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Messaggi - 0xdeadbeef

#511
Ciao Paul
Beh certo, naturalmente in questa UE la deflazione la si paga sui salari e sugli stipendi, è ovvio (mentre una
volta l'inflazione era scaricata sulla moneta). Non sottovaluterei (ed è naturalmente un eufemismo...) il ruolo
delle banche, che possono indebitarsi per somme di decine di volte superiori al capitale posseduto e, attraverso
il cosiddetto "leverage", guadagnare somme enormi (o non guadagnare, ma mai perdere, come insegna Krugman...).
Mi sembra evidente che una delle prime riforme da fare sarebbe quella di distinguere l'attività bancaria
tradizionale dalla attività finanziaria. Nessuno ci sta pensando: molto male (c'è qualcuno che dubita che i
salvataggi vadano regolarmente a debito?).
Alzare salari e stipendi sarebbe indispensabile, ma come si fa? Tutte le trattative di rinnovo dei contratti
nazionali (tutte...quel poco che ne è rimasto cioè) sono al ribasso. Le imprese non appena si vedono toccare
i privilegi (signorsì...) acquisiti nel corso degli anni se ne vanno dove la manodopera non costa un fico secco.
Di abbassare le tasse sul lavoro non se ne parla (come si fa? Alzando il debito?).
Boh, spero di sbagliarmi ma per me la situazione è, diciamo, "abbastanza" seria...
saluti
#512
A Paul
Mah guarda Paul, io non sono come qualcuno che pensa che il debito non esista, che basterebbe stampare denaro
e via discorrendo. No, il debito c'è ed è quello che è; poi come si è venuto a formare è un altro discorso...
Condivido praticamente tutto di quel che scrivi, ma credo sia un pò troppo generico; credo che voglia affrontare
troppe e complicate questioni, per cui credo più opportuno "concentrare" ed approfondire un argomento alla volta.
E' chiarissimo che l'Euro sta affossando certe economie, e soprattutto la nostra.
Non perchè esso sia stato progettato per favorire la Germania o complottismi vari; ma perchè essendo la Germania
la "parte contraente forte" nella SpA chiamata UE, di fatto essa ne gode i benefici e ne scansa gli svantaggi.
Un pò l'esatto contrario di noi, che avendo una economia cosiddetta "a basso valore aggiunto" paghiamo duramente
l'avere una moneta forte.
Per non dire poi dello "spread", vero e proprio scandalo e principale (ma non unico) indiziato della cifra del
nostro deficit.
Perchè il problema risiede essenzialmente nel fatto che la Germania di oggi non è gli USA del dopoguerra.
Allora gli USA si dimostrarono in tutto e per tutto "leader"; si assunsero gli onori e gli oneri di essere "leader".
Non così la Germania di oggi, che chiamata ad un compito storico non si è per nulla mostrata all'altezza,
dimostrando anzi meschinità e grave miopia politica (la qual cosa non mancherà di avere ripercussioni...).
Come ho più volte ripetuto, con questo io non voglio certamente dire di uscire dall'Euro e dall'Europa domattina.
Se infatti si è persone ragionevoli si riconoscono i grandi rischi legati ad una simile operazione (si riconosce
anche che il mondo è cambiato, e che un piccolo paese come il nostro sarebbe probabilmente stritolato dalla
spietata competizione internazionale), ma ciò non può e non deve voler dire chiudere gli occhi davanti a certe
macroscopiche incongruenze.
saluti
#513
A Baylam
Sono già quasi cinque anni che il debito pubblico è "stabilizzato" (attorno al 132% del PIL). Questa "stabilità"
ci costa 85 miliardi all'anno, e ci impedisce qualsiasi manovra di politica economica.
Di aumentare le entrate non credo si possa ragionevolmente parlare (a meno di non voler aumentare le tasse...);
di diminuire le spese sì, certo, ma come?
