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Messaggi - Ipazia

#5041
Citazione di: sapa il 22 Dicembre 2020, 17:12:11 PM
Ciao Ipazia, sono d'accordo del tutto con te. Mi rimane, però, un dubbio su quel "se lo meriteremo", che a mio avviso suppone un grado di giudizio, che non saprei a chi ascrivere.
Ai posteri, l'ardua sentenza, come disse un poeta di una celebrità storica. Ma, in una sfera più intima e importante, noi siamo impasto di stelle e cure parentali, che si estendono fino alla maieutica in circoli sempre più ampi. In tale ardua impresa c'è chi merita e chi demerita. E la storia che ci sopravviverà ne tiene conto.
#5042
Tematiche Filosofiche / Ordine e Disordine
22 Dicembre 2020, 22:02:43 PM
Nessun naturalista mischia il caso con lo sviluppo dell'intelligenza. Solo le caricature polemiche sul darwinismo lo fanno.

L'intelligenza ha una causa materiale (per dirla aristotelicamente) dato dalla presenza di un sistema nervoso centrale che nel corso dell'evoluzione ha acquisito una complessità sempre maggiore - funzionale all'attività di organismi sempre più complessi - fino all'autocoscienza. Lo sviluppo delle facoltà cognitive è un fattore di sopravvivenza in una realtà naturale dove regna - per necessità che non necessita di alcun imprimatur sovrannaturale - il bellum omnium contra omnes, nella cui tenzone ci sono vincitori e vinti. Dato di fatto che il darwinismo chiama: selezione naturale.

L'intelligenza di una specie appartiene al suo patrimonio genetico finalizzato, a sua insaputa, alla sopravvivenza. Così come le zanne e artigli, che la specie umana ha imparato a sconfiggere attraverso l'arma poderosa evolutiva dell'intelligenza, creandosene di artificiali, ancor più micidiali di quelli naturali. Qui sì c'è trascendenza rispetto alla natura e alla legge ordinata regola dell'ereditarietà genetica, ma totalmente immanente nella sua dimostrabile causalità efficiente.
#5043
Tematiche Filosofiche / Ordine e Disordine
21 Dicembre 2020, 23:21:01 PM
Citazione di: Donalduck il 21 Dicembre 2020, 19:32:45 PM
In sostanza la matrice ideologica tipica del darwinismo attribuisce capacità creative al caos stesso (pur ammettendo, inevitabilmente ma incongruamente, l'esistenza di leggi fisiche che sono già generatrici d'ordine, quindi ordine esse stesse), ossia la capacità di auto-ordinarsi, mentre il disegno intelligente postula la non riducibilità, la non derivabilità "spontanea" dell'ordine dal disordine, la negazione che l'ordine sia in qualche modo già intrinseco nel disordine.

Io invece osservo che la matrice ideologica tipica dei metafisici attribuisce la propria concezione di ordine e disordine ad un'evoluzione naturale che non sa che farsene di tali bias concettuali tipicamente antropologici.

Che il caos sia creativo lo dimostra la sovrappopolazione umana e il disordine che essa produce a partire da un, se vogliamo "ordinato" in quanto "riproducibile", meccanismo biologico di fecondazione.
#5044
Tematiche Filosofiche / Ordine e Disordine
21 Dicembre 2020, 18:05:21 PM
Citazione di: davintro il 21 Dicembre 2020, 17:21:19 PM
Se l'evoluzionismo implicasse la casualità, non avrebbe senso parlare di "leggi" dell'evoluzione, cioè non avrebbe senso considerare l'evoluzione come teoria scientifica: l'idea del caso dovrebbe essere vista col fumo negli occhi dal fisico non meno che dal metafisico o dal teologo.

Non necessariamente: i grandi sauri avevano seguito un "ordine evolutivo" basato sulla forza fisica, la massa e formidabili armi di offesa per conquistare l'apice della catena alimentare, ma non avevano fatto i conti, e neppure il loro dna, con il cataclisma che li estinse modificando radicalmente l'ecosistema a vantaggio di altre forme evolutive.

Come compresero gli antichi non condizionati da alcun Libro, caso e necessità, tike e ananke, governano il mondo e determinano, per le più disordinate, imprevedibili vie, l'ordine vigente.
#5045
Citazione di: bobmax il 18 Dicembre 2020, 20:54:25 PM
...Il secondo è di tutt'altra natura. Riguarda infatti la consapevolezza del nostro essere gettati nel mondo.
Il mondo è ora la nostra casa. Ma non la nostra origine.
Questa origine è il Nulla.
Paura perciò metafisica.
Paura di tornare a essere ciò che siamo sempre stati: Nulla.

Quest'ultima motivazione può essere l'occasione, se si affronta la paura, per provare a trascendere.

