Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Eutidemo

#5191
Attualità / Re:IL TAV DI RUBIK RISOLTO! ;-)
10 Marzo 2019, 14:59:10 PM
Ciao Anthony.
Hai perfettamente ragione! :(
E se è vero che poi, in fin dei conti, anche le altre nazioni  di figuracce internazionali ne hanno fatte parecchie (ed anche di molto grosse), temo proprio che, purtroppo, a noi Italiani non ci batta nessuno; a cominciare dalla DUPLICE ALLEANZA che avemmo CONTEMPORANEAMENTE, dal 26 aprile al 4 maggio 1915, sia con la TRIPLICE ALLEANZA che con la TRIPLICE INTESA...che da un anno erano già in guerra l'una contro l'altra. ;D  ;D  ;D
Non mi vorrei sbagliare, ma credo che sia stato un CASO UNICO, nella storia; forse il più "buffo", sebbene non certo il più "grave"!
Per cui, in fondo, il terzetto "clownesco" che attualmente ci (s)governa non fa altro che tenere alta la nostra storica fama di buffoni internazionali! :-[

A vuoto Garibaldi pronunciò il famoso incitamento: "Italiani, siate seri!" ::)
#5192
Attualità / IL TAV DI RUBIK RISOLTO! ;-)
10 Marzo 2019, 07:25:32 AM
Conte ha scritto all TELT che il TAV è inutile, ma che se ne può discutere.
Il Cda della TELT ha risposto alla lettera di Giuseppe Conte prendendo atto delle posizioni dei due governi:
- favorevole all'opera quello francese;
- ancora dubbioso tra il SI' e il NO quello italiano (o meglio dubbioso su quale formula magica possa valere meglio per significare entrambi);
così testualmente precisando: _"In assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario_ (cioè, un esplicito STOP all'opera da parte dell'Italia), _abbiamo previsto che il Consiglio di amministrazione fissato per l'11 marzo 2019 autorizzi la Direzione a pubblicare gli 'avis de marches'_ (inviti a presentare candidature) _relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, in modo da rispettare il termine del 31 marzo per la presentazione alla Commissione del finanziamento per l'anno 2019 (Asr 2019)"_.
Per cui Conte non ha fatto altro guadagnare altro tempo:
a) Non tanto per decidere se l'opera si farà o meno, perchè è MOLTO probabile, che, per come si sono messe le cose, a questo punto, la TAV si farà comunque; 
b) Quanto, piuttosto:
- per consentire ai due soci di governo di avvicinarsi il più possibile alle elezioni europee senza aver perso del tutto la faccia,
- per cercare, d'accordo con la Francia, quelle _"esteriori"_ modifiche strutturali ed economiche all'opera, che possano far gridare al SUCCESSO APPARENTE i 5STELLE, ed al SUCCESSO SOSTANZIALE LA LEGA (i cui elettori imprenditori sono un po' meno allocchi, almeno in queste materie).
Comunque, CHAPEAU al "SILVAN" CONTE!

