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Messaggi - Eutidemo

#4876
Attualità / Re:Russia connection
08 Settembre 2019, 11:45:24 AM
Per tornare al TOPIC, dal quale avevamo indebitamente esorbitato per parlare di razzismo, credo che, al riguardo, sia doveroso un aggiornamento: ed infatti, finalmente, BuzzFeed ha rivelato i nomi di due dei tre russi.

***
Si tratta degli stessi nomi, da quanto si è saputo, già sul tavolo degli inquirenti Italiani, i quali "...hanno legami con il demagogo di estrema destra di alto profilo Aleksandr Dugin e Vladimir Pligin, un politico profondamente invischiato nell'"inner circle" del presidente Vladimir Putin".
In particolare, Dugin è il padre di un'ideologia che Putin ha abbracciato in anni recenti e che vede una Russia antagonista dell'ovest democratico-liberale; il che, ovviamente, implica la "cooptazione", anche tramite ricche sovvenzioni finanziarie, dei partiti "sovranisti europei" (che in Russia vengono anche chiamati "subordinatisti russi").
Pligin, invece, ha avuto un ruolo nella politica estera russa lavorando anche "ad una bozza di legge" per dare l'avvallo all'annessione della Crimea.

***
Nel frattempo, nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dai pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta è stato identificato anche il terzo uomo; che, a quanto pare, non sarebbe stato un semplice traduttore nell'incontro, come è stato scritto sui giornali nelle scorse settimane.
Si chiama Yakunin, e sarebbe stato un "veicolo" di intermediazione nella presunta trattativa; ed infatti, nell'ipotesi della Procura, la presunta compravendita doveva servire anche a far pervenire denaro ad uno o più funzionari pubblici russi (che, anche al tempo dell'URSS e degli ZAR, sono sempre stati tra i più corruttibili del mondo).
Da qui l'accusa di corruzione internazionale.

***
Da notare che i sodali dello ZAR, per essere ammessi nel suo cerchio magico, per piaggeria, devono avere tutti la sua stessa desinenza "IN" (anche in onore di Stalin):
1) Putin
2) Dugin
3) Pligin
4) Yakunin
5) Salvin(i).
Quest'ultimo si è scusato per la sua  "i" finale; ma ha promesso che, non appena avrà assunto i "pieni poteri", provvederà subito a modificare in modo conforme sia il suo, che l'analogo cognome degli altri Italiani! ;D  ;D  ;D

***
#4877
Ciao Viator :)
A parte il fatto che Croce è sempre Croce, per quanto concerne la mancanza di posteriori approfondimenti che affliggeva la cultura dell'epoca, se veniamo all'epoca attuale, la risultanza su GOOGLE delle attuali definizioni del termine "etnismo" suona "Ideologia o prassi ispirata all'esaltazione di un'identità etnica".


***
Ovviamente, nulla vieta di optare per definzioni diverse; tra le quali la tua "ETNISMO=insieme dei connotati CULTURALI, STORICI e TRADIZIONALI".
Però temo che tu sia caduto in un errore semantico, in quanto hai confuso il termine "ETNISMO" con il termine "ETNIA", al quale solo corrisponde perfettamente la tua definizione.
Ed infatti: "ETNIA = insieme dei connotati CULTURALI, STORICI e TRADIZIONALI di una determinata comunità".
Cioè, è l'"ETNIA", e non è certo l"ETNISMO", a costituire l'insieme dei connotati CULTURALI, STORICI e TRADIZIONALI di una determinata comunità.

***
Il suffisso "ISMO", infatti, serve per indicare determinate dottrine e ideologie che si ispirano ad un fenomeno, per affermarne esaltarne determinati aspetti, generalmente rispetto a fenomeni contrapposti.
Ad esempio:
a) 
Il termine "FEMMINA"  denota l'insieme dei connotati fisici e psicologici della donna.
b)
Il termine "FEMMINISMO", invece, denota una ideologia volta ad esaltare il ruolo della donna, rispetto a quello dell'uomo.

***
Allo stesso modo:
a) 
Il termine "ETNIA"  denota l'insieme dei connotati storici, culturali e tradizionali di una determinata comunità.
b)
Il termine "ETNI(CI)SMO", invece, denota una ideologia volta ad esaltare il ruolo di una determinata etnia, o razza -per chi crede che esistano-, rispetto ad un altra (ovvero a tutte le altre).

Un saluto. :)
#4878
Il moderatore mi ha suggerito di spostare qui il seguente post:

***
Nel 1932 Benedetto Croce considerava sostanzialmente analoghi i due termini,  scrivendo: "Non coltivò la Germania nessun pensiero del genere che non fosse coltivato altrove, sebbene, conforme a certe sue tradizioni, carezzasse in particolare <<l'etnicismo, o razzismo,>> e attribuisse l'attivismo al germanismo". 
Non dice <<l'etnicismo ed il razzismo>>, bensì dice <<l'etnicismo, o razzismo,>>.
In altre parole, l'"etnicismo" è sostanzialmente solo un eufemismo verbale per non dire "razzismo"; cioè sarebbe come dire "scorie azotate", per non dire "cacca"! 
***
#4879
Ciao Lou. :)
Il tuo è un bellissimo intervento, che, secondo me, dovresti ampiare; soprattutto con riguardo alle reazioni neuronali del sistema limbico.
Leggi questo interessantissimo passo di un articolo scientifico sull'empatia.



Queste le aree cerebrali interessate, rilevate con il neuroimaging.


Un saluto! :)
#4880
Citazione di: anthonyi il 06 Settembre 2019, 15:31:13 PM
Ciao Eutidemo, come dice Ipazia questo argomento è campo minato, e io provo a spiegarti perché secondo me tu stai mettendo il piede su una delle sue mine.
Non esistono due razzismi, ne esiste uno solo ed è quello che tu specifichi nel punto 2.
Il punto 1, che potremmo definire idea razziale, descrive invece un modo di classificare gli esseri umani come ce ne sono tanti altri, l'altezza per esempio.
Il problema è che questo modo di classificare gli esseri umani è stato utilizzato come strumento per costruire il razzismo, questa è la ragione per la quale anche argomentazioni di cui al punto 1 sono problematiche anch'esse.
Chi sostiene le argomentazioni del punto 1, in effetti, denota quanto meno una disponibilità a scivolare verso quelle del punto 2.
Sappiamo d'altronde che le affermazioni esplicitamente razziste sono soggette a sanzioni morali e a volte anche legali, per cui l'idea razziale diventa un comodo surrogato per il razzista occulto e un po' paravento.
Un saluto

Sono  d'accordo sul fatto che, chi sostiene le argomentazioni del punto 1, in effetti, denota quanto meno una disponibilità a scivolare verso quelle del punto 2; spero solo che questo non sia sempre vero, come nel caso di Leibnicht, che mi sembra in perfetta buona fede. :)
#4881
Attualità / Re:Russia connection
07 Settembre 2019, 04:59:56 AM
Ciao Viator. :)
Nel 1932 Benedetto Croce considerava sostanzialmente analoghi i due termini,  scrivendo: "Non coltivò la Germania nessun pensiero del genere che non fosse coltivato altrove, sebbene, conforme a certe sue tradizioni, carezzasse in particolare <<l'etnicismo, o razzismo,>> e attribuisse l'attivismo al germanismo". 
Non dice <<l'etnicismo ed il razzismo>>, bensì dice <<l'etnicismo, o razzismo,>>.
In altre parole, l'"etnicismo" è sostanzialmente solo un eufemismo verbale per non dire "razzismo"; cioè sarebbe come dire "scorie azotate", per non dire "cacca"! :D
Un saluto :)
#4882
Tematiche Culturali e Sociali / I due tipi di "razzisti"
06 Settembre 2019, 14:19:17 PM
Al riguardo, occorre distinguere due tipi di "razzisti":
1)
Coloro che sono convinti dell'esistenza di razze diverse, ma sono anche convinti che nessuna razza, nessuna specificità umana può rivendicare supremazie o prevalenze rispetto ad ogni altra.
2)
Coloro, invece, che non solo sono convinti dell'esistenza di razze diverse, ma sono anche convinti che alcune razze (tra cui la loro, ovviamente), possano rivendicare supremazie o prevalenze rispetto ad ogni altra; ovvero sono convinti che gli appartenenti ad alcune specifiche razze, siano "proprio a causa della loro razza", particolarmente infidi e socialmente, economicamente, finanziariamente  e politicamente pericolosi .

