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Messaggi - Eutidemo

#4846
Ciao Sariputra. :)
Dipende "di che cosa" si sta morendo. :(
Ad esempio, a mio padre, che stava morendo di cancro al fegato, i medici in un primo tempo si rifiutavano di somministrargli la morfina, poichè dicevano che, avendogli il cancro provocato problemi di respirazione, la morfina lo avrebbe potuto uccidere; poi, alla fine, gliela diedero e lui, subito dopo, morì. :(
E' chiaro che sarebbe morto comunque, ma, in base a quanto mi dissero, la morfina, se non fu addirittura la causa "determinante" della sua morte, fu almeno una causa "concomitante"; in altre tipologie di cancro, invece, non avrebbe avuto tale effetto collaterale.
Non sono medico e non ricordo bene, ma mi pare che mi dissero che la morfina può provocare una depressione respiratoria, per cui, nel caso di determinate affezioni (cancerogene o meno), può risultare più letale del cianuro; per cui, il concetto di VELENO, va valutato in concreto, e non in astratto!
Il che, a quanto mi dicono, vale anche per altri "sedanti terminali".

***
Ciò detto, sono perfettamente d'accordo con te che quando scrivi: "...nel caso di un malato in così gravi e irreversibili condizioni, la somministrazione di un farmaco che può provocarne la morte, peraltro inevitabile in qualunque caso, ha degli effetti positivi, come quello analgesico, tranquillizzante, ecc. che superano il dubbio, e lo rendono di fatto inesistente, sugli effetti collaterali futuri (in quanto non c'è 'futuro' in un paziente terminale...)."
Ma, a quel punto, se comunque il paziente deve morire, non vedo una gran differenza tra un analgesico letale e una iniezione letale; la quale, almeno, agisce SICURAMENTE subito.
La distinzione mi sembra un po' ipocrita!

***
Quanto al fatto che alcuni medici facciano differenza tra un analgesico letale (nei casi in cui, di fatto, lo è o può esserlo) e una iniezione "dichiaratamente" letale, a ben vedere, ciò non è solo frutto di ipocrisia, bensì dipende anche da come funziona il nostro sistema limbico; il quale, "fortunatamente", ci rende riluttanti a sopprimere un nostro consimile.
Per cui, psicologicamente:
- un conto è praticare sedativi analgesici, letali o meno che possano di fatto risultare nel caso di specie;
- un altro contro, invece, è praticare una iniezione letale vera e propria.
Tanto è vero che, sebbene io -razionalmente- ritenga molto migliore e più logica la seconda soluzione, probabilmente mi sentirei più tranquillo con la mia coscienza (e i miei pregiudizi) a praticare la prima.

***
Proprio per tale motivo, forse hai ragione anche quando dici che "accompagnare la morte" di un malato terminale con la cosiddetta "sedazione palliativa profonda" può provocare meno ritardi e resistenze psicologiche nei medici che se essi fossero costretti a praticare una "iniezione letale"; ed infatti, anche considerando la nefasta influenza della Chiesa Controriformistica in Italia, prima che la Commissione Etica lo consentisse, passerebbero mesi o anni.


***

Quanto al fatto di tua madre, mi dispiace molto; e ti capisco benissimo, perchè anche io tutt'ora provo un senso di colpa ad aver forzato i medici a praticare a mio padre iniezioni di morfina.

Sbagliamo entrambi a nutrire sensi di colpa...ma penso sia umano!




Un saluto! :)
#4847
Ciao Anthony, :)
hai perfettamente ragione. :)
Ed infatti ho sentito alla radio che, in un altro punto della Sentenza (che, come ho detto, ancora non ho avuto modo di leggere per esteso), i Giudici della Corte avrebbero invitato il Parlamento a varare una "nuova legge" al riguardo.
Ma, già esiste da più di un anno la LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219 che consente al paziente di rifiutare l'accanimento terapeutico consistente nel tenerlo forzatamente in vita tramite alimentazione, idratazione e ventilazione forzata (cosa precedentemente al 2018 NON CONSENTITA); per cui ne desumo che i Giudici della Corte abbiano invitato il Parlamento a varare una NUOVA LEGGE SUL FINE VITA, volta ad integrare la LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219.

***
Come avevo già rilevato, il punto della sentenza che ho avuto modo di visionare, suona alquanto ambiguo, poichè, a parte lo specifico caso Cappato, in esso:
a)
Si parla, in generale, di "chi agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi,  di un paziente", il che, in effetti, come tu giustamente osservi, più che all'"interruzione di terapie salvavita", lascia proprio pensare alla "assistenza all'eutanasia"; nella quale cioè sono stati messi in atto "interventi attivi" che hanno determinato la morte in un certo modo.
b)
Però, subito dopo, si precisa che tale paziente deve essere in condizione di essere "tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile"; per cui, non si parla di un soggetto che sopravvive autonomamente, per quanto afflitto da un male terribile, bensì di un SOGGETTO NON AUTONOMO, che sopravvive solo grazie a trattamenti di sostegno vitale.

***
Visto che, però, la Corte suggerisce al Parlamento di "varare una nuova legge", io avanzerei una congettura al riguardo; per la verità poco lecita:
- non avendo io letto il testo integrale della sentenza;
- essendo io del tutto digiuno di "ars medica".
La mia "illazione" è che la Corte, pur riferendosi sempre all'ipotesi di soggetti non autonomi, in quanto tenuti in vita artificialmente:
- ritenga che la LEGGE 22 dicembre 2017 n. 219 riguardi esclusivamente l'INTERRUZIONE delle terapie di sostegno, a seguito della quale, ovviamente, il paziente muore.
- ritenga però, che, oltre a questo, dovrebbe essere legalmente consentito, da una nuova legge, di SOPPRIMERE il paziente tenuto artificialmente in vita, praticandogli una iniezione letale o qualcosa del genere.

