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Messaggi - Eutidemo

#5161
Attualità / Distinguiamo i fischi dai fiaschi
09 Maggio 2019, 07:17:20 AM
Ho notato che, in buona o in malafede, molti non capiscono o fanno finta di non capire che:
1) SIRI non è stato revocato in via cautelativa in quanto indagato di un reato (cosa per me ragionevole, ma oggettivamente opinabile);
2) SIRI, invece, è stato revocato in quanto, dopo averlo in un primo tempo negato, ha poi ammesso il favoreggiamento, sia pur "gratuito", nei confronti di ARATA; il che, pur non costituendo un reato di corruzione, costituisce comunque:
-  un uso abusivo della sua posizione, per favorire un "amico" (che aveva sponsorizzato la sua nomina a sottosegretario).
- quantomeno un uso distorto della legge, la quale deve avere carattere GENERALE, e non, sia pure dissimulatamente, riferita a singoli individui o a singole società.
Per cui, confondere le due cose, o costituisce un mero ERRORE di comprensione, oppure costituisce un DELIBERATO TENTATIVO DI INGANNARE LA PUBBLICA OPINIONE, CONFONDENDO I FISCHI CON I FIASCHI! ;)
#5162
Citazione di: anthonyi il 08 Maggio 2019, 07:31:28 AM
Ciao Eutidemo, mi sa che la causa per plagio tu la perderesti perché non c'è ragione di sospettare che Siri mentre dichiarava 25000 Euro ne guadagnava un milione.
Lui il milione di bonaventuriana memoria probabilmente ce l'ha a San Marino (Chiaramente sotto falso nome), e probabilmente non l'ha guadagnato ma l'ha rubato ai creditori della società che ha fatto fallire.
Quello che comunque mi sconcerta non è quello che ha fatto Siri ma tanti ragionamenti che si sentono fare sul Web che tendono a minimizzare questa storia, come se fosse normale per un fallito avere un mutuo senza garanzie da parte di una banca estera sita in un paradiso fiscale.
Un errore certo Siri lo ha fatto, ha scelto il notaio sbagliato, uno che era stato messo sotto inchiesta dall'ordine dei notai perché rompeva il loro cartello facendo prezzi troppo bassi per i suoi servizi, servizi nei quali, a quanto pare, c'è anche quella correttezza deontologica che lo ha spinto a segnalare un'operazione che puzzava.
Un saluto.

Anche quello che scrivi tu, è possibilissimo!
Un saluto. :)
#5163
Adesso, in relazione al mutuo senza garanzia, Siri rischia una denuncia anche da parte mia, per PLAGIO (scherzo)! :D  :D  :D
Ed infatti, in un mio libro edito nel 1987 da una nota casa editirice (di cui, per tutelare la mia privacy, preferisco non fornire riferimenti) nell'analizzare il fenomeno dei trucchi escogitati da alcuni paraventi per dissimulare le proprie malefatte economiche e finanziarie (fiscali, valutarie ecc.) illustravo le varie tecniche utilizzate già allora, e vari casi pratici di condotta elusiva in cui mi ero imbattuto personalmente, nell'esercizio delle mie funzioni.
Tra le quali tecniche, almeno all'apparenza, una "assomiglia" molto quella di Siri.
***
LA TECNICA DA ME ILLUSTRATA
Una delle tecniche da me illustrate, mira a prevenire:
- sia l'accertamento fiscale di un maggior reddito,  a causa di spese eccessive del contribuente, non corrispondenti al reddito dichiarato (spese in genere derivanti dall'acquisto di immobili) ;
- sia le relative indagini di polizia giudiziaria, per accertare l'eventuale provenienza criminale degli occultati redditi stessi.
Ed infatti, ai sensi del 4° comma dell'art.38 del DPR 600/74 (e successivi aggiornamenti), indipendentemente da altri indizi, si puo' sempre determinare "sinteticamente" il reddito complessivo del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere da lui sostenute nel corso del periodo d'imposta, che eccedano il reddito dichiarato (anche negli anni precedenti), salva sempre, ovviamente, la possibilità di prova contraria.
Ed allora, nel libro, facevo l'esempio di Tizio, il quale dichiara (aggiornando la valuta) un reddito di 25.000 euro, ma che, criminosamente o meno,  ha in realtà guadagnato ben 1.000.000 di euro.
Mica se li può tenere nella vasca, per farci il bagno tutte le sere come Paperon de Paperoni, no?
Che fare allora?
Tra i vari metodi, spiegavo anche il seguente, facendola qui un po' più semplice di come mi era capitato di riscontrare il caso in concreto:
a)
Tizio è amico di Caio, che ha una Banca, ed al quale fa un bonifico fiduciario criptato e vincolato su una banca estera pari a 1.000.000 di euro.
b)
Caio, la cui Banca è ora ultragarantita dal conto estero di un 1.000.000 di euro, eroga a Tizio un mutuo di 500.000 euro, il quale rilascia una garanzia immobiliare "di mera facciata", magari appositamente sopravvalutata.
c)
Con il mutuo, che, in realtà sono soldi suoi, il nostro Tizio acquista un immobile senza pagarlo in contanti, il che darebbe luogo ad accertamenti di vario genere, come sopra spiegato;  fa invece finta, non avendo denaro sufficiente, di aver dovuto contrarre un mutuo... come, in genere fa qualunque povero cristo si compri casa.
d)
Al fine di evitare ulteriori rischi, inoltre, Tizio lo intesta ad un familiare, Sempronio, il quale, però, contestualmente gli rilascia una "PROCURA IRREVOCABILE A VENDERE"...per cui, di fatto, il vero proprietario resta Tizio.
***
LA PRESUNTA TECNICA DI SIRI
Ora, ovviamente, io non so se Siri abbia letto il mio libro ed abbia "effettivamente" fatto qualcosa del genere; anche perchè, stupidamente, non avrebbe neanche simulato di dare qualche cosa a garanzia del mutuo,  come, invece, nel caso da me riportato.
Inoltre, per tale faccenda, almeno sino ad oggi, Siri non è stato neanche inquisito; e, anche se lo fosse, dovrebbe comunque essere considerato innocente fino alla sentenza definitiva.
Per cui, ovviamente, scherzavo nel dire che adesso Siri rischia una denuncia anche da parte mia, per PLAGIO.
Però, quello che secondo me è assolutamente CERTO, è che stava cmq ponendo in essere una operazione indubbiamente STRANA, e, magari per mera COINCIDENZA, molto simile a quella descritta nel mio libro.
Ed infatti:
a)
Sebbene sia legalmente lecito, è da escludere che una qualsiasi banca, anche se "amica", eroghi a chiunque mutui di quella portata senza la benchè minima garanzia "effettiva" (palese od occulta).
b)
Sebbene legalmente del tutto lecita, è da escludere che una procura "irrevocabile" a vendere, non nasconda un qualche secondo fine; il quale, in genere, consiste in un negozio simulato o indiretto, a seconda dei casi.
Ed infatti, il patto di irrevocabilità della PROCURA (che è un negozio unilaterale), sebbene lecito, si risolve in una clausola priva di senso giuridico;  ed invero, solo qualora la PROCURA sia collegata ad un diverso ed autonomo negozio gestorio bilaterale,  quale il MANDATO, si ha un negozio può essere irrevocabile, cosa che, però, non si estende  MAI alla collegata procura.
Cioè, in pratica:
- non si può revocare l'incarico dato a compiere una certa attività giuridica nell'interesse (mandato) del conferente;
- invece può, comunque, essere revocata da costui la facoltà di compierla in nome (procura) di lui stesso, in barba a qualsiasi patto di "irrevocabilità".
Per cui, se non quello illustrato nel mio libro (che avevo riscontrato nella mia esperienza reale), quello che per me è INDUBBIO è che SIRI qualche cosa "MOLTO STRANA" la stava sicuramente architettando; per carità, "strana", ma magari del tutto lecita ed innocente, come non dubito che avrà ampio modo di spiegare alla stampa! ;)
#5164
Secondo me, ci sono due argomenti principali contro la pena di morte da applicare agli assassinii più efferati, a seconda del profilo sotto il quale si vuole affrontare la questione.
1)
PROFILO ETICO
Come giustamente osserva IPAZIA, chi esercita la giustizia non può macchiarsi dello stesso crimine che punisce; sarebbe come sodomizzare per punizione uno stupratore anale.
Il che costituirebbe un po' un "controsenso", sebbene indubbiamente molto "poetico": come, appunto, il "contrappasso" dantesco, in base al quale  la pena deve colpire i rei mediante il contrario "speculare" della loro colpa, ovvero per analogia a essa.
Inoltre, la sanzione, oltre che a punire (come deve indubbiamente fare), in teoria dovrebbe mirare anche a "recuperare" socialmente il reo; il che, con i cadaveri, è un po' difficile (ammesso che sia facile con i vivi)!
2)
PROFILO PRATICO
Dal punto di vista pratico, e, cioè, della DETERRENZA, sembra proprio che la pena di morte sortisca l'effetto esattamente opposto di quello che si prefigge: ed infatti, come per una perfida ETEROGENESI DEI FINI, con essa GLI OMICIDI AUMENTANO, INVECE DI DIMINUIRE.
