là dell'aldilà ci fosse l'aldiquà. In caso affermativo questo chiuderebbe il cerchio, che invece rimarrebbe immancabilmente aperto se la risposta fosse negativa. Solo in quest'ultimo caso, i contenuti propri dell'aldilà sarebbero importanti, per questo che questa è una risposta fondamentale.


Paul11 – post 9

Forse Logos è la reincarnazione del vecchio forum, un salto nell'aldilà perché ogni vita è conoscenza e continuare il viaggio.
 
..............

Grazie a Sari per l'intervista, da cui traggo questo frammento:

"Oggi la persona media, l'europeo medio identifica l'invisibile con l'inesistente e siccome l'aldilà è invisibile (e proprio ciò che non vedi) dice non c'è, siccome non lo vedo non c'è..."

ricordo un filmato scolastico dal titolo "Prove dell'esistenza di atomi e molecole" che vi invito a vedere (altri tempi...)  https://www.youtube.com/watch?v=qCdwxce6p6I
nel quale le numerose prove indirette portano alla positiva conclusione (esistono).

Nel filmato vengono proposte delle immagini riconducibili agli atomi... quanta acqua sotto i ponti, visto che oggi le nanotecnologie permettono di prenderli uno per uno gli atomi per costruirci qualcosa ecc. 

Naturalmente tutto è confutabile, quindi vero sino al punto permesso dal metodo d'indagine.

La prova visiva è tuttavia (in molti campi) fondamentale e questo ci riconduce all'invisibile e all'inesistente... si dice se non vedo non credo... e chissà cosa vedono gli animali...
 
Lo psicologo Robert Morris, ricercatore di fenomeni paranormali, negli anni '60 fece un esperimento in una casa in Kentucky dove si diceva ci fossero dei fantasmi in quanto erano morte delle persone in maniera violenta.
L'esperimento consisteva nel far entrare uno per volta un cane, un gatto, un serpente a sonagli e un topo in una stanza in cui erano avvenuti dei crimini. L'esperimento venne filmato.
Il cane entrò con il suo padrone e, percorso solo un metro, al cane si rizzò il pelo della schiena, iniziò a ringhiare e scappò dalla stanza rifiutandosi di rientrare.
Il gatto entrò in braccio al suo padrone. Dopo pochi secondi, il gatto si arrampicò sulle sue spalle, ferendolo con le unghie e fuggì sotto una sedia. da quella posizione iniziò a soffiare verso un'altra sedia vuota per veri minuti, finché non lo portarono fuori dalla stanza.
Il serpente a sonagli, invece, adottò una posizione aggressivo-difensiva come se dovesse affrontare un pericolo imminente nella stanza vuota. Anche la sua attenzione era attirata dalla sedia verso la quale il gatto soffiava.
Il topo non ebbe nessuna reazione in particolare.
L'esperimento di Robert Morris venne svolto nuovamente in un'altra stanza della stessa casa in cui non era avvenuto nessun avvenimento sanguinoso o violento. Nessuno dei quattro animali reagì in maniera strana.

 

Cordialement
Jean
#485
A volte le persone devono parlare e dimostrare per quello che credono sia giusto. Da Tahrir Square al Tea Party - la nostra comunità organizza queste dimostrazioni utilizzando la nostra infrastruttura per eventi e gruppi. Ogni giorno le persone usano le loro voci per condividere le loro opinioni in modi che possono diffondersi in tutto il mondo e trasformarsi in movimenti. The Women's March è un esempio di questo, in cui una nonna con una connessione Internet ha scritto un post che ha portato i suoi amici a iniziare un evento su Facebook che alla fine ha trasformato milioni di persone in marcia nelle città di tutto il mondo.
Dare voce alle persone è un principio a cui la nostra comunità si è impegnata sin dall'inizio. Mentre guardiamo avanti alla costruzione dell'infrastruttura sociale per una comunità globale, lavoreremo alla costruzione di nuovi strumenti che incoraggino un impegno civico riflessivo. Impegnandoci a usare le nostre voci diventerà solo più importante.
 