Di tagliare ulteriormente i servizi o di privatizzare ancor più di quanto non si sia fatto non credo, ancora, si
possa ragionevolmente parlare. E allora come? E già...
Come ho più volte ripetuto lungo queste discussioni, io non ho "ricette" da dare. Mi limito soltanto a far notare
certe gravissime incongruenze di chi, invece, le ricette è convinto di averle.
Soprattutto, ce l'ho con quelli che cercano di darcela a bere con idiozie tipo quella che spendiamo e sprechiamo
troppo. E discretamente (ce l'ho...) pure con quelli che predicano il mitico "mercato" come panacea di ogni male
(non è forse il mercato a ridurci finanziariamente in questo modo?).
Diciamo che sono, anzi sarei, europeista anch'io. Però questa Europa dev'essere profondamente riformata nel senso
di un cominciamento del processo che va verso una unità politica.
Avere la medesima moneta per economia così diverse è semplicemente demente. Lo "spread", ad esempio, cioè quello
che è forse il principale "colpevole" della nostra abnorme cifra sul debito pubblico è assurdo, irrazionale in
un contesto veramente comune (c'è forse spread fra il Texas e l'Arizona?).
Mi chiedo; c'è qualcuno che davvero vuole "costruire" l'Europa? Ecco, se anche c'è io non lo vedo. Perchè QUESTA
Europa non è "patria", ma tutt'al più "matrigna".
saluti
#514
Ad Anthony
Come accennavo, rilevo che dal 2007 (debito al 99,3% del PIL) al 2014 (debito al 131.8%) il nostro paese ha avuto
sempre un "avanzo" primario (tranne che nel 2009, con -0,9%, e nel 2010 con un pareggio), che complessivamente
in questi otto anni raggiunge il 12%.
Quindi, i numeri mi dicono che a fronte di un comportamento virtuosissimo nel fronte delle entrate-uscite ho
avuto risultati finanziari catastrofici.
In particolare noto che nel 2009 a fronte di un leggero disavanzo (-0,9%) abbiamo avuto un rapporto deficit/PIL
negativo per il 5,3%. Ma anche l'anno successivo non è andata molto meglio (saldo primario in pareggio e
deficit/PIL al 4,20).
La mia domanda ritengo sia chiara ed esplicita: com'è possibile, cari signori, che questi numeri dicano cose in
contraddizione?
Perchè è evidentissimo che non vi è alcuna relazione fra le spese "reali" del paese e le cifre finanziarie.
E allora ripeto: posso anche mangiare pane secco e cipolle e versare tutto lo stipendio al fisco, ma finchè le
cifre finanziarie restano queste c'è poco da sperare (come del resto in Grecia, dove NONOSTANTE mangino pane
secco e cipolle da tempo - e non metaforicamente, vedere le cifre del loro avanzo primario, prego - si vedono
costantemente aumentare il debito (anche qui controllare, prego).

A Baylam
No, l'asserzione del "genio" non è per niente corretta (corretta è semmai la sarcastica attribuzione di "genio"),
perchè se il PIL scende (come è effettivamente sceso) scende anche la cifra del saldo primario (per la quale,
a parte la lieve flessione del 2009, siamo stati bravissimi a "tenere").
Mi riservo comunque di rispondere più estesamente in una prossima occasione.

un saluto ad entrambi
#515
Citazione di: anthonyi il 25 Novembre 2018, 16:12:25 PM
0xdeadbeef, a me sembra di aver già sostenuto in un altro 3D la mia tesi, si tratta di continuare a mantenere in vita un malato un po' gracile che se mangia troppo muore di indigestione, se mangia poco muore di fame,



Gli 85 miliardi all'anno che paghiamo di interessi sul debito non ammettono sofismi.
E ripeto, è una cifra maturata in gran parte dal 2007 (99,3%) al 2014 (131,8%) senza apparente spiegazione (se
qualcuno me ne volesse dare un'interpretazione sono tutt'orecchie..).
