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Messaggi - anthonyi

#5146
Citazione di: Eutidemo il 26 Giugno 2019, 07:24:50 AM
Ciao Anthony.
Sinceramente, non riesco a capire bene la differenza tra "legittimità morale" e "legittimità pratica"; semmai io parlerei più che altro di "liceità morale" e di "opportunità pratica".
Quanto al fatto che "...le tasse (rectius: le imposte dirette) sono correlate al reddito, ma spesso il reddito è una determinazione formale che non tiene conto di tanti costi", questo è vero solo in parte, in quanto occorre distinguere tra:
- i lavoratori dipendenti, i quali non possono dedurre analiticamente NESSUNA delle spese effettivamente sostenute, al posto delle quali viene loro concessa una detrazione forfetaria dall'imposta lorda;
- gli imprenditori e i lavoratori autonomi, i quali, invece, possono dedurre analiticamente TUTTE le spese effettivamente sostenute per la produzione del reddito, ad eccezione soltanto di POCHE ritenute fiscalmente indeducibili.
A determinate condizioni, comunque, anche questi ultimi possono optare per regimi che qui (molto genericamente) defineremo "forfetari"; i quali, peraltro, fruiscono di una ESTREMA SEMPLIFICAZIONE sia contabile, sia dichiaratoria.
In ogni caso, "criteri più semplici" o addirittura di "esenzione da determinate formalità", esistono sin dallo scorso secolo per le imprese di piccola entità; soprattutto se sono nei primi anni di attività.
Una completa "esenzione dall'imposizione" per le imprese di piccola entità, invece, sarebbe una vera ASSURDITA' morale e giuridica, peraltro in contrasto con:
- l'art.3 della Costituzione, in quanto, a parità di reddito, sarebbe iniquo sperequare tra "piccoli imprenditori" e "piccoli lavoratori dipendenti";
- l'art. 53 della Costituzione, in quanto tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, in base a criteri di progressività (per cui, una "autentica" flat tax sarebbe incostituzionale).
Fermo restando che al di sotto di un determinato reddito, NESSUNO VIENE COMUNQUE ASSOGGETTATO A TASSAZIONE.

***
A parte quanto ho scritto sopra, se si escludono per determinate "PRESUNTE" attività marginali sia le dichiarazioni dei redditi sia puntuali controlli di veridicità del dichiarato, "...per incentivare lo sviluppo di quelle imprese, che vivono in una realtà economica difficile e che con buona probabilità si ritrovano a competere con altre imprese completamente illegali che gli fanno concorrenza sleale", io ti chiedo: COME SI FA A DISTINGUERE TRA LE UNE E LE ALTRE?
Voglio dire, esonerandole completamente sia da obblighi tributari sia da controllo fiscale, come fai a sapere:
- se si è DAVVERO in presenza di "imprese minime, che vivono in una realtà economica difficile";
- ovvero se si è in presenza di "imprese estremamente reddituali, e che FINGONO soltanto di essere minime, e di vivere in una realtà economica difficile"?
E' ovvio che, per effetto di una ipotetica esenzione, anche queste ultime potrebbero scegliere di uscire dall'illegalità rendendo il sistema economico più trasparente; ma a che scopo, se poi non pagano lo stesso un euro di tasse (per giunta senza più correre rischi)?
Sarebbe una ulteriore presa in giro per chi le tasse le paga, o no?
Un saluto! :)

