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Messaggi - Ipazia

#5071
L'anima "tecnicamente" viene definita psiche e la sua fenomenologia ne rivela l'indissolubilità con un corpo.  Il quale, a sua volta, nella condizione inanimata, si riduce allo stato di cadavere.

Questo è quanto, senza pretesa alcuna di assolutezze epistemiche che lasciamo volentieri ai teisti, é tutto ciò che obiettivamente possiamo dire su anima e corpo, psiche e soma, allo stato attuale della conoscenza.
#5072
Difficile, dopo un excursus storico ed epistemologico che parte dall'oracolo di Delfi e giunge fino alle psicologie moderne, affermare perentoriamente la non esistenza dell'autocoscienza con argomentazioni metafisiche di tipo sillogistico bianco/nero incapaci da sempre di ragionare secondo una polidimensionale logica dialettica tesi-antitesi-sintesi che è la logica che meglio si attaglia alla dimensione antropologica.
#5073
Tematiche Spirituali / Re:Marcione, un eresiarca ?
06 Dicembre 2020, 12:17:49 PM
E con la cristianissima Isabella di Castiglia come la mettiamo ? I pogrom cristiani contro gli ebrei cominciarono nell'Alessandria del IV secolo che vide anche la morte cruenta di Ipazia; e da allora, a correnti alterne, non sono mai cessati.
#5074
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Individuo e società
06 Dicembre 2020, 12:06:53 PM
Se hai avuto contatti con luoghi pubblici hai frequentato la società a tua insaputa. Kafkiana finchè vuoi, ma sempre società rimane.
#5075
Citazione di: and1972rea il 06 Dicembre 2020, 11:47:31 AM
Citazione di: Ipazia il 03 Dicembre 2020, 20:11:08 PM
"Indipendentemente dal corpo e dalla sua matericità" è un azzardo insensato, visto che basta un corpo malfunzionante perchè il cogito/anima annichilisca.

Così come è assai ardito dedurre che dentro all'abitacolo della mia auto, questa mattina, non vi fosse nessuno per il solo fatto che la chiave d'accensione girasse a vuoto ;posso affermare con certezza che il malfunzionamento della mia macchina non ha per nulla annichilito il cogito/anima che , anzi, dentro a quella macchina si espresse, inascoltato ed invisibile a chiunque, in tutto il suo disappunto...

Il paragone non regge perchè auto e guidatore sono entità distinte, contrariamente all'unità psico-somatica che costituisce un indivisibile individuo umano.
#5076
Citazione di: bobmax il 06 Dicembre 2020, 08:35:52 AM
Citazione di: Ipazia il 06 Dicembre 2020, 07:48:18 AM
Citazione di: bobmax il 05 Dicembre 2020, 19:23:30 PM
Solo tu, in perfetta solitudine, senza alcun principio a cui appellarti, puoi affrontare il nichilismo.
Affermando: il Bene è!

Solo tu, in (im)perfetta condivisione con i tuoi simili, senza alcun principio eterno a cui appellarti, puoi affrontare il nichilismo.
Affermando: il bene é ...

Sì, è lo stesso.

Perché nel momento in cui lo affermi non ci sei più.

L'esistenza, che è comunicazione, dissolve l'involucro dell'io.

Non c'è più un io, non c'è più l'altro.

L'involucro dell'io lo lascio a Stirner e alla borghesia evolutasi nell'arrembante capitalismo. Già il fondatore della psicologia moderna, sviluppo della riflessione cartesiana sul pensiero, collocò l'io (res cogitans) quale sintesi dinamica, più o meno riuscita, tra una res extensa naturale (es) ed una res extensa sociale (super io). Sintesi, non contrapposizione manichea metafisica.
#5077
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
06 Dicembre 2020, 08:35:34 AM
Ritornando alla discussione principale su Cartesio da altri topic sull'anima e sul dubbio (immanente e trascendente), e replicando all'ultimo post di davintro, è indubbio lo snodo metafisicamente evolutivo della centralità posta da Cartesio al rapporto cogito/essere. Lo sdoppiamento eventuale di tale snodo, anche solo per i nomi citati da davintro, evidenzia lo sbilanciamento tra il grande fiume della tradizione immanentista ed il rivolo della restaurazione animistica in un iperuranio di anime cogitanti che rimanda al classico medello creazionista.

Anche il dualismo delle res è un rilancio verso il superamento del monismo animistico della Genesi, subordinante il mondo alla volontà umana su mandato di quella divina. La res extensa acquista, dopo Cartesio, una sua (conoscibile) autonomia, che il sars-cov-2 ci rammenta quotidianamente.
#5078
Citazione di: bobmax il 05 Dicembre 2020, 19:23:30 PM
Solo tu, in perfetta solitudine, senza alcun principio a cui appellarti, puoi affrontare il nichilismo.
Affermando: il Bene è!

