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Messaggi - iano

#496
Attualità / Re: Distruzione di valore.
08 Aprile 2025, 01:00:00 AM
Citazione di: anthonyi il 07 Aprile 2025, 13:57:06 PMPer distruggere valore non é necessaria una ratio specifica, basta generare movimenti caotici e questo genererà perdita di valore.
Più esattamente, per quel che sento dire, perdita di fiducia in chi emette la moneta, con conseguente perdita del suo valore, anche se dico ciò che sento dire senza averlo davvero mai capito.
Più in generale non riuscirò mai a capire cosa sia la moneta, senza poter fare paradossalmente a meno di usarla.
Ma a monte di tutto questo io mi chiedo, quanta fiducia riponiamo nei nostri pregiudizi? Tanta fino ad avere il coraggio di mandarli al governo? Sembra che questo sia proprio l'esperimento di portata globale che si sta portando avanti.
Perchè una cosa è fare leva sui pregiudizi altrui per andare al governo, e altro è andare al governo mantenendo le promesse fatte, cosa più unica che rara, come rara è l'onesta dei politici, e questa onestà dobbiamo riconoscere paradossalmente a Trump, magari solo perchè un politico non è, e non ritiene nemmeno di doversene attorniare.
Il vero problema è che questi pregiudizi sono stati già messi alla prova con la grande depressione del 29.
Trump prima che scarso in economia è scarso in storia, oppure è convinto di essere un Noè che possa salvarsi dal diluvio che lui stesso sta provocando, e che la sua politica non si riduca che a un ''First Trump''.
Io mi chiedo quanto il nazionalismo possa essere fonte ancora di sincero sentimento in un riassetto globale che ha tolto valore alle nazioni, e il sovranismo non sia che un paravento per per il potere personale, che infatti mi pare si esprima ad personam, o in alternativa ad familia o altre coniugazioni come cerchi magici et similia.
La crisi cui andiamo incontro non è forse conseguenza dell' istinto di sopravvivenza delle nazioni in agonia, che reagiscono comprensibilmente pur sapendo di dover morire?
Sembra che sulla carogna di queste nazioni qualcuno ritiene di poter sciacallare. Qualcuno che magari il nazionalismo ha vissuto come una fede, ma a cui adesso non crede più, e di cui non resta che trarre profitto dalla sua agonia,
#497
Tematiche Filosofiche / Re: Spazi e punti di vista.
08 Aprile 2025, 00:03:54 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 07 Aprile 2025, 21:29:04 PMQuando gli argomenti sono stati gia trattati da diversi esperti, come in questo caso anche da centinaia di anni, bisogna stare attenti ad esporre quel tipo di argomento pensando di farlo passare comunque in quanto filosofico.






Cosa ti fa pensare che io manchi di questa accortezza?
L'attribuzione di autorevolezza non è sindacabile, e mi pare evidente che tu non me ne attribuisca, però se la tua critica a questo si riduce, mi pare poco costruttiva.
Prova a intervenire sul merito della discussione, oppure, se ti sei definitivamente convinto della mia demenza, evita che essa diventi l'unico motivo del tuo argomentare, e se per far ciò l'unico modo che ritieni possibile è smettere di intervenire, valuta il realizzarsi di questa evenienza.