#5193
Ciao INVERNO :)
Hai dimenticato l'ISOLA DI PASQUA!
Ed infatti, secondo la teoria un tempo più in voga (oggi però, molto contestata) per costruire sempre più "TESTE MONUMENTALI", la popolazione di Rapa Nui abbatté tutti gli alberi dell'isola per trasportare ed erigere le statue, causando così la progressiva desertificazione del suolo; peraltro, il ritrovamento di numerosissime punte di ossidiana per tutta l'isola -nella fase finale della decadenza-, ha indotto molti studiosi a supporre che la devastante carestia provocata dalla desertificazione, abbia a sua volta innescato una sanguinosa ed implacabile guerra intestina...terminata con la morte di quasi tutta la popolazione, anche in conseguenza di eccessi di cannibalismo.
Ammesso che a PASQUA sia "davvero" accaduto tutto questo, speriamo che a noi non capiti niente di simile! ::)
#5194
Non solo uno scimpanzè mi ha battuto in velocità nello scoprire il metodo migliore per impossessarsi della nocciolina in un contenitore di vetro (problema che, in verità, in natura si presenta alquanto raramente), ma ho pure scoperto che, da una vita intera, io sbucciavo le banane dal lato sbagliato. :-[
Ed invece, da sempre, TUTTE le scimmie sanno benissimo quale è il lato giusto da cui cominciare a sbucciarle!!! ::)
C'è sempre qualcosa da imparare! ;)
https://www.youtube.com/watch?v=P8svUCSuMS4
#5195
Come ha giustamente osservato LOU
<<<Gli sviluppi sulle teorie evolutive e gli approfondimenti sono molto interessanti, tuttavia occorrerebbe tener ferma la focalizzazione sul tema del topic, nulla vieta di aprire o ricercare topic dedicati esclusivamente all'evoluzionismo et similia per disquisirne nei dettagli.>>>
Sono d'accordo con lei, dovremmo attenerci di più al tema del TOPIC! ;)
#5196
Ciao Sariputra. :)
In effetti, per quanto concerne il FUTURO, anche io sono propenso a credere che, senza una radicale inversione di rotta in molti campi (a cominciare da quello dell'inquinamento), siamo effettivamente a rischio di estinzione; con l'ulteriore rischio di condurre all'estinzione anche molte altre specie, oltre alla nostra.
Tuttavia, per quanto concerne il PASSATO, non si può negare che la specie sapiens abbia sinora ottenuto uno strepitoso successo evolutivo rispetto alle altre specie; ed invero, almeno zoologicamente ed ecologicamente parlando, il successo evolutivo di una determinata specie si misura precipuamente dall'aumento costante del numero dei suoi esemplari, dalla loro diffusione territoriale, e dal loro accesso alle risorse. 
Comunque, a prescindere dal fatto se questa sia una cosa globalmente positiva o meno, per il futuro, come ho premesso, "la vedo dura" anch'io! ;)
#5197
Tematiche Filosofiche / Re:Darwin Cafè
05 Marzo 2019, 10:58:00 AM
Ciao Sgiombo :)
Questa volta sono PERFETTAMENTE D'ACCORDO CON TE: ed infatti, anche a mio parere, non esiste alcun finalismo in natura, né "divino", né naturale, ma invece tutto ciò che la vita comprende é comparso "casualmente" per mutazioni genetiche aleatorie, non "progettate" o "premeditate" in alcun senso, non intenzionali in alcun modo, prive di scopi qualsivoglia.
Ed infatti, come già avevo scritto anche Tersite, io NON HO AFFATTO UNA VISIONE "FINALISTICA" DELL'EVOLUZIONE (nel senso che essa sappia "a priori" dove vuole andare a parare); quindi sono perfettamente d'accordo sul fatto che una mutazione genetica non ha ASSOLUTAMENTE alcuno scopo e quindi non può essere "necessaria teleologicamente" al fine di perseguire qualcosa ma è solo e soltanto una mutazione "casuale"...un lancio di dadi ininterrotto da quasi due miliardi di anni.
Io, talvolta, uso il termine "necessario" in senso "selettivo", e non "finalistico", nel senso che, logicamente, la famosa "falena delle betulle", è NECESSARIAMENTE diventata "scura (e poi viceversa), perchè, per "necessità probabilistica", quelle  rimaste bianche venivano più facilmente catturate dai predatori, visto che non riuscivano più a mimetizzarsi sulla corteccia della betulle, rese scure dal fumo nero delle ciminiere a carbone della Rivoluzione Industriale inglese; di conseguenza, visto che le falene bianche, uccise prima della riproduzione, riuscivano a trasmettere sempre di meno il loro codice genetico, mentre quelle nere sempre di più, alla fine divennero tutte nere...ma quando cambiò il tipo di produzione industriale, tornarono a diventare bianche (perchè, al naturale, la corteccia di betulla è chiara).
Lungi da me, infatti, affermare che una mutazione sia stata resa necessaria "FINALISTICAMENTE", come se  qualcuno avesse progettato questo processo; so che c'è chi lo sostiene, ma -a torto o a ragione- io non ho MAI condiviso tale orientamento, in quanto il tipo di "NECESSITA'" di cui parlo io, è di tipo assolutamente diverso.
                                ***
E' anche vero che la vita comprende tantissime cose "inutilissime", non aventi alcun preciso "motivo" o funzione fisiologica o metabolica; anzi, sembra scientificamente accertato che la maggioranza delle (casuali) "mutazioni genetiche" siano in genere NEGATIVE ai fini della sopravvivenza del singolo individuo, o della sua specie.
Ed invero, le "Falene delle Betulle" nate un po' più scure delle altre, presentavano indubbiamente una "mutazione genetica" NEGATIVA ai fini della sopravvivenza; fino a che, imprevedibilmente, le cortecce delle betulle in prossimità delle ciminiere, cominciarono a scurirsi, per cui, casualmente, tale "mutazione genetica" divenne positiva, favorendole...e facendo così selettivamente diventare sempre più scura l'intera popolazione delle falene della zona. 
Per le tette "sapiens" può essere avvenuto lo stesso, perchè:
- funzionalmente, in natura, un seno troppo ridondandate non è affatto adatto all'allattamento;
- però, dal punto di vista ambientale, sessuale e sociale, si sono evidentemente verificate circostanze tali da aver reso POSITIVE le "mutazioni genetiche" NEGATIVE connesse a grosse tette, aumentandone così la diffusione nella specie "sapiens".
E, almeno per i miei gusti, io direi...PER FORTUNA!!!
                                ***
Quanto alle criniere dei maschi dei leoni, alle corna dei cervi ed alle piume caudali  dei pavoni:
- sono state indubbiamente "casuali" le circostanze selettive che le hanno prodotte;
- ma NON sono state affatto "casuali" le conseguenze delle "casuali" circostanze selettive che le hanno prodotte, e che hanno poi concretamente conferito una specifica funzione di "successo evolutivo" a tali ornamenti (tutt'altro che inutili, ai fini riproduttivi).
                                ***
Quanto alla tendenza comportamentale umana a dilettarsi piacevolissimamente con la musica, anch'essa ha avuto e tutt'ora ha una evidentissima funzione di benessere individuale, e di coesione sociale; per cui, mi sembra che anche essa abbia una indubbia funzione POSITIVA ai fini -genericamente parlando- del "successo" della specie.
Nonostante ciò che ne pensava Platone, nella REPUBBLICA, secondo me la la musica non è affatto nè inutile nè dannosa; a meno che uno non si metta a cantare a squarciagola "O SOLE MIO" in una foresta infestata da tigri affamate (cosa che dubito l'uomo presistorico abbia mai fatto).
                                  ***
Peraltro sono pienamente d'accordo con te che non é affatto necessario che un animale (uomo compreso) sia necessariamente consapevole della utilità di determinati comportamenti alla propria sopravvivenza e riproduzione, e,  soprattutto della sopravvivenza e diffusione della propria specie; o meglio della sua non eccesiva dannosità in proposito di un suo comportamento istintivo perché la selezione naturale faccia sì che tale comportamento si diffonda e venga attuato.
                                  ***
E sono anche d'accordo con te sul fatto che la selezione naturale, contrariamente a quella artificiale di allevatori e coltivatori, non agisce AFFATTO sempre "in positivo", "promuovendo" i solo "i più datti" o "gli adattissimi"; come ho detto sopra, infatti, la maggior parte delle CASUALI mutazioni genetiche (piccole o grandi che esse siano), in genere sono addirittura "negative" e selettivamente controproducenti per il singolo individuo "mutato".
Fino a che, essendo l'ambiente in costante mutamento, prima o poi può capitare che una delle tanti mutazioni "negative", divenga invece "positiva"; rendondola così DIFFUSIVA in quella particolare specie, ed in quel particolare MOMENTUM. ;)
#5198
Tematiche Filosofiche / Re:Darwin Cafè
05 Marzo 2019, 10:14:59 AM
Ciao Tersite. :)
Rispondo come posso alle tue osservazioni, riportate i corsivo.
1)
-------------------------------------------------------------
"Interpretazioni che implicano una visione di genere per quanto riguarda la biologia e una giustificazione a posteriori per quanto riguarda la sociologia"
-------------------------------------------------------------
Hai ragione, non riesco ASSOLUTAMENTE a darmi conto di una simile osservazione, il cui significato "argomentativo" mi risulta del tutto OSCURO e MISTERIOSO!
Ed infatti:
a) 
Mi sembra una semplice visione "obiettiva", e non "di genere", notare che solo le femmine "sapiens" abbondano in tette (cosa non funzionale ai fini dell'allattamento), mentre le femmine delle altre specie no; e, quindi, mi pare perfettamente logico chiedersi il PERCHE'!
La spiegazione di tale diversità che viene prevalentemente fornita dagli studiosi della materia, a me sembra MOLTO plausibile; ma sono aperto a valutare qualsiasi altra spiegazione razionale ...eccetto che "non ci sia nessuna spiegazione"!
b)
Per quanto concerne la giustificazione "a posteriori" per quanto riguarda la sociologia, se qualcuno mi offre una giustificazione migliore per la quale la nostra sia l'unica specie di primati che è passata dalla copula "a posteriori" alla copula "ad anteriori", sarò ben felice di ascoltarla; eccetto che "non ci sia nessuna giustificazione"!

