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Messaggi - Eutidemo

#4861
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OGGI
Dopo parecchi decenni di democrazia liberale, applicata -più o meno bene- in tutti i Paesi più avanzati, negli ultimi anni, sembrando i tempi propizi, ecco che cominciano a far capolino di nuovo, sebbene in forme molto diverse, nuovi movimenti con aspirazioni "autoritarie" ed "illiberali".
E, come al solito, arriva il solito demagogo di turno che, aizzando le grandi masse popolari contro gli attuali poteri forti (in parte veri ed in parte presunti), e promettendo "panem et circenses" a tutti (magari sapendo di non poter poi mantenere le promesse), cerca di conseguire i "pieni poteri" nel modo più democratico possibile; come gli "esimneti" dell'antica Grecia (che venivano nominati tiranni con pubbliche elezioni).
Ovviamente, le "visioni autoritarie" moderne, sono molto diverse da quelle passate, sia nella forma che nei contenuti; ed infatti, adesso non si parla più nè di "TIRANNIA" nè di "DITTATURA" (che ormai suonano troppo "vintage" e fuori moda), bensì di "DEMOCRAZIA ILLIBERALE" o "DEMOCRATURA", come in Russia. .
D'altronde, anche Augusto ed i suoi successori si guardarono bene dal farsi chiamare "REX" o "DICTATOR", ma usarono il termine "CAESAR" e "IMPERATOR", che, in latino, suonavano assolutamente "neutri"; e non indicavano nessuna "magistratura" o posto di comando superiore a quelli ordinari della Repubblica, che continuarono ad essere conservati per secoli.
Il che mi fa tornare in mente la famosa strofa di Jacopone da Todi:"Crucifige, crucifige! Homo che se fa rege, secondo nostra lege, contradice al senato!"
Per questo, prudentemente, nelle Res Gestaetroviamo tutt'ora che il prudente Augusto scriveva: "Auctoritate omnibus praestiti, potestate nihil amplius habui quam ceteri qui mihi quoque in magistratu conlegae fuerunt". (Tutti superai per autorità (autorevolezza), ma non ebbi mai una potestà (potere) maggiore di coloro che mi furono colleghi nelle cariche pubbliche).
Il "politically correct" e l'ipocrisia politica non è una cosa nuova!
Poi, però, se andiamo a vedere bene i contenuti, IMPERATOR, DUCE e CAPITANO, sono locuzioni diverse che però indicano tutte sostanzialmente la stessa cosa; colui che è al COMANDO di una truppa!
A parte questo, così come nei regimi autoritari del secolo scorso la vera svolta consistette nell'uso spregiudicato dei nuovi MEDIA (radio e cinema), la svolta propagandistica delle moderne "democrature" o aspiranti tali, consiste nell'uso spregiudicato, attraverso subdoli algoritmi, di INTERNET, e, soprattutto, dei suoi NETWORK; Cambridge Analytica docet!
Tra l'altro sono state sviluppate forme di propaganda molto più sofisticate, di quelle, sia pur evolutissime, di Goebbles; ed infatti Steve Bannon, suo riconosciuto allievo, ha superato il suo maestro con la geniale tecnica della "negative autopropagand".
La quale consiste, sia sui network sia nei dibattiti, nel mettere in giro accuse "eclatantemente" inconsistenti nei confronti della propria parte politica, attribuendole falsamente alla parte politica avversa; la quale, però, DI FATTO non si era mai sognata di lanciare accuse simili!
Ad esempio, a parte "troll" appositamente creati su TWITTER e FB (e qualche isolato "autentico" idiota umano), nessun "serio" esponente della sinistra italiana si è mai sognato di definire Salvini un "fascista", perchè è evidente che la sua visione politica non ha niente a che vedere con quella di Mussolini; sarebbe come accusarlo di voler diventare Imperatore, o di voler imitare Ezzelino da Romano.
"Tempora mutantur et nos mutamur in illis!"
Semmai, da esponenti seri, viene accusato di voler realizzare una "democratura" in salsa Russa, visto che lui stesso è un "dichiarato" esegeta di Putin; ma questo col fascismo "classico" non c'entra niente.
Con l'espediente della "negative autopropagand", cioè, si è creata la leggenda metropolitana secondo la quale il povero ed innocente Salvini verrebbe continuamente accusato dalla "perfida e cattiva sinistra" di essere un fervente fascista seguace di Mussolini; il che non è assolutamente vero, perchè, se digitiamo su GOOGLE "Salvini è un fascista", a parte i "troll" fasulli e le bufale, l'unico che effettivamente lo ha accusato di essere tale è Gino Strada (ed un altro tizio di cui non rammento il nome), su almeno qualche altro migliaio di esponenti della sinistra che non si sono mai sognati di definirlo così.
Però, con la strombazzata "negative autopropagand",la brutta figura ce la fa, ingiustamente, tutta la sinistra; e potrei riportare molti altri esempi del genere.
CHAPEAU!
Mi sono soffermato su tale aspetto, per evidenziare come la propaganda "sovranpopulista" ricorra non solo a mezzi tecnici più evoluti dei regimi "nazionalisti" e "comunisti" del '900, ma anche a metodologie molto più sottili ed evolute di DISINFORMAZIONE SCIENTIFICA (Bibbiano è un altro esempio di "olio di ricino" mediatico).
Ad onor del vero, però, occorre anche dire che (almeno per ora) il modello "sovranpopulista", più che "antidemocratico", è meglio definibile come "antipluralista" e "carismatico", nel senso che mira soprattutto ad attaccare i cosiddetti (veri o presunti) "poteri forti", per creare un vincolo molto diretto ed esclusivo tra le masse ed il LEADER; il che, almeno a mio parere, lascia presagire un regime di tipo autoritario e verticistico, "forse" un po' meno oppressivo di quanto non accadde il secolo scorso.
Ma anche questa, è soltanto una mia opinione; e probabilmente morirò prima di poterne verificare l'esattezza.
Meglio così!
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#4862
Tutti hanno sentito parlare dell"Anaciclosi" (ἀνακύκλωσις), che, in sintesi, è una teoria dell'evoluzione ciclica dei regimi politici, i quali, man a mano deteriorandosi dalle forme originarie, si susseguirebbero secondo un andamento circolare nel tempo; e, alla fine, giunti all'ultimo stadio, ritornerebbero alla forma iniziale di partenza riprendendone lo sviluppo.