Ciao Eutidemo, noi due ragioniamo su paradigmi differenti. Il tuo è un paradigma giuridico, mentre il mio è un paradigma economico e sociale. Partendo da questa premessa ti spiego cosa intendo con "legittimità pratica", cioè un assetto legislativo fondato su ragioni di convenienza per lo stato. Lo stato per tassare una certa situazione sostiene dei costi di controllo, a questo poi si aggiungono i costi economici degli effetti distorsivi della tassazione e eventuali costi sociali, dall'altra parte ci sono le entrate che la tassazione produce. E' possibile che, a conti fatti, tutti questi costi che la tassazione produce siano superiori agli stessi introiti per cui tassare non conviene allo stato.
Poi vorrei riprendere la tua osservazione sull'art. 3 della Costituzione, ti faccio osservare che la piccola flat tax fatta da Salvini, che oltretutto allarga un meccanismo che era già stato introdotto dal PD, sarebbe per te incostituzionale eppure non mi pare che la consulta sia della tua stessa opinione.
La verità è che il reddito per un lavoratore autonomo o imprenditore ha un significato differente di quello che ha per un lavoratore dipendente che ha comunque dei punti di riferimento certi, e che  non ha su di se il carico di una serie di scelte economiche che ha in carico l'imprenditore.
Naturalmente lo so che nei sistemi finanziari ci sono tante semplificazioni, e ci mancherebbe. Quello che però tendo a far notare è quel meccanismo culturale, quella sensazione che il sistema fiscale sia vessatorio, nasce perché ci sono molti cittadini che sentono il peso di questa vessazione. Questo meccanismo culturale, poi, alimenta culture liberiste sull'onda del "meno tasse per tutti", cioè non solo per coloro che sarebbe opportuno detassare, perché hanno piccole imprese, ma anche per tutti quelli che di pagare le tasse sul serio potrebbero permettersi.
Un saluto
#5147
Citazione di: Eutidemo il 25 Giugno 2019, 15:01:31 PM
Ciao Anthony.
Tu scrivi:"io non considero una certa piccola evasione come qualcosa da condannare, ma una compensazione legittima per il ruolo che assume l'impresa in certi tessuti sociali".
Ho compreso quello che vuoi dire; ma, a mio avviso è un po' arduo considerare legittima una cosa del genere.
Ed infatti, equitativamente io potrei anche capire che, se un fornitore dello Stato non viene pagato nei termini previsti,  costui possa apertamente pretendere di non versare una parte delle imposte dovute a titolo di compensazione; il che sarebbe sicuramente illegale, perchè la legge non lo consente, ma potrebbe anche avere una sua parvenza di "legittimità morale".
Ma considerare una sia pur piccola evasione come una compensazione legittima per il ruolo che assume l'impresa in certi tessuti sociali, è cosa ben diversa, in quanto:
- l'"evasione", piccola o grande che essa sia, è cosa diversa dal mero "omesso pagamento di imposte su un reddito dichiarato" (come nel mio precedente esempio), ma presuppone un doloso occultamento del proprio reddito, il che non può che essere sempre moralmente riprovevole, oltre che illegale;
- quanto al ruolo che assumerebbe l'impresa in certi tessuti sociali, tale da giustificare l'occultamento del proprio reddito effettivo e la conseguente evasione, non riesco assolutamente a vedere il nesso tra le due cose.

