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Messaggi - Eutidemo

#5131
Il fatto che l'EVASIONE FISCALE sia un GRAVISSIMO fenomeno endemico del nostro Paese, è l'unica cosa chiara e unanimemente condivisa da tutte le parti politiche, e da tutti gli italiani (più o meno) onesti.
Però, un po' per ignoranza ed un po' per ipocrisia, quasi nessuno (me compreso) ha il coraggio e l'onestà mentale di voler VERAMENTE comprendere ed ammettere:
- quale sia l'effettiva natura, soggettiva ed oggettiva, dell'evasione, ed i suoi specifici caratteri;
- quali siano i modi migliori per contrastarla nel migliore dei modi, visto che eliminarla completamente è di sicuro impossibile.
***
1)
L'EVASIONE E GLI EVASORI
Al riguardo, inizierò dicendo che, più o meno, in un modo o nell'altro, SIAMO TUTTI EVASORI FISCALI; o quantomeno, "ELUSORI", che è una cosa un po' diversa, come cercherò di spiegare in un THREAD a parte, perchè il tema è molto complesso.
Mi sembra quasi di sentire i borbottii di indignazione di chi mi sta leggendo, e che, in buona fede, è convinto di non essere affatto, neanche in minima parte, un evasore! :)
Però, prima di slanciarvi sulla tastiera per irosamente contraddirmi, vi prego di leggere CON CALMA ED ATTENZIONE, e senza atteggiamenti mentali preconcetti, quanto sto per scrivere; perchè la questione non è AFFATTO così semplice come può apparire a prima vista.
Innanzittutto, infatti, occorre distinguere tra i due principali tipi di imposizione fiscale.

A)
IMPOSTE DIRETTE
Per semplificare, limitiamoci all'IRPEF, alla quale, in teoria, sono potenzialmente soggette tutte le persone fisiche: io e voi che mi state leggendo.
Al riguardo vige il luogo comune (in buona parte "esatto"), per il quale i lavoratori dipendenti ed i pensionati pagano l'IRPEF fino all'ultimo euro, mentre gli imprenditori e i lavoratori autonomi, in genere, sono quasi tutti evasori.
In proposito, in primo luogo, almeno a livello di "indignazione morale", sarebbe opportuno distinguere tra "evasori in potenza" ed "evasori in atto"; ed infatti, secondo me, così come suonerebbe un po' ipocrita un impotente sessuale che si vantasse della propria "castità", allo stesso modo, per me, suonerebbe un po' ipocrita quel lavoratore dipendente che si vantasse della propria "onestà fiscale", per il semplice fatto che "NON PUO' "evadere!
Ma è poi sempre veramente così?
ASSOLUTAMENTE NO!
Ed infatti esistono MILIONI di:
a)
Lavoratori dipendenti EVASORI TOTALI, in quanto, non essendo assoggettati a ritenuta alla fonte (colf, badanti, giardinieri autisti ecc.), e mancando quindi un riscontro da parte dei datori di lavoro in qualità di sostituti d'imposta, o per "nesciente" buona fede, o in malafede, OMETTONO COMPLETAMENTE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI, E NON PAGANO UN EURO DI IRPEF.
Solo di recente, in base agli incroci con i contributi INPS (ove versati) l'Agenzia delle Entrate "sembra" che si stia attivando per contenere tale fenomeno evasivo TOTALE di determinate categorie di lavoratori dipendenti.
b)
Lavoratori dipendenti EVASORI PARZIALI, in quanto, pur essendo assoggettati a ritenuta alla fonte da parte dei loro datori di lavoro "privati", ricevono da costoro buona parte dei loro SALARI "IN NERO" (c.d."fuori busta"); il che, ovviamente, conviene ad entrambi, perchè:
- il lavoratore dichiara un reddito di lavoro inferiore a quello effettivamente percepito, evadendo così la relativa IRPEF;
- il datore di lavoro privato (professionista, imprenditore o società), può contrarre i ricavi in proporzione ai minori costi di lavoro dichiarati, evadendo così la relativa IRPEF.
Pertanto, i soli lavoratori subordinati che non evadono l'IRPEF (perchè non possono) sono i dipendenti pubblici, i pensionati, e i lavoratori di grandi aziende a cui non conviene il particolare meccanismo evasivo.

B)
IMPOSTE INDIRETTE
Solo per limitarci all'IVA, quell'esigua schiera di onesti cittadini che "non possono" evadere l'IRPEF (cioè i dipendenti pubblici e i pensionati), hanno però la -sia pur magra- consolazione, di poter evitare, in molte occasioni, l'onere dell'IVA da loro dovuta.
"Ma come!" esclameranno molti leggendomi "I dipendenti pubblici e i pensionati mica sono tenuti al pagamento dell'IVA!".
E invece SI'!
Ed infatti, in tale ambito, non esiste coincidenza tra:
- il soggetto chiamato dalla legge al versamento dell'IVA all'Erario, definito soggetto PERCOSSO (cioè, per esempio, l'idraulico);
-  e colui il quale ne subisce effettivamente l'onere, definito soggetto INCISO, (cioè, il ciente dell'idraulico).
Per dirla IN SOLDONI, se l'IDRAULICO vi fa un lavoro da 1000 euro, voi gliene dovreste corrispondere 1.220 euro, di cui:
- 1000 euro dovuti a lui per il lavoro fatto, che si mette in tasca, e che, poi, dovrebbe dichiarare tra i suoi ricavi IRPEF;
- 220 euro di IVA, che lui è obbligato a riversare al Fisco (ma che, però, sono soldi vostri, mica suoi).
Ora, se l'idraulico non vi fa la fattura, lui evade 1000 euro di ricavi IRPEF, e, se lo beccano, "lo bastonano" sia per quello,  sia per non aver riscosso da voi 220 euro di IVA; ma, tranquilli, A VOI NON FARANNO UN BEL NIENTE!
Sebbene, in effetti, quei 220 euro di IVA fossero a carico vostro, mica suo; lui aveva solo l'obbligo di riscuoterle da voi, per poi riversarle all'Erario.
***
Ed a questo punto, secondo me, si dovrebbe finalmente capire come, più o meno, in un modo o nell'altro, SIAMO TUTTI EVASORI FISCALI: "IO" per primo! :-[
Ed infatti, sinceramente:
- se l'idraulico vuole emettere la fattura, io sicuramente non cerco di convincerlo a non farmela, per non pagare 220 euro di IVA;
- PERO', se l'idraulico non mi vuole fare la fattura, io sicuramente non cerco di convincerlo a farmela, per pagarci altri 220 euro di IVA di tasca mia (anche perchè, se lo forzassi a farlo, la volta prossima non verrebbe più da me, e la casa mi si potrebbe allagare).
Voi, onestamente, come vi regolate?
In ogni caso, sebbene il secondo comportamento da me descritto non risulti illecito, poichè, essendo io il "contribuente inciso", non posso essere legalmente perseguito (semmai lo sarà l'idraulico, se scoperto), a mio parere si tratta di un comportamento DOPPIAMENTE DISONESTO, almeno sotto il profilo etico; ciò, in quanto, in questo modo, io avallo UNA DOPPIA EVASIONE:
- quella IVA, che "sostanzialmente" era a carico mio;
- quella IRPEF, da parte dell'idraulico.
Quindi, qui faccio un duplice *"MEA CULPA"* (evitando, peraltro, di trovare delle scusanti nelle dozzine di elusioni fiscali molto più consistenti che io sarei in grado di fare, ma che, per pudore, non faccio).


