Il fatto che l'EVASIONE FISCALE sia un GRAVISSIMO fenomeno endemico del nostro Paese, è l'unica cosa chiara e unanimemente condivisa da tutte le parti politiche, e da tutti gli italiani (più o meno) onesti.
Però, un po' per ignoranza ed un po' per ipocrisia, quasi nessuno (me compreso) ha il coraggio e l'onestà mentale di voler VERAMENTE comprendere ed ammettere:
- quale sia l'effettiva natura, soggettiva ed oggettiva, dell'evasione, ed i suoi specifici caratteri;
- quali siano i modi migliori per contrastarla nel migliore dei modi, visto che eliminarla completamente è di sicuro impossibile.
***
1)
L'EVASIONE E GLI EVASORI
Al riguardo, inizierò dicendo che, più o meno, in un modo o nell'altro, SIAMO TUTTI EVASORI FISCALI; o quantomeno, "ELUSORI", che è una cosa un po' diversa, come cercherò di spiegare in un THREAD a parte, perchè il tema è molto complesso.
Mi sembra quasi di sentire i borbottii di indignazione di chi mi sta leggendo, e che, in buona fede, è convinto di non essere affatto, neanche in minima parte, un evasore!
Però, prima di slanciarvi sulla tastiera per irosamente contraddirmi, vi prego di leggere CON CALMA ED ATTENZIONE, e senza atteggiamenti mentali preconcetti, quanto sto per scrivere; perchè la questione non è AFFATTO così semplice come può apparire a prima vista.
Innanzittutto, infatti, occorre distinguere tra i due principali tipi di imposizione fiscale.
A)
IMPOSTE DIRETTE
Per semplificare, limitiamoci all'IRPEF, alla quale, in teoria, sono potenzialmente soggette tutte le persone fisiche: io e voi che mi state leggendo.
Al riguardo vige il luogo comune (in buona parte "esatto"), per il quale i lavoratori dipendenti ed i pensionati pagano l'IRPEF fino all'ultimo euro, mentre gli imprenditori e i lavoratori autonomi, in genere, sono quasi tutti evasori.
In proposito, in primo luogo, almeno a livello di "indignazione morale", sarebbe opportuno distinguere tra "evasori in potenza" ed "evasori in atto"; ed infatti, secondo me, così come suonerebbe un po' ipocrita un impotente sessuale che si vantasse della propria "castità", allo stesso modo, per me, suonerebbe un po' ipocrita quel lavoratore dipendente che si vantasse della propria "onestà fiscale", per il semplice fatto che "NON PUO' "evadere!
Ma è poi sempre veramente così?
ASSOLUTAMENTE NO!
Ed infatti esistono MILIONI di:
a)
Lavoratori dipendenti EVASORI TOTALI, in quanto, non essendo assoggettati a ritenuta alla fonte (colf, badanti, giardinieri autisti ecc.), e mancando quindi un riscontro da parte dei datori di lavoro in qualità di sostituti d'imposta, o per "nesciente" buona fede, o in malafede, OMETTONO COMPLETAMENTE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI, E NON PAGANO UN EURO DI IRPEF.
Solo di recente, in base agli incroci con i contributi INPS (ove versati) l'Agenzia delle Entrate "sembra" che si stia attivando per contenere tale fenomeno evasivo TOTALE di determinate categorie di lavoratori dipendenti.
b)
Lavoratori dipendenti EVASORI PARZIALI, in quanto, pur essendo assoggettati a ritenuta alla fonte da parte dei loro datori di lavoro "privati", ricevono da costoro buona parte dei loro SALARI "IN NERO" (c.d."fuori busta"); il che, ovviamente, conviene ad entrambi, perchè:
- il lavoratore dichiara un reddito di lavoro inferiore a quello effettivamente percepito, evadendo così la relativa IRPEF;
- il datore di lavoro privato (professionista, imprenditore o società), può contrarre i ricavi in proporzione ai minori costi di lavoro dichiarati, evadendo così la relativa IRPEF.
Pertanto, i soli lavoratori subordinati che non evadono l'IRPEF (perchè non possono) sono i dipendenti pubblici, i pensionati, e i lavoratori di grandi aziende a cui non conviene il particolare meccanismo evasivo.
B)
IMPOSTE INDIRETTE
Solo per limitarci all'IVA, quell'esigua schiera di onesti cittadini che "non possono" evadere l'IRPEF (cioè i dipendenti pubblici e i pensionati), hanno però la -sia pur magra- consolazione, di poter evitare, in molte occasioni, l'onere dell'IVA da loro dovuta.