Ed invero, un'analisi statistica delle percentuali di omicidi in paesi abolizionisti e mantenitori della pena di morte, ha dimostrato che i paesi mantenitori hanno in genere una percentuale maggiore di omicidi; confrontando i dati, l'analisi conferma che nei cinque paesi abolizionisti esaminati, il tasso più alto di omicidi era 11.6 per 100.000 persone, mentre nei paesi mantenitori il tasso più elevato era 41.6 per 100.000 persone. 
In particolare, in Canada il tasso di omicidi per 100.000 persone scese da un massimo di 3.09 nel 1975, anno precedente l'abolizione, a 2.41 nel 1980; e da allora è rimasto relativamente stabile. 
Un recente studio condotto in California, infine, ha dimostrato che nei 15 anni in cui la California eseguiva condanne a morte molto frequentemente (circa una ogni due mesi, dal 1952 al 1967) il numero di omicidi è aumentato di circa il 10% ogni anno; invece, tra il 1967 ed il 1991, periodo in cui non hanno avuto luogo esecuzioni, l'aumento medio annuale era del 4.8%, come dalla seguente tabella:

***
Per quale ragione si verifichi tale fenomeno, che è indubbiamente "contro-intuitivo", non è ancora ben chiaro, sebbene le spiegazioni prevalenti siano due:
- quando il criminale sa che se lo beccano rischia una esecuzione capitale, è più propenso ad uccidere, piuttosto che a farsi catturare (molti decessi sono dovuti, infatti, in tal caso, a poliziotti uccisi mentre inseguivano il delinquente);
- quanto più una legislazione è spietata e brutale, tanto più la cosa influenza negativamente la socio-psicologia dei cittadini, soprattutto se criminali.
#5165
QUIZ DI INTELLIGENZA ELETTORALE.
SI PREGA DI RISPONDERE 1 o 2, GRAZIE ;)
#5166
Ciao Inverno.
Lungi da me il voler fare l'avvocato d'ufficio degli Americani; anzi, mi pare che a volte sei tu a farlo, scrivendo che i coloni anglosassoni "ebbero la fortuna di avere il controllo su un continente che era praticamente vergine". 
Il che, purtroppo, NON E' AFFATTO VERO!
***
Ed infatti, sebbene alcuni storici USA tendano a ridurre il più possibile il numero delle vittime del genocidio praticato dagli europei in America, secondo i più recenti ed accreditati studi di Jennings e Dobyns, in realtà, il Nuovo Continente non era affatto "VERGINE", bensì era abitato e coltivato da "...una popolazione indigena complessiva variante da 90 a 110 milioni di abitanti, di cui 10 o 12 a nord del Rio Grande"; della quale popolazione, dopo l'invasione europea, rimase ben poco, sebbene negli ultimi decenni ci sia stata una notevole ripresa demografica.
E' vero che, nella maggior parte dei casi, il genocidio non fu dovuto al massacro diretto degli indigeni (come a Wounded Knee e altrove), bensì al VAIOLO e al WHISKY; però occorre anche ricordare che, in taluni casi,  gli occupanti europei infettarono premeditatamente i nativi americani con il vaiolo donando e vendendo loro coperte esposte al virus, e contribuendo così attivamente alla pandemia che uccise buona parte della popolazione.
Questo vuol dire che gli "Americani", o meglio, gli "Europei" che hanno praticamente sterminato i VERI "Americani" per occupare il loro territorio ed effettuarne la SOSTITUZIONE ETNICA, erano CATTIVI?
In un certo senso sì, ma sicuramente non più di quasi tutte le altre popolazioni del nostro pianeta, che, storicamente, in analoghe occasioni, hanno fatto esattamente la stessa cosa; a cominciare dalla stessa nostra "specie" SAPIENS, nei confronti dei poveri NEANDERTHAL (sebbene in questo caso si tratti di "specie" diverse, e non di differenti "etnie").
Per non parlare, poi, delle crudeltà gratuite, quali quelle perpetrate dai nostri civilissimi antenati Romani; i quali, a differenza di qualsiasi altro popolo della loro epoca (barbari compresi), si dilettavano nel vedere i loro simili scannarsi nell'arena, o essere divorati da animali feroci.
Ed era uno spettacolo DI MASSA!!!
***
Quanto allo SCHIAVISMO, non fu una caratteristica peculiare degli USA, ma di tutti i popoli del mondo, fino a che l'evoluzione dei metodi capitalistici ne rese quasi ovunque  antieconomico l'utilizzo; laddove tale uso è ancora remunerativo, però, purtroppo, ce ne sono ancora a MILIONI.
Ed infatti, l'associazione umanitaria internazionale "Terre des hommes" (2006) ritiene che a livello mondiale, il numero delle persone schiavizzate sia di dodici milioni; secondo l'ONG "Slavery Footprint", invece, ci sarebbero ancora addirittura 27 milioni di persone al mondo oggi ridotte in schiavitù, che producono i beni di consumo per gli altri.
***
In ogni caso, lo SCHIAVISMO non ha NIENTE a che vedere con la DEMOCRAZIA, in quanto il primo è un fenomeno SOCIALE (ed economico), il secondo, invece, è un mero FENOMENO POLITICO; non facciamo CONFUSIONE!
Ed invero, nessuno ha mai messo in dubbio che ATENE fosse una DEMOCRAZIA, perchè il suo sistema politico ne aveva tutti gli inequivocabili connotati; tuttavia anche se ad Atene (come all'epoca nel resto del mondo) la schiavitù era considerata una legittima istituzione, a nessuno è mai passato per la testa di sostenere che ciò inficiasse la "democraticità" del loro sistema politico.
Peraltro, all'inverso, nessuno ha mai messo in dubbio che il GRANDUCATO DI TOSCANA dei Lorena "NON" fosse affatto una DEMOCRAZIA; tuttavia, sebbene la sua legge proibisse severamente la schiavitù, a nessuno è mai passato per la testa di sostenere che ciò comportasse la "democraticità" del loro sistema politico, sebbene sia stato il primo al mondo ad abolire la pena di morte.
DEMOCRAZIA E SCHIAVITU' SONO DUE COSE DIFFERENTI, delle quali l'una non comporta nè esclude l'altra!
***
A parte tale CONFUSIONE tra regimi POLITICI e fenomeni SOCIALI, rilevo anche una diffusa ulteriore confusione, a livello GIURIDICO ed ECONOMICO, riguardo al concetto stesso di "SCHIAVO"!
Ed infatti ho notato che, nella "vulgata" popolare (e populista), si è completamente perduta la differenza semantica tra:
-  il termine "schiavo" in senso METAFORICO;
-  il termine "schiavo" in senso PROPRIO.
***
Nel primo senso, infatti, a buon diritto io stesso posso dichiarare di aver lavorato tutta la vita come uno SCHIAVO; ed infatti, per me (come per la maggior parte delle persone) il lavoro è stato necessario per sopravvivere, non avendo altra scelta!
La differenza tra LAVORO e HOBBY (o SPORT dilettantesco), infatti, è che il primo molto raramente è DIVERTENTE -altrimenti nessuno ci pagherebbe per lavorare-, ma si fa lo stesso, perchè si è costretti dalla necessità di guadagnare in qualche modo, per "sbarcare il lunario"; il tal senso, CHIUNQUE LAVORA PER GUADAGNARE, E' UNO SCHIAVO, IN QUANTO E' <<COSTRETTO>> DALLA NECESSITA' DI PROCURARSI DENARO!
Il fatto, poi, che il lavoro sia subordinato o meno, cambia poco; ed infatti, mentre il lavoratore dipendente ha un solo padrone, quello autonomo ne ha molti...che deve sempre servilmente compiacere ogni giorno (il cliente ha sempre ragione)
Ovviamente, se si è molto fortunati:
- o non si è costretti affatto a lavorare, perchè si vive di rendita;
- oppure, sebbene si sia costretti a lavorare per sopravvivere, il lavoro che si fa, piace...per cui lo si farebbe anche gratis.
A parte questi casi, in SENSO METAFORICO, chiunque lavora è uno schiavo; sia pure in condizioni migliori o peggiori. 
***
Il termine "schiavo" in senso PROPRIO, invece, ha un significato completamente diverso; ed infatti, lo "schiavo" vero è proprio, è "proprietà" giuridica di un altro, che può comprarlo e rivenderlo come se fosse un "oggetto".
Il che, sotto un profilo strettamente economico, può essere proficuo in sistemi produttivi arcaici, nei quali:
- sia assente o minima la disponibilità di MACCHINARI;
- il mercato sia prevalentemente stabile e "routinario".
- l'evoluzione del mercato sia lenta.
Diversamente, in sistemi produttivi evoluti, l'utilizzo di schiavi veri e propri:
- in parte diventa inutile, vista la disponibilità di MACCHINARI che svolgono le loro stesse funzioni, a prezzi più bassi;
- in parte diventa antieconomico e disfunzionale, perchè, in presenza di mercati instabili e/o in continua evoluzione, è preferibile non detenere la PROPRIETA' dei mezzi di produzione, bensì di utilizzarli esclusivamente "a nolo" o "in leasing".
