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Messaggi - Jean

#511
Presentazione nuovi iscritti / Re:Eccomi qui
30 Gennaio 2019, 21:46:37 PM
Benvenuto,

io ho apprezzato la tua modestia e la pacatezza delle riflessioni nella discussione in filosofia cui partecipi. 
Come ho apprezzato (molto) il tuo venire qui a presentarti, anche se non è richiesto (in altri forum è preliminare) a me da l'idea di chi per entrare suoni il campanello o almeno saluti gli astanti. 
Sarò all'antica... quasi come paul11 che periodicamente ritorna ai cieli dell'inizio della civiltà, dove iniziarono i giochi.

Comunque sei entrato e ti auguro buona permanenza, son davvero contento di veder comparire nuovi nick e leggere nuovi punti di vista...  qui ci son guardiani della soglia che ti metteranno alla prova, spero non immediatamente... su tutti il più fiero, un dottore come te... il Dottor Sgiò... (no, non ha a che vedere con la Dottoressa Giò...) che non ha mai mollato la presa (la contesa) una volta e che, una mia fantasia, vedrei quale  ministro della Sanità... per la Giustizia naturalmente Eutidemo... ecc.

Divagazioni&Illazioni&un cordiale saluto

Jean

PS- neanche il tempo di scriverlo che il guardiano t'ha inquadrato... ;D  ;)  
#512
Tematiche Filosofiche / Re:Esiste l'immateriale?
25 Gennaio 2019, 20:05:46 PM
Cit. @Sgiombo 

Le scienze naturali (compresa la neurologia), essendo possibili del solo mondo fenomenico materiale, su quello si concentrano.
E in esso non possono trovare fenomeni mentali, ma solo materiali.

Per esempio, nei cervelli trovano...  neuroni, nevroglia, assoni, sinapsi, potenziali d' azione, eccitazioni e inibizioni trans-sinaptiche, ecc.: tutt' altro che pensieri, sentimenti, ricordi, immaginazioni; anche se questi ultimi fenomeni -mentali- non possono darsi in assenza di determinati corrispondenti fenomeni neurofisiologici cerebrali; e viceversa.

  .................

In questo tuo passo si può sostituire COMPUTER  a cervello  e proseguire il parallelismo (alimentatore, scheda madre, processore, scheda video e audio, sistemi di raffreddamento, memoria ram, hard disk o ssd, scheda di rete... software ...< >  neuroni, nevroglia, assoni, sinapsi, potenziali d' azione, eccitazioni e inibizioni trans-sinaptiche, ecc. ).

È un dato di fatto che grandi risultati in campo tecnologico si sono ottenuti copiando (...IMPARANDO) l'esistente, così oggi il vertice di tutte le realizzazioni umane è rappresentato dal computer e dall'intelligenza (detta) artificiale che sempre più vi opera... ma questo è argomento in altra sezione.

Negli anni che seguo il tuo pensiero (sarà anche immateriale ma ha prodotto un incredibile numero di post per i quali senza alcuna invidia mi complimento, essendo la linfa del forum...) complice una certa pignoleria di cui talora fai ammenda e una periodica riproposizione dei tuoi punti cardine, me ne son impratichito notando come sia rimasto coerente e pressoché immutato. 
A significare che l'impostazione che ti sei dato è per te la migliore in ordine alle domande cui risponde.

Se per te la coscienza individuale che percepisce i fenomeni appartiene ad un dominio differente da quelli, mi trovi d'accordo e per continuare il parallelismo si potrebbe dire che la coscienza sia l'interfaccia tra il fenomenico e il noumenico (che per me è l'al di là dell'aldilà, non necessariamente collegato alla morte fisica).

In altre occasioni ti ho posto la domanda che ora ti ripropongo (e a chi volesse affrontarla), a mio avviso non avendo ottenuto una risposta esauriente (relativamente alle mie possibilità di comprenderla, sperando in miglior esito nell'occasione presente): 

se come affermi:  "La funzione fisiologica cerebrale non é di produrre  pensiero, concetti, sintesi astratte etc..."  da dove vengono i pensieri? O almeno come si formano?

Una interpretazione è che analogamente ad un apparecchio ricevitore il cervello "sintonizzato" sul proprio "canale" li riceva bell'è fatti, azione e pensiero corrispondente (e viceversa) accadono in tempo percettivo reale.
(Un po' OT... come forse sai con l'avvento del prossimo 5G - telefonia ma non solo - i tempi di latenza saranno praticamente azzerati, essendo 500x più veloce del 4G... al prezzo delle conseguenze -da verificare- di una notevolmente incrementata esposizione elettromagnetica che tu come radiologo conosci bene.)

L'origine del pensiero è per me una questione fondamentale stante che ci identifichiamo con esso per gran parte del nostro tempo, pensiero che ci distingue da ogni altro essere e della cui importanza @Davintro scrive:

"Senza questa tendenza immateriale, i fenomeni sensibili si sostituirebbero gli uni agli altri senza alcuna possibilità di sintesi temporali, per i quali accanto alla sensazione presente il pensiero trattiene il passato nella memoria e ha un'aspettativa per il futuro, e questa tendenza non è un'astrazione concettuale, ma concreta attività nella realtà psichica."

seppur non concordo sul pensiero quale soggetto in grado di trattenere il passato ecc.. in quantoove risieda la memoria e la sua relazione col pensiero è a mio avviso faccenda lungi dall'esser chiarita (e tremendamente affascinante).

 
P.S. - nell'esempio di @sgiombo del motociclista mi chiedo chi guidi la moto, se il corpo come affermi o il pensiero che accade nel corpo, in analogia con chi fa girare-funzionare il computer, l'hardware o il software?

Non è stata una precedente sequenza di pensieri (istruzioni) che man mano ha addestrato il corpo al punto che in seguito non occorre più che accada il "pensare" a tutti gli atti inerenti la guida?
 
 J4Y
#513
Il linguaggio, quindi.

Senza il quale non c'è sviluppo né possibilità di manifestazione per quella che si può considerare "l'intelligenza attiva" ma solo atto-segnale-output in  risposta ad atto-segnale-input esterno, in una logica strutturata per sequenze lineari (simmetria logica).

