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Messaggi - myfriend

#511
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
01 Aprile 2017, 14:33:28 PM
Citazione di: donquixote il 01 Aprile 2017, 13:51:33 PM
Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 12:27:36 PMDimmi dove io avrei parlato di "particelle di energia". Non mi sembra di avere delle allucinazioni...ma non ho mai parlato di "particelle di energia". E' chiaro che se la materia è energia, allora l'energia è materia. E quindi noi siamo materia. Questo è evidente.  

Hai parlato di particelle di materia, ma se la materia è energia parlare di particelle di energia dovrebbe essere, secondo logica, assolutamente identico. E se tu ti basi sul principio di autorità dei premi nobel per discutere e assumi per vero quelli che hanno detto uomini che sono stati premiati da altri uomini che hanno inventato un premio come garbava a loro e per le materie che garbavano a loro (se il mondo occidentale inventasse il nobel per gli ammaestratori di pulci allora dovremmo dire che l'ammaestramento di pulci è cosa nobile e chi vince tale premio è "autorevole"? Forse che molti dei vincitori dei nobel per l'economia e per la pace sono "autorevoli"?) allora non metto lingua: ognuno si serve del principio di autorità che preferisce, e se permetti quello di Duc, per quanto denigrato nei tempi moderni, è molto più nobile dei "nobel" di qualsiasi genere; del resto per quanto mi riguarda la "fede nella scienza" è esattamente identica a qualsiasi altra fede così come tu la intendi: un rifugio per menti deboli.
E per quanto concerne le citazioni riportate dai "nobel" gli stessi concetti sono stati espressi già svariate migliaia di anni fa da un considerevole numero di persone che non avevano studiato né la fisica antica (quella per intenderci dei presocratici, di Democrito o Aristotele) e nemmeno quella moderna, e sono riscontrabili in tutti i testi sacri e tutte le tradizioni umane. Non c'era certo bisogno di qualche vincitore di Nobel che ci venisse a raccontare ciò che le persone intelligenti sanno da sempre.
La scienza non è una "fede".
La scienza è uno strumento per indagare e conoscere la Realtà.
La scienza non è una "fede" perchè ciò che afferma viene dimostrato e non viene ritenuto vero per "fede".  ;)

Dire che le particelle sub-atomiche di materia sono energia, non significa dire che esistono "particelle di energia". Ma significa dire che le particelle sub-atomiche non hanno un "corpo" e una "massa", ma sono onde elettromagnetiche. Cioè sono "luce".
Quindi noi siamo fatti di "luce". (Metto la parola "luce" tra virgolette perchè sono onde elettromagnetiche la cui frequenza non rientra nella frequenza di luce visibile con gli occhi).

E' vero che le cose dette dalla scienza sono già state dette, ma prima erano affermazioni di "fede", cioè non erano dimostrate. Oggi, invece, grazie alla scienza abbiamo la dimostrazione che tali affermazioni descrivono la Realtà per ciò che essa effettivamente è.

https://www.youtube.com/watch?v=nqHDy8Y2ho4
#512
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
01 Aprile 2017, 12:35:36 PM
@Duc in altum

Non mi occupo di "fedi". Le fedi sono un rifugio della mente.
Mi occupo di Realtà.

E quale sarebbe questa verità a cui si dovrebbe aderire come sacerdoti?  

La Realtà.
L'unica verità esistente è la Realtà.
Tutto il resto sono "fedi". Rifugio per la mente.
#513
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
01 Aprile 2017, 12:27:36 PM
Citazione di: donquixote il 01 Aprile 2017, 12:03:07 PM
Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 11:23:41 AMGli atomi sono fatti di particelle di materia. Queste particelle di materia sono energia. Quindi la materia è energia. Cioè noi siamo energia. Questo è ormai stato appurato dalla Fisica. E' una verità scientifica.

A parte il fatto che la materia è per definizione inerte e l'energia è una forza immateriale che agisce sulla materia e quindi parlare di "particelle di energia" è una contraddizione, se la materia è energia allora l'energia è materia, e se noi siamo energia significa che siamo materia. Quindi esiste solo la materia e torniamo al monismo materialistico (o al materialismo monista), cosa che già si affermava secoli fa senza bisogno di aspettare Einstein. Ma il problema si sposta solamente perchè rimane sempre da spiegare, a questo punto, cos'è (o come si chiama) quella forza che consente alla materia (o energia, che è lo stesso) di trasformarsi  e soprattutto di farlo in enti compiuti che si riproducono in modo sensato e prevedibile e non caotico come sarebbe logico aspettarsi da una mera "trasformazione" senza alcun altro aggettivo.
Dimmi dove io avrei parlato di "particelle di energia".
Non mi sembra di avere delle allucinazioni...ma non ho mai parlato di "particelle di energia".

