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Messaggi - Eutidemo

#4846
Al riguardo, secondo me, occorre considerare due aspetti della questione:

I) ASPETTO GIURIDICO
Purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere il testo per esteso  della sentenza (come ritengo sempre opportuno fare), per cui mi baso sul suo passo principale per come riportato dalla stampa:
"Non è punibile, a determinate condizioni, chi agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli".

***
Dicevo che sarebbe necessario prendere visione del testo integrale, perchè il singolo passo di cui sopra, estrapolato dall'intera motivazione, può dar luogo a qualche dubbio ermeneutico; per cui mi riservo in futuro un esame più approfondito dell'intera sentenza.

***
Un punto chiaro, è che la Sentenza "de qua" non "disinnesca" minimamente il dispositivo dell'art. 580 del Codice penale, che tutt'ora considera reato "I'istigazione o l'aiuto al suicidio", bensì, prevede soltanto, al riguardo, una "causa di non punibilità"; così come la legittima difesa è una "causa di non punibilità" nel caso del reato di "omicidio volontario".
Ed è una differenza importante, perchè, in entrambi casi, la "causa di non punibilità" si verifica solo "a determinate condizioni"; come, appunto, precisa la sentenza.

***
Ciò che mi risulta meno chiaro, è che, poichè mi sembra che la sentenza riguardi il caso Cappato, forse, senza scomodare la Corte Costituzionale, Cappato poteva essere scriminato dai giudici in base all'art.2 del Codice penale, il quale sancisce che: "Nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato".
E, poichè, sostanzialmente, la LEGGE 22 dicembre 2017 n. 219 ha consentito, su richiesta, l'interruzione della terapia di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, "forse" Cappato poteva essere scriminato semplicemente ai sensi dell'art.2 del Codice penale; dico "forse", perchè presumo che all'epoca Cappato non procedette certo seguendo le specifiche procedure di "interruzione vita" previste da tale successiva legge.

***
In ogni caso, giova ricordare che il "DIRITTO" del paziente a voler interrompere in un qualunque momento una qualsiasi terapia "salvavita" nei suoi confronti, era già previsto da settanta anni dalla nostra stessa Costituzione; la quale, all'art.32, prevede che "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario" contro la sua volontà, anche se finalizzato a salvargli la vita (salvo casi di salute pubblica, come in caso di epidemie, ed altre ipotesi particolari).
Tanto è vero che, se un testimone di Geova rifiuta una trasfusione, non si può mica legarlo alla sedia e praticargliela a forza; e, personalmente, ricordo un mio parente che rifiutò di sottoporsi una operazione necessaria per salvarlo, e poco dopo, infatti, morì.

***
Nel caso di soggetti tenuti artificialmente   in vita grazie alla nutrizione, alla respirazione e l'idratazione artificiale, invece, fino al 2018, tale principio costituzionale non è mai stato applicato; a parte "aum aum" dai medici più intelligenti, psicologicamente "forti" e misericordiosi.
Perchè?
Fondamentalmente per tre motivi:
a)
Perchè, MOLTO "sofisticamente" ed "ipocritamente", alcuni sostenevano che la "nutrizione forzata" e simili, non erano da considerarsi una "TERAPIA" vera e propria, bensì soltanto un modo "indiretto" per tenere in vita il paziente nutrendolo in modo non naturale; rammento ancora che, nel caso di Eluana Englaro, Quagliarello diede di matto in Parlamento urlando a squarciagola "Vogliono farla morire di fame!!!" (e gli altri della sua spregevole sponda a fargli ignobile coro).
Il che dimostra come anche persone molto intelligenti ed umane (come è indubbiamente Quagliarello) , o inconsapevolmente o per mera faziosità, possano comportarsi da perfette stupide; ed invero, come io spesso ripeto, la cosa più tragica della stupidità, è che non ci consente di renderci conto di quanto siamo diventati disumani.
A ben vedere, infatti, in tutto il mondo civile, tali procedure sono state SEMPRE considerate una vera e propria TERAPIA; per ragioni tanto ovvie che sarebbe inutile enumerarle tutte (vengono immessi nel corpo farmaci ecc.).
b)
Il secondo motivo, molto più umanamente comprensibile, è che a qualsiasi medico ripugna profondamente "staccare la spina"; ma non si tratta solo del "Giuramento di ippocrate", bensì del "sistema limbico" ed "empatico" di qualsiasi essere umano (me compreso), che inibisce l'atto della soppressione fisica di un consimile.
c)
A differenza dei testimoni di Geova, e di chi, vivo e vegeto, può difendersi a calci se cercano di sottoporlo ad una terapia indesiderata, un malato di SLA, invece, non può difendersi se gli ficcano una siringa nel braccio, ed un tubo in gola e in pancia, per tenere vivo a forza il suo corpo paralizzato; per esempio, il mio amico Paolo, malato di SLA, riuscì chiaramente a manifestare il suo desiderio di fruire della legge LEGGE 22 dicembre 2017 n. 219, e di voler interrompere la nutrizione, la respirazione e l'idratazione artificiale a cui era "FORZATAMENTE" sottoposto.
Ma, con scuse e dilazioni varie, i medici che lo curavano, lo lasciarono "cuocere nel suo brodo di impotente sofferenza"; facendolo così morire naturalmente, dopo otto mesi da quando la legge 22 dicembre 2017 n. 219 era già in vigore.
Di conseguenza, poichè ritengo che l'ACCANIMENTO TERAPEUTICO (in violazione della citata legge), in determinati casi, potrebbe anche configurare il "REATO DI TORTURA" di cui all'613-bis c.p., che punisce con la reclusione da 4 a 10 anni chiunque cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, mi era venuta quasi voglia di denunciare il Primario del reparto in cui era ricoverato il mio amico Paolo; ma poi ci ho rinunciato:
- sia perchè, nel suo caso, mi sembrava che mancasse il DOLO;
- sia perchè non mi è parso che concretamente si configurassero "tutti" gli elementi della condotta criminosa di cui all'613-bis c.p.
Alcuni, però, certamente SI'!
d)
In altri casi, almeno stando a quanto mi raccontano alcuni miei amici medici, invece, un certo "dolo" c'è: in quanto "assassinare i ricoverati", secondo una "vulgata" molto diffusa di destra idiota e decerebrata, non fa certo una buona pubblicità all'Ospedale.

