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Messaggi - Ipazia

#5116
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
24 Novembre 2020, 22:11:51 PM
Citazione di: paul11 il 24 Novembre 2020, 20:59:23 PM

L'etica ad esempio per Cartesio ,vien dopo la conoscenza, e in attesa che la scienza dirimi le nebbie dell'ignoranza, conviene scegliere....per convenienza. Fra il bianco e il nero ,scegliete il grigio: questo fu il suo consiglio. E traspare ciò che accadrà nei futuri quattro secoli .

Ettecredo. Cartesio è andato a morire di freddo in Svezia perchè altrimenti i cattolici talebani francesi l'avrebbero fatto morire di caldo. Non gli sarebbe bastata la sua sua "grigia" prudenza a salvare la pelle. Avesse avuto la libertà di scegliere la sua etica, col cavolo si buttava sul grigio. Erano gli anni di Galileo e del Santo Uffizio. C'era poco da scherzare col fuoco. Nei 4 secoli successivi ci siamo liberati dai roghi degli inquisitori grazie anche a Cartesio e Galileo che non ebbero molto da scegliere in campo etico.

CitazioneSo solo che l'umanesimo non è  stato umano, e ci ha consegnato un uomo calcolativo e ormai prigioniero del suo stesso sistema: la tecnoscienza.
...ci sarebbe troppo da dire.....

L'umanesimo ci ha liberato dai roghi di eretici. E su questo non c'è più nulla da dire. E' storia indelebile.
#5117
Tematiche Filosofiche / Re:Oltre Cartesio
23 Novembre 2020, 10:33:16 AM
Cosa dobbiamo cercare oltre le colonne di Cartesio?

Quello che le neuropsicoscienze e la cibernetica hanno già trovato e che potremmo chiamare il "principio di indeterminazione della res umana". Siamo contemporaneamente res cogitans ed extensa. Ma, variando il punto e le tecniche di osservazione, non è possibile determinare le due res contemporaneamente per cui bisogna ritenerle come le due (o più) polarità inseparabili di uno stesso fenomenologico antropos.

Tale soluzione epistemica risolve anche uno dei punti in cui, come dice InVerno, "la fiamma arde ancora": l'enigma psico-somatico umano e le sue funzioni "superiori". Quelle che Kant chiamava: trascendentali.
#5118
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
23 Novembre 2020, 10:05:25 AM
Qui subentra appunto la "gerarchia" epistemologica cui accennavo sopra. Se confronto l'impronta del cane col cane in carne ed ossa, al fantasma subentra la realtà. E posso fare altrettanto col cervo, lupo, capriolo, cavallo (ferrato),... Se invece mi imbatto nel fantasma della parola di una divinità riportato in un testo scritto da un umano il fantasma divino rimane tale.

Tornando alla "gerarchia" o specificità, se preferisci, degli ambiti ontologici, i concetti soggetto-oggetto sono indubbiamente più antropologici degli enti semantici cane-gatto. E' l'astrazione tipica del concetto che fa la differenza tra un referente reale ed uno astratto.

Si può legittimamente ragionare di soggetto ed oggetto ma bisogna definire rigorosamente il campo di esistenza, il contesto, in cui agire queste due figure concettuali per non cadere in Soggetti e Oggetti postulati in senso assoluto, la cui evidente irreperibilità spalanca le porte al Nulla metafisico e alla notte in cui tutte le vacche sono sembrano nere. Da tale pretesa (e pre-tesi) metafisica ci può salvare una dose razionale di sano relativismo.

Nulla in contrario al sostituire l'oggettività con l'intersoggettività. Anzi: tale spostamento semantico toglie l'aura sacrale con la maiuscola davanti al concetto medesimo. Ma bisogna prestare attenzione al piano inclinato delle vacche nere perchè non tutte le deliberazioni intersoggettive si equivalgono. Il vaso di Pandora nol consente. C'è una gerarchia, o specificità, ontologica, epistemologica ed etica da rispettare anche quando ci si avventura nell'intersoggettività.
#5119
Utile prevenzione alla paranoia dilagante che vede negazionisti ovunque è l'accesso al massimo referente epidemiologico nazionale, l'ISS, e al suo report sui decessi covid più nascosto (d)ai media dell'ultimo combattente giapponese in un atollo del Pacifico.