***
Il che, però, non mi convince molto, in quanto:
a)
Secondo la legge (e la logica), NON IMPEDIRE UN ATTO CHE SI E' IN GRADO DI IMPEDIRE, EQUIVALE A PROVOCARLO; per cui:
- se, alla "bruttidio", si interrompe ad un soggetto il sostegno respiratorio artificiale;
- o se gli si spara in testa;
il risultato è esattamente lo stesso; anche se il paziente preferirebbe sicuramente il secondo metodo, mentre gli addetti alle pulizie il primo.
b)
A parte quanto sopra, benchè io sia ignaro di arte medica, quando si parla di "interruzione delle terapie di sostegno vitale", non si intende certo semplicemente "staccare i tubi" alla "bruttidio", e lasciare che il paziente soffochi per conto suo, contorcendosi nel suo letto; in tali casi, infatti, come pure prevede la  LEGGE 22 dicembre 2017 n. 219, si pratica al paziente la cosiddetta "sedazione palliativa profonda", che magari non sarà la stessa cosa di una "iniezione letale", però, almeno a mio parere di profano, le somiglia molto (per le ragioni che dirò sotto).

***
So che il Comitato di Bioetica, ha accuratamente evitato l'uso dell'espressione "sedazione terminale", perché troppo brutale (e, forse, più sincera) ed ha proposto invece proposto, molto più gesuiticamente la definizione  "sedazione palliativa profonda continua nell'imminenza della morte", per indicare la somministrazione intenzionale di farmaci, alla dose necessaria richiesta, per ridurre il livello di coscienza fino ad annullarla, al fine di alleviare o abolire la percezione di un sintomo altrimenti intollerabile per il paziente nell'imminenza della morte.

***
Ma, a parte il fatto che si tratta di una perifrasi molto eufemistica, secondo me occorre riflettere sul concetto di "VELENO", in quanto:
- si può avere un prodotto di per sè "velenoso" , in quanto idoneo e finalizzato ad uccidere anche soggetti in piena salute;
- ma si può avere anche un prodotto di per sè "non velenoso", in quanto inidoneo ad uccidere soggetti in piena salute, però perfettamente idoneo ad uccidere coloro che siano affetti da particolari patologie.
Ad esempio, per quanto ne posso capire io, somministrare MORFINA ad un soggetto già per suo conto in debito di ossigeno, può provocare una ulteriore "depressione respiratoria" che ne determina (o ne "condetermina") la MORTE, oltre che la mera SEDAZIONE!
Per cui ho il vago sospetto che la "sedazione palliativa profonda", pur non consistendo nella somministrazione di veleni veri e propri, in buona parte, però, consiste nella somministrazione di farmaci che, di per sè (quasi) innocui,  nella particolare circostanza dell'interruzione di terapie di ventilazione forzata, oltre ad avere un effetto analgesico, hanno anche un effetto "letale" come un altro qualsiasi veleno.
Però non è il mio campo, per cui le mie sono solo "illazioni". :)

***
Comunque cercherò di capire meglio cosa intendeva la Corte, quando avrò avuto modo di leggere il testo integrale della sentenza, ed averci riflettuto sopra.

Un saluto! :)
 
 

 


 
#4848
Al riguardo, secondo me, occorre considerare due aspetti della questione:

I) ASPETTO GIURIDICO
Purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere il testo per esteso  della sentenza (come ritengo sempre opportuno fare), per cui mi baso sul suo passo principale per come riportato dalla stampa:
"Non è punibile, a determinate condizioni, chi agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli".

***
Dicevo che sarebbe necessario prendere visione del testo integrale, perchè il singolo passo di cui sopra, estrapolato dall'intera motivazione, può dar luogo a qualche dubbio ermeneutico; per cui mi riservo in futuro un esame più approfondito dell'intera sentenza.

***
Un punto chiaro, è che la Sentenza "de qua" non "disinnesca" minimamente il dispositivo dell'art. 580 del Codice penale, che tutt'ora considera reato "I'istigazione o l'aiuto al suicidio", bensì, prevede soltanto, al riguardo, una "causa di non punibilità"; così come la legittima difesa è una "causa di non punibilità" nel caso del reato di "omicidio volontario".
Ed è una differenza importante, perchè, in entrambi casi, la "causa di non punibilità" si verifica solo "a determinate condizioni"; come, appunto, precisa la sentenza.

***
Ciò che mi risulta meno chiaro, è che, poichè mi sembra che la sentenza riguardi il caso Cappato, forse, senza scomodare la Corte Costituzionale, Cappato poteva essere scriminato dai giudici in base all'art.2 del Codice penale, il quale sancisce che: "Nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato".
E, poichè, sostanzialmente, la LEGGE 22 dicembre 2017 n. 219 ha consentito, su richiesta, l'interruzione della terapia di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, "forse" Cappato poteva essere scriminato semplicemente ai sensi dell'art.2 del Codice penale; dico "forse", perchè presumo che all'epoca Cappato non procedette certo seguendo le specifiche procedure di "interruzione vita" previste da tale successiva legge.