#498
Racconti Inediti / Re: Attesa
07 Aprile 2025, 19:51:59 PM
Citazione di: Ninag il 05 Aprile 2025, 22:03:44 PM;D Strane armonie.
Hai ragione, avrei dovuto chiudere il riassunto sonoro con
ratti-rattah-ratti-rattah. ;D
Il fatto è che il tuo bel racconto mi ha richiamato lo stile di Paolo Conte.
#499
Percorsi ed Esperienze / Re: Avere o essere?
07 Aprile 2025, 19:14:37 PM
Citazione di: Adalberto il 07 Aprile 2025, 12:10:21 PMNemmeno io ricordo il contenuto ma solo il periodo in cui è uscito, circa mezzo secolo fa.
Grazie per avermelo ricordato.  :D
Allora, senza troppo dover scavare, torniamo a mezzo secolo fa.
Ero in libera uscita dalla caserma di Arezzo dove facevo la leva, e ho visto a ciò un alternativa nella vetrina di un edicola ( vicino alla stazione ferroviaria, se la memoria non mi inganna), e mi vedo ancora seduto nella panchina li vicino, a leggere il libro, felice di averlo potuto acquistare con i miei soli pochi averi.
Come ho già scritto si è trattato di una svolta che era già scritta nel mio DNA, che però in quel momento mi è divenuta chiara.
C'è un alternativa al solito tran tran, ma bisogna aver chiaro che ciò significa rinunciare al quieto vivere e ad una socialità di facciata.
Nel mio caso però appunto più che di una scelta si è trattato di seguire il mio destino, ma io non critico la gente che vive per avere, è che proprio non la capisco, conscio al contempo che non si tratti perciò  di seguire un ideale destino glorioso, agendo sempre e solo a nome mio e rispondendone di persona.
E' se si vuole una specie di processo conoscitivo ottenuto a mie spese, non certo tutto  rose e fiori, ma del quale, e in ciò sta la mia fortuna, non mi sono mai pentito.
All'essere nel tempo ho sostituito il divenire, perchè l'essere stesso è possedere una posizione, e alla fine di questo percorso, venendo ai giorni nostri, ho rinunciato al possesso della stessa verità, individuata come instabile fondamento sul quale si edificano solide caserme.
Questo però non significa che io non possa scegliere liberamente di rinchiudermi dentro mura di verità, solo voglio evitare di ritrovarmici senza sapere come ho fatto ad entrarvi, come pecora in un recinto.
Sono conscio che noi siamo il prodotto di verità che ci delimitano e definiscono. ma nella misura in cui mi è concesso desidero determinarmi consciamente, cercando di guardare sempre oltre quel recinto dentro il quale non so come ho fatto ad entrare.
Possedere è appropriarsi in pianta stabile di quel recinto, come se non ci fosse un domani.
#500
Tematiche Filosofiche / Re: Spazi e punti di vista.
07 Aprile 2025, 18:33:15 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 07 Aprile 2025, 13:41:03 PMNon capisco bene a cosa ti riferisca. Un corpo lasciato libero di muoversi in caduta libera, accelera per causa del campo gravitazionale. Per cui il movimento (che si avverte) è causato dal campo gravitazionale.
Mi pare che Einstein dica anche che accelerazione e campo gravitazionale siano equivalenti, almeno per corpi lasciati liberi. La sensazione soggettiva potrebbe essere di accelerazione (questo perchè localmente è avvertita la caduta), ma in generale l'accelerazione, a causa del campo gravitazionale, non è distinguibile da un moto inerziale rettilineo e uniforme.

comunque sia questi argomenti sono scientifici...e se non c'è uno che per davvero se ne intende si rischia di scrivere solo fesserie.

 
Non è grave scrivere fesserie in buona fede  se poi si accettano le critiche, che però non vedo nella tua risposta, se non la solita blanda critica di aver sbagliato sezione, mentre al contrario nel tuo post rilevo uno spunto interessante, laddove suggerisci (fra parentesi) che la forza è quella cosa che si può avvertire.
Ora, approfittando della tua capacità di saper distinguere con certezza ciò che è fisica da ciò che è filosofia, come dobbiamo catalogare questa tua interessante affermazione?
Il mio sospetto è che, e la critica non è rivolta a te in particolare, si vuole così intendere che ciò che è fisica è certamente tale , se non in modo esclusivo, in quanto ricada nella sfera della nostra percezione sensibile, quindi ad esempio la forza è qualcosa che esiste certamente se noi la sentiamo, al pari di ciò che esiste in quanto ad esempio lo vediamo.
Insomma una fisica incapace di spiccare il volo dalla nostra soggettività sensibile per candidarsi come alternativa nella nostra interazione con la realtà.
Tutto il mio discorso filosofico però, sempre che tu lo giudichi tale, è che la nostra percezione equivalga ad una descrizione della realtà che si traduce in una interazione  con essa che non ha però il monopolio applicativo, e che la scienza possa quindi affiancarsi ad essa come alternativa.
Chiarito meglio il concetto, ora, se vuoi, puoi fare la tua critica uscendo fuori di parentesi.
In alternativa ti porgo una scappatoia:  apri una discussione a parte dove ci fai partecipi della tua capacità di saper discernere ciò che è fisica da ciò che è filosofia.
 