In particolare, nella "Politica" di Aristotile,  vengono indicate sei forme tipologiche di governo "riciclantesi", tre rette e tre degenerate: sono rette quelle forme nelle quali l'uno, i pochi o i molti esercitano il potere in vista dell'interesse comune, mentre quando l'uno o i pochi o i molti esercitano il potere nel loro privato interesse, allora si hanno le deviazioni.

***
Tutti, poi, hanno anche sentito parlare dei famosi "Corsi e  ricorsi storici" di Giambattista Vico; ma ciò non significa affatto, come comunemente si interpreta, che la storia semplicemente "si ripeta".
Significa, piuttosto, che l'"homo politicus" è sempre uguale a se stesso, pur nel cambiamento delle situazioni e dei comportamenti storici; in altre parole, ciò che si presenta nella storia è sempre NUOVO, pur essendo paragonabile per analogia all'ANTICO che si è già manifestato in altre (simili) forme.

***
Per cui, dopo aver letto moltissimi libri di storia (di cui sono un appassionato),  quando adesso mi guardo intorno, con Pascoli anche a me viene da pensare: "C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole...anzi, di antico!"

***
In questa sede, però, intendo trarre soltanto "spunto" sia dalla teoria dell"Anaciclosi", sia dalla teoria dei "Corsi e ricorsi storici":
- senza minimamente voler approfondire nè l'una nè l'altra, sia singolarmente sia nei rapporti reciproci;
- senza minimamente volermi attenere o seguire i postulati nè dell'una nè dell'altra.
La mia analisi, infatti, intende soltanto rilevare alcune mere "somiglianze" storiche, rilevabili in situazioni geograficamente e storicamente MOLTO diverse l'una dall'altra; le quali, però, suggeriscono che in determinate circostanze si innescano meccanismi di mutamento politico (pacifico o violento, graduale o istantaneo) che si somigliano molto.