Solo tu, in (im)perfetta condivisione con i tuoi simili, senza alcun principio eterno a cui appellarti, puoi affrontare il nichilismo.
Affermando: il bene é ...
#5079
Capisco che l'anima/psiche sia un chiarissimo oggetto del desiderio, più colonizzante di quello che agisce sul corpo femminile, ma arbitrare a favore del dominio religioso sull'anima mi pare un tantino scorretto oltre che retrodatato. La lezione di Cartesio è quella di un'anima che si sgancia dalla religione.
#5080
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
05 Dicembre 2020, 18:34:45 PM
Citazione di: Donalduck il 03 Dicembre 2020, 20:17:16 PM
Citazione di: Ipazia il 23 Novembre 2020, 10:05:25 AM
Qui subentra appunto la "gerarchia" epistemologica cui accennavo sopra. Se confronto l'impronta del cane col cane in carne ed ossa, al fantasma subentra la realtà. E posso fare altrettanto col cervo, lupo, capriolo, cavallo (ferrato),... Se invece mi imbatto nel fantasma della parola di una divinità riportato in un testo scritto da un umano il fantasma divino rimane tale.
Tu supponi che il cane in carne e ossa esiste e venga individuato, e che le impronte corrispondano alle zampe del cane. Ma questo, in generale , non accade, e il cane resta immaginario.

Allora siamo messi davvero male, considerato che tutte le nostre conoscenze di basano sullo studio di "impronte"

CitazioneE torniamo alla problematicissima definizione di realtà, se non relativizzata a un preciso contesto. Un cane è più reale di un pensiero? Non direi proprio. Sono altrettanto reali ma non appartengono alla stessa "dimensione" o  "sistema" o "contesto" di realtà. La realtà psichica e quella fisica sono interrelate ma non sono la stessa cosa, non sono governate dalle stesse leggi, anche se interagiscono tra loro. E il fatto che la nostra unica esperienza sia vivere contemporaneamente queste due realtà che non si possono considerare né unite né separate a me suggerisce, anzi mostra, l'irrudicibilità del paradosso dell'esistenza, quello che rende velleitarie (anche se istruttive) tutte le ricerche di "verità ultime".

Concordo sull'illusorietà delle "verità ultime", ma qui non si tratta di stabilire se è più reale un cane, Paperino o Dio, ma di posizionarsi al livello di realtà dell'ente considerato. Se mischiamo i piani arbitrariamente tutta l'episteme, e l'ontologia che la segue, annichiliscono e si precipita nell'insensatezza.

Citazione
CitazioneTornando alla "gerarchia" o specificità, se preferisci, degli ambiti ontologici, i concetti soggetto-oggetto sono indubbiamente più antropologici degli enti semantici cane-gatto. E' l'astrazione tipica del concetto che fa la differenza tra un referente reale ed uno astratto.
Qui persiste l'uso del termine "realtà" come se avesse un referente definibile e non ambiguo. A parte questo, non sono d'accordo nel definire soggetto e oggetto come concetti riferiti all'uomo. Come rilevavo prima, se si ragiona così tutto è antropologico, compresa la matematica. Per me soggetto e oggetto sono concetti che stanno alla base di qualunque possibile concetto di realtà per il semplice fatto che una res, una cosa, può essere tale solo per un soggetto interpretante, e un soggetto può essere tale solo in quanto percettore e interprete di una realtà. E' un gatto che si morde la coda, ma questa circolarità è quanto di più fondamentale possiamo estrarre, o astrarre, dalla nostra esperienza (che è l'unica fonte della nostra conoscenza).

Il referente è dato dal piano del discorso: reale, fantastico, mitologico,... Soggetto e oggetto funzionano solo in un ambito rigorosamente relativistico dopo aver delimitato con precisione la sezione di realtà "oggetto" del nostro discorso, all'interno del quale posso individuare soggetti e oggetti. Il chirurgo oggetto della mia contravvenzione potrebbe diventare (malauguratamente) il soggetto dell'operazione chirurgica che da soggetto multante mi trasforma in oggetto paziente.

Citazione
CitazioneSi può legittimamente ragionare di soggetto ed oggetto ma bisogna definire rigorosamente il campo di esistenza, il contesto, in cui agire queste due figure concettuali per non cadere in Soggetti e Oggetti postulati in senso assoluto, la cui evidente irreperibilità spalanca le porte al Nulla metafisico e alla notte in cui tutte le vacche sono sembrano nere. Da tale pretesa (e pre-tesi) metafisica ci può salvare una dose razionale di sano relativismo.
Soggetto e oggetto non sono postulati in senso assoluto, ma in relazione al nostro concepibile. Di assoluto si può solo parlare in termini poetici, mistici, allusivi, non razionali. Io dico che qualunque definizione di realtà deve fare i conti con soggetto e oggetto e se tenta di prescinderne, lo fa fraudolentemente o illusoriamente, ignorando o cercando di sminuire (magari con la parolina "epifenomeno") qualche aspetto della nostra esperienza. E non dobbiamo dimenticare che in questa stessa esperienza hanno una parte di rilevo l'ignoto, il misterioso, il paradossale, che nessuna scienza o conoscenza ha se non superficialmente intaccato. Liquidare il mistero del soggetto e dell'oggetto, dello psichico e del fisico parlando di "entità irreperibili" (quindi da ignorare?) che "spalancano le porte al nulla metafisico" mi sembra solo un modo per aggirare il problema e non voler vedere l'elefante seduto sul divano del salotto (senza sfondarlo).