***
Al riguardo, quando ero bambino, anche io facevo parte della prima categoria, in quanto è innegabile che ci siano persone che presentano caratteri somatici differenti; anzi, a dire il vero, ero anche convinto che esistesse:
- la razza dei biondi;
- la razza dei mori;
- la razza dei rossi.
Chissà perchè, i castani li assimilavo alla razza dei mori! :D

***
A dire il vero, all'epoca, anche la scienza era ancora divisa al riguardo, ma, ormai, NON PIU'; a parte, ovviamente, gli "pseudo-scienziati" razzisti per pregiudizio.
Ed infatti, con i progressi della genetica, è ormai scientificamente dimostrato che la diversità biologica all'interno di ogni popolazione è altissima, il quanto  oscilla tra il 93 al 95 per cento; il che significa che la stragrande maggioranza dei geni umani sono già presenti in un solo gruppo di persone, a prescindere dal loro aspetto fisico (bianchi, gialli, neri).
Inoltre anche questi geni sono diffusi un po' ovunque sul pianeta, ed esistono pochissimi tratti che sono caratteristici di un solo gruppo omogeneo di persone; quindi, non è possibile contraddistinguere questa o quella razza in base a caratteristiche somatiche o del metabolismo, in quanto queste sono ovviamente dettate dai geni, che però a loro volta non sono specifici di bianchi, neri, gialli o rossi, ma si trovano mescolate in tutti loro in tutte le parti del mondo.

***
Nonostante questo risultato, e studiando con particolare attenzione i pochissimi geni che sono caratteristici di ogni popolazione, gli studiosi hanno tuttavia tentato di dividere comunque l'umanità in gruppi, con un programma di computer che raggruppa i pochi geni simili.
Il risultato più logico che ci si aspettava, era che ne risultasse la suddivisione della specie umana in cinque grandi gruppi corrispondenti vagamente ai continenti, come io avevo studiato a scuola, e cioè:
1) Eurasiatici, che comprendevano europei veri e propri, mediorientali e popolazioni dell'Asia centrale e meridionale.
2) Est asiatici.
3) Africani.
4)  Amerindi (pellerossa).
5) Oceanidi.
I ricercatori facevano notare che il numero cui è giunto il programma stesso è solo quello che meglio si attaglia, per così dire, a una logica geografica di divisione della specie; dovuta principalmente ad ovvie ragioni climatiche...ma non a costituzioni genetiche sostanzialmente differenti.
Ed infatti, anche a livello di "specie", l'"homo sapiens" originario, proveniente dall'assolata Africa, aveva l'aspetto complessivo degli africani odierni, mentre il "neanderthal", vivendo in Europa, era di pelle bianca; dopo l'invasione, in migliaia di anni, i "neanderthal" si estinsero, ed i "sapiens" europei che li avevano sostituiti diventarono tutti bianchi (gialli quelli migrati ad est e così via).

***
In Brasile un altro gruppo di studio, con la stessa finalità, ha esaminato un gruppo più limitato di uomini provenienti dal grande paese sudamericano e di altre popolazioni; e così ha scoperto che, se pure esistono alcuni tratti genetici particolari che possono distinguere un gruppo da un altro, questi geni non hanno niente a che fare con aspetti fisici come il colore dei capelli o della pelle (con i quali non distinguiamo ad occhio le presunte razze).
Con loro grande sorpresa, i genetisti hanno infatti scoperto che uomini dichiaratamente "bianchi" avevano il 33 per cento di geni amerindi e il 28 per cento di geni africani; anzi, addirittura, il gruppo di persone classificate come neri aveva una proporzione molto elevata di geni non africani, il 48 per cento.
Il che dimostra che è molto fuorviante identificare il colore della pelle con la stirpe o la provenienza geografica.

***
Pertanto, dividere gli uomini in''gruppi'' caratterizzati da differenze di pelle o da altre caratteristiche è scientificamente scorretto; tuttavia, poichè effettivamente gli Aficani sono "neri" e i Cinesi "gialli", non c'è assolutamente niente di male a classificarli come uno preferisce. :)

***
Coloro che, invece, non solo sono convinti dell'esistenza di razze diverse, ma sono anche convinti che alcune razze (tra cui la loro, ovviamente), possano rivendicare supremazie o prevalenze rispetto ad ogni altra, sono doppiamente in errore: perchè è ovvio che se le razze non esistono, non ce ne può essere una superiore all'altra!
E poi in quale senso una "presunta" razza dovrebbe essere superiore ad un'altra:
- in campo letterario?
- in campo musicale?
- in campo religioso?

***
In verità, i "razzisti suprematisti", spesso confondono il concetto di "razza" con quello di "cultura"; e, ovviamente, a seconda dei periodi storici, alcune culture possono essere (in senso molto generico) più "progredite" di altre.
Ad esempio, nell'alto medioevo, la cultura araba era sicuramente più "progredita" della nostra sotto molteplici aspetti; scientifici, civili, sociali ecc. Basti pensare al  Califfato di Cordova rispetto ai molto più primitivi regni cristiani dell'epoca.
Ma si tratta solo di fasi storiche, in quanto non si può negare che, attualmente, la nostra cultura sia in una fase alquanto più progredita di quella araba; sebbene in futuro le cose potrebbero ancora ribaltarsi.
Intendo dire che non solo non c'è una razza superiore ad un altra (per il semplice fatto che le razze non esistono), ma non c'è neanche una cultura superiore ad un'altra; sebbene, in diverse fasi storiche, possano verificarsi situazioni di prevalenza alterna.

***
Infine, c'è anche da considerare che il concetto di "progresso" o anche di "evoluzione civile", sotto alcuni aspetti, è molto discutibile; ed alcuni specifici caratteri culturali ne prescindono.
#4883
Attualità / Re:Russia connection
05 Settembre 2019, 14:57:20 PM
Ciao Leibnicht. :)
Pensa un po' le coincidenze, proprio adesso, su NETFLIX, sto vedendo un film nel quale si ipotizza esattamente quello che dici tu (titolo "Jack Ryan"); ovviamente si tratta solo di un film, ma la tua ipotesi è MOLTO fondata e concreta, e tutt'altro che ridicola!

***
Sono, infatti, perfettamente d'accordo con te quando scrivi che "...dissolvere il sistema SWIFT sarebbe il primo vero strumento terroristico da applicare contro l'occidente; un hackeraggio capace di rendere irrazionale lo SWIFT avrebbe un impatto equivalente ad un conflitto nucleare, con la differenza che lascerebbe persistere vita sulla terra."
Non solo lo riconosco io, ma, a quanto mi risulta, tale rischio costituisce la principale preoccupazione della CIA; ed infatti, con l'aumentare della minaccia di attacchi informatici nei confronti degli Stati Uniti (compresa "anche" Wall Street), il governo federale e il settore privato stanno attivandosi per un'efficace collaborazione per difendere gli americani da un "cyber Pearl Harbor".
Lo avverte un ex direttore della Central Intelligence Agency, Leon Panetta, in un articolo pubblicato recentemente su The Hill; che  è la principale rivista di riferimento della CIA (ed anche dei nostri servizi).
Però il loro principale timore è per le reti elettriche, telefoniche ecc., perchè  un attacco a Wall Street finirebbe per danneggiare anche i Russi (e Putin in particolare), come meglio spiegherò dopo.

***
Ed hai anche ragione, fino ad un certo punto, a chiederti se "...sia davvero ragionevole e sensato credere che gli hacker russi, pilotati da Putin, abbiano "preferito" agire sulle elezioni di Trump, candidatura evidentemente opposta a Wall Street e potenze giudaiche varie, invece che agire in un modo "diretto"?"
Al riguardo, però, tieni presente quanto segue:
1)
Una cosa non esclude l'altra, nel senso che influenzare le elezioni USA, non impedisce ai Russi attacchi informatici di altro genere; le due cose non sono affatto incompatibili tra di loro.
2)
Di fatto, almeno per quanto consta ai servizi occidentali, la prima cosa l'hanno fatta sicuramente, la seconda, invece, non risulta; il che, ovviamente, non vuol dire che non sia in preparazione.

***
Quanto al tuo commento che: "...la candidatura di Trump era evidentemente opposta a Wall Street e potenze giudaiche varie", a parte il fatto che Trump è sempre stato uno dei maggiori operatori di Wall Street, ti prego di chiarire il significato della tua formula "potenze giudaiche varie".
Ed infatti, non intendo minimamente continuare a colloquiare con chiunque abbia il cervello tarato da pregiudiziali razziste ed antisemite; ciò, in quanto, pur essendo io di "pura razza ariana", simili pregiudizi mi ispirano solo disgusto morale e disprezzo intellettuale.
Secondo me, non si tratta affatto di mero "politically correct", ma di un minimo di decenza civile!
Ad ogni modo, considerando la tua levatura morale ed intellettuale, che ho avuto modo di apprezzare in varie occasioni di confronto su questo FORUM, credo e spero che si sia trattato soltanto di una accidentale "gaffe".