***
PREMESSA
Occorre in primo luogo considerare che, a partire dall'era agricola neolitica, circa 10.000 anni A.C., vennero pian piano a formarsi comunità umane più complesse, nelle quali, sia pure con modalità "diversissime" storicamente e geograficamente, andarono realizzandosi determinate "differenze sociali" (che prima non esistevano).
D'ora in poi, però, tenderò un po' a semplicizzare il discorso, trascurando l'effettiva molto maggiore effetiva varietà di tali "differenze sociali" (sacerdoti, guerrieri, mercanti ecc.), per limitarmi a quella che ritengo più basilare:
- c'è SEMPRE stata una maggioranza di soggetti "meno abbienti" e "meno potenti";
- c'è SEMPRE stata una minoranza di soggetti "più abbienti" e "più  potenti";
- TALVOLTA, c'è stato un "consiglio degli ottimati" (solitamente eletto), a governare l'intera comunità, senza che nessuno di costoro avesse la preminenza sugli altri.
- TALVOLTA, invece, c'è stato un unico soggetto, che dominava tutti con modalità differenti (ma, nella maggior parte dei casi, facendo leva sulla massa dei soggetti "poveri", per meglio controllare e tenere sottomessi i soggetti "ricchi", o, comunque, socialmente più autorevoli)
Non considero, ai fini di tale discorso, gli "schiavi", essendo essi storicamente dei "fuori  casta".
Più approssimativo e semplicistico di così si muore!
Chiedo venia.

***
EVO ANTICO
Ciò premesso, storicamente, a partire dalla Grecia, c'è quasi sempre stato un susseguirsi di governi, più o meno nello stesso ordine storico-cronologico:
- monarchici;
- aristocratici/democratici (repubbliche);
- autocratici (tirannie);
Anche questa è una "estrema" generalizzazione, ma, più o meno, credo che corrisponda alla "maggioranza" dei casi.
Roma, infatti, in origine era una MONARCHIA, poi, per molti secoli, fu una REPUBBLICA, e, infine, divenne una AUTOCRAZIA (imperiale); sebbene, almeno per un secolo o due, "mascherata" da repubblica.
Ed invero, sotto un certo punto di vista, anche nell'antica Roma, almeno quella repubblicana, esisteva un sistema democratico di tipo "bipolare": i "populares", che oggi chiameremmo la "sinistra", e gli "optimates", che oggi chiameremmo la "destra".
Però, non si trattava di "partiti", bensì di "factiones", cioè di gruppi amicali, familiari e clientelari, che si legavano tra di loro, sia per perseguire obiettivi sociali antitetici (di destra o di sinistra), sia per meri fini d'interesse e di potere personale; un po' come adesso.
Fino a Silla ed a Pompeo, in generale, avevano quasi sempre prevalso gli "optimates", ma, con Cesare, e poi con Ottaviano, prevalsero definitivamente  i "populares"; molto simili, ma solo per alcuni aspetti, ai "populisti" di oggi, però in un senso "molto" particolare!
Cesare, oltre ad essere un grande generale, era anche un grande demagogo ed arringatore di folle, per mezzo del favore delle quali (a parte la forza delle sue legioni) aspirava chiaramente al potere assoluto; e, per questo, venne fatto fuori da una congiura di ottimati.
Antonio e Ottaviano seguirono le sue tracce; ma, quest'ultimo, essendo molto più cauto, ebbe maggior fortuna nel farsi scudo sia delle legioni che del favore popolare.
Ed infatti, gli Imperatori, più che "populares" erano ormai divenuti dei dittatori "populisti", per usare un termine oggi impropriamente troppo abusato;  nel senso che, per mezzo di "panem e circenses", si appoggiavano al favore della plebe per sovrastare e contrastare i "poteri intermedi" o  "poteri forti" finanziari ed economici dell'epoca, costituiti dall'aristocrazia capitalistica senatoria, ed in parte anche dalla classe finanziaria equestre.
Nerone, per esempio, era amato dal popolo, ma odiato dagli ottimati; e, poichè  questi costituivano l'"intellighenzia" dell'epoca, questo spiega perchè Nerone e molti altri Imperatori abbiano goduto di una così cattiva fama storica e letteraria.
In effetti, le "libere elezioni" proseguirono, per un po', anche sotto l'Impero.
Augusto, però, si creò, per così dire, una specie di "segreteria" particolare, costituita da un ristretto gruppo di Cavalieri, e di Senatori; ed a tale segreteria era demandato il compito di formare le liste dei candidati da presentare alle "libere" elezioni popolari a suffragio (quasi) universale.»
Come ho detto in premessa, per dirla il sintesi, gli autocrati dell'antica Roma (i cosiddetti imperatori), facevano leva sulla PLEBE, per contrastare i POTERI FORTI degli ottimati che stavano loro intorno da vicino, e che erano troppo potenti per i loro gusti.
Poi (ad occidente) tutto collassò in seguito alle invasioni barbariche!