***
Nel paragrafo precedente, ho spiegato perchè, almeno secondo me, in un Paese "decivilizzato" dalla Controriforma, il principio costituzionale dell'art.32 della Costituzione non è mai stato concretamente applicato; e si fatica ancora oggi ad applicarlo, anche in base alla LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219, che, a quanto mi risulta, viene osteggiata in quasi tutti i ("santi") ospedli.
Sebbene, a ben vedere, detta legge, NON ABBIA DI FATTO INTRODOTTO NIENTE DI REALMENTE NUOVO, ma si è semplicemente limitata a fornire una (ovvia) "INTERPRETAZIONE AUTENTICA" dell'art.32 della Costituzione.
Ed infatti, l'art.1 della legge stessa, premette che essa è stata varata in applicazione dei principi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e degli articoli 1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Uomo, sanciti a tutela del diritto alla dignità e all'autodeterminazione della persona malata; la quale stabilisce che "nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata".
E poi, a beneficio dei sofisti e degli ipocriti, precisa che, ai sensi dell'art.32 della Costituzione, sono SEMPRE considerati "trattamenti sanitari", e non mera "alimentazione", la nutrizione artificiale e l'idratazione artificiale.


II)
ASPETTO ETICO
Ciò detto sotto il profilo giuridico, che è fondamentalmente "oggettivo" (ermeneutica a parte), il profilo etico è alquanto diverso, essendo di carattere precipuamente "soggettivo"; o, almeno, così, secondo me, dovrebbe essere.
Ed infatti, per coloro che sottostanno ad una "MORALE ETERONOMA", come quella cattolica, si tratta comunque di "obbedire" ad una norma imposta "da altri", a prescindere che essi la condividano o meno; se poi la condividono pure, tanto meglio per loro!
Non mi addentrerò certo qui nel trattare del dilemma platonico: "Una cosa è buona perchè piace a Dio, ovvero piace a Dio perchè è buona?"
Io credo nella "MORALE AUTONOMA"!

***
Ciò  detto, è ovvio che, sotto il profilo etico, non c'è discussione alcuna: ciascuno decide "per sè" come meglio crede.
Potrebbe, invece, esserci discussione sul fatto che alcuni pretendano imporre ad altri la propria visione etica o religiosa; per cui, se, in determinate codizioni, taluno preferisce morire, secondo me non è lecito che un altro pretenda di tenerlo in vita a forza!

***
Però, in effetti, la cosa non è così semplice, come potrebbe apparire di primo acchito.
Ed infatti, a mio avviso, non si può neanche pretendere di costringere un medico ad interrompere le terapie necessarie a tenere in vita un malato di SLA, se questo ripugna alla sua coscienza; questo, anche se il malato, come il mio amico Paolo, lo richiede espressamente ai sensi della LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219.
In tal caso, però, secondo me, tale medico dovrebbe essere OBBLIGATO a consegnare il malato ad un altro medico (o Ospedale), che, al riguardo, ha una visione etica diversa dalla sua; e che provvederebbe immediatamente ad interrompere la terapia rifiutata dal paziente, ai sensi della LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219.
Se non lo fa, dovrebbe essere sanzionato penalmente.

***
Ed invero: "Primum non nŏcēre" è una locuzione latina che significa "per prima cosa, non nuocere", che è uno dei principi che si insegna per primo nelle facoltà di medicina; e che, secondo me, significa non è lecito tenere "forzatamente" in vita un paziente, se questo, paralizzato, sofferente e senza speranza, preferisce MORIRE!
Non il medico o il prete, ma solo il malato può liberamente disporre della sua vita!
Ovvero chi è stato designato per legge o testamento biologico in suo luogo!
#4847
Storia / Re:Spie russe
23 Settembre 2019, 14:15:49 PM
Ciao Anthony. :)
Quello che scrivi è (quasi) tutto vero.
Ed infatti, in conclusione, lo avevo detto che avrei aperto un altro TOPIC sulle SPIE USA.
Quanto ai nostri servizi deviati, tieni presente che si trattava soprattutto di quelli INTERNI, e non di quelli ESTERI; ti posso garantire che tra il controspionaggio estero, ed i servizi di sicurezza interni, c'era (e c'è tutt'ora) una notevolissima distinzione istituzionale ed operativa.
E' un errore confonderli.
Un saluto :)
#4848
Storia / Spie russe
23 Settembre 2019, 07:09:12 AM
Negli archivi del Senato c'è un elenco dettagliato delle 140 spie sovietiche che, a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, hanno lavorato in Europa e prevalentemente in Italia: DOSSIER  306.


***
Cosa contiene il dossier?
Svela come lavoravano in quegli anni gli agenti dell'Urss e dei paesi del Patto di Varsavia nell'opera di spionaggio verso l'Europa Occidentale; e, in Italia in particolare, si trattava di una penetrazione davvero massiccia.
Le spie russe, ovvero, per loro conto, dei traditori italiani, si occupavano prevalentemente di intercettare informazioni di tecnologia industriale di grandi aziende italiane e non: in particolare  Fiat e Olivetti, ma anche Eni, Esso, Montedison e Shell.
Ovviamente, si occupavano anche di interferenze politiche.
Ed infatti, dall'insieme dei documenti esaminati emerge come fin dagli anni cinquanta il KGB pagasse degli informatori, reclutati anche tra i funzionari del PCI; il nome più importante che compare nel dossier è quello di Armando Cossutta, il cui compito principale, oltre a quello di incassare i finanziamenti sovietici, pare fosse quello di monitorare Berlinguer, affinchè non si allontanasse troppo da Mosca.
Da tali documenti, emergono  anche i piani di invasione dell'Italia e di tutta l'Europa occidentale da parte russa.

***
La struttura spionistica russa è rimasta in piedi anche dopo il crollo dell'URSS, però dal 2000 in poi, grazie a Putin ha avuto un notevole "rilancio", con vere e proprie metodologie da GUERRA FREDDA, ma aggiornate ciberneticamente al terzo millennio; vedasi, al riguardo, l'attacco su TWITTER e FB dei "troll" russi a Mattarella nel Maggio 2018, quando stava creando ostacoli alla nascita del governo gialloverde (filorusso).

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Ed infatti Putin, dopo essere stato agente e poi dirigente del KGB sin dagli anni '70,  nel 1998 divenne direttore generale di tutti i servizi segreti federali russi (Federal'naja služba bezopasnosti, FSB); il che, indubbiamente, lo favorì nel diventare  poi Primo ministro, e, infine, Presidente della Federazione Russa dal 7 maggio 2012.

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Sembra che la maggior ripresa dello spionaggio russo, in Italia, che ci sia stata soprattutto a partire da circa la metà del 2018, ma, pare, con ben poco contrasto da parte dei nostri Servizi di Controspionaggio; i quali, però, a quanto pare, da agosto 2019 hanno ricominciato a lavorare a pieno regime per  contrastare l'"invadenza" spionistica russa, sia pure sotto lo stimolo USA.

