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Messaggi - anthonyi

#5101
Attualità / Re:Questione ILVA
06 Novembre 2019, 13:56:43 PM
Citazione di: Eutidemo il 06 Novembre 2019, 13:25:22 PM

- il fatto di avere preso formalmente  in carico un'impianto che è una bomba ecologica, funzionante o non funzionante, non comporta "comunque" alcuna responsabilità penale per i soggetti subentranti, in quanto costoro, anche in assenza di "scudo" non sarebbero minimamente responsabili degli illeciti commessi da chi li ha preceduti;
-  una volta preso formalmente  in carico tale impianto, però, i soggetti subentranti divengono "ipso facto" responsabili degli illeciti successivamente commessi nella gestione dell'impianto in questione, anche se in prosecuzione ed in "continuazione" dei precedenti illeciti altrui.
Ciao Eutidemo, se funzionano i forni dell'ILVA (Che non possono smettere di funzionare perché è problematico riaccenderli) questi inquinano, magari a un livello superiore a certi massimali perché non sono stati ancora adottati gli interventi di abbattimento programmati, i quali chiaramente necessitano di un tempo per essere realizzati, un tempo che, chiaramente, è stato già previsto nel contratto firmato da Mittal.
In assenza dello scudo un magistrato rileva le emissioni oltre i massimali e può chiudere la fabbrica fregandosene dei termini del contratto.
Può succedere poi che venga rilevato inquinamento nelle falde acquifere, sia io che te siamo d'accordo che quell'inquinamento viene dal passato, ma il magistrato può non pensarla così, può pensare sia colpa dell'attuale amministratore, non scudato, e quindi chiude la fabbrica.
Qui non stiamo parlando di eventualità, il primo amministratore straordinario nominato dal governo ricevette l'avviso di garanzia pochi giorni dopo essere stato nominato e fu necessario scudarlo, poi sappiamo tutta la battaglia che c'è stata al riguardo tra governo e magistratura.
Un saluto
#5102
Attualità / Re:Questione ILVA
06 Novembre 2019, 13:17:56 PM
Elia, guarda che io non metto mica in discussione che l'ILVA abbia inquinato e continui ad inquinare. Quello che però dico e che i tarantini dovrebbero fare le loro scelte con cognizione di causa, rendendosi conto del danno economico che seguirebbe una chiusura dell'ILVA per la loro città, senza peraltro ridurre in maniera consistente l'inquinamento soprattutto in assenza di bonifiche che, evidentemente, in assenza del finanziamento generato dall'attività di ILVA, non ci sarà mai.
Un saluto
#5103
Ciao Niko, c'è una cosa che accomuna gli Italiani, la faziosità. Il fatto che una volta che hai preso una posizione di parte accetti solo i ragionamenti che sono da quella parte. Io non sono fazioso, sono razionale e non riesco a concepire razionalmente come un tizio possa essere alla fame e spendere 5000 dollari per un viaggio verso l'Europa. Con 5000 dollari in Africa non si può solo mangiare, si può anche organizzare un'attività d'impresa in loco. Il punto è che venire in Italia conviene, perché si usufruisce dell'assistenza pubblica e poi magari si arrotonda con l'accattonaggio o con lo spaccio di droga (Naturalmente non mi sono dimenticato di chi viene in Italia per lavorare, nel rispetto della nostra legge sull'immigrazione, ma riguardo a questi, che sono i soli che assomigliano ai nostri emigrati di un tempo, io non ho nulla in contrario).
Un saluto
#5104
Ciao Niko, il tuo intervento, più propriamente, sarebbe dovuto andare in un altro topic sull'immigrazione, ce ne sono più di uno in Logos.
Comunque io voglio risponderti lo stesso perché non condivido la determinatezza delle tue posizioni.
Sei proprio così sicuro che dietro l'immigrazione ci sia la fame e la disperazione? Il viaggio complicato che fanno gli immigrati per arrivare in Italia è lungo e costoso, chi è alla fame non potrebbe pagarselo e non potrebbe sopravvivere, chi è disperato invece spesso compie atti irrazionali mentre invece spesso si è di fronte ad atti da parte degli immigrati che sono molto razionali ed indirizzati a sfruttare al massimo le opportunità che i nostri sistemi economici gli offrono.
Non continuo perché la questione è comunque OT, fai bene comunque ad ammettere che la posizione anti-immigrazionista (O, nel mio caso, contraria all'immigrazione illegale, ma favorevole a quella regolata dallo stato ricevente)
non comporta l'essere razzista.
Io dico di più, sono proprio le posizioni immigrazioniste, che hanno permesso l'immissione nel nostro territorio di circa 600.000 individui, nella gran parte di pelle nera, nel nostro territorio, hanno provocato una sorta di reazione da parte del popolino che si trovava a confronto con costoro, di tipo razzista.
Un saluto
#5105
Attualità / Re:Questione ILVA
05 Novembre 2019, 19:15:25 PM
Citazione di: Eutidemo il 05 Novembre 2019, 14:42:03 PM
Ci sarebbero moltissimi aspetti da considerare al riguardo; dei quali, per ora, mi limito a considerare solo quello del cosiddetto  "Scudo penale salva ILVA"

