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Messaggi - Jacopus

#511
Pio. Il passaggio maschio/femmina è un continuum. Esistono maschi più maschi di altri, che sono comunque maschi. Questa distinzione netta maschio/femmina è funzionale ad un mondo intollerante. Detto questo, la mia risposta alla tua domanda:
"Ne vale la pena?" è sì. Perché prima di arrivare a 60 anni ci sono tutti gli anni precedenti, che se non si vivono bene, sono comunque un inferno, fino al punto del rischio autolesionistico (comprensivo di tossicidipendenze e suicidario). Servirebbe una società meno integralista e meno falsamente bigotta, per il rispetto di tutti quei diritti che non intaccano la mia sfera di libertà. Se una persona abortisce, divorzia, cambia sesso, vuole morire perché è un malato terminale, crede nel Dio Spaghetto o dorme con gli stivali, posso farmi un idea su di lui, ma devo tutelare la sua libertà.
#512
Phyrosphera, nel primo intervento, scrive molte cose interessanti, nel senso che sono indizi di un percorso e di un processo, che agli occhi di Phyrosphera è negativo, mentre per me ha aspetti più positivi che negativi. Partiamo dall'etica del viandante. Galimberti richiama la filosofia di Heidegger, per il quale è necessario abbandonare ogni "Grund" perché in esso c'è sempre un "Abgrund". (Fondamento vs Abisso). In questo processo vi è anche l'abbandono di ogni identità di genere, poiché la scelta umana si emancipa da ogni Grund, anche da quello biologico. I fondamenti sono in crisi ma si tratta di una crisi emancipativa, poiché ogni giusnaturalismo è una catena che l'umanità (o meglio una parte dell'umanità) è costretta a sopportare. Dio, il patriarcato, le tradizioni, il genere, il sangue, la terra, il partito, il piccolo padre, il Conducator, il nihil sub sole novi, L'homo homini lupus, il liberalismo come supposta legge naturale, sono tutte dimensioni che si collegano per sottomettere l'uomo a supposte regole "fondanti", Grund, che incatenano l'umanità. In questo basso continuo è però presente una melodia che è quella della ricerca di una umanità adulta che cerca in essa la propria autonomia. Un "Grund" non più situato in modo alienante al di fuori di essa. È in questo percorso ben ci sta anche il patto modificato fra Adamo e Gesù. Affinché però questo processo sia davvero emancipatorio "bisogna studiare". L'umanità deve essere preparata altrimenti si rischia di oscillare fra revanchismo fondativo (ad esempio sovranismo), cacofonia (social digitali) e timidi segnali di ricerca autonoma di senso come spera Galimberti e prima di lui, Heidegger. È chiaramente tutto ciò è il piano ideologico di un conflitto legato al dominio materiale e chi domina e non mollerà facilmente la presa se non c'è coscienza collettiva di questi passaggi.
#513
Citazionevisto che di solito l'etica si fonda su convinzioni religiose.
A quando la ricostituzione della Sacra Inquisizione? Che di solito l'etica di fonda su convinzioni religiose è di una supponenza incredibile. I cinesi evidentemente non hanno etica così come la metà della popolazione europea, che si professa atea o agnostica. Le carceri in Italia dovrebbero avere almeno 20 milioni di posti letto.
#514
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
09 Aprile 2024, 23:12:10 PM
Bell'intervento Alberto. La frase di Heidegger è molto nota e ripetuta spesso ma ciò non toglie che sia anche molto vera. La tecnica nasce dal linguaggio? Direi di sì. La tecnica è solo "male"? Direi di no. Senza tecnica, stasera non avrei mangiato delle deliziose linguine al pesto ma una sbobba inguardabile (e sarei già stato fortunato).
Linguaggio e tecnica sono ambivalenti, e forse non riusciamo ancora a gestirli bene, poiché l'uomo è un animale non ancora del tutto stabilmente determinato (Nietzsche).
