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Messaggi - Eutidemo

#4921
Attualità / Re:Lettera aperta all'Europa
22 Agosto 2019, 11:13:30 AM
Mostro graficamente, con l'immagine metaforica di una clessidra, come, per evitare un travaso incontrollato da A a B, sia insensato cercare di bloccare il flusso "in transito" tutto nel tubetto di collegamento C (LIBIA e simili) chiudendo i porti o con un blocco navale, perchè la "nazione tappo"  NON HA LA CAPIENZA NECESSARIA, nè la possibilità di rispedire indietro nel deserto i flussi.
Per trovare un EQUILIBRIO, occorre invece "orizzontalizzare" la clessidra, nel senso cioè, di evitare o limitare il flusso "gravitazionale" dall'Africa verso l'Europa, eliminando o riducendo le CAUSE che provocano gli esodi dall'Africa verso l'Europa.

#4922
Ingrandisco:
#4923
Per darvi un ulteriore aiutino,vi mostro uno scambio di sms WHATSAPP con un mio amico, in cui ho steganografato "lo stesso identico messaggio" (in giallo), però con un metodo completamente diverso: lo utilizzai sul serio 45 anni fa, con una radio ad onde corte, e, in un certo senso, "mi salvò la vita", perchè:
- fu intercettato ma non compreso da chi non doveva capire; ;)
- fu, invece, ricevuto e compreso da chi, invece, doveva capire. ;)
#4924
Attualità / Re:Lettera aperta all'Europa
22 Agosto 2019, 07:26:50 AM
Ciao Elia :)
Riguardo alle tue interessanti considerazioni, osservo quanto segue.

1)
Quanto alla legge 40/1998, neanche Salvini ha mai lontanamente pensato di abolirla o di  modificarla:
- sia perchè si rende conto anche lui che è uno dei mezzi principali per contrastare l'immigrazione economica irregolare, che a lui decisamente non piace (e neanche a me);
- sia perchè, in base a tale legge, quest'anno ha potuto far affluire in Italia più di 30.000 extracomunitari su pressante richiesta dei nostri comparti produttivi, i quali, essendo per lo più del Nord, costituiscono lo "zoccolo duro" del suo elettorato.

2)
Quanto alle leggi riguardanti gli immigrati comunitari e le norme internazionali per renderle piú restrittive, bisogna vedere di preciso a quali specifiche fattispecie ti riferisci.

3)
Quanto al fatto che le "migrazioni irregolari" debbano essere tenute sotto controllo, perché, ovviamente, oltre un certo limite, non potrebbero essere adeguatamente "gestite" nè dall'Italia nè dall'Europa nel suo complesso, questo nessuno che abbia un minimo di materia grigia può metterlo in dubbio; tutto sta a vedere con quali mezzi contenere il fenomeno, così come da me trattato nel mio topic "Migrazioni: una responsabiltà collettiva":
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/migrazioni-una-responsabilta-collettiva/

4)
Quanto a stroncare il "traffico criminale" dei migranti, laddove giudiziariamente accertato come tale, sono perfettamente d'accordo con te; ti ringrazio dell'osservazione, per cui ritengo che la mia ipotesi di "lettera aperta", grazie al tuo suggerimento, andrebbe integrata con la seguente ulteriore clausola:
<<L'Unione Europa si assume l'impegno a collaborare attivamente con i Paesi "frontalieri" (scusatemi se uso il termine in modo un po' improprio), al fine di contrastare il "traffico criminale" dei migranti, sia che esso avvenga via mare, sia che esso avvenga via terra o per via aerea>>.
Però, ovviamente, bisogna essere abbastanza intelligenti da capire che la lotta al "traffico criminale" dei migranti, è una terapia:
- "sintomatica", che cioè  consiste nel sopprimere o mitigare i sintomi di una malattia;
- ma non "eziologica", diretta cioè  a rimuovere la causa di una determinata malattia.
Cioè, limitarsi a tale lotta (che, pure, è "indispensabile") sarebbe come voler curare l'emofilia con i cerotti!