***
Tornando al perchè "i russi non hanno toccato la borsa", devi sempre tenere presente che in Russia "non si muove foglia che Putin non voglia"; perciò devi tenere presente che, oltre all'interesse del suo Paese -almeno si spera-, Putin è soprattutto interessato ai suoi affari di capitalista transnazionale (affari anche molto sporchi, sui quali, per il momento sorvoliamo), la cui ricchezza si muove sulle borse valori internazionali, tutte collegate tra loro e a WALL STREET .
Ovviamente non esistono stime ufficiali confermate dal Cremlino (o da Putin in persona), trattandosi di un affarista senza scrupoli, ma molto accorto; in ogni caso, nel 2007, il consulente del governo russo Stanislav Belkovsky sosteneva che la fortuna putiniana fosse almeno di 40 miliardi di dollari americani.
Una cifra che avrebbe inserito il presidente nella top 10 della classifica di Forbes (una lista in cui non è mai comparso, dato che non è stato possibile verificare rublo per rublo i suoi asset); però è ufficiale che Putin ha colossali partecipazioni in grandi aziende del settore petrolifero ed energetico – tra cui Surgutneftegaz (37%) e Gazprom (4,5%) – e su una buona fetta (non si conosce la percentuale esatta) del trader di di materie prime Gunvor.
Quel che è certo, è che Putin è un uomo che può permettersi ogni lusso: qualche tempo fa il magnate russo in esilio Sergei Kolesnikov ha portato alla Bbc alcuni documenti che dimostrerebbero l'esistenza di un fondo segreto finanziato da alcuni oligarchi russi, da cui il presidente può attingere liberamente. Così sarebbe stata costruita, secondo questa ipotesi, una sua enorme dacia "personale" sul mar Nero modellata sullo sfarzo ostentato dagli zar; un palazzo del valore di un miliardo di dollari con un cinema privato, una piattaforma d'atterraggio per gli elicotteri e alloggi privati destinati alle guardie di sicurezza.
Nel 2012, in ogni caso, le stime di Belkovsky erano salite a 70 miliardi di dollari: al tempo l'uomo più ricco del mondo della classifica Forbes, Bill Gates, aveva un patrimonio di 84 miliardi di dollari, per cui Vladimir Putin – se i calcoli fossero corretti – sarebbe finito in seconda posizione.
Tre anni dopo, il gestore di un fondo a Mosca, Bill Browder, rilanciava sostendo che i possedimenti putiniani ammontassero addirittura a 200 miliardi di dollari, ovvero più della somma dei patrimoni di Bill Gates e Jeff Bezos; il che, secondo me (ed anche a quanto risulta ai nostri servizi), è forse un po' eccessivo.
Ma perchè tutta questa carrellata?
Tutta questa carrellata serve a spiegare come mai Putin non si sognerebbe MAI di far saltare il sistema SWIFT, essendo lui, personalmente, una delle principali potenze finanziarie del mondo occidentale (pur governando parte di quello orientale); sarebbe come uno che, per far dispetto alla moglie, desse fuoco alla sua stessa casa! ;D

***
A parte questo, nella misura in cui, oltre ai suoi affari capitalistici personali, Putin pensasse anche a quelli della Russia, occorre tenere presente che:
- un attacco cibernetico diretto al sistema finanziario occidentale (oltre a fottere le fortune di Putin), ammesso che non lo si possa impedire, verrebbe comunque scoperto e potrebbe innescare una vera e propria guerra;
- gli USA forniscono prevalentemente prodotti finiti, mentre la Russia prevalentemente energia e materie prime, per cui, "scassare" le borse valori, non avrebbe molto senso.
- fino al maggio 2018 (mesi a cavallo dei quali il rendimento dei Treasury a dieci anni ha toccato il proprio massimo dal 2011 oltrepassando la soglia del 3%, con calo del debito USA), la Russia deteneva $96 miliardi di titoli USA, per cui "uccidere il proprio debitore" non gli sarebbe giovato a molto.

***
Conclusione, per rispondere alla tua domanda:
- volendo, anche se finora non pare che ci abbiano mai provato, i Russi (o meglio, Putin, perchè è lui che decide, non certo i Russi) potrebbero benissimo attaccare il sistema economico e finanziario, che, ormai, non è più solo USA, ma globale di cui quindi fanno parte anche loro;
- essendone perfettamente capaci, per le ragioni che ho detto sopra, non hanno mai avuto nè hanno interesse a farlo.
Tutto qui!

***
Russia e Regime russo.
Tu tendi troppo a confondere la Russia con il suo Regime, come se fossero necessariamente connaturati l'uno nell'altro; ma è una cosa che non si può fare!
Sarebbe come se tu volessi classificare  la Germania in base al suo Regime: quale sceglieresti come "connaturato" alla cultura tedesca, quello nazista di 80 anni fa, o quello democratico attuale.
Idem dicasi per l'Italia e molti altri Paesi.
Non sempre un Paese ha il governo che si merita!
Per cui, quando io mi riferisco, per semplicità, alla "politica dei Russi" ovvero della "Russia", io sottintendo , in realtà, "la politica di chi oggi governa i Russi" ovvero "la politica di chi oggi governa la Russia"; si tratta di cose da tenere ben distinte.
Ed invero, il fatto che io detesti con tutto il cuore il regime putiniano (sperando che i Russi ne vengano fuori, come noi dal Fascismo e i tedeschi del Nazismo), non significa affatto che io detesti la Russia e la sua cultura; che è una delle più affascinanti ed importanti del mondo!
E, come peraltro un po' tutte le altre culture, è affascinante anche per le sue contraddizioni: collettive e personali.
Ad esempio, il grandissimo GOGOL, nello scrivere "Le anime morte" nel 1842, sostanzialmente deprecò e denunciò la condizione deteriore dei servi della gleba; ed infatti, come certamente saprai, durante l'Impero Russo, il termine "anime" designava i "servi della gleba" maschi, e l'intento del perfido Cicikov era quello di acquistare a buon prezzo le "anime morte" dall'ultimo censimento per i quali i proprietari continuano a pagare il testatico fin quando non ne sarebbe stata registrata la morte nel successivo censimento quinquennale.
Però, nei "Brani scelti di corrispondenza con gli amici" del 1847, sostenne reazionariamente che ai "servi della gleba" dovesse essere negata qualsiasi forma di istruzione, dovendo restare analfabeti.
Contraddizioni del singolo animo umano, e di intere culture.

***
Un saluto! :)
#4884
Attualità / Re:Russia connection
04 Settembre 2019, 13:20:19 PM
7)
Quanto alla "conoscenza del mondo russo", mi sembrava di aver ammesso chiaramente di non essere affatto un esperto "russologo", ma ho solo detto che:
-  per esigenze di lavoro, ho dovuto approfondire il carattere dei Russi già all'età di venticinque anni (cioè, negli anni '70);
- in Russia ci sono stato parecchie volte; ed in tali occasioni ho fatto conoscenze e stretto relazioni abbastanza significative.
Però hai ragione nel dire che ho conosciuto soprattutto il contesto moscovita, che è quello più culturalmente avanzato e progressista; ed invero non dubito affatto che, come nel resto del mondo, il potere autocratico di Putin si basi principalmente sul consenso delle più retrive, disinformate e reazionarie popolazioni contadine.
Non a caso:
- il termine "pagani", deriva dal fatto che gli abitanti della campagna e delle piccole città romane ("pagi", appunto), furono gli ultimi ad abbandonare il "paganesimo", in quanto, essendo appunto campagnoli e provinciali, erano ostili a qualsiasi forma di progresso e cambiamento, anche in campo religioso;
- la "servitù della gleba contadina" venne abolita in Russia solamente nel 1861, dallo zar riformatore Alessandro II, molto più tardi rispetto al resto d'Europa;
Bismarck, l'archetipo del politico autoritario, paradossalmente aumentò l'ambito del suffragio, proprio per ricomprendervi i contadini ed i provinciali, i quali, essendo i più retrivi, disinformati e reazionari, lo votavano molto di più delle evolute borghesie delle grandi città, e degli emancipati operai;
- anche Mussolini voleva "ruralizzare" l'Italia, "anche" lui per meglio pilotare il consenso, sebbene, per obiettività storica, i motivi principali fossero altri (soprattutto quello di combattere la "denatalità", anche se in questo fallì);
- per finire  in USA abbiamo un partito democratico che vince o stravince nei grandi centri urbani e nei loro dintorni, tra bianchi più istruiti, moderati e progressisti, e giovani, ed un partito repubblicano ancorato al voto rurale, dei bianchi con meno qualifiche e più emarginati, delle correnti ultra-religiose, evangeliche e anti-abortiste. 
Tutto il mondo è Paese! ::)

8)
Quanto al fatto che Putin sia un  "autentico, integerrimo, fiero e umile servitore del suo popolo" ;D  ;D  ;D , questo è esattamente quello che vogliono SEMPRE apparire i più sanguinari dittatori; è esattamente la stessa "definizione propagandistica" che veniva data a Stalin!
Personalmente, ne ho sempre apprezzato le qualità come killer cecchino; campo, in cui, sin dagli anni '70, ha sempre eccelso.
Io lo capisco molto poco quando parla, ma lo capisco molto bene quando spara:
https://www.youtube.com/watch?v=xtgMrMPC09A
Si capisce subito che ha una grande tecnica ed una grande esperienza alle spalle (dico sul serio); avrei avuto paura a trovarmelo di fronte! :-\