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L'ambasciata di Mosca, infatti (come faceva pure negli anni '70) ha recentemente protestato contro l'arresto dell'ingegnere e manager russo, Aleksander Korshunov, avvenuto a Napoli il 30 agosto di quest'anno, a seguito, pare, di indagini congiunte della CIA e dell'AISE, su richiesta degli Stati Uniti; è stato incriminato il 21 agosto scorso insieme all'italiano Maurizio Paolo Bianchi, 59 anni, al momento irreperibile.
Yurii Colombo dalla capitale russa fornisce qualche dettaglio in più: Korshunov, insieme all'italiano Maurizio Paolo Bianchi, avrebbe corrotto dipendenti di Avio Aero, la consociata italiana di Ge Aviation del gruppo General Electric, per ottenere informazioni tecniche sui loro motori. .

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Prima grana per Di Maio, in quanto Putin chiede la revoca dell'estradizione del manager accusato di spionaggio dagli Usa e avverte Roma: "Una pessima pratica che complica i nostri rapporti bilaterali".

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I quali, indubbiamente, ai tempi di Salvini, grazie anche al  del PATTO CONFIDENZIALE concluso a Mosca il 6 marzo 2017, tra Il "partito" politico nazionale russo "RUSSIA UNITA" di PUTIN, ed il "partito" politico "LEGA", nella persona di Presidente del partito SALVINI, erano indubbiamente molto più STRETTi e CORDIALI.

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Ma mi fermo qui, per non esorbitare troppo dal tema storico; che, con un prossimo TOPIC, penso di dedicare storicamente anche alle spie USA (e non solo).
#4849
Ciao InVerno. :)
Hai messo in tavola un bel poker di narcisisti, sia pure appartenenti ad epoche diverse, e di ben diverse levature e modalità espressive:
- Mussolini
- D'annunzio
- Renzi
- Salvini
Si tratta di soggetti molto diversi tra di loro, ma tutti con un minimo comun denominatore: un ego ipertrofico e narcisista! :D

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Però, a parte le egotistiche motivazioni personali di Renzi, stavo riflettendo sul fatto che la scissione renziana, in fondo, una cosa buona l'ha fatta per davvero: ed infatti, ha finalmente separato due anime politiche ben poco compatibili tra di loro, che erano state ficcate a forza nel corpaccio di uno stesso partito, il PD.
Se alla guida c'è un autista bipolare, è giocoforza che l'autobus sbandi in continuazione!
Ora, invece, ormai annullato il matrimonio, "PDS" e "DC" (tra virgolette), potranno esprimere ciascuno le proprie autonome e indipendenti potenzialità; magari SICURAMENTE alleandosi, ma mai più risposandosi di nuovo!

Un saluto! :)
#4850
Ciao Anthony. :)
Sono d'accordo con te che l'accordo tra M5s e PD sembrava (ed in effetti era) un po' contro natura; così come lo era l'allenza  tra Churchill e Stalin.
Ma la NECESSITA' produce spesso strani compagni di letto.
"Salus rei publicae suprema lex esto,"

***
In effetti, a me era parso subito impensabile che due forze politiche, le quali sommate insieme avevano la maggioranza in Parlamento, si sarebbero rassegnate senza motivo a regalare tale maggioranza parlamentare ad un'altra forza politica, concedendole magnanimamente  (e scioccamente), delle elezioni anticipate a cui essa non aveva alcun diritto!
Non avrebbe avuto alcun senso!

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Quanto al fatto che tale (necessitato) matrimonio d'interesse possa durare a lungo, invece, sinceramente ne dubito MOLTO anche io; come, peraltro, ho scritto in più volte in questo FORUM.
Tutto dipende dalla forza dell'istinto di sopravvivenza di entrambe le componenti del nuovo governo!

***
Oltre a questo, sono d'accordo con te anche sul fatto che il PD abbia accettato l'innaturale alleanza, in quanto ha supposto che, dopo la botta delle Europee molto è cambiato per il M5s, sempre più disponibile a qualsiasi compromesso pur di sopravvivere; e, quindi, il PD spera di poterlo gestire meglio di quanto non sarebbe accaduto nel 2018, quando il M5s era ancora in auge.

***
Quanto al fatto, invece, che la secessione di Renzi possa giovare mediaticamente sia a lui che al PD, non ne sono così sicuro; per saperlo, secondo me, occorre attendere i sondaggi.
E, come giustamente osservi tu, sarà interessante vedere gli effetti di questa situazione sulle prossime tornate elettorali; dalle quali (le regionali) ITALIA VIVA si è saggiamente astenuta, per evitare il rischio di risultare nata già MORTA, con solo l'1% dei voti.
Un saluto. :)
#4851
Ciao Anthony. :)


***
Sono sostanzialmente d'accordo con la tua analisi, in quanto, effettivamente, un soggetto moderato e liberale può risultare davvero utile a sottrarre determinate fasce elettorali al fascino "indiscreto" di Salvini.

***
Quanto al fatto che la data di registrazione del marchio di Italia Viva risale all'8 agosto 2019 (cosa che ignoravo), tale circostanza suffraga in pieno la mia tesi; ed infatti, non appena Renzi ha visto delinearsi all'orizzonte il pericolo di elezioni anticipate -per lui, come ho spiegato, doppiamente rischiose- si è affrettato subito a dare il via alla sua operazione, per i motivi che ho detto.
Poi, però, ha subito frenato l'effettiva scissione!
Ed infatti, avendo (giustamente) compreso che:
- per impedire le elezioni anticipate era necessaria la nascita di un governo giallorosso;
- ma che, per favorire la nascita di un governo giallorosso era preferibile non creare ulteriori complicazioni in sede di formazione dello stesso (a Mattarella, a Conte e Di Maio);
ha rinviato l'effettivo varo del nuovo partito, al giorno successivo a quello in cui il governo si era già formato.

***
Ed infatti,  a parte le altre complicazioni, se ITALIA VIVA fosse nata prima del governo, come leader del partito Renzi si sarebbe dovuto sedere allo stesso tavolo di trattative con Di Maio; il quale aveva drasticamente escluso tale eventualità, perchè, per lui, Renzi è un tabù peggio di Berlusconi. >:(
Invece, celato Renzi dietro lo schermo del PD, si è potuto così "eludere" tale problema.

***
E' vero che tale problema si ripresenterà adesso; ma, a Governo già formato, tutti gli interessati sperano che esso risulterà meno ostativo di quanto non sarebbe stato prima, in sede di trattative per la formazione del governo.
Resta da vedere se tale speranza risulterà o meno fondata!

***
E' anche perfettamente vero, come tu scrivi, che Renzi mantiene comunque un numero adeguato di agganci nel PD da utilizzare alla bisogna; sarà molto interessante vedere che uso ne farà.