#515
La pena di morte è il solito slogan di questi personaggi politici, che pompano sulla polarizzazione sociale, come "istrumentum regni". Dispositivo vetusto che rinasce a causa dell' arretramento culturale generale e più accentuato in Italia. Due sono le ragioni principali per superare la pena di morte, la prima è morale. A partire da Hobbes, uno dei padri dell'assolutismo, la nostra delega di potere ad organi sovracostituiti ha il limite della intangibilità del nostro corpo biologico (altro istituto nobile, l'habeas corpus). Un potere che ha il potere di vita e di morte non si distingue in nulla rispetto al ladrone (Agostino). I meccanismi mimetici della società inoltre sono tali che, con l'adozione della pena di morte aumenterebbero inevitabilmente le morti in carcere o in caserma, perché la vita umana è diminuita di valore. Senza contare i processi di polarizzazione che una pena del genere mette in campo.
Tutto ciò dal punto di vista teorico/filosofico/sociopsicologico.
Da un punto di vista pratico, la musica non cambia, per due ragioni principali: i condannati a morte sono sempre appartenenti alle classi povere, mentre viene applicata di rado ad appartenenti delle classi al potere ( tranne in casi particolari di guerra intestina di potere). La seconda ragione ancora più prosaica consiste nella dimostrazione storica ormai accertata che nei paesi dove è applicata la pena di morte i reati gravi non solo non diminuiscono ma addirittura aumentano. In realtà la pena di morte è un retaggio del principio della vendetta, che passata dai clan e dalle tribù, ogni tanto qualche politico per una manciata di voti vorrebbe riesumare. In realtà la proposta di legge adatta sarebbe quella di escludere candidati politici che fanno questo tipo di proposte.
PS: sugli argomenti di Eutidemo sul caso specifico sono completamente d'accordo.
#516
Tematiche Filosofiche / Il linguaggio
07 Aprile 2024, 23:38:12 PM
Cos'è il linguaggio? Ad un primo livello è la rappresentazione simbolica (di solito fonetica, ma esiste anche la lingua dei segni) dì qualcos'altro. La parola "ponte" indica il "ponte" reale che attraversiamo. A questo livello di rappresentazione simbolica il linguaggio e successivamente la sua registrazione (scrittura), sono stati essenziali per lo sviluppo e il progresso di homo sapiens. Non credo che vi sia invenzione più importante di questa.
Ad un secondo livello però, il linguaggio ed ancor di più la scrittura, non sono più soltanto una efficace mappa della realtà ma diventano a loro volta strutture di una realtà parallela. Al punto che si può scrivere e parlare di mondi del tutto irreali come quello di Harry Potter o quello di Frodo Baggins. Da mappa della realtà il linguaggio/scrittura diventa mappa di una mappa, creando il primo prototipo di realtà virtuale. A questa dimensione è forse possibile ricondurre il potere "magico", che nelle società tradizionali veniva attribuito in particolari occasioni o secondo particolari procedure alla parola. La parola che crea il mondo: "all'inizio era il Verbo". In questa duplice funzione sta l'ambiguità del linguaggio/scrittura: mappa che trasmette il sapere, rendendoci così virtualmente immortali come specie e permettendoci il ns sviluppo straordinario, ma anche mappa di mappe e quindi possibile realizzazione di labirinti virtuali o Torri di Babele, dalle quali diventa impossibile distinguere la realtà che originariamente il linguaggio/scrittura serviva a mappare.