Ed infatti, in caso di eccesso di manodopera e di sottoproduzione, mentre un operaio può sempre essere licenziato, lo schiavo, invece, bisogna comunque tenerselo e mantenerlo con vitto ed alloggio; quasi nessuna legislazione, invero, ha mai consentito di sopprimere i propri schiavi o di abbandonarli "per strada" (come attualmente prevede la legge a tutela degli animali e contro il randagismo), per cui, se non trovavi qualche fesso che se li ricomprava, gli schiavi dovevi mantenerteli a tue spese vita natural durante.
Così era un po' dovunque, e, in particolare, a Roma, laddove:
- la lex Cornelia proibiva che il padrone potesse uccidere lo schiavo;
- la lex Petronia, proibiva che lo schiavo potesse essere costretto a combattere nel Circo se richiestogli dal proprietario (quando costui, ridotto alla disperazione, non riusciva ad impiegarlo economicamente in altro modo).
Uno dei motivi della Guerra di Secessione Americana, pur non sottovalutandone gli aspetti ideali, fu proprio la differenza tra i due sistemi economici, entrambi capitalistici, del NORD e del SUD; in quanto i primi erano più evoluti, mentre i secondi no (la raccolta del cotone era analoga alle altre raccolte agricole servili del passato).
***
Chiarito quanto sopra, non corrisponde affatto al vero che "la forza lavoro primaria del mondo attuale è composta principalmente di schiavi", se non in senso esclusivamente METAFORICO; si può solo dire che alcune condizioni di lavoro sono più favorevoli e gradevoli di altre, e che, mentre a volte sono i fornitori di lavoro a sfruttare i prestatori di lavoro, a volte accade esattamente il contrario.
Ad esempio, visto che gli idraulici, almeno dalle mie parti, si fanno pagare a peso d'oro, quando ne chiamo uno per farmi riparare un lavandino, con quello che si fa pagare, secondo me, in questo caso è il "prestatore di lavoro" a sfruttare la sua posizione a danno del "datore di lavoro".
Se poi vogliamo limitarci al solo "lavoro dipendente" (che non è certo l'unico tipo di lavoro), occorre anche in questo caso distinguere una categoria di lavoratori dall'altra, perchè alcuni lavori sono trattati economicamente e normativamente molto MALE, mentre altri sono trattati economicamente e normativamente molto BENE; ad esempio gli uscieri della Camera guadagnano da 136mila euro l'anno in su, e i consiglieri da ben 358mila euro l'anno in su.
Quello che invece è vero, è che alcuni tipi di lavoro meno qualificati (e talvolta non solo quelli), subiscono la concorrenza sleale dovuta alla DELOCALIZZAZIONE, diretta o indiretta, in Paesi dove tali prestazioni sono pagate meno; ma la soluzione di tale problema è molto complesso, e, al riguardo, occorrerebbe aprire un TOPIC a parte.
***
Per tornare agli USA, seguendo l'ordine del tuo intervento, sono perfettamente d'accordo che a quel tempo spuntavano scherzi della natura come il partito nazista americano, il KKK e altre strane presenze (che secondo me appaiono anche ora); ma, appunto, come dici tu, erano -e sono- solo scherzi della natura, che, almeno fino ad ora, non hanno di certo ancora mutato la natura democratica del Paese. 
Semmai, troverei MOLTO più preoccupante l'elezione a Presidente USA di TRUMP (con la "minoranza" complessiva dei voti degli elettori), e  la designazione a capo della CIA di Gina Haspel,  nominata dal presidente Donald Trump come nuova direttrice della CIA il 13 marzo 2018; e, questo, nonostante che il 7 giugno 2017, Il Centro europeo per i diritti costituzionali e umani avesse invitato il Procuratore generale della Germania a emettere un MANDATO DI ARRESTO nei confronti di Gina Haspel per aver supervisionato alla TORTURA di indagati.
***
Quanto alle fabbriche di guerra USA, esse non fecero altro che assorbire il SURPLUS di mano d'opera, contribuendo così a porre definitivamente fine alla piaga della disoccupazione provocata dalla crisi del '29; a dire il vero, i disoccupati americani facevano ansiosamente la fila per essere assunti (anche per evitare di essere mandati al fronte).
Quanto alle "disumane condizioni di lavoro, in particolare delle donne e dei neri", a me la cosa non risulta affatto; però, se dici che ci sono studi (seri) al riguardo, sarò ben felice di darci un'occhiata, se me ne fornisci gli estremi.
***
Passato di guerra a parte, è invece vero che in USA il welfare europeo è ancora un miraggio, e che lì le condizioni di lavoro sono molto più stressanti che da noi; una mia amica che lavora a Wall Street, me ne ha dato più volte la conferma!
***
Non condivido affatto, invece, il modo ABERRANTE con il quale tu proponi paragoni assolutamente "improprii" tra le DEMOCRAZIE (pur con i loro difetti) e i TOTALITARISMI (con i loro orrori).
Ed infatti, mentre non c'è alcun dubbio che il colonialismo europeo ebbe aspetti  decisamente INIQUI e BRUTALI, soprattutto quello inglese in India, non possono in alcun modo farsi ragionevoli confronti, ad esempio, tra:
- le sanguinose repressioni perpetrate in Libia ed in Etiopia dal TOTALITARSIMO fascista, per sottometterne definitivamente le popolazioni;
- la resistenza della DEMOCRAZIA inglese a concedere l'indipendenza all'India, che, alla fine, però, fu concessa senza versare una sola goccia di sangue.
Per cui, onestamente, non mi pare affatto di evadere la questione che hai posto sin dall'inizio, ovvero "quanto il predominio occidentale fosse in realtà dovuto a sacche di totalitarismo interne ed coloniali, regolate in termini privati, anche sotto l'egida di formali democrazie"; ed infatti, secondo me, tu confondi il concetto di "totalitarismo", con gli "abusi" che, indubbiamente, anche le "democrazie" hanno perpetrato in Africa.
Anche in questo caso si tratta di cose assolutamente diverse, che non hanno niente a che vedere con le differenze sostanziali e strutturali tra una DEMOCRAZIA (con tutti i suoi difetti e specifiche iniquità) ed un TOTALITARISMO (che, tanto per esemplificare, ci impedirebbe anche il presente dibattito).
ATTENZIONE!!!
Il tipico "trucco" dei TOTALITARISTI, di qualunque colore essi siano, è di farci credere che tra loro e le DEMOCRAZIE LIBERALI, "in fondo", non ci sia nessuna differenza; in quanto anche queste hanno commesso e commettono una infinità di errori e di iniquità.
Non cascateci!
***
Riguardo invece la "cinesizzazione", concordo complessivamente con le tue considerazioni;  ed infatti, firmare MEMORANDUM commerciali con la Cina, significa premiare il modello cinese, che, invece, una democrazia interessata ai diritti dei propri lavoratori dovrebbe osteggiare come meglio può.
Tra l'altro, un conto sono gli ACCORDI commerciali tra Stati (inevitabili), ed un altro conto sono i MEMORANDUM commerciali; ciò, in quanto il memorandum esprime una convergenza generale di interessi fra le parti, indicando una comune linea di azione prestabilita, piuttosto che un vero e proprio vincolo contrattuale limitato a singoli accordi commerciali...ed è il mezzo con il quale la parte più forte cerca sempre di condizionare la più debole. 
Ed infatti la Cina ha già stipulato dei "memorandum" con i Paesi più deboli dell'unione, quali la GRECIA E l'UNGHERIA, mentre con quelli più forti, come la FRANCIA, si è dovuta accontentare di semplici "accordi"; che, come detto, sono una cosa ben diversa.
Sebbene, in realtà, a mio avviso gli accordi andrebbero fatti tra la Cina e l'EUROPA nel suo insieme, e non "a pezzetti".
Purtroppo, hai ragione nel dire che,  ormai i nostri rapporti con la Cina assomigliano sempre più ad un "signorsì!".
D'altronde, poichè questo governo è "alla canna del gas", cerca di attaccarsi dove può.
***
#5167
Ciao Inverno.
In effetti, le tematiche storiche in questione andrebbero approfondite meglio, ma in questa sede questo non è possibile che entro limiti molto sommari e ristretti; tuttavia, pur sempre in estrema sintesi, e tenendo conto che alcuni aspetti restano comunque storicamente controversi, si potrebbe aggiungere quanto segue.
***

POTENZA ECONOMICA DELLA GERMANIA
Quanto al livello di efficienza economica della Germania, sebbene Hitler lo abbia indubbiamente implementato a fini bellici, a mio parere questo non può considerarsi un fenomeno tipico e peculiare del nazismo, in quanto:
1) 
Subito dopo la vittoria di Sedan gli Stati della Germania meridionale offrirono a Guglielmo I, re di Prussia, la corona di imperatore; così nel gennaio 1871 nacque il secondo impero tedesco (SECONDO REICH) che riunì in un'unica nazione gli Stati più avanzati ed evoluti del pianeta.