***
E' anche perfettamente vero, come tu scrivi, che, con il suo intervento, Renzi ha salvato il sistema dal pericolo Salvini, e che questo lo ha reimmesso al centro dell'agone politico facendo quindi nascere la sua creatura in un contesto di più positiva visibilità mediatica.

***
Tuttavia, secondo me, Renzi ha fatto solo da "mosca cocchiera", perchè era OVVIO che un governo giallorosso sarebbe nato comunque, a prescindere dal suo intervento!
Ed infatti, in data 12 Agosto 2019 (badate bene alla data), nel mio TOPIC "Elezioni: l'alternativa del diavolo!", io scrivevo:
--------------------------------------------------------
"Partito Democratico e Movimento 5 stelle, hanno entrambi un'unica alternativa; che non può essere soltanto quella di procrastinare di qualche mese le elezioni, visto che tanto, comunque, le perderebbero lo stesso. (OMISSIS)
Secondo me, invece, Partito Democratico e Movimento 5 stelle hanno un'unica "concreta" alternativa: coalizzarsi dando vita, o apertamente o in modo istituzionalmente "velato", ad un governo che cerchi di resistere i restanti quattro anni della legislatura"
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/elezioni-l'alternativa-del-diavolo!/
------------------------------------------------------
Io l'avevo detto PRIMA di Renzi, per cui dovrebbe pagarmi il COPYRIGHT (mi pare che lui abbia sostenuto la mia stessa tesi, ma DOPO di me, però non ne sono sicuro).

***
In ogni caso, come ci siamo arrivati io e Renzi, tempo qualche giorno e le dirigenze di PD e M5S sarebbero arrivate alle stesse inevitabili conclusioni; ed infatti, più che di POLITICA, si trattava di mera elementare LOGICA.
Bastava rifletterci un attimo! :o
Per cui, come ho detto, Renzi ha fatto solo da "mosca cocchiera", perchè era OVVIO che, secondo me, un governo giallorosso sarebbe nato comunque!


***
Per concludere, condivido anche la tua ultima riflessione; e cioè che l'obiettivo di Renzi (oltre quello di soddisfare il suo ego ipertrofico) è di provare ad allargarsi proprio dove la Lega è forte, e dove molti elettori moderati ed interessati a tematiche economiche magari non sono pienamente convinti del sovranismo di Salvini.
Tutto, però, sta a vedere quanta parte dell'elettorato di Salvini è costituita da tali soggetti, e quanta, invece, è costituita da sovranisti puri, che vedono Renzi come fumo negli occhi; ho cercato disperatamente un sondaggio al riguardo, ma non sono riuscito a trovarlo!

Un saluto. :)
#4852
Ciao Bobmax. :)
In parte sono d'accordo con la tua analisi, sebbene non del tutto.
Ed infatti, non metto in dubbio la devastante mediocrità della classe dirigente del PD;  il guaio è che la classe dirigente  degli altri partiti è ancora peggio. 
Ivi compresa quella di ITALIA VIVA!
In ogni caso, come d'altronde lui stesso ha ammesso tra le righe, lo scopo principale della sua scissione è quello di resuscitare la BALENA BIANCA; scorporandola dal PD, per andare a caccia di pesci democristiani nel centro del lago stagnante del nostro bolso corpo elettorale.
Comunque il mio TOPIC riguardava soprattuto la "scelta del momento"!
Un saluto! :)
#4853
Secondo me, possono immaginarsi molteplici spiegazioni della "secessione renziana" proprio in questo momento, ma, a meno che la cosa non mi sia sfuggita, nessuno ha accennato ad una in particolare; che, però, non è necessariamente in contrasto con le altre, con le quali secondo me può avere indubbiamente concorso.
Ed infatti, mi ha colpito (come a tutti) il fatto che Renzi, pur avendo osteggiato con tutte le sue forze l'eventualità di un governo giallorosso nel 2018, l'anno successivo 2019, invece, sotto la minaccia di elezioni anticipate, con tutte le sue forze ne ha auspicato la nascita; lui dice che lo ha fatto per evitare il pericolo di un governo post-elettorale di Salvini, e questo, forse, in parte è vero.
Però, se così fosse, avrebbe dovuto sponsorizzare un governo giallorosso già nel 2018:
- risparmiandoci così quattordici mesi di un Salvini vice-premier spadroneggiante  nel governo gialloverde;
- consentendogli così di raddoppiare i propri consensi, e rendendolo quasi certo vincitore di eventuali elezioni anticipate.

***
Ciò premesso, già da tempo era chiaro a tutti che Renzi aveva intenzione di crearsi un suo personale Regno-partito (la "Terra di Mezzo"); il quale, per quanto minuscolo, lo avrebbe però comunque riconosciuto come suo indiscusso despota.
Ed invero, Renzi potrebbe indubbiamente fare sue le famose parole di Giulio Cesare, quando, sperduto in un piccolo villaggio delle Alpi, gliene offersero il comando: "Malo hic esse primus quam Romae secundus!" (cioè "Preferisco essere primo qui, che secondo a Roma").
Ma perchè mai effettuare la "secessione" proprio adesso, e non prima o dopo?

***
Ovviamente potrebbe essere stata una decisione meramente umorale, ma io non credo: ha solo atteso quello, che, secondo lui, era il momento più opportuno.
Ed infatti, una volta caduto in modo pressochè subitaneo il governo gialloverde, Renzi:
a)
si spaventò, giustamente, come chiunque altro abbia un po' di cervello -anche se di destra moderata e liberale- , che con elezioni anticipate il Paese potesse cadere nelle dissennate mani di Salvini (o meglio, sotto i suoi zoccoli);
b)
si sbigottì ancor di più, però, almeno secondo me, all'idea che in sede di liste elettorali Zingaretti avrebbe epurato tutti suoi fedeli giannizzeri, per cui, dopo le elezioni anticipate, si sarebbe ritrovato in Parlamento con una truppa personale di soli quattro gatti.
Ed infatti, almeno per come la vedo io, in principio, proprio in vista di tale "repulisti", per inverso, a Zingaretti le elezioni anticipate non sarebbero dispiaciute affatto.

***
Ma allora cosa fare? ::)
Ovviamente, per evitare tale "deminutio", Renzi avrebbe dovuto secessionare quanto prima dal PD, e crearsi un partitino a sua immagine e somiglianza, in modo che le liste elettorali le avrebbe fatte tutte lui; però, con elezioni così a breve termine, non avrebbe avuto concretamente il tempo necessario per organizzare adeguatamente il suo nuovo partito.
Col rischio, dopo le elezioni, di restare in parlamento con un gatto solo, invece che con quattro.
Per cui Renzi aveva una disperata NECESSITA' che le elezioni venissero posticipate il più possibile, per meglio organizzarsi; e, poichè l'unico modo per raggiungere tale scopo era quello della nascita di un governo giallorosso, lui la sponsorizzò con tutte le sue forze!