2)
-----------------------------------------------------------
il che, sembra, ha reso necessaria una mutazione genetica non solo comportamentale (e latu sensu "etica"), ma anche       fisica.
------------------------------------------------------------
Anche in questo caso hai ragione, ma HAI COMPLETAMENTE FRAINTESO IL SENSO DELLA MIA AFFERMAZIONE!
Ed infatti, anche io NON HO UNA VISIONE "FINALISTICA" DELL'EVOLUZIONE (nel senso che sappia "a priori" dove vuole andare a parare); quindi sono perfettamente d'accordo sul fatto che una mutazione genetica non ha ASSOLUTAMENTE alcuno scopo e quindi non può essere "necessaria teleologicamente" al fine di perseguire qualcosa ma è solo e soltanto una mutazione "casuale"...un lancio di dadi ininterrotto da quasi due miliardi di anni.
Io usavo il termine "necessario" in senso "selettivo", e non "finalistico", nel senso che, logicamente, la famosa "falena delle betulle", è NECESSARIAMENTE diventata "scura (e poi viceversa), perchè, per "necessità probabilistica", quelle  rimaste bianche venivano più facilmente catturate dai predatori, visto che non riuscivano più a mimetizzarsi sulla corteccia della betulle, rese scure dal fumo nero delle ciminiere a carbone della Rivoluzione Industriale inglese; di conseguenza, visto che le falene bianche, uccise prima della riproduzione, riuscivano a trasmettere sempre di meno il loro codice genetico, mentre quelle nere sempre di più, alla fine divennero tutte nere...ma quando cambiò il tipo di produzione industriale, tornarono a diventare bianche (perchè, al naturale, la corteccia di betulla è chiara).
Il che, corrisponde esattamente a quanto tu scrivi circa la "mutazione neutra favorevole o svantaggiosa" ecc.
Lungi da me, infatti, affermare che una mutazione sia stata resa necessaria "FINALISTICAMENTE", come se  qualcuno avesse progettato questo processo; so che c'è chi lo sostiene, ma -a torto o a ragione- io non ho MAI condiviso tale orientamento, in quanto il tipo di "NECESSITA'" di cui parlo io, è di tipo assolutamente diverso.

3)
--------------------------------------------------------
Non essendoci finalità in un processo meccanico, qualsiasi interpretazione dei risultati di tale processo alla luce dei suoi effetti,costituisce appunto una giustificazione a posteriori. 
----------------------------------------------------------
Chiarito l'equivoco, ed assodato che, in materia, mi pare che abbiamo visioni del tutto identiche, non comprendo, però, la tua considerazione circa la "giustificazione a posteriori". 
Ed infatti, cercare di spiegarsi (necessariamente "a posteriori") per quale ragione le tette "sapiens" ed il colore delle falene si sia evoluto in un certo modo puttosto che in un altro, NON SIGNIFICA AFFATTO ASSERIRE CHE, SIN DAL PRINCIPIO, L'EVOLUZIONE NON SAREBBE POTUTA ESSERE DIFFERENTE, SE L'AMBIENTE E LA SELEZIONE NE AVESSERO FAVORITA UNA DIVERSA!
Significa solo cercare di capire le RAGIONI di quella che c'è stata: tutto qui! 
Quanto al tuo esempio del "naso", pare che quello del genere "homo" (molto prima che apparisse la specie "sapiens") abbia iniziato progressivamente ad assumere l'aspetto attuale circa 2-3 milioni di anni fa, quando il nostro viso si restrinse per lasciare spazio, nel cranio, a un cervello più sviluppato; fortunatamente, per compensare le scadenti prestazioni di tale tipo di naso (rispetto a quello degli altri primati), la faringe si allungò, permettendo ai primi uomini di riscaldare l'aria inalata...e, col tempo, anche di parlare.
Il che, ripeto, NON IN BASE AD UN PIANO PREORDINATO, MA PER MERA NECESSITA' SELETTIVA!
Il fatto che, ora, il naso ci serva anche per reggere gli occhiali...non è che un altro "imprevisto" favorevole effetto secondario di tale evoluzione (scherzo, ovviamente).

4)
------------------------------------------------------
Bisognerebbe vedere prima di tutto questo "accoppiamento faccia a faccia" quale successo abbia effettivamente riscontrato (e riscontri) nella praxis di homo sapiens e nessuno ha voglia di farlo per ovvi motivi.
Le femmine di sapiens non sono quadrupedi, da quando i primi ominidi hanno adottato la posizione eretta, il corpo della femmina è stato esposto al pari di quello del maschio.
----------------------------------------------------------
Qui passiamo al "merito" della singola ipotesi; circa la quale, come ho detto, si possono avere benissimo anche diverse interpretazioni.
In ogni caso, il fatto che, da quando i primi ominidi hanno adottato la posizione eretta, il corpo della femmina sia stato esposto al pari di quello del maschio, di per sè non significa necessariamente che questa sia stata la "causa determinante" della copula frontale, potendo essere stata benissimo una "causa concomitante", insieme  a quelle da me rilevate; con certezza non lo sapremo mai!

5)
-----------------------------------------------------------
Si ipotizza che negli ominidi la differenza tra una giovane femmina ed un maschio giovane od anziano non sia poi stata così accentuata nonostante il dimorfismo sessuale sia una nostra caratteristica di genere.
Le femmine che in mezzo a tutte le altre femmine di queste bestiole presentavano un piccolissimo seno, ricevevano le attenzioni dei maschi più delle altre e la diffusione del carattere lentamente, migliaia d'anni dopo migliaia d'anni si consolidava e rafforzava.
-----------------------------------------------------------
Il fatto che, negli ominidi la differenza tra una giovane femmina ed un maschio giovane od anziano non sia poi stata così accentuata (tette a parte), da quello che ho letto, non mi risulta affatto, in quanto il dimorfismo sessuale era accentuato anche più di ora, soprattutto nelle dimensioni corporee; però non si può generalizzare, perhè le specie "HOMO" sono state MOLTISSIME, ciascuna con le sue specifiche caratteristiche, anche in relazione al dimorfismo sessuale.
Comunque non  ho capito cosa c'entra, nè il discorso circa il fatto (non riscontrato in alcun modo) che "le femmini ominidi che presentavano un piccolissimo seno, ricevevano le attenzioni dei maschi più delle altre"; ma chi te lo ha detto?
Questo non risulta da nessuna parte, mentre è molto probabile che gli ominidi non fossero minimamente interessati al seno delle femmine; almeno fino a quando è cresciuto, simulando il posteriore.

6)
-------------------------------------------------------
Ed al bacio, strumentalmente utili a rinsaldare il rapporto "identitario" di coppia monogamica, e, "quindi " direbbe l'insopportabile etologa femminista americana "abbiamo evoluto le labbra per pomiciare?"
Le labbra sono diventate un segnale di identità sessuale per lo stesso motivo dei seni.
---------------------------------------------------------
Ebbene, MOLTO PROBABILMENTE LA RISPOSTA E' PROPRIO <<SI'>>, senza nè se, nè ma!
Non vedo cosa ci sia di strano, anche vista la concomitanza evolutiva di determinate forme corporee.