5)
Sono anche d'accordo con te, come diffusamente esposto nel mio topic sopra richiamato, che se il mondo occidentale (e non solo lui), la smettesse di derubare e "sfrocoliare" l'Africa, causando guerre, desertificazione e povertà, il fenomeno migratorio o non ci sarebbe affatto, oppure sarebbe di entità molto minore.

6)
Quanto agli ipotetici  sotterfugi che i singoli Paesi europei potrebbero adottare in vista di proprie difficoltà economiche pur di evitare la propria quota di immigrati, ti ricordo che l'eventualità patologica non è un buon argomento per destituire di fondamento una soluzione fisiologica; sarebbe come non imporre tasse di alcun genere, solo per il fatto che molti singoli cittadini cercano di evaderle o di eluderle.

7)
Ovviamente, se un Paese volesse decidere per esigenze interne di chiudere i porti o le frontiere, secondo me dovrebbe essere estromesso dall'Unione, con i relativi minimi vantaggi e massimi svantaggi che ne conseguono: "ubi commoda ibi incommoda"!

8)
Quanto alle soluzioni  drastiche, mi potrebbe anche andare bene, purchè non siano nello stesso tempo:
- disumane;
- stupide;
- inefficaci.

9)
Quanto al fatto che un governo italiano serio dovrebbe imporsi in UE "con le buone o con le cattive", e che "stare a discutere perdendo solo tempo od ottenendo compromessi ridicoli significa sottomettersi,  farsi prendere in giro e soccombere", secondo me, senza offesa, a me pare un atteggiamento alquanto bambinesco e controproducente.
Prova a comportarti così in una riunione di condominio, e vedrai cosa ottieni: UN PUGNO DI MOSCHE!
In una comunità, infatti, per ottenere i propri scopi bisogna saper TRATTARE (non assentarsi 6 volte su 7 alle riunioni su Dublino, come ha fatto Salvini), accettando anche inevitabili compromessi; altrimenti non si ottiene NULLA, salvo il completo isolamento.
Il che, ovviamente, non significa certo farsi mettere i piedi sulla testa, che è una cosa ben diversa!

10)
Quanto al prossimo governo, di cui ignoriamo completamente la natura, sia esso di destra, di sinistra o di centro, come ho detto dovrebbe inoltrare una "lettera aperta" (più o meno come la mia) in Europa, per poi trattare, appunto SERIAMENTE, la questione; e non assentarsi 6 volte su 7 alle riunioni su Dublino, come ha fatto Salvini, oppure spingere il proprio Presidente del Consiglio ad accettare una mera "ridistribuzione volontaria" (invece che obbligatoria) nella riunione dell'agosto 2018, per non irritare i propri amici sovranisti d'Ungheria!
Ed infatti, paradossalmente, secondo me Salvini aveva ed ha tutto l'interesse a non risolvere "veramente" il problema migratorio, in quanto lui attinge voti proprio dal malcontento della popolazione derivante mancata "effettiva" soluzione di tale problema; lui, invece, ha tutto l'interesse a che esso rimanga ben vivo, per potersi continuare a spacciare come (finto) "salvatore dei confini della Patria" ogni qual volta qualche decina di disgraziati cerca di sbarcare in Italia. Ma chi abbia un briciolo di materia grigia, capisce bene che non è certo quello il modo per risolvere "sul serio" il problema!
Secondo me, invece, un governo che non sia "sovranista", forse, avrebbe più volontà e più "chance" di risolvere seriamente, o, quantomeno, di mitigare il problema, in quanto:
- sarebbe mosso dall'intento opposto a quello di Salvini, e, cioè, di attenuare il malcontento per il fenomeno migratorio irrisolto da cui il suo avversario attinge voti;
- potrebbe trovare maggior comprensione in Europa, in quanto questa avrebbe tutto l'interesse a favorirlo per evitare un ritorno  di Salvini.
Ma, ovviamente, le mie sono solo congetture!