***
Tuttavia, pur avendo già pronta in tasca la "DICHIARAZIONE D'INDIPENDENZA", Renzi attese cautamente che il governo giallorosso fosse già "partorito", prima di estrarla; ed infatti, se si fosse "scisso" prima, avrebbe rischiato "disturbare le doglie" e mandare tutto "a puttane"; ritrovandosi così da capo a dodici, di nuovo davanti ad immediate elezioni anticipate.
Per cui attese!

***
Una volta formato il nuovo governo, invece, con precisione cronometrica Renzi si è subito separato dal PD.
Alcuni dicono che ha deciso così, per fare il "Ghino di Tacco" della Situazione (cioè, l'ago della bilancia), e così poter meglio ostacolare eventuali provvedimenti a lui sgraditi; il che è fuor di dubbio.
Però, secondo me, questo lo poteva fare lo stesso anche senza separarsi, perchè i parlamentari al suo comando avrebbero in ogni caso eseguito i suoi ordini di interdizione, sia dentro che fuori il PD; come già avevano fatto in precedenti occasioni.
A mio parere, invece, premesso, come ho sopra spiegato, che Renzi non poteva "secessionare" dal PD prima della nascita del nuovo governo, per evitare il rischio che abortisse per lo spavento in dirittura d'arrivo, una volta venuto alla luce, non poteva però attendere un attimo in più a creare il suo partitino (anche a costo di turbare un po' il neonato).
Perchè mai?

***
Secondo me, il motivo di tanto machiavellico <<stop and go>> (in ossequio al principio del "festina lente"), è che Renzi è ben consapevole del fatto che questo governo, probabilmente, avrà vita molto breve; tanto più che, con le elezioni regionali alle porte, se cadranno le ultime roccaforti rosse, il governo giallorosso riceverà uno scossone da brividi!
Per cui, io credo che lui si sia affrettato al massimo a creare il suo partitino (non appena fatto il governo), per avere il maggior tempo possibile per organizzarlo in vista delle elezioni politiche (a quelle regionali non avrebbe chance); e magari, nel frattempo, erodere come meglio può i residui consensi di Forza Italia, e divenire così i leader del nuovo centro.
E così realizzando il suo sogno di essere il nuovo Berlusconi!
Ma, ovviamente, si tratta solo di mie personali congetture! :)

***
In ogni caso, la scissione delle due anime del PD, nelle sue originarie connotazioni DC e PCI (sebbene aggiornate al secolo), meriterebbe un discorso ben più ampio ed approfondito; per il quale, eventualmente, mi riservo di aprire un TOPIC a parte...se non lo aprono altri.
Questo TOPIC, invece, è limitato esclusivamente allo specifico tema concernente il perchè Renzi abbia abbandonato il PD proprio adesso; dal quale vi prego caldamente di non esorbitare nelle repliche.
Grazie! ;)
#4854
Ciao Anthony. :)
Io parlavo di elettorato attivo, non di elettorato passivo,  cioè di quello che richiede determinate capacità giuridiche o sociali per ricoprire determinate cariche elettive; la situazione variò parecchie volte nel corso della storia di Roma.
Inoltre io mi ero riferito in particolare ai "comizi centuriati", non ai "comizi curiati",  che, in origine, erano composti solo dai maschi adulti delle famiglie patrizie.
Comunque si trattava di un sistema molto complesso, che variò più volte nel tempo; per cui, come avevo premesso, il mio testo: "Più approssimativo e semplicistico di così si muore...chiedo venia!".
D'altronde qui lo spazio è quello che è!
Comunque, nelle democrazie liberali moderne,  non è affatto connaturato il principio "una testa, un voto" come fondamento di tutto il sistema.; ed infatti, per tutto l'ottocento e per una parte del novecento, l'elettorato nelle democrazie liberali era su base censuaria e limitato ai maschi.
Sino al 1912 nell'Italia unita il suffragio fu censitario, è di questa data la prima riforma (legge n. 666 del 30 giugno) che concesse il diritto di voto a tutti i cittadini maschi di età superiore ai trent'anni e ai maschi maggiorenni di età inferiore che rispettassero le condizioni di censo in vigore in precedenza.
Quattro anni dopo con la legge 16 dicembre 1918, n. 1985 il voto fu concesso a tutti i maggiorenni maschi e ai reduci di guerra.
Il riconoscimento del voto alle donne risale in Italia al decreto luogotenenziale nº 23 del 2 febbraio 1945 emanato dal governo Bonomi.
Un saluto! :)
#4855
Ciao Viator. :)
Sebbene anche io fossi persuaso che un certo B.M. non fosse particolarmente attaccato al denaro, quanto, piuttosto, al potere (cosa di cui sono, in parte e per certi aspetti, ancora convinto), tuttavia occorre tenere presente che:
1)
Visto che pagava una lira al mese di affitto per abitare a Villa Torlonia, e che quasi tutto il resto per lui era gratis, a che diamine mai gli sarebbe servito il denaro?
2)
Inoltre, sembra che, in effetti, un "gruzzoletto" da parte lo avesse comunque messo da parte lo stesso; almeno secondo la fonte che ti riporto qui sotto, ma della cui affidabilità non mi rendo garante, non avendo avuto il tempo di leggerla e di verificarla:
http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/03/01/news/il-tesoro-dimenticato-di-benito-mussolini-abbandonato-in-un-caveau-di-bankitalia-1.252253
3)
Quello che invece "sembra" certo, è che lui non pare che si sia mai approfittato del potere per "inzuppare il pane" in modo illegale; come, invece, pare che, con estrema probabilità,facesse il fratello Arnaldo, da lui "coperto" (almeno secondo la maggioranza degli storici), per non parlare delle bricconate del fratello della sua amante, Marcello Petacci, di cui pure era perfettamente al corrente.