9)
Quanto all'idea dell'hackeraggio russo in elezioni importanti, nel referendum Brexit, nei finanziamenti fantasma alla lega di Salvini, mi viene tutt'altro che   da ridere. 
Ed infatti (e so pure "come"), davvero i russi tentarono di "influenzare", con metodi informatici, il responso delle votazioni democratiche in US e GB; attenzione, ho detto "influenzare", non "determinare", che è una cosa diversa.
I passi principali sono tre (in realtà sarebbero cinque, ma qui manca lo spazio per esporli tutti):

a) I "LIKE"
Una delle principali attività dei network, è, appunto, quella di consentire agli utenti di cliccare i "like" sui contenuti che condividono o si avvicinano in qualche maniera alla propria sensibilità, ai propri gusti ed alle proprie propensioni politiche, ideologiche ecc. 
Le società di marketing commerciale e di marketing politico, come Cambridge Analytica, sono in grado di fare una cernita dei vari "mi piace" e così ricostruire, attraverso appositi algoritmi, la personalità dell'utente. 
Come ha scritto anche il New York Times in una sua inchiesta, molti (specie nelle campagne) sono ignari che basti un clic a raccontare il proprio carattere.
Poi succede questo:

Ovviamente, il grado di precisione sale con il campione statistico disponibile; secondo un test svolto da ricercatori dell'Università di Stanford e dallo Psychometrics Center dell'Università di Cambridge, bastano 10 like per conoscere una persona meglio di uno suo collega e 150 per approfondirne il carattere fino a dettagli sconosciuti ai suoi parenti. 

b) I "QUIZ"
Nel caso dello scandalo che ha travolto Facebook, Cambridge Analytica ha acquisito i dati degli utenti profilati da una terza società, Global source research (Gsr); la quale aveva ottenuto le sue informazioni pagando gli utenti per farsi sottoporre un quiz sulla personalità, ma questionari simili sono diffusi e cliccati anche senza incentivi economici. 
La somma dei like e dei test psicometrici (volti a studiare i comportamenti in maniera quantitativa) come quello di Gsr permette di segmentare in maniera più precisa la platea degli utenti, scavando anche oltre la superficie dei like. In ambito politico, «segmentare» si traduce nel cogliere in maniera più precisa le tendenze ideologiche di un certo utente, calibrando i contenuti in maniera tale da solleticarne fragilità o motivi di tensione. 

c) I "POST".
Naturalmente, un contenuto può esercitare impatti diversi a seconda dell'utente che si va a colpire, per cui la strategia di "persuasione" di Cambridge Analytica si è concentrata, ad esempio, sul blocco elettorale degli indecisi: vale a dire i cittadini che non sono già radicati su una certa inclinazione ideologica, ma possono essere convinti dagli argomenti più vicini alla propria sensibilità (individuati dagli algoritmi). 
Anche in politica, come dice Lamberti, uno studioso della materia, esistono "...delle gradazioni, per cui se il programma capisce che non sei né di destra né di sinistra, ti manderà dei messaggi che si avvicinino ai temi per cui provi interesse, per spingerti da una parte o dall'altra". 
Ad esempio, negli Stati Uniti, l'elettorato del Partito repubblicano converge sui temi economici (libertà di mercato) ma si divide già di più su quelli etici (come unioni e adozioni gay), spaccandosi tra correnti più conservatrici e libertarie. La precisione degli algoritmi di marketing politico elaborato dai Russi, fa sì che l'utente possa essere "corteggiato" con i messaggi che toccano solo alcune corde delle sua personalità, accantonando quelli che rischiano di incrinarne le convizioni. 
Ecco la CHIAVE del successo di Trump, sebbene, ovviamente, è impossibile dire se tali interferenze russe abbiano addirittura determinato il voto, o solo influenzato; io propendo per la seconda ipotesi.

10)
La tua inferenza "Se sono capaci di interferire con una elezione superprotetta dalla massima potenza mondiale, allora sapranno interferire quanto vogliono con il mercato dei cambi ed anche con la contrattazione delle materie prime."
Ma è una inferenza sbagliata, perchè sarebbe come dire che un campione di POKER, deve per forza essere un campione di BRIDGE; ed infatti si tratta di due ambiti completamente diversi, per cui il campione di POKER potrebbe persino ignore come si gioca a BRIDGE.
In ambito finanziario, invero,  secondo la società di consulenza Aite Group,  i BOT trader, a livello mondiale, gestiscono oltre il 66% del controvalore degli scambi globali sull'azionario cash; tale numero è molto importante in quanto è l'indizio della pervasività di sofwtare e algoritmi nel trading (un mondo dove l'intervento umano, spesso e volentieri, finisce sullo sfondo). 
In tale ambito, il rischio più grosso deriva dalle "FAKE NEWS" (o meglio, fai "fake rumors") digitali.
Una prova al riguardo l'ha fornita l'interessante ricerca, realizzata all'interno del progetto UE SoBigData, da un gruppo di scienziati italiani, i quali hanno analizzato il rapporto tra i social network e i mercati finanziari. 
Il campo di analisi era costituito da ben 9 milioni di tweet, lanciati su Twitter, in cui si discuteva di azioni quotate sulle principali Borse americane; ebbene gli scienziati si sono resi conto che in molti tweet, in cui erano richiamate importanti società di Wall Street, venivano citati altri titoli di minore valore ("penny stocks"), il che influenzava le vendite e gli acquisti. 
Inoltre è stato notato che, senza una reale giustificazione, tutto ad un tratto questi tweet venivano re-tweettati moltissime volte e in pochissimo tempo, per cui si trattava evidentemente di un flusso enorme di "cinguettii" ad opera di BOT; cioè la valanga di "rilanci" era realizzata da algoritmi, che aveva lo scopo di rendere "interessante" la penny-stock agganciandola a titoli più noti. 
Però, in questo caso, i Russi non c'entravano assolutamente niente, perchè non è la loro principale specializzazione; ed infatti, in genere, essendo la loro ricchezza legata alle materie prime, si interessano poco di come inflenzare il mercato borsistico.
Però, visto che in ambito scacchistisco ed in ambito di pirateria elettronica i Russi sono imbattibili, non dubito affatto che, se ci si volessero dedicare, solo il Mossad potrebbe tenere loro testa; ed infatti, recentemente, la società informatica SyTech, fornitore dei servizi segreti russi dell'Fsb, è stata vittima dell'attacco di un "gruppo anonimo di hacker", che gli hanno  sottratto circa 7,5 terabyte.
Chissà chi era "gruppo anonimo di hacker"?
L'intrusione ha fatto scalpore perché ha messo a disposizione di tutti i Servizi Segreti mondiali informazioni riservate su alcuni progetti cui l'agenzia di intelligence, diretta erede del Kgb, starebbe lavorando; soprattutto strumenti nati con l'obiettivo di:
- lasciare sempre meno spazi di libertà agli internauti Russi che si oppongono al regime (che sono molti di più di quanto si sospettasse);
- progettare nuovi attacchi, soprattutto a livello elettorale, contro le Democrazie occidentali.
Be', meno male che si comincia a reagire all'attacco: "à la guerre comme à la guerre"!
Il nemico è sempre quello: non i Russi, ma il loro regime oppressivo e invasivo.

Un saluto :)

 
#4885
Attualità / Re:Russia connection
04 Settembre 2019, 13:19:43 PM
Ciao Leibnicht. :)
Hai riportato due esempi perfetti per darmi cortesemente ragione. ;)
Ed infatti:

1)
Orban ha vinto le ultime elezioni conquistando il 49,5% dei voti; quindi, alquanto al di sotto del livello del 50%/60% di cui parlavo io.
In ogni caso, non essendoci dubbi che anche lui sia un aspirante "autocrate" illiberale come Putin (e Salvini), non pochi hanno gridato alle "elezioni truccate";  ed infatti, ben 100mila persone hanno partecipato ad un corteo contro il governo, chiedendo:
- il riconteggio delle schede;
- una nuova legge elettorale non taroccata come quella attuale. 
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Ungheria-Budapest-in-piazza-contro-Orban-elezioni-truccate-ce016a35-1be1-472d-ba42-765bd03230a4.html 
Spero solo che non sia l'ultimo corteo consentito agli Ungheresi senza arresti; come invece sta accadendo ora in Russia.

2)
Quanto alla Crimea, per prima cosa occorre sottolineare una fondamentale differenza tra le "elezioni politiche" (nelle quali ci possono essere 5 schieramenti, teoricamente al 20% ciascuno) ed il "plebisciti" ed i "referendum" (nei quali possono ci possono essere solo 2 schieramenti, teoricamente al 50% ciascuno); è quindi ovvio, dal punto di vista aritmetico, che nel secondo caso chi vince deve "necessariamente" superare COME MINIMO almeno il 50%, mentre, specie nel caso degli "entusiami" tipici di tali tipi di votazioni, tale percentuale può essere superata anche di molto.