2)
LOTTA ALL'EVASIONE
Al riguardo, per riallacciarmi a quanto appena detto, molti sostengono (per es. TRAVAGLIO) che, per eliminare l'evasione, bisognerebbe creare un CONFLITTO DI INTERESSI tra il cliente ed il prestatore d'opera, rendendo scaricabili quasi tutte le spese; come, ora, accade solo per le spese mediche e poche altre.
Il che, secondo me, non funzionerebbe se non in minima misura.
Ed infatti:
a)
In primo luogo, per ogni ulteriore spesa che si rendesse detraibile, in maggiore o in minore misura:
-  al recupero impositivo in capo al prestatore d'opera;
- corrisponderebbe una minore entrata in capo ai clienti che si detraggono la spesa.
Per cui il gioco potrebbe rivelarsi, non proprio a somma ZERO, ma quasi.
b)
In secondo luogo, per tornare al nostro esempio, posto che la spesa idraulica in questione fosse detraibile come una spesa medica, il conflitto d'interessi potrebbe verificarsi solo se l'aliquota marginale del prestatore d'opera fosse INCREDIBILMENTE bassa; diversamente, come attualmente fanno molti medici, sarebbe sufficiente che l'idraulico facesse al cliente uno sconto (attuale) superiore alla detrazione d'imposta (futura), per eliminare qualsiasi conflitto d'interessi.
Ed infatti, su quei 1000 euro, l'idraulico potrebbe pagare fino a 430 euro di IRPEF, mentre il ciente non potrebbe mai rispamiarne più di 190.; per cui, senza fare fattura, con uno sconto di 200/250 euro, ci guadagnerebbero entrambi.
***
Tra i tanti altri sistemi possibili per contrastare l'evasione (che qui non posso certo esaminare tutti), uno dei migliori potrebbe essere quello di RIDURRE IL PIU' POSSIBILE LE TRANSAZIONI CASH.
Però, in tal modo, si potrebbe contrastare validamente solo la "piccola" evasione, ma non certo quella "grande"; che si avvale di ben altri mezzi (bonifici off-shore, transfer pricing ecc.).
***
Però anche qui si cade spesso in equivoco!
Ed infatti, sebbene l'evasione dei "grandi evasori" sia quella più consistente in relazione ai singoli soggetti e quella più eticamente deprecabile, tuttavia la massa complessivamente più rilevante della materia imponibile evasa (circa il 90%) è attibuibile ai milioni di "piccoli" e "medi" evasori.
Per cui, la bizzara idea di risolvere il problema "generale" dell'evasione con le SANZIONI PENALI, è assolutamente "folle"; a meno di non voler mettere in galera non solo i grandi evasori (che se lo meritano), ma anche altri milioni di cittadini.
E se non limitiamo in qualche modo l'EVASIONE DI MASSA di questi ultimi, non abbiamo risolto un bel niente; salvo la soddisfazione di aver messo in galera i "più cattivi".
***
Oltre a ridurre il più possibile le transazioni CASH, un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, almeno secondo me, è l'ACCERTAMENTO SINTETICO BASATO SUL TENORE DI VITA (art.38 c.4 del DPR 600/73); in particolare, utilizzando il REDDITOMETRO.
Di Maio va blaterando in giro di averlo abolito (senza neanche sapere di cosa sta parlando); ed invece, per fortuna, è ancora VIVO E VEGETO...e andrebbe potenziato ed usato più frequentemente.
***
Un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, consiste nel raffinare sempre di più i CONTROLLI, INCROCIANDO "TUTTE" LE BANCHE DATI.
***
Ma a questo punto devo interrompermi, per ragioni di spazio; ci sarebbero MOLTE altre cose importanti di cui parlare, che, eventualmente, dirò in seguito. ;)
***
#5132
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
23 Giugno 2019, 06:30:38 AM
Citazione di: anthonyi il 22 Giugno 2019, 17:15:22 PM
Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2019, 15:49:13 PM
Ciao ANTHONY.
condivido più o meno tutto quello che hai scritto, salvo il fatto che la lettera redatta da Conte in Italiano sia stato un elemento "positivo" della trattativa.

Eutidemo, non ho detto che era una cosa positiva, è in linea con una narrazione sovranista di tipo demagogico, e non aiuterà erto l'Italia, al limite potrebbe danneggiarla.