Ed invero, il SECONDO REICH, all'inizio del '900, era la forza industriale -e militare- più potente del mondo, avendo superato in molti campi perfino la Gran Bretagna; mentre gli USA stavano ancora muovendo i loro primi passi.
In tale fase storica, come conseguenza-causa del suo BOOM economico e militare, la Germania:
- In AFRICA occupò l'Africa sud-occidentale (1883; l'Africa sud-orientale (1884), intorno al lago Vittoria; il Camerun (1884), più tardi ampliato per la concessione di parte del Congo francese durante la questione marocchina.
- In OCEANIA la Germania occupò parte delle isole della Nuova Guinea, e acquistò dalla Spagna le isole Marianne e Caroline.
- In ASIA, essa ottenne dalla Cina la baia di Kiao-Ciao (1898), ed iniziò un'intensa penetrazione commerciale nei mari cinesi.
- In MEDIO ORIENTE, andò sempre più aumentando la propria influenza sulla Turchia asiatica, fino ad ottenere la concessione della famosa ferrovia di Bagdad, che dal Bosforo doveva arrivare fino al Golfo Persico, minacciando da vicino gli interessi inglesi dell'India.
La PRIMA GUERRA MONDIALE la vinse a metà, avendo completamente sconfitto -ed in gran parte occupato in base al trattato di pace di Brest-Litovskj del 3 marzo 1918- l'Impero Russo; sebbene alla fine dovette cedere essendo legata al cadavere dell'Impero Austroungarico -in disfacimento-, e praticamente circondata da tutti i Paesi più potenti del mondo (UK, FRANCIA, USA, GIAPPONE ed altri ancora).
Per cui, a ben vedere, il SECONDO REICH, quanto a potenza economica e militare, non aveva niente da invidiare al TERZO REICH, che Hitler cercò semplicemente di ricostruire (fallendo).
2) 
Subito dopo la sconfitta della PRIMA GUERRA MONDIALE, la Germania attraversò una TREMENDA fase economica; ma già nei secondi anni venti, ai tempi della Repubblica di Weimar, stava risorgendo economicamente...ed  a grandi passi.
Purtroppo, la CRISI DEL '29 travolse nuovamente la sua economia, come quella di tutti gli altri Stati più avanzati del mondo (a cominciare dagli USA); e di questo approfittò Hitler per prendere il potere.
Dopodichè, con il classico espendiente di un rilancio dell'economia pesante, soprattutto bellica, Hitler riuscì effettivamente a ricostituire, sia pure solo in parte, il potere economico del SECONDO REICH; implementato successivamente con le "risorse industriali non sue" (Cecoslovacchia, Francia ecc.) e di "materie prime non sue" (Norvegia, Russia ecc.) dei paesi in tutto o in parte conquistati.
Ma alla fine dovette cedere anche lui, essendo legato al peso morto dell'Italietta fascista, ed avendo improvvidamente sfidato quello che, ormai, era diventato il più grande colosso democratico dell'economia mondiale, cioè, gli USA.
Non aveva "chance"!
Ed infatti, con la legge "Lend Lease", voluta dal Presidente Roosevelt, gli USA supportarono economicamente gli Alleati con ben 46 MILIARDI DI DOLLARI (del valore di allora); mentre Germania ed Italia potevano contare al massimo su fondi comuni di qualche centinaio di milioni; e la produzione di mezzi bellici dei soli USA, risultò circa 10 VOLTE quella di di tutte le altre forze in conflitto messe insieme (alleate e nemiche).
3)
Dopo la seconda guerra mondiale, così come dopo la prima, ma in CONDIZIONI BEN PEGGIORI, la piccola republichetta democratica di BONN ottenne negli anni 50/60 un BOOM economico addirittura superiore, almeno per certi aspetti, a quello di Hitler negli anni 30; per non parlare di quello che ci fu dopo la riunificazione delle due Germanie.
                    CONCLUSIONE
Il livello di efficienza economica a cui Hitler elevò l'economia tedesca, sia pure notevolissimo, non fu affatto "eccezionale" come dici tu; e, comunque, non fu assolutamente superiore a quello della Germania Guglielmina o a quello della Germania democratica.
Ed invero, a prescindere dall'esame di altri fattori a cui accennerò in seguito, i successi militari della Germania nella seconda guerra mondiale, non fu dovuto tanto alla efficienza economica a cui Hitler elevò l'economia tedesca (che fu sempre molto elevata sia prima che dopo di lui), bensì al FATTO CHE LUI INDIRIZZO' LA POTENZA ECONOMICA DI CUI DISPONEVA LA GERMANIA, SOPRATTUTTO A FINI BELLICI!
Se lo avessero fatto, allo stesso modo, anche gli altri Paesi europei (compreso il nostro), il corso della seconda guerra mondiale, secondo me, sarebbe stato ben diverso!
Intendo cioè dire che Hitler, conquistò "quasi" l'intero continente europeo:
- NON tanto attraverso la propria industria;
- BENSI' attraverso l'utilizzo militare al quale la destinò.
Ed invero, non appena i democratici Stati Uniti, che negli anni 30 avevano una potenza militare dieci volte inferiore a quella tedesca, riconvertirono la loro industria a fini militari (dopo Pearl Harbour), la loro potenza bellica, in breve, divenne  dieci volte superiore a quella tedesca ed a quella di tutti gli altri Paesi belligeranti messi insieme!
Grazie alle enormi risorse industriali, infatti, gli Usa riuscirono a produrre dal '39 al '45  ben 3.200.000 automezzi da trasporto, 88.410 carri armati (Hitler ne impiegò circa 3000 per cercare in invadere la Russia), 41.170 semicingolati e 82.000 trattori e mezzi varii; quanto agli aerei, solo per limitarci allo scacchiere della Normandia, gli anglo-americani disponevano di ben 13.000 aeroplani, contro gli 800 tedeschi (rinforzati da altri 300 nella settimana immediatamente successiva allo sbarco).
P.S.
Peraltro, che i totalitarsimi siano meno efficienti economicamente delle democrazie, lo dimostra, "CETERIS PARIBUS", il fatto che la Germania Occidentale ebbe un incredibile successo economico, mentre la Germania Orientale  fu un totale FALLIMENTO sotto tutti i punti di vista.
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INCAPACITA' STRATEGICA DI HITLER
Quanto al Fuhrer, peraltro, sebbene sia stato uno dei peggiori e più sanguinari tiranni della storia, ed avesse la professionalità militare di un caporale, la sua incapacità strategica-militare è molto controversa da parte degli storici militari.
Ed infatti, almeno stando a quello che adesso ricordo delle "tonnellate" di libri che ho letto al riguardo, molti storici militari sostengono:
- che il successo della campagna di Francia sia attribuibile più a lui che ai suoi generali, sebbene furono poi questi ad eseguirla in modo professionalmente impeccabile;
- che la sua ossessiva ostinazione a non cedere terreno, abbia salvato dalla disfatta l'esercito tedesco nell'inverno del 1941, in quanto qualsiasi cedimento avrebbe potuto comporare una "rotta" generale tipo quella di Napoleone.
Il che non toglie che abbia anche commesso errori strategici colossali, sui quali qui non vi è lo spazio per dilungarsi (Dunkerque, Stalingrado ecc.).
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EBREI AL FRONTE
Se per puro caso al posto di Hitler un più moderato dittatore avesse messo sei milioni di ebrei al fronte con un fucile, o in un industria a produrre proiettili, anzichè nelle camere a gas, la seconda guerra mondiale i tedeschi la avrebbero SICURAMENTE persa lo stesso, così come persero la prima; ed infatti, non fu certo quello l'elemento determinante della SCONFITTA MILITARE...anche se indubbiamente lo fu della SCONFITTA MORALE del popolo tedesco.
Senza contare che i sei milioni di ebrei di cui parli:
- comprendevano anche vecchi, donne e bambini;
- comprendevano  soprattutto ebrei non tedeschi, acquisiti dopo le ivarie nvasioni.
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POTENZA ECONOMICA DELLA RUSSIA
La Russia totalitaria, per quanto, come ho detto nel mio precedente intervento, negli anni 20 e 30 avesse fatto passi da giganti nell'Industria pesante (facendo morire di stenti milioni di Russi per raggiungere tale scopo), si trovò tuttavia in grave difficoltà nel contrastare l'invasione nazista; si salvò, in buona misura, soprattutto grazie all'aiuto della potenza economica della democrazia Americana (oltre che sacrificando milioni di uomini).
Lo stesso Zukov, infatti, dovette ammettere: "Noi ricevemmo 18.700 aeroplani (invece furono molti di più), 10.800 fra carri armati e blindati e 9.600 cannoni (tralascia 80.000 camion e altri mezzi di trasporto)".
Senza considerare l'apertura di altri tre fronti, per "allegerire" quello Russo:
ITALIA
NORMANDIA
PROVENZA
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INCAPACITA' STRATEGICA DI STALIN
Quanto a Stalin, almeno in base all'opinione che ho maturato leggendo testi storici di vario orientamento (anche quelli che ne difendevano la memoria), secondo me fu uno dei maggiori responsabili dello scoppio della seconda guerra mondiale; sebbene, tuttavia, non ne fu certo l'unico, in quanto il principale responsabile fu certamente Hitler, e non poco anche le troppo arrendevoli democrazie occidentali.
