Citazione di: Marco Dolivo il 16 Maggio 2016, 13:59:44 PM
L'agnostico è una persona che non sa e quindi definendosi agnostico si pone davanti al problema in maniera aperta, pronta magari a cambiare idea. Non ha la Fede, che come giustamente accennato sopra, è di chi si Affida ad un sapere esterno. L'agnostico è una persona che preferisce non sapere nulla che non sia da lui vagliato e confutato.
Penso che questa sia la soluzione più onesta da prendere. L'Ateo invece da per scontato che nulla di trascendente possa esistere e quindi si pone davanti al problema con una chiusura "Non c'è nulla punto e basta".
Se ci fate caso le religioni in genere hanno dei fedeli e quindi si comportano come un genitore che ha dei figli troppo piccoli per capire. Si comporta come un genitore con un figlio preadolescente dove l'imposizione delle regole colma quella mancanza di esperienza che serve a prendere autonomamente delle decisioni e a farsi una propria idea.
Oggi, secondo me, la coscienza collettiva dentro il quale le singole coscienze fanno esperienza, è arrivata a far fare il salto ad un livello adolescenziale a molte coscienze. E come si comporta un adolescente? Comincia a mettere in dubbio gli insegnamenti dei genitori per far posto alle sue idee, si mette contro i vecchi insegnamenti a prescindere dal giusto o sbagliato. Allora ecco che molti cominciano ad allontanarsi dalla fede. Molte persone diventano agnostiche, perché la vecchia favoletta risalente agli antichi romani non gli basta più. In definitiva adesso molte più persone non si accontentano di credere per fede, ma cercano risposte che siano quantomeno plausibili. Che corrispondano e coincidano con la scienza, l'archeologia, la psicologia ecc.
Finalmente per molte persone questo periodo storico rappresenta un motivo di crescita, anche se devono necessariamente passare per l'agnosticismo o l'ateismo.
E sì, avviene, anzi è già avvenuto, esattamente quello che dice Marco Dolivo, solo che è una disgrazia non una fortuna. Infatti l'uomo che pensa di essere sapiente allontanandosi dal Signore Dio e/o mettendo in dubbio il Suo insegnamento diventa stolto senza rendersene conto. A rigore di logica, si può essere sapienti abolendo la sapienza che è il Signore Dio in persona? No.
Guardiamoci intorno e osserviamo. Vediamo un mondo tecnologico, moderno, evoluto, anche se non per tutti, ecc...., ma nell'altra faccia della medaglia ci sono: radioattività, ordigni nucleari capaci di distruggere il mondo intero, inquinamento, famiglie distrutte, genitori contro figli, figli contro genitori, indifferenza, alcool droga, giovani in larga percentuale alla deriva, assenza di principi morali, un gran da fare per pscicologi e psichiatri, matrimoni fra persone dello stesso sesso, omosessualità diffusa, ricorso ai psicofarmaci, ecc.. In America, paese altamente evoluto, da diversi anni è consentito prescrivere psicofarmaci ai bambini che abbiano compiuto anni 7, in Europa da qualche anno è lecito prescriverli ai bambini che abbiano compiuto gli anni otto. Come mai in un mondo non evoluto questi medicamenti non erano necessari e in un mondo moderno sì? Non parliamo poi delle tecniche di fecondazione assistita. Non sono questi un segni che la cosiddetta "evoluzione" ha fatto più male che bene. Si potrebbe obbiettare che sarebbe possibile far convivere l'evoluzione con il rispetto dei principi morali, ma non è così perché l'uomo tecnologico crede di sapere tutto e chi crede di sapere tutto mette tutto in discussione ed arriva all'ateismo e/o all'agnosticismo e l'agnostico, per dirla tutta, è un non credente perché non c'è una terra di nessuno. Chi non sa ha già perso la verità. Chi ha perso la verità ha perso il Signore Dio Spirito e Verità. Per questo è assimilabile ad un ateo. Chi non sa, non sa perché non sente e chi non sente non può credere. Se l'agnostico non è ateo sta correndo verso l'ateismo.
In ogni caso in questo tempo la coscienza collettiva ha fatto un salto nel vuoto e non un salto da coscienza adolescenziale a coscienza matura, perché l'uomo ha perso il Signore Dio dal suo cuore.
Se osserviamo bene l'uomo di questo tempo, ci rendiamo conto che addirittura è senza coscienza, intendendo per coscienza la voce del Signore Dio nell'uomo. Questo equivale ad una macchina senza volante, ma è un bene o un male?