Costante fin da marzo-aprile si mantiene la mediana sugli 82 anni (80 uomini - 85 donne). Dai dati statistici risulta che i morti ultranoventenni sono quasi il doppio dei i morti da 0 a 70 anni e rappresentano il 20,5% dei deceduti covid totali. Al che viene da chiedersi: in Italia non si muore più di vecchiaia ?
#5120
Citazione di: Freedom il 22 Novembre 2020, 18:15:56 PM
Il problema si presenta, a mio avviso, quando ci si convince che una cosa è certa senza che tuttavia lo sia davvero. Per esempio ci si convince che là c'è il nord perché l'ago magnetico della bussola lo indica ma, per motivi che ignoriamo (bussola difettosa, presenza di campi magnetici di cui non conoscevamo la presenza, etc.) non è così. Penso a coloro che negavano l'esistenza dei raggi x e/o ultravioletti, etc. Oppure penso agli illusionisti, ai truffatori, ai manipolatori della realtà in generale.

Esiste il dubbio semplice e il dubbio metodologico. Il secondo prenderà in considerazione l'ipotesi della bussola difettosa, della tempesta magnetica, ... e di tutti i dubbi possibili per una intelligenza scientificamente formata. In genere, il dubbio metodologico arriva alla soluzione del busillus e la nave, in un modo o nell'altro (le stelle ? 8) ), ti porta a destinazione.

Il dubbio semplice è più immediato e si basa sull'esperienza empirica alla portata di tutti: mi hanno parlato tanto fin da piccola di creature sovrannaturali benigne e maligne ma non ne ho mai incontrata alcuna per cui dubito della loro esistenza anche se tanti ci credono.

CitazioneMi vengono in mente anche tutte le opere d'ingegno, degli inventori in generale: sul metodo siamo certamente d'accordo ma su quella scintilla che illumina la mente dell'inventore? Non c'è forse un dubbio alla sua origine? Il dubbio che forse...

Che strano che una intuizione come quella della relatività sia venuta ad un fisico e non ad un pasticcere o a qualche padre della Chiesa ispirato dallo Spirito Santo !

CitazioneE non è forse la stessa cosa con la nascita della fede in Dio?

La nascita della fede in Dio è una intuizione semplice che si basa su analogie naturalistiche (tutti i viventi vengono generati) e su scaramantiche ricerche di favori (grazia) e salvezza (eterna). Non ci vedo nulla di trascendente in tale intuizione e neppure di particolarmente trascendentale.

CitazioneMentre viceversa, ed è qui che io rilevo una contraddizione, la fede/convinzione nella non esistenza di Dio non viene considerata dagli atei una fede/convinzione bensì una evidenza. Una semplice rilevazione di ciò che è. Di ciò che è, in definitiva, sotto gli occhi di tutti. Incontrovertibile, innegabile, indiscutibile, non opinabile.

Rimando al dubbio semplice del primo quote. Capace di resistere alle più raffinate armi di persuasione di massa dei teologi grazie ad una evidenza metodologica (tipo questa) sempre più ermeneuticamente accurata.

CitazioneMentre per il credente è solo assenza di percezione

Se fede piange, percezione non ride. Specie di questi tempi in cui la percezione ha assunto la disinvoltura di un vaso di Pandora sbracato.

CitazioneE' forse questo un muro, forse il Muro che divide i credenti dagli atei?

Sulla percezione non farei grande affidamento neppure come Muro. Ci sono cose assai più consistenti e materiche a tenere in piedi i Muri. E a costruirne di nuovi. Come quello invalicabile - molto religioso - d'Israele ( altro che Berlino !)
#5121
Tematiche Filosofiche / Re:Il dubbio
22 Novembre 2020, 17:25:55 PM
La farei più semplice e meno psicologica: il dubbio emerge ogniqualvolta si debbano prendere delle decisioni rispetto a opzioni diverse: devo arrivare sulla cima di un monte e trovo due sentieri che sembrano fare al caso; quale seguire ?

C'è un modo per scoprirlo: percorrerli entrambi e trarne le debite conclusioni. Se si è in due si risparmia pure tempo nella ripetizione dell'esperimento.

