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Messaggi - Ipazia

#5221
I grandi enigmi, non necessariamente eterni bensì disvelabili, riguardano chi si diletta di scienza.

Lascerei il pongo invece a chi modella umani di creta il quale sa benissimo che il difficile non è la forma, ma la sostanza: l'elan vital. Detto anche prana, passato il Bosforo.
#5222
Per me la questione è molto più semplice da criptocreazionista votata al nichilismo quale mi consideri: La differenza tra il gatto vivo e il gatto morto è la funzione vitale. Mica una nocciolina quantistico-relativistica a base di quark, ma il più grande enigma dell'universo, forse più criptato dello stesso bigbang  8)
#5223
Prendiamone uno appena un po' più complesso: il gatto di Schrödinger - ma vale pure per il gatto di Aumkaara - da vivo é lo stesso che da morto ?
#5224
Attualità / Re:Il valore della libertà
24 Ottobre 2020, 15:08:04 PM
Caro Andrea non é che ad ogni sfornata di pargoli umani si azzera la ruota e si estraggono a sorte i biblici talenti. La società classista si autoriproduce e non é la stessa cosa nascere in una reggia o in una baraccopoli.

Quanto all'illusione della politica che comanda l'economia é una ipocrita utopia illuministico-borghese, partorita da liberali che si facevano servire nei campi, a tavola e a letto da schiavi africani.

La politica comanderà l'economia quando non esisteranno più classi e grandi patrimoni da difendere. Quei patrimoni che fabbricano la politica e la legge a loro immagine e somiglianza.
#5225
Attualità / Re:Il valore della libertà
24 Ottobre 2020, 08:29:21 AM
... Disse il padrone allo schiavo. Magari la società classista (e sessista) fosse solo invenzione di uno sfaccendato ideologo ebreo-tedesco del 19.mo secolo. Purtroppo, chiunque timbra un cartellino, legale o illegale, sa, sulla sua pelle e sulla sua vita, che non è così.
#5226
Citazione di: Aumkaara il 23 Ottobre 2020, 09:20:56 AM
Ipazia: praticamente, da quello che hai appena detto, basterebbe che tu non dividessi più il mondo in sezioni realmente divise, e la penseresti come me in tutto (soprattutto sui vari assoluti, anche se con una sfumatura di fondo ben diversa). 🙃

La verità, che si manifesta attraverso il logos, nol consente.

La verginità unitaria è andata perduta quando la nube originaria dell'universo fatta di particelle subatomiche, quark, ha cominciato ad aggregarsi in corpi atomici distinti, ciascuno con un proprio  differenziato destino. Ci sono voluti miliardi di anni terrestri, perchè uno di questi corpi desse all'universo un barlume di autocoscienza e autoriflessione. E' accaduto qui e non altrove e dell'altrove in cui è accaduto nulla sappiamo.

La differenziazione incombe sovrana e ad essa epistemicamente dobbiamo inchinarci: la stella che ci dà la vita non sa nulla di noi e quando ce la toglierà non sarà per qualche malefica intenzione ma per un "banale" fenomeno astronomico, scritto fin dalla notte dei tempi, col senno di poi, inevitabile come un dio onnipotente, ma, a differenza di quella immaginifica invenzione, del tutto privo di intenzione.

Perchè un corpo avesse intenzione sono stati necessari alcuni passaggi evolutivi, alcuni salti, che hanno sezionato il mondo dividendolo realmente: un quark, atomo, virus non hanno intenzione. Ci vuole un sistema nevoso centrale per rendere possibili atti intenzionali, un logos per renderli comunicabili, condizioni fisico-chimiche particolarissime per renderlo possibile.

A ritroso possiamo rappresentarci l'unità del tutto, l'universo, e studiarne le interazioni e dipendenze che emergono epistemicamente, ma tutto ciò conferma il differenziamento che ha reso possibile al nostro teoretico assoluto, l'universo, di arrivare ad avere/essere autocoscien/za/te attraverso l'unico ente di cui abbiamo conoscenza: noi.

Su questa specificità antropologica si gioca il tutto epistemico dell'universo. Abbiamone cura e meritiamocelo.
#5227
Attualità / Re:Il valore della libertà
24 Ottobre 2020, 00:35:11 AM
Le classi di evolvono e le stratificazioni sociali mutano. La storia, diversamente dalla metafisica, cambia costantemente e i marxisti lo sanno fin dai padri fondatori.
Ció che non muta  é l'antagonismo di classe tra detentori del potere - l'unico che conta da sempre, quello economico (anche gli imperatori romani andavano a sesterzi per compensare i legionari e farsi eleggere) - e dominati.