Comunità inclusiva
Costruire una comunità globale inclusiva richiede la creazione di un nuovo processo per i cittadini di tutto il mondo per partecipare alla governance della comunità. Spero che possiamo esplorare esempi di come il processo decisionale collettivo possa funzionare su vasta scala.
Facebook non è solo tecnologia o media, ma una comunità di persone. Ciò significa che abbiamo bisogno di norme comunitarie che riflettano i nostri valori collettivi per ciò che dovrebbe e non dovrebbe essere consentito.
Nell'ultimo anno, la complessità dei problemi che abbiamo visto ha superato i nostri processi esistenti per governare la comunità. Abbiamo visto questo errore con l'abbattere di video degni di nota relativi a Black Lives Matter e alla violenza della polizia, e nel rimuovere la foto storica del Terror of War dal Vietnam. Abbiamo visto questo nel classificare incitamento all'odio nei dibattiti politici in entrambe le direzioni, eliminando account e contenuti che dovrebbero essere lasciati in sospeso e lasciare contenuti che erano odiosi e dovrebbero essere eliminati. Sia il numero di problemi che la loro importanza culturale sono aumentati di recente.
Questo è stato doloroso per me perché sono spesso d'accordo con chi ci critica che stiamo commettendo errori. Questi errori non sono quasi mai perché teniamo posizioni ideologiche in conflitto con la comunità, ma sono invece problemi di scala operativa. La nostra filosofia guida per gli standard comunitari è cercare di riflettere le norme culturali della nostra comunità. In caso di dubbio, preferiamo sempre dare alle persone il potere di condividere di più.
Ci sono alcune ragioni per l'aumento dei problemi che abbiamo visto: le norme culturali stanno cambiando, le culture sono diverse in tutto il mondo e le persone sono sensibili a cose diverse.
Innanzitutto, la nostra comunità si sta evolvendo dalla sua origine connettendoci con la famiglia e gli amici fino a diventare una fonte di notizie e di discorsi pubblici. Con questo cambiamento culturale, i nostri standard comunitari devono adattarsi per consentire contenuti più degni di nota e storici, anche se alcuni sono discutibili. Ad esempio, un video estremamente violento di qualcuno che muore sarebbe stato contrassegnato come disturbante e abbattuto. Tuttavia, ora che usiamo Live per catturare le notizie e pubblichiamo video per protestare contro la violenza, i nostri standard devono adattarsi. Allo stesso modo, una foto che ritragga qualsiasi nudità infantile sarebbe stata sempre smontata - e per una buona ragione - ma ora abbiamo adattato i nostri standard per consentire contenuti storicamente importanti come la foto di Terror of War. Questi problemi riflettono la necessità di aggiornare i nostri standard per soddisfare le aspettative in evoluzione dalla nostra comunità.
In secondo luogo, la nostra comunità si estende su molti paesi e culture e le norme sono diverse in ogni regione. Non sorprende il fatto che gli europei trovino più spesso la colpa di abbattere immagini che raffigurano scene di nudità, dal momento che alcune culture europee accettano maggiormente la nudità rispetto, ad esempio, a molte comunità in Medio Oriente o in Asia. Con una comunità di quasi due miliardi di persone, è meno fattibile disporre di un unico insieme di standard per governare l'intera comunità, quindi dobbiamo evolvere verso un sistema di governance più locale.
Terzo, anche all'interno di una determinata cultura, abbiamo opinioni diverse su ciò che vogliamo vedere e su ciò che è discutibile.  
Potrei star bene con un discorso più politicamente carico, ma non voglio vedere nulla di sessualmente allusivo, mentre potresti essere a posto con la nudità ma non voglio vedere discorsi offensivi. Allo stesso modo, potresti voler condividere un video violento in una protesta senza preoccuparti di disturbare gli amici che non vogliono vederlo. E così come è brutta esperienza vedere contenuti discutibili, è anche una terribile esperienza sentirsi dire che non possiamo condividere qualcosa che riteniamo importante. Ciò suggerisce che dobbiamo evolvere verso un sistema di controllo personale sulla nostra esperienza.
In quarto luogo, operiamo su una scala tanto ampia che anche una piccola percentuale di errori causa un gran numero di esperienze negative. Esaminiamo oltre cento milioni di contenuti ogni mese e anche se i nostri revisori ottengono correttamente il 99% delle chiamate, si tratta comunque di milioni di errori nel tempo. Ogni sistema avrà sempre degli errori, ma credo che possiamo fare meglio di quello che siamo oggi.
Ho passato molto tempo nell'ultimo anno a riflettere su come migliorare la nostra governance della comunità. Seduto qui in California, non siamo nella posizione migliore per identificare le norme culturali in tutto il mondo. Invece, abbiamo bisogno di un sistema in cui tutti possiamo contribuire a stabilire gli standard. Sebbene questo sistema non sia completamente sviluppato, voglio condividere un'idea di come potrebbe funzionare.
I principi guida sono che gli standard comunitari dovrebbero riflettere le norme culturali della nostra comunità, che ogni persona dovrebbe vedere il minor contenuto discutibile possibile, e ogni persona dovrebbe essere in grado di condividere ciò che vuole mentre viene detto che non possono condividere qualcosa di così poco come possibile. L'approccio consiste nel combinare la creazione di un processo democratico su larga scala per determinare gli standard con l'intelligenza artificiale per aiutarli a rafforzarli.
L'idea è di dare a tutti nella comunità opzioni su come vorrebbero impostare la politica dei contenuti per se stessi. Dov'è la tua linea sulla nudità? Sulla violenza? Sul contenuto grafico? Su parolacce? Ciò che decidi saranno le tue impostazioni personali. Ti porremo periodicamente queste domande per aumentare la partecipazione e quindi non dovrai scavare per trovarle. Per coloro che non prendono una decisione, il default sarà qualunque sia la maggioranza delle persone nella tua regione selezionata, come un referendum. Ovviamente sarai sempre libero di aggiornare le tue impostazioni personali in qualsiasi momento.
Con una gamma più ampia di controlli, il contenuto verrà rimosso solo se è più discutibile rispetto a quanto consentito dalle opzioni più permissive. All'interno di tale intervallo, i contenuti non dovrebbero semplicemente essere mostrati a nessuno i cui controlli personali suggeriscono che non vorrebbero vederli, o almeno dovrebbero prima vedere un avviso. Sebbene continueremo a bloccare i contenuti in base agli standard e alle leggi locali, la nostra speranza è che questo sistema di controlli personali e referendum democratici dovrebbe ridurre al minimo le restrizioni su ciò che possiamo condividere.
Vale la pena notare che i principali progressi nell'intelligenza artificiale sono necessari per comprendere testi, foto e video per giudicare se contengono discorsi di incitamento all'odio, violenza grafica, contenuti sessualmente espliciti e altro ancora. Al ritmo attuale della nostra ricerca, speriamo di iniziare a gestire alcuni di questi casi nel 2017, ma altri non saranno possibili per molti anni.
Nel complesso, è importante che la governance della nostra comunità sia in grado di adattarsi alla complessità e alle esigenze delle sue persone. Ci impegniamo a fare sempre meglio, anche se ciò comporta la creazione di un sistema di votazione mondiale per darti più voce e controllo. La nostra speranza è che questo modello fornisca esempi di come il processo decisionale collettivo possa funzionare in altri aspetti della comunità globale.
 
Questo è un momento importante per lo sviluppo della nostra comunità globale, ed è un momento in cui molti di noi in tutto il mondo stanno riflettendo su come possiamo avere l'impatto più positivo.
La storia ha avuto molti momenti come oggi. Dal momento che abbiamo fatto i nostri grandi salti dalle tribù alle città alle nazioni, abbiamo sempre dovuto costruire infrastrutture sociali come comunità, media e governi per farci prosperare e raggiungere il livello successivo. Ad ogni passo abbiamo imparato come incontrarci per risolvere le nostre sfide e realizzare cose più grandi di quelle che potremmo fare da sole. Lo abbiamo già fatto e lo faremo di nuovo.
Mi tornano in mente le osservazioni del presidente Lincoln durante la guerra civile americana: "Possiamo avere successo solo con un concerto, non è possibile che qualcuno di noi riesca a immaginare meglio?" ma, "possiamo fare di meglio?" I dogmi del passato tranquillo sono inadeguati al presente burrascoso, l'occasione è colma di difficoltà e dobbiamo rialzarci con l'occasione, poiché il nostro caso è nuovo, quindi dobbiamo pensare di nuovo, agire di nuovo ".
Ci sono molti di noi che stanno per riunire le persone e connettere il mondo. Spero che avremo l'obiettivo di prendere la prospettiva lunga e costruire la nuova infrastruttura sociale per creare il mondo che vogliamo per le generazioni a venire.
È un onore essere in questo viaggio con te. Grazie per essere parte di questa community e grazie per tutto ciò che fai per rendere il mondo più aperto e connesso.
 ............
seguono risposte utenti