Ripeti il mio stesso concetto sui limiti del binomio soggetto-oggetto inserendo il cigno nero che mi pare ridondande rispetto al ragionamento. Se trovo nel salotto un elefante che sta seduto sul divano del salotto senza sfondarlo vedrò di studiare il fenomeno. Ma finchè non mi capita, dò per scontato che l'elefante si siede sulla poltrona sfondandola dopo aver sfondato pure un muro per entrare.

Citazione
CitazioneNulla in contrario al sostituire l'oggettività con l'intersoggettività. Anzi: tale spostamento semantico toglie l'aura sacrale con la maiuscola davanti al concetto medesimo. Ma bisogna prestare attenzione al piano inclinato delle vacche nere perchè non tutte le deliberazioni intersoggettive si equivalgono. Il vaso di Pandora nol consente. C'è una gerarchia, o specificità, ontologica, epistemologica ed etica da rispettare anche quando ci si avventura nell'intersoggettività.
Certamente il compito delle nostre menti è mettere un ordine, anche gerarchico, nel flusso di informazioni che vi giungono. Ma c'è modo e modo di concepire e applicare le gerarchie. Se si tratta di stabilire che la rappresentazione di un concreto oggetto fisico è subordinato alla percezione (e quindi all'esistenza fisica) di quell'oggetto va bene, questo permette di distinguere un ricordo da una fantasia. Se si cerca invece di subordinare in generale la dimensione psichica a quella fisica o viceversa entriamo nel campo dell'arbitrio ingiustificabile.

La gerarchia è data dal fatto che la realtà non fa sconti a chi non la prende sul serio confondendo i suoi piani. La subordinazione è materia neuropsicoscientifica laddove, senza pretese di "ultime verità" scientistiche, si cercano di stabilire le relazioni causali.
#5081
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Individuo e società
05 Dicembre 2020, 17:54:28 PM
Mai entrato in un ufficio, esercizio o diversamente luogo pubblico ?
#5082
Citazione di: baylham il 04 Dicembre 2020, 17:48:21 PM
L'essenza dell'individuo è il corpo, non l'anima. Non c'è nulla di più identificativo, identitario, originale del corpo di un individuo, di cui al massimo può esistere una copia: riconosco, distinguo Alberto da Francesco dal suo corpo, non dalla sua anima.

"Essenza" è un concetto filosofico assai opinabile e ognuno tende a ritenere essenziale ciò che il suo pensiero considera tale. Nulla prestabilisce un privilegio di essenzialità per l'aspetto fisico. Se l'individuo di cui trattasi è un umano l'essenza non può essere il corpo, condivisibile con ogni essere vivente, ma la sua anima/psiche pensante e parlante, decisamente più caratterizzante della specificità umana.

CitazioneNon capisco poi come si passi dall'esistenza del pensiero all'esistenza dell'anima.

Se per anima intendiamo quello che i greci e la scienza moderna chiamano psiche, il pensiero ne è una manifestazione. Basta togliere i numi dall'anima e la cosa non è poi così sorprendente.

CitazionePensiero che va distinto dai suoi contenuti. Pensiero che è effetto di una lingua.

Per pensiero si intendono molte cose diverse e un buon approccio fenomenologico non guasta, ma che sia effetto di una lingua ne dubito, altrimenti potrei pensare solo i pensieri di cose cui sia stato attribuito un nome.
#5083
Tradotto da Gaber: "se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione". Le tre dimensioni non perdonano, ma neppure la quarta. Basta vedere come i nostri politicanti hanno seguito per mesi l'idea dei banchi a rotelle mentre lo spaziotempo virale intenzionava bulimicamente i mezzi di trasporto degli studenti.
#5084
La differenza tra il binomio pianista-piano e psiche-soma è che il pianista può cambiare piano ma la psiche non può cambiare soma. L'unità psicosomatica è separabile dal punto di vista funzionale, ma non nella sua "essenza" fisiologica che rimane indissociabile. Il pensiero/cogito è una funzionalità psichica all'interno di una unità individuale indissolubile. Almeno per ora. In attesa che le "diavolerie" tecnoscientifiche modifichino - il che è teoricamente possibile - anche questo dato-di-fatto, traghettando l'"anima" da un contenitore all'altro. Neppure integralmente biologico o umano.
#5085
"Indipendentemente dal corpo e dalla sua matericità" è un azzardo insensato, visto che basta un corpo malfunzionante perchè il cogito/anima annichilisca.