***
IL MEDIO EVO ED IL RINASCIMENTO

Per restare all'Italia, nel medio evo, si passò dal potere mondiale di Roma antica, ad un potere geograficamente molto più frazionato; sebbene, almeno in teoria, sotto la supremazia del Sacro Romano Impero tedesco.
Ma, in un certo senso, si replicò il "ciclo vichiano" (o, se si preferisce, aristotelico).
Ed infatti, dopo un primo periodo, per così dire, "MONARCHICO", quando le città e le campagne erano controllate da feudatari imperiali (ad es.il Marchesato di Toscana), si passò ad un periodo per così dire, "repubblicano"; quando le città divennero liberi COMUNI!
Si trattava di regimi politici "repubblicani", a loro modo di tipo "democratico-aristocratico", con prevalenza dell'uno o dell'altro aspetto a seconda dei tempi e dei luoghi; Venezia, per esempio, era una repubblica decisamente aristocratica, e tale rimase per tutta la sua storia (come l'antica Sparta).
Negli altri Comuni, invece, accadde quasi sempre che un "ottimate", in genere appoggiandosi sul  numeroso "popolo minuto", finisse per prevalere sui suoi pari  del "popolo grasso"; e, così, dai liberi comuni democratici, si passò alle SIGNORIE autocratiche!
Così, ad esempio, sulla fine del '300, a Firenze si verificarono lotte civile tra il popolo grasso , ossia la ricca borghesia capitalistica, commerciale e finanziaria, che aveva nelle sue mani le sorti dello Stato tramite le Arti maggiori, e il popolo minuto; però, nel 1372 la  rivolta dei Ciompi  (i cardatori della lana) portò ad un ribaltamento del governo ed all'ascesa del popolo minuto al potere, con conseguente affermazione della autocratica Signoria dei Medici.
Con questo non voglio dire, ad esempio, che il Marchesato imperiale di Toscana, la libera Repubblica Fiorentina, e la Signoria dei Medici, abbiano ricopiato "tel quel" quello che fu l'iter politico dell'Antica Roma; ma, come anche rilevò (per certi aspetti) il Machiavelli nei suoi "Discorsi sulla prima Deca di Tito Livio", qualche analogia indubbiamente c'è, visto che lo stesso Cesare ed i suoi successori si ingraziarono il "popolino" con "panem et circenses", per prevalere sugli ottimati.
La storia non si ripete mai, ma, spesso, un po' si ricopia!