Perdonami, avevo capito male. :-[
#5133
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
22 Giugno 2019, 15:49:13 PM
Ciao ANTHONY.
condivido più o meno tutto quello che hai scritto, salvo il fatto che la lettera redatta da Conte in Italiano sia stato un elemento "positivo" della trattativa.
Al riguardo , invero:
- non so se sia stata un'approssimazione, in quanto Conte, per quanto sostanzialmente un brav'uomo, non è certo una "cima" (basti pensare alla colossale castroneria storica da lui sparata alla Fiera del Levante, circa l'anno di inizio del BOOM italiano), per cui potrebbe anche trattarsi di una semplice "gaffe" involontaria;
- se, invece, lo avesse fatto apposta, non sarebbe stata affatto un'affermazione di dignità del governo Italiano rispetto alla Commissione, ma, semplicemente, una grossolana "SCORTESIA DIPLOMATICA", che, più che altro, avrebbe evidenziato ancora di più la debolezza del nostro governo nei confronti degli altri Paesi Europei (la maleducazione, infatti, molto spesso è solo una goffa manifestazione di insicurezza).
Per cui mi auguro che si sia trattato semplicemente di una "gaffe", e che tale venga considerata dagli altri Governi europei.
***
In ogni caso, per una serie di ragioni, già evidenziate da molti commentatori politici (a cui rimando per brevità), dubito che la Commissione andrà molto oltre nella PROCEDURA DI INFRAZIONE, perchè è una cosa che, in fondo, non conviene a nessuno.
Quello che invece mi preoccupa di più, e che la nostra manovra ed i suoi ulteriori corollari (flat tax ecc.), sono, SI', "INDIRETTAMENTE" PERICOLOSI PER L'EUROPA, CHE PER QUESTO PROTESTA....MA SONO SOPRATTUTTO E "DIRETTAMENTE" PERICOLOSI PER NOI!
***
Se l'inquilino al piano terra rischia di far esplodere il proprio appartamento, dilettandosi in pericolosi esperimenti di chimica, non può certo indignarsi se, poi, gli altri condomini protestano energicamente per farlo smettere; e lui, magari, si lamenta come se si trattasse di una intromissione in quello che lui può e vuole liberamente fare a casa sua.
Ed infatti, se poi si verifica una esplosione al primo piano, tutto il palazzo gli casca sopra...ma il primo a rimetterci è proprio l'imprudente inquilino che ci abitava. ;)
***
#5134
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
22 Giugno 2019, 14:44:41 PM
Ciao INVERNO :) .
Ovviamente, non sono sicuro di NIENTE! :)
Però:
- pur non essendo affatto sicuro che, se il governo avesse portato "investimenti produttivi" IN DEFICIT sarebbe stato accolto tra abbracci e bicchieri di spumante in Europa;
- sono invece sicuro che, se il governo porta in Europa  soltanto "investimenti improduttivi" IN DEFICIT (volendoli sfacciatamente spacciare per "produttivi"), sarà certamente preso a pernacchie nel migliore dei casi, o a pedate  nel "facciadisalvini" nel peggiore.
E' indubbiamente vero che, in passato, si sono
verificati diverbi su ciò che può definirsi RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI; ma, attualmente, il problema non si pone, perchè nello stesso documento di finanza da me riportato è stato ben chiarito, nero su bianco, di cosa si tratta, cioè BRICIOLE (0,7 miliardi nel 2019, 1,3 miliardi nel 2020 e 1,6 miliardi di euro nel 2021, su 47 MILIARDI DI SPESE COMPLESSIVE). ;)
#5135
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
22 Giugno 2019, 12:59:00 PM
Ciao IPAZIA. :)
Come al solito, forse, non mi sono spiegato bene:(
Ed infatti anche io penso che in alcuni di quei provvedimenti, ed in particolare nel REDDITO DI CITTADINANZA (i cui principi condivido in pieno), ci siano senz'altro  elementi di INDISPENSABILE giustizia sociale; tali, in effetti, da ridare speranza di vita dignitosa a strati di popolazione che si trovavano nella miseria più nera...ed anche una prospettiva di lavoro, sia nel loro interesse che nell'interesse comune.
***
Ma io intendevo parlare d'ALTRO, e, cioè:
- che non si può spacciare un "intervento assistenziale", per quanto -almeno per me- meritorio, in quanto finalizzato anche ad una eventuale occupazione dell'assistito, in una "spesa per pubblico investimento" (tanto è vero che nel DEF, correttamente, non viene affatto classificato come tale);
- in ogni caso, per quanto sia meritoria la "beneficenza" (in senso lato), sarebbe meglio farla di tasca propria, e non chiedendo a terzi -per lo più esteri- i soldi in prestito per farla.
***
Ed infatti quel conto non lo paga di sicuro chi si è arricchito con l'evasione fiscale (tra cui anche molti "finti poveri"); mentre, chi  ha pagato tutte le tasse, ha beneficiato di un welfare previdenziale e assistenziale finanziato soprattutto con i "PROPRI" (rilevantissimi) contributi, e non certo con il  debito pubblico, con il quale, invece, viene precipuamente il RDC.
***
Quanto ai primi, peraltro, e, cioè, a chi si è arricchito con l'evasione fiscale, sembra che verrà ben presto gratificato da questo governo con un nuovo CONDONO FISCALE; in barba ai contribuenti onesti. 
Speriamo solo che i 5STELLE non lo consentano!
***
Sono peraltro d'accordo con te, circa l'esigenza di pretendere, oltre alla giustizia sociale, anche la giustizia penale contro chi continua l'andazzo corruttivo dilapidatorio nell'economia pubblica e nell'arricchimento privato.
Ma questo esula completamente dal mio TOPIC.
***
Idem dicasi per i migranti, che, col mio TOPIC, non c'entrano assolutamente niente; salvo per il fatto che anche loro, in buona parte, contribuiscono a pagare il REDDITO DI CITTADINAZA.
Ed infatti, i circa 5 milioni di cittadini stranieri residenti e regolari (8,3% della popolazione)  versano ogni anno circa 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo netto FAVOREVOLE PER INPS di circa 5 miliardi. 
Se non ci fossero loro, perciò, il nostro DEFICIT sarebbe ben maggiore di quanto è adesso; almeno, se la matematica non è un'opinione!
***
Quanto al tasso di lavoratori in nero e di microcriminali (spaccio di droga, prostituzione ecc.), in senso relativo e proporzionale sono sicuramente molti di più tra gli immigrati clandestini rispetto agli italiani; ma ovviamente, in termini assoluti sono molto più numerosi gli italiani dediti al lavoro in nero ed alla microcriminalità , rispetto alle minoranze etniche, per cui il danno sociale che recano è ben maggiore.
Anche in questo caso, sempre se la matematica (e le statistiche) non sono un'opinione!
***
Quanto all'immigrazione irregolare, almeno a mio avviso, va sicuramente combattuta con tutti i mezzi legali e costituzionali consentiti (soprattutto quella di tipo "schiavistico"); tra i quali mezzi, il migiore, secondo me, sarebbe quello di gestire più appropriatamente i DECRETI FLUSSI REGOLARI...di cui, però, mai nessuno parla.
Ma, anche questo NON C'ENTRA NIENTE CON IL MIO TOPIC!
***
Quanto al fatto che la Cina sia diventata la Cina, anche perchè certi comportamenti finiscono davanti al plotone di esecuzione, per me è un ottimo argomento per non diventare anche noi come la Cina: il cui successo economico, credimi, non ha niente a che vedere con i plotoni di esecuzione (che sono tipici dei Paesi più arretrati ed incivili del mondo).
Mio figlio, che è ingegnere, spesso va lì a lavorare; e, pur essendo un fervente 5STELLE, dice che lì non ci vivrebbe neanche se lo pagassero a peso d'oro!
***
Quanto al fatto che si tratti di "pedagogia estrema ma dal valore altamente educativo", nutro fortissimi dubbi; come sul fatto che in Italia basterebbe rilanciare l'economia costruendo più carceri, che si pagherebbero da sole, economicamente, civilmente ed eticamente.
Senza offesa, si tratta di mere semplicistiche farneticazioni senza capo nè coda, così come la BOUTADE che "bisognerebbe cambiare anche la legislazione tarata su un codice penale a misura di chi delinque"; sarei molto curioso di sapere, in dettaglio, "COME?", visto che tu sembri essere una esperta di codici, che evidentemente conosci a menadito. ;D
*** 
Ad ogni modo, in futuro, qui mi riservo di replicare solo su argomenti strettamente connessi al mio TOPIC; i cui temi specifici tu hai "appena" sfiorato, perdendoti poi in elucubrazioni che con esso hanno poco o niente a che vedere (sebbene in parte condivisibili, ed in parte no).
***
Se vuoi parlare di altri argomenti, apri THREAD, e sarò felice di partecipare! ;)
#5136
Attualità / Spesa in deficit per fare che cosa?
22 Giugno 2019, 06:54:37 AM
Riguardo alla diatriba AUSTERITY/ELASTICITY, a me pare che, spesso, o involontariamente o fraudolentemente, si cada in un COLOSSALE EQUIVOCO; facile da spiegare con un esempio.
Poniamo che un imprenditore si trovi a corto di liquidi, e che quindi sia costretto a chiedere soldi in prestito:
- SE impiega quei soldi per effettuare investimenti produttivi, in strutture innovazioni ecc., il ricorso al credito è senz'altro giustificato, perchè la "spesa in deficit" mira a risollevare le sorti economiche dell'azienda, anche in vista della restituzione del prestito;
- SE, invece, impiega quei soldi per regalare il motorino ai figlioli o la pelliccia alla moglie, il ricorso al credito per la "spesa in deficit"  è meno giustificato, per cui i creditori giustamente si irritano.
Questa è la situazione dell'ITALIA, per come risulta evidenziata dagli stessi documenti governativi:
http://www.mef.gov.it/focus/article_0048.html
Ed infatti, su interventi complessivi per circa 47 MILIARDI rivolti principalmente a QUOTA CENTO, REDDITO DI CITTADINANZA (e PSEUDO-FLAT TAX?), il MEF ammette che per il  FONDO DI RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI sono stati stanziati soltanto 0,7 miliardi nel 2019, 1,3 miliardi nel 2020 e 1,6 miliardi di euro nel 2021!!! :(  :(  :(
A fronte di tale abissale DISPARITA' DI SPESA, si cerca talvolta di confondere le acque sostenendo che anche le altre spese sarebbero "indirettamente"  "produttive", in quanto rivolte a rilanciare i consumi e gli investimenti privati; il che, in parte, è vero, ma solo in misura ipotetica, e, comunque minima rispetto ai soldi investiti (come risulta dalle stesse previsioni governative), la cui finalità principale, a meno di non essere ciechi, è precipuamente quella di ingraziarsi gli elettori distribuendo caramelle!
In ogni caso, come certificato nel DEF, tutto questo non ha niente a che vedere col RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI IN QUANTO TALI, quale  risulta nella minima misura sopra indicata.
#5137
Storia / Re:E se Churchill avesse avuto ragione?
20 Giugno 2019, 14:30:41 PM
Ciao Anthony
Le tue sono osservazioni molto interessanti; io, per esempio, ignoravo completamente la natura delle coste.
Come, peraltro, ignoro troppi altri dati circostanziali, per poter esprimere un parere sufficientemente plausibile; che comunque sarebbe pur sempre un parere da profano, non essendo io un generale :)
In ogni caso, però, penso che, data la distanza, le forze antisbarco sarebbero state allertate con troppo anticipo; rovinando così uno degli elementi essenziali di (quasi) qualsiasi sbarco...la SORPRESA.
Ma, come ho detto, le mie sono solo considerazioni da profano, in quanto quel po' di cognizioni tattiche e strategiche che possiedo, risalgono ad un corso da ufficiale che feci più di 40 anni fa;D
#5138
Storia / Re:E se Churchill avesse avuto ragione?
19 Giugno 2019, 17:53:29 PM
P.S.
Dimenticavo un "piccolo" dettaglio. :-[
Per sbarcare in Veneto o in Friuli, le forze angloamericane avrebbe dovuto percorrere un consistente tratto di mare nell'adriatico; più o meno lungo a seconda del punto di imbarco, ma di sicuro più rilevante di quello dalle coste dell'Inghilterra a quelle della Normandia (o dalla Puglia ai Balcani).
Di conseguenza, le forze angloamericane avrebbero dovuto subire gli attacchi, aerei e navali, provenienti sia dalla costa italiana che dalla costa dalmatica, per una distanza ed un tempo ben superiori a quelli necessari per attraversare la Manica (o dalla Puglia ai Balcani); il che, oggettivamente, costituiva una RILEVANTE "controindicazione" ad una operazione del genere.
E' vero che:
- nell'adriatico, i tedeschi avevano a disposizione una forza di interdizione navale dieci volte inferiore a quella di cui disponevano nella Manica (comunque scarsa anch'essa);
- le esigue forze aeree dell'Asse avrebbero potuto ben poco contro la difesa aeronavale delle portaerei di scorta.
Tuttavia, a dire il vero, non conosco con esattezza la tabella comparativa delle forze in tale scacchiere, nè se le coste venete e friulane sarebbero state davvero adatte ai mezzi da sbarco; per cui, anche considerando le difficoltà SUCCESSIVE allo sbarco, di cui ho già parlato, non penso che tale tipo di operazione sarebbe potuta essere effettivamente praticabile (se non per un accesso alla pianura padana e a Milano, obiettivo secondario ma in ogni caso importante).
Altra controindicazione di una tale operazione (forse la più importante), peraltro, sarebbe stata indubbiamente quella di mettere sull'avviso con MOLTO anticipo, le forze di terra destinate ad impedire lo sbarco.
No, non penso proprio che sarebbe stata praticabile!
#5139
Storia / Re:E se Churchill avesse avuto ragione?
19 Giugno 2019, 15:19:01 PM
A mio parere, la questione va affrontata sotto due aspetti, non necessariamente collimanti.