Quindi non si tratta di un malato un pò gracile, ma di un malato tenuto in vita artificialmente per il quale non
saprei se sarebbe più opportuno tentare una terapia d'urto o lasciarlo così, sperando magari in un
miracolo (questa seconda opzione mi pare la tua...).
Sulla Germania e sull'Euro "fatto" a suo vantaggio non sono d'accordo. La Germania beneficia di un Euro siffatto
ma questo non è stato voluto intenzionalmente (di fatto questa moneta "privata" beneficia la parte contraente
forte, la Germania, ma è un discorso dicretamente complesso).
saluti
#516
Citazione di: anthonyi il 25 Novembre 2018, 14:37:10 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 25 Novembre 2018, 12:34:26 PM

La considerazione "capitale" ritengo sia questa: con questa moneta è impossibile ridurre la cifra degli interessi
passivi sul debito.

Con questa moneta, nel 2016 e nel 2017, lo stato ha pagato la cifra di interessi più bassa degli ultimi 40 anni, non so se sia impossibile ridurla, è certo che è possibile incrementarla come stanno facendo i nostri dioscuri della politica in questi mesi.
Un saluto, e W l'Italia.

Un pò Anthony mi dispiace (che tu finga di non capire...).
Sto infatti dicendoti di non avere soluzioni, e se rileggi un attimo i miei precedenti interventi con più
attenzione forse te ne renderai conto.
Dicevo infatti di essere perfettamente consapevole dell'impossibilità di attuare una politica monetaria espansiva
con la cifra del debito che ci ritroviamo (oltre che del fatto che i nostri problemo economici non sono stati
provocati dall'Euro - che però a questo punto li amplifica).
Accanto a questo ho però detto che non conosco altro modo di rilanciare l'economia se non con l'espansione
monetaria (se tu conosci un altro modo beh, lietissimo di sentirlo...).
Con queste premesse, il punto principale che sottolineavo era il seguente: visto che è impossibile perseguire
una politica monetaria espansiva con questo debito, e visto che è impossibile tagliare una spesa primaria sulla
quale già è stato fatto più del possibile, il solo modo di avere "flessibilità sui conti" è quello di ridurre
la spesa per gli interessi pregressi sul debito.
Quindi mi scuserai se sono costretto a chiederti per l'ennesima volta: come si fa a ridurre la cifra degli interessi
sul debito?
Non puoi rispondermi che nel 2016 e nel 2017 lo stato ha pagato la cifra di interessi più bassa degli ultimi 40
anni, perchè qui se non si vuol "morire" quella cifra è da RIDURRE (ti ricordo che dal 2014 il nostro debito è
stabilmente sul 132%, e non accenna a scendere nonostate gli enormi sacrifici che abbiamo sostenuto).
E allora, concludo, io non ho soluzioni (dicevo che anche uscire dall'Euro mi sembra una follia), ma non le hai
nemmeno tu (che forse pensi di averle).
E', in sostanza, come se tu fossi un medico che sta dicendo di continuare con una cura che non ha evidentemente nessun
effetto benefico.
saluti
#517
Citazione di: anthonyi il 25 Novembre 2018, 12:38:41 PM
ma che c'entra l'Europa e l'Euro?

Ciao Anthony
Come che c'entrano l'Europa e l'Euro? In quale modo pensi di ridurre la cifra degli interessi passivi sul debito?
Conosci forse un modo diverso dall'espansione monetaria per rilanciare l'economia (e quindi il PIL)?
Lasciamo perdere il "come" questo governo lo sta facendo (un "come" che lascia pure me molto perplesso), ma ti
rendi conto che l'Europa e l'Euro, impedendoti di attuare un'espansione monetaria, ti impediscono di rilanciare
l'economia e, di conseguenza, abbassare la cifra degli interessi passivi sul debito?
Non è questione di non rendersi conto che con questa cifra del debito ogni ulteriore indebitamento è follia; ma
è bensì questione di rendersi conto di come senza abbassare la cifra degli interessi passivi sul debito ogni
"sacrificio" è vano (soprattutto questo intendo dire con questo post).