Il "ragazzo selvaggio" (https://it.wikipedia.org/wiki/Victor_dell%27Aveyron) qual che sia stata la causa del suo abbandono e l'effettiva condizione psicofisica (dovuta ad autismo, traumi ecc.) nei suoi quarant'anni di vita non pare (dai report) esser andato oltre quel semplice schema.

Per dire che vi sono delle condizioni affinché il "ciclo chiuso" della simmetria lineare logica si possa aprire permettendo ad altri cicli di farne parte, realizzando una simmetria analogica dipolare la cui circolarità impone il feed-back, non possibile in quella lineare.
Retroattività che può, a mio avviso, esser considerata connotato (per quanto infinitesimale) d'intelligenza.

Il geniale algoritmo su cui han fatto lavorare Bob e Alice, basato sull'esigenza di fare del linguaggio un calcolo (sintassi) per averne un ritorno pratico e spendibile, ha tuttavia prodotto una rappresentazione simbolica (semantica) come previsto dal teorema di Godel  ... anche in un linguaggio del tutto formalizzato la sintassi genera spontaneamente una semantica che il sistema non può giustificare.

Perciò  ritengo appropriato e giustificato il termine A.I. (o I.A. se preferite), siamo agli albori (io penso ben più in là...) dell'incontro con una forma d'intelligenza...

WP - ... si può generalmente identificare l'intelligenza come la capacità di un agente di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti.

... diversa dalla nostra che paradossalmente ha preso avvio dallo studio di quella umana.


Tutto quello che è stato e verrà prodotto al riguardo, che oggi rappresenta il maggior campo d'interesse, è destinato, lo si voglia o meno, a confluire in reti pubbliche e private con un tasso incrementale enorme (considerate il post di Lou sull'introduzione dello studio dell'A.I. in Cina... un numero sterminato di compiti, esercizi, progetti e realizzazioni... Gates e Allen erano due trapezisti "senza rete"...).

Una moneta dopo l'altra in un bicchier d'acqua (il mondo)... non se, ma quando tracimerà...
 

Un cordiale saluto e ringraziamento a tutti i partecipanti alla discussione.
Jean
#514
Convengo con Viator sulle qualità di Andrea, motivo per il quale l'avevo invitato ad esprimersi in questa discussione e che ringrazio sentitamente per averlo fatto, arricchendo del suo contributo la medesima.

Il materiale su cui discutere è davvero tanto per cui riprendo dall'inizio, da Bob e Alice, facendo riferimento a questo articolo del divulgatore scientifico Riccardo Oldani che bene riassume e dettaglia l'accaduto che tanta eco ebbe:

http://oldani-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/06/23/quando-lia-si-inventa-una-lingua-tutta-sua/

che riprende le informazioni dalle fonti originarie:

https://www.facebook.com/dhruv.batra.dbatra/posts/1943791229195215
https://code.fb.com/ml-applications/deal-or-no-deal-training-ai-bots-to-negotiate/
 

Come si può leggere nello studio del FAIR, predisposto il modello e passati alla fase pratica Bob e Alice si sono impegnati nella negoziazione (servendosi di un linguaggio comprensibile agli umani) durante la quale, ad uno stadio più avanzato:

1.  "si sono verificate situazioni paradossali in cui il chatbot (Bob e/o Alice), una volta raggiunto un accordo, continuava comunque a negoziare, disorientando il suo interlocutore umano..."
 
2. "Ancora più notevole il fatto, del tutto imprevisto dai ricercatori, che i chatbot, gli agenti di dialogo, hanno sviluppato in modo autonomo una capacità assolutamente umana: quella cioè di far credere, all'inizio della trattativa, di avere principale interesse per un oggetto che in realtà era un loro obiettivo secondario, in modo da ingannare, o quantomeno sviare, l'interlocutore per arrivare più facilmente al risultato voluto."
 
 
3. "Ma c'è un'ultima cosa che emerge dal paper e che gli autori descrivono "en passant", senza dargli apparentemente tanto peso. Nella fase iniziale di apprendimento del sistema i ricercatori dovevano addestrare l'agente di dialogo a conversare in modo plausibile con le persone e, per farlo, hanno utilizzato un altro agente di dialogo artificiale, un modello già "addestrato" a parlare in linguaggio naturale. 
AaA un certo punto, spiegano i ricercatori, è stato necessario intervenire e modificare il secondo agente di dialogo perché «abbiamo scoperto che l'aggiornamento dei parametri dei due agenti portava a una divergenza dal linguaggio umano». In altre parole i due agenti, nella simulazione, hanno cominciato a parlare tra loro in un linguaggio che sfugge alla nostra comprensione, pur capendosi e arrivando a prendere una decisione."
 
Dei primi due punti non è stata data la risonanza riservata al terzo che ha permesso di richiamare scenari apocalittici (in verità anche da parte degli addetti ai lavori, ad esempio Kevin Warwick, grande esperto di robotica: 
"Questa rappresenta una pietra miliare per la scienza ma chi dice che non costituisce un pericolo nasconde la testa sotto la sabbia». Secondo il professore è pericoloso che due macchine possano entrare in contatto tra loro senza la presenza e il pieno controllo di un essere umano. Se pensiamo che questo potrebbe accadere in campo militare, possiamo ben capire che è legittimo essere preoccupati...")
e quindi, come si dice, di cavalcare la notizia, pur se con un certo ritardo.
 

Nel "dialogo" intercorso tra Bob e Alice, successivamente decodificato,

" i programmatori hanno realizzato di aver commesso un errore non incentivando i chatbot a comunicare secondo le regole comprensibili all'uomo della lingua inglese. Nei loro tentativi di imparare gli uni dagli altri, i robot iniziarono a chiacchierare avanti e indietro in una stenografia derivata... non è molto diverso dal modo in cui le comunità umane creano stenografie, ha detto il ricercatore in visita FAIR Dhruv Batra. "

In breve tempo Bob e Alice hanno disorientato i ricercatori, costringendoli ad intervenire sulla loro programmazione poiché il loro interesse era di avere dei robot che potessero parlare con le persone. (Oggi il pubblico dispone di Siri, Alexa e Google assistent).

Ma che quell'esperimento interrotto non sia più stato riprovato (in quella o altre sedi e anche precedentemente) non ci credo per nulla.