1) ASPETTO (GEO)POLITICO
Sotto il profilo (geo)politico, ha sicuramente ragione Socrate78, quando dice che gli Angloamericani non sono sbarcati nei Balcani, in quanto si era ormai stabilito che l'Europa orientale dovesse rientrare nella sfera egemonica dell'URSS; ed ha anche ragione Jacopus, il quale, nel dirsi d'accordo con Socrate78, aggiunge che ormai erano USA ed URSS a dettare le regole, e che Churchill aveva ormai poca voce in capitolo.

2) ASPETTO MILITARE
Sotto il profilo strategico-militare, invece, la questione è un po' più dubbia.
Secondo la maggior parte degli esperti militari, e degli storici, lo sbarco in Italia da parte degli Angloamericani, dopo aver raggiunto il principale scopo di ottenerne la resa, servì soprattutto:
a) Per tenere impegnate un po' di divisioni tedesche a sud;
b) Per avere sotto pieno controllo il Mediterraneo centrale; 
c) Per mettere bene in chiaro che, alla fine della guerra "quella era roba loro" (come, in effetti, fu).
Di nessuna importanza era invece ritenuta la rapida conquista l'Italia, anche perchè resa troppo difficoltosa a causa del corso dei fiumi e dell'orientamento delle creste appenniniche. 
Assodato questo, invece, non c'è alcun dubbio che uno sbarco nei bassi e nei medi balcani, militarmente:
- sarebbe risultato molto difficoltoso per il tipo di territorio;
- sarebbe risultato molto difficoltoso a causa delle prevalenti forze titine, non certo molto favorevoli agli Angloamericani;
- sarebbe risultato molto poco risolutivo in quanto troppo remoto dagli obiettivi finali della guerra (a Ploiești, ormai erano quasi arrivati i Russi).
Diversamente, uno sbarco in Veneto o Friuli, avrebbe portato di colpo le truppe alleate alla più breve distanza dalla Germania in linea d'aria, come risulta dall'acclusa cartina.
Però:
a) A differenza del percorso dalla Normandia, tutto il percorso dal Veneto e Friuli al cuore della Germania si presenta impervio e facilmente difendibile.
b) A differenza del percorso dalla Normandia, quasi tutto il percorso dal Veneto e Friuli al cuore della Germania era abitato da popolazioni germaniche, il che avrebbe comportato una più accanita resistenza.
#5140
Storia / Re:Poteva il III reich vincere la guerra?
19 Giugno 2019, 10:47:00 AM
Ciao Jacopus.
Dopo averle esaminate una per una, correggo la mia precedente premessa: TUTTE le cose che hai scritto sono esattissime e fondate; non ce n'è NESSUNA che possa dirsi errata o inesatta (almeno per quanto risulta a me), sebbene qualcuna di esse possa essere considerata anche sotto aspetti diversi. ;)
#5141
Storia / Re:Poteva il III reich vincere la guerra?
19 Giugno 2019, 07:22:08 AM
Ciao Jacopus.
Molte delle cose che dici sono esattissime e fondate; altre meno, ma, comunque, non del tutto prive di fondamento.