Penso che anche un predatore quando deve scegliere la preda nel branco provi qualcosa di simile al dubbio umano. Se sono più predatori che puntano più prede la verifica sulla scelta migliore è immediata. Chissà cosa si diranno tra loro a predazione avvenuta ?
#5122
Tematiche Spirituali / Re:Spiritualità atea
22 Novembre 2020, 14:47:32 PM
Va da sè che una volta preso filosoficamente atto dell'ineluttabilità della nostra morte, si prende atto anche dell'ineluttabilità della morte dei nostri cari e questa consapevolezza aiuta ad "elaborare il lutto" e sopravvivere pure al dolore.
La spiritualità immanente si appoggia, nell'elaborazione del superamento della morte, all'immortalità del pensiero e dell'opera della parte più incisiva della nostra specie. Persistenza post mortem che riguarda anche i nostri cari: nella memoria e nella carne, sangue e pensiero che quella presenza vivente ha edificato in noi stessi.
#5123
Le fedi (nessun timore ad usare il termine) immanenti si reggono sulla dimostrazione e falsificazione e fanno del dubbio il loro metodo. Negli ambiti in cui non vi siano prove e controprove sufficienti, per carenza di dati o opinabilità della materia, si ricorre alla scommessa e si sta a vedere l'effetto che fa. A Colombo andò bene, a Lenin un po' meno. Ma il bello della diretta (immanente) è che si può sempre, rattoppata la nave, ripredere il mare.
#5124
Storia / Re:"Le donne, i cavalier, ..."
22 Novembre 2020, 11:28:19 AM
L'amor cortese è un momento importante nella rappresentazione del femminile all'interno della cultura dominante patriarcale. Un risarcimento ideale, non scevro di ipocrisia, ma autentico nelle sue aspirazioni che giungeranno fino agli imbarchi per l'isola di Venere, Citera, del settecento lussureggiante di Watteau. Fino alle Citere (anti)romantiche di Baudelaire e Gauguin, mentre il romanticismo bigotto partoriva i suoi restaurati Tannhäuser, trovatore (Minnesänger) traviato dall'amore carnale del Venusberg.

In questo dilemma tra amore spirituale e carnale, i risultati migliori, sul piano artistico e antropologico, sono le sintesi tra i due (Paolo e Francesca, tra i mitici esempi), nel lungo cammino spirituale della bellezza, che forse un giorno, se non diventeremo bot, ci salverà, saldando alfine etica ed estetica nello stesso Logos.
#5125
Il dubbio è uno stadio mentale successivo all'ignoranza. L'ignorante non si pone dubbi; accetta la realtà come gli viene propinata dai suoi sensi e dalla sua educazione. Perchè si dubiti deve essere in atto un processo mentale di ricerca e il dubbio si instaura tra varie opzioni asseverative possibili in cui, ex ratio, dovrebbe essere la dimostrazione ed il suo equivalente epistemico, la falsificazione, a dirimere (provvisoriamente), il dubbio.

La fede, sempre ex ratio, dovrebbe instaurarsi laddove la ricerca abbia sciolto ragionevolmente il dubbio. La (cono)scienza, con il suo strumentario induttivo e deduttivo, è il migliore strumento teorico di cui disponiamo per questa operazione di fede. L'induzione mi conferma l'alternanza del giorno e della notte per il passato, la deduzione pone la mia fede sul fatto che anche domani sorgerà il sole, che si alterneranno le stagioni, che l'amato si comporterà nello stesso modo amorevole di oggi, e così via.

Una fede che non si regga su operazioni mentali di questo genere è cieca. Anche i numi necessitano di verifiche analoghe e l'apologetica miracolistica dovrebbe appunto supportare la fede. Peccato che gli unici miracoli che si vedono da qualche tempo siano quelli della tecnoscienza, che miracoli non sono.

Questo venir meno della miracolistica mina alla base la fede religiosa - non solo da oggi; si rileggano i dubbi dei filosofi classici sui numi - che cerca sostegno nella teologia con argomenti tipo l'inadeguatezza della ragione umana, l'hybris accecata dagli dei che ti vogliono perdere, ... Su cui si innesta fin da subito (II sec. d.C.) l'argomento più raffinato: "credo quia absurdum est" di Tertulliano che reggerà l'architrave fideistico religioso, sopravvivendo a tutte le bufere positiviste ed esistenzialiste dei secoli a venire, fino ai giorni nostri. In congiunzione con la sua versione catechistica dei "misteri della fede".