#501
Racconti Inediti / Re: Attesa
05 Aprile 2025, 20:22:53 PM
C'è musica nel tuo testo:
Un limbo lento
e ogni tanto un guizzo
rattatatah rattatatah :)

#502
Presentazione nuovi iscritti / Re: iscrizione
05 Aprile 2025, 20:09:43 PM
Ciao Nina, benvenuta. :)
#503
Percorsi ed Esperienze / Re: Avere o essere?
05 Aprile 2025, 20:05:28 PM
Citazione di: Adalberto il 05 Aprile 2025, 19:30:37 PMCiao Iano,
a volte penso che certi libri si acquistavano da giovani perché la scelta era già stata fatta e si aveva solo bisogno di conferme, di articolazioni razionali per un sentimento già chiaro in noi. O forse era solo così per me.
Si è vero, a volte un libro è una pietra miliare di un percorso che stavi già facendo, e di cui col libro a volte prendi coscienza , prima ancora che riceverne conferma.
Era comunque una sorte già scritta per me, perchè sono sempre stato allergico alla proprietà, e non per scelta ideologica, ma semplicemente perchè il possesso di qualcosa mi ha sempre infastidito, e di cui spesso mi sono quindi liberato, ma non per generosità.
Un allergia alla proprietà con i suoi pro e i suoi contro.
#504
Tematiche Filosofiche / Re: Spazi e punti di vista.
04 Aprile 2025, 14:41:27 PM
Possiamo vedere quindi il testo sacro come l'equivalente della nostra percezione naturale adattata alla ''nuova tecnologia'' della scrittura nella misura in cui l'abbiamo fatta nostra, perchè quella sacralizzazione equivale all'ammissione della scrittura dentro alla sacralità della nostra esistenza.
Questo è il destino che avrà ogni tecnologia al pari della scrittura, e se ciò ci sembra inaccettabile, l'unico modo per scongiurarlo è smettere di considerarci sacri, affrontando il percorso della vita con maggior leggerezza, senza gravami di troppo.
Per lo stesso motivo che non conviene idolatrare una tecnologia non dovremmo neanche demonizzarla, perchè la demonizzazione è il rovescio della medaglia dell'idolatria, sempre che siamo abbastanza maturi per farlo, e diversamente non ci resterà che attendere di esserlo, stante il nostro inamovibile divenire.
#505
Tematiche Filosofiche / Re: Spazi e punti di vista.
04 Aprile 2025, 14:02:29 PM
Scambiando un ellissi con una retta non cambia la realtà, ma la sua descrizione, che noi scambiamo con la realtà.
Quindi io credo che se arriviamo a capire che la nostra percezione della realtà equivale a sua volta a una sua descrizione, allora non solo avremo capito tutto, ma, ciò che è più importante avremo aumentato il nostro potere sulla realtà, cioè la nostra capacità di agire non tanto su essa, ma in essa, perchè noi siamo coloro che agiscono dentro alla realtà, senza che vi sia un modo univoco per farlo, ciò che, diversamente creduto, fa coincidere la realtà con ciò che ci appare.
Quindi la realtà che ci appare quando apriamo gli occhi dovrebbe essere considerata solo come una sua descrizione per default.
Potremo parlare certamente di realtà aumentata se assumiamo la naturale percezione come lo zero percettivo, ma più che aumentare la percezione si tratta invece di rimuovere ciò che la limita, che è la presunzione che per sapere basti aprire gli occhi senza dover aprire anche la mente.
Non è che la nostra percezione deformi la realtà, che non è perciò come ci appare, ma è che la realtà può essere solo interpretata, e  la nostra percezione è solo una delle possibili interpretazioni.
Non è che la nostra percezione ci illude, ma è che ogni possibile percezione, scienza compresa, è fatta di illusioni di realtà.
Noi siamo, con la nostra percezione naturale, una interpretazione vivente della realtà, ma è reinterpretandola che diveniamo.
Ciò è talmente vero che quando pensiamo di poter fissare la realtà in testo, che perciò diremo sacro, non smetteremo perciò di reinterpretare la realtà, ma lo faremo solo in modo indiretto, reinterpretando il testo stesso.
#506
Tematiche Filosofiche / Re: Spazi e punti di vista.
04 Aprile 2025, 13:01:40 PM
Citazione di: Phil il 04 Aprile 2025, 11:00:17 AMNon sono esperto di fisica, ma credo che ogni moto abbia una sua causa, anche quello inerziale (proprio in quanto moto); l'inerzia stessa non è una forza a cui un corpo è soggetto?