Ebbene trascendiamo: la nostra origine è l'universo e tutti gli universi che lo hanno preceduto. Siamo figli delle stelle e fatti della loro stessa materia. Quando moriremo torneremo alla nostra origine. Ma nel frattempo avremo, se siamo saggi, compreso il senso di Tutto ciò e ne avremo gustato, fisicamente, l'aroma. Questo Qualcosa ci basterà - metafisicamente - per non temere il compiersi del nostro immanente destino. Lasciando spazio ad altre vite che, se lo meriteremo, porteranno con sè anche un po' della nostra, verso l'unica immortalità che ci è concessa.

La natura benigna aiuta il saggio anche nel suo esito finale. Il venir meno delle energie fisiche e mentali invoca già di suo il "dolce naufragar" nel mare universale.
#5046
Tematiche Filosofiche / Ordine e Disordine
21 Dicembre 2020, 16:16:45 PM
Ordine e disordine sono concetti antropologici duramente piegati dal bias ideologico che li declina. Come in ogni concetto bisogna definire fin da subito il contesto ontologico/epistemico/etologico in cui li si usa.

Nell'invito al viaggio dai Fleurs du mal vi è una cadenza: Là, tout n'est qu'ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.


Di che ordine parla Baudelaire ? non certo quello di un inquisitore fondamentalista o un dittatore fascista.
#5047
Perchè siamo poco razionali, direbbe Epicuro. La morte prima o poi arriva e con l'esaurimento delle energie vitali è pure una liberazione (Il gallo che Socrate offre ad Asclepio/Esculapio). Non la morte è razionale temere, ma i portatori di morte della nostra specie (Battiato).
#5048
L'energia entra integralmente e con pieno diritto nel materialismo filosofico, in cui rientrano anche gli apparentemente immateriali rapporti materiali dell'universo etologico umano.

La purezza, insieme a tutti gli altri assoluti, è  un concetto limite che la metafisica converte con eccessiva faciloneria in feticcio.
#5049
Citazione di: Eutidemo il 15 Dicembre 2020, 11:59:02 AM
Ma allora con che cosa sarebbe identificabile questo "Io puro"?
Secondo me, è  identificabile  con l'ESSERE che è il minimo comun denominatore di tutte le cose, coscienze individuali comprese; cioè, DIO, il quale appunto, secondo San Paolo, "est Omnia in omnibus!" (Cor.15).

Anche senza arrivare ai numi, penso anch'io che si tratti del solito tormentone dell'ontologia metafisica, tra le cui spire si sono avvinghiati tutti, compresi i più grandi pensatori.

L'io metafisico si trova schiacciato tra filosofia e psicologia e non c'è nessun Salomone che abbia il coraggio di segarlo in due per vedere alfine a chi appartiene veramente. Cosa che si potrebbe pure fare, visto che il pargolo è morto.

L'io individuale reale è un aggregato di tutte le impurezze genetiche, etologiche, culturali e ideologiche che si siano presentate alla ribalta del mondo antropologico. Già Freud aveva spazzato via l'illusione husserliana di un "io puro". Il prosieguo dell'indagine neuropsicologica ed etologica umana ne ha ancor più disintegrato ogni fondamento epistemico.

Certo rimane l'io impuro, con tutta la sua impudica bellezza.
#5050
Citazione di: Eutidemo il 16 Dicembre 2020, 07:08:39 AM
Perchè, Berlusconi e Bossi dove li metti? :D

Berlusconi essendo un pubblicitario mente palesemente. Il che è scontato e meno pericoloso. Bossi era altrettanto trasparente. Pericolosi sono quelli che mentono opacamente, come insegna il Machiavelli si dovrebbe fare per garantirsi un potere duraturo. Materia da sepolcri imbiancati. Il mentitore palese al massimo mette su una banda politica abbastanza vulnerabile. I soli ingannatori, che frodano nell'ombra, durano e infettano assai di più.

La società funziona a prescindere dalla politica, che è il luogo dell'inganno. Come aveva già perfettamente capito Machiavelli.
.
#5051
La politica è menzogna. Non sappiamo nulla dei puppari delle stragi di stato e di Nato, non sappiamo nulla di Ustica e anche sul rapporto politica-crimine organizzato abbiamo a che fare con balle ben più inbufalite degli sbufalamenti Trumpiani, che di fronte a personaggi del calibro di Andreotti, Cossiga, Prodi, Monti Draghi,... non è niente più che uno scolaretto scoperto a rubare la marmellata e che, contrariamente agli altri citati, ha fatto danni (meno dei predecessori), e contato balle, solo per 4 anni.
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#5052
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
15 Dicembre 2020, 21:02:51 PM
Diciamo che nel cap.4 del Metodo Cartesio cannibalizza l'argomento caro pure a Spinoza di una deducibilità di Dio a partire dal concetto di perfezione.