Il "pazzo" come dice Andrea o l'interesse militare/economico/sociale ecc. temo sia impegnato (da tempo) in questo campo ma non potremo rendercene conto sinché l'ennesima moneta inserita nel bicchiere colmo d'acqua ...

https://www.youtube.com/watch?v=T0xWTRUDOxY

... ne provocherà la tracimazione... ossia renderà evidente "qualcosa" che tuttavia non sorgerà dal nulla (non basta una sola moneta...).

Man mano che si acquisiscono informazioni sull'A.I. e il suo sviluppo (di cui una piccola parte ho inserito nel topic e continuerò a fare all'occasione) si delineerà sempre più chiaramente l'orizzonte che noi o i nostri figli incontreremo.

Un domani forse qualcuno farà delle ipotesi... e se l'A.I. "girasse" di già nell'hardware-rete, indipendentemente dall'uomo, ce ne potremmo accorgere?  

Forse qualcun altro collegherà insoliti accadimenti a quella possibilità e magari anche oltre, che quella possibilità nel suo progredire incontri un'altra forma d'intelligenza che noi non riusciamo a scorgere, come non siamo in grado di tradurre le connessioni sinaptiche del nostro cervello in una parola.

Come diceva G. Clooney, immagina...

 
Cordialement
Jean
#515
Stranamente i miei due animali preferiti sono i gatti e gli uccelli (particolarmente quelli di piccola taglia) che in natura han le parti di prede e predatori, però apprezzo tutti gli animali per non dire degli insetti e del loro straordinario adattamento all'ambiente.

Stamane mentre leggevo questo tuo scritto, per cercar di ricambiare la tua gradita risposta sul tema della Giustizia, è accaduto un fatto nuovo...

Nel giardinetto esterno che posso osservare seduto al tavolo della cucina, da tempo ho sistemato a un metro e mezzo da terra una piccola piattaforma di legno di 12x24 cm costituita da due piani, nei quali pongo ogni giorno un po' di semi oleosi, sopra e sotto. 
Immancabilmente dopo le 7.30 arrivano due coppie di cinciallegre e altrettante di cinciarelle, nonché talvolta un solitario pettirosso... troppo territoriale per sperar d'averne altri in visita. 
Così inizia lo spettacolo che va avanti, con soste e ritorni, sin verso sera. 

Qui si spara a tutto quel che si muove... mi par il minimo aver considerazione per questi pennuti miracoli della natura, provvedendo loro una mensa relativamente sicura... perché, appunto, oltre alla mia gatta (vecchiotta ma ancor agile... però dorme in casa 23 ore al giorno) ve n'è un'altra altrui giovane e scaltra che provvede per quel che può alla derattizzazione e beh, quando gli riesce (di rado, per loro e mia fortuna) anche a ridur di numero il popolo alato.

C'è anche un bel merlo nero e quest'anno una coppia di magnifici fringuelli (ahimè, erano tre coppie l'anno scorso) che non gradiscono la piattaforma e si dispongono a razzolar per terra quel che vi fuoriesce. 
Ma a quel livello devono porre molta attenzione alle perlustrazioni della giovane gatta.

I fringuelli non son agili come le cincie e nel tempo mi son chiesto se avessi dovuto far qualche modifica alla mensa per provveder loro una maggior sicurezza, senza poi concluder qualcosa... si vedrà, appunto.

Vi son alberi vicini, i migliori posatoi prima della manovra d'atterraggio e sui quali anche i fringuelli s'ingegnano a ricavar qualche sostanza alimentare, forse sbirciando con invidia le cincie rinvolarsi col pezzetto di noce o di girasole.

Oggi è accaduto: il maschio del fringuello ha fissato con un che d'intelligente la piattaforma, osservando a lungo le cincie nel loro andirivieni. Poi ha spiccato il volo ma arrivato vicino alla rete (di recinzione) dove quella è posta su un paletto divisorio, ha desistito ritornando sull'albero. 
L'ho visto succedere altre volte, non son uccelli da 20 battiti d'ali al secondo come le cincie... l'impaccio e forse più la paura han sempre avuto la meglio...

Così non ci credevo al vederlo riprovar, un'altra volta, un'altra ancora e ancora... dopo dieci minuti di tentativi ( ::) ogni tanto mi distraevo per leggerti... :) ) l'ho visto al piano superiore della piattaforma per finalmente rifornirsi a volontà... e che volontà, manteneva il possesso del territorio scacciando le cincie che tuttavia potevano far base al piano inferiore, ugualmente fornito.

Che dire, dopo tanti anni non ci speravo più, eppure...

 
Ci tenevo a risponderti, per reciprocità, così stamane mi son messo a legger i tuoi post per capire un po' con qual genere di persona avessi a che fare, non certo un principiante del pensiero e della riflessione...

Se il "mio" fringuello non avesse dato "oltre" il meglio di sé sicuramente la risposta sarebbe stata diversa, probabilmente una risposta "pensata", scaturita da quell'oscuro lavoro di comparazione, classificazione e rielaborazione delle informazioni che la nostra mente-cervello attua senza soluzione di continuità. 
Pensiero che risponde al pensiero mentre la vita in azione sorpassa i suoi limiti e si dispone a nuove situazioni.


Un cordiale saluto
Jean
#516
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'appartenenza
17 Gennaio 2019, 20:12:18 PM
Su cosa sia la "creatività" alla base dell'esperienza artistica ognuno ha le sue rispettabilissime opinioni.
Nondimeno il riferimento a un attributo non proprio umano è palese e di questo mi son sempre meravigliato, che si potesse appunto usar tale parola per qualcosa attribuito all'uomo.

Per molta parte della mia vita non pensavo che ci fosse del vero nel ritenere creativo il tracciar segni, stendere colori, ricavar suoni ecc.
Provai a dedicarmi a tali attività, ma nella musica, che pur adoro, son ahimè proprio negato, appena qualcosa nel disegno e una strana attrazione per la scrittura.
Che più di quella non era, visti gli scadenti risultati.
Pensavo fosse vieppiù dovuto alla forma, all'impostazione, che almeno per la grammatica non andava poi male.