Un saluto :)
#4925
Tematiche Filosofiche / Re:Coscienza
21 Agosto 2019, 15:04:27 PM
Circa il tema in oggetto, che è MOLTO complesso, vi suggerisco la lettura del libro "COSCIENZA" di Susan Blackmore, che lo esamina in modo molto interessante; io lo sto leggendo proprio in questi giorni.
E' acquistabile anche online, qui:
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__coscienza_codice.php
#4926
Attualità / Re:Salvini, che Dio lo benedica
21 Agosto 2019, 14:13:56 PM
Ciao Elia.
Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che Dio dovrebbe benedire quanto prima Salvinsky, perchè, in effetti, ne ha davvero bisogno!
http://arsansone49.blogspot.com/2016/04/lindemoniato-di-gerasa.html
;D  ;D  ;D
#4927
Attualità / Lettera aperta all'Europa
21 Agosto 2019, 13:29:04 PM
Cosa mi aspetto da un nuovo governo in materia migratoria?
Nel momento in cui scrivo nessun può avere idea di quale governo ci attende; però, non escludendo ipoteticamente da esso nessuna forza politica, mi auguro, vivamente, che esso, "finalmente", affronti il problema migratorio in modo "LOGICO" (anche la politica deve avere una sua logica), senza farsi abbagliare da sirene di destra o di sinistra.

***
Al riguardo, in primo luogo, occorre tenere ben distinti i due principali aspetti del fenomeno migratorio:

A)
Le "migrazioni regolari", che qui  in Italia avvengono tramite i "decreti flussi" stabiliti dalla legge 40/1998, in base alla richiesta di manodopera da parte dei vari settori produttivi; e che, ovviamente non costituiscono certo un problema, bensì una RISORSA.
Ed infatti, sul tale punto, fortunatamente, non mi pare che sussistano sostanziali punti di divergenza tra le varie forze politiche, salvo qualche idiota che cerca di "buttarla in caciara"; a cominciare dai folli sostenitori dell'esistenza del cosiddetto "Piano Kalergi", la cui assurdità non merita commenti.

B)
Le "migrazioni irregolari", le quali, invece, costituiscono effettivamente un grave problema, sul quale sussistono notevoli punti di divergenza tra le varie forze politiche; sebbene, paradossalmente, tali punti di divergenza non avrebbero alcuna ragione di essere, se gli "attori politici", secondo me, ragionassero a fil di logica.
Ed infatti, ovviamente, NESSUNO (matti a parte), pensa che chiunque giunga in Italia in modo irregolare debba in ogni caso ottenere la cittadinanza, o il "permesso di soggiorno permanente", in quanto:
1)
il DIRITTO di restare spetta soltanto a coloro che possono "effettivamente"  vantarlo, in quanto sono da considerarsi profughi, in base alle Convenzioni Internazionali ed all'art.10 della nostra Costituzione (semmai si tratta di ampiare o restringere le "zone grige");
2)
il DIRITTO di restare, invece, non spetta affatto a coloro che giungono irregolarmente qui per altri motivi, eminentemente economici: i quali, non avendo seguito il rituale iter dei "decreti flussi", devono essere rispediti quanto prima nel Paese di provenienza.

***
Ed ora seguitemi bene: ;)
°
A parte l'imprescindibile aspetto umanitario e legale, i soggetti di cui al punto 1) risultano essere una minoranza sicuramente gestibile; soprattutto se tali "rifugiati" venissero tutti equamente ed obbligatoriamente ridistribuiti in Europa (come, in effetti, in parte già prevedevano gli accordi del 2015).
°
I soggetti di cui al punto 2), invece, risultano essere una maggioranza molto più difficilmente gestibile, soprattutto per le difficoltà di rispedirli nel Paese di provenienza per carenza di accordi bilaterali in tal senso.
°
Il vero PROBLEMA, peraltro, consiste nel distinguere i soggetti di cui al punto 1)  dai soggetti di cui al punto 2), in quanto essi arrivano irregolarmente tutti insieme aspirando ad ottenere il diritto di asilo sotto la denominazione di "rifugiandi"; e, poichè essi non possono essere ovviamente respinti "in massa", nè umanamente, nè logicamente, nè legalmente, in base al divieto di respingimenti collettivi in base all'articolo 4 IV Protocollo aggiuntivo Cedu, si pone il gravoso problema:
- del loro mantenimento ai fini degli accertamenti del caso,  
- del costo del loro eventuale rimpatrio,
- nonchè, soprattutto, della competenza territoriale di chi deve assumersi tali onerose incombenze.