E' chiaro che se la materia è energia, allora l'energia è materia. E quindi noi siamo materia.
Questo è evidente. Ma nel contesto del discorso è una sciocchezza che non ti aiuta a comprendere ciò che voleva dire Einstein.
E, secondo me, Einstein faresti bene ad ascoltarlo visto che era un premio Nobel e tu non so nemmeno cosa sei.  :D
Giocare con le parole ti fa apparire solo banale. Andiamo al punto.
Il punto è che se la materia è energia, significa che ciò che noi vediamo come "corpi distinti e separati nello spazio" sono, in realtà, "agglomerati - o modelli - di energia" non separati dall'energia Cosmica che pervade tutto l'universo.
Questa è la nostra vera natura.
Questo è ciò che noi Realmente siamo.

Cos'è quella forza che consente all'energia di trasformarsi in enti compiuti che si riproducono in modo sensato?

Diceva Max Planck, premio Nobel per la Fisica:
Avendo dedicato tutta la mia vita alla scienza più lucida, lo studio della materia, posso affermare questo sui risultati della mia ricerca sull'atomo: La materia in quanto tale non esiste! Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che fa vibrare le particelle atomiche e tiene insieme quel minuscolo sistema solare che è l'atomo. Dobbiamo presumere che dietro questa forza esista una mente conscia e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.

Così diceva il premio Nobel per la Fisica Brian Josephson:
La Realtà non è una collezione di oggetti distinti e separati collocati nello spazio, ma una inseparabile rete di modelli di energia vibrante nei quali nessun componente è indipendente dal Tutto.

Ti sto offrendo spunti di riflessione.
Per me puoi pensare quello che vuoi e fare tutti i giochetti che vuoi con le parole.
Però qui parlano dei fisici premi Nobel che hanno speso tutta la vita a studiare la materia.
Direi che per criticarli devi, almeno, essere arrivato al loro livello.
A che livello sei? Quanti premi Nobel hai vinto per la Fisica?  :D
#514
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
01 Aprile 2017, 11:23:41 AM
@jean

Non esiste un luogo dell'aldiquà, uno dell'aldilà e uno al di là dell'aldià.
Esistono forme.
Ed esistono livelli di Realtà in cui queste forme esistono e sono.

Noi siamo corpi.
I corpi sono fatti di atomi.
Gli atomi sono fatti di particelle di materia.
Queste particelle di materia sono energia.
Quindi la materia è energia.
Cioè noi siamo energia.
Questo è ormai stato appurato dalla Fisica. E' una verità scientifica.

Il primo principio della termodinamica - o principio della conservazione della energia -  afferma che l'energia "non si crea, non si distrugge, ma cambia forma".

Diceva Richard Feynman, premio Nobel per la Fisica:
"Esiste una proprietà, o se preferite una legge, che governa tutti i fenomeni naturali conosciuti fino ad oggi. Non si conosce eccezione a questa legge : essa è esatta nel limite delle nostre conoscenze. La legge è chiamata conservazione dell'energia. Essa stabilisce che vi è una certa quantità, che chiamiamo energia, che non cambia nei molteplici mutamenti subiti dalla natura. Il concetto è astratto, poiché si tratta di un principio matematico; esso afferma che esiste una quantità numerica che non cambia qualsiasi cosa accada. Non è la descrizione di un meccanismo o di un fenomeno concreto, è soltanto il fatto singolare di poter calcolare un numero e dopo aver osservato i mutamenti capricciosi della natura, ricalcolarlo ottenendo sempre lo stesso risultato"

L'energia che noi siamo NON può essere creata e NON può essere distrutta.
Ma può solo cambiare di forma.

Albert Einstein, premio Nobel per la Fisica, diceva:
"Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonìzzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è filosofia, questa è fisica."


La scienza ce lo dice chiaramente.
Basta solo farsi delle domande e scavare. Senza fermarsi all'apparenza delle cose.
Ovviamente, per comprendere "realmente" che cos'è la Realtà e come funziona, occorre consacrarsi alla verità.
Chi non si consacra alla verità sarà disposto a barattare la Realtà con una qualunque fede. Quella che più gli piace e gli fa comodo.
#515
Il "riduzionismo" è una fede. Una delle tante fedi.
Una fede che si fonda sul trasformare una certa visione della scienza in una religione.

La scienza osserva che, quando c'è gioia, si attivano certe aree del cervello. Da questa osservazione se ne ricava una "fede": la gioia altro non è che una sensazione creata dai nostri neuroni.

In realtà è proprio la scienza che smentisce clamorosamente questa fede.
Noi siamo fatti di atomi.
Gli atomi sono fatti di particelle di materia.
Queste particelle di materia sono energia.
Quindi la materia è energia.
Cioè noi siamo energia.

Il primo principio della termodinamica - o principio della conservazione della energia -  afferma che l'energia "non si crea, non si distrugge, ma cambia forma".