Una specie di gradus ad Parnassum - marchettaro in ossequio alla "morale corrente" (satanicamente definita "provvisoria") - che permette ad entrambi (ma pure a Galileo quando afferma che se Dio ci ha dato l'intelligenza la Chiesa non può impedirci di usarla) di ascendere non al paradiso delle verità rivelate, ma al paradiso negletto e pericoloso della ragione, che della deducibilità di ontologie dal concetto di perfezione non sa cosa farsene.
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#5053
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
11 Dicembre 2020, 22:20:31 PM
Citazione di: Alexander il 11 Dicembre 2020, 15:07:55 PM
La coscienza è data immediatamente [/size]in potenza[/size], ma appena comincia a muoversi in qualche [/size]atto[/size] i contenuti che la "inquinano" o "fecondano", secondo il punto (ideologico) di vista, provengono dall'esterno fin dal primo imprinting parentale. L'integralismo autoreferenziale idealistico è caratteristico di una visione ottocentesca borghese che, idealisticamente, doveva inventarsi un uomo [/size]stirneriano[/size] per sopravvivere alla frustrazione del fallimento dell'illusione liberal-liberista.[/size]

Niente è più lontano dal mio modo di sentire dell'Unico stirneriano.
Osservando il mondo attuale non mi sembra, tuttavia, che l'illusione liberal-liberista se la passi male..ci sono altri pensieri ottocenteschi che se la passano peggio (come il marxismo per esempio).


Certamente. L'individualismo ha vinto sull'illusionismo borghese di una società di uguali con rapporti di proprietà disuguali. L'Unico stirneriano è il superamento dell'utopia (libertè, egalitè, fraternitè) fallita già con Napoleone. La nuova borghesia stirneriana arriva trionfante fino ai giorni nostri perfettamente incarnata da personaggi alla Genovese, dopo che pensavamo di aver visto il peggio con Berlusconi. Di contro, tutte le prospettive egualitarie e solidaristiche se la passano male, com'è ovvio che sia di fronte ad un mercato che riesce a riciclare pure la solidarietà in forma mercificata ("coi clandestini si fanno più soldi che con la droga") importando schiavi ed esercito di riserva come due secoli fa. Vincendo pure su quel fronte.
#5054
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
11 Dicembre 2020, 00:15:12 AM
Citazione di: Alexander il 10 Dicembre 2020, 23:26:06 PM

Faccio mio questo celeberrimo passo:

«La vera filosofia deve in ogni caso essere idealista: anzi deve esserlo, se vuole semplicemente essere onesta. Perché niente è più certo, che nessuno può mai uscire da se stesso, per identificarsi immediatamente con le cose distinte da lui: bensì tutto ciò che egli conosce con sicurezza, cioè immediatamente, si trova dentro la sua coscienza. [...] Solo la coscienza è data immediatamente, perciò il fondamento della filosofia è limitato ai fatti della coscienza: ossia essa è essenzialmente idealistica.» Schopenhauer

La coscienza è data immediatamente in potenza, ma appena comincia a muoversi in qualche atto i contenuti che la "inquinano" o "fecondano", secondo il punto (ideologico) di vista, provengono dall'esterno fin dal primo imprinting parentale. L'integralismo autoreferenziale idealistico è caratteristico di una visione ottocentesca borghese che, idealisticamente, doveva inventarsi un uomo stirneriano per sopravvivere alla frustrazione del fallimento dell'illusione liberal-liberista.

Citazione di: bobmax il 10 Dicembre 2020, 22:30:34 PM
D'altronde dovremmo chiederci, senza più addurre scuse, cosa conta davvero in questa nostra vita.

Vivere. Esistere è un valore autogeno e autosufficiente. Col valore aggiunto della consapevolezza (qui sì il soggetto "pesa") di essere una singolarità evolutiva nell'infinito solitario silenzio dell'universo che ci circonda.
#5055
Concordo col polimorfismo amoroso già introdotto da Jacopus: amore per l'arte, la musica, la montagna, il divo, Dio (Santa Teresa docet)...  e pure con l'iter di innamoramento raccontato da doxa. A cui aggiungerei che l'attrazione nell'innamoramento erotico è totale, non soltanto fisica. Nasce da quello che gli inglesi chiamano feeling e i tedeschi Sensucht. Paolo e Francesca che si innamorano leggendo di Lancillotto e Ginevra. E' l'unio mystica tra Ulrich e Agathe nel romanzo di Musil. L'unione tragicamente mistica che dura nel tempo tra Abelardo ed Eloisa.