In particolare, per quanto riguarda la Crimea: 
a) 
Nel "referendum" del 1º dicembre 1991, la Repubblica autonoma di Crimea votò con il 54,19 % dei voti, la sua appartenenza all'Ukraina e la separazione dalla Russia.
b) 
Il 16 marzo 2014,   invece, il referendum in Crimea, all'ombra dei cannoni e dei carri armati russi, ha dato addirittura il 96,6% delle preferenze all'unione con la Russia; la quale "percentuale bulgara", ti fa capire quanto fosse fasullo il secondo plebiscito...e riconosciuto come tale da tutto il resto del mondo (filorussi a parte). ::)
Ed infatti, all'epoca, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, convocato su richiesta dell'Ucraina, si riunì il 15 marzo per discutere una bozza di Risoluzione, presentata da circa 30 stati, nella quale, tra le altre cose, il Consiglio dichiarava che "This referendum can have no validity, and cannot form the  basis for any alteration of the status of Crimea; and calls upon all States, international organizations and specialized agencies not to recognize any alteration  of the status of Crimea on the basis of this referendum and to refrain from any  action or dealing that might be interpreted as recognizing any such altered status"("Questo referendum non può avere validità e non può costituire la base per qualsiasi modifica dello status della Crimea; e invita tutti gli Stati, le organizzazioni internazionali e le agenzie specializzate a non riconoscere alcuna alterazione dello status della Crimea sulla base di questo referendum e ad astenersi da qualsiasi azione o transazione che possa essere interpretata come riconoscimento di tale status alterato").
Com'è ben noto, la Risoluzione, ha raccolto l'adesione di TUTTI, ma non è stata approvata a causa del veto della Russia; OVVIAMENTE.
Quanto all'OSCE ha più volte ribadito  che considera del tutto illegale  il referendum avvenuto in Crimea, e che non ne riconosce affatto il risultato; per cui, il deputato italiano del tempo (chi?), che, insieme a molti altri osservatori europei, si recò in Crimea per conto dell'OSCE e che, personalmente confermò il rispetto delle regole democratiche, a quanto pare espresse un parere contrario a quello della stragrande maggioranza degli altri membri.
A parte lo sconosciuto deputato (presumibilmente russofilo), a favore del "plebiscito-burletta", insieme al nostro ignoto deputato, si era peraltro anche Luc Michel, politico belga a capo di un partito estremista/eurasiatista e di "Eurasian Observatory for Democracy and Elections, organizzazione" che si propone di contrastare la "maniera democratica occidentale" di condurre il monitoraggio elettorale, poichè troppo "scrupolosa nel valutare la correttezza delle procedure elettorali"; e con anche una schiera di altri politici europei – appartenenti tutti a partiti estremisti di destra– di cui lo scrittore e accademico ucraino Anton Šechovcov ha pubblicato una lista sul suo blog. 
Non sorprendentemente, si trattava di politici  euroscettici, russofili ed in favore della "riunificazione" tra Crimea e Russia; invitati appositamente dai Russi. ::)

Intendiamoci, in Crimea ci sono molti Russi, per cui è possibilissimo che in 15 anni l'elettorato abbia cambiato opinione (cosa che ormai non potremo più sapere); ma passare dal 54,19 % contro Russia al 96,6% pro Russia , è assolutamente non credibile, anche considerando il contesto militare minaccioso nel quale si sono state le votazioni.

3)
Quanto alle elezioni <<regionali>> italiane, alla Baviera ecc., a parte che non si trattò;
- nè di referendum o plebisciti (che sono una cosa diversa);
- nè di elezioni politiche nazionali (che sono una cosa diversa);
capitò "eccezionalmente" di raccogliere "regionalmente" oltre il 50% dei consensi, così come la DC, in altre, toccava il 60%.
Il che conferma esattamente quanto avevo scritto io; e cioè, che in elezioni politiche democratiche, almeno quelle pluripartiche, non è MAI accaduto che qualcuno arrivasse a superare il 50%/60% delle preferenze. 
Come, appunto, volevasi dimostrare! :)

4)
Siamo invece in pieno accordo sul fatto che la "vera"  democrazia è fondata sul relativismo; per cui "percentuali bulgare" di carattere "assolutistico", fanno sempre dubitare che si tratti di una autentica democrazia.
Come nel caso di Putin, che, col suo 76,7% dei voti ha battuto perfino Mussolini;  il quale, nel 1924, pur essendo da 2 anni al potere e alterando anche lui i risultati,  riuscì a prendere "solo" il 64% dei voti.

5)
Quanto al fatto che, secondo i dati di Altroconsumo, rivista certamente schierata a 90 gradi nel politicamente corretto, la Magistratura italiana ottiene il 13% di consenso dagli italiani, non capisco assolutamente cosa c'entri questo con il nostro discorso; ed invero, sempre secondo i dati di Altroconsumo, EQUITALIA ottiene lo 0,45% di consenso dagli italiani...ma anche questo non c'entra niente con il nostro discorso.
Ed infatti, nè i giudici nè i dipendenti di EQUITALIA, infatti (per fortuna) vengono eletti; rabbrividisco all'idea di ritrovarmi un Toninelli o un Di Maio sulla scranno dei giudici.
In ogni caso, è OVVIO che chi regala caramelle come Salvinsky ha più successo di chi impone l'olio di ricino; pochi capiscono che le prime piacciono, ma fanno male.

6)
Quanto al fatto che anche in piena democrazia liberale, come scrivi tu, "...una certa istituzione può rendersi talmente odiosa per il suo plateale esercizio di un potere smisurato da operare in modo scomposto e irrazionale, fino al punto da ridursi ad un lumicino di credibilità...", con tutto il rispetto, questo è il punto di vista di chi si è fatto abbindolare da una becera e battente propaganda giornalistica e televisiva di destra, soprattutto del vecchio PDL; i cui capi politici, essendo tutti, come è noto, indagati o condannati per crimini vari, è naturale che per vent'anni abbiano imbastito una feroce campagna di stampa contro i giudici che ne perseguivano le malefatte.
Ed invero;
a)
E' evidente che laddove i "ladri" hanno mezzi di comunicazioni di massa a loro disposizione, le "guardie" se la passano male quanto a "consenso popolare" (indotto). 
b)
A parte tale aspetto, ce n'è un altro ancora più preoccupante. Ovviamente non tutti i politici di destra ce l'hanno con i giudici, per il fatto di essere personalmente dei criminali (anche perchè non è detto affatto che siano più numerosi di quelli di centro e di sinistra); però anche quelli che, personalmente, sono di una onestà adamantina (la maggioranza), tuttavia sono ideologicamente contrari ad un TERZO POTERE che limiti quello politico. E questo è il secondo motivo degli attacchi propagandistici e mediatici, che influiscono sul "consenso popolare" dei giudici.
c)
Infine, per onestà intellettuale, occorre prendere atto che il "gradimento" nei confronti dei giudici è così scarso, perchè, OGGETTIVAMENTE è scaduta la professionalità un po' di tutti, qui in Italia: professori, medici, ingegneri, avvocati...e, OVVIAMENTE, anche i giudici. Ma non è che, in media, questi ultimi siano peggiori degli altri...se non a causa di una stampa particolarmente accanita contro di loro, per i motivi sub a) e b).
#4886
Attualità / Il Lodo Mortati
03 Settembre 2019, 14:17:03 PM
Per invocare il ricorso anticipato alle urne, molte oche leghiste vanno starnazzando in giro la seguente dichiarazione fatta un tempo dall'illustre costituzionalista Costantino Mortati:
"Compito del Presidente della Repubblica è quello di accertare la concordanza tra corpo elettorale e parlamentare. Assolve a tale ruolo attraverso l'impiego dell'istituto dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali da renderlo necessario o anche solo opportuno in termini di GRAVI disarmonie fra le ATTIVITA' degli eletti ed il SENTIMENTO del popolo".

***
Al riguardo, "se si legge il testo con la dovuta attenzione", si noterà che:

1)
Mortati contempla lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate solo nel caso estremo di disarmonie veramente "GRAVI" tra:
- determinate  "ATTIVITA'" degli eletti;
- "SENTIMENTO" del popolo.
Non tra "numero" degli eletti ed "orientamento elettorale" del popolo!
Cioè, ad esempio, se un governo, sia pure formato da soggetti regolarmente eletti, o da questi votato, ponesse in essere eccessive "attività" di repressione poliziesca, suscitando vibranti reazioni popolari, il Presidente della Repubblica, a determinate condizioni, potrebbe sciogliere le camere e indire nuove elezioni per rispettare il "sentimento" di sdegno popolare suscitato da tali "attività" degli eletti.
Come, in effetti, si ipotizzò in alcuni casi, come quello della repressione del movimento contadino in Sicilia (1944-1950), e di PORTELLA DELLE GINESTRE, e analogamente ai tempi del governo Tambroni e di quello Scelba, che da molte parti portò ad invocare elezioni anticipate.