7)
-------------------------------------------------------
La coppia ed il rafforzamento del rapporto di coppia sono concetti spaventosamente lontani dai tempi in cui queste mutazioni avvenivano per scopi che nulla avevano a che fare (perché scopi non hanno) con la coppia ed il consolidamento di essa. 
--------------------------------------------------------
A differenza di altre tue affermazioni, molto valide e condivisibili, consentimi di dire che questa, invece, almeno stando a quello che è a mia conoscenza, risulta del tutto ERRONEA E DISINFORMATA!
Ed invero "homo sapiens" a parte, il rapporto affettivo di coppia monogamica, "in determinate specie" (non certo in tutte) ha un valore di sopravvivenza selettiva preminente: senza, peraltro, che, con questo, c'entri minimamente una "visione romantica" o "finalistica" della natura.
E' semplicemente l'effetto di una particolare "strategia riproduttiva"; derivante dall'adattemento sia all'ambiente, sia  ad altre circostanze concomitanti, variabili da specie a specie.
Gli uccelli sono il massimo esempio di monogamia, all'interno del regno animale;  ed infatti, circa il 90% dei volatili si accoppia esclusivamente con uno stesso partner. Discorso completamente diverso per quanto riguarda i mammiferi, dal momento che questa percentuale fatica ad arrivare al 10%; nel caso dell'"homo", come più volte ho scritto, facendo parte la monogamia di un adattamento evolutivo relativamente recente, e, comunque, divergente dal comportamento sessuale originario tipico dei primati, esso non risulta "monolitico" come quello di molte specie di uccelli.

8)
-------------------------------------------------------
Il singolo carattere casualmente evoluto e poi causalmente selezionato risulterà utile o dannoso a seconda delle variazioni ambientali che poi si creeranno perchè quello che può essere vantaggioso per diecimila anni anni può per motivi casuali non essere più vantaggioso nei prossimi diecimila.
--------------------------------------------------------
Concordo in pieno, sebbene, in genere, per gli animali superiori (a differenza che per i batteri) i periodi evolutivi sono di molto superiori ai 10.000 anni!
Però questo dipende anche dal tipo di adattamento; ed infatti, il nostro adattamento evolutivo a bere il latte vaccino -ancora molto imperfetto-, risale appunto a circa 10.000 anni fa.

9)
-------------------------------------------------------
Le giustificazioni a posteriori sono subdole ed insinuanti, sopratutto nelle scienze naturali e costituiscono tra l'altro ampia parte della divulgazione persino attuale. 
-------------------------------------------------------
Questa tua affermazione, invece, senza offesa, mi pare del tutto incomprensibile!
Ed infatti, non si tratta affatto di "giustificare a posteriori" determinati fatti, bensì di cercare di <<CAPIRE>> perchè l'evoluzione ha operato in un certo modo, e non in un altro; come nel caso del colore della "falena delle betulle" (o della dimensione delle tette).
Peraltro, visto che si tratta di valutare fenomeni evolutivi verificatisi in un PASSATO lungo milioni di anni, è OVVIO che l'analisi ermeneutico-paleontologica non possa che avvenire "A POSTERIORI"; come altro potrebbe effettuarsi?
Sarebbe come dire che è "subdolo" ed "insinuante" cercare di capire quali siano state le cause di un incidente stradale; proprio non riesco a comprendere quello che vuoi dire!
A meno che tu non intenda dire che, talvolta, alcune interpretazioni dei fenomeni evolutivi, vengono effettuate "ad usum dephini", e, cioè, per suffragare un determinato assunto "IDEOLOGICO"; sul che, quantomeno in determinati casi, potrei anche essere d'accordo.
Ma, appunto, occorre valutare da caso a caso, e non generalizzare; altrimenti si potrebbe sostenere che tutte le perizie di infortunistica stradale sono fasulle!
Il difetto non sta nel voler capire, ma nel voler imbrogliare.

10)
-------------------------------------------------------------
La perfezione di quel che ci sta intorno è così affascinante e così "sovrastante" la nostra immaginazione nei suoi effetti, che sembra a volte non si possa fare a meno di esse, ma non sono corrette.
---------------------------------------------------------------
La "perfezione" di cosa? E rispetto a che cosa, ad una determinata "idea"platonica? O a cos'altro?
Secondo me, invece, nel mondo fenomenico, e soprattutto in natura, non c'è assolutamente NIENTE DI PERFETTO!
Ma non vedo questo cosa c'entri con il nostro discorso.

11)
-----------------------------------------------------
"Per quanto riguarda l'obiezione di genere il solo fatto di non aver considerato la questione delle modificazioni nel corpo femminile (ominide) secondo lei costituirebbe già di per sè una visione di genere riguardo la biologia; diciamo un peccato di omissione. Andrebbe poi a stuzzicarti riguardo al "e come mai questo peccato di omissione?", ma la discussione a quel punto probabilmente avrebbe già degenerato in reciproche occhiate in cagnesco."
------------------------------------------------------------
In questo caso, non ho assolutamente capito che cosa intendi, e dove vuoi andare a parare; per cui non posso nè condividere, nè dissentire!

12)
-------------------------------------------------------
 Ce ne sarebbero anche altre che riguarderebbero  tutta una serie di obiezioni che puntano al fatto che quando la maggior parte degli etologi parla di "rafforzamento identitario del rapporto monogamico" implica "rafforzamento del controllo del maschio sulla femmina" ma la discussione a quel punto probabilmente avrebbe già degenerato in reciproche occhiate in cagnesco come nel caso precedente.
-----------------------------------------------------------
Idem come sopra!