In altre parole, non ti sto dicendo: "guarda, la salvezza è da quella parte", ma ti sto dicendo: "guarda che non
è nemmeno da quella in cui tu pensi che sia"...
saluti
#518
In linea di massima (giusto per non dire completamente...) concordo con quanto dice l'amico Paul.
Diciamo che avere avanzo primario da parte dello stato è sì folle, ma se si pensa che alla UE interessa che quell'
avanzo vada a coprire, seppur in minima parte, come ovvio, la cifra negativa della spesa pubblica ecco spiegato
perchè non è più tanto folle (bisogna o non bisogna fare le cose perchè: "ce lo chiede l'Europa"?).
All'amico Anthony, il quale afferma che dovremo continuare ad essere in avanzo, vorrei dire che, sì, per forza di
cose dovrà essere così, ma se ci mettiamo in testa di pagare 1000 euro al mese di mutuo spegnendo non appena
possibile la luce del corridoio stiamo freschi (non so se mi spiego...).
Voglio dire, possiamo (e probabilmente dovremo) mangiare pane secco e cipolle, e versare gran parte delle nostre
entrate al fisco, ma per pareggiare quegli 85 miliardi annui di interessi passivi ci vorrà ben altro.
Ripeto quindi la domanda: come si fa a ridurre la cifra degli interessi sul debito? Perchè è chiaro anche ai ciechi
che finchè non si riduce quella non si va da nessuna parte.
Adesso guardate, io non sono certo di quelli che dicono di uscire dall'euro domattina, ma è chiaro che questa moneta,
così come è andata strutturandosi, fa da amplificatore dei nostri annosi problemi (non li crea, beninteso, perchè
già c'erano prima e ci sarebbero anche una volta usciti - e bene fa l'amico CVC a sottolineare questo aspetto).
Oggi come oggi, mi risulta che la percentuale di titoli di stato sul mercato internazionale sia scesa (mi sembra si sia
al 30%). Non prendiamo a riferimento l'ultima deludente asta (che comunque un preciso significato politico ce l'ha),
perchè la "riconquista" del debito pubblico da parte degli italiani è un processo che dura da un pò.
Questo però, come ovvio, non si traduce in minor volatilità o speculazione, perchè alla fin fine i tassi sono quelli
(si traduce semmai in "inquietanti" dichiarazioni circa la solvibilità del debito da parte degli italiani...).
No, il problema è sì la nostra economia in generale, che non ha mai saputo organizzarsi per far fronte alle "nuove
sfide della globalizzazione" (davanti al mercato globale i nostri capitalisti si sono mostrati per quel che valevano,
cioè poco); ma è stata anche una moneta, l'euro, che di fatto è stata pilotata dalla Germania e dai paesi del nord
allo scopo di perseguire i loro fini particolari (su questo punto concordo davvero in maniera totale con Paul).
E' chiarissimo che l'euro è andato strutturandosi sull'economia tedesca (un economia che, ad esempio, ha alto
valore aggiunto), ma questo sta danneggiando in maniera ormai più che vistosa (direi proprio drammatica) chi quel
genere di economia non ha (per colpa ma magari anche per motivi diversi).
La considerazione "capitale" ritengo sia questa: con questa moneta è impossibile ridurre la cifra degli interessi
passivi sul debito. Non esiste modo, perchè come dice l'amico CVC occorrerebbe fare degli investimenti ("lavorare
sulla fiducia"; investire in ricerca e sviluppo; incentivare i consumi interni e mille altre cose) che ti è
impossibile fare proprio a causa delle politiche europee.