J4Y
#486
 Comunità informata
Lo scopo di ogni comunità è di riunire le persone per fare cose che non potremmo fare da sole. Per fare questo, abbiamo bisogno di modi per condividere nuove idee e condividere una comprensione comune sufficiente per lavorare davvero insieme.
Dare a tutti una voce è stata storicamente una forza molto positiva per il discorso pubblico perché aumenta la diversità delle idee condivise. Ma l'anno scorso ha anche dimostrato che potrebbe frammentare il nostro senso condiviso della realtà. È nostra responsabilità amplificare gli effetti positivi e mitigare i cattivi, continuare ad aumentare la diversità e rafforzare la nostra comprensione comune, in modo che la nostra comunità possa creare il più grande impatto positivo sul mondo.
Le due preoccupazioni più discusse dell'anno scorso riguardavano la diversità dei punti di vista che vediamo (bolle filtrate) e la precisione delle informazioni (notizie false). Mi preoccupo di questi problemi e li abbiamo studiati approfonditamente, ma temo anche che ci siano effetti ancora più potenti che dobbiamo mitigare attorno al sensazionalismo e alla polarizzazione che portano a una perdita di comprensione comune.
I social media offrono già punti di vista più diversi rispetto ai media tradizionali. Anche se la maggior parte dei nostri amici sono come noi, conosciamo tutti persone con interessi, convinzioni e background diversi che ci espongono a prospettive diverse. Rispetto ad ottenere le nostre notizie dalle stesse due o tre reti TV o leggere gli stessi giornali con le loro coerenti opinioni editoriali, le nostre reti su Facebook ci mostrano contenuti più diversi.
Ma il nostro obiettivo deve essere quello di aiutare le persone a vedere un quadro più completo, non solo prospettive alternative. Dobbiamo stare attenti a come lo facciamo. La ricerca mostra che alcune delle idee più ovvie, come mostrare alla gente un articolo dalla prospettiva opposta, in realtà approfondiscono la polarizzazione inquadrando altre prospettive come estranee. Un approccio più efficace è mostrare una serie di prospettive, permettere alle persone di vedere dove si trovano le loro opinioni su uno spettro e giungere a una conclusione su ciò che pensano sia giusto. Nel corso del tempo, la nostra comunità identificherà quali fonti forniscono una gamma completa di prospettive in modo che i contenuti emergano naturalmente di più.
La precisione delle informazioni è molto importante. Sappiamo che ci sono informazioni errate e persino contenuti falsi su Facebook, e lo prendiamo molto sul serio. Abbiamo fatto progressi nel combattere le beffe nel modo in cui combattiamo lo spam, ma abbiamo ancora molto lavoro da fare. Stiamo procedendo attentamente perché non c'è sempre una linea chiara tra bufale, satira e opinione. In una società libera, è importante che le persone abbiano il potere di condividere la propria opinione, anche se gli altri pensano che abbiano torto. Il nostro approccio si concentrerà meno sulla messa al bando della disinformazione e più sull'affiorare di ulteriori prospettive e informazioni, incluso il fatto che le pedine contesteranno l'accuratezza di un oggetto.
Mentre abbiamo ancora del lavoro da fare sulla diversità delle informazioni e sulla disinformazione, sono ancora più concentrato sull'impatto del sensazionalismo e della polarizzazione, e sull'idea di costruire una comprensione comune.
I social media sono un mezzo breve in cui i messaggi di risonanza vengono amplificati molte volte. Questo premia la semplicità e scoraggia le sfumature. Al suo meglio, questo focalizza i messaggi ed espone le persone a idee diverse. Nel peggiore dei casi, semplifica eccessivamente argomenti importanti e ci spinge verso estremi.
La polarizzazione esiste in tutte le aree del discorso, non solo nei social media. Si verifica in tutti i gruppi e le comunità, comprese le aziende, le aule e le giurie, e di solito non è correlato alla politica. Nella comunità tecnologica, ad esempio, la discussione intorno all'IA è stata semplificata eccessivamente per la paura della paura esistenziale. Il danno è che il sensazionalismo allontana le persone dalle opinioni bilanciate e sfumate verso gli estremi polarizzati.
Se questo continua e perdiamo la comprensione comune, anche se eliminassimo ogni disinformazione, le persone semplicemente enfatizzerebbero diverse serie di fatti per adattarsi alle loro opinioni polarizzate. Ecco perché sono così preoccupato per il sensazionalismo nei media.
Fortunatamente, ci sono chiari passi da fare per correggere questi effetti. Ad esempio, abbiamo notato che alcune persone condividono storie basate su titoli sensazionali senza mai leggere la storia. In generale, se diventi meno propenso a condividere una storia dopo averlo letto, è un buon segno  il titolo era sensazionale. Se hai più probabilità di condividere una storia dopo averla letta, spesso è un segno di contenuti approfonditi. Recentemente abbiamo iniziato a ridurre il sensazionalismo in News Feed prendendo in considerazione questo per pezzi di contenuto, e andando avanti segnali come questo identificheranno anche editori sensazionali. Ci sono molti passi che abbiamo intrapreso e continueremo a prendere per ridurre il sensazionalismo e aiutare a costruire una comunità più informata.
La ricerca suggerisce che le migliori soluzioni per migliorare il discorso possono derivare dal conoscersi come persone intere anziché solo opinioni - qualcosa che Facebook potrebbe essere univoco adatto a fare. Se ci connettiamo con le persone su ciò che abbiamo in comune - squadre sportive, programmi TV, interessi - è più facile avere un dialogo su ciò su cui non siamo d'accordo. Quando lo facciamo bene, diamo a miliardi di persone la possibilità di condividere nuove prospettive mitigando gli effetti indesiderati che accompagnano qualsiasi nuovo mezzo.
Un settore delle notizie forte è anche fondamentale per la costruzione di una comunità informata. Non basta dare alle persone una voce senza che la gente si dedica a scoprire nuove informazioni e ad analizzarle. C'è ancora molto da fare per supportare il settore delle notizie per assicurarsi che questa vitale funzione sociale sia sostenibile: dalle notizie locali in crescita, ai formati di sviluppo più adatti ai dispositivi mobili, al miglioramento della gamma di modelli di business su cui le organizzazioni di notizie fanno affidamento.
 
Connettere tutti a Internet è anche necessario per costruire una comunità informata. Per la maggioranza delle persone in tutto il mondo, il dibattito non riguarda la qualità del discorso pubblico, ma se hanno accesso alle informazioni di base di cui hanno bisogno, spesso legate alla salute, all'istruzione e ai posti di lavoro.
Infine, voglio sottolineare che la stragrande maggioranza delle conversazioni su Facebook sono sociali, non ideologiche. Sono amici che condividono barzellette e famiglie che restano in contatto attraverso le città. Sono persone che trovano gruppi, siano essi nuovi genitori che allevano figli o pazienti con nuova diagnosi affetti da una malattia insieme. A volte è per la gioia, che si uniscono attorno alla religione o agli sport. E a volte è per la sopravvivenza, come i rifugiati che comunicano di trovare un riparo.
Qualunque sia la tua situazione quando entri nella nostra comunità, il nostro impegno è di continuare a migliorare i nostri strumenti per darti il ​​potere di condividere la tua esperienza. Aumentando la diversità delle nostre idee e rafforzando la nostra comprensione comune, la nostra comunità può avere il maggiore impatto positivo sul mondo.
 
Comunità civicamente impegnata
La nostra società rifletterà i nostri valori collettivi solo se ci impegneremo nel processo civico e partecipiamo all'autogoverno. Esistono due tipi distinti di infrastruttura sociale che devono essere costruiti:
Il primo incoraggia l'impegno nei processi politici esistenti: il voto, l'impegno con le questioni e i rappresentanti, il parlare e, talvolta, l'organizzazione. Solo attraverso un impegno drammaticamente più grande possiamo garantire che questi processi politici riflettano i nostri valori.
Il secondo è la creazione di un nuovo processo per i cittadini di tutto il mondo per partecipare al processo decisionale collettivo. Il nostro mondo è più connesso che mai e affrontiamo problemi globali che attraversano i confini nazionali. Come la più grande comunità globale, Facebook può esplorare esempi di come la governance della comunità possa funzionare su vasta scala.
Il punto di partenza per l'impegno civico nel processo politico esistente è sostenere il voto in tutto il mondo. Colpisce il fatto che solo la metà degli americani che hanno diritto al voto partecipano alle elezioni. Questo è basso rispetto ad altri paesi, ma la democrazia si sta allontanando in molti paesi e c'è una grande opportunità in tutto il mondo per incoraggiare la partecipazione civica.
Nelle elezioni negli Stati Uniti l'anno scorso, abbiamo aiutato più di 2 milioni di persone a registrarsi per votare e poi a votare. Questo è stato tra i maggiori sforzi di affluenza degli elettori nella storia, e più ampio di quelli di entrambi i principali partiti messi insieme. In ogni elezione in tutto il mondo, continuiamo a migliorare i nostri strumenti per aiutare più persone a registrarsi e votare, e speriamo di poter finalmente consentire a centinaia di milioni di persone in più di votare alle elezioni rispetto a oggi, in ogni paese democratico del mondo.
L'impegno civico locale è una grande opportunità oltre che nazionale. Oggi, la maggior parte di noi non sa nemmeno chi sono i nostri rappresentanti locali, ma molte politiche che hanno un impatto sulle nostre vite sono locali, ed è qui che la nostra partecipazione ha la maggiore influenza. La ricerca suggerisce che leggere le notizie locali sia direttamente correlato con l'impegno civico locale. Questo dimostra come la costruzione di una comunità informata, di comunità locali di supporto e di una comunità impegnata civicamente siano tutti collegati.
Al di là del voto, la più grande opportunità è aiutare le persone a rimanere impegnate con le questioni che contano per loro ogni giorno, non solo ogni pochi anni nelle urne. Possiamo aiutare a stabilire un dialogo diretto e la responsabilità tra le persone e i nostri leader eletti. In India, il Primo Ministro Modi ha chiesto ai suoi ministri di condividere le loro riunioni e informazioni su Facebook in modo che possano ascoltare direttamente su Facebook   i feedback diretti dei cittadini. In Kenya, interi villaggi sono riuniti in gruppi di WhatsApp, compresi i loro rappresentanti. Nelle recenti campagne in tutto il mondo - dall'India e dall'Indonesia attraverso l'Europa agli Stati Uniti - abbiamo visto che il candidato con il più grande e più seguito seguito su Facebook vince di solito. Proprio come la TV è diventata il mezzo principale per la comunicazione civica negli anni '60, i social media stanno diventando questo nel 21 ° secolo.
Questo crea un'opportunità per noi di connetterci con i nostri rappresentanti a tutti i livelli. Negli ultimi mesi, abbiamo già aiutato la nostra community a raddoppiare il numero di connessioni tra le persone e i nostri rappresentanti, rendendo più semplice la connessione con tutti i nostri rappresentanti in un clic. Quando ci colleghiamo, possiamo impegnarci direttamente in commenti e messaggi. Ad esempio, in Islanda, è comune etichettare i politici nelle discussioni di gruppo in modo che possano portare le questioni della comunità al parlamento.
 