"Ma come!" esclameranno molti leggendomi "I dipendenti pubblici e i pensionati mica sono tenuti al pagamento dell'IVA!".
E invece SI'!
Ed infatti, in tale ambito, non esiste coincidenza tra:
- il soggetto chiamato dalla legge al versamento dell'IVA all'Erario, definito soggetto PERCOSSO (cioè, per esempio, l'idraulico);
- e colui il quale ne subisce effettivamente l'onere, definito soggetto INCISO, (cioè, il ciente dell'idraulico).
Per dirla IN SOLDONI, se l'IDRAULICO vi fa un lavoro da 1000 euro, voi gliene dovreste corrispondere 1.220 euro, di cui:
- 1000 euro dovuti a lui per il lavoro fatto, che si mette in tasca, e che, poi, dovrebbe dichiarare tra i suoi ricavi IRPEF;
- 220 euro di IVA, che lui è obbligato a riversare al Fisco (ma che, però, sono soldi vostri, mica suoi).
Ora, se l'idraulico non vi fa la fattura, lui evade 1000 euro di ricavi IRPEF, e, se lo beccano, "lo bastonano" sia per quello, sia per non aver riscosso da voi 220 euro di IVA; ma, tranquilli, A VOI NON FARANNO UN BEL NIENTE!
Sebbene, in effetti, quei 220 euro di IVA fossero a carico vostro, mica suo; lui aveva solo l'obbligo di riscuoterle da voi, per poi riversarle all'Erario.
***
Ed a questo punto, secondo me, si dovrebbe finalmente capire come, più o meno, in un modo o nell'altro, SIAMO TUTTI EVASORI FISCALI: "IO" per primo!
Ed infatti, sinceramente:
- se l'idraulico vuole emettere la fattura, io sicuramente non cerco di convincerlo a non farmela, per non pagare 220 euro di IVA;
- PERO', se l'idraulico non mi vuole fare la fattura, io sicuramente non cerco di convincerlo a farmela, per pagarci altri 220 euro di IVA di tasca mia (anche perchè, se lo forzassi a farlo, la volta prossima non verrebbe più da me, e la casa mi si potrebbe allagare).
Voi, onestamente, come vi regolate?
In ogni caso, sebbene il secondo comportamento da me descritto non risulti illecito, poichè, essendo io il "contribuente inciso", non posso essere legalmente perseguito (semmai lo sarà l'idraulico, se scoperto), a mio parere si tratta di un comportamento DOPPIAMENTE DISONESTO, almeno sotto il profilo etico; ciò, in quanto, in questo modo, io avallo UNA DOPPIA EVASIONE:
- quella IVA, che "sostanzialmente" era a carico mio;
- quella IRPEF, da parte dell'idraulico.
Quindi, qui faccio un duplice *"MEA CULPA"* (evitando, peraltro, di trovare delle scusanti nelle dozzine di elusioni fiscali molto più consistenti che io sarei in grado di fare, ma che, per pudore, non faccio).
2)
LOTTA ALL'EVASIONE
Al riguardo, per riallacciarmi a quanto appena detto, molti sostengono (per es. TRAVAGLIO) che, per eliminare l'evasione, bisognerebbe creare un CONFLITTO DI INTERESSI tra il cliente ed il prestatore d'opera, rendendo scaricabili quasi tutte le spese; come, ora, accade solo per le spese mediche e poche altre.
Il che, secondo me, non funzionerebbe se non in minima misura.
Ed infatti:
a)
In primo luogo, per ogni ulteriore spesa che si rendesse detraibile, in maggiore o in minore misura:
- al recupero impositivo in capo al prestatore d'opera;
- corrisponderebbe una minore entrata in capo ai clienti che si detraggono la spesa.
Per cui il gioco potrebbe rivelarsi, non proprio a somma ZERO, ma quasi.
b)
In secondo luogo, per tornare al nostro esempio, posto che la spesa idraulica in questione fosse detraibile come una spesa medica, il conflitto d'interessi potrebbe verificarsi solo se l'aliquota marginale del prestatore d'opera fosse INCREDIBILMENTE bassa; diversamente, come attualmente fanno molti medici, sarebbe sufficiente che l'idraulico facesse al cliente uno sconto (attuale) superiore alla detrazione d'imposta (futura), per eliminare qualsiasi conflitto d'interessi.