***
Come è noto, con un'ordinanza dell'8 febbraio 2019, il GIP di Taranto ha sollevato questione di legittimità costituzionale di due disposizioni facenti parte della più ampia normativa c.d. "salva-Ilva" emanata dal legislatore a partire dal 2012, ossia di quel complesso di norme speciali, introdotte allo scopo di autorizzare "ex lege" la prosecuzione dell'attività produttiva dell'acciaieria ionica, nonostante il sequestro preventivo senza facoltà d'uso disposto dalla magistratura tarantina nell'ambito del noto maxi-procedimento per reati contro l'ambiente, l'incolumità pubblica e la salute pubblica a carico dei gestori pro tempore dello stabilimento.  
La questione è molto complessa intricata, e riguarda vari aspetti; per cui cercherò di concentrarmi solo sui principali, sintetizzandoli e semplificandoli al massimo (sia pure a rischio di quale imprecisione tecnica).

***
A mio avviso, pur nella successione delle varie leggi , il punto più ambiguo del cosidetto "scudo penale salva-Ilva" è quello in cui si sancisce che le condotte poste in essere in attuazione del piano del Piano approvato con D.P.C.M. del 14 marzo 2014, non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario, dell'affittuario o acquirente e dei soggetti da questi funzionalmente delegati.
Il che, secondo me, è, nello stesso tempo:

1) Ambiguo.
Ed infatti,  una condotta posta in essere in attuazione di un piano approvato con D.P.C.M., non dovrebbe essere "in re ipsa" criminosa; altrimenti sarebbe da considerarsi tale anche il D.P.C.M.
Il che sarebbe paradossale!
Se, poi, ragionando per assurdo, per attuare tale piano, si gettassero negli altiforni qualche migliaio di operai, per evitare di doverli licenziare (visto che il piano esclude "espressamente" i licenziamenti ma non esclude, "espressamente", le uccisioni), dubito che lo "scudo penale" potrebbe "coprire" tale misfatto, in quanto compiuto per rispettare le espresse clausole del piano! ;D

2) Contrario al principio di astrattezza e di generalità della legge penale.
Ed infatti, in via di principio si possono sancire cause di non punibilità per "tutti" gli amministratori ed i commissari di "qualsiasi società" che si trovino a dover operare risanamenti ambientali analoghi a quelli dell'ILVA, però non si può stabilire una "specifica" causa di non punibilità solo per gli amministratori ed i commissari dell'ILVA. ;)
Secondo me, "Non licitur!"

Ci sarebbero molte altre cose di cui parlare, al riguardo, di cui qui manca lo spazio adeguato.