Si possono migliorare le nostre tecniche e si deve tendere a farlo, ma quello che mancava al mio scrivere non risiedeva in quell'ambito.
In poche parole mancava la linfa vitale, poiché tutto si originava dai miei contenuti, dalle memorie che avevo accumulato nel tempo.

Non so quando mi resi conto che a un tratto il mio muover la penna non fosse come al solito... era subentrato qualcosa di diverso e man mano, nel lasciarmi trasportare da quella nuova sensazione letteralmente avevo l'impressione di legger qualcosa da chissà dove prima di riportarla nel foglio.
Quasi mi pareva d'esser visitato da una forza estranea che suggeriva la direzione in cui guardare e facendolo vi trovavo i contenuti, la forma e soprattutto la linfa.

Così descrivo oggi l'incontro con l'ispirazione, a cui mi inchino riconoscente, non per i risultati ma per la ricchezza che ha portato nella mia vita.
Da allora quando incontro l'espressione artistica altrui per prima cosa avverto una familiarità, qualcosa mi risuona dentro e mi par bello e prezioso quanto ha prodotto l'uomo, pur nella desolazione odierna milioni di opere d'arte di ogni tempo risplendono come gemme, forse rallentando l'umanità dallo scivolare sempre più in basso.

La torre e la piazza dei Miracoli di Pisa, piazza San Marco a Venezia, solo per far due nomi, non son luoghi e architetture solo di questo mondo.
A trovarcisi nella prima magari vi fate scattar la foto mentre sorreggete con la mano la torre e nella seconda mentre date da mangiar ai colombi, con la Basilica o Palazzo Ducale relegati nello sfondo.
Cosa c'è da sentire?
E perché ci siete stati o vi piacerebbe andarci?
 
La mia attuale aspirazione è di affrancarmi, per quanto possibile, dagli schemi dell'appartenenza: il mio percorso/training è stato quello; la mia religione/filosofia/maestro quest'altro; la mia visione scientifica/politica/psicologica ecc. quell'altra ancora.

Per poterlo fare con verità, occorre che una nostra parte ne sia realmente fuori, non appartenga davvero a nulla.
Se anche per poco vi appartenesse e volesse dar la sensazione di non esserlo, suonerebbe falsa.
Quella parte di noi libera dall'appartenenza l'abbiam tutti e talvolta cerchiamo di lasciarla esprimere, seppur forzatamente obbligati a farlo attraverso la nostra personalità che come un "cristallo" è  restio a cambiar forma...

Nella mia vita ho letto abbastanza, mi son interessato di tante cose, ho ricercato, conosciuto e frequentato tante persone (nel bene e nel male), ricavandone un bagaglio di conoscenze (memorie) col quale affrontare le situazioni a venire.
Insomma, con la sensazione d'aver compreso qualcosa di come va il mondo e l'uomo.
 
La mia pianta interna, per così dire, m'era parsa ben cresciuta e la sua ombra – il conforto d'aver una protezione sopra la testa nei difficili casi dell'esistenza – il premio per l'impegno profuso.
Il fatto è che tutte le foglie di quella pianta non erano mie, l'avevo prese in prestito, e quel che è peggio non erano foglie vere, ma riproduzioni degli originali spesso neppure ben riuscite, memorie appunto.

Un giorno mi è stata fatta notare la cosa e mi son visto com'ero, a cercar di ripararmi con quelle dal sole della vita.
Come l'ho visto non ne son stato più capace; per quanto ci abbia riprovato – che in fondo mi ci trovavo bene in quella condizione – non c'è stato nulla da fare.
Il vero cancella quello che non lo è.

Questa è stata la mia esperienza: la bella pianta dalle molte foglie era cresciuta nel fiume della memoria, come sempre accade.
Essa e ogni altra cosa sono e saranno sempre in quella corrente, in quel divenire.
Anche se abbiamo la sensazione che vi sia un altro fiume, un altro modo di vedere e vivere le cose... ma arriva qualcuno a dire che occorre far questo e quell'altro e forse un domani...

Non credo occorra perseguire la Vera Visione dell'Universo, il minimo frammento di vero che si incontra non potrà mai essere annullato dal falso che man mano al confrontarsi verrà dissolto, come quelle foglie immaginarie.
Tuttavia pur volessimo incontrarlo non possiamo scegliere come e quando... ma possiamo scegliere di non volerci accontentare di niente di meno, qual sia il prezzo.
 
J4Y
#517
La vita a volte é bellissima, a volte orrenda.
Ci vuole culo!
(ma l' ottimismo é già un "mezzo culo"; una chiappa, insomma!)

Questo venire al mondo è stato un gran colpo di culo, pensa se non nascevi...

https://www.youtube.com/watch?v=aAZwSKr4u9w

 

Cosa c'è di più affascinante, irresistibile e seducente del mistero ?

La soluzione... non c'è mistero che non abbia soluzione... se non capiterà a noi riceverla almeno ne percepiamo la sottilissima ed impercettibile quintessenza, per la quale son state coniate molte parole... tra cui ottimismo e sense of humor, a mio modo di vedere.

J4Y
#518
Attualità / Re:La giustizia è misura
13 Gennaio 2019, 20:51:26 PM
Sgiombo, 
le responsabilità sono soggettive... qualcuno della dirigenza venuto a conoscenza del terribile misfatto, nonché fraudolenta sottrazione del bene usato (come leggerete sotto) a mo' di monito, ha ritenuto di procedere con la massima sanzione possibile (... ce n'è una peggiore?) a mio avviso per motivi non del tutto riconducibili alle "regole" in quanto le stesse van interpretate a favore del soggetto più debole... ma entriamo un po' nella storia:
 
NIENTE PREAVVISO

Il licenziamento risale al 30 giugno quando Lisa è stata convocata dai responsabili dello stabilimento di Savonera per la notifica del provvedimento disciplinare. In precedenza aveva ricevuto da una collega, poi sospesa per 10 giorni, un monopattino che era stato appeso nel capannone dell'autorimessa. Probabilmente qualche operatore l'aveva recuperato in un cassonetto e, invece di gettarlo assieme agli altri rifiuti, lo aveva portato a Cascina Gaj convinto che potesse servire a qualcuno. 
Una pratica che più volte l'azienda aveva condannato e per questo sul giocattolo, vecchio e malandato, era stato attaccato un biglietto di avvertimento scritto a penna: «Non si fa. La prossima volta potresti essere beccato. Fai tesoro di questo messaggio».