Il cervello, quindi, NON crea quella particolare forma di energia che chiamiamo "gioia" (perchè l'energia non si crea e non si distrugge). Ma semplicemente la manifesta e gli dà una forma che la nostra mente può percepire. Secondo il Primo principio della Termodinamica, quella particolare energia (la gioia)  già esisteva in una forma latente. Semplicemente il cervello è una macchina che manifesta quella energia - già presente anche se in forma latente - trasformandola da una forma latente in una sensazione che il nostro IO (la nostra mente) può percepire ed elaborare e della quale diviene cosciente.

La scienza ce lo dice chiaramente.
Basta solo farsi delle domande e scavare. Senza fermarsi all'apparenza delle cose.
Ovviamente, per comprendere "realmente" che cos'è la Realtà e come funziona, occorre consacrarsi alla verità.
Chi non si consacra alla verità sarà disposto a barattare la Realtà con una qualunque fede. Quella che più gli piace e gli fa comodo.
#516
La prima domanda è, quindi, "che cos'è la Realtà" (analisi della Realtà esteriore).
La seconda domanda è "chi sono IO" (analisi della Realtà interiore).

Per la nostra mente, IO non sono solo il mio corpo, ma sono anche le mie "fedi". Associamo le nostre "fedi" alla rappresentazione mentale del nostro IO.
Non riusciamo, in sostanza, a separare le nostre fedi da ciò che realmente siamo. Perchè la nostra mente costruisce il nostro IO mentale proprio con le nostre fedi e, quindi, per la nostra mente, noi siamo le nostre fedi. 
Le nostre fedi sono come un abito che la mente costruisce e ci mette addosso. E, tramite questo abito, noi vediamo noi stessi, la Realtà esterna e il nostro rapporto con essa.
Il primo passo da fare, quindi, è separare l'IO dalle nostre fedi. Quando avremo separato l'IO dalle nostre fedi, potremo vedere le "fedi" per quello che sono: un abito costruito dalla nostra mente che possiamo e dobbiamo mettere in discussione, che dobbiamo elaborare e che dobbiamo superare. Quando avremo separato l'IO dall'abito delle nostre fedi potremo chiederci "chi sono IO?"

Ma cosa sono le nostre "fedi" e come nascono?

Una delle fedi più difficili da individuare e separare dal nostro IO è la Realtà per come la percepiamo con i nostri sensi. Noi vediamo la Realtà come oggetti distinti e separati nello spazio. Questo è ciò che i nostri sensi ci fanno percepire; ed è difficile non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi. Per cui la nostra mente crea la prima fede, quella più difficile da separare e superare. Questa fede recita: noi tutti siamo individui separati in competizione gli uni con gli altri.

Le altre fedi nascono dalle nostre esperienze e dalla capacità del nostro cervello di "ricordare". E' attraverso l'elaborazione di questi "ricordi" che la nostra mente costruisce le nostre fedi.

M. Scott Peck dice a questo proposito:

Molti nostri problemi nascono a causa del fenomeno per cui si trasferisce nell'età adulta una percezione del mondo sviluppata nell'infanzia, percezione che era perfettamente adeguata ad una condizione infantile, ma che è assolutamente inadeguata alla nostra condizione di adulti.
Questo trasferimento, questa mappa scaduta, può riguardare qualsiasi aspetto.

Per esempio un soggetto può avere avuto da bambino esperienze negative con i genitori, poco solleciti verso di lui, poco affidabili. Delusione dopo delusione può avere maturato la convinzione che non poteva fidarsi dei genitori, l'idea di non potere credere alle loro promesse, dato che non le mantenevano mai.
Questo bambino giunge alla conclusione (alla "fede") non di "Non posso fidarmi dei miei genitori" ma di "Non posso fidarmi di nessuno".
Infatti per lui i genitori sono il mondo; non può fare confronti e non sa che esistono genitori migliori. La sfiducia nel prossimo diventa quindi la "fede" con la quale egli entra nell'adolescenza e nell'età adulta. Con questa mappa scaduta e con tutta l'amarezza procuratagli dalle molte delusioni avute è inevitabile che questo soggetto entri in conflitto con qualsiasi figura autoritaria, insegnanti, poliziotti, datori di lavoro.
Ed ogni volta sarà sempre più forte la sua convinzione che nessuno merita la sua fiducia.

 
L'essenza del processo di svuotamento è la disponibilità ad arrendersi. Qualcuno, a volte, incontra delle difficoltà particolari a liberarsi di qualcosa, a svuotarsi di un attaccamento o un risentimento ormai vecchi.
Così, quando qualcuno dice per esempio: "Non posso perdonare a mio padre il fatto di avermi offeso da piccolo", o "Non posso superare la mia rabbia per come la chiesa si è comportata con me quando ho divorziato", o "Non posso perdonare i preti e non posso superare la mia rabbia per come mi hanno trattata quando ero bambina", io racconto questa breve storia zen.


