Ci si occupa di ciò che argomento della discussione: la morte del corpo fisico. Rispetto al quale, e all'anima, si potrebbe parafrasare:
Mors corporis semper certa est, mors animi numquam.
Mors corporis semper certa est, mors animi numquam.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: coscientropia il 01 Maggio 2024, 21:26:14 PMciao, PensarbeneLa nostra visione dell'universo è bidimensionale e questo crea grossi errori di valutazione il primo dei quali furono le costellazioni e l'astrologia.
credo tu abbia confuso la durata dell'evento con il tempo di arrivo.
Ipazia, non darei per certo il valore di 13 miliardi di anni-luce per la dimensione dell'Universo dal Big Bang, credo che il futuro ci preservi sorprese
Citazione di: Jacopus il 01 Maggio 2024, 18:15:16 PMNon a caso il materialismo storico fu concepito come una sorta di passaggio meccanico ed inevitabile da uno stadio all'altro (la storia, ancora una volta, si è fatta beffe anche di questo determinismo).
Tenere salda la possibilità del libero arbitrio in un mondo che va governato da un'etica del bene è una delle tante aporie che dovrebbero essere perseguite e che rendono la vita umana così inaspettata e comunque anche "tragica". Se ci si rifugia nel divino o nel determinismo scientifico, invece tutto diventa più semplice e possiamo scrollarci di dosso il peso delle nostre scelte, abbandonando però il mandato di Ulisse, ovvero il mandato della cultura europea nel suo nucleo più profondo.
Citazione di: Koba II il 01 Maggio 2024, 11:44:30 AMSecondo me la questione va divisa in due:
1) punto di vista prettamente filosofico: libero arbitrio vs determinismo.
Ovvero, di fronte a due alternative il soggetto può realmente scegliere A piuttosto che B (indipendentemente da che cosa sono A e B), oppure ci deve sempre essere una causa che ineluttabilmente determina la scelta di una delle due?
2) punto di vista sociale, storico, ambientale: quali sono i condizionamenti che vengono esercitati sul soggetto e che lo conducono spesso a "sbagliare" (in senso esistenziale).
Voi state discutendo essenzialmente il punto 2).
Naturalmente si può ritenere il punto 1) privo di interesse, o scontato (cioè si da per scontato che un Io puro, diciamo così, fuori dal tempo, o in situazioni limite in cui i condizionamenti siano assenti, sia sempre libero di scegliere).
Tuttavia andrebbe seriamente affrontato. Andrebbe proposta non dico una confutazione del determinismo, ma almeno un'argomentazione un po' più solida dell'indicare la semplice evidenza dell'esperienza della libertà.
Vi sfido a farlo.
Citazione di: Pio il 30 Aprile 2024, 08:38:29 AMTutti vedono come attacchi alla propria persona/autorità le critiche . Vi ricordate gli scienziati virologi durante la pandemia come si imbufalivano? Non solo i filosofi (da forum), l'essere umano in generale si identifica con il proprio pensiero e convinzioni. Non necessariamente è un difetto: l'alternativa è identificarsi in toto con il pensiero altruiC'era dell'altro dietro le virulente sceneggiate dei virologi covidemici: tanto concretissimo denaro sonante con prebende ad hoc. Pensare che fosse solo una malgestita questione di coscienza è un insulto alla coscienza.![]()
La differenza credo la faccia come poi gestiamo interiormente l'opposizione al nostro pensiero. I caratteri tendenzialmente autoritari o prepotenti di solito non la gestiscono bene.
Citazione di: Il_Dubbio il 29 Aprile 2024, 09:56:07 AMLe altre forme, tipo la coda del cane o quella del gatto, che per noi può essere un segnale riconoscibile perchè abbiamo studiato i cani e i gatti, mancano di un soggetto che consapevolmente tenta di spedire un segnale.
Quindi non si può parlare di linguaggio degli animali.