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Messaggi - Jacopus

#496
Ben arrivata Athena. Con un nome del genere mi incuti un po' di timore😄. Ad ogni modo, il libero arbitrio è una attitudine tipica dell'uomo, dovuta al superamento dei modelli comportamentali ripetitivi delle altre specie animali. È in qualche modo anche una modalità evolutiva che si è sviluppata sinergicamente con lo sviluppo della cultura e grazie a un SNC rispettabile. Grazie a questi fattori esercitiamo su di noi un grado di libertà molto superiore a quello degli altri mammiferi ed estremamente superiore a quello dei non-mammiferi. Con tutto ciò, non sono solo rose e fiori, poiché nel momento in cui ci pensiamo liberi, sopraggiunge il motivo "etico" ovvero "che fare?", visto che possiamo fare le cose più disparate. E c'è anche chi afferma che il rovescio della medaglia del libero arbitrio è la malattia mentale, condizione molto rara sia fra gli animali che fra le popolazioni primitive. Il libero arbitrio è semplicemente l'ampliamento di un repertorio, già presente in altre specie animali, che devono però accontentarsi di qualche motivetto pop, mentre noi possiamo suonare delle sinfonie.
Detto questo, il libero arbitrio non è libertà assoluta, poiché vi sono limiti biologici e limiti culturali ed anche situazioni "limite" (come quelle a cui ti riferisci) che comprimono "internamente" la libertà, che quindi risulta compromessa o, per tornare alla metafora precedente, limitata a qualche motivetto.
La società stessa, nelle sue strutture culturali, scuola, formazione, mass-media, influencer, istituzioni religiose e quant'altro, ha una funzione maieutica rispetto al maggiore o minore grado di libero arbitrio. Siamo estremamente neuroplastici e se veniamo persuasi che il libero arbitrio non esiste, le nostre azioni saranno eseguite a conferma di quella credenza. Al contrario una società che promuove la credenza che siamo dotati di libero arbitrio, plasmerà dei cittadini che si conformeranno a quella credenza e saranno davvero maggiormente liberi (oppure vorranno essere talmente liberi da voler dimostrare che esiste solo il determinismo). Ciò, lo ripeto a scanso di equivoci, nel mondo sociale ed etico e non in quello fisico, dove vige un rigoroso determinismo. Il grande successo dei modelli scientifici continua a far credere che tale determinismo possa essere applicato anche alla vita in società, alle Geistwissenschaften, ma personalmente ritengo più valido un sano dualismo, senza per questo cadere nel mito del primato dell'uomo con sfondo religioso. Siamo diversi dagli altri esseri viventi del pianeta terra, a mio parere sempre a causa dei due motori dell'evoluzionismo: caso e necessità, senza dover scomodare soggetti misteriosi ed esoterici.
#497
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
24 Aprile 2024, 12:16:00 PM
Russia e Ucraina procederanno in una situazione di stallo per anni e i veri vincitori di questo stallo saranno gli USA e la Cina, soprattutto la Cina, che non deve rispondere ad una opinione pubblica interna ondivaga come quella americana. La Russia non ha alcun interesse ad annettersi tutta l'Ucraina, poiché diventerebbe um nuovo Afghanistan, a meno che non faccia come Israele e scacci via dal territorio la popolazione. Una Striscia di Gaza moltiplicata per 40. Il problema è che la politica di Russia e Ucraina non accetta compromessi e c'è ormai tutta una filiera economica su questa guerra, oltre agli interessi geopolitici accennati, a favore di altre superpotenze. Basti pensare all'aumento del costo dell'energia a favore dei paesi esportatori di petrolio. Per loro la guerra è un big business.
#498
Percorsi ed Esperienze / Re: C’era una volta
22 Aprile 2024, 23:33:55 PM
Il signor Beccalossi cominciò, pertanto, quella giornata all'insegna di un motto: "riprendiamoci la nostra vita!". Aveva voglia quasi di gridarlo di fronte ad un passante, che effettivamente, per un secondo, lo guardò sorpreso, anche se lui non aveva neppure fiatato. 
Infatti quel sogno, ammesso che fosse stato un sogno, lo aveva posto di fronte ad un dubbio, alla possibilità che lui fosse una marionetta manovrata da un tipo o addirittura da una congrega di tipi eterogenei, i quali senza minimamente coordinarsi, lo tiravano ora da una parte, ora dall'altra. Dolore al cuore, Il medico sussiegoso,  mister X, La Citroen rossa, La carta rossa, I tredici eventi del caso: ognuno di questi titoli racchiudeva altri titoli ed altre storie, che probabilmente altre congreghe eterogenee stavano architettando. Si sentiva confuso, "frammentato", lo avrebbe ironicamente definito il suo amico psichiatra, Oreste Altobelli.
In fondo al suo cuore, rimestando fra i suoi pensieri, il signor Beccalossi, con una modalità spiccatamente surreale, sperava che in una di quelle storie parallele si potesse rinvenire una nobile signora Beccalossi e che prima o poi si sarebbero addirittura incontrati. Per fare questo peró, doveva in qualche modo persuadere qualcuno dei suoi "burattinai", uno di quelli che secondo il signor X, stavano scrivendo la sua vita. "Da Burattino a Burattinaio", ecco il secondo slogan della giornata. Gli occhi del signor Beccalossi ebbero un guizzo vitale.
