Comunque, come sempre, l'essere umano non prevede l'evoluzione di una sua scoperta tecnologica,ma semplicemente "corre ai ripari" quando di solito i buoi sono scappati da un pezzo. Adesso vediamo una corsa dei vari social a bannare ogni bufala, fake news, opinione " non mainstream", antidemocratica,ecc. quando , per anni, si è lasciato che corresse di tutto, ma proprio di tutto, perché faceva comodo accedere ai dati , rivenderli al marketing,ecc. Si è così creato un gigantesco humus di rivolta e ribellione, che si è alimentato anche di uno stato di disuguaglianza sociale sempre più macroscopico. Fenomeno che si rivela particolarmente forte all'interno delle società democratiche, che dovrebbero, in teoria, tutelare un più ampio accesso alla ricchezza (anche culturale).
Così, paradossalmente, vediamo che proprio i social, sbandierati all'inizio come opportunità di una maggiore libertà democratica nella condivisione, diventano il volano di spinte potentemente antidemocratiche, che proprio sugli stessi si riuniscono, si riconoscono, si danno appuntamento, in un tam-tam incontrollabile.
Adesso, come reazione impaurita dei fatti di Capitol Hill, si andrà verso un tentativo di censura "normalizzatrice", in cui verranno prese di mira anche le opinioni giudicate (chissà da chi) come istituzionalmente pericolose "in potenza", senza che le opinioni siano necessariamente seguite da inviti alla violenza o all'eversione. E' il caso del bannaggio dei no-vax, non facendo più alcuna distinzione tra libertà d'opinione e pericolosità diretta dell'opinione stessa, con inevitabile marea di ricorsi. Lo trovo molto inquietante, in potenza.