Ed infatti, su quei 1000 euro, l'idraulico potrebbe pagare fino a 430 euro di IRPEF, mentre il ciente non potrebbe mai rispamiarne più di 190.; per cui, senza fare fattura, con uno sconto di 200/250 euro, ci guadagnerebbero entrambi.
***
Tra i tanti altri sistemi possibili per contrastare l'evasione (che qui non posso certo esaminare tutti), uno dei migliori potrebbe essere quello di RIDURRE IL PIU' POSSIBILE LE TRANSAZIONI CASH.
Però, in tal modo, si potrebbe contrastare validamente solo la "piccola" evasione, ma non certo quella "grande"; che si avvale di ben altri mezzi (bonifici off-shore, transfer pricing ecc.).
***
Però anche qui si cade spesso in equivoco!
Ed infatti, sebbene l'evasione dei "grandi evasori" sia quella più consistente in relazione ai singoli soggetti e quella più eticamente deprecabile, tuttavia la massa complessivamente più rilevante della materia imponibile evasa (circa il 90%) è attibuibile ai milioni di "piccoli" e "medi" evasori.
Per cui, la bizzara idea di risolvere il problema "generale" dell'evasione con le SANZIONI PENALI, è assolutamente "folle"; a meno di non voler mettere in galera non solo i grandi evasori (che se lo meritano), ma anche altri milioni di cittadini.
E se non limitiamo in qualche modo l'EVASIONE DI MASSA di questi ultimi, non abbiamo risolto un bel niente; salvo la soddisfazione di aver messo in galera i "più cattivi".
***
Oltre a ridurre il più possibile le transazioni CASH, un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, almeno secondo me, è l'ACCERTAMENTO SINTETICO BASATO SUL TENORE DI VITA (art.38 c.4 del DPR 600/73); in particolare, utilizzando il REDDITOMETRO.
Di Maio va blaterando in giro di averlo abolito (senza neanche sapere di cosa sta parlando); ed invece, per fortuna, è ancora VIVO E VEGETO...e andrebbe potenziato ed usato più frequentemente.
***
Un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, consiste nel raffinare sempre di più i CONTROLLI, INCROCIANDO "TUTTE" LE BANCHE DATI.
***
Ma a questo punto devo interrompermi, per ragioni di spazio; ci sarebbero MOLTE altre cose importanti di cui parlare, che, eventualmente, dirò in seguito.
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Però, un po' per ignoranza ed un po' per ipocrisia, quasi nessuno (me compreso) ha il coraggio e l'onestà mentale di voler VERAMENTE comprendere ed ammettere:
- quale sia l'effettiva natura, soggettiva ed oggettiva, dell'evasione, ed i suoi specifici caratteri;
- quali siano i modi migliori per contrastarla nel migliore dei modi, visto che eliminarla completamente è di sicuro impossibile.
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1)
L'EVASIONE E GLI EVASORI
Al riguardo, inizierò dicendo che, più o meno, in un modo o nell'altro, SIAMO TUTTI EVASORI FISCALI; o quantomeno, "ELUSORI", che è una cosa un po' diversa, come cercherò di spiegare in un THREAD a parte, perchè il tema è molto complesso.
Mi sembra quasi di sentire i borbottii di indignazione di chi mi sta leggendo, e che, in buona fede, è convinto di non essere affatto, neanche in minima parte, un evasore!

Però, prima di slanciarvi sulla tastiera per irosamente contraddirmi, vi prego di leggere CON CALMA ED ATTENZIONE, e senza atteggiamenti mentali preconcetti, quanto sto per scrivere; perchè la questione non è AFFATTO così semplice come può apparire a prima vista.
Innanzittutto, infatti, occorre distinguere tra i due principali tipi di imposizione fiscale.
A)
IMPOSTE DIRETTE
Per semplificare, limitiamoci all'IRPEF, alla quale, in teoria, sono potenzialmente soggette tutte le persone fisiche: io e voi che mi state leggendo.
Al riguardo vige il luogo comune (in buona parte "esatto"), per il quale i lavoratori dipendenti ed i pensionati pagano l'IRPEF fino all'ultimo euro, mentre gli imprenditori e i lavoratori autonomi, in genere, sono quasi tutti evasori.
In proposito, in primo luogo, almeno a livello di "indignazione morale", sarebbe opportuno distinguere tra "evasori in potenza" ed "evasori in atto"; ed infatti, secondo me, così come suonerebbe un po' ipocrita un impotente sessuale che si vantasse della propria "castità", allo stesso modo, per me, suonerebbe un po' ipocrita quel lavoratore dipendente che si vantasse della propria "onestà fiscale", per il semplice fatto che "NON PUO' "evadere!