#499
Applicare il concetto di democrazia al di fuori della cultura europea mi sembra un rischio. La parola stessa "demos" "kratos" deriva dal greco antico, "popolo", "potere". Non conosco la cultura maya così bene da potermi arrischiare ad una definizione del genere, visto che non conosco così bene neppure la cultura greca antica, nonostante i libri letti sull'argomento.
La democrazia è una evoluzione del pensiero politico, che tende verso il superamento della tradizione e per questo fu aspramente combattuto nella Grecia antica sia da Platone (che amava di più i tiranni, possibilmente da educare) che da Aristotele (tutore ed insegnante del giovane Alessandro Magno). La democrazia è l'antesignana di ogni pensiero critico verso il potere e la applicazione pratica della condivisione più ampia possibile dello stesso. Una sua applicazione coerente determina l'isonomia fra i partecipanti del potere pubblico con tutto quello che ciò comporta in negativo ed in positivo.
#500
Percorsi ed Esperienze / Re: C’era una volta
20 Aprile 2024, 22:29:08 PM
Era cianotico, aveva il fiato corto, ma non capiva se a causa dell'ansia o perchè c'era qualcosa di più grave, qualcosa che riguardava il suo cuore: quell'organo che pompava indefesso sangue, da quando era nato, senza mai protestare, senza mai perdere un colpo. Una specie di giapponese o un operaio da premiare con la medaglia "Stakanov". Arrivò sulla piazzola del pronto soccorso. Un infermiere un pò sudato lo condusse verso l'operatore del triage. Nonostante il dolore al cuore non fosse diminuito, quelle procedure lo ricondussero verso uno stato più tollerabile. Ora c'erano delle persone, competenti, preparate che si sarebbero occupate del suo cuore. Gli presero la pressione, alta ma non disastrosa. Anche l'ECG non dava segnali di grande preoccupazione. Arrivò il momento di parlare con il cardiologo. Era un uomo di mezz'età, nè magro, nè grasso, calvo ma senza quella ossessione tipica di radersi completamente. Lo guardò da dietro gli occhiali con uno sguardo attento e comprensivo.
"Signor Beccalossi, il suo cuore è un pò malandato, ma può ancora funzionare, magari con qualche aiutino". "Che tipo di vita conduce? Esagera con il cibo? o con il fumo? o con l'alcol?".
Non tirò in ballo le donne, si fermò a Bacco e Tabacco. Il dolore al petto ora era diminuito. Era come una eco lontana del dolore precedente. "La mia vita in effetti è molto simile a quella di un monaco cluniacense, fatto salvo per le preghiere, che non recito a causa di antichi dissidi con quello che si ritiene "il primo Motore del Mondo". Il medico sorrise impercettibilmente. "Ho l'orto da curare, qualche amico di vecchia data da frequentare e il massimo della lussuria che mi concedo è la pizzera al sabato."
"Be' sa, con l'età qualche scherzetto il nostro corpo ogni tanto ce lo tira. Non è più così generoso nel perdonarci qualche eccesso, quelli di gioventù, per l'appunto". Aveva un modo di parlare manieristico, ricercato, con termini in disuso, ma nonostante questo non sembrava farlo per saccenteria, era il suo normale conversare. Probabilmente usava quello stesso tipo di vocabolario anche dal meccanico.
"Ad ogni modo la mando a casa, con qualche medicina, che potrà trovare facilmente in farmacia".
Il signor Beccalossi lo guardava incerto, timoroso, guardingo. Doveva fidarsi? Quante volte aveva letto di pazienti rimandati a casa e trovati stecchiti il giorno dopo.
#501
Percorsi ed Esperienze / C’era una volta
19 Aprile 2024, 23:01:20 PM
Propongo un gioco. Quello di costruire una storia collettiva. Ad ogni giocatore, il giocatore successivo dovrà replicare in modo coerente a quello che è stato scritto, in modo tale da costruire una storia leggibile. Si può iniziare con c'era una volta, ma anche con "il signor Smith entrò nella stanza", oppure con "La casa sembrava disabitata". Anche la lunghezza degli interventi è libera. Il prossimo giocatore inizierà il racconto vero e proprio. Questo è solo per spiegare le regole del gioco. L'ultimo giocatore sceglierà il titolo del racconto. Have a nice game.
#502
Estratti di Poesie d'Autore / Ubriacatevi
18 Aprile 2024, 19:56:55 PM
«Bisogna essere sempre ubriachi.
Tutto sta in questo: è l'unico problema.
Per non sentire l'orribile fardello del tempo.
Del tempo che rompe le vostre spalle
e vi inclina verso la terra,
bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù,
a piacer vostro. Ma ubriacatevi.
E se qualche volta sui gradini di un palazzo,
sull'erba verde di un fossato,
nella mesta solitudine della vostra camera,
vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa,
domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio,
a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme,
a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta,
a tutto ciò che parla, domandate che ora è;
ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio vi risponderanno
"È l'ora di ubriacarsi!
Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi;
Ubriacatevi senza smettere!
Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.»