Ed invero, se Stalin, invece di accordarsi con Hitler per spartirsi voracemente la Polonia (ed avere mano libera sui Paesi Baltici e la Finlandia), si fosse opposto sin dal principio alle sue prime mosse espansionistiche, schierandosi DECISAMENTE a fianco di Francia ed Inghilterra, sono disposto a scommettere quello che volete che Hitler non si sarebbe mai arrischiato ad invadere la Polonia, E LA GUERRA NON SAREBBE MAI SCOPPIATA (almeno in quei tempi ed in quelle circostanze).
Oltre ad avere tale responsabilità nei confronti dell'intera umanità, peraltro, Stalin ce l'ha in particolare nei confronti del suo stesso Paese, che dissennatamente espose ad una guerra micidiale dopo averlo quasi completamente privato dei suoi "quadri ufficiali" (spietatamente sterminati senza altro motivo che la sua sanguinaria follia); in tal modo mandò l'Armata Rossa letteralmente allo sbaraglio contro l'esercito tedesco, che, invece, era comandato da miglior "quadro ufficiali" del mondo.
A ben vedere, infatti, anche se la Russia alla fine vinse "tecnicamente" la guerra, non c'è dubbio alcuno che fu la nazione che subì la peggiore DISFATTA in termine di devastazione del territorio e di perdite umane; si pensi solo che gli USA persero 413.000 uomini in tutto (Pacifico compreso), gli Inglesi 365.000 (Pacifico compreso), l'Italia 443.000 (soprattutto in Russia)...e la Germania, che aveva combattutto contro tutto il mondo coalizzato contro di lei, la spaventosa cifra di ben 7.600.000 MORTI.
E la Russia?
Subì la perdita addirittura di 23.000.000 MORTI, secondo i calcoli più prudenziali; cifra, questa, TERRIFICANTE, sia in termini assoluti che in termini relativi, in quanto corrisponde al 167/000 della intera popolazione, contro il 97/000 della Germania!
Anche Pirro sarebbe inorridito, di fronte ad una "vittoria" del genere!
Peraltro, qualche altro milione di prigionieri russi, che non erano morti nei campi di prigionia tedeschi, finirono per morire di stenti nel GULAG siberiani; dove Stalin li spedì, "per punizione", dopo la guerra, perchè si erano arresi (avendoli lui privati della guida di comandanti adeguati).
CHAPEAU!

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TRASFORMAZIONE TOTALITARIA DELLE DEMOCRAZIE
Non è affatto vero che l'efficienza della macchina economica tedesca fu così devastante che le forze alleate per partecipare alla guerra e sperare di vincere dovettero in pratica trasformarsi in stati totalitari anch'essi; è ovvio, infatti, che, in caso di guerra, anche le Democrazie devono ricorrere ad alcune inevitabili cautele, ma trovo semplicemente ASSURDO ed ANTISTORICO fare un confronto del genere.
Ad esempio, una mia zia, che ebbe la disgraziata idea di emigrare in America nel 1940, dal 1941 al 1944 venne richiusa -prudenzialmente- in un campo di concentramento, assieme a molti altri italiani ancora non naturalizzati; ma, almeno stando a quanto mi ha raccontato, se la passò molto meglio lì che nella Little Italy di NY (dove i genitori la tenevano reclusa in casa peggio che in un campo di concentramento).
In ogni caso, durante la guerra, gli USA non instaurarono mai in patria una vera e propria "legge marziale" o un regime di tipo inquisitoriale; come, invece, accadde con la famigerata "caccia alle streghe" nel dopoguerra.
Lì sì che veramente si sfiorò il rischio (per fortuna evitato) di cadere in un regime di tipo "totalitario".
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DEMOCRAZIE TOTALITARIE
A quanto mi risulta, storicamente le forze alleate non dovettero mai piegarsi a una forma  di totalitarismo pur di sopravvivere; ed infatti, esse sopravvissero e vinsero, proprio perchè, pur adottando le misure restrittive necessarie  in caso di guerra, riuscirono comunque a restare libere democrazie.
Quanto alle colonie, invece, indubbiamente il comportamento inglese in India fu decisamente brutale; ma per niente paragonabile a quello dei totalitarismi nazisti e comunisti.
Ve lo immaginate Gandhi a manifestare la sua "resistenza passiva" a Berlino e a Mosca; non ne avremmo mai saputo niente, perchè dopo cinque minuti sarebbe stato messo a tacere per sempre!
Ed invece l'India ottenne la sua indipendenza, senza dover combattere contro gli Inglesi; come, invece, furono costretti a fare gli americani nel '700.
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CINESIZZAZIONE DEI POSTI DI LAVORO
Mio figlio è ingegnere, e saltuariamente, la ditta per cui lavora lo invia in Cina per sopraintendere ad alcune lavorazioni nei pressi di Shangai; dovrò tornarci per due mesi la prossima estate.
Se gli parli di "cinesizzazione" dei nostri posti lavoro, "che accade ogni giorno sotto i nostri occhi", lui si mette a ridere e ti dice di andare in Cina a vedere con i tuoi occhi che cosa veramente è il lavoro in Cina.
Alcuni cose che mi racconta, sono davvero "strazianti", ma ce n'è una davvero TRAGICOMICA che merita di essere riferita; ed a cui ammetto di aver stentato a credere!
Una delle prime volte che si recò lì, mi dice, restò estereffato nel vedere che in una fabbrica di Baoshan gli operai lavoravano "accovacciati" a terra, senza avere a disposizione neanche una sedia; per cui, chiese ed ottenne dalla direzione della fabbrica che venissero loro fornite delle sedie, e, in effetti, fu accontentato.
Ma la cosa che lo davvero lo stravolse, fu vedere che gli operai, dopo aver ricevuto da lui la disposizione di usare le sedie, CI SI ACCOVACCIARONO SOPRA; fino a che il responsabile cinese gli spiegò che era loro consentito di sedercisi!
E mi ha raccontato altre cose, molto meno grottesca di questa, ma, comunque, davvero sconcertanti; per cui confrontare le nostre condizioni di lavoro con quelle cinesi, è come paragonare una villeggiatura a Cortina con una in un Gulag siberiano!
Non perdiamo il SENSO DELLE PROPORZIONI!
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STATO EUROPEO TOTALITARIO?
Non c'è dubbio che la mia la soluzione di STATO EUROPA, non solo potrebbe non essere sufficiente, ma, addirittura, potrebbe risultare TRAGICA, se diventasse uno STATO TOTALITARIO; come, in effetti, sarebbe accaduto se Hitler avesse vinto la guerra, ed avesse unificato l'Europa sotto l'egida di un ORDINE NUOVO NAZIFASCISTA!
Attualmente, c'è "in itinere" qualcosa di simile, anche se un po' meno terrificante,  nella visione geopolitica del presidente russo Vladimir Putin; la "GRANDE EURASIA", che dovrebbe unificare la RUSSIA e gli altri Paesi europei in un'unica entità geopolitica, destinata a espandere la propria influenza oltre i confini orwelliani: 
- a sud dell'Europa nel cuore del Mediterraneo; 
- in Medio Oriente verso la Siria; 
- in Asia Centrale ed Estremo Oriente, dove l'obiettivo è raggiungere una convivenza win-win con il gigante cinese.
Dio ce ne scampi!
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#5168
Citazione di: InVerno il 28 Aprile 2019, 17:16:19 PM
Eutidemo, Salvini ha frequentato la facoltà di storia per sedici lunghi anni, dovresti aver maggior rispetto del sapere esoterico a cui ha avuto infine accesso.

Più seriamente (ma non troppo), il punto è sempre lo stesso (avevo anche proposto tempo fa una discussione), questi politici che si professano "post-ideologici" (Salvini mai in realtà apertamente, ma nella prassi della sua comunicazione continuamente) hanno una teoria che guida le loro decisioni. Essi sono infatti convinti che superata la famosa dicotomia della guerra fredda, si giunge infine in un luogo sacro ove uno spirito guida non corrotto dagli interessi di parte, conferisce a loro decisioni universalmente corrette. Definiscono spesso tale spirito guida il "buon senso", che travalica e oltrepassa le puerili scelte di campo e gli infatilismi calcistici ( ha parlato di derby?) che da anni inflazionano la discussione politica, ma conferisce loro il potere di intelligere la realtà nel suo intero, e di poter infine metter il naso fuori dalla caverna platonica che tutti obnubila. Rimane a noi di sciogliere un finale mistero eleusino, come mai giunti a cotanta sapienza integrale, i suddetti producono così sovente flatulenze mentali ?



Quando si ha la faccia conformata in un certo modo, è inevitabile che, aprendo la bocca per esprimere i propri pensieri, ne fuoriescano sgradevoli flatulenze!  :D
#5169
Ciao INVERNO.
Il capitalismo è nato con la scoperta (o l'invenzione) dell'agricoltura, e, nel corso di diecimila anni, esso ha assunto le forme più diverse; però, pressochè sempre, tali forme si sono manifestate in un maggiore o minore sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Quando più, quando meno!