Uscire allora domattina? Calma e gesso, perchè non si scherza. Ma anche gli "euroentusiasti" dovrebbero cominciare a
porsi qualche interrogativo...
saluti
#519
Forse lo sai già, ma guarda che i digiuni o le diete drastiche abbassano il metabolismo...
saluti
#520
Per prima cosa direi di non preoccuparci di dire castronerie (a chi non capita di dirle? E poi siamo tutti qui per
capire meglio, non per fare i "professori").
Allora, diciamo che i rendimenti sui titoli di stato vengono calcolati "in tempo reale" dal mercato (sulla base
della domanda e dell'offerta - più la domanda è alta più il rendimento tenderà a scendere).
Dunque non sono tanto le agenzie di rating a determinare i rendimenti "attuali", ma il mercato (certo il giudizio
delle agenzie di rating pesa, ma più sul medio-lungo termine).
Chiaramente non sono nemmeno gli stati che decidono se alzare o abbassare i tassi d'interesse (semmai una volta era
così; oggi diciamo che fa tutto il mercato...).
Del PIL non mi preoccuperei troppo (in questo contesto...), visto che un paese che "cresce" è un paese che
necessariamente vede calare il proprio debito (almeno di norma; quindi è chiaro che nel contesto che stiamo cercando di
esaminare la cifra del debito pubblico è la più importante, perchè è un pò quella che riassume tutto l'andamento dell'
economia).
Sulla base di quello che affermavo nel post d'apertura, è chiaro che è la cifra degli interessi sul debito ad essere
la nostra "palla al piede", e che non è assolutamente il caso di parlare di ulteriori tagli ai servizi per ridurre
la "spesa", come moltissimi la darebbero ad intendere (ripeto: siamo abbondantemente primi in Europa per quanto
riguarda il saldo primario - non vorrei dire inesattezze ma mi sembra che la sola Germania, e pur dietro noi, lo
abbia in attivo, cioè in "avanzo").
Quindi, o si riduce la cifra degli interessi sul debito o buonanotte: mi sembra lapalissiano.
Ora, come si fa a ridurre la cifra degli interessi sul debito? Qui sorge un "problemino" evidentemente non dovuto ai
"cattivoni" del nostro attuale governo, visto che dal 2014 il nostro debito è saldamente attestato attorno al 132%
del PIL (e non ha mai mostrato l'intenzione di scendere...).
E adesso qualche considerazione più propriamente politica (o filosofico-politica).
A parer mio il problema risiede essenzialmente nella dimensione globale che ha assunto l'economia. Dice l'amico CVC:
"la nostra economia non è giudicata affidabile". Da chi? Naturalmente dal mercato. E chi è questo "signor mercato"
per venirmi a dire cosa posso o non posso fare a casa mia?
Ci rendiamo conto che la nostra stessa esistenza è stabilita dal mercato? E a cosa serve "votare" o a cosa serve uno
stesso "governo" se poi le decisioni che contano devono essere prese in ossequio al mercato (che sennò ti strangola)?
Riusciamo a comprendere che il mercato non possiede in sè alcuna "razionalità"? Che non può per sua stessa essenza
concepire alcun "bene" collettivamente inteso?
Riusciamo a comprendere, tanto per tornare a bomba alla concretezza, che gli USA se non fossero gli USA sarebbero
stati implacabilmente strangolati dal mercato per la loro politica protezionistica sui dazi?
Loro no e noi si: riusciamo a capire il perchè?
saluti
PS
Scritto prima di aver visto la risposta di Anthomy
#521
Con il termine "spesa pubblica" si intende la somma complessiva di denaro che lo stato spende in beni e servizi pubblici
aumentata della somma derivante dagli interessi pregressi sul "debito pubblico", ovvero sulla cifra complessiva del
debito accumulato nel corso degli anni (quando è accumulato, naturalmente).
Con il termine "saldo primario" si intende la somma complessiva di denaro che lo stato spende in beni e servizi pubblici
esclusa la somma derivante dagli interessi pregressi sul debito pubblico.
Insomma, la differenza fra la "spesa pubblica" e il "saldo primario" è che la prima comprende gli interessi sul debito,
mentre il secondo non li comprende.