segue
#487
Grazie Lou,
ritengo assai importante il contributo che hai postato, riguardando il social network da 2,2 miliardi di utenti attivi al 7.1.2019...
perciò l'ho tradotto con google (non è venuto male, eh, l'A.I...) e qui copiato.
Intanto me lo son letto... e prossimamente lo commenterò.
 ..................

Alla nostra comunità,

Nel nostro viaggio per connettere il mondo, discutiamo spesso di prodotti che stiamo costruendo e aggiornamenti sulla nostra attività. Oggi voglio concentrarmi sulla domanda più importante: stiamo costruendo il mondo che tutti noi vogliamo?
La storia è la storia di come abbiamo imparato a riunirci in numero sempre maggiore - dalle tribù alle città alle nazioni. Ad ogni passo, abbiamo costruito infrastrutture sociali come comunità, media e governi per darci la possibilità di realizzare cose che non potevamo fare da sole.
Oggi siamo vicini a fare il nostro prossimo passo. Le nostre più grandi opportunità sono ora globali - come la diffusione della prosperità e della libertà, la promozione della pace e della comprensione, il sollevamento delle persone dalla povertà e l'accelerazione della scienza. Le nostre più grandi sfide hanno anche bisogno di risposte globali - come porre fine al terrorismo, combattere i cambiamenti climatici e prevenire le pandemie. Il progresso ora richiede che l'umanità si unisca non solo come città o nazioni, ma anche come comunità globale.
Questo è particolarmente importante adesso. Facebook significa avvicinarci e costruire una comunità globale. Quando abbiamo iniziato, questa idea non era controversa. Ogni anno, il mondo è diventato più connesso e questo è stato visto come una tendenza positiva. Eppure ora, in tutto il mondo, ci sono persone lasciate indietro dalla globalizzazione e movimenti per ritirarsi dalla connessione globale. Ci sono domande sul fatto che possiamo creare una comunità globale che funzioni per tutti e se il percorso da seguire sia quello di collegare più o invertire la rotta.
Questo è un momento in cui molti di noi in tutto il mondo stanno riflettendo su come possiamo avere l'impatto più positivo. Mi viene in mente il mio detto preferito sulla tecnologia: "Sopravviviamo sempre ciò che possiamo fare in due anni e sottovalutiamo ciò che possiamo fare in dieci anni". Potremmo non avere il potere di creare il mondo che vogliamo immediatamente, ma tutti possiamo iniziare a lavorare a lungo termine oggi. In tempi come questi, la cosa più importante che noi di Facebook possiamo fare è sviluppare l'infrastruttura sociale per dare alle persone il potere di costruire una comunità globale che lavori per tutti noi.
Negli ultimi dieci anni, Facebook si è concentrato sul collegamento di amici e famiglie. Con questa base, il nostro prossimo obiettivo sarà lo sviluppo dell'infrastruttura sociale per la comunità - per sostenerci, per tenerci al sicuro, per informarci, per l'impegno civico e per l'inclusione di tutti.
Riunirci tutti insieme come comunità globale è un progetto più grande di qualsiasi organizzazione o azienda, ma Facebook può contribuire a rispondere a queste cinque importanti domande:
In che modo aiutiamo le persone a costruire comunità di supporto che rafforzino le istituzioni tradizionali in un mondo in cui l'appartenenza a queste istituzioni è in declino?
Come aiutiamo le persone a costruire una comunità sicura che previene i danni, aiuta durante le crisi e ricostruisce in un mondo in cui chiunque in tutto il mondo può influenzarci?
Come aiutiamo le persone a costruire una comunità informata che ci espone a nuove idee e costruisce una comprensione comune in un mondo in cui ogni persona ha una voce?
Come aiutiamo le persone a costruire una comunità impegnata civilmente in un mondo in cui la partecipazione al voto a volte include meno della metà della popolazione?
Come aiutiamo le persone a costruire una comunità inclusiva che rifletta i nostri valori collettivi e l'umanità comune dai livelli locali a quelli globali, che abbracciano culture, nazioni e regioni in un mondo con pochi esempi di comunità globali?
La mia speranza è che molti di noi impegneranno le nostre energie per costruire l'infrastruttura sociale a lungo termine per riunire l'umanità. Le risposte a queste domande non verranno tutte da Facebook, ma credo che possiamo svolgere un ruolo.
Il nostro lavoro su Facebook è quello di aiutare le persone a ottenere il maggiore impatto positivo mitigando le aree in cui la tecnologia ei social media possono contribuire alla divisione e all'isolamento. Facebook è un work in progress e ci dedichiamo all'apprendimento e al miglioramento. Prendiamo sul serio la nostra responsabilità e oggi voglio parlare di come intendiamo fare la nostra parte per costruire questa comunità globale.
 