Ma è poi sempre veramente così?
ASSOLUTAMENTE NO!
Ed infatti esistono MILIONI di:
a)
Lavoratori dipendenti EVASORI TOTALI, in quanto, non essendo assoggettati a ritenuta alla fonte (colf, badanti, giardinieri autisti ecc.), e mancando quindi un riscontro da parte dei datori di lavoro in qualità di sostituti d'imposta, o per "nesciente" buona fede, o in malafede, OMETTONO COMPLETAMENTE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI, E NON PAGANO UN EURO DI IRPEF.
Solo di recente, in base agli incroci con i contributi INPS (ove versati) l'Agenzia delle Entrate "sembra" che si stia attivando per contenere tale fenomeno evasivo TOTALE di determinate categorie di lavoratori dipendenti.
b)
Lavoratori dipendenti EVASORI PARZIALI, in quanto, pur essendo assoggettati a ritenuta alla fonte da parte dei loro datori di lavoro "privati", ricevono da costoro buona parte dei loro SALARI "IN NERO" (c.d."fuori busta"); il che, ovviamente, conviene ad entrambi, perchè:
- il lavoratore dichiara un reddito di lavoro inferiore a quello effettivamente percepito, evadendo così la relativa IRPEF;
- il datore di lavoro privato (professionista, imprenditore o società), può contrarre i ricavi in proporzione ai minori costi di lavoro dichiarati, evadendo così la relativa IRPEF.
Pertanto, i soli lavoratori subordinati che non evadono l'IRPEF (perchè non possono) sono i dipendenti pubblici, i pensionati, e i lavoratori di grandi aziende a cui non conviene il particolare meccanismo evasivo.
B)
IMPOSTE INDIRETTE
Solo per limitarci all'IVA, quell'esigua schiera di onesti cittadini che "non possono" evadere l'IRPEF (cioè i dipendenti pubblici e i pensionati), hanno però la -sia pur magra- consolazione, di poter evitare, in molte occasioni, l'onere dell'IVA da loro dovuta.
"Ma come!" esclameranno molti leggendomi "I dipendenti pubblici e i pensionati mica sono tenuti al pagamento dell'IVA!".
E invece SI'!
Ed infatti, in tale ambito, non esiste coincidenza tra:
- il soggetto chiamato dalla legge al versamento dell'IVA all'Erario, definito soggetto PERCOSSO (cioè, per esempio, l'idraulico);
- e colui il quale ne subisce effettivamente l'onere, definito soggetto INCISO, (cioè, il ciente dell'idraulico).
Per dirla IN SOLDONI, se l'IDRAULICO vi fa un lavoro da 1000 euro, voi gliene dovreste corrispondere 1.220 euro, di cui:
- 1000 euro dovuti a lui per il lavoro fatto, che si mette in tasca, e che, poi, dovrebbe dichiarare tra i suoi ricavi IRPEF;
- 220 euro di IVA, che lui è obbligato a riversare al Fisco (ma che, però, sono soldi vostri, mica suoi).
Ora, se l'idraulico non vi fa la fattura, lui evade 1000 euro di ricavi IRPEF, e, se lo beccano, "lo bastonano" sia per quello, sia per non aver riscosso da voi 220 euro di IVA; ma, tranquilli, A VOI NON FARANNO UN BEL NIENTE!
Sebbene, in effetti, quei 220 euro di IVA fossero a carico vostro, mica suo; lui aveva solo l'obbligo di riscuoterle da voi, per poi riversarle all'Erario.
***
Ed a questo punto, secondo me, si dovrebbe finalmente capire come, più o meno, in un modo o nell'altro, SIAMO TUTTI EVASORI FISCALI: "IO" per primo!

Ed infatti, sinceramente:
- se l'idraulico vuole emettere la fattura, io sicuramente non cerco di convincerlo a non farmela, per non pagare 220 euro di IVA;
- PERO', se l'idraulico non mi vuole fare la fattura, io sicuramente non cerco di convincerlo a farmela, per pagarci altri 220 euro di IVA di tasca mia (anche perchè, se lo forzassi a farlo, la volta prossima non verrebbe più da me, e la casa mi si potrebbe allagare).
Voi, onestamente, come vi regolate?