Ciao Eutidemo, naturalmente con legittimo io intendo una legittimità morale, ma anche una legittimità pratica. In certe realtà economiche marginali, dove si lavora per sopravvivere, lo stato anche coi controlli introita poco e finisce per vessare persone con redditi minimi (Perché le tasse sono si correlate al reddito, ma spesso il reddito è una determinazione formale che non tiene conto di tanti costi).
Allora tanto vale stabilire criteri più semplici o addirittura di esenzione, anche perché poi quest'esenzione incentiva lo sviluppo di quelle imprese, che vivono in una realtà economica difficile e che con buona probabilità si ritrovano a competere con altre imprese completamente illegali che gli fanno concorrenza sleale, e che magari per effetto dell'esenzione scelgono di uscire dall'illegalità rendendo il sistema economico più trasparente.
Un saluto
#5148
Citazione di: Eutidemo il 25 Giugno 2019, 10:48:24 AM
Ciao Anthonyi.
Mi fa piacere rilevare che le tue considerazioni, nel complesso, collimano molto con le mie. :)
***
Circa la differenza che intercorre tra grandi e piccoli evasori io non ho affatto detto che le regole debbano essere le stesse per le due categorie; anzi, secondo me, esse devono essere intelligentemente differenziate.
Ed infatti, mi sembra ovvio che, mentre per le grandi evasioni è necessario il ricorso a:
- mezzi di accertamento e controllo più complessi;
- sanzioni più severe, precipuamente di carattere penale;
DIVERSAMENTE, per l'evasione MASSIVA di medio e piccolo taglio, i mezzi di accertamento e controllo possono e devono essere più agili, e le sanzioni meno severe; altrimenti sarebbe necessario disseminare l'Italia di campi di concentramento, in cui rinchiudere anche buona parte dei secondini.
***
L'unica e più importante cosa da evitare, in ENTRAMBIi casi, sono i CONDONI FISCALI; ed infatti, a mio parere, essi costituiscono la principale causa del progressivo incremento dell'evasione tributaria di tutte e due le categorie di contribuenti italiani. >:(
Ogni volta che se ne fa uno (e sono decenni, a distanza di pochi anni l'uno dall'altro):
- ci si sbizzarisce a denominarlo con gli EUFEMISMI più fantasiosi;
- si sostiene ipocritamente che esso è reso necessario dalla connessa "GRANDE RIFORMA FISCALE".
Ed ogni volta resto sorpreso dal numero di persone che crede a tali clamorose BALLE; oppure, imbecilli a parte, che fa solo finta di crederci!
***
E' peraltro in parte vero, come tu sostieni, che per le piccole attività economiche, allo Stato conviene definire una modalità di imposizione semplificata, al limite anche in quota fissa; il che, però, avviene già da decenni per i cosiddetti "contribuenti minimi" (o "forfetari").
In tal caso, invero, non c'è dubbio alcuno che il piccolo imprenditore che opta per tale regime, abbia meno disagi fiscali e paghi anche un po' di meno; ma non per questo risulta che l'evasione tributaria di tale categoria "semplificata", da quando esiste ormai decennale sistema (dal secolo scorso), sia diminuita, anzi, semmai, è aumentata pure quella!
***
Per cui, l'onere di controllare tali attività "minime", per lo Stato RESTA eccome; sebbene, in tal caso, si possa ricorrere con più facilità a quelli che un tempo si chiamavano "STUDI DI SETTORE", sebbene il loro nome sia stato eufemisticamente modificato, tanto per gabellare i gonzi.
Ed infatti, per dare un contentino a Salvini, che voleva stoltamente abolirli, nel 2019   gli "STUDI DI SETTORE", sono stati ridenominati "INDICI SINTETICI DI ATTENDIBILITA'"; ma sono ESATTAMENTE LA STESSA COSA! :D  :D  :D
***
Quanto all'eliminazione della moneta fisica e la sua sostituzione con moneta elettronica, che vorrebbe dire che ogni transazione non è anonima, ed evadere il fisco è quasi impossibile, ne avevo già parlato; ed anche io penso che sarebbe il mezzo migliore per ridurre drasticamente la "piccola" e "media" evasione (sebbene, purtroppo, non quella dei "grandi" evasori, che da tempo la moneta fisica non sanno più neanche cos'è).
***
Un saluto :)

Ciao Eutidemo, riguardo alla differenza tra piccola e grande evasione io parlavo anche di valutazioni sociali, nel senso che il piccolo imprenditore, che magari porta avanti la sua attività in territori marginali e problematici assume un valore sociale per il quale lo stato dovrebbe avere attenzione e il primo segno di attenzione potrebbe essere lo sgravio del carico fiscale. In altri termini io non considero una certa piccola evasione come qualcosa da condannare, ma una compensazione legittima per il ruolo che assume l'impresa in certi tessuti sociali.
Un saluto.
#5149
Citazione di: Eutidemo il 24 Giugno 2019, 15:31:46 PM