13)
--------------------------------------------------------------
"Ma proprio piccolo piccolo, basta il più piccolo del seno leggermente più grosso presente nei maschi per innescare il meccanismo,come basta un pugno di cellule casualmente fotosensibili per fare un occhio; figurarsi un seno, quando poi questo oltretutto sembra pure incontrare il gradimento del maschio il quale si evita di saltare addosso al suo vicino di grotta assicurandosi morsicate e calci per giorni invece che la consueta trasmissione di materiale genetico"
-----------------------------------------------------------
Idem come sopra: trovo il tutto assolutamente INCOMPRENSIBILE, o, comunque, NON PERTINENTE, almeno al fine del tema che ci occupa! ;)
#5199
Tematiche Filosofiche / Re:Darwin Cafè
04 Marzo 2019, 12:25:01 PM
Ciao TERSITE. :)
Anche in questo caso hai perfettamente ragione: ed invero, effettivamente, ci sono non poche persone che hanno investito anni di ricerca al fine di raccogliere i dati che avrebbero confermato le teorie cui aderivano per un convincimento che non poteva ancora essere basato sul metodo scientifico dato che i dati non ce li avevano ancora, per teorie che si sono poi rilevate infondate.
Tuttavia:
a) 
Non bisogna generalizzare, perchè, almeno per quanto ho avuto modo di riscontrare, la maggior parte degli "studiosi" (che poi ci abbiano azzeccato o meno) sono in piena buona fede, ed animati da un genuino spirito di ricerca.
b)
In ogni caso, il metodo scientifico moderno prevede che le conclusioni basate sulle ricerchè di un determinato "studioso", per essere accettate dalla comunità scientifica, debbano essere ripetutamente "verificabili" da qualunque altro studioso; e, soprattutto, da quelli che sono più contrari a tali conclusioni.
Ovviamente, anche così, in base al "principio di falsificabilità", praticamente nessuna "conclusione" può definirsi "teoricamente" certa; "falsificabile", infatti, significa che da una teoria deve essere deducibile almeno una condizione per portare avanti un esperimento di controverifica, e, cioè deve essere "potenzialmente" falsificabile dall'esperienza. 
Per cui:
- se l'esperimento dà esito negativo, e quindi la smentisce, o si apportano modifiche alla teoria o, se non è possibile, la si respinge del tutto; 
- se invece l'esperimento la conferma, non è detto che essa sia vera, ma si può soltanto dire che essa ha superato "quella" prova, quindi è un' "ottima" teoria (in attesa magari di altri esperimenti). 
Per tale ragione il "metodo falsificazionista" viene anche detto "per congetture e confutazioni". 
Se invece qualcuno sostiene la teoria in base alla quale solo lui conosce il sistema per mettersi in comunicazione con gli angeli, in questo caso non esiste proprio alcun tipo di esperimento che possa né confutarla né tantomeno verificarla; per cui non è una teoria scientifica. 
                                     ***
Quanto alle "svariate correnti" evoluzionistiche, io direi, semmai, che esistono  diversi "approcci" al tema; dei quali alcuni più, altri meno, scientifici.
Circa l'interpretazione dell'evoluzione "rubensiana" delle tette e delle labbra, non è detto che quella da me riportata sia quella più esatta (sebbene, e non solo a me, sembri la più plausibile); quello che invece, almeno secondo me, è CERTO, che ogni aspetto del nostro corpo e della nostra mente, "non è così per caso", ma "è così" per un ben preciso MOTIVO.
Poi si può discutere se il MOTIVO sia evoluzionistico, selettivo, divino ecc....però, indubbiamente un motivo deve esserci; il che vale anche per i "rudimenti", i quali indubbiamente avevano (e, forse, in parte hanno ancora) una loro specifica funzione.
Quanto all'"evoluzionista americana", non capisco a chi ti riferisci in particolare; ma non capisco in qual senso lei sosterrebbe che sono "interpretazioni che implicano una visione di genere per quanto riguarda la biologia e una giustificazione a posteriori per quanto riguarda la sociologia"...se poi non mi spiegasse anche, secondo lei, perchè mai, a differenza di quelle di tutti gli altri primati, solo quelle umane sono fisiologicamente ed ereditariamente "a forma di chiappe"!
Forse non sarà quello che dico io, ma un motivo dovrà pur esserci.
O no?
                                     ***
Quanto all'ESTRO, con l'eccezione dell' "homo sapiens", esso è più o meno evidente in quasi tutti i primati; ed infatti, l'estro e l'ovulazione, non sono in alcun modo segnalati da parte della femmina umana (cripto-ovulazione).
Assodato questo, le principali conseguenze che, almeno sembra, ne derivano, sono le seguenti:
a) Il maschio, ignorando quando la femmina ovuli, è indotto ad accoppiarsi più spesso con lei, rafforzando così il rapporto identitario di coppia, al fine di una maggiore tutela della prole "a lenta maturazione".
b) La femmina, dal canto suo, si assicura che il maschio stia con lei un tempo superiore al singolo rapporto, rafforzando così il rapporto identitario di coppia al fine di una maggiore tutela della prole "a lenta maturazione".
Ed invero l'"ergonomia biologica" e l'investimento necessario alla riproduzione è estremamente diverso nei due sessi "sapiens", ed è estremamente "spostato" verso la femmina umana, rispetto a quella degli altri primati; per cui, secondo me (e non solo me), è ragionevole pensare che la cripto ovulazione sia una tecnica selezionata positivamente nel corso dell'evoluzione proprio perché in grado di favorire rapporti sociali più duraturi all'interno della coppia.
Il che, tra l'altro, è corroborato dalla teoria "pro-monogamica" di tette e bocca; e, a sua volta, le corrobora.
Peraltro, l'"estro nascosto" risulta evoluzionisticamente utile anche per mantenere ed accrescere la "pace sociale", tutelando il rapporto esclusivo di coppia; basta vedere cosa accade in un gruppo di scimmie, laddove, quando la femmina va in "calore", si scatenano feroci lotte fra i maschi per fecondarla.
Ma mentre questo produce un danno molto relativo -e forse un vantaggio- nelle società scimmiesche (soprattutto arboricole), il nostro antenato ominide, scacciato dal PARADISO TERRESTRE della FORESTA dell'Africa Occidentale, e ritrovatosi "a piedi" nella SAVANA dell'Africa Orientale, non sarebbe potuto sopravvivere come specie, se non avesse rinsaldato ed esaltato al massimo la coesione sociale del gruppo.
La lotta per le femmine, invero (come, purtroppo, dimostra la nostra residua eredità genetico-comportamentale scimmiesca) inevitabilmente scatena litigi e rancori che possono perdurare nel tempo, minando la coesione e la stabilità del gruppo; e, questo, soprattutto se gli individui sono abbastanza intelligenti da permettersi di meditare "vendette" a medio o lungo termine, come gli esseri umani. 
Per non parlare di gruppi diversi, come la Guerra di Troia sta a dimostrare!
Anche per questo, "probabilmente", la Natura ha eliminato l'estro "visibile" dalla donna, eliminando così una fonte di possibili problemi per il gruppo, e sostituendo alla "lotta-per-l'accoppiamento-nel-periodo-dell'estro" la relazione di coppia stabile uomo-donna. 