#517
Attualità / Re: Il nuovo kippur
04 Aprile 2024, 19:49:55 PM
La democratura di Israele sta devastando un pezzo importante di mondo. Immaginate quanta rabbia si sta accumulando a Gaza. Una rabbia che si estinguerà solo fra generazioni, poiché non vi è e non ci sarà un riscatto come accaduto al popolo ebraico. Una rabbia che diventerà integralismo, violenza da strada, tossicodipendenza, violenza intra familiare, autolesionismo, e che importeremo in quantità, provocando ulteriore destabilizzazione e quindi demagogia in Europa. L'unica opzione sensata per Israele ora è ottenere la pax romana.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ubi_solitudinem_faciunt,_pacem_appellant
(Mode Sarcasm - Off)
#518
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
03 Aprile 2024, 20:43:11 PM
Io vorrei qualcuno che mi spiegasse come fa uno stato di 40 milioni di abitanti e grande come la Francia a sconfiggere in una guerra convenzionale uno stato di 200 milioni di abitanti e con l'estensione massima fra gli stati del mondo. O la Russia si sconfigge da sola con una guerra civile oppure non può essere sconfitta dalla sola Ucraina, pur in presenza di aiuti generosi. È una domanda reale, non retorica, perché io davvero non riesco. L'unica strategia possibile è quella di puntare ad una rivolta all'interno come nel 1917. Le alternative sono o una guerra mondiale o la vittoria russa.
#519
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
03 Aprile 2024, 15:31:18 PM
Penso che alla Russia stessa non convenga acquisire tutta l'Ucraina, sia per gli effetti negativi a livello internazionale, sia perchè avrebbe a che fare con un secondo Afghanistan ancora più devastante, date le linee di rifornimento che passano direttamente attraverso la Polonia, acerrima nemica della Russia. Pertanto, al momento opportuno, prima che il filo si spezzi, i confini si ricomporranno dove la spada avrà deciso, visto che gli Ucraini sono stati poco previdenti e non hanno adottato la stessa politica che invece ha adottato l'Italia per l'Alto Adige (che in realtà è SudTirol, abitato da popolazioni tedesche fin dai tempi delle invasioni barbariche.)
#520
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
03 Aprile 2024, 12:57:07 PM
Ma infatti Niko a questo si arriverà, prima o poi: all'acquisizione sul campo delle province orientali alla Russia. Risultato che si poteva ottenere anche, non dico subito, ma dopo il primo anno di guerra certamente si. Il vantaggio geopolitico che si è ottenuto (sulla pelle di russi ed ucraini) è però importante, dal punto di vista statunitense. Ovvero il logoramento della forza militare convenzionale della Russia, alla quale serviranno anni per tornare ai livelli pre-2022 e l'indebolimento delle società europee e dell'Unione Europea, che ha perso il legame commerciale con la Russia, ha dovuto subire una inflazione localizzata solo in Europa ed ha platealmente dimostrato di non aver alcuna posizione autonoma o quando l'ha avuta è stata senza alcuna forza di persuasione. I veri vincitori di questa guerra, comunque vadano le cose, sono gli USA e la Cina, fatto salvo per lo scenario apocalittico, che non prevede nè vincitori nè vinti.
#521
CitazioneMa è quello che hai appena fatto.
E comunque è il contrario di quello che dici tu: nella grecia il SINGOLO è TUTTO.
Assolutamente no. Neppure in Platone vi è questa concezione. Ma se parliamo di Pensiero greco antico niente di più lontano. Il pensiero greco antico può essere rappresentato in modo sintetico attraverso la ideazione del "tragico", nel quale si abbandona il pensiero paranoide polarizzante del chi vince e chi perde. Il pensiero tragico ci espone ai vincoli della relazione sociale, alle sue antinomie, al suo disperato tentativo di risolvere in modo sempre provvisorio i conflitti, attraverso la lente della giustizia, dell'equità, del bilanciamento dei valori. Il tragico è la connessione sociale per "adulti". È il mondo post-edipico, che non può fondarsi sul
Singolo, ma sulla tensione ineliminabile fra singolo e società. Senza questa premessa del tragico, non sarebbe possibile neppure pensare ad un concetto rivoluzionario
Come quello di democrazia, concetto inviso sia da Platone che da Aristotele, i quali non sono però il pensiero greco tout/court. Il pensiero greco è un universo nel quale si muovono molti fili che possono spiegare anche la storia odierna ed uno che mi sembra fondamentale è proprio il filo del " tragico", assai distante dalla visione dell'Uno (e un popolo così, infatti, poteva essere solo politeista).