Comunità di supporto
Costruire una comunità globale che lavori per tutti inizia con milioni di piccole comunità e strutture sociali intime a cui ci rivolgiamo per i nostri bisogni personali, emotivi e spirituali.
Che si tratti di chiese, squadre sportive, sindacati o altri gruppi locali, tutti condividono ruoli importanti come infrastrutture sociali per le nostre comunità. Forniscono a tutti noi un senso di scopo e speranza; convalida morale che siamo necessari e parte di qualcosa più grande di noi stessi; conforto che non siamo soli e una comunità ci sta guardando; tutoraggio, orientamento e sviluppo personale; una rete di sicurezza; valori, norme culturali e responsabilità; incontri sociali, rituali e un modo per incontrare nuove persone; e un modo per passare il tempo.
Nella nostra società, abbiamo relazioni personali con amici e familiari, e poi abbiamo relazioni istituzionali con i governi che stabiliscono le regole. Una società sana ha anche molti strati di comunità tra noi e il governo che si prendono cura dei nostri bisogni.
Quando ci riferiamo al nostro "tessuto sociale", di solito intendiamo i molti gruppi di mediazione che ci uniscono e rafforzano i nostri valori.
Tuttavia, negli ultimi decenni vi è stato un notevole declino nell'importante infrastruttura sociale delle comunità locali. Dagli anni '70, l'appartenenza ad alcuni gruppi locali è diminuita di un quarto, tagliando tutti i segmenti della popolazione.
Il declino pone domande più profonde accanto a sondaggi che mostrano che grandi percentuali della nostra popolazione mancano di un senso di speranza per il futuro. È possibile che molte delle nostre sfide siano almeno tanto sociali quanto economiche: legate alla mancanza di comunità e alla connessione a qualcosa di più grande di noi stessi. Come mi ha detto un pastore: "Le persone si sentono sconvolte: molto di ciò che si stava insediando in passato non esiste più".
Le comunità online sono un punto luminoso e possiamo rafforzare le comunità fisiche esistenti aiutando le persone a riunirsi sia online che offline. Allo stesso modo, il collegamento con gli amici online rafforza le relazioni reali, lo sviluppo di questa infrastruttura rafforzerà queste comunità e consentirà di formarne di completamente nuovi.
Una donna di nome Christina è stata diagnosticata una malattia rara chiamata Epidermolisi bollosa - e ora è un membro di un gruppo che collega 2.400 persone in tutto il mondo in modo che nessuno di loro deve soffrire da solo. Un uomo di nome Matt stava allevando da solo i suoi due figli e ha dato il via al gruppo dei Padri neri per aiutare gli uomini a condividere consigli e incoraggiamenti mentre allevano le loro famiglie. A San Diego, più di 4.000 membri della famiglia militare fanno parte di un gruppo che li aiuta a stringere amicizia con altri coniugi. Queste comunità non interagiscono solo online. Loro tengono riunioni, organizzano cene e si sostengono a vicenda nella loro vita quotidiana.
Abbiamo recentemente scoperto che oltre 100 milioni di persone su Facebook sono membri di quelli che chiamiamo gruppi "molto significativi". Questi sono gruppi che, una volta entrati, diventano rapidamente la parte più importante della nostra esperienza di social network e una parte importante della nostra struttura di supporto fisico. Ad esempio, molti nuovi genitori ci dicono che entrare a far parte di un gruppo genitoriale dopo aver avuto un figlio si adatta a questo scopo.
C'è una reale opportunità di connettere più di noi con gruppi che saranno un'infrastruttura sociale significativa nelle nostre vite. Più di un miliardo di persone sono membri attivi dei gruppi di Facebook, ma la maggior parte non cerca i gruppi da soli - gli amici inviano inviti o Facebook li suggerisce. Se possiamo migliorare i nostri suggerimenti e aiutare a connettere un miliardo di persone con comunità significative, questo può rafforzare il nostro tessuto sociale.
Andando avanti, misureremo i progressi di Facebook con gruppi basati su gruppi significativi, non su gruppi in generale. Ciò richiederà non solo di aiutare le persone a connettersi con gruppi significativi esistenti, ma anche di consentire ai leader della comunità di creare gruppi più significativi con cui le persone possano connettersi.
Le comunità fisiche di maggior successo hanno assunto leader, e abbiamo visto lo stesso anche con i gruppi online. A Berlino, un uomo di nome Monis Bukhari gestisce un gruppo dove aiuta personalmente i rifugiati a trovare case e posti di lavoro. Oggi, gli strumenti di Facebook per gli amministratori di gruppo sono relativamente semplici. Abbiamo in programma di costruire più strumenti per consentire ai leader della comunità come Monis di gestire e far crescere i loro gruppi nel modo che preferiscono, in modo simile a quello che abbiamo fatto con Pages.
La maggior parte delle comunità è composta da molte sottoregioni e questa è un'altra area chiara per lo sviluppo di nuovi strumenti. Una scuola, per esempio, non è una singola comunità, ma molti piccoli gruppi tra classi, dormitori e gruppi di studenti. Proprio come il tessuto sociale della società è costituito da molte comunità, ogni comunità è composta da molti gruppi di connessioni personali. Abbiamo in programma di espandere i gruppi per supportare le sub-comunità.
Possiamo guardare molte attività attraverso la lente della costruzione della comunità. Guardare i video della nostra squadra o serie TV preferita, leggere il nostro giornale preferito o giocare al nostro gioco preferito non sono solo intrattenimento o informazione, ma un'esperienza e un'opportunità condivise per riunire persone a cui interessano le stesse cose. Possiamo progettare queste esperienze non per il consumo passivo ma per rafforzare le connessioni sociali.
Il nostro obiettivo è rafforzare le comunità esistenti aiutandoci a riunirci sia online che offline, oltre a permetterci di formare comunità completamente nuove, trascendendo la posizione fisica. Quando lo facciamo, oltre al collegamento online, rafforziamo le nostre comunità fisiche riunendoci di persona per sostenerci a vicenda.
Una società sana ha bisogno di queste comunità per supportare i nostri bisogni personali, emotivi e spirituali. In un mondo in cui questa infrastruttura sociale fisica è in declino, abbiamo una reale opportunità per contribuire a rafforzare queste comunità e il tessuto sociale della nostra società.
 
Comunità sicura
Mentre costruiamo una comunità globale, questo è un momento di verità. Il nostro successo non si basa solo sulla possibilità di catturare video e condividerli con gli amici.