***
Ciò premesso, rilevo che, almeno secondo me, alcune tue considerazioni sono condivisibili, altre meno; però, nel complesso, se ho ben capito, esse conducono tutte ad una conclusione che, complessivamente, ritengo di poter condividere (per quel che può valere la mia condivisione)
***
E' senz'altro corretto asserire, a mio avviso, che il compromesso democratico, o meglio, "socialdemocratico", tra capitalismo e welfare, all'interno dei singoli "STATI NAZIONALI", sia stato in parte messo in crisi dalla globalizzazione. 
Quest'ultima, infatti, come hai giustamente scritto tu ha reso più debole il concetto di "welfare state" fino al fallimento totale della parte politica che lo propugnava (la sinistra keynesiana); rendendo palese che il wellfare state dei singoli Stati nazionali, non è, da solo, un antagonista sufficientemente vigoroso per limitare la concentrazione del capitale sregolata in un contesto globalizzato. 
L'unico freno a tale contesto, sebbene ancora del tutto inadeguato, finora è stato dato solo dalla concentrazione di potere sovranazionale come la UE; la quale, solo per fare uno dei tanti esempi, è la sola che abbia cercato di porre un limite alle plastiche monouso (ambiente), al "dumping" occupazionale (lavoro) e alla elusione fiscale delle grandi Corporations del WEB.
Ed infatti, è OVVIO, che "solo" forti COMUNITA' DI STATI SOVRANAZIONALI, possono contrastare lo strapotere delle SOCIETA' SOVRANAZIONALI.
Ma, come ho detto, ancora in modo del tutto inadeguato... se la COMUNITA' SOVRANAZIONALE, viene boicottatata dai singoli Staterelli che ne fanno parte.
***
E' anche senz'altro corretto asserire, almeno a mio pare, che alcune forze politiche del nuovo secolo stanno provando a rinverdire il concetto del "welfare state" attraverso quello che viene chiamato ora "nazionalismo civico" - "populismo" etc. 
Anche a mio parere queste forze politiche falliranno, perchè renderanno i singoli popoli, nazionalisticamente isolati, ancora più deboli e indifesi di fronte al GLOBALISMO.
***
Non sono, invece, del tutto d'accordo sul fatto che la simbiosi di massima efficienza del modello economico capitalista non sia la democrazia ma lo stato totalitario.
Ed infatti, storicamente:
1) 
Lo Stato Totalitario Fascista, sul piano finanziario ed economico, si è indubbiamente rivelato un (MEZZO) FIASCO; ed infatti, non c'è alcun dubbio che esso sia stato SURCLASSATO -alla grande- dal BOOM ECONOMICO della DEMOCRAZIA postbellica, che ha rivelato una simbiosi di efficienza del modello economico capitalista con la democrazia, molto più efficiente di quella fascista.
2)
Lo Stato Totalitario Stalinista, invece, fece effettivamente fare un GIGANTESCO SALTO DI QUALITA' ALL'INDUSTRIA PESANTE sovietica; ma, tutto questo, al prezzo di MILIONI DI MORTI PER FAME, e, ovviamente, in vista di una espansione militare in Polonia, in Finlandia e nei Paesi Baltici; la quale, effettivamente, ci fu anche oltre le aspettative, visto che i Russi invasero di fatto mezza Europa.
Però, una volta vinta in 4 anni la GUERRA CALDA, in circa 40 l'URSS perse poi definitivamente la GUERRA FREDDA, perchè il CAPITALISMO DI STATO ha finito inesorabilmente per mancare i suoi obiettivi: e, così, il sistema è COLLASSATO ed IMPLOSO per congenita inefficienza nella produzione dei beni di consumo.
2)
Lo Stato Totalitario Nazista, infine, non ebbe necessità di far fare un GIGANTESCO SALTO DI QUALITA' ALL'INDUSTRIA PESANTE tedesca, perchè, nonostante la guerra persa, i tedeschi era comunque GIA' all'avanguardia in essa; ma la indirizzò prepotentemente nel SETTORE BELLICO, senza per questo incidere sul MERCATO DEI BENI DI CONSUMO, per cui, in effetti, in tal modo la Germania uscì alla grande dalla crisi del '29.
Ma a quale prezzo?
Al prezzo di una terribile GUERRA CALDA che distrusse la GERMANIA, spaccandola in due.
***
Per cui, secondo me, VISTI I RISULTATI FINALI, è assolutamente FALSO asserire che, storicamente, la simbiosi di massima efficienza del modello economico capitalista non è stata la democrazia ma lo stato totalitario; ed infatti, LA DEMOCRAZIA HA VINTO SIA LA GUERRA CALDA CHE QUELLA FREDDA, MENTRE I TOTALITARISMI LE HANNO PERSE ENTRAMBE.
***
Quanto alla Russia ed alla Cina attuali, è ancora presto per giudicare.
Comunque, quanto alla Russia pare che Putin continui a dilettarsi con la produzione di carri armati, e cercando Quisling in occidente, mentre la Cina pare aver trovato la formula perfetta per distruggere il pianeta con l'inquinamento atmosferico.
Comunque, chi vivrà vedrà!
***
Quanto alla tua conclusione, infine, la condivido quasi parola per parola:
"Lo dovremo capire anche noi, prima che l'Europa si trasformi, sotto le parole d'ordine del profitto, in una masnada di stati totalitari, cosa di cui già abbiamo sentore. Lo deve capire anche una ipotetica sinistra che la smetta di perseguire utopie comunitarie locali, ma che proponga finalmente un modello democratico continentale, capace di potersi permettere il lusso della democrazia, anche se in perdita economica, grazie ad un egemonia politica che marginalizzi e contenga il neototalitarismo capitalista."
Sempre che io non abbia frainteso quello che intendi dire, sono d'accordo al CENTO PER CENTO!
Anche io, infatti, credo che l'unica speranza sia un modello liberal-democratico continentale, che riesca a contenere gli interessi particolari dei singoli stati, armonizzandoli in una sintesi superiore; e che abbia la forza di contrastare:
- sia lo strapotere delle GRANDI CORPORATIONS INTERNAZIONALI, a livello ECONOMICO e FINANZIARIO;
- sia lo strapotere delle SUPERPOTENZE POLITICHE (USA, CINA, RUSSIA), e, in tal caso, non solo a livello ECONOMICO e FINANZIARIO, ma anche e soprattutto a livello GEOPOLITICO.
Evviva lo "STATO EUROPA"!
***



#5170
Ciao Anthonyi.
Tu insisti nell'affrontare la questione solo sotto l'aspetto PATOLOGICO; e, per giunta, preoccupandoti più della PATOLOGIA dei "medici", che di quella dei "malati"; come dire che se il medico ti prescrivesse prudenzialmente di evitare il fumo, tu te ne fregheresti dicendo che, tanto, i medici sono da considerarsi inaffidabili per principio.
Come, talvolta, "effettivamente" sono; ma questo non implica certo che, di regola, le loro prescrizioni non siano "abbastanza" attendibili, anche prima di attendere l'esito della cura!
***
Ma, se proprio vogliamo affrontare la questione sotto il profilo patologico, allora, se mi consenti, i politici a me sembrano MOLTO più inaffidabili dei giudici, come una INFINITA' di CASI CONCRETI dimostra; per cui, se un politico è inquisito, lungi da me il volerlo condannare alla reclusione prima di una sentenza di terzo grado, ma, nel frattempo, io eviterei accuratamente di lasciargli in mano le chiavi della credenza dove è nascosta la marmellata (soprattutto quando ha avuto altri inequivoci  precedenti di mariuoleria).
***
Non dimentichiamoci, peraltro, che non pochi inquinamenti della giustizia sono scaturiti proprio dall'attività corruttrice dei politici; ma non per far condannare qualcuno, bensì, semmai, per farlo assolvere (in quanto loro complice).
A volte addirittura con apposite legislazioni "ad personam"!
***
Quello che accade in Brasile, non lo so, ma non credo assolutamente che sia minimamente paragonabile con quello che accade in Italia; ed infatti, i Roland Freisler, gli Andrej  Vyšinskij  e i Fouquier de Tinville, sicuramente germogliano e proliferano nelle dittature (finendo spesso loro stessi sul patibolo), ma sono sicuramente molto meno frequenti, sebbene non del tutto assenti, nelle democrazie liberali.
***
Negli Stati Uniti, con tutti i loro difetti, "in genere" questo non accade; e non mi sembra che ciò  accada neanche in ITALIA, in quanto nel nostro Paese la PUBBLICITA' delle udienze è uno dei principi fondamentali del dibattimento, in quanto l'art. 471 del Codice di procedura penale stabilisce che l'udienza processuale deve essere PUBBLICA A PENA DI NULLITA' del processo stesso.
***
Tale PUBBLICITA, peraltro, è:
- IMMEDIATA, che si realizza in quanto TUTTI, anche se estranei al processo, possono direttamente e liberamente  accedere all'udienza in aula;
- MEDIATA, attuata attraverso la possibilità di pubblicare gli atti del dibattimento tramite la stampa o qualsiai altro mezzo di diffusione.