Oggi il potere economico é finanziario, che come la Moira recide i fili ad ogni fixing e ad ogni responso dei gran sacerdoti del rating.

L'unica classe parassitaria che sopravvive a tutte le vicissitudini storiche é il clero. Ma anche lui brucia incenso al dio capitale di cui é subalterno e mantenuto.
#5228
Attualità / Re:Il valore della libertà
23 Ottobre 2020, 11:15:12 AM
Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2020, 10:49:41 AM
Ma se sono tutti imprenditori individuali, vuol dire che si appropriano del plusvalore generato dal loro lavoro e non c'è più sfruttamento, che c'è di male in questo. Comunque se gli conviene possono anche organizzarsi in maniera socializzata, questo il libero mercato lo permette, è il contrario che non è possibile, cioè in uno stato socialista non si può essere imprenditori individuali.
L'evoluzione capitalistica ha proletarizzato il lavoratore autonomo inserendolo in un meccanismo di produzione ed estorsione del plusvalore su scala sociale globalizzata. Scompare la figura del padrone individuale o aziendale, ma non la sua vorace funzione sociale, all'apice della cui catena alimentare si colloca il capitale finanziario, deus ex machina e signore di tutta l'economia tardo capitalistica.
#5229
Come ci sono forum di cattolici romani, musulmani, apocalittici e integrati, ci sono pure forum di atei. Quelli anglofoni sono fatti molto bene, con vignette efficacissime, che venivano riportati anche dal defunto forum UAAR. Aperto a tutti, come si conviene a chi ha buone ragioni da esibire. Finchè il socialmente non si impose con la forza devastante vaticinata da U.Eco rispetto all'ancora incipiente, ma già fiammeggiante, agorà mediatica.
#5230
Sì, ero io. Il forum è andato chiuso a causa del motivo da te detto. Nessuna rientra in un bar in cui qualche avventore ti sputa addosso e il barista se lo coccola. Salvo cacciarlo quando ormai non entra più nessuno e il bar chiude. Fu lì che maturò in me la categoria antropologica dell'ateoscientismo, postulante un Assoluto meccanicistico abitato da macchine biologiche umane. Non troppo dissimile dalla reductio ad quark con cui polemizzai con te e da quell'altra riduzione all'Assoluto che è il disegno intelligente dei teisti, cui si correla il concetto di religiosità. Il quale concetto, mantenendo l'intenzione semantica, andrebbe meglio declinato come spiritualità. Concetto non ri-legato in libri sacri, preferibilmente unici, ma libero come il primigenio atman, nous, spirito vitale. Con tutta la sua i(n)spirata materialità e trascendentale vocazione.

Qualcosa del tipo dell'Infinito dell'ateo Leopardi, rispondente alle domande residue allorquando tutte le domande rivolte alla scienza abbiano avuto risposta. L.Wittg. lo chiamò: mistico, che si mostra nell'animo umano, ma, come un nuclide troppo carico di energia vitale, tende presto a degradarsi in mito, ipostatizzandosi in mitologie autoconservative, che rimandano al celebre aforisma attribuito al gerarca nazista Goebbels.

Assoluti illusionali buoni per le statistiche, ma non per la verità, seppur limitata allo spirito umano, che chiamiamo episteme, sapere.
.
#5231
L'Io somatico è del tutto evidente al suo portatore quando si guarda allo specchio. Pare funzioni anche con alcuni animali evoluti. La tecnologia ha inoltre moltiplicato i riscontri fenomenologici dell'io somatico. Anche l'apparato sensoriale agevola l'autoidentificazione. Il mio dito a contatto col fuoco mi conferma a velocità luminale che sono io (e non te, o chiunque altro)

L'io psicologico è un tantino più arzigogolato in linea col carattere immaginifico dell'animale sapiens. Ma, salvo dissociazioni psicotiche, psiche e soma finiscono col mettersi d'accordo sull'autodefinizione dell'io, giovandosi pure delle ricerche neuro-psico-scientifiche che non fanno altro che convalidare quello che già si era capito: se io penso/muoio, non sei tu o chiunque altro a pensare/morire.
#5232
Attualità / Re:Il valore della libertà
22 Ottobre 2020, 22:27:41 PM
Citazione di: Andrea Molino il 21 Ottobre 2020, 23:52:34 PM
Visto che qualcuno vorrebbe vedere la "pistola fumante", vorrei sottoporre alla sua attenzione un esplicita dichiarazione d'intenti di quei fantomatici soggetti, la cui esistenza viene spesso paventata e mai dimostrata dai soliti complottisti.