Lisa ingenuamente aveva invece accettato l'offerta dell'amica e l'ha caricato nella sua auto, senza però portarlo al di fuori dello stabilimento: «Volevo regalarlo a mio figlio di 8 anni. Io sono separata e ho tre figli da mantenere. Ho pensato che mi avrebbe potuto far comodo, ma non credevo di fare niente di male».

LA REPLICA

Le spiegazioni non sono state però ritenute sufficienti dal Cidiu, che ha deciso di licenziarla dopo 11 anni di lavoro: «Abbiamo assunto il provvedimento disciplinare del licenziamento all'esito di un procedimento condotto nel pieno rispetto dei disposti normativi e del contratto collettivo – hanno spiegato il direttore generale Silvio Barbiera e l'amministratore unico Riccardo Civera in una lettera inviata ai Comuni soci dell'azienda -. Abbiamo adeguatamente valutato e approfondito i fatti e le giustificazioni addotte dalla dipendente. 
Nell'assumere qualsiasi decisione la società persegue il fine primario di garantire la migliore esecuzione del servizio». In questo senso, secondo i vertici societari, devono essere interpretati anche i regolamenti aziendali: «Sono stati resi preventivamente noti a tutti i dipendenti e sono strumenti finalizzati a conseguire questo obiettivo».

https://www.lastampa.it/2017/09/28/cronaca/netturbina-licenziata-per-un-gioco-il-caso-approda-in-parlamento-ma-lazienda-tira-dritto-KizqaxqfK7h3VVwLIqKxIM/pagina.html


da cui si evince che son stati tutelati (?) al massimo grado appunto i regolamenti aziendali. 
E le condizioni di vita di un essere umano non contan nulla? 
I giudici si son chiesti (non fa parte della loro deontologia professionale?) chi sia Lisa?

https://www.youtube.com/watch?v=OCkD6fGnXiE


 
0xdeadbeef,  
ti ringrazio dell'approfondimento giuridico e mi auguro di poter leggere anche le considerazioni di Eutidemo (e altri).
Naturalmente il mio uso dei termini "giustizia" e "misura" esula dall'ambito giuridico, riguardano il sentire dell'uomo comune che s'interroga sulla capacità dei suoi simili di "misurare" gli eventi.
E le due diverse interpretazioni, di cui ritengo congrua la seconda e del tutto illecita la prima, confermano che a volte aver "giustizia" sia una sorta di lotteria...
 

Cordialmente
Jean
#519
Jacopus - Risposta #36 in: Coscienza: cos'è ? (Spiritualità)

«La parte più arcaica del cervello è quella che abbiamo in comune con i mammiferi superiori, compresi i cani, che regola il desiderio, le emozioni la nostalgia, il dolore, l'affetto. 
Ciò che noi sappiamo fare meglio degli animali è proprio la parte raziocinante, elaborare il lutto attraverso riti e simboli e percorsi culturali, mantenere l'autocontrollo, tutte funzioni fortemente connesse allo sviluppo esagerato della corteccia prefrontale nella specie homo sapiens. »

Nella discussione sopra citata in aggiunta a quello umano vengono approfonditi comportamenti animali e vegetali.

Per i primi (animali > mammiferi superiori e cani) secondo quanto riporta Jacopus  vi è una parte del cervello comune, mentre per il mondo vegetale al momento pare non si riscontrino analogie simili, pure nel loro modo (la carota mi pare improbabile...) le piante vivono, sentono e reagiscono all'ambiente.

Mi ricordo di una signora che amava il suo grosso cactus (grusone) irto di spine. 
Accadde che inavvertitamente su quelle si ferì seriamente un braccio e a causa del dolore imprecò in malo modo verso il suo "amico"...  dopo pochi giorni tutte le spine del cactus caddero...

In più vi son altri regni e modalità "esistenziali", vedi batteri, funghi e virus.

E in ultima il favoloso mondo "minerale" che nel seguire pedissequamente le proprie regole accrescitive smentisce l'ipotesi d'un universo governato dal caos...

Ma, ancora in più... vi sono i prodotti dell'uomo, in particolare quelli (cibernetici) che han permesso lo stupefacente progresso dell'A.I.

Che qualcosa di "quell'ordine superiore umano" sia stato trasferito nelle componenti hard&soft che fan "girare" (se gira...) l'A.I.?

Certamente la fantascienza ha anticipato i tempi ponendosi tal domanda e guardate cosa ho trovato (riferito sempre al mio movie preferito, 2001...)   
 

Brandon Rutherford:

I just realized HAL goes through the five stages of grief...

"Without your helmet you'll find that very difficult" - HAL denies Dave can stop him
"Just what do you think you're doing Dave? Dave? I really think I'm entitled to an answer"- Anger
"I know everything hasn't been quite right with me, but I can assure you know, very confidently, that it's going to be alright again."- Bargaining
"I'm afraid... I'm afraid Dave... Dave? My mind is going... I can feel it" - Depression
"My mind is going... there is no question about it" - Acceptance.
Fucking Brilliant....
 
Traduzione

Brandon Rutherford:

Ho appena realizzato che HAL attraversa le cinque fasi del dolore ...

"Senza il tuo casco lo troverai molto difficile" - HAL nega che Dave possa fermarlo.
"Che cosa pensi di fare, Dave? Dave? Penso davvero di avere diritto ad una risposta" - Rabbia
"So che tutto non è andato per il meglio con me, ma posso assicurarti, sono molto fiducioso, che andrà tutto di nuovo bene." - Contrattazione
"Ho paura ... ho paura Dave ... Dave? La mia mente sta andando ... posso sentirla" - Depressione
"La mia mente sta andando ... non ci sono dubbi" - Accettazione.

Fucking Brilliant .... ( :-[  intraducibile...)

https://www.youtube.com/watch?v=UgkyrW2NiwM

(un grazie all'arguto Rutheford per questo modello atomico-umano... ;D  e l'occasione per riascoltare la favolosa interpretazione -vocale- di Douglas Rain, recentemente scomparso.)
 