2)
LOTTA ALL'EVASIONE
Al riguardo, per riallacciarmi a quanto appena detto, molti sostengono (per es. TRAVAGLIO) che, per eliminare l'evasione, bisognerebbe creare un CONFLITTO DI INTERESSI tra il cliente ed il prestatore d'opera, rendendo scaricabili quasi tutte le spese; come, ora, accade solo per le spese mediche e poche altre.
......
Ed infatti, sebbene l'evasione dei "grandi evasori" sia quella più consistente in relazione ai singoli soggetti e quella più eticamente deprecabile, tuttavia la massa complessivamente più rilevante della materia imponibile evasa (circa il 90%) è attibuibile ai milioni di "piccoli" e "medi" evasori.
.....
Un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, consiste nel raffinare sempre di più i CONTROLLI, INCROCIANDO "TUTTE" LE BANCHE DATI.
***
***

Ciao Eutidemo, sei sempre molto tecnico e descrittivo nei tuoi 3D, io invece preferisco sintetizzare. Hai ragione sull'inefficacia dei meccanismi detrattivi, è chiaro che ci sarà sempre spazio per coloro che fanno uno scambio per accordarsi a danno dello stato, al di là del fatto che la detrazione dovrà sempre essere minore dell'imposta pagata dal venditore, la detrazione è un'eventualità futura mentre lo sconto che ti offre il venditore è un risparmio immediato. Al di là di questo poi c'è il costo sostenuto dallo stato per controllare tutte queste detrazioni.

Sulla differenza che fai tra grandi e piccoli evasori io farei una considerazione, ma dove sta scritto che le regole devono essere le stesse per le due categorie. I grandi evasori hanno opportunità molto maggiori di evadere perché hanno tendenza ad operare sull'estero e possono permettersi buoni professionisti, per cui le regole devono essere dure e i meccanismi di controllo complessi. Sulla piccola e media evasione bisogna valutare l'opportunità sia sociale che economica di quella tassazione, per piccole attività economiche allo stato potrebbe convenire definire un'imposta semplificata, al limite anche in quota fissa, in maniera tale che lo stato si libererebbe dell'onere di controllare e il piccolo imprenditore avrebbe meno disagi fiscali.
....
Naturalmente condivido l'incrocio delle banche dati, ma c'è una strategia ancora più potente, l'eliminazione della moneta fisica e la sua sostituzione con moneta elettronica, che vorrebbe dire che ogni transazione non è anonima, ed evadere il fisco è quasi impossibile.
Un saluto
#5150
La domanda di 0xdeadbeef è significativa, per preghiera infatti possiamo intendere sia il clichet rituale, che può essere gestito in maniera individuale o collettiva, sia un atteggiamento psicologico interiore di apertura nei confronti di un qualcosa che è anch'esso difficile da definire, pur essendo sintetizzabile nella parola Dio.
Dal titolo del 3D io darei per buona la seconda, con la precisazione che possono esistere altri itinerari di ricerca che magari qualcuno considera più importanti della preghiera stessa.
Un saluto
#5151
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
23 Giugno 2019, 22:17:09 PM
Citazione di: InVerno il 23 Giugno 2019, 21:16:07 PM
Citazione di: anthonyi il 23 Giugno 2019, 18:37:34 PM
Ciao Inverno, sarebbe interessante se mi spiegassi per quale motivo pensi che l'altrui crescita mette in discussione i diritti civili. Nella mia visione diritti civili e democrazia dipendono dalla cultura civile e anche dalle disponibilità economiche perché la loro tutela ha un costo.
Non capisco cosa devo dirti, ti sei risposto da solo.. la loro tutela ha un costo (anche se mi sembra un termine blando, io l'ho chiamato "lusso") e un paese che si impoverisce per via di concorrenti "sleali" sul piano dei diritti, fiscalità etc, ha sempre meno risorse per poterseli permettere. Ovvio che più i paesi hanno fondamentali comparabili più l'effetto predatorio è mitigato, ma un paradiso fiscale o un paese che sfrutta la schiavitù cresce a discapito dei concorrenti. E' chiaro a tutti ed è per questo che diplomaticamente si è sempre provato a standardadizzare i fondamentali (secondo il modello occidentale). Uno capisce la Cina, rimane da capire perchè stati come le Bermuda non siano ancora stati messi all'angolo o esistano "concorrenti  sleali" all'interno di unioni monetarie.