Per tutti i non complottisti di questo forum che vogliono dare uno sguardo al futuro che ci attende, segnalo quest'altro Forum:
Word Economic Forum

A questo indirizzo potete trovare il documento:
Resetting the Future of Work Agenda

Questo documento spiega in modo dettagliato gli obbiettivi de:
Il Grande Reset

Questo sito illustra questa grande opportunità:
"Entrando in una finestra unica di opportunità per dare forma alla ripresa, questa iniziativa offrirà spunti per aiutare a informare tutti coloro che determinano lo stato futuro delle relazioni globali, la direzione delle economie nazionali, le priorità delle società, la natura dei modelli di business e la gestione di un global commons. Attingendo alla visione e alla vasta esperienza dei leader impegnati nelle comunità del Forum, l'iniziativa Great Reset propone una serie di misure per costruire un nuovo contratto sociale che onori la dignità di ogni essere umano."
(Nemmeno il traduttore online è riuscito a tradurre "global commons" :D )

Sono curioso di sentire i vostri commenti!
E prometto che se anche questa fonte di informazioni verrà ignorata come tutte quelle che avevo proposto in primavera, questa sarà il mio ultimo post in questa discussione
;)

Mi pare il solito programma politichese in stile globalista. Un apologo di Menenio Agrippa riveduto secondo la declamata IV rivoluzione industriale e corretto con la retorica pandemica che serve alla grande la teoria iperpopulista del "siamo tutti nella stessa barca".

Il reset è in corso indipendentemente dal covid: Google e Amazon hanno più accessi e elettori consumatori di tutte le camarille politiche liberal-liberiste. Nascono nuove professioni high tech ma tutto l'ambaradan si regge ancora sul low tech della cura alla persona che viaggia ancora a velocità preistoriche: cura di infanti, adulti e anziani, istruzione, servizi alla persona, agricoltura e produzione di cibo e, ciliegina sulla torta, repressione. Tutta roba a prova di rivoluzioni industriali avendole viste tutte passare senza variare di molto, se non per qualche ausilio tecnologico che, in attesa dei robot di IV generazione, è ben lungi da poter scalzare la "risorsa umana". Schiava o libera: questa è l'unica variabile importante, ma non saranno certo i globalisti a cambiare l'attuale stato di fatto della condizione umana. Al massimo inventeranno qualche inedita variante di schiavitù (smart working) per il lavoro necessario non robottizzabile.



#5233
Citazione di: Phil il 21 Ottobre 2020, 23:01:33 PM
@Ipazia

Non dovrebbe stupire la (mia) disparità di "trattamento" fra metafisica e religione (intesa popolarmente, non come teologia) perché la religiosità è un fenomeno di massa, mentre il pensare metafisico, filosoficamente inteso, richiede (come lo studio dei complotti di cui si parla altrove) un minimo di dedizione e accuratezza. La risposta religiosa è preconfezionata quindi pronta all'uso e ben adatta alle masse indaffarate ma non sorde alla richiesta di un senso (semantico o direzionale o "sesto" che sia); la risposta metafisica richiede una fruizione differente.

Non mi pare che Aum intendesse "religiosità" in senso così convenzionale e preconfezionato.

CitazioneSull'illusionalità, con riferimento a quanto dissi tempo fa su vuoto, convenzioni, (s)fondamento zen, funzionalità della scienza, etc. già sai che "sfondi un velo aperto" (ricordi la vignetta vuota, senza albero?), tuttavia dipende comunque a che livello di linguaggio, appunto convenzionale, decidiamo di parlare.

Metafisico ? O meta-fisico se preferisci.

CitazionePer la domanda di senso esistenziale, la risposta «religione» è spesso quella giusta; lo conferma la giuria popolare di alcuni miliardi di persone (circa l'80% della popolazione mondiale pare creda a qualche religione).