La pubblicità immediata subisce rarissime eccezioni, solo quando il Giudice dispone di procedere "a porte chiuse", in presenza delle ipotesi tassativamente indicate dalla legge all'art. 472, commi 1 e 2, c.p.p.(buon costume ecc.); ma quella mediata permane comunque.
Per cui, come l'attualità diuturnamente dimostra, in Italia viene SEMPRE data (come scrivi tu) la:  "massima visibilità all'evento, in maniera tale che in ogni caso, cioè sia nel caso sia evidente la responsabilità del politico, sia nel caso sia evidente la strumentalità dell'inchiesta, l'opinione pubblica sia in grado di valutare."
Negare questo, è negare l'EVIDENZA!
***
Allo stesso modo, non comprendo bene cosa intendi quando scrivi che: "In Italia invece si mette tutto nel tritacarne dei meccanismi, per i quali il giudice è inamovibile e quindi la presenza di vizi di base continua."
Al riguardo, osservo quanto segue:
1)
I peggiori vizi e le peggiori storture e deviazioni della magistratura e della giustizia, si  hanno proprio quando il POTERE POLITICO, o chi per lui, si arroga il diritto di muovere e rimuovere i giudici a suo piacimento, nominando quali giudici dei meri esecutori della volontà politica del regime vigente; come, appunto, i Roland Freisler, gli Andrej  Vyšinskij  e i Fouquier de Tinville.
2)
Per questo, in ossequio al -secondo me- sacrosanto PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE E RECIPROCA INDIPENDENZA DEI POTERI di  Montesquieu, l'art. 104 della nostra COSTITUZIONE sancisce che: "La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere."
Vivaddio!
D'altronde, tramite l'AUTODIKIA e l'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE, a sua volta anche il potere politico non può a sua volta essere condizionato dal potere giudiziario.
3)
Semmai la differenza sta nel fatto che i politici, quasi sempre si fanno scudo l'uno dell'altro, negando l'autorizzazione a procedere nei confronti dei loro colleghi anche nei casi più lampanti; e ti risparmio, al riguardo, i numerosi esempi che potrei fare.
Diversamente da quanto si dice, invece, il Consiglio Superiore della Magistratura provvede a "tenere in riga" i propri membri molto più assiduamente di quanto si non si pensi; e, a parte questo, non è affatto vero che, nel caso delle Procure, "cane non mangia cane", perchè molto spesso sono gli stessi giudici ad indagare altri giudici.
Ad esempio, a gennaio, quindici magistrati in servizio nel distretto giudiziario di Catanzaro, con diversi incarichi, sono stati indagati dalla procura di Salerno; e si potrebbero fare altri esempi. 
Il che, secondo me, non è affatto un sintomo di MALESSERE, bensì di SANITA' del sistema giuidiziario, che, nel suo complesso, rifugge dall'OMERTA', e non ha paura di CONTROLLARE SE' STESSO; come nelle diverse valutazioni sul caso CONSIP da parte della Procura di Napoli e di quella di Roma (sebbene, sul caso CONSIP, ci sarebbe da fare un lunghissimo discorso OFF TOPIC).
Mi preoccuperei molto di più, invece, se nessun giudice venisse mai messo sotto accusa da altri giudici, e se, da parte di diversi giudici, non venissero fatte valutazioni a volte differenti; ed è proprio per consentire tali valutazioni diverse ed un controllo reciproco, che sono previsti tre gradi di giudizio!
***
Con questo non voglio affatto sostenere che i giudici siano tutti buoni e santi, mentre i politici siano tutti corrotti e cattivi; anzi, in maggiore o minore misura, ed in modi diversi ormai sono arrivato alla stessa conclusione di Biante di Priene, il quale, sul frontone del tempio dell'oracolo di Delfi, incise il famoso motto: «Οἱ πλεῖστοι κακοί» (Hoi plêistoi kakói, "la maggioranza degli uomini è cattiva").
Semmai io aggiungerei, che è anche stupida e ignorante, oltre che cattiva.
Ed io, purtroppo, mi metterei nel mucchio!
***
Ed è proprio per questo che io preferisco i sistemi politici, come quello propugnato da MONTESQUIEU, che partono dal presupposto che gli essere umani tendono per loro natura a prevaricare gli uni sugli altri; per cui la cosa migliore è "dividere" i poteri il più possibile, al fine quantomeno di evitare i danni più gravi che possono derivare da tale deleteria tendenza.
***
Un saluto. :)
***
#5171
Ciao Anthonyi.
Comprendo perfettamente il tuo ragionamento, che non è affatto privo di fondatezza circostanziale; tuttavia non ritengo assolutamente di poterlo condividere, in quanto, come ho già detto, tutte le argomentazioni "ex abuso", e, cioè, che partono dalle possibili (o anche probabili) "derive patologiche" di determinati interventi giuridici, conducono sempre a conclusioni FALLACI, e, comunque, praticamente inaccettabili.
Almeno secondo me!
***
Ed infatti, ragionando così, si finirebbe per dover sempre "sospettare" che, con le opportune complicità, e magari solleticando le "propensioni degli inquirenti", ipotetiche "MANINE OCCULTE" potrebbero inquinare anche le sentenze definitive di condanna (o di assoluzione, come pure è avvenuto); con buona pace del PRINCIPIO DELLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA.
Ma questo non significa che dobbiamo rinunciare ai giudici, ai processi e alle sentenze; sarebbe come rinunciare a farsi operare, perchè alcuni medici sono "cani"!
***
A parte tale aspetto, per così dire, "logico", secondo me la TUTELA degli interessi della collettività, sia pure in forma cautelativa, deve prevalere -non oltre certi limiti- sulla TUTELA degli interessi del singolo individuo; questo, qualora ci sia il "rischio" che lasciarlo al suo posto, possa comportare un "grave" danno alla società nel suo complesso, ovvero a specifici settori di essa.
***
Ad esempio, se un insegnante elementare è "indagato" per PEDOFILIA, mi sembrerebbe INSENSATO lasciarlo al suo posto, fino alla sentenza definitiva della Cassazione che lo condanna o lo assolve (quando i suoi alunni saranno già diventati nonni, magari pedofili pure loro); mi parrebbe molto più SENSATO, invece, "sospenderlo" dalla sue funzioni, magari offrendogli un altro incarico lavorativo per sopravvivere, e, soprattutto, risarcendolo ampiamente qualora dovesse essere riconosciuto innocente.
***
Allo stesso modo, a prescindere dal fatto che, secondo me, è semplicemente assurdo conferire determinati incarichi politici e di alta amministrazione ad un bancarottiere dichiarato, una volta che si è commessa una simile "inqualificabile" balordaggine, è ancora più assurdo lasciarlo al suo posto dopo che, per giunta, viene pure indagato per corruzione nell'esercizio delle sue funzioni; fermo restando, infatti, che la sua "colpevolezza penale" (con le relative sanzioni) può essere proclamata SOLTANTO dopo la sentenza definitiva di condanna, il fatto di interdigli le sue attuali funzioni amministrative e politiche, dovrebbe essere vista NON COME UNA SANZIONE, bensì come una semplice e doverosa MISURA CAUTELATIVA nei confronti della collettività.
Come avviene per qualsiasi altro servitore dello Stato, in base al citato 'art. 91 del D.P.R. del 10 gennaio 1957, n. 3.
***
Al riguardo, una cosa che mi ero dimenticato di precisare nel mio precedente intervento, è che, ovviamente, occorre anche tenere conto del "tipo" di reato per il quale il soggetto è stato indagato, in quanto:
a) 
Se il nostro ipotetico bancarottiere, improvvidamente insignito di un rilevante incarico pubblico, venisse "indagato" per il reato di cui  all'art.659 del Codice penale, in quanto sospettato di schiamazzi notturni, non vedo alcuna ragione per la quale dovrebbe essere "prudenzialmente" interdetto dal suo incarico; ciò, in quanto, anche se davvero fosse colpevole del reato attribuitogli, questo non inciderebbe minimamente sul corretto espletamento delle sue pubbliche funzioni (disdoro a parte), perchè non c'è alcun nesso tra il reato imputatogli ed il suo incarico.
b)
Tuttavia, nel caso il nostro ipotetico bancarottiere venisse "indagato" per il reato di cui  all'art.575 del Codice penale, in quanto sospettato di aver ucciso la moglie,  sebbene non sussista alcun nesso tra il reato imputatogli ed il suo incarico, forse sarebbe lo stesso il caso che fosse "prudenzialmente" interdetto dal suo incarico.
Occorre valutare, "sensatamente", caso per caso!
***
Quanto all'uso strumentale della giustizia per fini politici, questo è un altro discorso; ed infatti, sia che l'indagato venga interdetto o meno dalle proprie funzioni, non c'è dubbio alcuno che la parte politica avversa sfrutterà la cosa a suo vantaggio.
E' naturale!
Ma:
- se la parte politica a cui appartiene l'indagato si oppone al suo ritiro, giustifica ancora di più la strumentalizzazione dell'avversario;
- se la parte politica a cui appartiene l'indagato, invece,  è lei stessa ad invitarlo al  ritiro, ci fa sicuramente una migliore figura.