1)
Molto interessante la tua considerazione che, forse, per Hitler sarebbe stato più opportuno ritardare di un anno  l'attacco all'URSS, per permettere la sconfitta della Gran Bretagna in Nord Africa, che era un fronte tutt'altro che secondario, in quanto:
- il controllo del canale di Suez, avrebbe rallentato tutte le dislocazione di truppe alleate. 
- vi sarebbe stata una minaccia ulteriore da sud-ovest verso la Russia e la possibilità di vedere l'allargamento dell'asse anche alla Turchia.
Io aggiungerei pure, inoltre:
- il rinvio dell'attacco alla primavera del 1942, avrebbe consentito alla Wehrmacht di scatenare l'offensiva in un periodo più climaticamente favorevole, rispetto a quello -ritardato- a cui la costrinse l'improvvido attacco alla Grecia di Mussolini nel 1941;
- il rinvio dell'attacco alla primavera del 1942, avrebbe consentito alla Wehrmacht di portare avanti la sostituzione già in atto con panzer più pesanti, meglio in grado di contrastare i più potenti carri russi (soprattuto, almeno la conversione dei PzKpfw I, 'Panzer I', Sd. Kfz. 101, con i PzKpfw II, 'Panzer II', Sd. Kfz. 121, o, meglio ancora con il PzKpfw V, 'Panzer V', Panther, Sd. Kfz. 171, visto che i TIGRE erano ancora lontani).
Peraltro, tutto sommato, aspettare un altro anno non avrebbe consentito di molto la riorganizzazione dell'Armata Rossa.

2)
E' anche vero che io ho forse esagerato un po' nel dire che l'esercito sovietico fu "ad un passo dall'annientamento totale"; ed infatti, anche se nell'estate-autunno del 1941 esso subì perdite devastanti, che lo "avrebbero" anche potuto portare al collasso, ciò tuttavia non accadde:
- sia per i rinforzi provenienti dall' EST;
- sia per il fango ed il gelo, che, a causa del freddo, frenarono l'impeto dell'avanzata nazista.
La circostanza che la popolazione sovietica di allora corrispondesse a circa il doppio di quella tedesca, invece, non credo che nel 1941 avrebbe potuto influire più di tanto sull'andamento della guerra (come, in effetti, non influì nella guerra 14/18); ed infatti, sarebbero occorsi mesi ed anni, prima che la popolazione inerme -solo in parte russa- potesse essere convertita in soldati (sempre di scarsa qualità, comunque).
Tanto è vero che, nel corso del 1942, i tedeschi occuparono quasi più territori che nel 1941.
E' invece vero che, nel corso degli anni successivi, mentre l'asse non sarebbe riuscito più a ricostituire la forza originaria dell'operazione Barbarossa, i sovietici raddoppiarono tranquillamente gli effettivi; il che, oltre ai massicci aiuti militari americani, contribuì sicuramente alla vittoria sovietica.

3)
Quanto a SORGE, c'è da ricordare anche che il 20 maggio 1941 egli fu in grado, leggendo alcuni telegrammi di Ribbentrop, di conoscere la data "esatta" dell'inizio dell'OPERAZIONE BARBAROSSA, ed immediatamente trasmise a Stalin il seguente testuale messaggio: "...l'attacco inizierà il 20 giugno, è possibile un giorno o due di ritardo, ma i preparativi sono ormai completi. Alla frontiera orientale della Germania sono ammassate dalle 170 alle 190 divisioni tedesche. Non ci saranno né ultimatum né dichiarazioni di guerra; l'esercito russo dovrà crollare e il regime sovietico cadere entro due mesi.".
Ma Stalin, peraltro avvisato della cosa anche da Churchill, NON CI VOLLE CREDERE, e continuò ad inviare rifornimenti bellici alla Germania fino all'ultimo momento, SENZA MINIMAMENTE AVVISARE DEL PROBABILE IMMINENTE ATTACCO  LE SUE FORZE ARMATE ; le, quali, quindi, vennero colte con le classiche "braghe calate".
Come scrivi tu, invece, Sorge ebbe molto più successo nel convincere Stalin (ormai abbastanza "ammaestrato" a dargli retta) circa le reali intenzioni giapponesi di evitare per il momento una guerra con l'Unione Sovietica; queste informazioni, passate al Cremlino, consentirono effettivamente a Stalin di trasferire sul fronte occidentale le divisioni di stanza in Mongolia, senza preoccuparsi troppo di altri attacchi giapponesi zona.
Indubbiamente, quindi, oltre a quelli che avevo già ricordato io, fu un ulteriore elemento che contribuì a far fallire l'operazione Tifone, nel dicembre 1941, ovvero l'attacco a Mosca.
Ma nel giugno 1941 Hitler non poteva certo prevederlo!

4)
Hai anche ragione nel ricordare che, oltre al ritardo imputabile all'Italia sulle operazioni in Russia dovuto al cattivo andamento della campagna di Grecia, su  tale ritardo influì INDIRETTAMENTE, sebbene in minima misura, anche il voltafaccia della Jugoslavia, che, comunque, non fu che un corollario del fallito attacco alla Grecia di Mussolini; perchè, per portare aiuto all'incomodo alleato, la Wehrmacht fu ovviamente costretta ad attraversare la Jugoslavia (cosa non molto gradita da quest'ultima), il che avvenne in appena 11 giorni, cioè dal 6 aprile al 17 aprile 1941.
Se la Jugoslavia avesse consentito il transito delle truppe tedesche, per arrivare in Grecia queste ci avrebbero messo circa 6 giorni; per cui, il ritardo dovuto al voltafaccia jugoslavo, in fondo fu di soli 5 giorni, visto che per la Wehrmacht la "campagna di Jugoslavia" fu praticamente una passeggiata (con meno morti automobilistici di un week end, come disse Goebbels).
Ed invero, il vero ritardo, fondamentalmente, fu colpa del dissennato colpo di testa di Mussolini, perchè, se lui non avesse attaccato la Grecia, non ci sarebbe stata la necessità di venire in suo soccorso attraversando la Jugoslavia; e, quindi, probabilmente, non ci sarebbe in tale Paese non ci sarebbe stato neanche un colpo di stato antinazista.

5)
E' pure vero che, tra gli effetti collaterali positivi della dissennata campagna di Gracia, ci fu pure il primo  Blitzkrieg di Rommel nel deserto. 
Però mi viene da pensare che:
- se Hitler avesse dato da subito più importanza allo scacchiere africano; 
- se Mussolini, nella prima fase del conflitto si fosse meno impuntato sul concetto di "guerra parallela";
le forze congiunte Italo-Tedesche, senza stare a perdere tempo nei balcani (che erano già sostanzialmente da loro parte), avrebbero potuto attaccato l'Egitto nell'autunno del 1940, e, probabilmente, nel 1941 l'ASSE avrebbe potuto occupare anche il medio oriente, con conseguenze importantissime sulla campagna di Russia.
Già: se...se...se...!!!