***
Secondo me, quindi, il vero problema non riguarda nè gli immigrati regolari (che sono una risorsa per l'Europa, e vengono richiesti dalle aziende dei vari Paesi), nè gli immigrati irregolari aventi effettivamente diritto all'asilo (che costituiscono una quantità gestibile dall'Europa), bensì i RIFUGIANDI.
Nessun Paese europeo li vuole, poichè:
a)
il loro numero è (relativamente) rilevante;
b)
è costoso mantenerli, fino a che non si è riusciti a stabilire chi ha diritto di restare e chi, invece, no;
c)
una volta effettuata tale onerosa cernita, in assenza di accordi bilaterali, è difficilissimo se non impossibile rispedirli nel Paese di origine;
d)
anche qualora ciò risulti possibile, il trasferimento ha un costo "pro-capite" non indifferente.

***
Tali circostanze fanno sì che la maggioranza dei Paesi europei:
1)
Appellandosi all'art. 98 della Convenzione Unclos del 1982, il quale stabilisce che le navi che raccolgono in mare dei naufraghi, devono sbarcarli: a) nel porto più SICURO b) nel porto più VICINO al luogo di raccolta dei naufraghi, sostengono che gli sbarchi debbano avvenire nei Paesi "frontalieri" del Mediterraneo, cioè, principalmente, Spagna, Italia e Grecia.
2)
Appellandosi all'art.6 del Trattato di Dublino, pretendono, poi, di scaricare l'accoglienza e la cernita dei "rifugiandi" sui soli "Paesi di primo ingresso", che, appunto, per ragioni geografiche, sono precipuamente quelli sub 1); limitandosi, in base all'accordo del 2015, a prendersi successivamente in carico, in via obbligatoria, solo quelli che abbiano ottenuto la qualifica di "rifugiati" (cioè, che hanno ottenuto il diritto all'asilo).
Il che, secondo me, è pretendere un po' troppo! >:(

***
Una volta messa così a fuoco la situazione all'"arrivo dei migranti", nel rinviare al mio TOPIC "Migrazioni: una responsabiltà collettiva": https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/migrazioni-una-responsabilta-collettiva/
ribadisco che la problematica migratoria va affrontata a vari livelli:
A)
Di partenza, cioè cercando di eliminare, o, quantomeno, di limitare al massimo le cause dell'esodo "irregolare" ed "incontrollato" dall'Africa.
B)
Di viaggio, cioè cercando di respingere ed intrappolare in "Paesi Tappo" i migranti durante il tragitto verso l'Europa; soluzione, questa, che ritengo umanitariamente "impercorribile" e praticamente del tutto "inefficace" (ivi compresi i "porti chiusi" e i "blocchi navali").
C) Di arrivo, cioè cercando:
- di ridistribuire nel modo più equo e razionale possibile in tutta Europa i "rifugiandi", a prescindere dal "Paese di primo ingresso";
- di addossarne almeno in parte il costo sulle istituzioni europee centrali;
- di intervenire come Europa, per agevolare i rimpatri, con trattative "unitarie" con i Paesi di origine.

***
Premesso quanto sopra, a mio sommesso avviso, qualsiasi nuovo Governo si darà il nostro Paese, se vuole avere una minima prospettiva di durata, una tra le prime cose che dovrebbe fare, sarebbe quella di inoltrare alla Commissione europea una sorta di "lettera aperta" del seguente o analogo tenore.