***
In ogni caso, giova ricordare che il "DIRITTO" del paziente a voler interrompere in un qualunque momento una qualsiasi terapia "salvavita" nei suoi confronti, era già previsto da settanta anni dalla nostra stessa Costituzione; la quale, all'art.32, prevede che "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario" contro la sua volontà, anche se finalizzato a salvargli la vita (salvo casi di salute pubblica, come in caso di epidemie, ed altre ipotesi particolari).
Tanto è vero che, se un testimone di Geova rifiuta una trasfusione, non si può mica legarlo alla sedia e praticargliela a forza; e, personalmente, ricordo un mio parente che rifiutò di sottoporsi una operazione necessaria per salvarlo, e poco dopo, infatti, morì.

***
Nel caso di soggetti tenuti artificialmente   in vita grazie alla nutrizione, alla respirazione e l'idratazione artificiale, invece, fino al 2018, tale principio costituzionale non è mai stato applicato; a parte "aum aum" dai medici più intelligenti, psicologicamente "forti" e misericordiosi.
Perchè?
Fondamentalmente per tre motivi:
a)
Perchè, MOLTO "sofisticamente" ed "ipocritamente", alcuni sostenevano che la "nutrizione forzata" e simili, non erano da considerarsi una "TERAPIA" vera e propria, bensì soltanto un modo "indiretto" per tenere in vita il paziente nutrendolo in modo non naturale; rammento ancora che, nel caso di Eluana Englaro, Quagliarello diede di matto in Parlamento urlando a squarciagola "Vogliono farla morire di fame!!!" (e gli altri della sua spregevole sponda a fargli ignobile coro).
Il che dimostra come anche persone molto intelligenti ed umane (come è indubbiamente Quagliarello) , o inconsapevolmente o per mera faziosità, possano comportarsi da perfette stupide; ed invero, come io spesso ripeto, la cosa più tragica della stupidità, è che non ci consente di renderci conto di quanto siamo diventati disumani.
A ben vedere, infatti, in tutto il mondo civile, tali procedure sono state SEMPRE considerate una vera e propria TERAPIA; per ragioni tanto ovvie che sarebbe inutile enumerarle tutte (vengono immessi nel corpo farmaci ecc.).
b)
Il secondo motivo, molto più umanamente comprensibile, è che a qualsiasi medico ripugna profondamente "staccare la spina"; ma non si tratta solo del "Giuramento di ippocrate", bensì del "sistema limbico" ed "empatico" di qualsiasi essere umano (me compreso), che inibisce l'atto della soppressione fisica di un consimile.
c)
A differenza dei testimoni di Geova, e di chi, vivo e vegeto, può difendersi a calci se cercano di sottoporlo ad una terapia indesiderata, un malato di SLA, invece, non può difendersi se gli ficcano una siringa nel braccio, ed un tubo in gola e in pancia, per tenere vivo a forza il suo corpo paralizzato; per esempio, il mio amico Paolo, malato di SLA, riuscì chiaramente a manifestare il suo desiderio di fruire della legge LEGGE 22 dicembre 2017 n. 219, e di voler interrompere la nutrizione, la respirazione e l'idratazione artificiale a cui era "FORZATAMENTE" sottoposto.
Ma, con scuse e dilazioni varie, i medici che lo curavano, lo lasciarono "cuocere nel suo brodo di impotente sofferenza"; facendolo così morire naturalmente, dopo otto mesi da quando la legge 22 dicembre 2017 n. 219 era già in vigore.
Di conseguenza, poichè ritengo che l'ACCANIMENTO TERAPEUTICO (in violazione della citata legge), in determinati casi, potrebbe anche configurare il "REATO DI TORTURA" di cui all'613-bis c.p., che punisce con la reclusione da 4 a 10 anni chiunque cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, mi era venuta quasi voglia di denunciare il Primario del reparto in cui era ricoverato il mio amico Paolo; ma poi ci ho rinunciato:
- sia perchè, nel suo caso, mi sembrava che mancasse il DOLO;
- sia perchè non mi è parso che concretamente si configurassero "tutti" gli elementi della condotta criminosa di cui all'613-bis c.p.
Alcuni, però, certamente SI'!
d)
In altri casi, almeno stando a quanto mi raccontano alcuni miei amici medici, invece, un certo "dolo" c'è: in quanto "assassinare i ricoverati", secondo una "vulgata" molto diffusa di destra idiota e decerebrata, non fa certo una buona pubblicità all'Ospedale.

***
Nel paragrafo precedente, ho spiegato perchè, almeno secondo me, in un Paese "decivilizzato" dalla Controriforma, il principio costituzionale dell'art.32 della Costituzione non è mai stato concretamente applicato; e si fatica ancora oggi ad applicarlo, anche in base alla LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219, che, a quanto mi risulta, viene osteggiata in quasi tutti i ("santi") ospedli.
Sebbene, a ben vedere, detta legge, NON ABBIA DI FATTO INTRODOTTO NIENTE DI REALMENTE NUOVO, ma si è semplicemente limitata a fornire una (ovvia) "INTERPRETAZIONE AUTENTICA" dell'art.32 della Costituzione.
Ed infatti, l'art.1 della legge stessa, premette che essa è stata varata in applicazione dei principi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e degli articoli 1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Uomo, sanciti a tutela del diritto alla dignità e all'autodeterminazione della persona malata; la quale stabilisce che "nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata".
E poi, a beneficio dei sofisti e degli ipocriti, precisa che, ai sensi dell'art.32 della Costituzione, sono SEMPRE considerati "trattamenti sanitari", e non mera "alimentazione", la nutrizione artificiale e l'idratazione artificiale.