2)
Mortati, invece, NON contempla affatto lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate, anche nel ben diverso caso (che è quello attuale) di mere disarmonie tra:
- "NUMERO" dei parlamentari risultanti dalle ultime elezioni politiche per ciascuno schieramento politico;
- numero dei parlamentari che potrebbe risultare diverso in elezioni anticipate,  il base al presunto nuovo "ORIENTAMENTO elettorale del popolo" desunto dai sondaggi o da elezioni di altro genere.
E' chiara la differenza? :)

***
A quanto mi risulta, (a prescindere da quel che ha veramente detto Mortati), mai NESSUN COSTITUZIONALISTAha sostenuto che, qualora nel corso della legislatura, uno degli schieramenti politici veda aumentato il proprio consenso rispetto alle precedenti elezioni politiche, il  Presidente della Repubblica  dovrebbe sciogliere le camere ed indire subito nuove elezioni prima della scadenza del quinquennio!
Ed infatti, seguendo tale FOLLE IPOTESI, se si facessero ora elezioni anticipate per "mandare all'incasso" Salvini, e lui le vincesse, qualora, però, l'anno prossimo aumentasse a dismisura il consenso del PD, poichè "il sentimento popolare" è cambiato, bisognerebbe fare di nuovo altre elezioni anticipate; ed altre ancora l'anno successivo, se il M5S risalisse nei sondaggi o nelle elezioni regionali. ;D  ;D  ;D
Non esiste: salvo casi eccezionali (vedi nota) le elezioni politiche si fanno ogni cinque anni, a prescindere dai risultati di elezioni di diverso genere, e dei sondaggi.

***
Ed infatti, a tale riguardo, proprio Mortati, nel suo Manuale, ha scritto chiaramente quanto segue:

1)
In via di principio: "...la nomina del Presidente del consiglio (da parte del  Presidente della Repubblica ) dovrebbe cadere naturalmente sul leader dello schieramento politico risultato vincitore alle elezioni"; ovvero, nel caso di più vincitori, sul leader di una coalizione tra i partiti che hanno ottenuto più voti.

2)
Poi, però, prosegue precisando che: "Ciò non toglie che il  Presidente della Repubblica  possa alle volte, dopo una crisi di governo e la frantumazione di tale maggioranza, esercitare la scelta di una diversa confluenza, nella determinazione di una nuova maggioranza, perchè, in un regime a pluralità di partiti e politicamente non omogeneo come il nostro, è possibile che le camere possano esprimere PIU' DI UNA FORMULA POLITICA, e, conseguente, una diversa maggioranza di governo", senza per questo dover ricorrere ad elezioni anticipate.


***
Rapportando tutto questo alla situazione attuale, a parte l'spetto giuridico, sotto il profilo POLITICO, è di tutta evidenza come la Lega cerchi di ingannare i più sprovveduti con una "subdola" MISTIFICAZIONE.
Ed infatti, nelle ultime elezioni i due partiti che hanno ottenuto più voti sono stati M5S e PD, per cui, il governo gialloverde non costituiva affatto:
- nè una coalizione uscita maggioritaria dalle urne;
- nè una coalizione maggioritaria a livello parlamentare (M5S e PD essendo i primi due partiti, avevano più seggi di loro).
Ne consegue che il governo gialloverde scaturì puramente e semplicemente da un ACCORDO PARLAMENTARE, così come quello che si cerca di attuare adesso (sempre che le votazioni ROUSSEAU attualmente in corso non lo impediscano, come sembra probabile).
Indi ragion per cui, è semplicemente ridicolo che ora i leghisti parlino di RIBALTONE della volontà degli elettori, visto che un eventuale governo giallorosso, scaturirebbe da un analogo ACCORDO PARLAMENTARE; il quale, semmai, oltre ad avere più legittimità del primo, essendo concordato tra il primo ed il secondo partito, invece che  tra il primo ed il terzo, avrebbe cmq la stessa IDENTICA opportunità, validità e liceità politica (non solo giuridica), senza la benchè minima necessità di sciogliere le Camere.
Sinceramente, posso capire che un governo giallorosso possa non piacere, così come possa non piacere quello gialloverde (ed infatti a me non piace nessuno dei due) ma non riesco proprio a capire come si possa sostenere la sostanziale validità dell'uno e contestare la sostanziale validità dell'altro.
"Simul stabunt aut simul cadent"! :)


***
NOTA: IPOTESI NELLE QUALI E' COMPITO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SCIOGLIERE LE CAMERE E INDIRE NUOVE ELEZIONI.
1)
Situazione interna alle Camere che non sono in grado di esprimere un Governo sorretto da una maggioranza parlamentare.
Mortati, C., Istituzioni di diritto pubblico, Cedam, Padova, p. 225;
Bartole, Scioglimento delle Camere, in Enc. Dir., Giuffré, Milano, 1999, p. 940;
Carlassare, L., in P. Calandra, Lo scioglimento delle Camere nel 1987, Lo scioglimento delle
2)
Insanabile contrasto tra Governo e Parlamento; sul punto è concorde tutta la dottrina.
Mortati, C., Istituzioni di diritto pubblico, Cedam, Padova;
Balladore Pallieri, G., Diritto costituzionale, Giuffré, Milano;
Biscaretti di Ruffia, P., Diritto costituzionale: istituzioni di diritto pubblico, Jovene, Napoli;
Martines, T., Diritto costituzionale, Giuffrè, Milano;
3)
Autoscioglimento deciso da tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento per uscire da una situazione di stallo, e ratificato dal  Presidente della Repubblica .
Bassanini, F., Lo scioglimento delle Camere e la formazione del Governo Andreotti, in «Riv.
trim. dir. Pubbl.», 1972, a.XXII fasc. 2, p. 955;
Carlassare, L., Art. 88, cit., p. 72 e 94;
4)
Insanabile contrasto tra le due Camere, quando dà luogo a un blocco totale, una paralisi delle funzioni statali.
Mazzoli Honorati, M., op. cit., p. 1318.
Balladore Pallieri, C., Diritto costituzionale, cit.
Pinto, F., op. cit., p. 250
5)
Venir meno della corrispondenza tra eletti ed elettori nell'ipotesi di crisi di rappresentatività dell'organo elettivo, e cioè nella corrispondenza fra Parlamento e corpo elettorale; cioè quando vengano mutate le regole fondamentali incidenti sul rapporto di rappresentanza politica, ad esempio nel caso di mutamento della legge elettorale.
Baldassare, A. Il Capo dello Stato, cit. (scioglimento tecnico);
Floridia, L'eccezione e la regola: lo scioglimento del 1994, in «Corriere giuridico», 1994,
Guarino, Lo scioglimento del Senato, cit.
6)
Inerzia nell'attuazione della Costituzione, quando lo scioglimento anticipato può essere deciso come sanzione nei confronti di un Parlamento inerte nell'attuazione della Costituzione.
Barile, P., I poteri del Presidente della Repubblica, in «Riv. trim. dir pubbl.», 1958, a.VIII fasc.2, p. 335;
Mazzoni Honorati M., op. cit., p. 1322;
7)
Tentativo di «sovvertimento legale» della Costituzione, quando vi sia un tentativo da parte delle Camere di sovvertire «in modo legale» le regole fondamentali della Costituzione.
Baldassarre, A., Il Capo dello Stato, cit;
Ventura, L., Sanzioni costituzionali, Milano, Giuffré, 1981, pp. 67-68.
Pinto, F., op. cit., pp. 247, 265 e ss.
(8) IPOTESI SALVINIANA
Totò liquiderebbe tale tesi così: :P
https://www.youtube.com/watch?v=QOFmoJ1z0M
#4887
Attualità / Re:Russia connection
02 Settembre 2019, 14:11:33 PM
Ciao Leibnicth. :)
Ti ringrazio per l'apprezzamento, che è tanto più gradito in quanto proviene da chi, almeno con riguardo al regime Russo, non la pensa come me.
Ti ringrazio anche per avermi chiamato "amico"; qualifica che ricambio con piacere. :)

***
Quanto alla intelligenza che cortesemente mi attribuisci, ti ringrazio ma ormai non ci faccio molto più conto (anche perchè dopo l'intervento al cervello, ho perso 10 punti di Q.I.); ed è proprio per questo che trovo utile confrontare le mie opinioni con quelle altrui, anche considerando quanto ho scritto ne "Il cubo di Necker e le parallele".
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/il-cubo-di-necker-e-le-parallele/

***
Quanto al mio atteggiamento nel rispettare le opinioni altrui, non saprei dire se possa definirsi o meno "democratico"; direi che, sotto il profilo aritmetico, sicuramente sì, perchè, essendo in due a dialogare, se dovessimo votare la mia opinione varrebbe esattamente quanto la tua...50%.
Ed anche se non dovessimo votare! :)

***
Sono peraltro d'accordo con te che i principi democratici sono, per loro stessa definizione, "relativi", in quanto da interpretare diversamente a seconda del periodo storico; la democrazia ateniese, infatti, era ben diversa da quella attuale.

***
Per quanto riguarda il resto del tuo discorso, nel mio precedente intervento credo di aver già sufficientemente esposto il mio pensiero al riguardo: non si può discutere di democrazia "in generale" (cioè, laddove decide la maggioranza e basta), ma occorre precisare di quale specifico tipo di democrazia si sta parlando.
La nostra è un "democrazia liberale, costituzionale, rappresentativa e pluralistica"; per cui ha poco o niente a che vedere con altri tipi di democrazia, come quella, ad esempio, della  Repubblica Democratica Tedesca (RDT) (Deutsche Demokratische Republik, abbreviato in DDR), comunemente indicata come Germania Est.