Le minacce odierne sono sempre più globali, ma l'infrastruttura per proteggerci non lo è. Problemi come il terrorismo, disastri naturali, malattie, crisi dei rifugiati e cambiamenti climatici richiedono risposte coordinate da un punto di vista mondiale. Nessuna nazione può risolverli da soli. Un virus in una nazione può diffondersi rapidamente agli altri. Un conflitto in un paese può creare una crisi di rifugiati attraverso i continenti. L'inquinamento in un punto può influenzare l'ambiente in tutto il mondo. Gli attuali sistemi dell'umanità sono insufficienti per affrontare questi problemi.
Molte persone impegnate si uniscono alle organizzazioni no-profit globali per aiutare, ma spesso il mercato non riesce a finanziare o incentivare la costruzione dell'infrastruttura necessaria. Mi aspettavo da tempo più organizzazioni e start-up per costruire strumenti di salute e sicurezza usando la tecnologia, e sono stato sorpreso da quanto poco di ciò che deve essere costruito sia stato tentato. Esiste una reale opportunità per costruire un'infrastruttura di sicurezza globale e ho indirizzato Facebook a investire sempre più risorse per soddisfare questa necessità.
Per alcuni di questi problemi, la comunità di Facebook si trova in una posizione unica per aiutare a prevenire i danni, assistere durante una crisi o riunirsi per ricostruire in seguito. Ciò è dovuto alla quantità di comunicazione attraverso la nostra rete, alla nostra capacità di raggiungere rapidamente persone in tutto il mondo in caso di emergenza e alla vasta scala della qualità intrinseca delle persone aggregata nella nostra comunità.
Per evitare danni, possiamo costruire un'infrastruttura sociale per aiutare la nostra comunità a identificare i problemi prima che accadano. Quando qualcuno pensa al suicidio o si fa del male, abbiamo costruito un'infrastruttura per dare ai suoi amici e strumenti di comunità che potrebbero salvarsi la vita. Quando un bambino scompare, abbiamo costruito un'infrastruttura per mostrare avvisi di ambra - e più bambini sono stati salvati senza danno. E abbiamo sviluppato infrastrutture per lavorare con organizzazioni di sicurezza pubblica in tutto il mondo quando veniamo a conoscenza di questi problemi. Andando avanti, ci sono ancora più casi in cui la nostra comunità dovrebbe essere in grado di identificare i rischi legati alla salute mentale, alle malattie o ai crimini.
Per aiutare durante una crisi, abbiamo costruito un'infrastruttura come il Controllo di sicurezza in modo che tutti possiamo far sapere ai nostri amici che siamo al sicuro e controllare gli amici che potrebbero essere colpiti da un attacco o da un disastro naturale. Il controllo di sicurezza è stato attivato quasi 500 volte in due anni e ha già informato le persone che le loro famiglie e i loro amici sono al sicuro più di un miliardo di volte. Quando c'è un disastro, i governi ci chiamano spesso per assicurarci che il controllo di sicurezza sia stato attivato nei loro paesi. Ma c'è altro da costruire. Recentemente abbiamo aggiunto strumenti per trovare e offrire riparo, cibo e altre risorse durante le emergenze. Nel corso del tempo, la nostra comunità dovrebbe essere in grado di aiutare durante guerre e problemi in corso che non si limitano a un singolo evento.
Per ricostruire dopo una crisi, abbiamo costruito la più grande infrastruttura sociale del mondo per un'azione collettiva. Alcuni anni fa, dopo un terremoto in Nepal, la comunità di Facebook ha raccolto $ 15 milioni per aiutare le persone a riprendersi e ricostruirsi - il che è stato il più grande sforzo di soccorso finanziato dal crowdfunding della storia. Abbiamo visto uno sforzo simile dopo le riprese al nightclub Pulse di Orlando quando persone in tutto il paese hanno organizzato donazioni di sangue per aiutare le vittime che non avevano mai incontrato. Allo stesso modo, abbiamo costruito strumenti in modo che milioni di persone potessero impegnarsi a diventare donatori di organi per salvare gli altri dopo gli incidenti, ei registri hanno registrato aumenti maggiori negli accessi rispetto al passato.
Guardando al futuro, una delle nostre più grandi opportunità per mantenere le persone al sicuro è costruire l'intelligenza artificiale per comprendere più rapidamente e accuratamente ciò che sta accadendo nella nostra comunità.
Ogni giorno ci sono miliardi di post, commenti e messaggi sui nostri servizi e, poiché è impossibile esaminarli tutti, esaminiamo i contenuti una volta che ci vengono segnalati. Ci sono stati eventi terribilmente tragici - come i suicidi, alcuni in diretta - che forse avrebbero potuto essere prevenuti se qualcuno avesse capito cosa stava succedendo e li avesse denunciati prima. Ci sono casi di bullismo e molestie ogni giorno, che il nostro team deve essere avvertito prima di poter dare una mano. Queste storie mostrano che dobbiamo trovare un modo per fare di più.
L'intelligenza artificiale può aiutare a fornire un approccio migliore. Stiamo ricercando sistemi in grado di esaminare foto e video per segnalare i contenuti che il nostro team dovrebbe esaminare. Questo è ancora molto presto in fase di sviluppo, ma abbiamo iniziato a vederlo in alcuni contenuti e genera già circa un terzo di tutti i report al team che recensiscono i contenuti per la nostra community.
Ci vorranno molti anni per sviluppare pienamente questi sistemi. In questo momento, stiamo iniziando a esplorare modi per usare l'intelligenza artificiale per distinguere tra notizie sul terrorismo e propaganda terroristica, così da poter rimuovere rapidamente chiunque cerchi di utilizzare i nostri servizi per reclutare un'organizzazione terroristica. Questo è tecnicamente difficile in quanto richiede la costruzione di IA in grado di leggere e comprendere le notizie, ma dobbiamo lavorare su questo per aiutare a combattere il terrorismo in tutto il mondo.
Mentre discutiamo mantenendo la nostra comunità al sicuro, è importante sottolineare che la parte di mantenere le persone al sicuro è proteggere la sicurezza e la libertà individuali. Siamo forti sostenitori della crittografia e l'abbiamo integrata nelle più grandi piattaforme di messaggistica del mondo: WhatsApp e Messenger. Mantenere la nostra comunità al sicuro non richiede compromettere la privacy. Da quando abbiamo creato la crittografia end-to-end in WhatsApp, abbiamo ridotto lo spam e i contenuti dannosi di oltre il 75%.
Il percorso da seguire è riconoscere che una comunità globale ha bisogno di infrastrutture sociali per proteggerci dalle minacce in tutto il mondo e che la nostra comunità si trova in una posizione unica per prevenire disastri, aiutare durante le crisi e ricostruire in seguito. Mantenere la comunità globale al sicuro è una parte importante della nostra missione e una parte importante di come misureremo i nostri progressi in futuro.
 
 .................

continua
 
 
#488
Varie / Alessia Lorenzi
13 Marzo 2019, 21:35:13 PM
Abbiamo un nuovo utente, Alessia Lorenzi, nome e cognome (veri o meno che siano) che si sposano assai bene.

Per curiosità li ho cercati su google, trovando una raccolta di aforismi di: 

https://www.pensieriparole.it/aforismi/autori/alessia-s-lorenzi-frasi-migliori/pag2

dai quali ho scelto questo:

Saranno sempre le nostre azioni a far capire chi siamo, non le parole. Le azioni dicono chi sei, le parole dicono chi credi di essere.

... un paradosso?
 

Benvenuta, Alessia.
Jean
#489
Riflessioni sull'Arte / Free solo
13 Marzo 2019, 21:13:22 PM
:-[
Mi scuso con Inverno e con tutti, avevo visto il documentario Free solo in lingua inglese (di cui ho pochissima dimestichezza) ed avevo erroneamente attribuito allo scalatore  (... Alex, come molti asperger... ) la sindrome che invece riguardava il padre.
Ora che l'ho potuto vedere al cinema sottotitolato mi son reso conto dell'errore, pardon... (però che sia un uomo "normale" è ancor più stupefacente).

J4Y
#490
"Un giorno, qualcuno scalerà lo Sperone Mummery, se ne uscirà vivo per fortuna o per bravura poco importa. Allora tutte le parole che sono state fatte in questi giorni saranno dimenticate o saranno "storia", esattamente come fu per l'uccisione di alcuni "draghi" del passato (od "Orchi" che siano). Sarà così perché questo è l'alpinismo e questa è la natura dell'uomo, del suo innato spirito odisseico. Ciò potrà non piacere a chi oggi si pone come educatore d'ideali e di principi e distribuisce moniti, razionalmente anche giusti, ma pensati e dettati dalla convinzione che l'alpinismo sia soprattutto uno sport. La storia però dimostra il contrario e l'alpinismo sarà sempre più che uno sport. Ci sarà sempre chi quelle colonne d'Ercole vorrà oltrepassarle, che si chiami Honnold, che si chiami Nardi o Ballard, sfuggendo al raziocinio del telespettatore, delle mamme, dell'osservatore occasionale e anche dell'alpinista "sportivo". Allora, ci si ricorderà di due piccoli uomini fortemente criticati in questi anni e anche in questi giorni, che sfidarono il drago in una lotta impari tentando di superare quelle colonne. In quel caso, non resterà che avere il dovuto rispetto che a tratti in questi giorni è un po' mancato."

http://www.mountainblog.it/redazionale/draghi-piccoli-uomini/


Articolo di un alpinista (e autore di un ottimo e specializzato blog).