(Charles Baudelaire -Ubriacatevi)
#503
CitazioneBobmax wrote: Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.
Mi sono soffermato su questo pensiero per cercare di capire se c'è qualcosa che ho trascurato. Da un lato infatti credo che il plauso derivi dalla soddisfazione che esistano dei diritti riconosciuti per situazioni "difficili", così come l'IVG, o la transizione di genere. Vi è innegabilmente un processo, in Occidente, e soprattutto in Europa, di allargamento dei diritti.È un processo "a fisarmonica", con alti e bassi ma la linea verso sempre maggiori diritti è costante, con una forte accelerazione, dopo la rivoluzione francese. In questo riconoscimento vi è la considerazione della dignità dell'essere umano nelle sue molteplici espressioni. È pur sempre un riconoscimento formale e non sostanziale, perché quello sostanziale significherebbe la modifica profonda dell'assetto capitalistico-liberale attuale è non ne vedo alcun segnale, eppure non è neppure un semplice regalo per rabbonire le folle. Anzi, le folle per essere rabbonite spesso hanno bisogno di capri espiatori semplici, come la ragazza madre, il trans, il delinquente, il mussulmano o l'ebreo. Ed allora in questa lotta pro/contro i nuovi diritti cosa si gioca realmente? Inevitabilmente in entrambi i campi ci sono i lucratori di affari e di consenso. Ma le due posizioni sono sovrapponibili? A mio parere no, a patto che chi difende questi nuovi diritti, li difenda in modo coerente ed avendo sempre presente l'umanità, distinta dal denaro. Le due posizioni ci sembrano interscambiabili perché ogni posizione è inquinata dal denaro ed anche se non è così, lo è nella percezione generale. Il male del nostro tempo, più che originarlo nel nichilismo, lo originerei in questa colonizzazione sempre più capillare del denaro, colonizzazione che rende fasulla ogni processo di liberazione.
#504
Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 15:30:38 PMBanalmente, i tanti che plaudono, plaudono al diritto, di usare il bisturi per il cambio di sesso in casi ben ponderati ed estremi, perche' (purtroppo) c'e' in giro chi, tale diritto, lo vorrebbe (arbitrariamente) negare.