***
Quanto ad S.B., invece, sottoscrivo tutto quello che hai scritto, parola per parola!

Un saluto! :)
#4856
Citazione di: anthonyi il 17 Settembre 2019, 20:01:17 PM
Ciao Inverno, a me non sembra quello che dici, io non ho mai sentito di un politico in Italia che abbia dilapidato le sue sostanze per la politica, semmai usano la politica per diventare ricchi.
Un saluto

Quella era la citazione di Polibio, ma penso che Inverno si riferisse precipuamente ai demagoghi in generale; a prescindere dalla ricchezze da loro spese nella propaganda.
O, almeno, così suppongo!
#4857
Ciao Inverno. :)
Trovo molto appropriato il tuo richiamo al polibiano termine "OCLOCRAZIA"; che, secondo me, conduce in breve ed inevitabilmente alla crociana "ONAGROCRAZIA" (cioè, il governo dei somari).
Personalmente, almeno per quanto riguarda alcuni recenti ministri, io preferisco il termine "ORCHIDOCRAZIA", del quale non penso che troverete su GOOGLE il significato, perchè è un mio personale neologismo (salvo che qualcun altro abbia avuto il mio stesso spunto euristico); non ve lo traduco, ma, per darvi un'indizio, vi dirò che non si tratta affatto del "governo delle orchidee", sebbene l'etimologia greca sia la stessa! ;D
Un saluto! ;)
#4858
Ciao Anthonyi. :)
Quello che tu dici è in parte vero, ma solo laddove il sistema elettorale era basato su criteri censuari (come un po' dappertutto nell' '800).
In Grecia e soprattutto a Roma, invece, non vigeva tale sistema, in quanto, schiavi e donne a parte, il suffragio era popolare ed universale.
Ad esempio, nei comizi centuriati si raccoglievano tutti i cittadini romani, patrizi o plebei che fossero, per esercitare i loro diritti politici di voto e contribuire a determinare la vita dello Stato, senza alcuna differenza di "status" e censo.
Per questo motivo, come oggi, i candidati più ricchi, offrivano (o, almeno, promettevano), "panem et circenses" per farsi eleggere.
Ed è per questo che alla fine, abili demagoghi "populares", alla fine, conquistarono il potere; sebbene, allora, la differenza la facevano anche le armi.
Un saluto :)
#4859
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OGGI
Dopo parecchi decenni di democrazia liberale, applicata -più o meno bene- in tutti i Paesi più avanzati, negli ultimi anni, sembrando i tempi propizi, ecco che cominciano a far capolino di nuovo, sebbene in forme molto diverse, nuovi movimenti con aspirazioni "autoritarie" ed "illiberali".
E, come al solito, arriva il solito demagogo di turno che, aizzando le grandi masse popolari contro gli attuali poteri forti (in parte veri ed in parte presunti), e promettendo "panem et circenses" a tutti (magari sapendo di non poter poi mantenere le promesse), cerca di conseguire i "pieni poteri" nel modo più democratico possibile; come gli "esimneti" dell'antica Grecia (che venivano nominati tiranni con pubbliche elezioni).
Ovviamente, le "visioni autoritarie" moderne, sono molto diverse da quelle passate, sia nella forma che nei contenuti; ed infatti, adesso non si parla più nè di "TIRANNIA" nè di "DITTATURA" (che ormai suonano troppo "vintage" e fuori moda), bensì di "DEMOCRAZIA ILLIBERALE" o "DEMOCRATURA", come in Russia. .
D'altronde, anche Augusto ed i suoi successori si guardarono bene dal farsi chiamare "REX" o "DICTATOR", ma usarono il termine "CAESAR" e "IMPERATOR", che, in latino, suonavano assolutamente "neutri"; e non indicavano nessuna "magistratura" o posto di comando superiore a quelli ordinari della Repubblica, che continuarono ad essere conservati per secoli.
Il che mi fa tornare in mente la famosa strofa di Jacopone da Todi:"Crucifige, crucifige! Homo che se fa rege, secondo nostra lege, contradice al senato!"
Per questo, prudentemente, nelle Res Gestaetroviamo tutt'ora che il prudente Augusto scriveva: "Auctoritate omnibus praestiti, potestate nihil amplius habui quam ceteri qui mihi quoque in magistratu conlegae fuerunt". (Tutti superai per autorità (autorevolezza), ma non ebbi mai una potestà (potere) maggiore di coloro che mi furono colleghi nelle cariche pubbliche).
Il "politically correct" e l'ipocrisia politica non è una cosa nuova!
Poi, però, se andiamo a vedere bene i contenuti, IMPERATOR, DUCE e CAPITANO, sono locuzioni diverse che però indicano tutte sostanzialmente la stessa cosa; colui che è al COMANDO di una truppa!
A parte questo, così come nei regimi autoritari del secolo scorso la vera svolta consistette nell'uso spregiudicato dei nuovi MEDIA (radio e cinema), la svolta propagandistica delle moderne "democrature" o aspiranti tali, consiste nell'uso spregiudicato, attraverso subdoli algoritmi, di INTERNET, e, soprattutto, dei suoi NETWORK; Cambridge Analytica docet!
Tra l'altro sono state sviluppate forme di propaganda molto più sofisticate, di quelle, sia pur evolutissime, di Goebbles; ed infatti Steve Bannon, suo riconosciuto allievo, ha superato il suo maestro con la geniale tecnica della "negative autopropagand".
La quale consiste, sia sui network sia nei dibattiti, nel mettere in giro accuse "eclatantemente" inconsistenti nei confronti della propria parte politica, attribuendole falsamente alla parte politica avversa; la quale, però, DI FATTO non si era mai sognata di lanciare accuse simili!
Ad esempio, a parte "troll" appositamente creati su TWITTER e FB (e qualche isolato "autentico" idiota umano), nessun "serio" esponente della sinistra italiana si è mai sognato di definire Salvini un "fascista", perchè è evidente che la sua visione politica non ha niente a che vedere con quella di Mussolini; sarebbe come accusarlo di voler diventare Imperatore, o di voler imitare Ezzelino da Romano.
"Tempora mutantur et nos mutamur in illis!"
Semmai, da esponenti seri, viene accusato di voler realizzare una "democratura" in salsa Russa, visto che lui stesso è un "dichiarato" esegeta di Putin; ma questo col fascismo "classico" non c'entra niente.
Con l'espediente della "negative autopropagand", cioè, si è creata la leggenda metropolitana secondo la quale il povero ed innocente Salvini verrebbe continuamente accusato dalla "perfida e cattiva sinistra" di essere un fervente fascista seguace di Mussolini; il che non è assolutamente vero, perchè, se digitiamo su GOOGLE "Salvini è un fascista", a parte i "troll" fasulli e le bufale, l'unico che effettivamente lo ha accusato di essere tale è Gino Strada (ed un altro tizio di cui non rammento il nome), su almeno qualche altro migliaio di esponenti della sinistra che non si sono mai sognati di definirlo così.
Però, con la strombazzata "negative autopropagand",la brutta figura ce la fa, ingiustamente, tutta la sinistra; e potrei riportare molti altri esempi del genere.
CHAPEAU!
Mi sono soffermato su tale aspetto, per evidenziare come la propaganda "sovranpopulista" ricorra non solo a mezzi tecnici più evoluti dei regimi "nazionalisti" e "comunisti" del '900, ma anche a metodologie molto più sottili ed evolute di DISINFORMAZIONE SCIENTIFICA (Bibbiano è un altro esempio di "olio di ricino" mediatico).
Ad onor del vero, però, occorre anche dire che (almeno per ora) il modello "sovranpopulista", più che "antidemocratico", è meglio definibile come "antipluralista" e "carismatico", nel senso che mira soprattutto ad attaccare i cosiddetti (veri o presunti) "poteri forti", per creare un vincolo molto diretto ed esclusivo tra le masse ed il LEADER; il che, almeno a mio parere, lascia presagire un regime di tipo autoritario e verticistico, "forse" un po' meno oppressivo di quanto non accadde il secolo scorso.
Ma anche questa, è soltanto una mia opinione; e probabilmente morirò prima di poterne verificare l'esattezza.
Meglio così!
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#4860
Tutti hanno sentito parlare dell"Anaciclosi" (ἀνακύκλωσις), che, in sintesi, è una teoria dell'evoluzione ciclica dei regimi politici, i quali, man a mano deteriorandosi dalle forme originarie, si susseguirebbero secondo un andamento circolare nel tempo; e, alla fine, giunti all'ultimo stadio, ritornerebbero alla forma iniziale di partenza riprendendone lo sviluppo.