***
LETTERA APERTA
<< Al fine di gestire collettivamente, nel modo migliore possibile, il fenomeno delle "migrazioni irregolari" che cercano di filtrare in Europa attraverso i Paesi frontalieri, si propone di siglare quanto prima un accordo che si basi precipuamente sui seguenti punti:
1)
Ai sensi dell'art. 288 del TFUE, la materia migratoria verrà disciplinata attraverso Regolamenti obbligatori per gli Stati membri, con misure di esecuzione demandate alla Commissione Europea.
2)
Viene confermata la piena vigenza dell'art. 98 della Convenzione Unclos del 1982, il quale stabilisce che le navi che raccolgono in mare dei naufraghi, devono sbarcarli:
a) nel porto più SICURO
b) che sia anche il più VICINO al luogo in cui sono stati raccolti i naufraghi.
Saranno tuttavia emanate norme molto severe in caso di comprovata simulazione di naufragio da parte di chiunque effettui o collabori a tale simulazione; da accertare, ovviamente, in via giudiziaria.
3)
Viene invece modificato l'art.6 del Trattato di Dublino, in quanto, d'ora in poi, i "rifugiandi" non saranno più di competenza esclusiva dello Stato "di primo ingresso", bensì dovranno essere ridistribuiti equamente in "tutti" i Paesi Europei; ciò, in base ad un riparto proporzionale stabilito annualmente da una apposita commissione europea da creare a tale scopo.
4)
I naufraghi e i migranti comunque irregolarmente sbarcati in un qualsiasi porto dell'Unione, saranno trattenuti in appositi "hot spot" gestiti da tale commissione, per essere ridistribuiti nel Paese di sbarco e nel resto dei Paesi europei entro e non oltre un mese; con spese di viaggio e di trasporto a carico dei Paesi di destinazione.
5)
Le spese sostenute dai Paesi di destinazione per il mantenimento e la cernita dei "rifugiandi", saranno in parte da stabilirsi, a carico dell'Europa nel suo complesso.
6)
Le spese sostenute dai Paesi di destinazione per il rimpatrio di coloro a cui non viene riconosciuta la qualifica di rifugiato, saranno in parte da stabilirsi, a carico dell'Europa nel suo complesso.
7)
L'Unione Europa si assume il compito di trattare direttamente con i Paesi di rimpatrio:
a)
cercando di aumentare il più possibile gli aiuti finanziari, economici ed umanitari, volti a contenere eventuali futuri esodi migratori da tali Paesi;
b)
riducendo proporzionalmente tali sussidi, nel caso in cui tali Paesi pongano ostacoli o ritardi di qualsiasi tipo al rimpatrio dei loro migranti irregolari (la cui partenza non sono stati in grado di evitare);
c)
sanzionando pesantemente i Paesi di provenienza, qualora rifiutino tali rimpatri.>>

***
Ovviamente, il contenuto della lettera è stato "semplicizzato" al massimo, ma spero che renda abbastanza l'idea di come dovrebbe essere una comunicazione più "formale"; e, comunque, spero che una lettera del genere appaia abbastanza ragionevole e condivisibile da chiunque, a prescindere dal suo orientamento politico.
Magari può sembrare un po' troppo "utopistica", questo è vero; ed infatti è molto probabile che ad essa verrebbe inizialmente opposto un diplomatico "fin de non-recevoir", quantomeno per prendere tempo.
Però è anche vero che l'invereconda figura fatta dall'intera Europa, e, soprattutto, dal nostro Paese, con la deprecabile vicenda dei "porti chiusi", dovrebbe indurre l'intera Europa a svegliarsi, e ad assumersi FINALMENTE le sue responsabilità collettive. ;)
#4928
Tematiche Filosofiche / Re:indivisibile.
21 Agosto 2019, 06:40:44 AM
Ciao Iano. :)
In fisica la stessa di "particella elementare" è strettamente legata ai metodi di indagine disponibili in una data epoca storica: ed infatti, fino a non moltissimo tempo, la più piccola particella individuabile era considerata , l'"atomo", che, appunto, significa letteralmente "indivisibile" (dal greco ἄτομος nel quale l' "ἀ" steretikon, ovvero "privativo", precede il verbo τέμνω, cioè "tagliare").
Poi si scoprì che non era affatto così!
Più tardi, negli anni '60, venne proposta l'ipotesi che alcune particelle, tra cui il neutrone e il protone, fossero "meno elementari" di altre, ovvero che fossero a loro volta costituite da altre particelle, difficilissime da osservare: i quark!
Ed in futuro non sappiamo.