***
Al riguardo, peraltro, non sono del tutto d'accordo con te sul fatto che "ogni popolo ha la democrazia corrispondente alla propria cultura", altrimenti non si spiegherebbe come mai il popolo italiano è giunto alla "democrazia" attuale, dopo, però,  aver vissuto per venti anni in un tipo di "democrazia" molto diversa, così come molto icasticamente descritta da Mussolini:
"Il fascismo è contro la democrazia che ragguaglia il popolo al maggior numero abbassandolo al livello dei più; ma è la forma più schietta di democrazia se il popolo è concepito, come dev'essere, qualitativamente e non quantitativamente, come l'idea più potente perché più morale, più coerente, più vera, che nel popolo si attua quale coscienza e volontà di pochi, anzi di Uno *, e quale ideale tende ad attuarsi nella coscienza e volontà di tutti." (BENITO  MUSSOLINI - LA DOTTRINA DEL FASCISMO  Istituto della Enciclopedia Italiana 1935-XIII (prima edizione: 1933-XI)
Non siamo forse Italiani oggi, come lo eravamo allora?

***
Allo stesso modo, non credo che le migliaia di russi arrestati -e trucidati- da Putin (i quali, anche loro, fanno indubbiamente parte del POPOLO RUSSO), possano considerare come "tipicamente russa" la "pseudo-democrazia" imposta loro da Putin.
Qui in Italia, invece, chi irride alla nostra "democrazia liberale, costituzionale e pluralistica", sia che abbia torto o che abbia ragione, in ogni caso non finisce nè ucciso nè in prigione; per cui, indubbiamente la preferisco.
E sono sicuro che anche le centinaia di Russi inprigionati a luglio per motivi politici (o i cinesi recentemente imprigionati ad Hong Kong), la preferirebbero indubbiamente alla loro; e, questo, a prescindere dalle loro diversissime culture.
Dubito che esista una qualsiasi cultura, i cui membri amino il rischio di essere arrestati o uccisi, se si oppongono al governo di turno! ;D

***
Per cui, pur essendo d'accordo che "democratico" è tutto ciò che rinuncia ad attingere a principi immutabili nel tempo, e che rinuncia a regolare le sue norme nelle società civili in funzione di monoliti concettuali, tuttavia, storicamente, preferisco i Paesi in cui puoi puoi pensare e dire quello che ti pare, senza rischiare la galera o la morte. :)

***
Quanto al fatto che la "democrazia" soggiace alla prevalenza traumatica, in quanto esercitata con tutta la forza della maggioranza che schiaccia l'uomo-insetto emancipato, del "verosimile" sopra il "vero", come ho detto questo può essere vero per una "democrazia delle giungla", in cui una assemblea di sette leoni e cinque gazzelle si radunano per votare quello che sarà il menù della cena. La quale assemblea prenderà sicuramente "a maggioranza" una decisione nello stesso tempo molto prevedibile, molto democratica, e molto iniqua.
Ma in una "democrazia liberale, costituzionale e pluralistica", fino a a che qualche demagogo putiniano da strapazzo non riuscirà modificarla, questo non  accadrà mai! >:(

***
Quanto al principio "una testa = un voto" (che, molto spesso, equivale a "una testa = un vuoto"), anche io sono d'accordo con Churchill, il quale sosteneva che la democrazia liberale è il peggiore sistema possibile...AD ESCLUSIONE, PERO', DI TUTTI GLI ALTRI!
Non si tratta di un "assioma", bensì di un "giudizio sintetico a posteriori", la cui prova sperimentale è data dal dal fatto che dalla DDR fuggivano nella Germania Ovest; e, quando ci provavano, gli sparavano pure dietro, per impedire loro di fuggire dalla perfetta democrazia orientale in quella occidentale.
Non è forse una "prova del nove"?
Nessun assioma, per carità! ::)

***
Quanto al fatto che i Russi, compattamente, votino Putin, con maggioranze schiaccianti, "con una evidenza di fidelizzazione sconosciuta nell'occidente europeo", questo, secondo me, dimostra esattamente il CONTRARIO di quello che credi tu; ed infatti, se consideri che l'FSB è riuscito ad influenzare persino le libere elezioni USA, tramite Cambridge Analytica ed altri sofisticati sistemi, figurati che cosa non possono riuscire a fare tranquillamente a casa loro (dove, se qualcuno si oppone troppo apertamente, lo uccidono o lo arrestano).
Solo un imbecille non  arriva a capire che chi ha vinto le elezioni ottenendo il 76,7% dei voti come Putin, lo ha fatto truccando il meccanismo democratico (o a monte o a valle); non a caso, Mussolini, nel 1924 prese il 64% dei voti, e in tutto il mondo risultò che era CHIARAMENTE un risultato fasullo.
Il che, ovviamente, non vuole affatto dire che il consenso ottenuto da Putin sia tutto "forzato"; anzi, al contrario!
Ed infatti è OVVIO che, se già negli anni '20 e '30, una volta "compressa" la libertà di parola e di stampa, era facilissimo condizionare il voto popolare con una massiva "propaganda di Stato", oggi, in una "democratura" ipertecnologica come quella russa, la cosa è ancora più facile; ed infatti, secondo alcuni analisti, se Putin avesse voluto, avrebbe anche potuto superare l'80% dei consensi. Ma, saggiamente, ha evitato di strafare, per non rendere troppo evidente che la sua è ormai divenuta una vera e propria DITTATURA mascherata da democrazia elettorale!
Non nego affatto che molti Russi avrebbero "comunque" votato per Putin, anche senza essere forzati o manipolati da INTERNET e dalla propaganda; dico solo che, in elezioni "autenticamente" democratiche, non è MAI accaduto che qualcuno arrivasse a superare il 50%/60% delle preferenze.
Quando accade una cosa del genere, è evidente che si tratta di una "finta democrazia".
Fidati! ;)
In Russia, peraltro, il regime è arrivato addirittura al punto di escludere numerosi oppositori dalle elezioni in programma l'8 settembre; e poichè ci sono state vaste proteste, sono state arrestate più di mille persone.
https://www.repubblica.it/esteri/2019/07/27/news/russia_arresti_manifestazione_anti_putin-232168122/


***
Per me, quindi, ha perfettamente senso contrapporre il concetto di "Regime Illiberale" con quello di "Democrazia Liberale"; perchè nel secondo caso, essendoci "vera" libertà di parola, di stampa, e di contrapposta propaganda,  le elezioni sono "effettivamente" espressione della volontà popolare, ma nel primo caso assolutamente NO!

Un saluto! :)
#4888
Citazione di: bobmax il 31 Agosto 2019, 07:46:22 AM
Leibnicht e Eutidemo, sono 4.

L'inghippo era nella ridondanza dei dati forniti. Sarebbe infatti bastato dire che vi era qualche calza rossa, qualche calza verde e qualche calza blu.

L'aggiunta di informazioni inutili e magari fuorvianti (10, 20, 30) tende, di norma, a confondere la mente che se c'è un dato lo vuole utilizzare.

Questo è il motivo per cui, nella maggioranza dei casi, si risponde d'istinto un numero maggiore (di solito 12).


In effetti, sono convinto che nella nostra vita la difficoltà di comprensione sia spesso dovuta al non riuscire a tralasciare dati inutili e fuorvianti.

Anche io, nell'indovinello delle due celle, avevo fornito  informazioni inutili e fuorvianti per confondere un po' le idee; ma tu non ci sei cascato.
Nel "messaggio nascosto", invece, ho fatto il contrario, fornendo suggerimenti davvero utili e in buona fede...ma per ora senza esito :)
#4889
Attualità / Re:Russia connection
31 Agosto 2019, 12:13:46 PM
Ciao Liebnicht. :)
A proposito del mio messaggio "steganografato" (ma non "criptato") e di Russia, se ti può consolare, quaranta anni fa, neanche il KGB sarebbe riuscito a interpretarlo; e oggi non ci riuscirebbe neanche l'FSB, pur usando i sofisticatissimi programmi di computer che ha a sua disposizione.
Però, tu e gli altri partecipanti al FORUM, prima o poi, sono convinto che ci riuscirete.
Tu mi dirai: "Come è possibile che ci riusciamo noi, se il KGB non ci è riuscito?"
Se trovi la risposta a questa domanda, sono convinto che dopo un po' riuscirai a capire  anche il messaggio nascosto: ""Mario voleva leccare, ieri, il chierico in chiesa: ma l'ha trovato molto maldisposto, ci credete?". :D

***
Sono perfettamente d'accordo con te che il concetto di "democrazia": "...è oggi a tal punto abusato e così tanto applicato a sproposito in un politichese trasmutato nel volgare quotidiano, epperò insieme vituperato nella neolingua orwelliana del "politicamente corretto", da non sapersi più attribuire ad un "senso", inteso come "denotabile".  :)

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Ed infatti, a ben vedere, il termine "democrazia", senza predicati, può significare la pura e semplice istituzionalizzazione della "legge della giungla"; ed invero, una assemblea nella quale sette leoni e cinque gazzelle si radunano per votare quello che sarà il menù della cena, prenderà sicuramente a maggioranza una decisione nello stesso tempo molto prevedibile e molto "democratica". ;D  ;D  ;D
Ma, personalmente, non è un tipo di "democrazia" che mi piacerebbe molto (soprattutto se io fossi una gazzella). ::)

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Comunque, a parte tale ipotesi di "democrazia estrema", paradossalmente, si sono verificati casi di "democrazie" le quali, a maggioranza, hanno eletto un "tiranno"; che però, come, nel caso di Psittaco, veniva chiamato "esimneta" (αἰσυμνήτης), e che era alquanto diverso dal "dittatore" romano, sebbene sembra che tale magistratura ne sia derivata.