Ciao Eutidemo, mi sa che il tuo esempio non regge, se l'amministratore dell'ILVA decide di mettere nell'altoforno gli operai non realizza il piano visto che dubito nel piano ci siano scritte cose del genere. Comunque il DPCM al quale fai riferimento, fatto per proteggere gli amministratori nominati dal governo, è stato abbondantemente superato. Le versioni più moderne riguardavano esclusivamente i reati di tipo ecologico, la principale fattispecie dei quali deriverebbe dal fatto stesso di avere preso in carico formalmente l'impianto che è comunque una bomba ecologica in essere, funzionante o non funzionante. Purtroppo noi Italiani siamo vittime di culture giuridiche stupide che non hanno coscienza degli effetti reali dei loro atti, così fu quando un magistrato bloccò un miliardo e trecento milioni di Euro di prodotti ILVA affermando che erano "corpi di reato". Naturalmente abbiamo avuto situazioni strane nelle quali il magistrato, dopo aver "gestito" una certa inchiesta contro l'ILVA, cercava di sfruttare la notorietà acquisita presentandosi alle elezioni locali, mi sembra sia anche diventato assessore.
Un saluto
#5106
Attualità / Questione ILVA
05 Novembre 2019, 13:28:07 PM
Il panorama politico è stato colpito dalla decisione di Arcelor-Mittal di ritirarsi dalla gestione di ILVA. Non è una sorpresa visto che lo avevano già detto che senza lo scudo penale se ne sarebbero andati. Naturalmente la politica Italiana, che vive come sempre al giorno per giorno, non ci ha pensato.
Al di là delle responsabilità rimane una questione generale, Economia o salute. Dobbiamo accettare le attività produttive anche se danneggiano la salute, oppure ci accontentiamo di una vita più modesta ma magari più sana.
E nella fattispecie della questione ILVA è proprio questa l'alternativa ? La sensazione che ho ascoltando quello che dicono i Tarantini ho l'impressione che non si rendano conto del peso economico di ILVA e di quello che sarebbe l'impoverimento di quella città senza le acciaierie, speriamo non siano costretti a sperimentarlo.
#5107
Citazione di: Sariputra il 30 Ottobre 2019, 16:27:05 PM
Il nichilismo moderno (diverso , che so, dal nichilismo foscoliano...) lo intendo personalmente come una sorta di mentalità largamente condivisa, maggioritaria. Lo troviamo nel tipo americano come nel consumatore compulsivo cinese o giapponese. Può essere visto come una conseguenza sia del tramonto di società fondate su valori ideali che una crisi del modello di sapere assoluto e omnicomprensivo che scaturiva da un razionalismo fideistico. Il nichilismo assume così attualmente i connotati dell'uomo consapevole della fine delle ideologie, e questo non sarebbe un dramma visti gli esiti novecenteschi di queste, se non che questa fine ha portato con sé anche la fine delle 'tensioni ideali' che le accompagnavano. La fine cioè della 'speranza'... Quale speranza? Quella di un umanità che possa/sappia/speri ancora di uscire dalla nevrosi egoistica e individualistica che l'opprime...
Il nichilismo made in West cerca di salvare la libertà, anzi formalmente sembra esaltarla, ma la relega nella sola sfera individuale come principio assoluto di autodeterminazione del singolo. Propugna dunque un relativismo generalizzato a livello etico. Distrugge il sistema valoriale precedente, ma non riesce  a proporne altri. Simile ad un medico che ti espone chiaramente la malattia, ma non sa darti una cura, se non dicendoti. "arrangiati, è un tuo problema"...
In senso massificato, comune si potrebbe darne , a mio parere, questa definizione:
La vita è semplicemente un'opportunità per sensazioni ed esperienze, in cui il carattere effimero primeggia.