IL SECOLO SCORSO
Per concludere la nostra "carrellata storica a volo d'uccello" (o meglio, di SR-72), e saltando a piè pari l'epoca in cui il principio di NAZIONALITA' fece fuori sia le signorie che gli Stati Assoluti, il ciclo (in modo ovviamente "molto" diverso sia come modalità, sia storicamente che geograficamente) si ripetè un po' in tutto il mondo occidentale; ed infatti alle monarchie assolute, succedettero ovunque:
- repubbliche democratiche rappresentative;
- monarchie costituzionali, che, di fatto erano e sono sostanzialmente nulla di diverso dalle repubbliche democratiche rappresentative (come quella inglese, belga o spagnola).
Con lo scombussolamento dovuto alla prima guerra mondiale, però, con tempi e modalità molto diversi tra di loro, tre delle più importanti nazioni europee si trasformarono in DITTATURE; versione moderna, di quelle che erano state le "tirannie" greche, l'"impero romano", e le "signorie rinascimentali".
Ma, denominazione a parte, una notevolissima differenza c'è stata anche  nelle diverse modalità di realizzazione!
Ed infatti:
1)
Quella  Sovietica è stata l'unica dittatura in cui l'Autocrate di turno è  riuscito ad eliminare tutti i poteri "forti", o intermedi che dir si voglia, nonchè le eventuali interferenze dei poteri "forti" internazionali (finanziario, religiosi ecc.) per dominare così, in modo effettivamente TOTALITARIO  la massa indifferenziata dei sudditi; sebbene, con il tempo, sia andata formandosi una classe di "apparaticki"  la quale, però, non ha mai avuto una effettiva influenza sulla dirigenza politica dell'apparato.
2)
Quella nazista, invece,  è stata una dittatura in cui l'Autocrate di turno, per quanto avesse messo sotto il suo tallone tutti i poteri "forti", o intermedi che dir si voglia, del suo Paese (industria, finanza, capi militari, clero, alta borghesia, residua aristocrazia ecc.), tuttavia non è mai riuscito a conculcarli del tutto come era invece avvenuto in Russia.
3)
Quella fascista, infine,  è stata la dittatura meno totalitaria di tutte, in quanto l'Autocrate di turno, per quanto avesse  messo fuori gioco molti poteri "forti", o intermedi che dir si voglia, del suo Paese (Sindacati, Stampa ecc.), tuttavia restò notevolmente condizionato dai "più forti"  (Monarchia, Chiesa e Confindustria).
Tanto è vero, che, alla fine, il Re licenziò Mussolini come se fosse stato un suo maggiordomo!
Dopo la seconda guerra mondiale "calda", 2) e 3) crollarono definitivamente, e Germania ed Italia tornarono ad essere libere democrazie.
Dopo la guerra fredda, infine, collassò anche 1), e, per circa una decina d'anni, anche la Russia divenne (quasi) una libera democrazia.
A parte tali aspetti, riferiti in modo estremamente sommario per ragioni di spazio, una delle principali caratteristiche, comune a tutte le AUTOCRAZIE novecentesche rispetto a  quelle passate, è stato il tentativo -più o meno riuscito- di condizionare il CONSENSO delle masse attraverso i nuovi MEDIA che la tecnologia aveva messo loro a disposizione, più che con la mera coazione fisica.
#4863
Ciao Anthony :)
Essere contrari all'"immigrazione indiscriminata", secondo me, non solo non è sintomo di "razzismo", ma neanche di "xenofobia"; è solo un sintomo di intelligenza e di buon senso (sia nell'interesse dei Paesi ospitanti, sia in quello delle persone ospitate).
Semmai può essere un sintomo di "razzismo" o di  "xenofobia",  l'essere contrari all'"immigrazione discriminata".
La cosa difficile, se mi consenti il "calembour", è "discriminare" tra il concetto di "immigrazione indiscriminata" e quello di immigrazione discriminata"; perchè, per farlo, è necessario esaminare il tema con logica, razionalità e lucidità, "sine ira ac studio", nè pregiudiziali ideologiche (per lo più inavvertite da chi ne è influenzato).
Un saluto :)
#4864
Prego, Bobmax. :)
Comunque era effettivamente TROPPO difficile da indovinare, anche ricorrendo al pensiero laterale; per cui chiedo scusa per averlo proposto, e per il tempo che, in questo modo, ho fatto perdere a te e agli altri. :-[
Però, anche se spero che questo non accada mai, forse un giorno l'uso di un espediente del genere potrebbe tornarvi utile. ;)
Magari nella forma più semplice ed universale che ho proposto ad Elia; e che, a differenza degli altri metodi,  non ho inventato io, ma Isaac Asimov!
E' molto meno sicura in caso di intercettazione, ma molto più semplice da utilizzare: "Ebbene, non vorrei insistere; ma talvolta esageri ad inviare 'bon bon'.*" ;D
Un saluto :)


