Citazione di: Phil il 26 Gennaio 2024, 14:51:49 PMIn realtà è il contrario: se le logiche vogliono eliminare tale (apparente) contraddizione devono anzitutto considerare il soggetto, colui che, come accennavo, compila le variabili astratte, dando loro sia un senso che, soprattutto, un referente concreto. Se l'auto è anche una casa e anche una spesa e anche un'alcova amorosa, siamo sempre alla tautologia A = A, dove per «A» si intende «auto, casa e alcova amorosa». Per un altro parlante la medesima auto è una minaccia? Bene, siamo sempre ad A = A, ma questo secondo parlante assegnerà ad «A» il valore di «minaccia». E così via.Mi sento molto in linea con la tua esposizione, infatti avevo risposto a Pio dicendo che:
Citazione di: Alberto Knox il 26 Gennaio 2024, 11:41:11 AMLe Regole logiche devono tenere conto del soggetto qualora tali regole devono esprimere un principio di identità.Anche per il resto di quanto hai detto mi sento perfettamente in linea logica . Ma la nostra linea logica non è la logica di Hegel evidentemente, ma è della logica di Hegel che noi adesso vogliamo andare a capire , se è giunto ad affermare "la contraddizione è la regola del vero e la non contraddizione del falso" deve esserci una buona motivazione. La logica di Hegel si divide in una triade , ovvero la logica dell essere, dell essenza e del concetto. Ed è la logica dell essenza che asserisce che il principio di identià secondo cui A =A non esaurisce in se stesso l'identità . Per cui identità non passa soltanto per l affermare sì ad A=A, un identità non si autoafferma e dunque non si autoriconosce in profondità attraverso il principio di identità. L'identità vera non è quella di A=A , ma l'identità vera è quella di A=A che passa attraverso il contrario , dunque passa attraverso a "non-A"e dunque il principio di non contraddizione vale , anzi è quell antitesi che ci permette di arrivare alla vera identità , la vera identità è un passaggio da A=A attraverso il principio di non contraddizione e quindi attraverso un principio di negazione di A . io ho A e poi ho la contrarietà di non-A e crea appunto un principio di non contraddizione perchè A non potrebbe essere uguale e diverso da B allo stesso tempo e tanto meno non può essere uguale e diverso da se stesso allo stesso tempo . Invece Hegel ci dice che il principio di identità A=A è il punto di partenza interno alla riflessione sull essere (perchè l'essenza è identitaria dell essere) parte da A=A , nega A attraverso non A e rigiunge a conoscere pienamente come è A. Dunque la logica dell essenza studia il pensiero attraverso una riflessione ma la riflessione contempla una critica del principio di identità A=A e dunque contiene una dinamica dialettica triadica che ci porta ad una vera comprensione dell identità di A attraverso la sua negazione , ovvero attraverso la sua contraddizione. In questo senso, il principio di contraddizione è la regola del vero. la ragione riesce a tenere insieme gli opposti in questo loro rapporto contraddittorio, supera la contraddizione e la risolve.