In ogni caso, sebbene il secondo comportamento da me descritto non risulti illecito, poichè, essendo io il "contribuente inciso", non posso essere legalmente perseguito (semmai lo sarà l'idraulico, se scoperto), a mio parere si tratta di un comportamento DOPPIAMENTE DISONESTO, almeno sotto il profilo etico; ciò, in quanto, in questo modo, io avallo UNA DOPPIA EVASIONE:
- quella IVA, che "sostanzialmente" era a carico mio;
- quella IRPEF, da parte dell'idraulico.
Quindi, qui faccio un duplice *"MEA CULPA"* (evitando, peraltro, di trovare delle scusanti nelle dozzine di elusioni fiscali molto più consistenti che io sarei in grado di fare, ma che, per pudore, non faccio).
2)
LOTTA ALL'EVASIONE
Al riguardo, per riallacciarmi a quanto appena detto, molti sostengono (per es. TRAVAGLIO) che, per eliminare l'evasione, bisognerebbe creare un CONFLITTO DI INTERESSI tra il cliente ed il prestatore d'opera, rendendo scaricabili quasi tutte le spese; come, ora, accade solo per le spese mediche e poche altre.
Il che, secondo me, non funzionerebbe se non in minima misura.
Ed infatti:
a)
In primo luogo, per ogni ulteriore spesa che si rendesse detraibile, in maggiore o in minore misura:
- al recupero impositivo in capo al prestatore d'opera;
- corrisponderebbe una minore entrata in capo ai clienti che si detraggono la spesa.
Per cui il gioco potrebbe rivelarsi, non proprio a somma ZERO, ma quasi.
b)
In secondo luogo, per tornare al nostro esempio, posto che la spesa idraulica in questione fosse detraibile come una spesa medica, il conflitto d'interessi potrebbe verificarsi solo se l'aliquota marginale del prestatore d'opera fosse INCREDIBILMENTE bassa; diversamente, come attualmente fanno molti medici, sarebbe sufficiente che l'idraulico facesse al cliente uno sconto (attuale) superiore alla detrazione d'imposta (futura), per eliminare qualsiasi conflitto d'interessi.
Ed infatti, su quei 1000 euro, l'idraulico potrebbe pagare fino a 430 euro di IRPEF, mentre il ciente non potrebbe mai rispamiarne più di 190.; per cui, senza fare fattura, con uno sconto di 200/250 euro, ci guadagnerebbero entrambi.
***
Tra i tanti altri sistemi possibili per contrastare l'evasione (che qui non posso certo esaminare tutti), uno dei migliori potrebbe essere quello di RIDURRE IL PIU' POSSIBILE LE TRANSAZIONI CASH.
Però, in tal modo, si potrebbe contrastare validamente solo la "piccola" evasione, ma non certo quella "grande"; che si avvale di ben altri mezzi (bonifici off-shore, transfer pricing ecc.).
***
Però anche qui si cade spesso in equivoco!
Ed infatti, sebbene l'evasione dei "grandi evasori" sia quella più consistente in relazione ai singoli soggetti e quella più eticamente deprecabile, tuttavia la massa complessivamente più rilevante della materia imponibile evasa (circa il 90%) è attibuibile ai milioni di "piccoli" e "medi" evasori.
Per cui, la bizzara idea di risolvere il problema "generale" dell'evasione con le SANZIONI PENALI, è assolutamente "folle"; a meno di non voler mettere in galera non solo i grandi evasori (che se lo meritano), ma anche altri milioni di cittadini.
E se non limitiamo in qualche modo l'EVASIONE DI MASSA di questi ultimi, non abbiamo risolto un bel niente; salvo la soddisfazione di aver messo in galera i "più cattivi".
***
Oltre a ridurre il più possibile le transazioni CASH, un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, almeno secondo me, è l'ACCERTAMENTO SINTETICO BASATO SUL TENORE DI VITA (art.38 c.4 del DPR 600/73); in particolare, utilizzando il REDDITOMETRO.
Di Maio va blaterando in giro di averlo abolito (senza neanche sapere di cosa sta parlando); ed invece, per fortuna, è ancora VIVO E VEGETO...e andrebbe potenziato ed usato più frequentemente.
***
Un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, consiste nel raffinare sempre di più i CONTROLLI, INCROCIANDO "TUTTE" LE BANCHE DATI.
***
Ma a questo punto devo interrompermi, per ragioni di spazio; ci sarebbero MOLTE altre cose importanti di cui parlare, che, eventualmente, dirò in seguito.

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