Quindi interpretando il tuo discorso, una crescita predatoria, sleale, tipo paradiso fiscale o paese che non rispetta quei diritti civili indebolisce gli stessi diritti in Italia. Su questo sono d'accordo, ma non è la crescita di quei paesi la fonte del danno, ma il loro comportamento sleale.
#5152
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
23 Giugno 2019, 18:37:34 PM
Citazione di: InVerno il 23 Giugno 2019, 13:03:42 PM
mi interessa preservare i diritti civili e la qualità democratica del paese, soprautto nel caso in cui la crescita dei concorrenti fosse così forte da costringerci a buttarli alle ortiche.

Ciao Inverno, sarebbe interessante se mi spiegassi per quale motivo pensi che l'altrui crescita mette in discussione i diritti civili. Nella mia visione diritti civili e democrazia dipendono dalla cultura civile e anche dalle disponibilità economiche perché la loro tutela ha un costo.
#5153
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
22 Giugno 2019, 17:36:20 PM
Citazione di: InVerno il 22 Giugno 2019, 16:45:15 PM
, probabilmente perchè il RDC è in linea con il sistema tedesco, che è un sistema per molti versi moderno e intelligente, ma di cui non si sono ancora compresi a pieno i risvolti sociali particolarmente riguardo ai diritti dei lavoratori e la precarizzazione,

Io poi vorrei capire perchè siete convinti che la UE sia succube della Germania. L'insieme delle posizioni economiche riformiste della UE sono il risultato di posizioni teoriche di respiro molto più ampio alle quali la Germania stessa si è dovuta adattare, Il RdC è fortemente consigliato a tutti i paesi della UE ed oggi dopo l'attuazione in Italia c'è un solo paese, la Grecia, che non attua una qualche versione. Naturalmente non è consigliato di attuarlo in deficit, sono convinto che se chiedessimo ai membri della commissione come finanziarlo ci direbbero sicuramente che basterebbe rendere più ordinata la tassazione di rendite e patrimoni immobiliari per avere risorse a sufficienza.
Un saluto
#5154
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
22 Giugno 2019, 17:15:22 PM
Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2019, 15:49:13 PM
Ciao ANTHONY.
condivido più o meno tutto quello che hai scritto, salvo il fatto che la lettera redatta da Conte in Italiano sia stato un elemento "positivo" della trattativa.

Eutidemo, non ho detto che era una cosa positiva, è in linea con una narrazione sovranista di tipo demagogico, e non aiuterà erto l'Italia, al limite potrebbe danneggiarla.
#5155
Attualità / Re:SPESA IN DEFICIT PER FARE CHE COSA?
22 Giugno 2019, 13:09:56 PM
Citazione di: InVerno il 22 Giugno 2019, 12:05:48 PM
Citazione di: Eutidemo il 22 Giugno 2019, 06:54:37 AMPoniamo che un imprenditore si trovi a corto di liquidi, e che quindi sia costretto a chiedere soldi in prestito:
- SE impiega quei soldi per effettuare investimenti produttivi, in strutture innovazioni ecc., il ricorso al credito è senz'altro giustificato,
Ne sei sicuro? Ora gira questa storia che se il governo avesse portato "investimenti produttivi" sarebbe stato accolto tra abbracci e bicchieri di spumante in Europa.. ma è questo che abbiamo visto in passato? No perchè la procedura di infrazione è stata paventata anche in passato, per misure che alcuni ritengono produttive, alcuni paesi ci hanno passato anni in infrazione..anche se facevano o promettevano investimenti produttivi.