Non c'è niente che in definitiva (anche se non lo riconosciamo o non ne siamo del tutto consapevoli..) 'valga'. Tutto è fugace e passeggero: goditela più che puoi!..
Oltre ad una riflessione teorica il nichilismo ha pure un risvolto 'tecnico'. La fine di ogni ideologia (politica o religiosa) ha creato uno spazio enorme al tecnocapitalismo che si ammanta, per i propri fini, di un' ideologia della scienza e della tecnica e se ne fa forte... Quindi impone un modello esistenziale basato sul dominio della sola razionalità strumentale che cerca di bypassare ogni domanda di senso.
Nell'epoca del dominio del sapere tecnico-scientifico, si tende ad attribuire valore di conoscenza solo al sapere di tipo strumentale, cioè al sapere utile, finalizzato ad un obbiettivo raggiungibile. La filosofia o la spiritualità, che un tempo sembravano capaci di offrire ancora un indirizzo etico, oggi sono delegittimati anche in questo ruolo. Non c'è bisogno di comprendere o di rifarsi a dei principi. Quelli accettati dal nichilista sono solo principi formali; non sono generalmente mai un vissuto interiore. La crisi dello speculativo è forse approdata ad un punto di non ritorno.
Lo 'svuotamento' dell'etica poi dissolve ogni sforzo costruttivo di dare un significato, una risposta a questa domanda...perché, se l'etica è semplicemente una convinzione che deve far parte della sfera individuale, non è possibile formulare alcuna scala valoriale indipendente dal giudizio individuale stesso. Conseguentemente la distinzione fra giudizio etico/morale e arbitrio si è fatta così sottile da diventare quasi impalpabile.
La domanda di senso, come ho già scritto, viene relegata dal nichilismo alla sfera medica, psicopatologica.
Per questo definisco il nichilismo occidentale come 'anestetizzante'.
Per risolvere un problema, è ovvio, non c'è mezzo migliore che assumere come reale la mancanza del problema stesso.
L'epoca nichilistica che stiamo vivendo è quella in cui si compie il processo di asservimente del reale al soggetto. Soggetto però "cosificato"  e pensato solo ed esclusivamente nella forma delle cose stesse. Questa è la fase finale della logica intera dell'Occidente e della sua cultura imposta al mondo. E' la logica interna della storia stessa dell'occidente. La familiarità con i prodotti della tecnica, la loro presenza totalmente invasiva, ha fatto sfumare qualunque differenza tra naturale e artificiale. Ovunque si percepisce solo di aver a che fare con l'opera e l'interesse dell'uomo. Non è reale se non ciò che è oggettivo e soprattutto utile e vendibile.
Se un tempo il pericolo era l'asservimento del pensiero e della domanda di senso a verità preconfezionate, oggi la minaccia non viene più da questa problematicità, che però palesava innumerevoli differenze, sì che potevo "scegliere", ma bensì dalla sua assenza, da un pensiero che, di fatto, è Unico e in cui ogni scelta, resa relativa, è priva in definitiva di forza reale di cambiamento.

Si realizza così quella che alcuni hanno definito come una sorta di "antropologia negativa". L'uomo che vuole innalzata sopra ogni cosa la propria libertà ( soprattutto di consumare..) è un uomo che, a mio parere, si condanna all'indifferenza e al non-senso. In definitiva un uomo disorientato (privo di orientamento...), simile ad un equipaggio di una nave in mare senza alcuna rotta, senza bussola e col cielo coperto dalle nuvole...che si trastulla (" trastulli d'animale"..cit. Mishima) in giochi divertenti, senza aspettarsi più di approdare da qualche parte.
@InVerno chiede quando potremo accorgerci di essere usciti dal nichilismo?
Siccome la mia risposta non può poggiarsi che su una flebilissima speranza, direi quando cominceremo a percepire ancora Speranza dentro di noi...
Concordo con il bel post di @donquixote