6)
Circa la possibilità di conquista della Gran Bretagna, io non direi che le possibilità siano  sempre addirittura state pari a zero; ma molto ridotte, diciamo circa il 5%/10%, sicuramente sì.
Ed infatti, oltre alle tue esattisime considerazioni circa l'inadeguatezza dei mezzi sbarco tedeschi (a cui, però, si sarebbe potuto ovviare in circa un anno), e alla maggiore eliminazione dal gioco dei piloti (a cui si sarebbe potuto ovviare con più difficoltà), io aggiungerei altri tre elementi che, in effetti, avrebbero reso MOLTO difficile -se non impossibile- la conquista della "Perfida Albione".
a)
La HOME FLEET, il cui poter di interdizione allo sbarco, secondo me, sarebbe rimasto comunque sufficiente ad impedirlo (in barba ai sommergibili di Dönitz e agli aerei di Goering).
b)
Il rincalzo di di aerei, piloti volontari, e risorse di ogni genere da parte degli USA; i quali, probabilmente, in caso di un effettivo tentativo di sbarco tedesco, "forse" sarebbero entrati anticipatamente in guerra in difesa della originaria madrepatria anglosassone.
c)
La già organizzata "difesa a riccio" del loro territorio da parte degli inglesi (in stile svizzero), che avrebbe reso la conquista davvero ardua.
Come avevo scritto, la CONQUISTA DELLA SUPERIORITA' AEREA TEDESCA, era sicuramente un requisito NECESSARIO per il tentativo di invasione dell'Inghilterra; fallito il quale (anche per le ragioni che hai detto tu) la questione neanche si pose più.
Ma se tale riuscita CONQUISTA sarebbe stata anche SUFFICIENTE per consentire effettivamente uno sbarco, navale e paracadutato, resta tutt'ora una questione molto dubbia e controversa tra gli esperti militari.
Personalmente, in tutti i miei tentativi di KRIEG-SPIEL, con il simulatore Hearts of Iron ed altri, io ho sempre fallito nel tentare tale invasione, a meno che io non usassi le CHEATS; però, devo onestamente ammettere, che, come generale, non sono certamente all'altezza di quelli prussiani! ;D
#5142
Storia / Re:Poteva il III reich vincere la guerra?
18 Giugno 2019, 11:18:55 AM
Il tema è molto interessante, sebbene sia di carattere meramente ipotetico; ad ogni modo, in base al mio parere, c'è un po' di vero (e un po' di sbagliato) in tutte le vostre considerazioni.
E così pure nelle mie, che mi accingo a fare, perchè alcuni aspetti storici sono ancora alquanto oscuri, ovvero troppo articolati e complessi per poterne trarre conclusioni ipotetiche sicure.
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Comunque, circa la GERMANIA, e quanto al fatto che il principale errore di Hitler sia stato quello di attaccare la Russia, ciò corrisponde all'opinione di circa il 90% degli storici; ma, secondo me, questo è vero solo IN PARTE, e, soprattutto, con riguardo agli errori da lui commessi "dopo" aver iniziato l'invasione.
***
Ed infatti, nella prima guerra mondiale, la Germania, pur essendo ancora in guerra con UK e FRANCIA, riuscì tuttavia a sconfiggere egualmente la Russia, e a privarla di buona parte del suo territorio, a seguito del trattato di pace di  Brest-Litovsk, e di Bucarest.