Ciao Inverno, la valutazione della commissione Europea è articolata, e in questa articolazione c'è l'attenzione nei confronti di scelte di investimento, soprattutto quelle che l'Europa considera prioritarie. C'è poi anche una valutazione della tipologia delle spese correnti, la commissione vede ad esempio come positivo il RdC, ma in negativo quota 100. Poi certo è la somma che fa il totale, per cui magari anche se si sta sopra di qualche decimale, ma si dimostra attenzione per i consigli ricevuti, e soprattutto si sceglie di assogettarsi all'autorità della commissione, allora la commissione è elastica.
Il problema di questi attuali governanti italiani è che al di là del loro desiderio di fare deficit, loro devono dimostrare di avere esercitato una sorta di rivalsa nei confronti della commissione, della quale affermano di non aver paura. Questo rende più difficile per i membri della commissione dargliela vinta, perché in tal caso sarebbe messa in discussione l'autorevolezza della commissione stessa.
Io ho riflettuto sul fatto che l'ultima lettera redatta da Conte sia stata scritta in Italiano, non credo sia stata un'approssimazione quanto una vera e propria scelta, un'affermazione di dignità del governo Italiano rispetto alla commissione, vedremo come la prenderanno.
Un saluto, e in bocca al lupo all'Italia.
#5156
Attualità / Re:I minibot
21 Giugno 2019, 16:41:53 PM
Citazione di: Ipazia il 21 Giugno 2019, 16:19:00 PM
 

Questo per dire che qualsiasi forma di pagamento, per giunta redditizia, offerta dallo stato italiano sarà bene accetta dai cittadini.

Se così fosse, Ipazia, noi non avremmo problemi vista la dotazione finanziaria delle famiglie Italiane. Purtroppo così non è, gli Italiani non hanno un'alta propensione ad investire in titoli di stato Italiani. Il confronto che si fa spesso è con il Giappone, anch'esso un paese con alte dotazioni finanziarie private e pubblicamente molto indebitato, ma questo non rappresenta un problema perché i Giapponesi comprano i titoli del loro stato anche se hanno rendimenti molto piccoli.
Un saluto.
#5157
Attualità / Re:I minibot
21 Giugno 2019, 06:23:11 AM
Da moderatore, mi corre l'obbligo di segnalare che il dibattito è diventato OT (Anche per colpa mia).
#5158
Attualità / Re:I minibot
20 Giugno 2019, 19:02:34 PM
Citazione di: Ipazia il 20 Giugno 2019, 18:36:56 PM
Citazione di: anthonyi il 20 Giugno 2019, 18:09:22 PM
Citazione di: Ipazia il 20 Giugno 2019, 16:45:31 PM


Meglio l'inflazione che una recessione permanente e la distruzione della propria base produttiva svenduta al Mercato.

Questa tesi, Ipazia, è tutta da dimostrare, gli anni 70 ci hanno dimostrato che stagnazione e inflazione stanno benissimo insieme, e ad esse si associa la distruzione della base produttiva, soprattutto di quella di proprietà pubblica (Con quelle crisi fu proprio l'acciaio di stato a fallire, e l'Alfa Romeo venne fatta sopravvivere perché si trovò un'altra impresa, la FIAT, che se la prese in carico).

Sono stati i tuoi "competenti" che hanno distrutto la costa di Bagnoli, gli agrumeti di Gioia Tauro e la salute dei tarantini per farci poli siderurgici con minerale di ferro e carbon coke  (notoriamente abbondanti in Italia). Il fallimento di certe grandi opere nazionali racconta l'epica dell'imbecillità, ma competente, italica. Almeno, come hanno fatto le acciaierie dalle mie parti ancora bene attive, si fossero resi conto che si poteva fare acciaio anche col meno impattante rottame. Abbondante visto quanto ci hanno azzeccato i soliti "competenti" nella gestione dell'industria automobilistica nazionale riducendola ad ottima materia prima da rottame.