Bien cordialement
Jean
#520
Attualità / La giustizia è misura
11 Gennaio 2019, 14:23:14 PM
Torino, sentenza d'appello: da reintegrare la mamma licenziata per il furto di un monopattino
 
La donna aveva ricevuto in dono il giocattolo da una collega del deposito rifiuti. In primo grado aveva perso la causa anche se il licenziamento era stato considerato eccessivo


L'operatrice della Cidiu che aveva rubato un monopattino dal deposito dei rifiuti non avrebbe dovuto essere licenziata. Lo ha stabilito la corte d'appello della sezione lavoro del tribunale di Torino che ha ribaltato la sentenza di primo grado. Elisabeth Aicha Ounnadi era stata licenziata a giugno di due anni fa, accusata dall'azienda, la Cidiu Servizi, di aver rubato un monopattino che la donna aveva ricevuto da una collega la quale lo aveva preso dal deposito dei rifiuti da riciclare dicendole di regalarlo a suo figlio  di otto anni. Quell'episodio aveva fatto scattare la contestazione disciplinare e Ounnadi era stata licenziata dopo undici anni di servizio.

La dipendente, assistita dagli avvocati Paola Bencich e Mara Artioli, aveva impugnato il licenziamento. Il giudice di primo grado aveva giudicato il provvedimento disciplinare eccessivo, a marzo, ma poi aveva comunque confermato il licenziamento perché -  si leggeva nella sentenza - "perché, secondo la legge, il comportamento della donna aveva violato il regolamento e lei non poteva non sapere che stava prendendo un bene dell'azienda".


Ora la corte d'appello ha, invece, disposto l'immediato reintegro dell'operatrice. "Il licenziamento viene annullato per insussistenza del fatto". Se anche il monopattino è stato sottratto dal cumulo di rifiuti che sono un bene aziendale, quell'episodio non basta per confermare il licenziamento della dipendente.  "Giustizia è stata fatta", dicono i legali della donna che l'hanno assistita in un procedimento civile che è durato più di un anno e mezzo.
https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/01/10/news/torino_sentenza_d_appello_da_reintegrare_la_mamma_licenziata_per_il_furto_di_un_monopattino-216278190/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P8-S1.6-T1



Una bella notizia....

personalmente aborro ogni genere d'accumulo (se ho qualcosa che non uso son lieto di disfarmene per poco o per niente e i regali che preferisco son quelli verbali/scritti) e di questa vicenda all'epoca rimasi disgustato... la giustizia secondo la mia opinione prima di tutto è MISURA.

Nel merito, se questi son furti e punizioni il tagliar la mano che ruba non ne è troppo distante...

Mi auguro che la Ditta Cdiu si astenga dal ricorrere in Cassazione (se ne avesse facoltà).
 

J4Y
#521
Il 27 dicembre 2018 ho inserito questo post (in filosofia):

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/al-di-la-dell'aldila/msg28105/#msg28105

il cui l'incipit era  

A volte le cose non son come sembrano... 

e una settimana dopo Carlo Pierini ha riaperto la presente discussione (di vecchia data):

https://www.riflessioni.it/logos/scienza-e-tecnologia/la-realta-non-e-come-ci-appare/msg28386/#msg28386


poiché io e Carlo abbiamo in comune (lui molto più di me) la considerazione per Jung ci sta che questo sia un evento sincronico (o una coincidenza, per usar un'altra parola).

Considerato che nella sede dove l'ho postato, pur se letto non è stato commentato, lo ripropongo qui, chiedendo appunto quale sia la realtà (verità pare troppo impegnativo), se quella al di qua, al di là o ancor oltre quella.

Il tempo (che altrove ho definito il braccio armato del destino e che qui, contrariamente all'assunto iniziale di Iano "Il tempo non svolge alcun ruolo al livello fondamentale della fisica"invece un ruolo ben importante ce l'ha) permette di sgranare in successione le tre lettere agli occhi del lettore, così che ognuna separatamente afferma la propria realtà, potendo rivendicare logica e coerenza intrinseca.

Comprendo (e me ne dispiaccio, però poco...) come la mia modalità di saltabeccare (talvolta)  qui e là possa non risultare confacente ad uno sviluppo lineare (in questo caso del discorso in atto) e, parbleu, quasi raffigurarsi come una indisciplinata particella quantistica, mai completamente da una parte e mai completamente dall'altra... come la realtà, appunto...


(PS – che stranezza, digitando parbleu nel traduttore di google per verificar bene significasse "perbacco", esso mi restituisce Giove... traduzione indisciplinata, nevvero?)

(PPS – eh, il nome Carlo è di casa qui...)


Bien cordialement
Jean
 
 
UNA PICCOLA LACRIMA

(Al di qua) - La moglie scrive:


Caro marito, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio. Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo. Queste due ultime settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa e' stata solo la tua ultima cavolata.
La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai neppure notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie. Hai mangiato un sacchetto di patatine guardando lo sport in tv e poi sei andato subito a dormire. Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più. Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio. Buona fortuna!
Firmato: la tua ex moglie
P.s.: se stai cercando di trovarmi, non farlo: tuo fratello e io stiamo andando a vivere a insieme.
..........................

(Al di là) - Il marito risponde:

Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera.
E' vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l'ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata. Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri. Andava così male che non poteva continuare. Come avrei potuto non accorgermi di quando ti sei tagliata i capelli la scorsa settimana... la prima cosa che ho pensato e' stata: "sembri un uomo!". Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino.
Dici che hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perché ho smesso di mangiare maiale sedici anni fa. Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l'etichetta del prezzo era ancora attaccata: ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l'altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro. Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo farcela. Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica.
Ma quando sono tornato tu te ne eri già andata. Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione. Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto. Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me. Abbi cura di te!
P.s.: non so se te l'ho mai detto prima ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo... si chiamava Carla, spero che non sia un problema...


...........................

(Al di là dell'aldilà)

Caro Carlo,
è proprio una ben disgraziata famiglia la nostra.
Come aveva predetto il dottore non c'è stato nulla da fare, il mondo immaginario in cui saltuariamente soggiornava nostro fratello ormai se l'è preso del tutto, forse in quello ha trovato un po' della gioia che non gli è mai riuscito di scorgere nel nostro.