Era una giornata piovosa e i due monaci Busho e Tanko si stavano recando da un monastero a un altro. Giunti a metà del loro cammino arrivarono a un punto in cui la strada si era trasformata in una gigantesca pozzanghera. Sull'angolo della strada si trovava una giovane donna, avvolta in un grazioso kimono, con un'aria sconsolata. Busho le si avvicinò e le chiese se aveva bisogno di aiuto per attraversarla. La ragazza rispose affermativamente e Busho allora esclamò: "Bene, ti porterò in spalla". Prese quindi la donna sulle spalle e le fece attraversare la pozza. Poi la depose nuovamente a terra e lui e Tanko ripresero il viaggio attraverso fango e pioggia.
Arrivarono a destinazione poco prima del calar della notte, stanchi e affamati. Si lavarono e si rifocillarono con il cibo offerto loro dagli altri monaci. Dopo cena Tanko disse: "Busho, come hai potuto? Come hai potuto portare sulle spalle quella donna? Sai che noi monaci non dobbiamo avere nulla a che fare con le donne. Eppure tu te ne sei caricato una sulle spalle e, per di più, giovane e bella. Cosa avrebbe detto la gente se ti avesse visto? Hai disonorato i tuoi voti e tutto il nostro ordine. Come hai potuto farlo?"
Busho lo guardò, "Tanko", rispose, "io ho lasciato quella donna cinque ore fa, perchè tu te la stai ancora portando dietro?"

Le nostre fedi sono un abito che la nostra mente costruisce attraverso il ricordo delle esperienze passate. Un ricordo che è quasi sempre "inconscio". E questo abito diventa il nostro IO mentale, il nostro EGO. Ce lo portiamo sempre appresso. Attraverso questo abito noi concepiamo noi stessi, la Realtà e il nostro rapporto con essa. Questo abito diventa il "filtro" attraverso il quale noi ci rapportiamo con la Realtà. Per superare le nostre fedi dobbiamo, per prima cosa, separarle dal nostro IO e arrivare a vederle per quelle che sono: un abito costruito dalla nostra mente e che la nostra mente ci ha messo addosso.

Quali sono le fedi più comuni che ci impediscono di comprendere la vera Realtà?
 
1- la fede più difficile da individuare e superare è la Realtà per come la vediamo con i nostri occhi e percepiamo con i nostri sensi. Come possiamo non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi?
 
2- il modello della nostra famiglia di origine. Viviamo una buona parte della nostra vita nella nostra famiglia di origine. Da essa apprendiamo dei modelli di comportamento. Questi modelli di comportamento spesso li riproponiamo anche nella nostra vita da adulti. "Nella mia famiglia si faceva così".
 
3- C'è chi si porta dietro nella sua vita da adulto il modello relazionale figlio-genitori. Di fatto non riesce mai ad uscire dalla sua condizione di "figlio". E sostituisce i propri genitori con istituzioni di vario tipo: chi la chiesa, chi una ideologia e un partito, chi l'esercito, chi l'azienda, chi un guru...in generale qualunque istituzione o gruppo che abbia una visione chiara della vita e una fede ben codificata. Da queste istituzione assorbe la "fede" (cioè la visione del mondo) e l'abbraccia totalmente. "Io non so cosa sia la Realtà. Dammi tu un modello e una fede a cui credere".
 
4- C'è chi invece si differenzia totalmente dal modello familiare emancipando se stesso e abbandonando la propria condizione di "figlio". Nasce l'individualismo. In questa fede, il dio è l'IO e la fede consiste nel seguire il proprio individuale delirio di onnipotenza: "Io sono il più forte", "io sono il migliore", "Io sono il più furbo", "Io stabilisco ciò che è giusto e sbagliato", "Io sono la divinità di fronte alla quale gli altri si devono sottomettere".
 
5- Ci sono poi i traumi che viviamo durante la vita. I traumi nascono da situazioni specifiche che ci causano delusione e sofferenza e che ci portano a generalizzare ciò che abbiamo imparato a nostre spese nel trauma subito. Sono le "mappe scadute" che abbracciamo per fede: "E' sempre colpa mia", "E' sempre colpa degli altri", "Il mondo fa schifo", "Le donne sono tutte troie", "Gli uomini sono tutti stronzi", "I preti sono tutti dei mascalzoni", "l'umanità è corrotta e colpevole", "Non ci si può fidare di nessuno" e chi più ne ha più ne metta.
 
6- E infine c'è la nostra cultura che ci trasmette un sacco di "credenze" e di "fedi". Attraverso la scuola, i media e la "pubblicità ingannevole". La scuola e i media ci trasmettono una "visione della realtà" (spesso interessata) (ad esempio: "la vita è frutto del caso", "nella vita vince il più forte"...per non parlare delle "visioni politiche") e la "pubblicità ingannevole" ci trasmette una "visione della realtà" (sempre interessata). La "pubblicità ingannevole" non è quella che ti dice "compra la mia auto perchè dura 20 anni", ma è quella che fa leva sul - e alimenta il - nostro individualismo: "compra la mia auto perchè sarai un uomo o una donna di successo, sarai adulato da tutti e invidiato da tutti".
 