Quindi anche tu sei critica nei confronti dell'industrializzazione di stato nel meridione, almeno su questo siamo d'accordo. Le industrie le devono fare gli imprenditori.
#5159
Attualità / Re:I minibot
20 Giugno 2019, 18:09:22 PM
Citazione di: Ipazia il 20 Giugno 2019, 16:45:31 PM


Meglio l'inflazione che una recessione permanente e la distruzione della propria base produttiva svenduta al Mercato.

Questa tesi, Ipazia, è tutta da dimostrare, gli anni 70 ci hanno dimostrato che stagnazione e inflazione stanno benissimo insieme, e ad esse si associa la distruzione della base produttiva, soprattutto di quella di proprietà pubblica (Con quelle crisi fu proprio l'acciaio di stato a fallire, e l'Alfa Romeo venne fatta sopravvivere perché si trovò un'altra impresa, la FIAT, che se la prese in carico).
#5160
Storia / Re:E se Churchill avesse avuto ragione?
20 Giugno 2019, 12:57:50 PM
Citazione di: Eutidemo il 19 Giugno 2019, 17:53:29 PM
P.S.
Dimenticavo un "piccolo" dettaglio. :-[
Per sbarcare in Veneto o in Friuli, le forze angloamericane avrebbe dovuto percorrere un consistente tratto di mare nell'adriatico; più o meno lungo a seconda del punto di imbarco, ma di sicuro più rilevante di quello dalle coste dell'Inghilterra a quelle della Normandia (o dalla Puglia ai Balcani).
Di conseguenza, le forze angloamericane avrebbero dovuto subire gli attacchi, aerei e navali, provenienti sia dalla costa italiana che dalla costa dalmatica, per una distanza ed un tempo ben superiori a quelli necessari per attraversare la Manica (o dalla Puglia ai Balcani); il che, oggettivamente, costituiva una RILEVANTE "controindicazione" ad una operazione del genere.
E' vero che:
- nell'adriatico, i tedeschi avevano a disposizione una forza di interdizione navale dieci volte inferiore a quella di cui disponevano nella Manica (comunque scarsa anch'essa);
- le esigue forze aeree dell'Asse avrebbero potuto ben poco contro la difesa aeronavale delle portaerei di scorta.
Tuttavia, a dire il vero, non conosco con esattezza la tabella comparativa delle forze in tale scacchiere, nè se le coste venete e friulane sarebbero state davvero adatte ai mezzi da sbarco; per cui, anche considerando le difficoltà SUCCESSIVE allo sbarco, di cui ho già parlato, non penso che tale tipo di operazione sarebbe potuta essere effettivamente praticabile (se non per un accesso alla pianura padana e a Milano, obiettivo secondario ma in ogni caso importante).
Altra controindicazione di una tale operazione (forse la più importante), peraltro, sarebbe stata indubbiamente quella di mettere sull'avviso con MOLTO anticipo, le forze di terra destinate ad impedire lo sbarco.
No, non penso proprio che sarebbe stata praticabile!

Ciao Eutidemo, la lunghezza del tratto Bari - Delta del Po (Secondo me sarebbe stato il punto migliore per effettuare lo sbarco, praticamente indifendibile da parte di chi sta a terra per l'assenza di rilievi, per la numerosità degli spazi di sbarco, per l'impossibilità di posizionare cannoni difensivi sulla sabbia, per il tipo di vegetazione che rende facile nascondersi e proteggersi) è effettivamente eccessiva(soprattutto per i bombardieri di medio raggio necessari allo sbarco), infatti io ero dell'idea che lo si doveva realizzare in due tappe, la prima con la conquista del porto di Ancona, e poi con lo sbarco sul Delta. La questione degli attacchi aerei secondo me non è rilevante, non lo fu nel caso dello sbarco in Normandia, a maggior ragione non poteva esserlo in quei territori che erano marginali per il Reich.
Devo dire che ho cercato dati sulle forze navali ed aeree del Reich nell'area adriatica ma non ho trovato molto, a quanto ne so, comunque, non c'erano sottomarini.
Ti saluto