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Poi, come è noto, sono esistite "democrazie dirette", nelle quali tutti i cittadini partecipavano alle decisioni pubbliche; il che andava bene:
- quando i cittadini erano pochi;
- quando le decisioni da prendere erano semplici.
Attualmente esistono solo "democrazie rappresentative" (sia pure con alcuni correttivi di "democrazia diretta"), nelle quali i cittadini delegano le decisioni pubbliche a soggetti che vengono eletti con un voto libero e segreto:
Ciò, in quanto:
- i cittadini sono troppi per partecipare direttamente ad ogni decisione politica;
- le decisioni da prendere sono troppo complesse, perchè possano parteciparvi cittadini del tutto impreparati alla bisogna.
Teoricamente, quindi, in tale tipo di democrazia (come accadeva un tempo), i cittadini dovrebbero esprimere il proprio voto:
- non solo a favore di chi ha le loro stesse idee politiche;
- ma anche e soprattutto a favore di chi si presume che abbia un minimo di preparazione e competenza. 
Ed infatti, chi governa, non dovrebbe fare quello che "piace" al popolo, ma, soprattutto, quello che al popolo "serve" (capendo cosa gli serve sul serio, ovviamente); peccato, però, che ormai questo non lo capisca più nessuno, e che tutti scelgano il dietologo che prescrive soprattutto Nutella e pastasciutta.
Un dietologo del genere, avrà sempre MOLTA clientela, potete scommetterci. :D  :D  :D

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A parte questo, una "vera" democrazia deve essere:
- costituzionale;
- liberale;
- pluralista.
Cioè, il potere della maggioranza deve essere limitato da una GRUNDNORM che ne limiti gli eccessi, ed i poteri dello Stato devono essere separati e indipendenti, onde evitare che uno solo finisca per prevalere sugli altri; inoltre il corpo sociale deve essere composto da gruppi di diversa tipologia, ivi compresi anche i cosiddetti "poteri forti", che sono indispensabili per evitare che un solo uomo assuma il potere assoluto.
Ed infatti, a cominciare da Giulio Cesare (che era un "popolare") chi aspira alla dittatura punta sempre a far fuori o a limitare i poteri intermedi, facendo leva sul favore della gran massa popolare; il che proseguì con gli imperatori giulio-claudi (Nerone era destato dai senatori, ma amato dalla plebe), con le signorie rinascimentali e così via dicendo.

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Hai anche ragione, quindi, quando deprechi gli imbecilli che confondono le stigmate semantiche della democrazia, con la semiologia della "libertà"; ed infatti la libertà democratica è solo quella che, dalla legge, è:
- garantita (dalle prepotenze altrui)
- limitata (per non prevaricare la libertà altrui)
Soprattutto, però, la libertà democratica è quella che, in uno STATO DI DIRITTO, pone limiti ben precisi alla invadenza dello STATO APPARATO, che è cosa diversa dallo STATO COLLETTIVITA'.

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Non sono, pertanto, minimamente d'accordo con te sul fatto che ciascun popolo può "declinare" il concetto di LIBERTA' come gli pare: un popolo o è libero, o non lo è (salvo, ovviamente, le misure intermedie).
E' vero, come scrivi tu: "...che ogni etnia intenderà, infatti, il suo esercizio della giustizia, della convivenza civile ed anche il modo in cui la società stessa si organizzi, a modo suo,  seguendo tradizioni, convincimenti religiosi ed etici, storia, contingenze, speranze e indole popolare in un tentativo di armonica progettualità"; ma proprio per questo io affermo che molti Paesi non sono (ancora?) "democratici", nel senso che non rispettano in pieno i principi di libertà, eguaglianza, diritto, che a fatica il   mondo occidentale ha raggiunto con la Rivoluzione Americana e la Rivoluzione Francese. Sebbene, storicamente, tali principi fossero già insiti nella cultura occidentale, sin dallo scontro tra le libere democrazie greche, e l'assolutismo autocratico della Persia.

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Ora io non voglio certo arrivare all'estremo di tracciare un parallelo tra:
- Grecia vs. Persia;
- Europa vs. Russia.
Si tratta, invero, di un paralello improponibile; però, indubbiamente, non si può negare che la Weltanschauung orientale sia stata quasi sempre ispirata dall'assolutismo "monarchico", mentre quella occidentale molto meno (sia pure con eccezioni e fasi alterne).
In ogni caso, come dirò più avanti, la Russia è un po' un MIX. ;)

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Per cui, riconfermo la mia assoluta CERTEZZA (non solo mera presunzione) della non-democrazia del regime putiniano, in quanto:
- lui stesso ha dichiarato pubblicamente di essere "contro" la democrazia liberale (si badi, ha detto "liberale", non "liberista"), e, quindi, contro i principi di libertà che ne costuiscono il fondamento;
- lui stesso ce ne dà continuamente prova, facendo assassinare ed arrestare i suoi oppositori.

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Quanto alla tua domanda: "Riconosci che il 'Demos' russo ha delle peculiarità specifiche che lo rendono diverso dai tanti popoli e tante etnie dell'occidente del mondo?", ti rispondo come segue.
Come ho detto, un conto è l'attuale REGIME russo, ed un altro conto è il MONDO russo; la cui cultura, per la verità, è molto variegata e contraddittoria, essendo la risultanza di contaminazioni tra culture indoeropee e culture asiatiche.
Ad esempio, la "Veče" nella Russia di Novogorod era un'assemblea popolare di carattere indubbiamente "democratico"; tanto che alcuni storici l'hanno ritenuta addirittura un embrione di PARLAMENTO, e che tutelava la libertà dei cittadini da eventuali eccessi del governo.
Secondo tali storici, peraltro, la la "Veče"  non era altro che una evoluzione del "Thing" variago degli scadinavi RUS, che era l'assemblea di governo delle società germaniche, costituita dalle persone libere della comunità e presieduta da alcuni "lögsögumaður".
Tale istituzione, fu cancellata dalla occupazione di Novgorod da parte della autocratica Moscovia; ma, evidentemente, qualche traccia ne rimase.
Ma non c'è qui lo spazio per sviluppare il tema, pur essendo evidente, se non altro per ragioni geografiche, che il Mondo Russo, è nato da un mix ti culture ed etnie diverse: occidentali e orientali.

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Poi arriva la solita "domanda trappola": :)
"Ritieni che il modo di interpretare la 'democrazia' nell'occidente sia universale?" 
La risposta è già contenuta semanticamente nella domanda, visto che la parte (occidentale), non può certo corrispondere all'intero (universale).
Concettualmente, peraltro, ti sei risposto da solo, scrivendo una cosa che CONDIVIDO IN PIENO: "Tutto può essere detto, ogni opinione è legittima, secondo il mio modo occidentale di dialogare."
Sotto il regime di Putin, invece,  non tutto può essere detto, nè ogni opinione è legittima; il che una volta avveniva anche in Italia, mentre ora non più, e, quindi, non era necessariamente un indice della nostra "cultura".
Per cui non è affatto da escludere che (come è accaduto nella breve parentesi "pre-putiniana"), un giorno non possa tornare anche in Russia una autentica liberal-democrazia; cosa che io vivamente auspico ai Russi.
Per adesso, mi accontento che il regime di Putin (con le sue quinte colonne nostrane) tenga ben lontane le sue grinfie dal mio Paese! >:(

Un saluto! :)
#4890
Ciao Bobmax :)
Vedo che stai per scoprire il messaggio nascosto ;)
Ed infatti, hai perfettamente ragione a non capire come possa esservi un univoco messaggio nascosto in una frase generica, senza che ne sia conosciuto il contesto. ::)
Per trovare il messaggio, quindi, devi tenere presente che io non ho nascosto "il contenuto del messaggio", formulandolo in un codice cifrato (se avessi fatto così, sarebbe stato quasi impossibile scoprirlo), ma mi sono limitato a nascondere "il messaggio", che non è affatto in un codice cifrato: se lo trovi, lo capisci subito. 
Però prima lo devi trovare! :)