II)
ASPETTO ETICO
Ciò detto sotto il profilo giuridico, che è fondamentalmente "oggettivo" (ermeneutica a parte), il profilo etico è alquanto diverso, essendo di carattere precipuamente "soggettivo"; o, almeno, così, secondo me, dovrebbe essere.
Ed infatti, per coloro che sottostanno ad una "MORALE ETERONOMA", come quella cattolica, si tratta comunque di "obbedire" ad una norma imposta "da altri", a prescindere che essi la condividano o meno; se poi la condividono pure, tanto meglio per loro!
Non mi addentrerò certo qui nel trattare del dilemma platonico: "Una cosa è buona perchè piace a Dio, ovvero piace a Dio perchè è buona?"
Io credo nella "MORALE AUTONOMA"!

***
Ciò  detto, è ovvio che, sotto il profilo etico, non c'è discussione alcuna: ciascuno decide "per sè" come meglio crede.
Potrebbe, invece, esserci discussione sul fatto che alcuni pretendano imporre ad altri la propria visione etica o religiosa; per cui, se, in determinate codizioni, taluno preferisce morire, secondo me non è lecito che un altro pretenda di tenerlo in vita a forza!

***
Però, in effetti, la cosa non è così semplice, come potrebbe apparire di primo acchito.
Ed infatti, a mio avviso, non si può neanche pretendere di costringere un medico ad interrompere le terapie necessarie a tenere in vita un malato di SLA, se questo ripugna alla sua coscienza; questo, anche se il malato, come il mio amico Paolo, lo richiede espressamente ai sensi della LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219.
In tal caso, però, secondo me, tale medico dovrebbe essere OBBLIGATO a consegnare il malato ad un altro medico (o Ospedale), che, al riguardo, ha una visione etica diversa dalla sua; e che provvederebbe immediatamente ad interrompere la terapia rifiutata dal paziente, ai sensi della LEGGE 22 dicembre 2017 , n. 219.
Se non lo fa, dovrebbe essere sanzionato penalmente.

***
Ed invero: "Primum non nŏcēre" è una locuzione latina che significa "per prima cosa, non nuocere", che è uno dei principi che si insegna per primo nelle facoltà di medicina; e che, secondo me, significa non è lecito tenere "forzatamente" in vita un paziente, se questo, paralizzato, sofferente e senza speranza, preferisce MORIRE!
Non il medico o il prete, ma solo il malato può liberamente disporre della sua vita!
Ovvero chi è stato designato per legge o testamento biologico in suo luogo!
#4849
Storia / Re:Spie russe
23 Settembre 2019, 14:15:49 PM
Ciao Anthony. :)
Quello che scrivi è (quasi) tutto vero.
Ed infatti, in conclusione, lo avevo detto che avrei aperto un altro TOPIC sulle SPIE USA.
Quanto ai nostri servizi deviati, tieni presente che si trattava soprattutto di quelli INTERNI, e non di quelli ESTERI; ti posso garantire che tra il controspionaggio estero, ed i servizi di sicurezza interni, c'era (e c'è tutt'ora) una notevolissima distinzione istituzionale ed operativa.
E' un errore confonderli.
Un saluto :)
#4850
Storia / Spie russe
23 Settembre 2019, 07:09:12 AM
Negli archivi del Senato c'è un elenco dettagliato delle 140 spie sovietiche che, a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, hanno lavorato in Europa e prevalentemente in Italia: DOSSIER  306.


***
Cosa contiene il dossier?
Svela come lavoravano in quegli anni gli agenti dell'Urss e dei paesi del Patto di Varsavia nell'opera di spionaggio verso l'Europa Occidentale; e, in Italia in particolare, si trattava di una penetrazione davvero massiccia.
Le spie russe, ovvero, per loro conto, dei traditori italiani, si occupavano prevalentemente di intercettare informazioni di tecnologia industriale di grandi aziende italiane e non: in particolare  Fiat e Olivetti, ma anche Eni, Esso, Montedison e Shell.
Ovviamente, si occupavano anche di interferenze politiche.
Ed infatti, dall'insieme dei documenti esaminati emerge come fin dagli anni cinquanta il KGB pagasse degli informatori, reclutati anche tra i funzionari del PCI; il nome più importante che compare nel dossier è quello di Armando Cossutta, il cui compito principale, oltre a quello di incassare i finanziamenti sovietici, pare fosse quello di monitorare Berlinguer, affinchè non si allontanasse troppo da Mosca.
Da tali documenti, emergono  anche i piani di invasione dell'Italia e di tutta l'Europa occidentale da parte russa.

***
La struttura spionistica russa è rimasta in piedi anche dopo il crollo dell'URSS, però dal 2000 in poi, grazie a Putin ha avuto un notevole "rilancio", con vere e proprie metodologie da GUERRA FREDDA, ma aggiornate ciberneticamente al terzo millennio; vedasi, al riguardo, l'attacco su TWITTER e FB dei "troll" russi a Mattarella nel Maggio 2018, quando stava creando ostacoli alla nascita del governo gialloverde (filorusso).

***
Ed infatti Putin, dopo essere stato agente e poi dirigente del KGB sin dagli anni '70,  nel 1998 divenne direttore generale di tutti i servizi segreti federali russi (Federal'naja služba bezopasnosti, FSB); il che, indubbiamente, lo favorì nel diventare  poi Primo ministro, e, infine, Presidente della Federazione Russa dal 7 maggio 2012.