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Forse sono stati uccisi dal freddo e dal vento Daniele Nardi e Tom Ballard. A pochi passi dalla loro tenda. Lì, a circa 5.900 metri sullo Sperone Mummery lungo la parete Diamir del Nanga Parbat, dove, secondo le ultime parole dell'alpinista di Sezze, "le temperature erano molto basse e soffiava un vento gelido". Ad affermarlo sono i soccorritori della squadra capitanata dall'alpinista basco Alex Txikon, che ha scrutato con il suo telescopio le due sagome rilevate sulla parete della montagna assassina

Daniele e Tom, secondo le ultime ricostruzioni, avrebbero attrezzato la via fino a circa 6300 metri, quindi sarebbero scesi al campo 4 dove avevano già posizionato la tenda. 
Ed è proprio in questo tratto che potrebbe essere accaduta la tragedia. Al vaglio della macchina dei soccorsi ora, cio che più sta a cuore ai famliari e cioé quando e soprattutto come recuperare i corpi dei due alpinisti. Daniele, parole sue, voleva fare una cosa incredibile, impossibile. Era il quinto tentativo, dettato dall'ambizione di tentare quella via scelta nel 1895 dall'alpinista inglese, da cui prende il nome appunto lo sperone Mummery. 

Ad accompagnarlo in quell'avventura sono stati nel tempo compagni diversi. Ma forse nessuno credeva quanto lui in questo progetto, almeno fino all'incontro con il giovane Tom, figlio d'arte. La cima del Nanga Parbat Daniele l'aveva sfiorata nel febbraio 2015 percorrendo un'altra via: la Kinshofer, considerata da tutti molto più accessibile e meno rischiosa. Al suo fianco, per un incredibile gioco del destino, proprio Alex Txikon e Alí Sapdara, due dei soccorritori. Dopo aver raggiunto la quota di 7.830 metri, i tre avevano scelto di tornare indietro. Ad un soffio dal mito, per salvaguardare la vita di Ali che aveva iniziato a mostrare i sintomi di un edema cerebrale. Già, perche Daniele in fondo era cosí. La vita e i valori prima di tutto. A dispetto dei commenti spesso superficiali fatti nelle ultime ore. Ecco cosa ci aveva raccontato al rientro da quella spedizione. 

Nel 2016 poi la spedizione che forse gli aveva lasciato piu l'amaro in bocca. Discussioni, attriti con i compagni, polemiche, divergenze. E alla fine la rinuncia al tentativo di scalata. Scalata che poi sarebbe entrata nella storia con l'ascesa di Simone Moro, Alex Txikon e Alí Sapdara. La via era un'altra, quella definita "normale", non quella attraverso lo sperone, ma chissà quali sarebbero stati i pensieri e gli obiettivi di Daniele se in quell'occasione avesse raggiunto la cima della nona montagna più alta della terra. Perché la sua non era una semplice ossessione, era la ricerca di un sogno, era la voglia di scrivere la storia armato di piccozza e ramponi. Daniele credeva a quella via. Aveva deciso di affrontarla anche in solitaria. Aveva studiato quello sperone, lo considerava pericoloso ma non impossibile. E non era casuale la scelta della stagione invernale, scelta giudicata frettolosamente e in maniera errata negli ultimi giorni. Paradossalmente infatti l'inverno, con le sue rigide temperature, offre una scalata più sicura anche se le finestre di bel tempo sono più brevi. 

Ovvio, chi intraprende la via dell'alpinismo può calcolare i rischi, può limitarli, ma mai cancellarli del tutto. "Andarci era un suicidio", ripetono oggi in coro esperti e meno esperti del settore. Ma noi vogliamo onorare la memoria di Daniele che abbiamo conosciuto e intervistato più volte, prendendo a prestito le parole di uno dei più grandi alpinisti di sempre, Reinhold Messner: "L'impossibile è solo qualcosa che non è ancora stato fatto. Ci sarà sempre un impossibile da qualche altra parte [...]. Dove ci sono anche i pericoli, che fanno aumentare la nostra paura, perché nessuno vuole morire lassù". Il corpo di Daniele, insieme a quello di Tom, lassu ci è rimasto. Insieme ai suoi sogni, alle sue speranze, al suo entusiasmo. Tra le nubi tempestose del Karakorum.

https://www.youtube.com/watch?v=msUJAua8t14


(PS- il termine "assassina", riferito alla montagna, ritengo vada inteso in una accezione letteraria e non quale reale "indole" di una vetta)

J4Y
#491
Sinceramente ogni morte mi commuove un po',  se non altro perché preannuncia la mia (concreta eventualità che non mi lascia del tutto indifferente)... tutti noi siamo "oggetti" con la data di scadenza stampata, solo che è sul lato non a vista, cosicché ci rimarrà ignota sino all'ultimo...

... ma se non fossimo solo "oggetti", ci sarebbe modo di saperlo? Certo, "prima" di oltrepassare la soglia dell'esistenza, ché dopo "la livella" ci rende tutti uguali, democraticamente uguali.

Molti rispondono a questa domanda con un'altra: come stai vivendo, quali sono i tuoi valori, aspettative, etiche... e come/quanto riesci a condividerli con gli altri?

Per te che ti sei professato credente la strada è già segnata e quanto più vi sia aderenza a quella, maggiore sarà l'appagamento, in vista di un obiettivo superiore alla vita stessa. 

Chi non abbia trovato la sua strada continua a cercarla in molti modi e la scommessa di Pascal rimane un esercizio di logica, non la risposta.
Perché questo genere di risposte "vanno vissute" e ognuno ne ha di diverse dagli altri e diversi modi per "viverle". 
Personalmente ho rispetto per tutte e mi incuriosiscono maggiormente le risposte che mi son più distanti, perché misurano la mia capacità di com-prenderle o almeno di accettarle (con beneficio d'inventario).

Pure da non appassionato di montagna ho blandamente seguito negli anni le imprese degli scalatori, tanto più che l'Italia ne ha avuti ed ha di eccezionali (Bonatti e Messner, per dirne due).

Ultimamente a causa del riconoscimento ottenuto dal documentario su Alex Honnold e la contemporanea spedizione di Nardi-Ballard ho sentito di approfondire la faccenda, di penetrare un po' più a fondo in questo mondo che conta tanti appassionati e (un po' meno) detrattori.

Oggi sono disponibili una incredibile quantità di documentari e articoli, da vedersi comodamente seduti sul divano... ma per capire come si sta davvero in acqua occorre bagnarsi, per cui mi rendo pienamente conto quanto il mio approccio sia inadeguato, da spettatore... però come si "entra" nella trama del libro che si legge altrettanto si può, empaticamente, "provare qualcosa" al veder gli occhi accecati dal sole sulla neve, al crollare schiantati di fatica con gli arti che si van congelando... ecc.

Certo vi son molti stupidi al mondo e non credo che la campana gaussiana privilegi per quantità (e similitudine di forma) gli scalatori, penso siano uniformemente distribuiti.

Tu almeno hai espresso la tua posizione (e dai commenti che leggo in rete molti la pensano come te)... così che ora sei tu che mi incuriosisci... nel senso di "impermeabilità" rispetto alle situazioni vissute dai nostri compagni d'avventure in questo mondo, gli uomini...

Sai, un tempo mi intristivo ad esser men che zero in campo musicale (pur apprezzandola la musica... ma non ho orecchio, come si dice) e in molti altri campi. Ma oggi ad ascoltare e vedere all'opera meravigliosi talenti non sento d'esser escluso da quei precipui mondi... magicamente mi ci ritrovo dentro e non avverto più la distinzione tra chi fa e chi fruisce... è tutto collegato...

Un accenno sul concetto di "utilità" (argomento immenso): hai idea di quante persone vivono (portano a casa il pane, si può dire) sulle corde, attrezzature ed indumenti per la montagna... strutture ricettive, trekking, portatori (tra i quali i mitici sherpa), filmati e riviste, circoli... ecc. ecc.?

