Come si sospetta fin dai tempi di Schopenhauer tutta l'episteme, ovvero scienza, si basa su rappresentazioni. Coerenti con la cognitività umana, aggiungono le neuropsicoscienze, e con quella dei loro infinitamente più sensibili arte-fatti di laboratorio, aggiunge Phil; per cui non resta, per chi non ha feticismi assolutistici noumenici, scegliere tra le varie rappresentazioni quelle che si dimostrano più feconde e funzionali (nel contesto dato: e anche qui le metafisiche bramanti l'assoluto zoppicano). La chimica funziona perfettamente nel suo contesto come puoi verificare da tutte le tecnodiavolerie che ti circondano e che usi senza farci sopra tante paturnie metafisiche.

"Le entità non devono essere ridotte fino al punto di inadeguatezza" e "È vano fare con meno ciò che richiede di più. " Una cosa simile applicata al telefil medico.