***
D'altronde Ipazia non ha tutti i torti quando scrive: "Fior fiore di fisici si accapigliano per capire cos'è una particella e ancor prima se esiste e tu vorresti la risposta da un forum dopolavoristico di filosofia neppure accademica!"
Quanto a me, Ipazia  ha sicuramente ragione, perchè io non sono laureato in fisica; e, a dire il vero, neanche in filosofia.

***
Sotto tale ultimo aspetto, però, secondo me occorre capire bene cosa si intende per "parti".
1) Ciò che non ha parti .
2) Cio' che ha parti inseparabili.
Quanto a 1), qualunque oggetto, piccolo o grande, può essere "concettualmente" diviso almeno i due parti: sinistra e destra, sopra e sotto, anche se il corpo è microscopico,  perfettamente tondo, e costituito da materia omogenea.
Quanto a 2), come ho detto, ciò dipende dallo sviluppo della fisica e della tecnologia.
Più di tanto, non ti saprei dire! ;)

Un saluto! :)
#4929
Storia / Re:Gli spari contro J.F.K.: test casalingo!
20 Agosto 2019, 15:31:20 PM
Ciao Anthony. :)
Anche io avevo scritto che Johnson, sempre ammesso che fosse davvero coinvolto, avrebbe probabilmente agito insieme ad altri, perchè era una cosa che non sarebbe stato in grado di gestire da solo; quindi non è affatto da escludere che avrebbero potuto essere coinvolte "anche" le industrie degli armamenti, vista la successiva "escalation" militare in Vietnam sotto il suo governo.

***
Ed ed infatti è vero che il Congresso aveva pianificato un riarmo decennale, proprio su pressione di tali industrie; per cui, in caso di mancata "escalation" del conflitto, sarebbe stato difficile spiegare le ragioni di tali ingentissime spese.

***
A mio parere, però, non fu questa la sola causa di tale "escalation"; alla base della quale, come ora sembra storicamente "quasi" accertato, ci fu anche un colossale "misunderstanding" riguardante l'"effetto domino" (da entrambe le parti). Ed altri fattori ancora.

***
In ogni caso c'è anche da tenere presente che Lyndon B. Johnson sarebbe stato il nuovo Presidente, in grado di pilotare come voleva le inchieste sull'omicidio del suo predecessore.

***
E poi c'è da ricordare che ai sensi dell'articolo II, sezione 2 della Costituzione USA,  il Capo dello Stato "ha il potere di concedere grazie e perdoni per reati contro gli Stati Uniti, eccetto nei casi di impeachment"; e, quindi, salvo tale ipotesi, anche eventuali reati in cui fossero collateralmente incorsi coloro che erano coinvolti nella losca vicenda.