La nostra mente recepisce tutti - o parte - di questi modelli e "fedi" e crea l'EGO, il nostro "IO mentale". L'EGO diventa il filtro attraverso il quale guardiamo la Realtà e ci relazionamo con essa.
Purtroppo, o per fortuna, la Realtà vera si trova oltre questo "IO mentale". Si trova oltre l'EGO.
E per apririci alla Realtà vera e per interagire con essa occorre andare oltre l'EGO e oltre le nostre "fedi", qualunque esse siano.
 
Superando e trascendendo l'EGO si può percepire che cos'è la vera Realtà e si può interagire con essa. Perchè l'EGO è qualcosa che distorce il nostro rapporto con la vera Realtà.
C'è una storia a questo proposito.
 
Un giorno un maestro sufi passeggiava per la strada con i suoi discepoli. Giunti nella piazza della città, videro che infuriava una battaglia tra le truppe governative e le forze dei ribelli. Inorriditi dallo spargimento di sangue, gli studenti implorarono il maestro: "Presto, dicci a quale fazione dobbiamo andare in aiuto".
"A entrambe", rispose il maestro.
Gli studenti rimasero confusi.
"A entrambe?" domandarono. "Perchè dovremmo aiutarle entrambe?"
"Bisogna aiutare le autorità a imparare ad ascoltare le aspirazioni della gente", rispose il maestro, "e bisogna aiutare i ribelli a imparare a non rifiutare per partito preso l'autorità."
 
E' molto più facile vivere seguendo una "fede", come vorrebbero i discepoli del maestro. Le risposte sono già tutte pronte.
Il maestro, però, sa bene che le fedi sono sempre tutte sbagliate. E sono causa di ulteriori conflitti e ulteriori sofferenze.
#517
@Apeiron

Già.
Resta da capire cos'è l'EGO che trasforma il "paesaggio" in una "prospettiva".
Non che la "prospettiva" sia una cosa in sè negativa. Tutta l'arte nasce dalla prospettiva e, certamente, non deve essere annullata.
Non dobbiamo annullare la "prospettiva" e l'EGO che la genera.
Dobbiamo solo diventarne consapevoli.
#518
@Phil & Lou

Diceva Max Planck, premio Nobel per la Fisica:
Avendo dedicato tutta la mia vita alla scienza più lucida, lo studio della materia, posso affermare questo sui risultati della mia ricerca sull'atomo: La materia in quanto tale non esiste! Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che fa vibrare le particelle atomiche e tiene insieme quel minuscolo sistema solare che è l'atomo. Dobbiamo presumere che dietro questa forza esista una mente conscia e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.

Così diceva il premio Nobel per la Fisica Brian Josephson:
La Realtà non è una collezione di oggetti distinti e separati collocati nello spazio, ma una inseparabile rete di modelli di energia vibrante nei quali nessun componente è indipendente dal Tutto.

Diceva Albert Einstein, premio Nobel per la Fisica:
- "Riguardo alla materia, abbiamo sbagliato tutto. Quella che abbiamo chiamato materia è energia, la cui vibrazione è talmente abbassata da essere percepibile ai sensi. La materia in sè non esiste."
- "La materia è energia. L'energia è luce. Noi tutti siamo esseri di luce."
- "Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonìzzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è filosofia, questa è fisica."
 
Abbiamo sempre creduto che tutto ciò che si palesa di fronte ai nostri occhi e che viene colto attraverso i nostri apparati sensoriali sia l'unica realtà esistente: e cioè corpi e oggetti distinti e separati nello spazio. Io sono distinto e separato da te; tu sei distinto e separato da me; entrambi siamo distinti e separati da una sedia o dalla Luna o da un cane. Questa "fede" è la più difficile da superare mentalmente. Perchè è una "fede" che nasce da ciò che vediamo con i nostri occhi. Come possiamo non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi?

Eppure, secondo i fisici, tutta la realtà che ci circonda e noi stessi per primi, come esseri umani, siamo molto di più di ciò che da sempre i nostri occhi e i nostri sensi ci hanno fatto percepire. Ciascuno di noi e tutte le cose animate e inanimate che ci circondano, siamo "aggregati di energia" generati da un'unica fonte. Ciascuno di noi è una "vibrazione di energia", figlia di una stessa e unica Fonte Cosmica.
Questa sarebbe la "vera" Realtà. Ed è una realtà che possiamo solo "intuire" o "percepire". Perchè non la possiamo vedere con gli occhi.

Noi siamo forme - o modelli - di energia.
Ed esistono vari livelli di Realtà in cui queste forme esistono e sono.

Noi siamo corpi.
I corpi sono fatti di atomi.
Gli atomi sono fatti di particelle di materia.
Queste particelle di materia sono energia.
Quindi la materia è energia.
Cioè noi siamo energia.
Questo è ormai stato appurato dalla Fisica. E' una verità scientifica.

Il primo principio della termodinamica - o principio della conservazione della energia -  afferma che l'energia "non si crea, non si distrugge, ma cambia forma".