Ciao Sari, ho l'impressione che il discorso che fai abbia un problema di partenza, tu parti dalla tesi che la società Occidentale sia nichilista ma non mi sembra che questa sia una tesi sostenibile. Il nichilismo è l'idea che tutti i sistemi di valore si annullino, ma questo non è il mondo Occidentale, il quale è piuttosto inflazionato da una molteplicità di valori, rispetto alla quale i valori assoluti di un tempo perdono forza. Piuttosto la società Occidentale è decadente, cioè caratterizzata dalla nostalgia di un tempo lontano nel quale questi valori erano sentiti con maggiore forza.
Un saluto
#5108
Citazione di: InVerno il 30 Ottobre 2019, 10:00:41 AM
Citazione di: anthonyi il 29 Ottobre 2019, 18:59:48 PMNon per essere polemico, Inverno, ma perché Israele è un pessimo esempio, poi certo anche i Mongoli avevano una cultura, così come ce l'avevano gli aborigeni australiani, ma era una cultura debole (Non avevano neanche la scrittura) che non ha intaccato minimamente il mondo culturale Cinese pur dominandolo militarmente.
Un altro esempio interessante è quello dei regni barbarici in Europa Occidentale dopo il crollo di Roma, i barbari erano vincenti sul piano militare, ma perdenti su quello culturale e sono stati loro ad adattarsi al mondo latino-cristiano mentre delle loro abitudini e tradizioni non è rimasto niente.
L'esempio di Israele è pessimo - secondo me - perchè la capacità militare di quello stato è dovuta a politiche di un altro stato che gli ha venduto tutto, e non è il frutto della sua cultura. Hai pescato uno stato "artificiale" , quando ne avevi a disposizione tanti altri, per questo dico pessimo :) I mongoli (intesi come grande orda) di per se non avevano una cultura scritta, ma dopo la disgregazione, tanti "mini-khanati" hanno resistito anche fino a non molto tempo fa, e hanno una serie di tradizioni derivanti da quella mongola che oggi sono "folkloristiche" ma che sono scritte e fondanti delle culture uzbeke, tagike etc. Proprio intorno alla caduta dell'impero romano  la prima battaglia per difendere la fede cristiana è in Armenia, contro i Sassanidi. Per difendere il loro diritto di professare il cristianesimo 60mila uomini ne hanno sconfitti tre volte tanti meglio equipaggiati (pure i romani evitavano volentieri  i Sassanidi).https://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Avarayr . La pura forza militare non è servita a granchè.

Ciao Inverno, la superiorità culturale dei portatori della cultura Ebraica nei secoli è abbastanza indiscutibile, una cultura che sicuramente è stata marginalizzata nei paesi dove il potere era Cristiano (Anche se non poteva essere eliminata perché di quella cultura c'era bisogno), ma che poi in un contesto più libero come quello degli USA ha espresso la sua superiorità. Questa è la ragione per la quale gli USA hanno sempre aiutato Israele. In altri termini è sempre la cultura ebraica che rende forte Israele, quella che sta negli USA, e quella che sta in Israele. E comunque non bastano le dotazioni di armi a fare una potenza militare, le analisi strategiche sulle varie guerre fatte da Israele con i confinanti hanno evidenziato come Israele fosse spesso apparentemente più debole nei numeri, eppure vinceva perché poteva contare su migliori strategie elaborate dai capi, e su una massima affidabilità di ogni singolo soldato. Questo è il risultato della forza della cultura e delle tradizioni ebraiche.
Un saluto
#5109
Citazione di: InVerno il 29 Ottobre 2019, 13:19:50 PM
a parte che Israele è un pessimo esempio e che i Mongoli avevano una loro cultura.

Non per essere polemico, Inverno, ma perché Israele è un pessimo esempio, poi certo anche i Mongoli avevano una cultura, così come ce l'avevano gli aborigeni australiani, ma era una cultura debole (Non avevano neanche la scrittura) che non ha intaccato minimamente il mondo culturale Cinese pur dominandolo militarmente.
Un altro esempio interessante è quello dei regni barbarici in Europa Occidentale dopo il crollo di Roma, i barbari erano vincenti sul piano militare, ma perdenti su quello culturale e sono stati loro ad adattarsi al mondo latino-cristiano mentre delle loro abitudini e tradizioni non è rimasto niente.
#5110
Se a te piace vederla così, Freedom. Ma osservando solo le espressioni di forza si vede solo l'elemento esteriore, i Romani, ad esempio, costruiscono il loro impero molto più con gli accordi e le strategie che con le guerre, sono bravi a gestire i vinti e a farli diventare loro alleati quando possibile, e la costruzione degli imperi coloniali si regge sulle profonde differenze culturali che permettono a poche migliaia di uomini acculturati di controllarne milioni non acculturati e valorizzare (Qualcuno dice sfruttare) le risorse che detengono e che da soli non avrebbero saputo valorizzare.
#5111
Citazione di: Freedom il 27 Ottobre 2019, 22:43:03 PM
La civiltà occidentale primeggia sul pianeta Terra. E' il centro del mondo e non il centro del nulla bensì il centro di una serie complessissima di interazioni economiche, politiche, sociali, culturali, etc.