*La frase è mia, ma il metodo usato per nascondere il messaggio è di Asimov-
#4865
Ciao Elia. :)
Non preoccuparti: ovviamente scherzavo!
Non è per niente facile intuire il trucco, ma, una volta compresolo, basta parlare un corretto italiano per distinguere le "e" brevi da quelle lunghe; ovviamente si poteva usare lo stesso metodo usando le "o", è solo una questione di scelta.
Però ho un po' esagerato, perchè potevo proporvi un messaggio nascosto un po' più semplice da scoprire, come il seguente: "Ebbene, non vorrei insistere; ma talvolta esageri ad inviare 'bon bon'."
Questo, però, lo avreste indovinato troppo facilmente, no?
Un saluto! :)
#4866
Vabbè, dopo avervi rivelato che il mio messaggio:
- consisteva in una richiesta urgente di soccorso;
- era "puntuale" (.) e "lineare" (_);
credevo che qualcuno avrebbe intuito che si trattava del classico S.O.S.: ... _ _ _ ....
Il messaggio, infatti, è in alfabeto MORSE, che, come noto, è un "CODICE UNIVERSALE IN CHIARO" e non crittografato; ed in fatti, chi non ha mai sentito in qualche film lo stranoto "ti ti ti - ta ta ta - ti ti ti" ... _ _ _ ...?
https://www.youtube.com/watch?v=9A3tBINRdiE

***
Però in effetti, trovare DOVE era nascosto, non era affatto facile; anzi, effettivamente, era MOLTO difficile!
Ma proprio tanto!
Per questo vi avevo anche suggerito di ripetere le frasi a voce alta, perchè "ascoltarlo" era più facile che "vederlo"; per uno straniero, quasi impossibile in entrambi i casi.
Ed infatti, a differenza di altre lingue noi Italiani non scriviamo mai gli accenti sulle vocali (salvo su quelle finali ed in altri rari casi), però li pronunciamo, per cui è quasi impossibile che uno straniero, per quanto possa conoscere bene la nostra lingua, riesca a cogliere la differenza tra "e" chiuse (punto ".") ed "e" aperte (linea "_"); sia in testi parlati, ed ancor più in testi solo scritti. E poichè le trasmissioni in onde corte vengono sempre sbobinate per scritto, prima di cercare di decrittarle o comunque interpretarle, l'espediente funzionò perfettamente nella mia storiella di fantasia.

Anche per un italiano non è facilissimo... però ci può arrivare; soprattutto se, come Emilio ed il suo amico, avendo recitato in teatro, si tratta di un italiano che ha fatto corsi di dizione, o, comunque, non parla in dialetto (altro "aiutino" che vi avevo fornito).
Però non abbiatevene a male se non avete indovinato, perchè era davvero MOOOOLTO DIFFICILE!!!
Ma proprio tanto! :)

***
Tale espediente, con infinite varianti, è stato  concretamente usato in vari casi; tra i quali il più notevole e drammatico è quello di cui al seguente LINK, in cui il messaggio in CODICE MORSE venne inviato battendo le palpebre:
https://www.youtube.com/watch?v=rufnWLVQcKg
Un'altra variante, anche questa di mia invenzione ed applicazione pratica come quella degli accenti vocalici, era quella che pure vi avevo sottoposto:

Poichè il MORSE è in codice binario "chiaro":
0 = PARI = LINEA
1 = DISPARI = PUNTO
Se guardate gli orari in cui ho inviato i messaggi, noterete che i primi tre sono dispari (...) i secondi tre sono pari (_ _ _) e gli ultimi tre sono dispari (...).
Anche questo in concreto funzionò.