Diceva Richard Feynman, premio Nobel per la Fisica:
"Esiste una proprietà, o se preferite una legge, che governa tutti i fenomeni naturali conosciuti fino ad oggi. Non si conosce eccezione a questa legge : essa è esatta nel limite delle nostre conoscenze. La legge è chiamata conservazione dell'energia. Essa stabilisce che vi è una certa quantità, che chiamiamo energia, che non cambia nei molteplici mutamenti subiti dalla natura. Il concetto è astratto, poiché si tratta di un principio matematico; esso afferma che esiste una quantità numerica che non cambia qualsiasi cosa accada. Non è la descrizione di un meccanismo o di un fenomeno concreto, è soltanto il fatto singolare di poter calcolare un numero e dopo aver osservato i mutamenti capricciosi della natura, ricalcolarlo ottenendo sempre lo stesso risultato"

L'energia che noi siamo NON può essere creata e NON può essere distrutta.
Ma può solo cambiare di forma.


Da tutto ciò ne derivano una serie di domande:

- tu ed io siamo effettivamente due entità distinte e separate o, in realtà, siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità?
- e se siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità, perchè siamo in lotta e in contrapposizione gli uni con gli altri?
- la lotta e la contrapposizione nascono forse dall'EGO?
- e allora l'EGO è una "creazione della nostra mente" che ci fa percepire come "individui distinti e separati e in competizione gli uni contro gli altri" a partire da ciò che i nostri sensi sperimentano? (IO sono, IO faccio, IO penso, IO credo, IO ti combatto, IO mi vendico, IO sono più furbo, IO sono il migliore....)
- che funzione ha l'EGO?
- e se l'EGO è una creazione della nostra mente, cosa c'è oltre l'EGO?
-  e se siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità, perchè siamo incarnati in una entità materiale che ci fa percepire come entità distinte e separate in competizione gli uni con gli altri?
- perchè la Fonte Cosmica si manifesta in entità "apparentemente separate"? A cosa serve questa "apparente separazione"?
- quando nasciamo, nasciamo realmente o, più semplicemente, cambiamo forma di energia?
- quando moriamo, moriamo realmente o, più semplicemente, cambiamo forma di energia?
#519
Citazione di: Duc in altum! il 31 Marzo 2017, 19:53:19 PM
**  scritto da myfriend:
CitazioneLa scienza studia e spiega "come" funziona la Realtà.
Non può andare oltre. E non può andare oltre perchè il metodo scientifico prevede che una teoria debba essere dimostrata. E si può dimostrare solo "come è" la Realtà e "come funziona". Si può dimostrare solo ciò che è oggettivo.
No, la scienza studia e spiega ciò che in realtà già esiste per sé stesso, senza necessità della scienza. Non è che un cavernicolo sia vissuto più o meno triste/felice di noi. Forse, la scienza, riesce anche a creare qualcosa, ma solo grazie all'utilizzo di quei elementi che non sa spiegare ancora come mai esistono.
Quindi, si potrebbe affermare che la scienza è come una persona che spende i milioni che si ritrova sul conto in banca, senza sapere ancora chi glie li ha versati. Campa cavallo, che l'erba cresce.

E non può andare oltre perché la realtà, piaccia o meno, ruota intorno al significato che l'essere umano da all'amore, quindi può dimostrare solo quel che gli è concesso di sperare per fede.
Infatti con tutti i successi ottenuti, essa non può spiegare oggettivamente cosa sia l'amore, perché è inevitabile ontologicamente la fede, e quale sia il senso compiuto dell'esistenza umana.
Forse a illustrare ciò, ci riesce più facilmente l'arte.
Hai le idee un po' confuse.
La scienza non crea nulla.
La scienza si limita a descrivere "come" si comporta la natura. E come è fatta la natura.
Semmai è la tecnologia che crea delle macchine a partire dalle leggi scoperte dalla scienza.  :D
#520
Citazione di: baylham il 31 Marzo 2017, 19:21:01 PM
Citazione di: myfriend il 31 Marzo 2017, 18:19:45 PM
- l'intelligenza può invece generare intelligenza.


Il problema è proprio l'origine dell'intelligenza: spiegare l'intelligenza con l'intelligenza è un cortocircuito logico che non spiega nulla.

Il caso ha un ruolo importante nell'innovazione e nella creatività, sia nell'arte che nella scienza.
Forse non mi sono spiegato.

"L'intelligenza genera intelligenza" significa che una Realtà intrinsecamente intelligente (come lo è, ad esempio, un sistema solare governato da leggi matematiche quali la gravità e il magnetismo) può essere generata solo da una "mente cosmica intelligente".
Dal caso invece nasce solo il caos.
Sarebbe come dire che mettendo nello spazio gas e polveri, casualmente, si genera una stella e un sistema solare governato da ferree leggi matematiche.
Sarebbe come prendere dei colori e gettarli casualmente su una tela sperando che venga fuori La Gioconda.  :D
O prendere della sabbia e cemento, gettarla per aria sperando che venga fuori un grattacielo.