Adesso mettiamo a confronto queste cifre, e vediamo se ne esce qualcosa di interessante...
Questo è l'andamento del debito pubblico dall'unità d'Italia ad oggi ("https://www.blia.it/debitopubblico/").
E questo è l'andamento del saldo primario ("https://scenarieconomici.it/evoluzione-del-saldo-primario-italiano/").
La prima cosa che salta all'occhio è che il nostro paese è in attivo sul saldo primario ("avanzo primario") dal 1992,
ed è sempre stato in "avanzo" tranne che nel 2009 (-0,9%) e nel 2010 (pareggio).
Visto che nel 2017 (il grafico non lo riporta) l'avanzo è stato dell'1,7% e che si presume per il 2018 sarà di oltre
il 2%, ciò vuol dire che il nostro paese è di fatto "virtuoso" da 25 anni.
Senonchè c'è la cifra degli interessi sul debito a renderci non-virtuosi, ma qui occorre dire due paroline...
Nel 2007 (quindi non al tempo delle guerre puniche) il rapporto debito/PIL era al 99,3% con un avanzo primario del 3,2%.
L'anno successivo (2008), il debito era salito al 101,9% del PIL a fronte di un avanzo primario del 2,2%. L'anno
ancora successivo (2009) il debito era salito al 112% del PIl a fronte dell'unico anno in cui siamo stati in "disavanzo"
(-0,9%, come dicevo prima).
In parole povere la storia del nostro paese è la storia di un paese virtuoso (e senza virgolette, visto che siamo
abbondantemente i primi d'Europa nella classifica del saldo primario) che si vede costantemente aumentare il debito...
Ma, dico, vogliamo farci qualche domanda o vogliamo dar ragione a chi continua a dirci che: "abbiamo vissuto al di
sopra delle nostre possibilità"?
Perchè questi pesanti aumenti del debito nel momento in cui, ci dicono, l'euro ha calmierato le cifre legate agli
interessi grazie ai tassi particolarmente bassi?
Tempo fa, in un dibattito televisivo, ho sentito (in un rarissimo momento in cui ci si è accostati a queste tematiche
"tabù") un "genio" affermare che l'aumento sproporzionato del debito dal 2007 (99,3%) al 2014 (131,8) era dovuto alla:
"perdita di 10 punti di PIL". Nessuno ha replicato...
Eppure la replica era elementare: "perchè, caro signore, la perdita di 10 punti di PIL non ha avuto alcuna ripercussione
sul saldo primario, che ha continuato imperterrito a far segnare punti in positivo (12,1%, se ben so far di conto)?"
saluti
#522
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
23 Novembre 2018, 18:04:59 PM
Citazione di: Ipazia il 22 Novembre 2018, 21:38:41 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 22 Novembre 2018, 21:16:33 PM


"In particolare ciò è evidente nell'Idealismo, a cominciare con l'"io" fichtiano fino ad arrivare ad Hegel, il quale sentenziando la sintesi di reale e razionale di fatto sentenzia la sintesi di soggetto e
oggetto (una sintesi, in Hegel, che coincide con il soggetto laddove nel "materialista" Marx, che "rovescia" Hegel, coincide nell'oggetto).
Nessuna polemica di bottega. E' che questa sussunzione totale (sintesi) del soggetto all'oggetto in Marx é una lettura sbagliata. La dialettica tra soggettività e oggettività permane ed è coerente con la centralità del soggetto rivoluzionario concretizzato dal leninismo.

Beh, come puoi ben capire non posso certo stare ad approfondire ogni singolo passaggio (ammesso e non concesso ne sia in
grado). Diciamo che si rende a volte necessario delinerare un discorso così, di massima; una "approssimazione" che per
forza di cose lascia sempre qualche cono d'ombra.