Vi son modi più "utili"?

La politica? Gli eserciti con i loro armamenti? Gli integralismi? Ecc. ecc.
 


A chi desideri conoscere un po' più a fondo i protagonisti "dell'impossibile" mondo della montagna, consiglio questo articolo:
https://running.gazzetta.it/camminare/10-12-2018/elisabeth-revol-il-ritorno-della-donna-di-ghiaccio-ora-sogno-leverest-50341
 

J4Y
#492
Un lunedì (se non la domenica) di febbraio la spedizione di Nardi-Ballard sul Narga Parbat si è conclusa con la morte dei due forti e bravi scalatori.

Reinhold Messner, la compagna di Tom e altri avevano cercato di farli desistere, infine rispettando la loro volontà e determinazione all'impresa che se attuata li avrebbe annoverati per sempre negli annali della scalata. Addirittura per la via Mummery, da sempre considerata "impossibile", tanto più in invernale.

http://www.ladige.it/news/cronaca/2019/03/09/tragica-morte-ballard-nardi-reinhold-messner-gl-iavevo-detto-non-andarci


Perché hanno messo in gioco la loro vita, tentando i due colpi vuoti contro quattro carichi nel tamburo della pistola che è quella montagna nelle sue condizioni più inviolabili?

Nella storia delle spedizioni precedenti di Nardi e soprattutto gli strani eventi occorsi in occasione della riuscita scalata di Moro, Txikon e  Sadpara si trovano alcuni fili che conducono alla tragedia odierna.

http://www.montagna.tv/cms/93793/nanga-parbat-la-verita-di-simone-moro-a-filippo-facci/?r=1

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/10/daniele-nardi-e-tom-ballard-simone-moro-ho-visto-ogni-giorno-le-valanghe-che-cadono-sullo-sperone-mummery-fa-paura-andarci-e-un-suicidio/5026985/#cComments
 


A Simone Moro che si domanda come mai in 125 anni a nessuno sia venuto in mente di scalare il Mummery rammento l'impresa (a mio parere ancor più al limite) di Alex Honnold:

https://www.riflessioni.it/logos/riflessioni-sull'arte/al-di-la-dell'aldila-(artistico)/msg30745/#msg30745
 

RIP Daniele & Tom
 


WP - Cominciò tuttavia a maturare nella mente dell'autore l'idea di scrivere un romanzo sulla fatalità e sulla responsabilità, a partire dalla morte di Cayetano Gentile. Quando sua madre venne a saperlo gli vietò di scriverne finché fosse stata in vita Julieta Cimento, la madre del giovane nonché madrina di battesimo di Hernando García Márquez, fratello di Gabriel.
La storia maturò quindi nell'ombra per quasi trenta anni, finché nel 1980 la madre stessa comunicò all'autore, che in quel tempo viveva a Barcellona, la morte della signora Cimento, che non si era mai ripresa dal brutto colpo. A quel punto la scrittura poté finalmente iniziare, dopo la raccomandazione materna: "Trattalo come se Cayetano fosse mio figlio". La madre dell'autore tuttavia non leggerà mai il romanzo, pubblicato un anno dopo, con la motivazione che "Una cosa risolta così male nella vita non può risolversi bene in un libro."
 
 J4Y
 
 
 
#493
Grazie dell'intervento, Iano,

pensavo che questo argomento potesse interessare, considerato che sovente leggo nei post appunto riferimenti ad ogni tipo di media del passato e del presente e ci son qui persone che per lavoro, interesse o altro conoscono il mondo dei "media" dall'interno.

Cerco come te di rimaner ottimista per il futuro tuttavia non credo possa avvenire attraverso una crescita culturale media (in altro senso) come dici... e neppure a causa di una qualche improbabile rivoluzione (quelle recenti, non meno di quelle remote, pare siano di molto pilotate...).
Si sa che quando un potere ne ha necessità usa l'informazione (nei media che la gestiscono) come un'arma... ma oggi l'informazione stessa sta divenendo una tra le più pericolose forme di potere, consolidando ed accrescendo il suo campo d'azione, dove il nostro scarfacebook non manca di riservarci in merito sgradite news:

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/03/05/news/lobbying_facebook-220757249/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1



Ma anche nel nostro piccolo orticello di casa non mancano "piattaforme" nelle quali la trasparenza, comparata al potere che gestiscono, è alquanto sbilanciata...  e come in campo medico... più li si lascia fare e meno li potrai estirpare...
 
J4Y
#494
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
28 Febbraio 2019, 22:30:22 PM
I miei tempi passati son un lontano ricordo (tuttavia non sbiadito) e in quelli attuali, come adesso, seduto sul divano, lascio che il torpore pian piano mi avvolga, rivolgendo lo sguardo interno a quanto accade.

Certo le condizioni sono ideali, la stufa accesa e l'anziana (si può dir di un animale?) gatta nera ai miei piedi, anch'essa in una sorta di dormiveglia, distesa sul suo tappetino rosso bordeaux. 
Nessun rumore attorno e una soffusa luce rossa dal piccolo abat-jour... il paradiso, o almeno un tipo di paradiso per come l'immagino io, tanto più che i miei acciacchi son sotto la soglia critica.

All'avanzare del torpore l'io allenta la presa, venendo inesorabilmente spostato dal centro di "comando" verso la periferia, nulla più che uno tra i fenomeni in atto. Ma ancora, volendolo, è possibile rimanerci aggrappati  conservando una relativa, residua consapevolezza. 

Esercitandosi con determinazione forse è  possibile non cedere del tutto al sonno e in quello stato, al di là dell'usuale, s'affacciano sensazioni e si manifestano inesplorati percorsi mentali, o psichici se preferite... spirituali secondo altri.

Ma per quanto affascinante sia la prospettiva di un sottile viaggio nell'ignoto, quell'aldilà ha cessato da tempo d'attrarmi... perché al ritorno si  è rimasti quel che si è... quando lo si accetta, rinunciando all'illusione di un aldilà che trasformi la coscienza (o noi stessi) se ne è andati al di là, dove quel torpore ti condurrà ad un sonnellino... mentre nel corpo innumerevoli eventi provvedono alle funzioni vitali.

A cosa serve la nostra presenza?

 
Cordialement
Jean
#495
Riflessioni sull'Arte / Free solo
26 Febbraio 2019, 22:36:41 PM
Ciao Inverno,

Alex Honnold è tra le persone che più stimo ed ammiro, non solo per gli impossibili realizzati, di cui l'ultimo è considerato alla stregua dello sbarco sulla luna per importanza. 
Ha vinto strameritatamente l'Oscar per il miglior documentario, realizzato (assieme alla troupe) da quell'altro gran uomo di Jimmy Chin, quello di Meru, il dente di squalo Himalaiano.

Ho visto il film, straordinario... Alex, come molti asperger, ha delle caratteristiche che si possono sintetizzare con: è nel mondo ma non del mondo... e nel film vien mostrato lo studio sulla sua ghiandola cerebrale (amigdala) qual indizio organico.

Coincidenza, stavo proprio pensando di scrivere un post su Alex, El Cap ed il film quando mi son imbattuto sul tuo post, felice che un'altra persona ne sia stata affascinata.

Quello di Alex è un lavoro? 
O c'è qualcosa in quell'uomo capace di toccar la vita ad un livello differente dell'usuale e fornirci un indizio utile anche a noi "normali"?

Certamente la sua è un'impresa al di là dell'aldilà... ne parleremo.

 
(PS- non son tre chilometri... tremila piedi...)

 
Cordialement
Jean