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A seguito di tale "conclusiva" vittoria ad EST, solo "per un pelo", spostando le truppe da EST a OVEST, la Germania non riuscì a vincere la guerra anche sul fronte occidentale, con le offensive MICHAEL e GEORGETTE; per varie ragioni su cui qui sorvolo.
E' vero che nel 1917, in questo, la Germania fu aiutata dalla rivoluzione Russa, utilizzando LENIN come "mossa del cavallo", mentre nel 1941 il regime russo era (relativamente) stabile, e, quindi, più difficile da battere, però, in senso contrario, occorre anche tenere presente che:
1) 
Nel 1941 l'esercito russo era appena stato DECAPITATO dei suoi quadri militari, in quanto, solo quattro anni prima, grazie alle paranoie di Stalin, erano stati condannati e trucidati sette generali d'armata o di corpo d'armata,  3 marescialli su 5, 8 ammiragli su 8, nonchè i 9 decimi dei comandanti di corpo d'armata e ben 35.000 ufficiali; ed infatti, lo stato DISASTROSO delle forze armate sovietiche, si rivelò indiscutibilmente nella penosa campagna di Finlandia (sebbene vinta a malapena), il che pure indusse Hitler ad attaccare la Russia il prima possibile, cioè prima della ricostituzione dei quadri militari e di una effettiva riorganizzazione dell'Armata Rossa.
Ed invero, nella prima fase dell'Operazione Barbarossa, l'esercito russo perse milioni di uomini, e fu portato quasi al limite dell'annientamento totale, consentendo così ai tedeschi di penetrare a fondo ed in poche settimane nel suo territorio; pur avendo i Russi, più carri armati dei tedeschi, ed anche più potenti.
Fu quasi un tracollo, tanto che lo stesso Stalin (sia pure per un breve periodo), pare che cadde in uno stato di abulia e di depressione nervosa, temendo che i suoi stessi accoliti gli facessero la pelle.
2)
A differenza che nella prima guerra mondiale, quando la Germania riuscì a sconfiggere la Russia sebbene la maggior parte delle sue truppe fosse impegnata sul fronte occidentale, diversamente, nella seconda guerra mondiale, la Germania era solo marginalmente impegnata ad ovest, perchè non c'era più nessun fronte occidentale da sostenere; ed il rischio di uno sbarco dall'Inghilterra, nel 1941, era assolutamente impensabile.
Quanto all'Africa settentrionale, si trattava sicuramente di uno scacchiere soltanto secondario.
3)
A differenza che nella prima guerra mondiale, quando il Giappone era in guerra contro la Germania ed alleato della Russia,  diversamente, nella seconda guerra mondiale, la situazione era esattamente OPPOSTA; anzi, Russia e Giappone si erano da poco scontrati militarmente sul confine siberiano, con la battaglia del lago Khasan, conosciuta anche come incidente di Changkufeng, che consistette in un'incursione lanciata dai giapponesi dal Manchukuo nel territorio dell'Unione Sovietica tra il 29 luglio e l'11 agosto 1938. Per non parlare della battaglia di Khalkhin Gol, che deve il nome al fiume Khalkha che attraversava il campo di battaglia, è conosciuta anche come battaglia di Nomonhan (mi pare nel 1939, ma non sono sicuro).
Per cui:
- considerando il fatto che Germania e Giappone erano ormai alleate nel PATTO TRIPARTITO stipulato  il 27 settembre 1940, pochi mesi prima dell'Operazione Barbarasossa;
- considerando il fatto che Germania e Giappone  erano già legati tra di loro dal PATTO ANTICOMINTERN, che fu un trattato di alleanza politica, diretto CONTRO l'Unione Sovietica, concluso il 25 novembre 1936 a Berlino;
- considerando il fatto che Russia e Giappone  erano già entrambe sul piede di guerra, visti i recenti scontri;
tutto ciò considerato, A DIFFERENZA CHE NEL 1914, secondo me nel 1941 la Germania poteva "ragionevolmente" presumere che, attaccando lei la Russia da ovest, il Giappone l'avrebbe attaccata da est; e che comunque, pur non attaccandola direttamente, avrebbe impegnato parte dell'Armata Rossa ad est.
Come in effetti accadde, perchè, ovviamente, l'URSS per tutta la durata della guerra fu costretta a tenere dislocate buona parte delle sue truppe sul confine della Manciuria.
***
Per tali motivi, ed altri minori sui quali qui sorvolo, a mio parere, considerato il fallimento dell'OPERAZIONE LEONE MARINO, Hitler non commise affatto un ERRORE ad attaccare la russia nel 1941; ed invero, nei suoi panni (Dio me ne scampi!!!), stando le cose come stavano, penso che io avrei fatto esattemente la stessa cosa:
- prima che l'armata rossa si riorganizzasse dopo le "purghe";
- prima di un eventuale intervento in guerra degli USA;
- prima che mutassero le altre condizioni, al momento favorevoli.
Ed infatti, secondo me, se non fosse stato lui ad attaccare Stalin nel 1941, prima o poi, quando le condizioni fossero mutate, sarebbe stato sicuramente Stalin ad attaccare lui.
***
Però, sebbene RAZIONALMENTE Hitler non avesse tutti i torti a voler tentare di invadere la Russia -dal suo punto di vista, ovviamente- , i suoi piani vennero però compromessi:
- dall'attacco alla Grecia di Mussolini, che gli fece perdere tempo prezioso per deviare le sue truppe nei Balcani, facendole così arrivare alla meta definitiva russa fuori tempo limite (cioè, in pieno inverno, il che non era previsto);
- dall'attacco Giapponese agli USA, che causarono il doppio irrimediabile danno non solo di far entrare in guerra gli USA, ma anche di liberare l'URSS dall'incubo di un accerchiamento militare tedesco/giapponese;
- dalle carenti ed erronee informazioni dei suoi servizi segreti, che sottovalutarono in modo criminale le effettive risorse economiche e militari della Russia.
***
Tuttavia, sebbene quanto sopra non possa essere "del tutto" imputato ad Hitler, e, quindi, almeno secondo me, il suo attacco alla Russia discendesse da considerarazioni eminentemente RAZIONALI, e non soltanto IDEOLOGICHE, non c'è però dubbio che una volta iniziata l'operazione Barbarossa, commise degli errori imputabili soltanto a lui:
- di carattere strategico, modificando molto discutibilmente i piani di invasione in corso nel 1941;
- di carattere politico, maltrattando ferocemente la popolazione russa invasa, la quale, invece (soprattutto in Ucraina), avrebbe atteso a braccia aperta qualunque invasore che li liberasse dall'incubo di Stalin. Ma lui si dimostrò indubbiamente un incubo ben peggiore!
Inoltre, Hitler non tenne conto a sufficienza dei tre soli "generali" che Stalin non era riuscito ad eliminare, e che salvarano la Russia alle porte di Mosca:
- il generale DISTANZA;
- il generale FANGO (la terribile "rasputiza", i cui terribili effetti ho sperimento di persona);
- il generale INVERNO (che fu uno dei più freddi del secolo).
E commise anche qualche altro errore, su cui per brevità sorvolo.
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Per passare al GIAPPONE, ed al motivo per cui attaccò gli USA e PEARL HARBOUR invece che l'URSS in Siberia (come sembrava più logico), i motivi furono più di uno; ma, almeno secondo me UNO in particolare.
Ed infatti, il 26 luglio 1941, gli USA, in risposta all'invasione giapponese dell'Indocina meridionale, dichiararono, nei confronti del Giappone, l'EMBARGO:
-  SU TUTTI I PRODOTTI PETROLIFERI;
 - SU TUTTI I METALLI AD USO INDUSTRIALE E MILITARE;
- su altre MERCI STRATEGICHE VITALI, che qui non è il caso di elencare in dettaglio.
Oltre all'EMBARGO, gli USA dichiararono anche il CONGELAMENTO di tutti i beni giapponesi nel proprio territorio (seguiti in questo dalla Gran Bretagna e dal governo olandese in esilio a Londra), nonchè il DIVIETO di transitare attraverso il canale di PANAMA. 
Per cui, in effetti, dal luglio 1941, DI FATTO furono gli USA a "COSTRINGERE" il Giappone ad entrare in guerra contro di loro; ed infatti, benchè rischiosa, quella era l'unica chance che il Giappone aveva, per evitare di morire soffocato dalle sanzioni.
Le quali, a differenza di quelle contro l'Italia del 1935, erano effettivamente sanzioni "MICIDIALI"; ed infatti, solo a voler considerare il petrolio, le riserve giapponesi sarebbero durate al massimo due anni (e in caso di guerra meno di un anno e mezzo), per cui l'unica possibilità di spuntarla con gli USA, era di attaccarli di sorpresa e di imposserarsi "manu militari" delle risorse petrolifere del Pacifico Meridionale.
Per cui, dire che gli USA "se l'erano cercata", è a dir poco "riduttivo"; in un certo senso, sebbene non militarmente, si potrebbe addirittura dire che furono loro ad iniziare la GUERRA contro il Giappone (e non viceversa).
Se poi Roosvelt l'abbia fatto apposta per provocare il conflitto, sapendo per giunta in anticipo dell'attacco a Pearl Harbour, è un altro tema che andrebbe trattato a parte.
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Quanto all'INGHILTERRA, sicuramente, per Hitler, sarebbe stato meglio "farci pace" o conquistare pure lei prima di invadere la Russia; ma non è che non ci abbia provato!
Ci ha provato eccome:
- sia a cercare di "farci pace", graziandone l'esercito a DUNKERQUE per ben disporla a trattare un onorevole armistizio;
- sia a cercare di "conquistarla", un volte fallite le "avances" di pace, assumendo la supremazia aerea sulla Manica e sul terriritorio retrostante, per consentire alle sue truppe di sbarcare nonostante la HOME FLEET.
Però:
- nel primo caso, non aveva considerato CHURCHILL, e il carattere puntiglioso degli inglesi;
- nel secondo caso ce la stava quasi per fare, quando, a seguito di un improvvido bombardamento su Berlino, spostò irosamente  i bombardamenti della LUFTWAFFE dagli aeroporti alla città di Londra, finendo così  per perdere la BATTAGLIA D'INGHILTERRA.
Una volta persa tale occasione, come ho detto sopra, in fondo, "rebus sic stantitibus" un attacco alla Russia non era poi una idea così malvagia come poi risultò a posteriori.
Ma, come si sa, del senno di poi son piene le fosse!
***

Mi dispiace, per ragioni di spazio, di non aver potuto toccare tutti i temi da voi affrontati; ma, eventualmente, avendone il tempo, mi riservo di farlo in seguito! :)