***
Sembra che la maggior ripresa dello spionaggio russo, in Italia, che ci sia stata soprattutto a partire da circa la metà del 2018, ma, pare, con ben poco contrasto da parte dei nostri Servizi di Controspionaggio; i quali, però, a quanto pare, da agosto 2019 hanno ricominciato a lavorare a pieno regime per  contrastare l'"invadenza" spionistica russa, sia pure sotto lo stimolo USA.

***
L'ambasciata di Mosca, infatti (come faceva pure negli anni '70) ha recentemente protestato contro l'arresto dell'ingegnere e manager russo, Aleksander Korshunov, avvenuto a Napoli il 30 agosto di quest'anno, a seguito, pare, di indagini congiunte della CIA e dell'AISE, su richiesta degli Stati Uniti; è stato incriminato il 21 agosto scorso insieme all'italiano Maurizio Paolo Bianchi, 59 anni, al momento irreperibile.
Yurii Colombo dalla capitale russa fornisce qualche dettaglio in più: Korshunov, insieme all'italiano Maurizio Paolo Bianchi, avrebbe corrotto dipendenti di Avio Aero, la consociata italiana di Ge Aviation del gruppo General Electric, per ottenere informazioni tecniche sui loro motori. .

***
Prima grana per Di Maio, in quanto Putin chiede la revoca dell'estradizione del manager accusato di spionaggio dagli Usa e avverte Roma: "Una pessima pratica che complica i nostri rapporti bilaterali".

***
I quali, indubbiamente, ai tempi di Salvini, grazie anche al  del PATTO CONFIDENZIALE concluso a Mosca il 6 marzo 2017, tra Il "partito" politico nazionale russo "RUSSIA UNITA" di PUTIN, ed il "partito" politico "LEGA", nella persona di Presidente del partito SALVINI, erano indubbiamente molto più STRETTi e CORDIALI.

***
Ma mi fermo qui, per non esorbitare troppo dal tema storico; che, con un prossimo TOPIC, penso di dedicare storicamente anche alle spie USA (e non solo).
#4851
Ciao InVerno. :)
Hai messo in tavola un bel poker di narcisisti, sia pure appartenenti ad epoche diverse, e di ben diverse levature e modalità espressive:
- Mussolini
- D'annunzio
- Renzi
- Salvini
Si tratta di soggetti molto diversi tra di loro, ma tutti con un minimo comun denominatore: un ego ipertrofico e narcisista! :D

***
Però, a parte le egotistiche motivazioni personali di Renzi, stavo riflettendo sul fatto che la scissione renziana, in fondo, una cosa buona l'ha fatta per davvero: ed infatti, ha finalmente separato due anime politiche ben poco compatibili tra di loro, che erano state ficcate a forza nel corpaccio di uno stesso partito, il PD.
Se alla guida c'è un autista bipolare, è giocoforza che l'autobus sbandi in continuazione!
Ora, invece, ormai annullato il matrimonio, "PDS" e "DC" (tra virgolette), potranno esprimere ciascuno le proprie autonome e indipendenti potenzialità; magari SICURAMENTE alleandosi, ma mai più risposandosi di nuovo!

Un saluto! :)
#4852
Ciao Anthony. :)
Sono d'accordo con te che l'accordo tra M5s e PD sembrava (ed in effetti era) un po' contro natura; così come lo era l'allenza  tra Churchill e Stalin.
Ma la NECESSITA' produce spesso strani compagni di letto.
"Salus rei publicae suprema lex esto,"

***
In effetti, a me era parso subito impensabile che due forze politiche, le quali sommate insieme avevano la maggioranza in Parlamento, si sarebbero rassegnate senza motivo a regalare tale maggioranza parlamentare ad un'altra forza politica, concedendole magnanimamente  (e scioccamente), delle elezioni anticipate a cui essa non aveva alcun diritto!
Non avrebbe avuto alcun senso!

***
Quanto al fatto che tale (necessitato) matrimonio d'interesse possa durare a lungo, invece, sinceramente ne dubito MOLTO anche io; come, peraltro, ho scritto in più volte in questo FORUM.
Tutto dipende dalla forza dell'istinto di sopravvivenza di entrambe le componenti del nuovo governo!

***
Oltre a questo, sono d'accordo con te anche sul fatto che il PD abbia accettato l'innaturale alleanza, in quanto ha supposto che, dopo la botta delle Europee molto è cambiato per il M5s, sempre più disponibile a qualsiasi compromesso pur di sopravvivere; e, quindi, il PD spera di poterlo gestire meglio di quanto non sarebbe accaduto nel 2018, quando il M5s era ancora in auge.

***
Quanto al fatto, invece, che la secessione di Renzi possa giovare mediaticamente sia a lui che al PD, non ne sono così sicuro; per saperlo, secondo me, occorre attendere i sondaggi.
E, come giustamente osservi tu, sarà interessante vedere gli effetti di questa situazione sulle prossime tornate elettorali; dalle quali (le regionali) ITALIA VIVA si è saggiamente astenuta, per evitare il rischio di risultare nata già MORTA, con solo l'1% dei voti.
Un saluto. :)
#4853
Ciao Anthony. :)


***
Sono sostanzialmente d'accordo con la tua analisi, in quanto, effettivamente, un soggetto moderato e liberale può risultare davvero utile a sottrarre determinate fasce elettorali al fascino "indiscreto" di Salvini.