Nel forum degli atei da me praticato fino alla sua estinzione c'era, in risposta a tale argomento, un topos ricorrente non proprio raffinatissimo, ma che rendeva bene l'idea. Si tratta anche qui "a che livello di linguaggio, appunto convenzionale, decidiamo di parlare". Io suggerirei a livello epistemico e ontologico visto che parliamo di Assoluto (e assoluti). A riprova di ciò ...

CitazioneSi può certamente non essere concordi (e sai che non sono di nessuna parrocchia), ricordando che la quantità non è la qualità, ma essendo nel campo di valori e credenze (senza entrare nel merito del "senso" in questione), il concordare o meno è una questione molto relativa e personale (non c'è Holzwege storicizzato che possa dimostrare nulla in merito; o meglio, l'unico che potrebbe termina al cimitero e per ora non pare fornirci feedback attendibili).

... osservo come sia fresca fresca la notizia che il capo di una delle religioni più sessuofobiche partorite dall'immaginario umano abbia aperto persino al matrimonio gay, suppongo con benedizione celeste annessa. Sa tanto di Maometto e montagna. Ma se al tempo di Galileo e Giordano Bruno era la CCAR la montagna, oggi deve rassegnarsi a fare la parte di Maometto. Il che consente anche di tenersi quei miliardi di fedeli di una religione sempre più faidatè e frendly, mentre i teologi se la cantano e se la suonano come canne nel deserto.
#5234
Mi stupisce che Phil, così puntiglioso nella richiesta di precisione e focalizzazione semantica, lasci tanto sbrodolante spaziotempo alla religiosità e così poco alla metafisica, che preferisce rinchiudere in un recinto classico per pochi eletti.

Possiamo pure accettare che vi siano analogie tra feticismi religiosi, ideologici, economici e variamente esistenziali; ma perché sussumere il tutto sotto la categoria della religiosità piuttosto che dell'illusionalità sublimante che effettivamente tutti li contiene.

Rimane certo, sul versante più nobile dello spirito umano, la domanda di senso *. Ma se rispondi religiosità, la risposta é sbajata. Mica perché lo afferma Ipazia, ma perché lo dimostrano gli Holzwege di un'esperienza storica plurimillenaria.

Evidentemente anch'io, come Phil, ho le mie idiosincrasie verso certe estensioni semantiche.

* la domanda di senso é domanda archetipica metafisica par excellence, ma la risposta parziale "religiosità" la lascerei ai preti.
.

#5235
Come dicevano i vecchi compagni comunisti: non gettiamo via il bambino con l'acqua sporca. In quel caso il bambino era il socialismo reale e l'acqua sporca le sue malefatte. Nel nostro caso il bambino è l'universale platonico e dell'acqua sporca parliamo dopo.

Il bambino ontologizza. Lo fa fin dai tempi delle caverne per distinguere la mamma dalla capra. Ontologizzare è specifica antropologica irrinunciabile, come afferma il più ispirato degli evangelisti che, fatta la tara dell'acqua sporca, proclama: en archè en o logos. L'acqua sporca non è ontologizzare, ma reificare, ovvero imporre ontologie fantastiche come reali. Finchè ontologizzo la mamma, capra, gatto, clava, non falsifico la realtà ma mi limito a darle un nome. Ed anche su questo il testamento ebraico ha le idee chiare. "Qualcosa" fa le cose e l'uomo dà loro un nome.

Il problema nasce quando a quel Qualcosa, senza averne capacità dimostrativa alcuna, si attribuisce uno status di realtà nota, declinandone genealogie, poteri, intenzioni, costringendo alfine altri umani a sottomettersi a questo parto sonnolento della (s)ragione. Questo per me è la religiosità e me ne sono, insieme a qualche altro miliardo di umani, tirata felicemente fuori.

Platone no. Vi era così immerso da avere inventato l'armamentario strumentale e retorico saccheggiato poi dalle religioni occidentali ancora attive. Ma se lo confrontiamo con la spiritualità e l'intelletto della sua epoca, gli si possono perdonare molte cose che oggi sarebbero imperdonabili e prendere atto al contempo che la sua intuizione degli universali è la prima approfondita elaborazione del modo sintetico in cui opera la razionalità umana, innocentemente al di qua del bene e del male.

L'accortezza d'uso è conservare l'universale nelle condizioni onto-epistemologiche corrette, atte ad evitare che si adulteri in tossico feticcio reificato.