***
Quanto al fatto che la giustizia non ha gli stessi tempi della politica, in questo hai perfettamente ragione; ma ciò non sposta i termini della questione!
Ed infatti, dati i tempi della giustizia, se, per impedire all'indagato di commettere altri illeciti nell'esercizio delle sue funzioni, si dovesse attendere sempre la sentenza di condanna, "il danno politico", come scrivi tu,  "sarebbe  comunque consumato e irrecuperabile"...ma a danno della intera collettività.
Ed invero:
- in caso di assoluzione, è pur sempre più facilmente risarcibile il singolo individuo leso e la sua parte politica (sia pur mai adeguatamente); 
- in caso di condanna, avendo nel frattempo il colpevole avuto la possibilità di compiere altre malefatte, essendo rimasto al suo posto, il danno sociale e politico risulterebbe molto più grave e ormai non più rimediabile in alcun modo.
Vedi, in altro ambito, l'esempio del pedofilo!
Un saluto
#5172
Citazione di: Socrate78 il 28 Aprile 2019, 12:27:37 PM
Ci sono contraddizioni de facto, nel senso che secondo me se l'amministrazione sospende l'imputato per motivi di sicurezza significa che logicamente tende più a ritenerlo colpevole che innocente! E' logica questa, infatti per quale motivo il rapporto fiduciario dovrebbe interrompersi se si presume che l'imputato sia innocente?

L'ho spiegato sopra, il perchè! :)
#5173
Secondo me, in generale e non solo con riferimento al caso SIRI, alcuni tendono ad ampliare troppo il PRINCIPIO DELLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA; e, cioè, oltre il suo "SPECIFICO" AMBITO quale previsto dalla legge (e dal buon senso).
***
Ed invero, il comma 2 dell'art. 27 della Costituzione, sancisce che l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva; il che, però, vale esclusivamente AI FINI PENALI, nel senso che non può essere sottoposto a reclusione o ad altre sanzioni penali, ma non ad altri fini...per esempio a quelli di mera CAUTELA AMMINISTRATIVA, o di altri tipi di sentenze, che non siano di natura penale.
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Ad esempio, l'art. 91 del D.P.R. del 10 gennaio 1957, n. 3, sancisce che l'impiegato pubblico sottoposto a procedimento penale può essere, quando la natura del reato sia particolarmente grave, SOSPESO dal servizio fino alla sentenza del giudice penale; il che non lede assolutamente il principio della presunzione di innocenza di cui al comma 2 dell'art. 27 della Costituzione, perchè:
- si tratta di un semplice provvedimento prudenziale di CAUTELA, che non implica affatto il riconoscimento della colpevolezza "penale" dell'imputato, o la sua sottoposizione a sanzioni di "natura penale";
- bensì comporta semplicemente l'AUTOTELA della amministrazione e dell'INTERESSE PUBBLICO.
Ora, se questo vale per un semplice impiegato, secondo me dovrebbe valere "A FORTIORI" ed a "MAGGIOR RAGIONE" anche per chi riveste le cariche amministrative e politiche più elevate.
Ed invero, ferma restando la presunzione di innocenza "ai fini penali", le più elementari norme di PRUDENZA, a tutela degli interessi dell'intera collettività, dovrebbero suggerire -se non imporre- di sospendere l'imputato dalla sua attività pubblica; almeno fino a quando non sia fatta chiarezza sulle sue effettive responsabilità.
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Tra l'altro, la disparità di trattamento tra il semplice impiegato (che può essere sospeso dall'incarico), e le cariche amministrative e politiche più elevate, potrebbe anche configurare una violazione del principio di eguaglianza  di tutti i cittadini di fronte alla legge, ed alle misure cautelari da essa previste, sancito dall'art.3 della Costituzione.
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Senza considerare che, in ordine ad una stessa "tipologIa" di  condotta illecita (ad esempio, una evasione tributaria), può instaurarsi:
- un tipo di processo che si conclude con una sentenza giurisdizionale di condanna penale (ad esempio, per una evasione fiscale superiore a 150mila euro), il quale implica la PRESUNZIONE DI INNOCENZA;
- un tipo di processo che si conclude con una sentenza giurisdizionale di condanna non penale (ad esempio, per una evasione fiscale NON superiore a 150mila euro), il quale NON implica la PRESUNZIONE DI INNOCENZA.
Per cui, paradossalmente, seguendo l'interpretazione estensiva di tale presunzione, nel primo caso l'imputato non si potrebbe sospendere dalle proprie mansioni, mentre nel secondo caso sì; il che non avrebbe alcun senso.
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Discorso a parte, poi, andrebbe fatto per il PRINCIPIO DEL RAGIONEVOLE DUBBIO, previsto nell'art. 533, comma primo, c.p.p, che vale solo nel primo caso; mentre, nel secondo caso, la colpevolezza può essere desumibile anche sulla base di presunzioni semplici, che siano gravi, precise e concordanti (art.39 DPR 600/73 comma 1 lett.d) prima parte), o, in taluni casi, anche prive dei requisito della gravità, della precisione e della concordanza (art.39 DPR 600/73 comma 1 lett.d) seconda parte).
In tal caso, quindi, la legge stessa consente di presumere il comportamento illecito, e l'applicazione delle relative sanzioni (non penali), ben prima della sentenza giuridizionale definitiva, non essendo questa di natura penale.
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Premesso dal punto di vista giuridico quanto sopra, però, sotto il profilo della OPPORTUNITA' POLITICA, solitamente si eccepisce che, in tal modo, con false denunce di reato, potrebbe essere messo temporaneamente fuori giuoco chiunque rivesta cariche amministrative e politiche di qualsiasi genere; e, questo,  nell'interesse della parte avversa, che potrebbe avvalersene per i propri scopi.
Tale argomento ("ex abuso"), in effetti, fa buona presa su chi non è abituato ad approfondire le tematiche, contentandosi solo della loro logica superficiale; che, in effetti, SEMBRA ineccepibile.
Ma non è così!
Ed infatti:
1)
Un argomento del genere potrebbe valere in qualsiasi altro ambito: ad esempio, in vista di una promozione un impiegato potrebbe denunciare un collega in concorrenza con lui per il posto (e/o simulando anche a suo carico tracce di reato) e, in tal modo, farlo sospendere ex l'art. 91 del D.P.R. del 10 gennaio 1957, n. 3.
Ma è ovvio che l'eventualità di possibili calunnie, non impedisce comunque l'appicazione della PROCEDURA SOSPENSIVA, in quanto in nessun campo l'ABUSO può precludere l'USO legittimo di uno strumento di tutela amministrativa; ed infatti, chi abusivamente e fraudolentemente si dà da fare per "innescare" la procedura sospensiva, commette lui stesso un reato, che, in quanto tale, è a sua volta perseguibile.
2)
In ogni caso, in nessun caso, e tantomeno con riguardo alle cariche amministrative e politiche più elevate, può ritenersi sufficiente il semplice "sospetto", per sospendere chiunque dalle sue funzioni;  è invece necessaria, secondo me, quantomeno l'iscrizione nel "registro degli indagati" (sebbene al riguardo ritengo lecito nutrire anche diverse opinioni, sulle quali qui non posso diffondermi).
3)
Infine, nel caso in cui il soggetto dovesse essere ritenuto innocente, nel caso in cui fosse stato cautelativamente interdetto dalle sue funzioni:
- ove possibile dovrebbe esservi immediatamente riammesso, e ricevere un adeguato risarcimento per il danno economico e d'immagine subito; 
- ove, invece, la cosa non fosse più possibile, dovrebbe ricevere un risarcimento MOLTO più consistente per il danno economico e d'immagine subito.
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Ma, ovviamente, si tratta solo di mie discutibilissime opinioni! :)
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#5174
Attualità / Re:L'affare Siri
27 Aprile 2019, 11:20:08 AM
Citazione di: anthonyi il 25 Aprile 2019, 06:53:24 AM

Oggi invece l'inganno è plateale, sono al governo insieme, litigano sui mass media, ma il governo non è in discussione.
Un saluto.
Almeno per ora è molto probabile che sia proprio così; ma bisogna vedere cosa accadrà dopo le elezioni europee.
#5175
Citazione di: anthonyi il 25 Aprile 2019, 18:50:53 PM
Condivido Viator, gestire la propaganda richiede intelligenza. C'è un esempio eloquente, l'immagine della quale si parla negli ultimi giorni in cui Salvini ispeziona un mitra, giustamente titolata "Pistola con Mitra", ha distratto un po' l'attenzione da una situazione imbarazzante come il caso Siri e, come ha fatto notare qualcuno, è stato un tentativo di alzare un po' l'asticella della crudezza del messaggio, senza pagare pegno nel caso va male (Perché tanto ti prendono per stupido).
Un saluto.

A parte il Pistola con un Mitra in mano, per distrarre l'attenzione dal caso SIRI, e dai relativi presunti collegamenti con la MAFIA, cosa c'era di meglio, propagandisticamente parlando, di qualche "sparata" propagandistica contro la MAFIA. ::)