Lo è diventata per ragioni che afferiscono alla supremazia militare. E' sempre il bastone la forza che consente di comandare e di evolvere. Ahimè sì di evolvere! Lo spiega bene la scena iniziale di 2001 Odissea nello spazio. Non vedere questa spiacevole e durissima realtà significa non comprendere la storia umana. Purtroppo non è riduttivo ma, al contrario, esaustivo, rilevare che Alessandro il Grande è diventato padrone assoluto del mondo grazie alla falange macedone. Ed i romani anch'essi grazie alle tecniche militari conquistarono la sovranità mondiale. E così via sino ad arrivare agli USA la cui supremazia è il semplice frutto della forza militare. Il dollaro ne è una delle tante espressione. Forse la principale ma nulla di più.

Purtroppo l'attuale civiltà occidentale (sulla cui scia economica e valoriale si sono messi tutti i Paesi del mondo) ha prodotto una degenerazione politica, culturale, sociale, scientifica! di difficile lettura. Di difficile lettura nel senso che non saprei assolutamente dire come andrà a finire. Non sono indovino e non vedo elementi certi che mi consentano di prendere una posizione.

Mi verrebbe di dare ragione a chi prevede una impossibile redenzione, intesa come impossibilità di produrre ulteriori passi in avanti nello sviluppo. Sviluppo a tutto tondo e non solo economico. Visto che l'economia, valore che ha sostituito qualsiasi religione, potrebbe ancora sorprenderci, sembra viceversa difficile che i valori comunemente intesi come positivi/benefici possano virare verso un incremento. Smarrito il senso di comunità non pare possibile riconquistarlo. E una civiltà atomizzata rischia la deflagrazione.

Ma la civiltà occidentale (che, lo ribadisco, riassume oramai il mondo intero) ha dei capi, qualcuno lo chiama 1% ma io ritengo siano molto, molto meno, che in qualche modo, la manderà avanti. Forse completamente mutata, probabilmente in peggio, la vita e ahimè, la forza, vince sempre.

Salvo catastrofi nucleari o naturali.