La tua e' la stessa fallacia insita nel dire che i difensori del diritto all'aborto sarebbero eticamente malvagi perche' "plaudono all'aborto", nel senso che essi non vedrebbero o non considererebbero la sofferenza che un aborto, come fatto umano in se', comporta.

E invece, quasi sempre la vedono eccome, ma plaudono al diritto all'aborto non al fatto stesso dell'aborto in se'.

Perche' c'e' in giro chi, tale diritto lo vorrebbe arbitrariamente negare.

Ma il plauso al diritto, il plauso alla liberazione della tecnologia e della tecnica quando esse possono lenire e prevenire la sofferenza umana, non vuol dire il plauso al fatto in se'.

Davanti alla sofferenza, umana e non, non bisogna "fermarsi", non bisogna avere un atteggiamento di apparentemente "religioso", e in realta' meschino, "rispetto", qualunque cosa qui il termine rispetto voglia dire, ma difendere il diritto umano universale di lenirla e gestrla, tale sofferenza, e lottare per esso, soprattutto coi tempi che corrono.

La natura non ci ha insegnato, a "rispettare" la sofferenza, ma a lottare per liberarcene.

O Almeno, la natura mia.



Chapeu, Niko. Se c'è chi plaude evidentemente non ha capito cosa significa vivere la sofferenza oppure manipola la realtà per suoi fini, politici o altro. Chi vive queste condizioni è sempre in una situazione di dilemma. Un aborto è quasi sempre una sofferenza, sia se viene compiuto sia se si prosegue nella gravidanza (quando si pensava ad un aborto, è evidente che quel figlio, anche se nascerà, si porterà sempre appresso un'ombra di morte). Dobbiamo solo trovare l'umano nelle sue imperfezioni e trovare le soluzioni che accompagnino al meglio il nostro breve viaggio, senza scissioni paranoidi. Ognuno di noi è potenzialmente omosessuale, ladro, transessuale, ebreo, mussulmano, antropofago, artista, psicotico, dipendente, vigliacco ed eroe. Le scissioni sono il pane di chi vuole difendere i propri privilegi.
#505
Ma da cosa deducete che vogliono la famiglia borghese? E quel vogliono riferito a tutti gli "anormali" (in questo caso transessuali) è veramente il top. Bisognerebbe ogni tanto rispolverare Foucault.
#506

CitazioneAugurereste a qualcuno di trovarsi nelle condizioni di Lara o avere un figlio (maschile sovraesteso) così ?
Sono sicuro che se avessi un figlio così lo amerei ugualmente, perché i figli non devono essere procreati a nostra immagine e somiglianza. Soffrirei soltanto perché so che dovrà vivere in una società di persone giudicanti ed incapaci di sentire empatia vera.
#507
Perfettamente ragione, Phil, grazie per la precisazione. Il mio uso del termine giusnaturalismo è forse dovuto alla necessità di connettere o meglio (nel mio caso) disconnettere ogni fondamento "naturale" con l'etica umana. Ovviamente esiste anche il problema opposto, ovvero il rischio di considerare il diritto esclusivamente ciò che viene legittimato come diritto positivo (ovvero come legge e suoi derivati, più piccoli o più grandi).

Le affermazioni di Ipazia sono invece impressionanti, perchè manifestano un bisogno di "purezza" che è sempre stato un principio delle destre, ma che non ha niente a che fare con un pensiero progressista, dove si tende a comprendere e non a dividere il mondo in "buoni" e "cattivi", come piace invece tantissimo ai reazionari. Tra l'altro definire disabilità la transessualità è da paese mussulmano più che da paese civile, visto che neppure un'organizzazione conservatrice come L'American Psychiatric Association, che stila il famoso DSM, non la considera più tale.