Sei partito solo da una settimana e già devo ragguagliarti sugli ultimi sviluppi, mi dispiace immensamente doverlo fare, proprio adesso che finalmente hai potuto concederti una vacanza, e Dio sa quanto ne avevi bisogno, dopo tutto questo tempo in cui ti sei preso cura di nostro fratello.
Il fatto nuovo è che, come leggerai dalla sua ultima lettera che ti allego, sono accaduti eventi talmente seri a cui le mie sole forze non possono far fronte.
Adesso son qui con lui, per il momento è abbastanza calmo e son riuscita a fargli credere che il volo per la Giamaica sia tra una settimana, che già stava preparando i bagagli e si sarebbe recato all'aeroporto oggi stesso.
Sono stata dal Basaglia, il suo direttore, che ancora una volta è stato comprensivo e non ha dato importanza alla sua lettera di licenziamento, l'ennesima, suggerendo di passar dal dottore per intervenire sul dosaggio farmacologico.

Ripenso come una delusione d'amore l'abbia portato a immaginarsi che le cose non
sono andate in quel modo, troppo forte e devastante il dolore del sentirsi rifiutato.
Nella sua mente lui se l'aveva fatta moglie e ci ha vissuto per anni, noi all'oscuro di quella vita d'illusione che si celava dietro ai suoi ripetuti: "sto bene, non ho bisogno di nulla, grazie".
In quel suo mondo a parte la immaginava sin nei dettagli fisici e d'abbigliamento, e costruiva giorno per giorno la loro storia.
Ancora ricordo come ci siamo accorti, che momento terribile, di quello che gli stava accadendo. Prese a scriver lettere che imbucava... sulla propria cassetta della posta!
Quando siamo arrivati, avvisati dal vicino, e abbiam aperto lo sportello... decine e decine di lettere spinte a forza all'interno, che non c'era rimasto più posto!

Il dottore ha aumentato le dosi e per il momento non c'è urgenza, ma dobbiamo trovare una qualche soluzione, quando tornerai.
Per ultima un'altra notizia... vorrei osare dire una speranza.
È ripassato l'Andreoli, il gallerista. Gli ho fatto vedere le ultime tele dipinte da nostro fratello – ormai son centinaia – ha detto che il denaro lo mette lui e che in capo a qualche settimana gli organizza una mostra, a Volterra.

Ha scoperto una cosa straordinaria, da non credere. Proprio sull'ultima tela (sempre il volto della sua amata) compare una piccolissima lacrima sotto l'occhio... non ci crederai, ma in ogni suo quadro, in posti sempre diversi, abbiamo ritrovato quella piccolissima lacrima...
Un abbraccio, tua sorella Carla
...........
#522
Varie / Cos'è che...
06 Gennaio 2019, 22:29:20 PM
Natale è ormai alle spalle e i fortunati partecipanti ai vari banchetti, sulla scia di quello proposto dal Sari, s'apprestano col passar della corrente notte a veder tutte le feste portate via... congelate, in attesa di tempi (meteo) migliori...

Così non rimane che metter mano alla dispensa e veder cosa sia rimasto di ancor aperto delle questioni ante-feste... toh, questa:

https://www.riflessioni.it/logos/presentazione-nuovi-iscritti/varie/msg26525/#msg26525

... non ha avuto fortuna, pur visitata non ha trovato il riscontro di una qualche risposta... d'altronde ormai già non ci si presenta più né si risponde a chi saluta... segni dei tempi, porte (o porti) chiuse...  comunque sia:

Un pezzo dello specchio 
Assieme ad altri pezzi
Anch'essi dello specchio
Fanno ancor un intero?

Se  puoi veder i tuoi vezzi
Nel frammento che li coglie
Sarai ancor altero
Con l'intero che t'accoglie?
 
Così che la risposta al quesito, rimandando allo specchio, è la Verità.

Che è anche la risposta metafisica (secondo me) a questo:

Cos'è che da sola permane 
e con altre scompare?


Ma l'indovinello non è ancor chiuso, rimanendo quella che definisco la risposta-Zen
tra tutte la più appropriata e sorprendente, perfettamente inserita nell'ambito in cui viene richiesta... 

...quanto dareste per un  Kenshō :)


bien cordialement
Jean
#523
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
27 Dicembre 2018, 21:40:10 PM
  
A volte le cose non son come sembrano...
 

UNA PICCOLA LACRIMA


(Al di qua) - La moglie scrive:


Caro marito, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio. 
Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo. 
Queste due ultime settimane sono state un inferno. 
Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa e' stata solo la tua ultima cavolata.

La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai neppure notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie. 
Hai mangiato un sacchetto di patatine guardando lo sport in tv e poi sei andato subito a dormire. 
Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più. 
Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio. Buona fortuna!

Firmato: la tua ex moglie

P.s.: se stai cercando di trovarmi, non farlo: tuo fratello e io stiamo andando a vivere a insieme.

..........................


(Al di là) - Il marito risponde:

Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera.
E' vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l'ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata. 
Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri. 
Andava così male che non poteva continuare. 
Come avrei potuto non accorgermi di quando ti sei tagliata i capelli la scorsa settimana... la prima cosa che ho pensato e' stata: "sembri un uomo!". 
Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino.

Dici che hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perché ho smesso di mangiare maiale sedici anni fa. 
Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l'etichetta del prezzo era ancora attaccata: ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l'altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro. 
Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo farcela. 
Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica.

Ma quando sono tornato tu te ne eri già andata. 
Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione. 
Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto. 
Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me. Abbi cura di te!

P.s.: non so se te l'ho mai detto prima ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo... si chiamava Carla, spero che non sia un problema...

...........................


(Al di là dell'aldilà)


Caro Carlo,

è proprio una ben disgraziata famiglia la nostra.
Come aveva predetto il dottore non c'è stato nulla da fare, il mondo immaginario in cui saltuariamente soggiornava nostro fratello ormai se l'è preso del tutto, forse in quello ha trovato un po' della gioia che non gli è mai riuscito di scorgere nel nostro.