Nel senso di cui sopra, in effetti, sarebbe corretto dire (come appunto sostiene la tua ipotetica evoluzionista americana) che le modificazioni che si sono verificate nel corpo femminile per nascondere l'estro, hanno indubbiamente migliorato la percentuale di trasmissione del loro materiale genetico; ma non perchè facessero più figli, bensì, semplicemente, perchè quelli che facevano, potevano crescere prottetti da un più saldo nucleo monogamico, ed all'interno di un più coeso gruppo sociale. 
Quanto al fatto che, con la cripto-ovulazione, erano erano le donne che decidevano, quando lo avessero ritenuto opportuno (ovvero quando la loro fitness sarebbe stata ottimale), ad accoppiarsi, anche questo è indubbiamente vero, nel senso che non erano più coartate fisiologicamente, dal loro stesso corpo, ad accoppiarsi solo nel momento della irresistibile "pulsione" del "calore" sessuale; ma lo stesso valeva anche per il loro partner, al cui desiderio e "diritto" maritale di accoppiamento, le donne restavano però sottomesse in quasi tutte le culture (almeno fino ad oggi).
Quanto al fatto che il maschio non poteva sapere quando fosse stato il momento migliore per investire il prezioso carico dei suoi lombi e quindi doveva affidarsi all'unico criterio che gli veniva messo a disposizione, ovvero la disponibilità femminile, questo, secondo me, è un assunto molto più discutibile, in quanto:
a) 
Non mi risulta affatto  che il maschio "sapiens" (e soprattutto quello preistorico), in genere, si accoppi "premeditatamente" al precipuo scopo di generale figli; lo fa soprattutto, se non esclusivamente, perchè la cosa "gli piace", stimolato in questo dal testosterone (che non è poi, almeno quando si è giovani, così "prezioso");
b)
In molte culture arcaiche il maschio "sapiens" (ma ancora molto "ignorans") ignora che ci sia un nesso causale tra la copula e la generazione di un proprio figlio. 
c)
Estro o non estro, come ho detto sopra, le donne restavano comunque sottomesse, in quasi tutte le culture (almeno fino ad oggi), al desiderio maschile e "diritto" maritale di accoppiamento.
Però hai ragione nel dire che, al riguardo -come, invero, quasi su tutto il resto- prove e certezze definitive non ce ne sono; ma cosa vuol dire?
Il bello della ricerca è proprio questo, per cui spero che non smettano mai di scrivere libri al riguardo; io, in genere, li leggo tutti...e non ho la benchè minima intenzione di smettere! ;)
#5200
Ciao TERSITE. :)
                                       ***
Hai ragione ;)
Rettifico: "I "paraculi" sono <<QUASI>> sempre stati scoperti", almeno quelli della mia compagnia. O, forse, io mi illudo che sia stato così. ;D  ;D  ;D
Ma, con riferimento al nostro Paese, forse sarebbe il caso di dire che, probabilmente, i"paraculi"  non sono stati scoperti QUASI MAI. :(
Però qualche volta sì! :)
                                       ***
Invece non rettifico, ma, anzi, ribadisco,  che gli ambiti di indagine in cui diventa possibile un accostamento tra comportamento animale e comportamento umano sono INNUMEREVOLI; fermo restando, ovviamente, che ogni "specie" animale ha suoi comportamenti "specifici" (che variano da specie a specie), alcuni dei quali "somigliano" ai nostri -per prossimità genetica o per convergenza evolutiva- altri, invece, per niente. ;)
E, questo, talvolta, a prescindere dalla nostra specifica classificazione tassonomica.
Per esempio, in genere:
- gli animali la cui prole è "a dispersione rapida e/o estesa", non hanno il "tabu dell'incesto", perchè la probabilità di accoppiamenti parentali (geneticamente nocivi) è talmente scarsa, da rendere inutile l'insorgere di tale tabu comportamentale (che, umanamente, definiremmo "etico");
- gli animali, invece, la cui prole è "a dispersione lenta e/o ridotta", di solito hanno il "tabu dell'incesto" -come l'uomo, l'"oca cinerina" ed altri-, perchè la probabilità di accoppiamenti parentali (geneticamente nocivi) è molto intensa, e, quindi, l'insorgere di tale tabu comportamentale è selettivamente utile alla specie. 
Ovviamente, modificandosi la pressione selettiva dei vari habitat (e dei "modus vivendi" connessi), si evolvono e cambiano anche i comportamenti (gen)etici di una determinata specie; che, quindi, non sono affatto fissi per sempre.
Ad esempio, in genere, le scimmie hanno un comportamento sessuale genetico molto promiscuo; ma i nostri antenati, nel corso di milioni di anni, hanno lentamente sviluppato e sovrapposto a tale originario comportamento poligamico, un comportamento sessuale "prevalentemente" monogamico (sebbene molto imperfetto); questo, principalmente perchè la lunga gestazione della femmina umana, e la "lunghissima" maturazione dei figli fino all'età adulta, richiedeva l'assistenza e la protezione costante di un maschio adulto. ;)
Per cui il nostro comportamento "etico" monogamico, si è evoluzionisticamente "avvicinato" a quello dei colombi: i quali, come noto, sono strenuamente "monogamici".
Noi, invece, molto meno! ;D
Ed infatti, in quanto scimmie, in origine il nostro comportamento sessuale era molto più promiscuo; il che, sembra, ha reso necessaria una mutazione genetica non solo comportamentale (e latu sensu "etica"), ma anche fisica.
Tanto per fare un esempio (ma ce ne sarebbero altri), lo sviluppo abnorme e assolutamente "non funzionale" del seno femminile, "sembra" sia dovuto ad una sorta di "simulazione anteriore delle natiche", per indurre progressivamente, dall'accoppiamento scimmiesco "a posteriori", all'accoppiamente anteriore "faccia a faccia" -tipicamente umano e non scimmiesco- ed al bacio, strumentalmente utili a rinsaldare il rapporto "identitario" di coppia monogamica (o, almeno, così sostengono prevalentemente gli etologi e i paleontologhi); lo stesso dicasi per la carnosa bocca femminile, che, molto probabilmente, simula la vulva...culturalmente accentuata dai rossetti.
Nonostante ciò, mentre il TABU' dell'incesto è in noi molto più radicato (con le debite eccezioni),  il TABU' monogamico, invece, lo è molto di meno.
Su tali comportamenti innati, si innestano poi (con maggiore o minore forza) quelli culturalmente acquisiti, o per accentuarli o per reprimerli; ma mi fermo qui, altrimenti il discorso diventerebbe troppo ampio e complesso! ::)
Ovviamente, in questi ed in altri ambiti, si tratta solo di IPOTESI, più o meno serie e fondate; ma, in questo campo, non si possono avere CERTEZZE assolute come in matematica. ;)
#5201
Ciao TERSITE. :)
Il mio "esempio" del pulman era meramente "esemplificativo" (se mi si consente la pleonastica ripetizione), al solo fine di distinguere la mera ASTUZIA dall'INTELLIGENZA.
Tu, invece, lo hai più approfonditamente sottoposto ad una analisi basata sulla TEORIA DEI GIOCHI, in ordine al cosiddetto "comportamento opportunistico". ;)
La tua analisi è estremamente "interessante", ed invero anche molto "intelligente".
Al riguardo però, non concordo del tutto su parte delle tue osservazioni:
1)
Tu scrivi: "E' certo che il pulman non ripartirà mai se tutti non spingono ma è altrettanto certo che esisterà sempre una piccola percentuale di individui che, una volta che il pulman si è mosso smetterà di spingere".
Il che, però, non è del tutto esatto.
Ed infatti, se l'intento è di far partire il pulman "all'americana" (come io ho fatto tante volte da giovane con la mia automobile, e pure con il nostro vecchio scuolabus), è pressochè CERTO che:
- i pochi o i tanti che stavano effettivamente spingendo il pullman, smetteranno soltanto quando sentiranno che il motore ingrana, non certo non appena il mezzo si muove per la spinta;
- i pochi o i tanti che stavano solo facendo finta di spingere il pullman, non smetteranno di spingere niente, perchè non lo avevano mai fatto neanche prima.
2)
Poi tu scrivi: "Esisteranno sicuramente uno o più individui che non avranno mai spinto, se le condizioni tra numero degli individui partecipanti e l'investimento energetico richiesto ad ognuno lo consentono, vale a dire se ci sono abbastanza individui collaborativi su cui distribuire il proprio carico senza che questi ne risentano al punto da accorgersene."
Questo, invece, è sicuramente VERO, anzi, direi che è addirittura "scontato" che in ogni "squadra" ci siano almeno uno o due "paraculi" che provano a far fare tutto il lavoro agli altri, sperando che gli altri non se ne accorgano; questo, contando sul fatto che il loro numero ridotto, rispetto alla maggioranza degli individui collaborativi, sia sufficiente a nascondere l'inganno. ;)
Nella mia vita, sia da ufficiale sotto le armi, sia successivamente, ho assisistito una infinità di volte a questo genere di "paraculate"; ma, per mia esperienza, i "paraculi" sono sempre stati scoperti:
- o da chi dirige la squadra (il cui compito precipuo è proprio questo, adottando varie "intelligenti" metodologie)
- ovvero dai suoi stessi compagni (in quanto "Ccà nisciuno è fFesso!").
Per cui, alla fin fine, il comportamento FURBO, non si è mai dimostrato davvero INTELLIGENTE, visto le sgradevoli conseguenze che ha dovuto subire una volta scoperto!
3)
Poi tu scrivi: "Ci sarebbe poi ancora da stabilire quanto spinge Caio e quanto spinge Tizio ( sempre come percentuale riferita ai loro potenziali) però questo complica si la faccenda ma non ne modifica l'impostazione in quanto sempre di comportamento opportunistico si tratterebbe, solo meno pronunciato e continuamente modulato."
Ed anche questo è VERO; solo che, se si tratta di un comportamento "simulato", vale quanto detto in 2).
4)
Poi tu scrivi: "Questo è uno dei pochissimi ambiti di indagine in cui diventa possibile un accostamento tra comportamento animale e comportamento umano ma solo perché questi comportamenti opportunistici possono venire "accettabilmente quantificati" in termini di investimento energetico e numero di individui."
Questo, invece, NON E' AFFATTO VERO, perchè (anche considerata la mia tesi di Laurea sugli aspetti "etologici" del Diritto Naturale), ti posso assicurare che gli ambiti di indagine in cui diventa possibile un accostamento tra comportamento animale e comportamento umano sono INNUMEREVOLI; non certo solo questo! ;)
4)
Poi tu scrivi: "In ogni caso le conclusioni non saranno mai "conclusioni forti" ma saranno sempre conclusioni utili come orientamenti generali ed indirizzi di ulteriore indagine per coloro i quali investiranno la loro carriera accademica in quel campo."
Questo, invece, mi sembra VERO e pienamente condivisibile, perchè, scientificamente, la conclusione di ogni ricerca è di spunto e stimolo per una ricerca successiva; non capisco, però, cosa c'entri questo con "la loro carriera accademica in quel campo." :)
#5202
Ciao DAVINTRO.
Sono sicuramente d'accordo con te, nell'essere anche io restìo a dar un peso spropositato alle misurazioni del Q.I. (soprattutto in ambiti non pertinenti); ed infatti, come anche evidenziato dall'aneddoto personale che ho raccontato, talvolta i risultati dei test possono essere interpretati in modo diverso, a seconda del particolare tipo di intelligenza che si intende esaminare. ;)
Ed è anche vero che -almeno in origine- si trattava di approcci diffusi soprattutto nella cultura anglosassone, laddove la tradizione filosofica è maggiormente orientata verso tendenze "pragmatiche"; per le quali l'intelligenza viene considerata soprattutto come facoltà da valutare sulla base di prestazioni esteriori.
Penso pure, però, che neanche queste ultime vadano sottovalutate; con il rischio di cadere in un fosso, camminando a naso in su a guardare estasiati le nuvole!
Come diceva Hobbes: "Primum vivere, deinde philosophari"; ed invero, se non si ha una intelligenza sufficiente a perseguire con efficacia i mezzi adeguati a sopravvivere (fosse pure con una nocciolina), una volta morti non avremo più modo di "filosofare" in alcun modo.
Il che, ovviamente, non significa affatto che ci sia una identità tra intelligenza ed efficienza, bensì soltanto che, in determinate occasioni, la seconda costituisce indubbiamente una significativa "misura" della prima: come nel caso dello scimpanzè e della nocciolina.
Peccato, però, che lui si fermi lì...mentre l'intelligenza umana va sicuramente OLTRE!
Come ho più volte ripetuto, infatti, ci sono diversi TIPI di intelligenza, ciascuno dei quali con la sua specifica dignità ed importanza; e non sono certo tutti "quantificabili" con i test di Q.I.. ;)
Ad esempio:
- sarebbe assurdo sottoporre ad test di Q.I. un compositore musicale (Mozart non lo avrebbe sicuramente superato);
- sarebbe assurdo, però, NON sottoporre ad test di Q.I. il controllore di un sistema d'arma o un pilota d'aereo supersonico (anche se incapace di scrivere una poesia, o di comporre una sinfonia).
Cioè, ritengo "intelligente" non assolutizzare il tutto, in termini di "principio"! ;)
#5203
Ciao Socrate78.
Non so se la "stupidità" sia molto più diffusa di quanto non si pensi; ma, sicuramente, non può essere più diffusa di quanto penso io, che me sento davvero circondato!  :(
Per non dire della "cattiveria", spesso intrinsecamente connessa alla "stupidità", che sta rendendo sempre più attuale la massima che Biante di Priene incise sulla soglia dell'Oracolo di Delfi: "Οἱ πλεῖστοι κακοί"; cioè, che la maggioranza degli uomini è "cattiva"!
                                      ***
Peraltro, anche io non sono minimamente attratto dal gioco del calcio, tanto è vero che sono decenni che non guardo più una partita (anche di nazionale); però io non definerei affatto "stupido" il gioco del "football" in sè, in quanto è uno sport che richiede comunque una notevole intelligenza tattica da parte dei giocatori, e strategica da parte dell'allenatore.
Ciò che invece ritengo davvero STUPIDA, è la "TIFOSERIA"; soprattuto quando diventa CATTIVA, e, a volte, addirittura OMICIDA! >:(
                                      ***
Non ritengo affatto stupido imparare una lingua straniera, anche se "morta"; soprattutto il GRECO e il LATINO, che, come diceva Umberto Eco,  "....aumentano la nostra consapevolezza della lingua".
Soprattutto il primo, poi, aiuta a sviluppare le nostre capacità:
- mnemoniche;
- logiche;
- di ragionamento.
A tal fine, invero, l'aver studiato a suo tempo la "consecutio temporum" latina,  che costituisce il meccanismo per il quale si rispetta la concordanza dei tempi tra proposizioni subordinate e principali, secondo regole di anteriorità, posteriorità e contemporaneità, a mio avviso risulta senz'altro ESSENZIALE per imparare a costruire validi ragionamenti "ipotattici"; se la si è imparata bene, un ragionamento logico scaturisce come se niente fosse, mentre invece non accade così per chi non l'ha mai studiata, traducendo Cicerone. 