#522
Attualità / Re: Il nuovo kippur
01 Aprile 2024, 22:31:29 PM
Citazione di: anthonyi il 01 Aprile 2024, 21:40:33 PMC'é bisogno di essere ideologicam ente direzionati per credere che una bufala come quella dell'aereo che mitraglia i gazarini in fila per il pane sia vera.
Israele sta sicuramente facendo degli errori, a Gaza, soprattutto mediatici, ma tra gli errori e i crimini c'é una bella differenza.
Gli israeliani hanno certamente sparato su una folla, ma lo hanno fatto perché stava assaltando i camion, un errore, certamente, ma che non ha nulla a che fare con crimini di guerra, genocidio, comportamenti nazisti, dei quali gli israeliani sono ingiustamente accusati. E molti di coloro che oggi gli fanno questa ipocrita morale il 7 ottobre scorso hanno stappato lo spumante, o quanto meno sono stati indifferenti rispetto alla ferocia dei crimini (perché quelli di hamas sono crimini dolosi) compiuti.

Perché pensi che chi critica oggi Israele abbia stappato spumante o sia rimasto indifferente, al momento della strage perpretata da Hamas? Personalmente ho ammirato e continuo ad ammirare la cultura e la societa Ebraica. Mi sono formato soprattutto attraverso i pensieri  di ebrei. Una violenza non ne giustifica però un'altra, specialmente se reiterata nel tempo e sproporzionata rispetto all' offesa ricevuta. Inoltre uno stato non può replicare con gli stessi sistemi di una organizzazione terroristica. In questo modo  viene meno lo stesso concetto di stato di diritto. Vediamo se Israele in questa sfida sceglierà il modello asiatico o quello occidentale. È comunque necessario separare quello che sta facendo un ceto politico, appoggiato da una parte della società da Israele e dall'ebraismo ( idem per Hamas e Palestina). Solo se siamo attenti ad evitare queste polarizzazione possiamo sperare di trovare un giorno la pace in quei posti.
#523
È il mondo che funziona e che deve funzionare. In questo senso il nostro mondo non è così distante da quello di Eichmann. Non si tratta più di capire cosa è giusto ma cosa funziona ed essendo il mondo della tecnica fondato sulla ricerca di ciò che funziona, la domanda su cosa è giusto diventa anacronistica. La guerra paradossalmente diventa un modo comprensibile di ritorno all'umano. Un tentativo però destinato al fallimento, poiché anche nella guerra diventa principale il discorso su cosa funziona meglio, che corrisponde al cosa è giusto.
#524
Caro Mauro Pastore.
Te la puoi cantare e suonare come vuoi ma quando attacchi in modo protervo e intransigente le "persone" e non argomenti le tue idee, che restano dei proclami bigotti, è ovvio che eviti il confronto, che non fai filosofia ma semplice dottrina teologale. Prova a rileggere i tuoi interventi , se non credi a quello che dico. Io ora ti sto pagando con la tua stessa moneta ma non è il mio stile.
#525
CitazioneFarsi dei dogmi sbagliati e poi convincersi di non averne, è una strada tragica che può percorrere il pensiero, che porta a una condizione peggiore della cattiva superstizione.
Scrivere in modo dozzinale e presuntuoso del pensiero di una persona che non si conosce è tipico di coloro che sono dogmatici e superstiziosi. Se cerchi il battibecco insulso non è questo il posto per praticarlo. Cerca di elaborare un pensiero e argomentare, a sparare sentenze sono tutti buoni e più buoni degli altri coloro che hanno un atteggiamento poco incline al confronto.