***
Ma, ovviamente, sono tutte congetture!

***
Un saluto. :)
#4930
Storia / Re:Gli spari contro J.F.K.: test casalingo!
20 Agosto 2019, 12:08:45 PM
Ciao Anthony.
Come avevo premesso,  il giallo dell'omicidio J.F.K. non l'ho mai approfondito più di tanto, per cui non saprei proprio dire quale delle dodici ipotesi al riguardo (compresa quella ufficiale) sia quella più plausibile.
Quanto al "cui prodest", indubbiamente, quello che tu indichi anche secondo me, è uno dei più "quotati"; però ce ne sono anche altri degni di considerazione.
In ogni caso, "cui prodest" a parte, secondo me il mandante più sospetto (probabilmente insieme ad altri), è Lyndon B. Johnson, in quanto, in una conversazione registrata da Arthur Schlesinger, Jacqueline Kennedy dichiarò di essere certa che a far uccidere suo marito era stato Lyndon Johnson; la cosa è stata resa nota a quasi cinquant'anni dai fatti dalla figlia di Jackie e John, perchè la madre non voleva che la notizia venisse divulgata se non dopo la sua morte.
Ed è anche noto, per ricollegarmi al tuo sospetto, che Lyndon Johnson fu il maggior responsabile dell'escalation nella guerra in Vietnam.
Però, ovviamente, niente di tutto questo costituisce una prova!
Un saluto :)
#4931
Affinchè possiate più utilmente avvalervi del "PENSIERO LATERALE", vi fornirò un ulteriore (e penso "risolutivo") aiuto, rivelandovi che io, per un certo periodo negli anni '70, ho avuto l'incarico di occuparmi di STEGANOGRAFIA; che è una cosa completamente diversa dalla CRITTOGRAFIA, sebbene vengano di solito usate congiuntamente.
Tale doppio sistema viene usato dai "servizi segreti" sin da prima della nascita di Cristo.
Ed infatti fu Erodoto a descrivere uno dei primi esempi di "steganografia" e di "crittografia" utilizzate congiuntamente: i persiani usavano tagliare a zero i capelli di uno schiavo fidato, tatuare un messaggio "cifrato" sul suo cranio rasato, e poi, una volta che i capelli fossero ricresciuti, inviarlo in missione come "messaggero".
Per cui, se fosse stato intercettato dai nemici, questi:
- prima avrebbero dovuto capire dove era nascosto il messaggio;
- poi, una volta trovatolo, avrebbero anche dovuto decifrarlo.
In altre parole, perciò, detto in sintesi icastica, si può dire che:
- la "steganografia" nasconde il messaggio.
- la "crittografia" nasconde il contenuto del messaggio.
Nel mio caso, come appunto avevo intitolato il mio TOPIC, io mi sono limitato a nascondere il messaggio, ma non il suo contenuto; il quale, quindi,  non è formulato con un codice in chiave crittografata (per non farvi impazzire), bensì in chiaro.
Chi lo vede, è in grado di leggerlo senza doverlo decrittare; anche mio nipote di dodici anni è in grado di farlo.
Però, prima, bisogna capire dove è nascosto! ;)
#4932
Storia / Gli spari contro J.F.K.: test casalingo!
19 Agosto 2019, 11:38:05 AM
Non ho qui la benchè minima intenzione di esaminare, nel suo complesso, l'intera vicenda dell'omicidio di J.F.Kennedy; anche perchè, sinceramente, non l'ho mai approfondita più di tanto, per cui non saprei proprio dire quale delle dodici ipotesi al riguardo (compresa quella ufficiale) sia la più plausibile.
Qui intendo soltanto soffermarmi un attimo sul tipo di arma che lo avrebbe ucciso, e cioè, sul fucile Mannlicher-Carcano-Parravicino 91/38 (e sui relativi spari) ; in verità, si tratta di un fucile italiano di tipo molto antiquato, che io non ho mai usato in vita mia, e che, in effetti, non mi sembra molto adatto per colpire un bersaglio in movimento.
Tuttavia occorre ricordare che, con l'ottica Amigues o quella Schleiber (come nella foto sotto), tale fucile venne usato sistematicamente dai nostri cecchini; ed anche, sembra, con notevole successo.

Ma parliamo della guerra 15/18!

***
In ogni caso, trattandosi di un fucile "bolt action", cioè ad otturatore "girevole scorrevole", nel caso di colpi multipli (soprattutto con un bersaglio in movimento) occorre essere in grado di ricaricare molto velocemente l'arma dopo ogni colpo, senza staccare la guancia dal calcio e l'occhio dal "reticolo" dell'ottica; inoltre occorre anche riallineare immediatamente la canna, dopo il "rilevamento" dovuto al colpo precedente.

***
Intendiamoci, che si trattasse di un fucile "bolt action" è perfettamente normale (a parte la vetustà dell'arma), perchè, per un insieme di ragioni che qui non merita di riportare, è il tipo di fucile preferito dai "cecchini"; personalmente, però, quando "moltissimi" anni fa me ne occupavo, nel caso di bersagli in movimento io ho sempre preferito fucili di tipo "semiautomatico", perchè si può replicare il colpo con maggiore velocità, e, soprattutto, non occorre caricare a mano il colpo successivo.