***
Quanto al fatto che la data di registrazione del marchio di Italia Viva risale all'8 agosto 2019 (cosa che ignoravo), tale circostanza suffraga in pieno la mia tesi; ed infatti, non appena Renzi ha visto delinearsi all'orizzonte il pericolo di elezioni anticipate -per lui, come ho spiegato, doppiamente rischiose- si è affrettato subito a dare il via alla sua operazione, per i motivi che ho detto.
Poi, però, ha subito frenato l'effettiva scissione!
Ed infatti, avendo (giustamente) compreso che:
- per impedire le elezioni anticipate era necessaria la nascita di un governo giallorosso;
- ma che, per favorire la nascita di un governo giallorosso era preferibile non creare ulteriori complicazioni in sede di formazione dello stesso (a Mattarella, a Conte e Di Maio);
ha rinviato l'effettivo varo del nuovo partito, al giorno successivo a quello in cui il governo si era già formato.

***
Ed infatti,  a parte le altre complicazioni, se ITALIA VIVA fosse nata prima del governo, come leader del partito Renzi si sarebbe dovuto sedere allo stesso tavolo di trattative con Di Maio; il quale aveva drasticamente escluso tale eventualità, perchè, per lui, Renzi è un tabù peggio di Berlusconi. >:(
Invece, celato Renzi dietro lo schermo del PD, si è potuto così "eludere" tale problema.

***
E' vero che tale problema si ripresenterà adesso; ma, a Governo già formato, tutti gli interessati sperano che esso risulterà meno ostativo di quanto non sarebbe stato prima, in sede di trattative per la formazione del governo.
Resta da vedere se tale speranza risulterà o meno fondata!

***
E' anche perfettamente vero, come tu scrivi, che Renzi mantiene comunque un numero adeguato di agganci nel PD da utilizzare alla bisogna; sarà molto interessante vedere che uso ne farà.

***
E' anche perfettamente vero, come tu scrivi, che, con il suo intervento, Renzi ha salvato il sistema dal pericolo Salvini, e che questo lo ha reimmesso al centro dell'agone politico facendo quindi nascere la sua creatura in un contesto di più positiva visibilità mediatica.

***
Tuttavia, secondo me, Renzi ha fatto solo da "mosca cocchiera", perchè era OVVIO che un governo giallorosso sarebbe nato comunque, a prescindere dal suo intervento!
Ed infatti, in data 12 Agosto 2019 (badate bene alla data), nel mio TOPIC "Elezioni: l'alternativa del diavolo!", io scrivevo:
--------------------------------------------------------
"Partito Democratico e Movimento 5 stelle, hanno entrambi un'unica alternativa; che non può essere soltanto quella di procrastinare di qualche mese le elezioni, visto che tanto, comunque, le perderebbero lo stesso. (OMISSIS)
Secondo me, invece, Partito Democratico e Movimento 5 stelle hanno un'unica "concreta" alternativa: coalizzarsi dando vita, o apertamente o in modo istituzionalmente "velato", ad un governo che cerchi di resistere i restanti quattro anni della legislatura"
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/elezioni-l'alternativa-del-diavolo!/
------------------------------------------------------
Io l'avevo detto PRIMA di Renzi, per cui dovrebbe pagarmi il COPYRIGHT (mi pare che lui abbia sostenuto la mia stessa tesi, ma DOPO di me, però non ne sono sicuro).

***
In ogni caso, come ci siamo arrivati io e Renzi, tempo qualche giorno e le dirigenze di PD e M5S sarebbero arrivate alle stesse inevitabili conclusioni; ed infatti, più che di POLITICA, si trattava di mera elementare LOGICA.
Bastava rifletterci un attimo! :o
Per cui, come ho detto, Renzi ha fatto solo da "mosca cocchiera", perchè era OVVIO che, secondo me, un governo giallorosso sarebbe nato comunque!


***
Per concludere, condivido anche la tua ultima riflessione; e cioè che l'obiettivo di Renzi (oltre quello di soddisfare il suo ego ipertrofico) è di provare ad allargarsi proprio dove la Lega è forte, e dove molti elettori moderati ed interessati a tematiche economiche magari non sono pienamente convinti del sovranismo di Salvini.
Tutto, però, sta a vedere quanta parte dell'elettorato di Salvini è costituita da tali soggetti, e quanta, invece, è costituita da sovranisti puri, che vedono Renzi come fumo negli occhi; ho cercato disperatamente un sondaggio al riguardo, ma non sono riuscito a trovarlo!

Un saluto. :)
#4854
Ciao Bobmax. :)
In parte sono d'accordo con la tua analisi, sebbene non del tutto.
Ed infatti, non metto in dubbio la devastante mediocrità della classe dirigente del PD;  il guaio è che la classe dirigente  degli altri partiti è ancora peggio. 
Ivi compresa quella di ITALIA VIVA!
In ogni caso, come d'altronde lui stesso ha ammesso tra le righe, lo scopo principale della sua scissione è quello di resuscitare la BALENA BIANCA; scorporandola dal PD, per andare a caccia di pesci democristiani nel centro del lago stagnante del nostro bolso corpo elettorale.
Comunque il mio TOPIC riguardava soprattuto la "scelta del momento"!
Un saluto! :)
#4855
Secondo me, possono immaginarsi molteplici spiegazioni della "secessione renziana" proprio in questo momento, ma, a meno che la cosa non mi sia sfuggita, nessuno ha accennato ad una in particolare; che, però, non è necessariamente in contrasto con le altre, con le quali secondo me può avere indubbiamente concorso.
Ed infatti, mi ha colpito (come a tutti) il fatto che Renzi, pur avendo osteggiato con tutte le sue forze l'eventualità di un governo giallorosso nel 2018, l'anno successivo 2019, invece, sotto la minaccia di elezioni anticipate, con tutte le sue forze ne ha auspicato la nascita; lui dice che lo ha fatto per evitare il pericolo di un governo post-elettorale di Salvini, e questo, forse, in parte è vero.
Però, se così fosse, avrebbe dovuto sponsorizzare un governo giallorosso già nel 2018:
- risparmiandoci così quattordici mesi di un Salvini vice-premier spadroneggiante  nel governo gialloverde;
- consentendogli così di raddoppiare i propri consensi, e rendendolo quasi certo vincitore di eventuali elezioni anticipate.