***
A dire il vero, se oltre a "steganografarli" come sopra, nella realtà i messaggi vengono anche scritti in un codice "cifrato", e non "in chiaro" come il codice MORSE, diventa pressochè impossibile interpretarli; potrei rivelarvi come si fa anche questo, ma preferisco evitare...perchè sennò, poi, dovrei uccidervi. ;D  ;D  ;D

***
Un saluto e perdonatemi! :)
#4867
Ciao Bobmax :)
Il messaggio non è "credete", sia perchè un verbo isolato non significa niente, sia perchè non avrebbe avuto alcun senso nella storiella che vi ho raccontato per fornirvi il contesto; il fatto che tale verbo appaia nei due testi, è solo una irrilevante coincidenza.
Ed infatti avrei potuto scrivere altre cento frasi, tutte con parole diverse, senza usare il verbo "credere", e sempre tutte contenenti lo stesso identico messaggio; purchè, ovviamente, tali frasi fossero tutte scritte rispettando  lo stesso metodo di comunicazione, di mia personale invenzione.
E già questa puntualizzazione, dovrebbe fornirvi  ulteriore "aiuto" ai fini della soluzione.

***
Però hai ragione nel dire che un bel gioco dura poco, altrimenti diventa solo una esasperante rottura di scatole; per cui vi darò un ultimo suggerimento, o meglio, la vera e propria "CHIAVE" di lettura!
Se poi neanche questa dovesse risultare sufficiente, allora domani -o al massimo dopodomani- vi darò io la soluzione.

***
Dunque, oltre all'"aiutino" in premessa, vi rivelerò che il messaggio, più che cercare di VEDERLO :o , dovete cercare di ASCOLTARLO ::) ; per cui, se leggete a voce alta più volte, una o entrambe le frasi, alla fine le vostre orecchie dovrebbero finire per "carpire" (e "capire") il messaggio (come lo carpirono quelle dell'amico di Emilio).
Se poi ve le fate leggere da un'altra persona, penso che sia ancora meglio.

***
Buona fortuna! :)
#4868
Ripeto ancora che non si tratta di un messaggio di tipo "allusivo", metaforico, anagrammato o criptato, bensì puntuale e lineare; in chiaro, senza alcuna necessità di doverne interpretare il senso o il significato.
Ed infatti, io non ho nascosto il contenuto del messaggio (come si fa in crittografia), bensì il messaggio stesso (come si fa in steganografia); se trovate dov'è, non serve interpretarlo, perchè è chiaro ed univoco! 
A questo punto vi ho praticamente rivelato l'arcano; o, almeno, lo spero! :)
#4869
Citazione di: Lou il 13 Settembre 2019, 16:19:16 PM
Abboccato."

No, mi dispiace :(
(perchè mai "abboccato"?)
#4870
Citazione di: bobmax il 13 Settembre 2019, 14:35:37 PM
Va male!