Ed anche lo studio di altre lingue può risultare utile, sia per potenziare le capacità mnemoniche, sia per acquisire una maggiore elasticità mentale; questo, in conseguenza della comprensione dei diversi concetti linguistici di altre culture.
                                      ***
Condivido, però, la tua osservazione circa il fatto che l'istituzione scolastica spesso mostra notevoli livelli di stupidità obbligando tutti gli studenti ad apprezzare ogni disciplina prescindendo dalle diversità individuali. ;)
#5204
Ciao Iacopus.
Concordo al 100%: ed infatti, il termine "intelligenza" può assumere significati tanto diversi l'uno dall'altro, da indurre ad usare come primo criterio intelligente quello della "CAUTELA". 
Io stesso, infatti, in un mio precedente intervento, avevo rilevato che l'aggettivo qualificativo "intelligente", può essere applicato tanto alle "piante", quanto alle "bombe"; ma, ovviamente, in senso molto diverso. :D
Tuttavia un "minimo comun denominatore", forse, è rintracciabile -secondo me- nel concetto di "modificabilità operativa in funzione di una specifica finalità precostituita, reagendo in modo adattativo alle variabili ambientali che ostacolano il perseguimento ottimale di tale finalità"; il che, in effetti, vale sia per le "piante" che per le "bombe" (quelle intelligenti).
Sebbene si potrebbe eccepire che, se una bomba fosse davvero "intelligente", si guarderebbe bene dall'esplodere! ;D  ;D  ;D
                                   ***
Però è anche vero, come dici tu, che, se il metro dovesse essere il raggiungimento dello scopo con il massimo di efficacia/efficienza sarebbe difficile ritenere più intelligente Giordano Bruno rispetto a Pablo Escobar; ma tutto dipende dallo scopo che si prefiggeva l'uno e si prefiggeva l'altro.
Ed infatti, mentre non c'è dubbio che Pablo Escobar fosse dotato di una "intelligenza strategica" (e tattica) ben superiore a quella di Giordano Bruno nel procurarsi denaro, non c'è neanche dubbio che Pablo Escobar sarebbe stato del tutto privo dell'"intelligenza speculativa" necessaria per scrivere "De l'infinito, universo e mondi": tutto dipende dall'obiettivo che ciascuno si prefigge, e dell'efficienza ed efficacia con cui è in grado di perseguirlo. ;)
                                   ***
Poi ci sarebbe un discorso a parte per distinguere l'INTELLIGENZA, dalla mera ASTUZIA, che è una cosa alquanto diversa, in quanto in tal caso si ha un uso del raziocinio rivolto, sì, ad uno scopo, ma incapace di guardare al di là di quel singolo scopo (solitamente egoistico); e, cioè, alle conseguenze ulteriori e di più larga scala del proprio comportamento. 
Ad esempio, se un pulman si ferma, e tutti scendono per farlo ripartire a spinta, ma ciascuno si limita a far solo finta di spingere (contando sulla dabbenaggine altrui), quel pulmann non ripartirà mai, e tutti dovranno tornare a casa a piedi. ;D  ;D  ;D
Ogni riferimento al pulmann "Italia" è puramente casuale! ::)
                                   ***
Per concludere, capire come prendere un'arachide in un bicchiere vuoto, senza toccare nè tavolo nè bicchiere, non è normalmente utile nè in natura nè in una società automatizzata; ma in entrambi i casi può essere utile ad affinare il cervello, per altri più utili compiti.
Certi tipi di esercizio mentale, secondo me, dovrebbero essere resi obbligatori nelle scuole primarie! ;)
                                   ***
In ogni caso, anacronistica può essere una "opinione" o una "credenza", ma MAI l'"intelligenza" in sè e per sè; ed invero, non ha importanza la nocciolina (o la "pagnotta") in quanto tale,  ma il ragionamento che si riesce a fare per capire come prenderla.
Però sono perfettamente d'accordo con te, che l'intelligenza dovrebbe essere adattata all'evoluzione tecnologica. ;)
#5205
Ciao Iano. :)
Personalmente, neanche io trovo che giocare a bridge sia il modo più intelligente per impiegare il proprio tempo (almeno per i miei gusti, visto che preferisco gli scacchi); però, indubbiamente, occorre un notevole livello di intelligenza per giocare a bridge.
Questo è INDUBBIO! ;)
                                      ***
Il che mette a fuoco un altro aspetto del problema; e, cioè, che si può anche essere dotati di una intelligenza superiore...ma poi utilizzarla male.
Sebbene, in effetti, può essere molto opinabile quale impiego dell'intelligenza possa essere considerato migliore di un altro. :)
In linea generale, io direi che l'utilizzo dell'intelligenza per "sopravvivere" nel miglior modo possibile, a livello individuale e collettivo, sia quello più IMPORTANTE ed ESSENZIALE; ma, una volta utilizzato il proprio cervello a tale scopo primario, ritengo che ciascuno possa utilizzarlo come meglio crede...magari anche spremendosi le meningi per partecipare a questo FORUM.
Direi che, forse, in questo la mia intelligenza è superiore a quella dello scimpanzè; il quale, dopo averla usata per riempirsi la pancia, la mette da parte ed impiega il tempo restante a spidocchiarsi. ;D
                                      ***
E'indubbiamente vero che un test di intelligenza , più che emulare problemi reali, somiglia più a un "gioco" come quello del bridge; ma è anche vero che, almeno per quanto concerne gli "animali superiori", ed in particolare l'uomo, il "gioco" svolge una funzione individuale e collettiva importantissima.
E' assolutamente FALSO, infatti, che esso non serva a niente; anche se molto dipende dal "tipo" di gioco, e, comunque, dall'evitarne l'abuso!
Ed invero, ormai tutti gli studiosi (in campo, psicologico, medico ecc.) concordano sull'importanza del "gioco" anche negli adulti, come mezzo per migliorare radicalmente:
- la salute fisica;
- la salute mentale;
- l'umore;
- le relazioni interpersonali;
- l'efficienza non ludica (lavorativa ecc).
                                      ***
Quanto all'aspetto "economico", e di come i politici investano, più o meno "intelligentemente" il surplus economico, si tratta di un argomento specifico, che esula alquanto dal tema del TOPIC; allo stesso modo, invero, si potrebbe disquisire sull''aspetto "militare", e di come i generali investano, più o meno "intelligentemente" le forze a loro disposizione per vincere -o perdere- una guerra, ovvero su altre dozzine di aspetti dell'attività umana.
                                      ***
Ad ogni modo, mi sembra molto poco perspicuo rilevare che, "...nei test di intelligenza, a scimmie e corvi vengono suggerite le soluzioni di fondo , mettendo loro a disposizione gli strumenti che servono"; ed infatti, ieri stesso, a cena, io ho sottoposto al test alcuni amici, "mettendo loro a disposizione" gli stessi strumenti a disposizione della scimmia, e, cioè nocciolina e bicchiere...eppure loro hanno faticato non poco (discutendone in gruppo) a trovare la soluzione. :D  :D  :D
Per cui, quanto a "suggerimenti", erano PARI; anzi, i miei amici erano in vantaggio, perchè lo scimpanzè ha trovato -da solo- la soluzione, mentre loro l'hanno trovata discutendone assieme!
E, in effetti, a parte una indubbia elevatissima capacità intellettiva, il vero "asso nella manica" dell'"homo sapiens" è costituito dal LINGUAGGIO; sintattico, e non solo semeiotico
Per cui condivido la tua conclusione: "Il risultato è che ci sorprendiamo della intelligenza "superiore" degli animali , che non è necessariamente tale , ma sicuramente sottostimata per pregiudizio." ;)