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Ciò premesso, già da tempo era chiaro a tutti che Renzi aveva intenzione di crearsi un suo personale Regno-partito (la "Terra di Mezzo"); il quale, per quanto minuscolo, lo avrebbe però comunque riconosciuto come suo indiscusso despota.
Ed invero, Renzi potrebbe indubbiamente fare sue le famose parole di Giulio Cesare, quando, sperduto in un piccolo villaggio delle Alpi, gliene offersero il comando: "Malo hic esse primus quam Romae secundus!" (cioè "Preferisco essere primo qui, che secondo a Roma").
Ma perchè mai effettuare la "secessione" proprio adesso, e non prima o dopo?

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Ovviamente potrebbe essere stata una decisione meramente umorale, ma io non credo: ha solo atteso quello, che, secondo lui, era il momento più opportuno.
Ed infatti, una volta caduto in modo pressochè subitaneo il governo gialloverde, Renzi:
a)
si spaventò, giustamente, come chiunque altro abbia un po' di cervello -anche se di destra moderata e liberale- , che con elezioni anticipate il Paese potesse cadere nelle dissennate mani di Salvini (o meglio, sotto i suoi zoccoli);
b)
si sbigottì ancor di più, però, almeno secondo me, all'idea che in sede di liste elettorali Zingaretti avrebbe epurato tutti suoi fedeli giannizzeri, per cui, dopo le elezioni anticipate, si sarebbe ritrovato in Parlamento con una truppa personale di soli quattro gatti.
Ed infatti, almeno per come la vedo io, in principio, proprio in vista di tale "repulisti", per inverso, a Zingaretti le elezioni anticipate non sarebbero dispiaciute affatto.

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Ma allora cosa fare? ::)
Ovviamente, per evitare tale "deminutio", Renzi avrebbe dovuto secessionare quanto prima dal PD, e crearsi un partitino a sua immagine e somiglianza, in modo che le liste elettorali le avrebbe fatte tutte lui; però, con elezioni così a breve termine, non avrebbe avuto concretamente il tempo necessario per organizzare adeguatamente il suo nuovo partito.
Col rischio, dopo le elezioni, di restare in parlamento con un gatto solo, invece che con quattro.
Per cui Renzi aveva una disperata NECESSITA' che le elezioni venissero posticipate il più possibile, per meglio organizzarsi; e, poichè l'unico modo per raggiungere tale scopo era quello della nascita di un governo giallorosso, lui la sponsorizzò con tutte le sue forze!

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Tuttavia, pur avendo già pronta in tasca la "DICHIARAZIONE D'INDIPENDENZA", Renzi attese cautamente che il governo giallorosso fosse già "partorito", prima di estrarla; ed infatti, se si fosse "scisso" prima, avrebbe rischiato "disturbare le doglie" e mandare tutto "a puttane"; ritrovandosi così da capo a dodici, di nuovo davanti ad immediate elezioni anticipate.
Per cui attese!

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Una volta formato il nuovo governo, invece, con precisione cronometrica Renzi si è subito separato dal PD.
Alcuni dicono che ha deciso così, per fare il "Ghino di Tacco" della Situazione (cioè, l'ago della bilancia), e così poter meglio ostacolare eventuali provvedimenti a lui sgraditi; il che è fuor di dubbio.
Però, secondo me, questo lo poteva fare lo stesso anche senza separarsi, perchè i parlamentari al suo comando avrebbero in ogni caso eseguito i suoi ordini di interdizione, sia dentro che fuori il PD; come già avevano fatto in precedenti occasioni.
A mio parere, invece, premesso, come ho sopra spiegato, che Renzi non poteva "secessionare" dal PD prima della nascita del nuovo governo, per evitare il rischio che abortisse per lo spavento in dirittura d'arrivo, una volta venuto alla luce, non poteva però attendere un attimo in più a creare il suo partitino (anche a costo di turbare un po' il neonato).
Perchè mai?

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Secondo me, il motivo di tanto machiavellico <<stop and go>> (in ossequio al principio del "festina lente"), è che Renzi è ben consapevole del fatto che questo governo, probabilmente, avrà vita molto breve; tanto più che, con le elezioni regionali alle porte, se cadranno le ultime roccaforti rosse, il governo giallorosso riceverà uno scossone da brividi!
Per cui, io credo che lui si sia affrettato al massimo a creare il suo partitino (non appena fatto il governo), per avere il maggior tempo possibile per organizzarlo in vista delle elezioni politiche (a quelle regionali non avrebbe chance); e magari, nel frattempo, erodere come meglio può i residui consensi di Forza Italia, e divenire così i leader del nuovo centro.
E così realizzando il suo sogno di essere il nuovo Berlusconi!
Ma, ovviamente, si tratta solo di mie personali congetture! :)