Ti riferisci al mio aiuto o al messaggio?
Il mio messaggio non era quello :)
Il mio non è un messaggio _metaforico_, ma _puntuale!_
E non bisogna arrovellarsi a decrittare o anagrammare niente...serve solo un po' di fantasia, di intuizione, e di PENSIERO LATERALE!
#4871
Ciao Bobmax. :)
Hai ragione, però, se vi fornissi il contesto, in pratica è come se già vi avessi rivelato la soluzione; tuttavia, a questo punto, per non tirarla tanto per le lunghe,  farò proprio così.
Si tratta solo di vedere chi leggerà per primo il messaggio: che è univoco ed inequivoco.
Per darvi il contesto, lo esporrò con un piccolo racconto di "pura fantasia":
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Emilio, ormai vecchio, racconta ai nipotini come una volta riuscì a trarsi d'impaccio da una situazione incresciosa, quando era ancora giovane; e quando, negli anni '70, ogni tanto agiva all'estero per conto del suo Paese.
In una occasione, di cui qui non merita riferire in dettaglio, si trovò a dover chiedere soccorso da una provvisoria "safe house" alla propria ambasciata; però sapeva che le sue trasmissioni a onde corte potevano essere intercettatate, e che, quindi, anche se se usava un codice crittografato, questo poteva comunque essere decritatto.
Purtroppo non era stata previamente concordata una frase "segreta" di allarme, tipo "oggi ho un po' di febbre" o simili; per cui Emilio doveva far capire agli agenti stanziati nell'ambasciata italiana, che aveva necessità di urgente soccorso, ma con una frase anodina, non preconcordata, e che non potesse essere interpretata facilmente in caso di intercettazione.
Allora, nell'ambito di una chiacchierata via radio sulla pesca nella Neva, dopo aver dato un colpo di tosse per far capire che iniziava a comunicare un messaggio nascosto, disse scherzosamente "Credetemi,sono un ebete: pesco solo pesci scemi!"; poi tossì di nuovo per segnalare che il messaggio era terminato, e proseguì l'innocua dissertazione sulla pesca nella Neva.
Gli agenti stanziati nell'ambasciata italiana videro subito che il messaggio tra i due colpi di tosse non era crittato, per cui, lì per lì, non riuscivano a capirne il significato; però, alla fine, uno di loro, che per qualche anno da ragazzo aveva recitato nella stessa compagnia teatrale di Emilio, capì che lui si trovava in  guai seri...per cui venne subito organizzata una operazione di recupero che, per fortuna andò a buon fine. ;)
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Nel messaggio: "Credetemi,sono un ebete: pesco solo pesci scemi!", era nascosto (in chiaro) lo stesso messaggio e con gli stessi identici criteri del messaggio: "Mario voleva leccare, ieri, un chierico in chiesa: ma l'ha trovato molto  maldisposto, ci credete?".
Be' a questo punto credo di avervi sostanzialmente rivelato l'arcano; basta che facciate solo un ultimo piccolo passo, per leggere il messaggio nascosto. ;)
Coraggio!
Un saluto :)

P.S. Spero solo che non mi meniate quando l'avrete capito! ::)
#4872
Riflettete meglio sui suggerimenti che vi ho fornito ;)
Ve ne fornisco un altro: secondo me è più facile che il messaggio lo scopriate voi, piuttosto che il KGB (che, infatti, non c'è riuscito).
#4873
Citazione di: bobmax il 10 Settembre 2019, 09:16:46 AM
Siete nati ieri?

Mi dispiace, ma il messaggio non è questo 
#4874
Citazione di: Jean il 10 Settembre 2019, 22:16:31 PM
Io (cari) cerco il posto

Io cerco e trovo posto


J4Y

Mi dispiace, ma il messaggio non è questo :(
#4875
Ciao Lou. :)
Riguardo al concetto di "empatia", occorre distinguerne due tipi, che fanno riferimento a due diverse aree cerebrali:
a)
Empatia emotiva, che implica una componente affettiva, cioè l'esperienza soggettiva delle emozioni degli altri (cioè "sentirsi nei loro panni").
b)
Empatia cognitiva, cioè  la capacità di comprendere le emozioni degli altri, ma senza compentrarvisi (come nel caso degli psichiatri nel caso dei singoli, o dei manipolatori politici nel caso della folla).
In una recente meta-analisi di 40 studi di risonanza magnetica funzionale, è stato rilevato che la componente affettiva dell'empatia (a) era più associata con l'attività dell'insula, mentre la componente cognitiva di empatia (b) alla corteccia medio-cingolata e alla corteccia prefrontale dorso mediale.
Le persone con alcuni disturbi della sfera psicologica non avvertono empatia cognitiva, sebbene possano provare l'empatia affettiva, o viceversa.
Un saluto :)