In altri termini, stando all'etimologia del termine, se c'è un moto ci sarà un motivo, cioè una causa, e per contro laddove manchi il moto, la causa smette di agire.
Volendo affrontare il problema in termini generali, anche se ciò che dico non sembra avere una correlazione con l'argomento. c'è un punto cruciale nella storia del pensiero non ancora del tutto digerito, che lo zero sia un numero, per il motivo che trasferendo ciò dal campo matematico dove agisce la nostra ragione, a quello fisico nel quale agisce la nostra percezione, ci troviamo di fronte ad una contraddizione, che un corpo fermo possieda una velocità e che quindi sia in movimento.
Cioè se un corpo è in movimento, potendolo dimostrare perchè possiamo rilevarne la velocità, e  se ammettiamo lo zero come possibile valore di velocità, allora un corpo fermo dovremo ammettere che sia in movimento.
La forza di inerzia, se esistesse, è quella forza che può assumere un solo valore, lo zero.
La forza di inerzia quindi non è propriamente una forza, ma un suo caso particolare, come la quiete è un particolare caso del moto.

Però anche qui mi piace notare, come ho fatto nei post precedenti, che cercando di spiegare a te la cosa, alla fine anch'io l'ho capita, come spero adesso anche per te. :)

In calce all'analogia fra quiete e forza di inerzia, vale la pena notare una sottile differenza, che se lo zero del movimento è la quiete, la forza di inerzia non è lo zero della forza, ma delle forze, perchè se unico è i movimento, diverse sono le forze.

Se è relativamente facile capire come, cambiando riferimento, ciò che era in moto acquista quiete, bastando scegliere ciò che era in moto come riferimento , per analogia possiamo provare a capire come smette di agire una forza, cambiando lo spazio in cui si esercita.
Se cambiamo lo spazio euclideo con il campo della forza gravitazionale, la forza di gravità smette di agire, cioè si annulla, e al posto del moto rettilineo uniforme col quale si muovono per inerzia i corpi in assenza di forze che agiscano, ci ritroviamo con l'ellissi che descrivono i pianeti attorno al sole come moto inerziale.

#507
Tematiche Filosofiche / Re: Spazi e punti di vista.
04 Aprile 2025, 06:16:01 AM
La sostanza del discorso è che non solo non esistono punti di vista privilegiati in uno spazio, ma non esistono neanche spazi privilegiati nei quali poter considerare i diversi punti di vista.
Esiste semmai uno spazio che noi consideriamo per default, che è lo spazio della nostra percezione naturale, coincidente per caso con quello di Euclide, il quale però non ha alcun privilegio, se è vero che noi non possediamo alcun privilegio come osservatori, nella misura in cui possiamo assimilare al caso ciò che siamo.
Può apparire una eccessiva semplificazione, fatta più per ignoranza che per scienza, tentare di spacciare la narrazione che fa Einstein dell'universo come una trascrizione diversa ma equivalente a quella di Newton, ma io credo che non si possa negare che il solo  cambiare punto di vista sulle cose ce le faccia apparire come cose mai viste prima.
L'universo però non perciò cambia, e ciò che si rinnova è solo la nostra meraviglia per il creato, o qualunque altra cosa sia.
#508
Tematiche Filosofiche / Spazi e punti di vista.
04 Aprile 2025, 05:29:15 AM
Se non vi è un punto di osservazione privilegiato nell'universo, allora le leggi generali della natura debbono potersi esprimere mediante equazioni che valgono per tutti  i sistemi di riferimento nello spazio.
Da ciò non segue necesariamente l'univocità di tali equazioni.
Il moto di un pianeta attorno al sole può essere interpretato come la deviazione dal suo modo inerziale causata dalla forza di attrazione gravitazionale, o come un moto inerziale nel campo gravitazionale.
Il moto inerziale di un corpo lo definirei come il moto che esso segue in mancanza di cause che lo determinino.
Moti diversi da quello vanno quindi spiegati cercandone la causa.
Se definisco inerziale il moto di un corpo dentro un campo gravitazionale, non essendovi una causa che lo genera, allora esso non è soggetto ad alcuna forza.
In sostanza la definizione di moto inerziale equivale alla scelta dello spazio di riferimento.
Se scelgo lo spazio di Euclide il moto inerziale sarà quello rettilineo uniforme, moto in cui il corpo permane finché una forza, ad esempio gravitazionale, non lo devi.
Paradossalmente il corpo sembra obbligato al moto rettilineo uniforme senza che vi sia una causa.
Se ci si pensa bene però anche il moto di un pianeta attorno al sole sembra come essere obbligato, anche se in questo caso l'obbligo deriva dalla forza gravitazionale esercitata dal sole.
Se però noi definiamo inerziale questo moto, allora non vi sarà più alcuna forza a determinarlo.
Non è una magia, ma la conseguenza di essere passati da una descrizione possibile dai una ad essa alternativa, ma equivalente.
Se faccio prendere al campo di gravità il posto dello spazio euclideo, la forza di gravità sparisce, e l'orbita che un pianeta descrive attorno al sole diviene il moto che naturalmente segue, pur in mancanza di una causa che lo obblighi.