Nello specifico, con il termine "annacquato" ("in origine da quella aggettivazione di "storico" che la dice lunga (e che
alla fine si concretizzerà nel "soggetto storico" leniniano - e anche gramsciano, per la verità") mi riferivo proprio
ad una non certo totale sintesi del soggetto NELL'oggetto.
Resta comunque fermo quel concetto per cui è la "struttura" a determinare la "sovrastruttura", che io interpreto come
una sintesi di soggetto e oggetto NELL'oggetto (a differenza della sintesi hegeliana, che è NEL soggetto).
Questo seppur Marx, come ben sappiamo, dica "in ultima istanza" (una specificazione che trovo francamente debole)
saluti
#523
Che senso ha digiunare un giorno alla settimana? E poi gli altri giorni cosa mangiare?
Non è forse meglio seguire una dieta ben fatta? Come dice un ottimo sito di informazione sportiva ("albanesi.it"), bisogna
sempre abbinare dieta alimentare E attività sportiva. Mai fare solo dieta o solo sport.
saluti
#524
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 21:35:18 PM
Ciao CVC
Mah guarda, posso anche comprendere i tuoi rilievi (in particolare sul reddito di cittadinanza sono anch'io molto critico),
ma non è questo il punto.
C'è lo spread che sale, c'è la borsa che scende, ci sono tutti gli "argomenti" per far capire al "popolo" che certe scelte
non sono gradite all'economia globale che ci governa. Ma se il "popolo" non capisce (perchè non sa, perchè non può o perchè
non vuole) che si fa?
A me sembra chiarissimo che qualcuno vuol giocare pesante (scommettendo oggi su un dietro-front dell'Italia così come ieri si
è scommesso, e vinto, su quello della Grecia); ma giocare pesante vuol dire anche rischiare molto. Perchè una volta o l'altra
qualcuno non lo farà, questo dietro-front, e allora la UE si sgretolerà come tutto sommato merita.
saluti
#525
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
22 Novembre 2018, 21:16:33 PM
Citazione di: Ipazia il 22 Novembre 2018, 20:19:06 PM
L'oggetto del contendere è che il materialismo storico non ha nulla da spartire con la cosificazione nichilistica del soggetto sub specie capitalis e con la mimesis della cosa risultate in individuo la cui onnipotenza apparente è solo la mascheratura del nulla. Sulla denuncia di questo nichilismo caratteristico della modernità Marx ha molto da sparire con Nietzsche. I punti di vista sono complementari e l'uno corregge l'altro quando si tratta di approfondire l'eziologia e stabilire la cura per la patologia sociale in cui siamo immersi.



Perfetto. E su quale punto, di grazia, io tirerei in ballo così, in negativo, il materialismo storico marxiano?
Rispondendo all'amica Lou dicevo: "In particolare ciò è evidente nell'Idealismo, a cominciare con l'"io" fichtiano fino
ad arrivare ad Hegel, il quale sentenziando la sintesi di reale e razionale di fatto sentenzia la sintesi di soggetto e
oggetto (una sintesi, in Hegel, che coincide con il soggetto laddove nel "materialista" Marx, che "rovescia" Hegel,
coincide nell'oggetto).
A parte la "corrente" marxista e materialista (ma che presto finirà con la "dialettica" di Lenin), la storia dell'intero
occidente è da allora dominata dal soggetto, a cominciare, dicevo, da Schopenhauer".
Poi tocco appena, "di striscio", l'argomento su una successiva risposta ("Il materialismo marxiano, a parer mio, è già
"annacquato" in origine da quella aggettivazione di "storico" che la dice lunga (e che alla fine si concretizzerà nel "soggetto
storico" leniniano - e anche gramsciano, per la verità").
A mio modo di vedere non c'è traccia alcuna di critica, ma solo una, diciamo, sistemazione concettuale per meglio inquadrare il
discorso dell'evolversi storico dei concetti di soggetto e oggetto.
Se poi uno la prende come uno: "scherza coi fanti e lascia stare i santi" allora beh, è un'altro discorso.
saluti