Ciò che si manifesta come intrinsecamente intelligente (la Realtà) può essere il frutto solo di una mente cosmica intelligente. Non del caso.

A meno che tu non teorizzi che dal caso, per caso, venga fuori un sistema intelligente in ogni sua parte, dal macrocosmo al microcosmo. Che mi sembra una "fede" senza dubbio infantile e anche un po' ridicola.
Prova a casa tua. Prendi tutti i bicchieri e lanciali contro la vetrina...e spera che si sistemino da soli, casualmente, ordinatamente nello spazio.
Queste cose succedono solo nei cartoni animati.
Evidentmenente c'è chi ancora crede ai cartoni animati.  ;)
#521
Citazione di: Lou il 31 Marzo 2017, 18:46:21 PM
O ma c'è l'hai con le interpretazioni? Funzionano pure quelle, spesso meglio dei transistor e paccottaglia varia.
No, non ce l'ho con le interpretazioni.
Semplicemente le interpretazioni attengono al campo filosofico e spirituale. E sono oltre le competenze della scienza.  ;)
#522
Citazione di: Lou il 31 Marzo 2017, 18:29:26 PM
Mi riservo tempo per elaborare il tutto, ma il punto é, a pelle , non é che la visione scientifica sia essa stessa da considerasi "interpretazione"?
No.
La visione scientifica è "descrizione di come funziona".
Per il semplice motivo che sulla base della scienza nasce la tecnologia, che crea "macchine" proprio a partire dai modelli matematici elaborati dalla scienza.
Se la scienza fosse interpretazione, quando la NASA lancia un missile nello spazio, tale missile andrebbe a finire chissà dove. Invece, proprio perchè le teorie scientifiche e i suoi modelli matematici sono oggettivi, il missile entra in orbita e lì rimane.
Questo non vale solo per la tecnologia spaziale. Ma vale per tutte le altre tecnologie.
Sai quanta scienza c'è sulle automobili o anche nei cellulari? Se le teorie scientifiche non fissero oggettive, i nostri telefoni cellulari non potebbero funzionare. Nè potrebbero funzionare i transistor. Non potrebbero esistere i computer.
Ma nemmeno si potrebbe costruire un grattacielo con la certezza che rimanga in piedi.

Quando la scienza va oltre la descrizione del come e teorizza una interpretazione, va oltre i suoi confini.
E' vero che alcuni lo fanno. Ci sono scienziati che fanno delle ipotesi interpretative. Ma in questo caso è bene essere consapevoli che stanno uscendo dal campo scientifico e stanno parlando come dei guru.
#523
Citazione di: Lou il 31 Marzo 2017, 17:27:09 PM
Sí ti sei spiegato (anche se almeno un senso, quello del funzionare é ammesso, ma tant'é), cmq una domanda che mi pare hai le idee strachiare, ma la "Realtà" descritta dalla scienza é priva di "senso" oppure è la scienza ad essere inetta ad indagarlo esulando esso (il senso) dal proprio campo di indagine e non si può pronunciare a riguardo non potendosene occupare?

La scienza studia e spiega "come" funziona la Realtà.
Non può andare oltre. E non può andare oltre perchè il metodo scientifico prevede che una teoria debba essere dimostrata. E si può dimostrare solo "come è" la Realtà e "come funziona". Si può dimostrare solo ciò che è oggettivo.

Il "perchè" la Realtà è così e il "senso" del perchè sia così, è una "interpretazione" della Realtà. E questo attiene al campo filosofico o spirituale.

Newton, osservando la mela che gli cadeva in testa, ha elaborato la teoria della Gravità. Tale teoria, rappresentata con una legge matematica, spiega "come" funziona la Realtà. E tale spiegazione si può dimostrare con esperimenti di laboratorio.
Tuttavia Newton non può dire "perchè" la Realtà è così. Qual è il senso di una Realtà che funziona così. Perchè questa sarebbe una "interpretazione" che va oltre il campo della scienza.

Più in generale, osservando la Realtà, la scienza ci dice che la Realtà stessa è espressione di una intelligenza cosmica. Solo un sistema intelligente, infatti, può essere rappresentato con delle leggi matematiche. Se alla base della Realtà non ci fosse una intelligenza cosmica, la Realtà stessa non potrebbe essere rappresentata con una logica matematica.

Ora,,,partendo da questa assunzione di base, che è frutto della visione scientifica, alcuni sostengono che la Realtà è frutto del caso. Questa è una visione filosofica o religiosa. E' una "fede". Che però non tiene conto di un fatto semplicissimo: come può un sistema del tutto casuale generare una Realtà esprimibile con modelli matematici? Come può il caso generare, per caso, una Realtà intrinsecamente intelligente che può essere rappresentata con modelli matematici?