Con tale argomento si azzera il valore - e i rischi connessi - del dubbio nella fede. Ma si approfondisce il solco antropo-logico tra ragione razionale e ragione di fede.
#5126
Attualità / Re:I maniaci del Covid-19.
21 Novembre 2020, 21:09:32 PM
La drammatizzazione di un fenomeno sociale è in ragione diretta dell'incapacità dei decisori a gestirlo. L'arco paranoico che tale incapacità genera va dall'ideologico al poliziesco, il tutto amplificato dalla intrusività degli apparati mediatici che hanno un tasso di prolificazione impressionante di se stessi e della paranoia. 

Da non demonizzazione i media più di tanto, perchè le cronache delle pestilenze meno tecnologiche del passato mostrano che i fenomeni psicologici di massa mantengono una loro costanza nel tempo.
#5127
Il mentale non si può eludere, ma si può educare. Funziona così fin dai primi vagiti in tutte le lingue e culture. Cambia solo la direzione dell'educazione, fatte salve alcune costanti antropologiche molto empiriche, difficilmente tergiversabili o bypassabili.
#5128
Direi che ci abbiamo messo tutti del nostro per ridurci in queste condizioni. Del nostro, con tutti i bias e valori liberal-liberisti che franano a livello sociale e esplodono a livello speculativo non appena qualche evento catastrofico si verifica. In quel momento funziona solo "si salvi chi può" e, in perfetta ortodossia liberal-liberista, il "chi può" è direttamente proporzionale alla ricchezza e ai cortigiani che si hanno a disposizione.

Con un po' più di senso sociale, in stile nordico o orientale, la pandemia si poteva gestire  e controllare meglio. Riguardo ai lavori, alcuni sono più necessari di altri,  e altri sono più morbilizzanti di alcuni. Dal combinato disposto del pericolo infettivo e della graduatoria di necessità si ottiene la chiusura temporanea dei bar che, in un regime capitalistico, rientra nel sempre santificato rischio d'impresa. Santifichiamolo pure col covid e non solo quando garantisce profitti a gogò, preferibilmente esentasse.

Sulle barricate ci siamo andati perché tutti i lavoratori fossero tutelati. Ma poi si è scelto, più o meno democraticamente, la libera impresa capitalistica che non tutela tutti i lavoratori e che ne sfrutta una buona parte. E non si fa troppi riguardi nemmeno per i suoi supporter con partita iva da ben prima del covid: delocalizzazioni, subappalti, mercato globale, amazon,... Il covid ha aggiunto un ulteriore rischio d'impresa.

Non resta che l'immunità di gregge, la legge della giungla e le statistiche taroccate. Senza piangersi troppo addosso,  perché le dichiarazioni irpef delle partite iva penalizzate superano di poco il bonus statale.
#5129
Percorsi ed Esperienze / Re:Castalia
20 Novembre 2020, 20:30:43 PM


Ipazia ringrazia dalla beata solitudine del suo tempo che tarda a venire. Soltanto uno sguardo che interroga muto.
#5130
@niko

Citazione di: ProtagoraIntorno agli dèi non ho alcuna possibilità di sapere né che sono né che non sono. Molti sono gli ostacoli che impediscono di sapere, sia l'oscurità dell'argomento sia la brevità della vita umana.

Lo si era già capito 2500 anni fa. Ipazia sospende il giudizio tanto sul creato che sull'increato, sul causato che sull'incausato e pure sul bigbang, che comunque rimane la cosmogonia con più pezze giustificative d'appoggio. Soprattutto non accetto una causalità d'accatto che ci tratta come infanti a cui una risposta bisogna comunque darla anche farlocca.

L'umanità si è evoluta anche quando non sapeva nulla di quark e buchi neri. Man mano che scopriva i buchi neri della fisica, tappava i buchi neri della superstizione e così sarà anche in futuro. Col tempo ci siamo abituati a pretendere che ogni postulato venga dimostrato prima di diventare (cono)scienza.

Ti consiglio di meditare sul post di Phil che precede il tuo, perchè focalizza al meglio l'aporia di identificare la coerenza logica con la verità ontologica. Vale per i numi e pure per le teorie scientifiche, come osserva Phil.

Sapere di non sapere non fa dispetto ad alcun nume, semmai al suo fantasma antropologico, orfano di causalità. Sapere di non sapere è lo stimolo più potente al sapere, il cui unico rischio è incorrere nell'evirazione di verità preconfezionate ed eterne.