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https://www.ilmessaggero.it/tecnologia/news/la_coscienza_del_sole_la_teoria_del_panpsichismo_e_il_dibattito_filosofico_sull_universo-8018790.html
tuttavia per il mio discorso ne basta l'anticipazione visibile per tutti. Che dire?
Che confusione! Una confusione terribile tra animismo popolare e panpsichismo filosofico, col risultato che entrambe le prospettive sono escluse a favore di una terribile e plateale elucubrazione.
Nell'esempio di un sole cosciente c'è l'evidente irrompere di una prospettiva mitica non riconosciuta per tale o l'uso non consapevole e sbadato di un linguaggio mitologico. Se infatti pensiamo che la psiche non è presente solo in noi umani, possiamo riconoscere che essa è completamente inconscia negli animali non razionali, cioè nelle bestie, che nelle piante c'è soltanto qualcosa di genericamente psichico, che nel regno minerale esiste solamente un tanto di "psicoide", una latenza. Questa considerazione senza il linguaggio filosofico in cui si può esprimere diventa l'idea che tutto ha un'anima, idea dalla quale non si deve pretendere rigorosità e che quindi non va giudicata coi criteri coi quali si può stimare un pensiero di filosofia. D'altronde a quest'ultimo non va imputata l'approssimazione delle concezioni popolari. Ne consegue che si deve evitare di tacciare di follia entrambe le prospettive, risparmiando sia alla gente comune che ai dotti il dovere di astenersi dal valutarne i contenuti.
L'idea di un'altra coscienza può essere relativa soltanto alla possibilità di altri animali razionali come noi oppure a quella di una assoluta Alterità, di un Essere Superiore, di Dio. È vero che la mente umana ha bisogno di pensare a un mistero assoluto, a una Alterità; che da questo bisogno sono originate le azioni religiose che noi umani dunque decidiamo di rivolgere a Dio... E qualora questo bisogno non sia ancora chiaro per la nostra mente o sia trascurato o negato esso si manifesta con delle sostituzioni: si omette di pensare a una Coscienza Superiore e allora si è portati non solo a fantasticare su una coscienza del sole ma pure a credere a un sole cosciente. In tal caso si tratta di una credenza parareligiosa, che reca solo una traccia di un autentico percorso religioso, che non consiste in un autentico itinerario intellettuale, ma solo in una tendenza intellettualoide verso un fallimento non solo culturale, un viatico non dico per la superstizione — perché le vere superstizioni non sono degli errori così — ma per una drammatica idiozia.
Mauro Pastore
https://www.ilmessaggero.it/tecnologia/news/la_coscienza_del_sole_la_teoria_del_panpsichismo_e_il_dibattito_filosofico_sull_universo-8018790.html
tuttavia per il mio discorso ne basta l'anticipazione visibile per tutti. Che dire?
Che confusione! Una confusione terribile tra animismo popolare e panpsichismo filosofico, col risultato che entrambe le prospettive sono escluse a favore di una terribile e plateale elucubrazione.
Nell'esempio di un sole cosciente c'è l'evidente irrompere di una prospettiva mitica non riconosciuta per tale o l'uso non consapevole e sbadato di un linguaggio mitologico. Se infatti pensiamo che la psiche non è presente solo in noi umani, possiamo riconoscere che essa è completamente inconscia negli animali non razionali, cioè nelle bestie, che nelle piante c'è soltanto qualcosa di genericamente psichico, che nel regno minerale esiste solamente un tanto di "psicoide", una latenza. Questa considerazione senza il linguaggio filosofico in cui si può esprimere diventa l'idea che tutto ha un'anima, idea dalla quale non si deve pretendere rigorosità e che quindi non va giudicata coi criteri coi quali si può stimare un pensiero di filosofia. D'altronde a quest'ultimo non va imputata l'approssimazione delle concezioni popolari. Ne consegue che si deve evitare di tacciare di follia entrambe le prospettive, risparmiando sia alla gente comune che ai dotti il dovere di astenersi dal valutarne i contenuti.
L'idea di un'altra coscienza può essere relativa soltanto alla possibilità di altri animali razionali come noi oppure a quella di una assoluta Alterità, di un Essere Superiore, di Dio. È vero che la mente umana ha bisogno di pensare a un mistero assoluto, a una Alterità; che da questo bisogno sono originate le azioni religiose che noi umani dunque decidiamo di rivolgere a Dio... E qualora questo bisogno non sia ancora chiaro per la nostra mente o sia trascurato o negato esso si manifesta con delle sostituzioni: si omette di pensare a una Coscienza Superiore e allora si è portati non solo a fantasticare su una coscienza del sole ma pure a credere a un sole cosciente. In tal caso si tratta di una credenza parareligiosa, che reca solo una traccia di un autentico percorso religioso, che non consiste in un autentico itinerario intellettuale, ma solo in una tendenza intellettualoide verso un fallimento non solo culturale, un viatico non dico per la superstizione — perché le vere superstizioni non sono degli errori così — ma per una drammatica idiozia.
Mauro Pastore

, ossia tutti i nomi, anche quelli degli uccelli e di israele.