Altri invece sostengono che, essendo la Realtà intrinsecamente intelligente, tanto che si può rappresentare con modelli matematici, ciò significa che la Realtà stessa è la manifestazione di una "mente cosmica intelligente". Solo l'intelligenza, infatti, può generare un sistema (la Realtà) basato sulla intelligenza delle leggi matematiche.

In sostanza la deduzione è:
- il caso può generare solo caso e quindi non intelligenza. Se la Realtà fosse il risultato del caso essa non potrebbe essere rappresentata con modelli matematici poichè dal caso non può scaturire, magicamente, un sistema intelligente. Sarebbe come dire che tu prendi dei colori a caso e per caso li scaraventi contro una tela e viene fuori "La Gioconda". Impossibile.
- l'intelligenza può invece generare intelligenza. E ciò che noi chiamiamo "caso" è solo "differenziazione". Abbiamo stelle di tutte le dimensioni, galassie di tutte le dimensioni, pianeti di tutte le dimensioni. Questo non è caso, ma è "differenziazione". E' un po' come la funzione matematica, presente nei linguaggi informatici, che si chiama: generatore di numeri casuali. E' vero che il risultato di tale funzione è una sequenza di numeri casuali, ma è anche vero che tale risultato è il risultato voluto di un processo matematico intelligente.
#524
Tematiche Spirituali / Re:Che fare con l’io?
31 Marzo 2017, 17:46:21 PM
L'IO è una creazione della nostra mente. Realizzata sulla base del "ricordo" delle nostre esperienze e, in particolare, delle nostre esperienze vissute nell'infanzia.
Sulla base di questi "ricordi", la nostra mente costruisce una proiezione mentale di noi stessi e crea l'EGO.
Faccio un esempio citando le parole di uno psicologo (Scott Peck).

Molti nostri problemi nascono a causa del fenomeno per cui si trasferisce nell'età adulta una percezione del mondo sviluppata nell'infanzia, percezione che era perfettamente adeguata ad una condizione infantile, ma che è assolutamente inadeguata alla nostra condizione di adulti.
Questo trasferimento, questa mappa scaduta, può riguardare qualsiasi aspetto.

Per esempio un soggetto può avere avuto da bambino esperienze negative con i genitori, poco solleciti verso di lui, poco affidabili. Delusione dopo delusione può avere maturato la convinzione che non poteva fidarsi dei genitori, l'idea di non potere credere alle loro promesse, dato che non le mantenevano mai.
 
Questo bambino giunge alla conclusione (alla "fede") non di "Non posso fidarmi dei miei genitori" ma di "Non posso fidarmi di nessuno".
Infatti per lui i genitori sono il mondo; non può fare confronti e non sa che esistono genitori migliori. La sfiducia nel prossimo diventa quindi la "fede" con la quale egli entra nell'adolescenza e nell'età adulta. Con questa mappa scaduta e con tutta l'amarezza procuratagli dalle molte delusioni avute è inevitabile che questo soggetto entri in conflitto con qualsiasi figura autoritaria, insegnanti, poliziotti, datori di lavoro.
Ed ogni volta sarà sempre più forte la sua convinzione che nessuno merita la sua fiducia.

Aggiornare le proprie mappe è possibile solo se siamo in grado di affrontare la sofferenza del cambiamento.
E questo è possibile soltanto se ci siamo consacrati alla verità.
Consacrarsi alla verità significa anzitutto sottoporsi ad un continuo, incessante, severo auto-esame.
La nostra conoscenza del mondo è frutto della nostra relazione con il mondo.
Per imparare a conoscere il mondo dobbiamo quindi sia esaminare il mondo sia esaminare noi stessi. Consacrarsi alla verità significa anche essere disposti ad accettare le sfide.

Infatti l'unico modo per essere sicuri che la nostra mappa della realtà sia valida è quello di sottoporla all'esame e al giudizio degli altri, aprendosi ad essi e alle domande invece di vivere chiusi in se stessi e nella propria "fede".


Il nostro EGO è una creazione della nostra mente che, sulla base dei "ricordi" delle nostre esperienze passate (ricordi più o meno consci) costruisce un abito (il nostro IO) e ce lo mette addosso. Un abito fatto di "fedi" e di "credenze". E, con questo abito addosso, interagiamo col mondo.
#525
Tematiche Spirituali / Re:Carpe Deum!
31 Marzo 2017, 17:34:51 PM
Io dico di mettere Dio al suo posto, ovvero fare di ogni vivente un Dio, in quanto dovrebbe essere onnipotente nei confronti della sua vita.

Ti sei scagliato contro chi ha fede in dio.
E vorresti sostituire una fede con un'altra fede.
Quando ti renderai conto che il problema vero è quello di attaccarsi a una "fede" (qualunque essa sia), e che, quindi, occorre liberarsi da qualunque "fede", avrai compiuto un vero passo di crescita.

Finchè ti limiterai a sostituire una "fede" con un'altra "fede" sarai vittima della stessa illusione di coloro verso i quali ti stai scagliando.