In particolare, nella "Politica" di Aristotile,  vengono indicate sei forme tipologiche di governo "riciclantesi", tre rette e tre degenerate: sono rette quelle forme nelle quali l'uno, i pochi o i molti esercitano il potere in vista dell'interesse comune, mentre quando l'uno o i pochi o i molti esercitano il potere nel loro privato interesse, allora si hanno le deviazioni.

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Tutti, poi, hanno anche sentito parlare dei famosi "Corsi e  ricorsi storici" di Giambattista Vico; ma ciò non significa affatto, come comunemente si interpreta, che la storia semplicemente "si ripeta".
Significa, piuttosto, che l'"homo politicus" è sempre uguale a se stesso, pur nel cambiamento delle situazioni e dei comportamenti storici; in altre parole, ciò che si presenta nella storia è sempre NUOVO, pur essendo paragonabile per analogia all'ANTICO che si è già manifestato in altre (simili) forme.

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Per cui, dopo aver letto moltissimi libri di storia (di cui sono un appassionato),  quando adesso mi guardo intorno, con Pascoli anche a me viene da pensare: "C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole...anzi, di antico!"

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In questa sede, però, intendo trarre soltanto "spunto" sia dalla teoria dell"Anaciclosi", sia dalla teoria dei "Corsi e ricorsi storici":
- senza minimamente voler approfondire nè l'una nè l'altra, sia singolarmente sia nei rapporti reciproci;
- senza minimamente volermi attenere o seguire i postulati nè dell'una nè dell'altra.
La mia analisi, infatti, intende soltanto rilevare alcune mere "somiglianze" storiche, rilevabili in situazioni geograficamente e storicamente MOLTO diverse l'una dall'altra; le quali, però, suggeriscono che in determinate circostanze si innescano meccanismi di mutamento politico (pacifico o violento, graduale o istantaneo) che si somigliano molto.

***
PREMESSA
Occorre in primo luogo considerare che, a partire dall'era agricola neolitica, circa 10.000 anni A.C., vennero pian piano a formarsi comunità umane più complesse, nelle quali, sia pure con modalità "diversissime" storicamente e geograficamente, andarono realizzandosi determinate "differenze sociali" (che prima non esistevano).
D'ora in poi, però, tenderò un po' a semplicizzare il discorso, trascurando l'effettiva molto maggiore effetiva varietà di tali "differenze sociali" (sacerdoti, guerrieri, mercanti ecc.), per limitarmi a quella che ritengo più basilare:
- c'è SEMPRE stata una maggioranza di soggetti "meno abbienti" e "meno potenti";
- c'è SEMPRE stata una minoranza di soggetti "più abbienti" e "più  potenti";
- TALVOLTA, c'è stato un "consiglio degli ottimati" (solitamente eletto), a governare l'intera comunità, senza che nessuno di costoro avesse la preminenza sugli altri.
- TALVOLTA, invece, c'è stato un unico soggetto, che dominava tutti con modalità differenti (ma, nella maggior parte dei casi, facendo leva sulla massa dei soggetti "poveri", per meglio controllare e tenere sottomessi i soggetti "ricchi", o, comunque, socialmente più autorevoli)
Non considero, ai fini di tale discorso, gli "schiavi", essendo essi storicamente dei "fuori  casta".
Più approssimativo e semplicistico di così si muore!
Chiedo venia.

***
EVO ANTICO
Ciò premesso, storicamente, a partire dalla Grecia, c'è quasi sempre stato un susseguirsi di governi, più o meno nello stesso ordine storico-cronologico:
- monarchici;
- aristocratici/democratici (repubbliche);
- autocratici (tirannie);
Anche questa è una "estrema" generalizzazione, ma, più o meno, credo che corrisponda alla "maggioranza" dei casi.
Roma, infatti, in origine era una MONARCHIA, poi, per molti secoli, fu una REPUBBLICA, e, infine, divenne una AUTOCRAZIA (imperiale); sebbene, almeno per un secolo o due, "mascherata" da repubblica.
Ed invero, sotto un certo punto di vista, anche nell'antica Roma, almeno quella repubblicana, esisteva un sistema democratico di tipo "bipolare": i "populares", che oggi chiameremmo la "sinistra", e gli "optimates", che oggi chiameremmo la "destra".
Però, non si trattava di "partiti", bensì di "factiones", cioè di gruppi amicali, familiari e clientelari, che si legavano tra di loro, sia per perseguire obiettivi sociali antitetici (di destra o di sinistra), sia per meri fini d'interesse e di potere personale; un po' come adesso.
Fino a Silla ed a Pompeo, in generale, avevano quasi sempre prevalso gli "optimates", ma, con Cesare, e poi con Ottaviano, prevalsero definitivamente  i "populares"; molto simili, ma solo per alcuni aspetti, ai "populisti" di oggi, però in un senso "molto" particolare!
Cesare, oltre ad essere un grande generale, era anche un grande demagogo ed arringatore di folle, per mezzo del favore delle quali (a parte la forza delle sue legioni) aspirava chiaramente al potere assoluto; e, per questo, venne fatto fuori da una congiura di ottimati.
Antonio e Ottaviano seguirono le sue tracce; ma, quest'ultimo, essendo molto più cauto, ebbe maggior fortuna nel farsi scudo sia delle legioni che del favore popolare.
Ed infatti, gli Imperatori, più che "populares" erano ormai divenuti dei dittatori "populisti", per usare un termine oggi impropriamente troppo abusato;  nel senso che, per mezzo di "panem e circenses", si appoggiavano al favore della plebe per sovrastare e contrastare i "poteri intermedi" o  "poteri forti" finanziari ed economici dell'epoca, costituiti dall'aristocrazia capitalistica senatoria, ed in parte anche dalla classe finanziaria equestre.
Nerone, per esempio, era amato dal popolo, ma odiato dagli ottimati; e, poichè  questi costituivano l'"intellighenzia" dell'epoca, questo spiega perchè Nerone e molti altri Imperatori abbiano goduto di una così cattiva fama storica e letteraria.
In effetti, le "libere elezioni" proseguirono, per un po', anche sotto l'Impero.
Augusto, però, si creò, per così dire, una specie di "segreteria" particolare, costituita da un ristretto gruppo di Cavalieri, e di Senatori; ed a tale segreteria era demandato il compito di formare le liste dei candidati da presentare alle "libere" elezioni popolari a suffragio (quasi) universale.»
Come ho detto in premessa, per dirla il sintesi, gli autocrati dell'antica Roma (i cosiddetti imperatori), facevano leva sulla PLEBE, per contrastare i POTERI FORTI degli ottimati che stavano loro intorno da vicino, e che erano troppo potenti per i loro gusti.
Poi (ad occidente) tutto collassò in seguito alle invasioni barbariche!