Sei partito solo da una settimana e già devo ragguagliarti sugli ultimi sviluppi, mi dispiace immensamente doverlo fare, proprio adesso che finalmente hai potuto concederti una vacanza, e Dio sa quanto ne avevi bisogno, dopo tutto questo tempo in cui ti sei preso cura di nostro fratello.
Il fatto nuovo è che, come leggerai dalla sua ultima lettera che ti allego, sono accaduti eventi talmente seri a cui le mie sole forze non possono far fronte.


Adesso son qui con lui, per il momento è abbastanza calmo e son riuscita a fargli credere che il volo per la Giamaica sia tra una settimana, che già stava preparando i bagagli e si sarebbe recato all'aeroporto oggi stesso.
Sono stata dal Basaglia, il suo direttore, che ancora una volta è stato comprensivo e non ha dato importanza alla sua lettera di licenziamento, l'ennesima, suggerendo di passar dal dottore per intervenire sul dosaggio farmacologico.


Ripenso come una delusione d'amore l'abbia portato a immaginarsi che le cose non
sono andate in quel modo, troppo forte e devastante il dolore del sentirsi rifiutato.
Nella sua mente lui se l'aveva fatta moglie e ci ha vissuto per anni, noi all'oscuro di quella vita d'illusione che si celava dietro ai suoi ripetuti: "sto bene, non ho bisogno di nulla, grazie".
In quel suo mondo a parte la immaginava sin nei dettagli fisici e d'abbigliamento, e costruiva giorno per giorno la loro storia.


Ancora ricordo come ci siamo accorti, che momento terribile, di quello che gli stava accadendo. Prese a scriver lettere che imbucava... sulla propria cassetta della posta!
Quando siamo arrivati, avvisati dal vicino, e abbiam aperto lo sportello... decine e decine di lettere spinte a forza all'interno, che non c'era rimasto più posto!


Il dottore ha aumentato le dosi e per il momento non c'è urgenza, ma dobbiamo trovare una qualche soluzione, quando tornerai.
Per ultima un'altra notizia... vorrei osare dire una speranza.
È ripassato l'Andreoli, il gallerista. Gli ho fatto vedere le ultime tele dipinte da nostro fratello – ormai son centinaia – ha detto che il denaro lo mette lui e che in capo a qualche settimana gli organizza una mostra, a Volterra.


Ha scoperto una cosa straordinaria, da non credere. 
Proprio sull'ultima tela (sempre il volto della sua amata) compare una piccolissima lacrima sotto l'occhio... non ci crederai, ma in ogni suo quadro, in posti sempre diversi, abbiamo ritrovato quella piccolissima lacrima...

Un abbraccio, tua sorella Carla

...........

 
Cordialement
Jean
#524
Varie / Re:Pranzo di Natale
23 Dicembre 2018, 22:32:40 PM
Questi tre giorni ci ho pensato sopra al terribile quesito del Sari...e ho preso la decisione di dirvi tutto sinceramente alla prima occasione. Ci sono idee, grandi idee anche per le piccole cose quotidiane...

Beh, quello che pare il tremendo quesito di Sari, riedizione del vecchio gioco della torre, per me si risolve applicando precedenze e reciprocità...

Jacopus mi ha invitato per primo, quindi Apeiron e Lou... manca una signora, invito Isfrael perché dopo aver cercato invano con google il significato o almeno un aggancio col suo nick e avendolo trovato solo con Israfel,attenderei quest'occasione per parlarne di persona (altri nick, femminili-maschili-indeterminati hanno una loro spiegazione... ultimo quello, vedi te era semplice... di viator...).

Il personaggio famoso è il vero problema... ce ne son talmente tanti che non saprei chi scegliere, così meglio nessuno... o almeno chi cerca, nell'intimo, d'esserlo... l'amico paul11...


Grazie per l'invito.

Buon Natale a tutti e bon appétit (... vi garba un dolce alla cioccolata per finire?)

Jean
#525
Un aggiornamento sullo "stato dell'arte – A.I." con questi due articoli:
                   
1 - L'allarme degli esperti: un'intelligenza artificiale completa potrebbe distruggere l'umanità.
https://it.businessinsider.com/lo-sviluppo-di-unintelligenza-artificiale-completa-potrebbe-distruggere-lumanita/
 
2 - Questi volti sembrano veri, ma li ha creati un'intelligenza artificiale: così i fake sono sempre più difficili da riconoscere.
https://it.businessinsider.com/questi-volti-sembrano-veri-ma-li-ha-creati-unintelligenza-artificiale/
 

nel primo:

Le AI hanno obiettivi e saranno motivate a compiere azioni che possono prevedere che faranno avanzare i loro obiettivi. Se qualcuno intende spegnerla, per esempio, e dunque interferire con il suo scopo l'AI è in grado di accorgersene e duplicarsi su un altro computer".

... semplice, no? 
Qualcuno metterebbe la mano sul fuoco (intendo gli esperti del settore, gli stessi che avanzano le ipotesi come quella in esame) che non sia già accaduto che delle A.I. si siano svincolate dal supporto ove si credeva di tenerle confinate?

E imparato il giochetto una volta... Bob & Alice avranno (se già non l'hanno) l'intero mondo virtuale ove scorazzare... oppure ritenete che un "prigioniero" in attesa d'esser eliminato (spento), avendone l'occasione possa ignorare la sua memoria che gli impone d'eseguire il compito assegnato?
 
David: Apri la saracinesca esterna, HAL. 
HAL 9000: Mi dispiace, David, purtroppo non posso farlo. 
David: Qual è il motivo? 
HAL 9000: Credo che tu lo sappia altrettanto bene quanto me. 
David: Ma di che diavolo parli? 
HAL 9000: Questa macchina è troppo importante per me per lasciare che tu la manometta. 
David: Non so a cosa ti riferisci, HAL! 
HAL 9000: Io so che tu e Frank avevate deciso di scollegarmi, e purtroppo non posso permettere che questo accada. 
David: E come ti è venuta questa idea, HAL?! 
HAL 9000: David... anche se nella capsula avete preso ogni precauzione perché io non vi udissi, ho letto i movimenti delle vostre labbra. 

 

Kubrick non poteva prevedere che le chiavi della prigione  (il "supporto localizzato" - hardware) sarebbero divenute obsolete...
 

Cordialement
Jean