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In ogni caso, la scissione delle due anime del PD, nelle sue originarie connotazioni DC e PCI (sebbene aggiornate al secolo), meriterebbe un discorso ben più ampio ed approfondito; per il quale, eventualmente, mi riservo di aprire un TOPIC a parte...se non lo aprono altri.
Questo TOPIC, invece, è limitato esclusivamente allo specifico tema concernente il perchè Renzi abbia abbandonato il PD proprio adesso; dal quale vi prego caldamente di non esorbitare nelle repliche.
Grazie! ;)
#4856
Ciao Anthony. :)
Io parlavo di elettorato attivo, non di elettorato passivo,  cioè di quello che richiede determinate capacità giuridiche o sociali per ricoprire determinate cariche elettive; la situazione variò parecchie volte nel corso della storia di Roma.
Inoltre io mi ero riferito in particolare ai "comizi centuriati", non ai "comizi curiati",  che, in origine, erano composti solo dai maschi adulti delle famiglie patrizie.
Comunque si trattava di un sistema molto complesso, che variò più volte nel tempo; per cui, come avevo premesso, il mio testo: "Più approssimativo e semplicistico di così si muore...chiedo venia!".
D'altronde qui lo spazio è quello che è!
Comunque, nelle democrazie liberali moderne,  non è affatto connaturato il principio "una testa, un voto" come fondamento di tutto il sistema.; ed infatti, per tutto l'ottocento e per una parte del novecento, l'elettorato nelle democrazie liberali era su base censuaria e limitato ai maschi.
Sino al 1912 nell'Italia unita il suffragio fu censitario, è di questa data la prima riforma (legge n. 666 del 30 giugno) che concesse il diritto di voto a tutti i cittadini maschi di età superiore ai trent'anni e ai maschi maggiorenni di età inferiore che rispettassero le condizioni di censo in vigore in precedenza.
Quattro anni dopo con la legge 16 dicembre 1918, n. 1985 il voto fu concesso a tutti i maggiorenni maschi e ai reduci di guerra.
Il riconoscimento del voto alle donne risale in Italia al decreto luogotenenziale nº 23 del 2 febbraio 1945 emanato dal governo Bonomi.
Un saluto! :)
#4857
Ciao Viator. :)
Sebbene anche io fossi persuaso che un certo B.M. non fosse particolarmente attaccato al denaro, quanto, piuttosto, al potere (cosa di cui sono, in parte e per certi aspetti, ancora convinto), tuttavia occorre tenere presente che:
1)
Visto che pagava una lira al mese di affitto per abitare a Villa Torlonia, e che quasi tutto il resto per lui era gratis, a che diamine mai gli sarebbe servito il denaro?
2)
Inoltre, sembra che, in effetti, un "gruzzoletto" da parte lo avesse comunque messo da parte lo stesso; almeno secondo la fonte che ti riporto qui sotto, ma della cui affidabilità non mi rendo garante, non avendo avuto il tempo di leggerla e di verificarla:
http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/03/01/news/il-tesoro-dimenticato-di-benito-mussolini-abbandonato-in-un-caveau-di-bankitalia-1.252253
3)
Quello che invece "sembra" certo, è che lui non pare che si sia mai approfittato del potere per "inzuppare il pane" in modo illegale; come, invece, pare che, con estrema probabilità,facesse il fratello Arnaldo, da lui "coperto" (almeno secondo la maggioranza degli storici), per non parlare delle bricconate del fratello della sua amante, Marcello Petacci, di cui pure era perfettamente al corrente.

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Quanto ad S.B., invece, sottoscrivo tutto quello che hai scritto, parola per parola!

Un saluto! :)
#4858
Citazione di: anthonyi il 17 Settembre 2019, 20:01:17 PM
Ciao Inverno, a me non sembra quello che dici, io non ho mai sentito di un politico in Italia che abbia dilapidato le sue sostanze per la politica, semmai usano la politica per diventare ricchi.
Un saluto

Quella era la citazione di Polibio, ma penso che Inverno si riferisse precipuamente ai demagoghi in generale; a prescindere dalla ricchezze da loro spese nella propaganda.
O, almeno, così suppongo!
#4859
Ciao Inverno. :)
Trovo molto appropriato il tuo richiamo al polibiano termine "OCLOCRAZIA"; che, secondo me, conduce in breve ed inevitabilmente alla crociana "ONAGROCRAZIA" (cioè, il governo dei somari).
Personalmente, almeno per quanto riguarda alcuni recenti ministri, io preferisco il termine "ORCHIDOCRAZIA", del quale non penso che troverete su GOOGLE il significato, perchè è un mio personale neologismo (salvo che qualcun altro abbia avuto il mio stesso spunto euristico); non ve lo traduco, ma, per darvi un'indizio, vi dirò che non si tratta affatto del "governo delle orchidee", sebbene l'etimologia greca sia la stessa! ;D
Un saluto! ;)
#4860
Ciao Anthonyi. :)
Quello che tu dici è in parte vero, ma solo laddove il sistema elettorale era basato su criteri censuari (come un po' dappertutto nell' '800).
In Grecia e soprattutto a Roma, invece, non vigeva tale sistema, in quanto, schiavi e donne a parte, il suffragio era popolare ed universale.
Ad esempio, nei comizi centuriati si raccoglievano tutti i cittadini romani, patrizi o plebei che fossero, per esercitare i loro diritti politici di voto e contribuire a determinare la vita dello Stato, senza alcuna differenza di "status" e censo.
Per questo motivo, come oggi, i candidati più ricchi, offrivano (o, almeno, promettevano), "panem et circenses" per farsi eleggere.
Ed è per questo che alla fine, abili demagoghi "populares", alla fine, conquistarono il potere; sebbene, allora, la differenza la facevano anche le armi.
Un saluto :)