***
IL MEDIO EVO ED IL RINASCIMENTO

Per restare all'Italia, nel medio evo, si passò dal potere mondiale di Roma antica, ad un potere geograficamente molto più frazionato; sebbene, almeno in teoria, sotto la supremazia del Sacro Romano Impero tedesco.
Ma, in un certo senso, si replicò il "ciclo vichiano" (o, se si preferisce, aristotelico).
Ed infatti, dopo un primo periodo, per così dire, "MONARCHICO", quando le città e le campagne erano controllate da feudatari imperiali (ad es.il Marchesato di Toscana), si passò ad un periodo per così dire, "repubblicano"; quando le città divennero liberi COMUNI!
Si trattava di regimi politici "repubblicani", a loro modo di tipo "democratico-aristocratico", con prevalenza dell'uno o dell'altro aspetto a seconda dei tempi e dei luoghi; Venezia, per esempio, era una repubblica decisamente aristocratica, e tale rimase per tutta la sua storia (come l'antica Sparta).
Negli altri Comuni, invece, accadde quasi sempre che un "ottimate", in genere appoggiandosi sul  numeroso "popolo minuto", finisse per prevalere sui suoi pari  del "popolo grasso"; e, così, dai liberi comuni democratici, si passò alle SIGNORIE autocratiche!
Così, ad esempio, sulla fine del '300, a Firenze si verificarono lotte civile tra il popolo grasso , ossia la ricca borghesia capitalistica, commerciale e finanziaria, che aveva nelle sue mani le sorti dello Stato tramite le Arti maggiori, e il popolo minuto; però, nel 1372 la  rivolta dei Ciompi  (i cardatori della lana) portò ad un ribaltamento del governo ed all'ascesa del popolo minuto al potere, con conseguente affermazione della autocratica Signoria dei Medici.
Con questo non voglio dire, ad esempio, che il Marchesato imperiale di Toscana, la libera Repubblica Fiorentina, e la Signoria dei Medici, abbiano ricopiato "tel quel" quello che fu l'iter politico dell'Antica Roma; ma, come anche rilevò (per certi aspetti) il Machiavelli nei suoi "Discorsi sulla prima Deca di Tito Livio", qualche analogia indubbiamente c'è, visto che lo stesso Cesare ed i suoi successori si ingraziarono il "popolino" con "panem et circenses", per prevalere sugli ottimati.
La storia non si ripete mai, ma, spesso, un po' si ricopia!

IL SECOLO SCORSO
Per concludere la nostra "carrellata storica a volo d'uccello" (o meglio, di SR-72), e saltando a piè pari l'epoca in cui il principio di NAZIONALITA' fece fuori sia le signorie che gli Stati Assoluti, il ciclo (in modo ovviamente "molto" diverso sia come modalità, sia storicamente che geograficamente) si ripetè un po' in tutto il mondo occidentale; ed infatti alle monarchie assolute, succedettero ovunque:
- repubbliche democratiche rappresentative;
- monarchie costituzionali, che, di fatto erano e sono sostanzialmente nulla di diverso dalle repubbliche democratiche rappresentative (come quella inglese, belga o spagnola).
Con lo scombussolamento dovuto alla prima guerra mondiale, però, con tempi e modalità molto diversi tra di loro, tre delle più importanti nazioni europee si trasformarono in DITTATURE; versione moderna, di quelle che erano state le "tirannie" greche, l'"impero romano", e le "signorie rinascimentali".
Ma, denominazione a parte, una notevolissima differenza c'è stata anche  nelle diverse modalità di realizzazione!
Ed infatti:
1)
Quella  Sovietica è stata l'unica dittatura in cui l'Autocrate di turno è  riuscito ad eliminare tutti i poteri "forti", o intermedi che dir si voglia, nonchè le eventuali interferenze dei poteri "forti" internazionali (finanziario, religiosi ecc.) per dominare così, in modo effettivamente TOTALITARIO  la massa indifferenziata dei sudditi; sebbene, con il tempo, sia andata formandosi una classe di "apparaticki"  la quale, però, non ha mai avuto una effettiva influenza sulla dirigenza politica dell'apparato.
2)
Quella nazista, invece,  è stata una dittatura in cui l'Autocrate di turno, per quanto avesse messo sotto il suo tallone tutti i poteri "forti", o intermedi che dir si voglia, del suo Paese (industria, finanza, capi militari, clero, alta borghesia, residua aristocrazia ecc.), tuttavia non è mai riuscito a conculcarli del tutto come era invece avvenuto in Russia.
3)
Quella fascista, infine,  è stata la dittatura meno totalitaria di tutte, in quanto l'Autocrate di turno, per quanto avesse  messo fuori gioco molti poteri "forti", o intermedi che dir si voglia, del suo Paese (Sindacati, Stampa ecc.), tuttavia restò notevolmente condizionato dai "più forti"  (Monarchia, Chiesa e Confindustria).
Tanto è vero, che, alla fine, il Re licenziò Mussolini come se fosse stato un suo maggiordomo!
Dopo la seconda guerra mondiale "calda", 2) e 3) crollarono definitivamente, e Germania ed Italia tornarono ad essere libere democrazie.
Dopo la guerra fredda, infine, collassò anche 1), e, per circa una decina d'anni, anche la Russia divenne (quasi) una libera democrazia.
A parte tali aspetti, riferiti in modo estremamente sommario per ragioni di spazio, una delle principali caratteristiche, comune a tutte le AUTOCRAZIE novecentesche rispetto a  quelle passate, è stato il tentativo -più o meno riuscito- di condizionare il CONSENSO delle masse attraverso i nuovi MEDIA che la tecnologia aveva messo loro a disposizione, più che con la mera coazione fisica.