Consiglio vivamente di vedere questo film, molto delicato sull'argomento, anche per paragonare il livello di accettazione della "disabilità" da parte di un paese non mussulmano, come invece il nostro dimostra spesso di essere.

https://it.wikipedia.org/wiki/Girl_(film_2018)
#508
Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PMe' molto piu' metafisico considerare l'ordine umano separato dall'ordine naturale, o eccedente rispetto ad esso, che non tutta la perniciosa metafisica che, pure, puo' nascondersi presso un marxismo estremizzato, o ipostatizzato.
Perchè? La metafisicità qualitativamente comporta lo stesso tipo di errore sia che si tratti di scientismo che di teologia, non è (solo) un problema qualitativo, ma tocca l'essenza dello nostro stesso rapporto con il mondo. Non a caso il marxismo è nato all'alba del positivismo.
Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PMPer me, tutto il possibile, e' ripetibile.
Se solo il ripetibile fosse possibile, non starei qui a parlare con te davanti ad uno schermo. Per pensare il cambiamento occorre pensare anche ciò che appare impossibile, ed è solo grazie a questa qualità tipicamente umana, che siamo riusciti ad avere quel successo che altre specie animali non hanno avuto.

Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PMsecondo le leggi di natura.

Non essendo monista, non applico le leggi di natura al mondo antropico, poichè homo sapiens sapiens si è parzialmente emancipato dalla natura ed è contemporaneamente natura ed extranatura, senza per questo che si debba considerare super-natura. Se si applicano le leggi di natura al mondo etico dell'uomo si rischiano fenomeni imbarazzanti e in linea di massima tendenti alla riduzione della libertà, indipendentemente dal classico binomio destra-sinistra.

Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PME quindi, cosa potrebbe essere l'uomo, di diverso dalla natura? Di questa domanda, si puo' solo ridere. Per non piangere.
Non ci trovo nulla da ridere e neppure da piangere. Questo è un posto dove si pongono delle domande e si cercano delle risposte nel reciproco rispetto. La tua visione del mondo è tradizionale, nel senso che vi è una lunga tradizione positivista, monista, o riduzionista che è vicina a quello che dici. Anche la mia posizione ha una tradizione, che è quella dualista, spogliata però dal peso metafisico e che quindi si riconduce ai soliti nomi: da Nietzsche in poi, ma che ha eminenti esponenti in molti campi. E' una posizione forse dettata da convinzioni personali, che nascono, a loro volta, dalla mia storia e dalla mia esperienza, ma che trovo più rispondenti a ciò che credo che sia la natura umana: un centauro fra natura e cultura, impossibile da ridurre, nè all'una, nè all'altra.
#509
CitazioneNon si puo', sorprendere la vita.
E invece sì. E tutta qui la differenza. L'ordine cosmologico esiste nel mondo fisico ma nel mondo antropologico non esiste alcun ordine ripetibile e corretto. Il "materialismo scientifico" o ogni scientificità nelle discipline umanistiche è una distorsione, una scientificizzazione impropria, ivi compreso il socialismo ed il marxismo. Ciò, ovviamente, non toglie che il marxismo sia una miniera di insegnamenti, ma pensarlo come l'inevitabile verità di un pensiero che dalla scienza giunge al mondo dell'umano conduce verso quella stessa metafisica che voleva combattere. Occorrerebbe invece pensare il marxismo non come esito deterministicamente dato (materialismo scientifico) ma come scelta di libertà, secondo quello che ereticamente professavano i marxisti francesi (Sartre) e poi la Scuola di Francoforte. Non c'è nessuna tavola delle dieci leggi marxiste, così come non c'è nessuna tavola delle dieci leggi bibliche. Chi crede ad una di queste due tavole è ancora in una fase della vita in cui cerca rassicurazioni e non si sente responsabile di sè e degli altri.
#510
Ma infatti Niko, anche il marxismo, specialmente quello del socialismo reale, è stato ferocemente giusnaturalistico, sulla base della naturalità della lotta di classe e del dominio futuro del proletariato. Peccato che quel giusnaturalismo non ha comportato alcuna uguglianza e/o libertà, ma solo oppressione, come ogni giusnaturalismo. Il superamento di ogni giusnaturalismo significa fare i conti con la nostra storia e con il nostro senso di responsabilità, unito al nostro senso etico, altrimenti ogni Grund, ogni fondamento, diventa foriero di violenza. Questo è l'insegnamento di Heidegger (che pur avendo avuto simpatie con il nazismo, va letto attentamente, perchè è tutto, tranne che nazista - è la stessa storia di Nietzsche, del resto, i grandi pensatori sono difficili da etichettare). Sul resto del tuo discorso sono d'accordo.