Riflessioni a margine della lettura, non ancora completata, di ''Einstein, dalla relatività alle onde gravitazionali'' di un autore che non conoscevo, e che direi di buona capacità divulgativa, Leonardo Gariboldi, edizioni Grandangolo, di cui non ci ho capito nulla, finché con non poca presunzione, ho cercato di riportarlo qui, e solo metre lo facevo , mi è parso di capire,
Non so se succede così anche a voi che, ciò che vi sembra veramente impossibile da capire, vi appare come chiaro nel momento che con sfacciata presunzione cercate di spiegarlo ad altri, come quando dalle nuvole spunta il sole.
#509
Percorsi ed Esperienze / Avere o essere?
04 Aprile 2025, 04:30:17 AM
E' il titolo di un libro di Erich Fromm, che mi ha formato, laddove io, in accordo con l'autore, ho scelto di essere.
Oggi però, col senno di poi, fra l'essere e l'avere, scelgo il divenire, se nel percorso per ottenere ciò che desidero divengo ciò che sono.
La felicità sta nel possedere la capacità di ottenere qualcosa, e non nel possederla, perchè il possederla grava, mente la capacità di ottenerla rende leggero il nostro cammino.

#510
Citazione di: doxa il 13 Gennaio 2025, 08:39:12 AM
L'invidia è un sentimento bipolare


positivo, se  suscita  ammirazione ed emulazione, se dà ambizione e sprona a darsi da fare onestamente per arrivare allo stesso livello di chi è ricco, ha successo, ha un elevato status sociale, ha un oggetto che ci piace molto, ecc.;

negativo se invece provoca afflizione, astio per la fortuna, i beni o le qualità fisiche che ha un altro e li vorrebbe avere. L'invidia può condurre all'omicidio. Infatti, secondo il racconto biblico, fu  per invidia che avvenne l'uccisione di Abele da parte del fratello Caino.
Il paradosso è che desiderando ciò che altri hanno e che a noi manca, desideriamo ciò che non sappiamo bene cosa sia, e da cui quindi, una volta ottenutolo, potremmo restare delusi, e che a quel punto non ci resti che la vuota soddisfazione di provocare l'altrui invidia a nostra volta.
Più in generale il rischio è  di ottenere ciò che desideriamo nel modo sbagliato.
Provo a spiegarmi meglio.
Penso sia normale restare delusi da qualunque cosa desideriamo una volta ottenutolo, e che ciò che di positivo rimane alla fine è l'aver acquisito l'abilità necessaria per ottenerla.
Per cui non sarà ciò che avremo ottenuto a renderci felici, ma ciò che saremo divenuti  per poterlo ottenere.

Fra l'essere e l'avere, scelgo il divenire.