Ciao Freedom, sintetizzare la superiorità Occidentale come superiorità militare mi pare riduttivo. E' interessante che nella lista delle civiltà belliche che fai non ci sono i Mongoli di Gengis-Khan, eppure il loro è stato l'impero territorialmente più grande della storia. Pur sconfiggendo militarmente la Cina i Mongoli, che non hanno cultura, vengono sconfitti dalla cultura e civiltà cinese che sopravvive alla loro dominazione e ancora oggi si ripropone come competitore anche della cultura occidentale.
Questo per dirti che la vittoria tra civiltà è soprattutto una vittoria culturale, dalla cultura deriva il coordinamento tra gli individui, la conoscenza, la tecnologia, l'economia, e anche la forza bellica, perché un esercito forte è un esercito organizzato da chi sa come organizzarlo: Israele ha, allo stesso tempo, la più alta proporzione di università rispetto alla popolazione del mondo e, allo stesso tempo, l'esercito proporzionalmente alla popolazione più forte del mondo.
Un saluto
#5112
Percorsi ed Esperienze / Re:Enigma, chiedo pareri
27 Ottobre 2019, 13:12:47 PM
Daniele, che dirti, io la soluzione ce l'ho, e per me ha funzionato. La fede cristiana, quella vera interiormente, e neanche tanto partecipata socialmente,  per me rappresenta la soluzione alle tante disarmonie interiori che mi porto dietro. Comunque diciamolo a bassa voce, perché ci sono tanti che se sentono dire queste cose si scandalizzano.
Un saluto
#5113
Attualità / Re:Silenzio elettorale
27 Ottobre 2019, 13:04:43 PM
Elia meno male che ci sei tu a ricordarci che ci sono migranti in mezzo al mare. Comunque dovresti essere contenta, non è solo Salvini a tenere fermi i migranti nel Mediterraneo, ma anche la Lamorgese.
Se però la tua vuole essere una polemica nei confronti dei media, spiegami perché anche il tuo pupillo non ha trovato neanche uno spazietto sui social dove rendere pubblica la notizia che tu ritieni così importante.
Un saluto
#5114
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
25 Ottobre 2019, 07:55:11 AM
Citazione di: green demetr il 25 Ottobre 2019, 00:49:18 AM
Citazione di: Sariputra il 24 Ottobre 2019, 14:31:46 PM
Personalmente, la lettura di Nietzsche non mi ha arrichito moltissimo. Penso che la sua attitudine sia essenzialmente moralistica , ma poco argomentativa (in questo concordo con @Franco, se non ho inteso male..). La sua costruzione intellettuale sembra la valvola di sfogo di una personalità fortemente repressa (com'era in effetti nella vita quotidiana come persona...). Probabilmente aveva bisogno di scrivere con quello stile, che non corrispondeva con quello che manifestava agli altri. Criticava essenzialmente la morale cristiana , ma a quella si atteneva rigidamente nella vita. Imputava al Cristianesimo di essere nichilista e di aprire di fatto la via al nichilismo (non del tutto a torto, a parer mio, vista l'ascendenza e l'architettura neoplatonica presente in esso...), ma non vedeva il "punto" in cui il Cristianesimo superava il suo stesso nichilismo ( magistralmente intuito da Dostoevskji...). Paradossalmente i nichilisti lo vedono come un loro maestro. Il suo pensiero venne strumentalizzato dai nazisti (con l'aiuto della sorella...), ma , come in altri autori, la sua opera si prestava a questo, viste le molteplici e spesso contraddittorie chiavi di lettura. Succederà anche con un suo "allievo" spirituale, che in parte però lo rinnegherà, M. Heidegger, che diventerà, lui sì ufficialmente, per un certo tempo (?) un convinto nazista...e in ogni caso diventerà, Heidegger, uno dei pensatori occidentali che più influenzeranno la nascente scuola filosofica giapponese del novecento, fortemente nazionalista...
Ambedue si possono inserire in quel filone di pensatori che sognano un rinnovamento dello"spirito occidentale" dopo la "morte di Dio". Heidegger lo vedrà nel nazismo, soprattutto quello degli inizi, rivoluzionario. Fondamentale, secondo il mio modesto parere, per entrambi è il concetto di "purezza", inon nel senso cristiano naturalmente. Un tema molto sentito tra la fine dell'ottocento e la prima metà del novecento . Purezza dell'essere e dell'esserci (vitalismo anche, nonostante la loro carenza di vitalià fisica, o forse anche per questo...).
La purezza è ovviamente un concetto puramente intellettuale. Non esiste di fatto.
Leggendo la sua biografia, che è molto interessante, me lo raffiguro come una persona fortemente 'scissa' tra ideale e reale; tra quel che anelava ad essere (e quel che intendeva il mondo fosse..) e quel che era in realtà.
Certamente nutriva forte avversione ,repressa perlopiù nella quotidianità. Era una personalità, basta leggere qualche sua pagina, in cui l'elemento 'avversione' (dosa) era molto forte...diciamo che manifestava una profonda caratteristica 'disarmonica', dal punto di vista della personalità...
Umanamente parlando, non mi è antipatico, anzi, ravviso nella sua storia personale molti elementi in comune con la mia (con i dovuti enormi distinguo, infatti non dispongo delle capacità intellettuali di N. ovviamente..): la fortissima miopia (anche ulteriori problemi nel mio caso...) con le conseguenze pratiche e limitative per la vita di un ragazzino. Le conseguenze sociali della solitudine provocata dall'inadeguatezza e quindi il 'rifugiarsi' in se stesso e nella lettura eccessiva, con conseguente ipertrofia dell'ego (che spero di aver superato... :( ). Nel mio caso sono stato 'salvato', negli anni, dalla terra e dalla terraglia che lavoravo (San Benedetto: il sempre saggio "ora et labora" che, nel mio caso è diventato "medita et labora"...) e dalle donne (meravigliose... "die mutter, die mutter"...) che mi circondano/avano...che probabilmente sono mancate a Nietzsche (Krshna/Dio stesso non può essere veramente Krshna senza l'amore di Radha, nella mitologia visnuita...).
Una cosa è certa: il fatto che le sue citazioni si trovino nei siti post-comunisti e contemporaneamente anche in quelli neo-nazisti  fa pensare che la contraddittorietà dei suoi scritti sia lungi dall'esser stata superata, oppure che ognuno li interpreti ad uso e consumo personale...
Namaste