 
#5143
Caro VIATOR, ti ringrazio molto per i complimenti, purtroppo non del tutto meritati; ed infatti, invecchiando, la mia "elasticità mentale" (ammesso che io l'abbia mai avuta), si sta notevolmente "irrigidendo". :(
Spero soltanto che, al contrario, invecchiando, non si "elasticizzi" troppo la mia "rigidità morale".  :D
Grazie, comunque! :)
#5144
Dalla vostra discussione, che somiglia un po' a quella dell'uovo e della gallina (cioè se sia il primo a generare la seconda o viceversa), a mio parere emerge comunque un dato incontestatibile: qualunque cosa il soggetto e l'oggetto "SIANO", è fuor di dubbio che, in ogni caso, essi "SONO", e, cioè, che hanno entrambi il comun denominatore dell'"ESSERE", che è l'unica realtà sottostante a qualsiasi "ESISTENTE".
***
A questo punto, salto a pie' pari la trattazione storico-filosofica approfondita di tutte le disquisizioni circa la differenza tra '"ESSERE" ed "ESISTERE"; che ha costituito la croce e la delizia di tutti i filosofi, da Platone ed il suo famoso "mito delle caverna",  sino a Heidegger, per il quale "ex-sistere", significa non "essere" più "un permanere", ma costantemente andare oltre questo permanere, verso la possibilità aperta.
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Secondo il mio modesto modo di  vedere, che, lo ammetto, è un po' semplicistico (e che indubbiamente risente di ben determinati influssi filosofici), l'ESSERE è come l'UNO che è in tutti i numeri, pur non corrispondendo a nessuno di loro, mentre le cose che ESISTONO, pur avendo tutte lo stesso comun denominatore dell'ESSERE, si differenziano l'una dall'altra per "genere prossimo" e "differenza specifica" (volendo plagiare un po' Aristotile).
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In concreto, ad esempio, il mio io fisico, il mio Avatar su Second Life, ed il mio io onirico, sono tutti quanti ESISTENTI e REALI; perchè io li constato tutti, e, sebbene su diversi livelli di realtà, quindi tutti essi "SONO" (sia pure ciascuno a modo suo)!
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Già...ma, alla stregua di tali considerazioni, per tornare al TOPIC, quale è il SOGGETTO e quale l'OGGETTO?
A mio avviso, "a livello esistenziale", tra l'uno e l'altro non sussiste una vera e propria differenza "ontologica", ma soltanto una diversa prospettiva ed un diverso approccio "epistemologico"; ad esempio, nel momento in cui il neurologo studia con il "neuro-imaging" il cervello di un altro neurologo, lui si trova in una prospettiva soggettiva, e l'altro in una posizione oggettiva...e viceversa se si scambiano i ruoli.
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Al livello dell'"ESSERE", invece, sempre a mio parere, non c'è differenza; o meglio, non ha senso distinguere.
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Ed infatti, quando Mosè chiede a Dio il suo nome, lui icasticamente risponde: "Il mio nome è <<IO SONO>>", con significativo dispregio della sintassi, la quale ha un senso solo al livello degli "esistenti", distinti gli uni dagli altri; come ancora di più stride sintatticamente quanto DIO, nelle vesti di Gesù, dice a chi lo interroga: "Prima che Abramo fosse, <<IO SONO>>"; non dice "io ero", ma "io sono", perchè l'ESSERE, ovviamente, è al di fuori delle determinazioni dello spazio esistente, ma anche del TEMPO!
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Da tali premesse, è facile comprendere che quanto cerco di dire, è un po' difficile da esprimere con argomentazioni che rispettino la sintassi e la logica formale (di cui la prima è figlia), per cui mi servirò di un aneddoto personale a mo' di esempio; ovviamente, con tutti i limiti intrinseci a qualsiasi esempio.
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Da ragazzo scrissi un piccolo saggio sul SOLIPSISMO, il cui contenuto poi mi capitava di discutere animatamente con alcuni amici del III Liceo Classico; i quali, ovviamente, mi prendevano in giro, sostenendo che il SOLIPSISMO non necessita di una confutazione filosofica, ma, semplicemente, di una terapia psichiatrica (come pure diceva Schopenauer).
E, maturando, mi sono reso conto che avevano pienamente ragione!
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Comunque, come spesso accade quando si è intensamente impegnati su un certo tema da svegli, spesso risognavo tali discussioni, in una delle quali, un mio compagno di nome Massimo, mi prendeva a calci per dimostrarmi che lui esisteva indipendentemente da me, e che eravamo entrambi SOGGETTI (e fenomenicamente ciascuno OGGETTO dell'altro, direi oggi); non mi svegliai per i calci, però, quando mi svegliai, PRESI COSCIENZA CHE IL DUALISMO, O MEGLIO, IL PLURALISMO DEL SOGNO ERA TUTTA UNA ILLUSIONE -o meglio, direi oggi, un diverso livello di realtà-!
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Ed invero, non solo gli altri partecipanti alla discussione sognata, ma il mio stesso "io-sognato", erano tutti "UNO": cioè, il mio "io sognante"....l'unico SOGGETTO "vero" di tutta la faccenda.
O meglio, l'unico SOGGETTO "vero"...ma solo DOPO ESSERMI SVEGLIATO, non prima!
O sì? ???
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Ad ogni modo, non penso certo che la morte ("fisica" o anche soltanto "mistica") sia IDENTICA al risveglio dal sonno; però sono indotto a pensare che sarà qualcosa di molto diverso e molto simile nello stesso tempo.
In fondo, Paolo disse che siamo tutti destinati a diventare UN SOLO SPIRITO!
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#5145
E' fuori di dubbio che Salvini sia un grande "DEMAGOGO"; ma oltre ad essere tale, è sicuramente anche un eccellente "MISTIFICATORE", perchè spesso altera la realtà dei fatti per meglio carpire la buona fede del popolo.
Non trovo affatto che ci sia incompatibilità tra le due cose, anzi!
Ed infatti, a volte "mistifica" in modo diretto, quando promette bugiardamente una FLAT TAX a due o tre aliquote (che è come promettere un serpente bipede), mentre altre volte lo fa in modo ellittico, asserendo che non si fida delle previsioni EU in quanto errate, il che è formalmente vero.
Senza precisare, però, che, solitamente, sono risultate errate "a vantaggio" dell'Italia...e non "contro", come lui subdolamente vorrebbe lasciar credere agli ascoltatori più disinformati.
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Come "demagogo" - e "mistificatore"-, non solo non lo definirei un "CRETINO", ma addirittura lo definirei un "GENIO", visto che riesce a vendere fumo con una abilità davvero fuori del comune; ed infatti, abbindolare più di un terzo della popolazione italiana, non è certo cosa da poco...sebbene non sia stato il primo a farlo (nè sarà l'ultimo, temo).
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Come "(GEO)POLITICO", invece, è sicuramente un "IDIOTA", perchè si allea proprio con quei Paesi che più degli altri, a torto o a ragione, osteggiano l'Italia:
- in materia migratoria (volendo addirittura rimandarci indietro i migranti che dall'Italia erano arrivati da loro);
- in materia finanziaria (opponendosi drasticamente a qualsiasi sforamento del nostro DEFICIT).
Senza considerare che talvolta, con suprema "STUPIDITA", vorrebbe essere alleato "contemporaneamente" di Paesi che si detestano tra di loro (come Russia e Polonia).
Infine, sono sciocche anche alcune sue politiche interne contraddittorie (non solo sue, in questo caso); come quella di voler frenare l'immigrazione, ma riducendo nel contempo gli aiuti finanziari per rendere più autonomi i Paesi Africani e molto altro ancora!
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