***
Proprio per questo, possedendo anche adesso un fucile "bolt action", il cui funzionamento è sostanzialmente identico a quello che usò OSWALD, mi sono incuriosito nel guardare un documentario in cui veniva temporizzata la sequenza degli spari contro JFK.

Sembra che ci siano stati anche altri tre spari, forse provenienti da una direzione diversa da quella in cui si trovava Oswald; ma io non voglio entrare in tale diatriba, anche perchè dovrei prima approfondirla meglio.
Per limitarci, invece, ai tre spari della carabina di OSWALD, già "ad orecchio" i primi due mi sembravano un po' troppo ravvicinati; ed allora ho voluto fare una prova a fucile scarico...con il quale, ovviamente, i tempi di ricarica e di sparo a vuoto sono MOLTO più veloci.
Nonostante ciò, come potete vedere dall'immagine sotto, nella quale ho "sovraevidenziato" i miei finti spari in rosso, sopra quelli veri, il mio secondo sparo è avvenuto parecchio dopo il secondo sparo di OSWALD; il che mi sembra estremamente improbabile, perchè, a fucile scarico, anche un bambino sarebbe stato più veloce di lui.



***
Inoltre ho notato un'altra anomalia.
Il rumore dello sparo di un'arma, anche se a sentirlo sembra UNO SOLO, in realtà è un rumore composto da tre fonti diverse:
1) rumori prodotti dal meccanismo di sparo ed espulsione dell'arma; 
2) rumori prodotti dall'espansione dei gas di sparo dell'arma nel momento in cui il proiettile ne fuoriesce (come quelli del tappo di champagne) 
3) rumori prodotti dal proiettile nell'aria (con eventuale BANG supersonico) e al momento dell'impatto.
Per cui, se si registrano acusticamente spari da direzioni diverse, il suono risulterà differente; soprattutto se esso proviene da armi e calibri diversi.
Ora, guardando la registrazione dei tre spari contro Kennedy di presunta provenienza OSWALD, noterete che il terzo ed il quarto hanno una ampiezza identica, che, però, è diversa dall'ampiezza del primo sparo.
Ed anche questo, secondo me, è un po' strano.
Sarebbe interessante ascoltare e vedere la fonometria degli altri tre spari, ma non riesco a trovarla.

***
Ad ogni modo non intendo trarre alcuna conclusione dal mio test casalingo, che vale quello che vale. :D

***
Un saluto a tutti. :)
#4933
***
La tua  soluzione: "Ci credete che ieri un chierico voleva leccare Mario in chiesa?", in realtà non rivela nessun messaggio "nascosto", ma è solo una perifrasi invertita della "palese" proposizione originaria, che, però, non scaturisce da nessuna esigenza logica.

***
Ed invero, per aiutarvi, vi dirò che:
a)
Il mio messaggio è "nascosto", proprio in quanto non ha niente a che vedere nè con Mario, nè con il chierico, nè con la chiesa, ma ha un significato "ben preciso ed univoco"; che, però è completamente diverso dal senso della frase dentro la quale è nascosto (o da sue eventuali perifrasi, inversioni o anagrammi).
b)
La mia frase palese non nasconde una "parola" o una "frase" qualsiasi, ma, appunto, un "messaggio" nascosto; cioè una "comunicazione" ben precisa (che può essere un insulto, un saluto, una richiesta ecc.), ma non qualcosa come:
- gatto
- 2 + 2 = 4
e simili locuzioni fini a se stesse. ;)

Spero che quanto sopra possa esservi di aiuto. ;)
#4934
Per maggior chiarezza, riporto la mia soluzione in 
a) in FIGURA:

b) in ASSI CARTESIANI:

Però non escludo altri tipi di soluzione, basati su diversi criteri!
;)
#4935
Ciao Bobmax. :)
Ti assicuro che il messaggio c'è, e formulato in modo assolutamente inequivoco.
Solo che è nascosto!
Un saluto :)