Ma perchè invece che concentrarti sulla vita dell'uomo Nietzche non ti confronti sinceramente con il suo pensiero?

Mi pare che Ipazia citando Zaratuhustra che devo ancora leggere, abbia ampiamente argomentato.

Ma perchè non ammettete di essere i soliti cristiani bigotti? e la finiamo qui! invece che far finta di commentare, e abusare della mia pazienza andando a offendere pure Heidegger. (non è la prima volta che succede, e per esperienza personale gli intellettuali si fanno forti di un presunto virilismo spirituale, ma basta! Diventate umili come lo era Nietzche!)
Torniamo proprio all'abc del buon senso.
Dio è morto e sepolto (e le sue vedove, i nichilisti, devono solo smettere di fare i piangina isterici)
Ecco questa sarebbe una buona cosa! toglietevi quella cavolo di fascia a lutto, è ora di tornare a vivere, ossia a pensare!

Volete continuare a vivere nel mondo dei sogni? va bene parlate delle vostre cavolate metafisiche e lasciate in pace i saggi.

Ma non presupponete l'esistenza di Dio, è solo un vostro sogno ridicolo alle vostre dipendenze per giustificare la vostra meschinità.

Ecco, io mi sono dovuto riconoscere meschino, è il primo passo da fare, da Montaigne in poi.
Il coraggio intellettuale di andare avanti te lo danno poi loro, i maestri, la filosofia, non Dio, che è solo nelle vostre teste!

Mi spiace a tutti, ma pane al pane e vino al vino.
Ciao green demetr, che c'è ti da fastidio che Sari descriva la follia di Nietzsche, eppure la follia dovrebbe essere cosa di questa terra, non del cielo.
Dovrebbe, appunto, perché io sono convinto che nella follia di Nietzsche ci sia un'infestazione spirituale maligna, e lo posso dire con cognizione di causa perché quel tipo di esperienza la vivo anch'io.
Tu dici che Dio è un sogno, in realtà le "idee" di Nietzsche sono costruzioni oniriche, bisogna ammetterlo, letterariamente costruite molto bene, per cui catturano sia la curiosità che la simpatia del lettore, ma che, in certe affermazioni sono molto pericolose perché spingono al superamento (cioè alla distruzione) degli ordini. Non a caso Nietzsche fa parte della corrente irrazionalista, un irrazionalismo che però, come l'evoluzione storica ci ha dimostrato, apre la strada a un'altra razionalità, quella del male.
Un saluto
#5115
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
24 Ottobre 2019, 16:00:11 PM
Citazione di: Franco il 24 Ottobre 2019, 13:18:49 PM

Data l'enorme - epocale - valenza della sentenza della "morte di Dio", chiederei ad anthonyi il senso che attribuisce alla "intuizione filosofica".

Ciao Franco, non sono molto ferrato degli approfondimenti filosofici, in se l'intuizione si potrebbe definire un'affermazione poco costruita dal punto di vista formale. Quello che mi sconcerta è il fatto che si parli di "valenza epocale". Che significa "Dio è morto ?" Ci si riferisce al Dio culturale, e quindi si afferma una crisi fella fede, oppure al Dio ontologico, e quindi ... ?
Oppure si afferma un desiderio ? E qui viene l'altro enigma su FN, uno scrutatore della realtà oppure un abile manipolatore che ha costruito concetti ambigui che dovevano manipolare il pensiero in chiave meramente distruttiva ...
Un saluto