Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Ipazia

#5236
Attualità / Re:Il valore della libertà
20 Ottobre 2020, 12:43:42 PM
L'aspetto più buffo di tutta la situazione, per chi come me se la può vivere senza problematiche serie (figli minori, con verde intorno) e con affinità esistenziali (rifuggo da tempi immemori dagli assembramenti e amo la natura non brutalmente antropizzata) é l'emergere della sostanziale inadeguatezza del potere socioeconomico costituito: medici che non sanno nulla di economia, soggetti economici che non sanno nulla di virologia e politicanti che, non sapendo nulla di nulla, navigano a vista sommersi dai marosi. Insomma una situazione, come la guerra, ideale per faccendieri di ogni risma e soprattutto per i dottori Stranamore che colgono l'occasione propizia, come avverte Andrea Molino, per sperimentare le strategie e retoriche di dominio dei tempi a venire, su un parco buoi ancora fermo alla fede nella vulgata liberal-liberista.
#5237
Citazione di: Aumkaara il 17 Ottobre 2020, 23:09:55 PM
La religione ha postulato un inferno e lo ha anche realizzato. Le società che lo hanno negato e hanno abbracciato scienza e tecnologia pensando che bastassero o che comunque rivelassero l'essenziale, lo hanno realizzato molto meglio. Solo in parte, per ora, per una piccola fetta di mondo (che può appena trovarsi contenta di lavorare quasi solo per acquistare), e quasi totalmente per il resto dei popoli, quelli colonizzati militarmente prima ed economicamente ora.

Homo sapiens è animale assai immaginifico. Di fronte alle difficoltà della sua condizione reale si inventa una dualità tra bene e male, paradiso e inferno, nirvana e samsara. Gli è difficile accettare il mondo così com'è, come appare nella sua assoluta evidenza di vita e morte... Vi è una differenza sostanziale tra gli inferni/paradisi dell'immaginario e della pratica religiosa rispetto alle figure omologhe generate dalla tecnoscienza: l'immaginario che anima la religione, postulando l'assoluto, non ha limiti, ed ogni crimine in nome di Dio, viene legittimato. Cosa che nessun despota o regime dispotico immanente si può concedere: i dittatori passano, inquisitori e tagliagole restano.

CitazioneIo non ho mai iniziato una religione, ma so che ho un aspetto che vede il mondo con la stessa qualità di sensazioni, emozioni e sentimenti che animano i religiosi. E ho visto che tutti quelli che negano tale aspetto lo vivono comunque, scambiandolo per qualcos'altro: non hanno senso le analisi psicologiche su internet,

Spannometria fenomenologica, non degna di chi disdegna le apparenze. Per giunta farlocche come in questo bias.

Citazionema hai insistito abbastanza su di una visione di un mondo in cui sono reali solo le apparenze (?!), per vedere che si può arrivare a credere all'incredibile, quindi a credere ideologicamente. Come con le religioni, ma senza saperlo.

Altro non sequitur. Ciò che appare ha una sua legittima, anche quando è ingannevole, dignità ontologica. Ci voleva una ideologia specifica, appunto religiosa, per trasformare il moto apparente del sole in una guerra di religione. Le ideologie immanenti sono un tantino più razionali anche nella cattiveria.

CitazioneCapirne l'assurdità, anche solo linguistica, capire che una cosa che appare è appunto apparenza di altro, e che se invece è l'unica realtà allora non è un'apparenza, non significa aspettarsi una caramella finale: significa continuare a costruire il mondo, perché è inevitabile, perché, in quanto apparenza, appare necessariamente, per sua natura, ma non per questo è qualcosa di fondamentale. E ciò che non è fondamentale non ha bisogno di grande coraggio. E quindi neanche di grande paura, con tutto quello che consegue l'averla, soprattutto se non si sa di averla, e in ogni caso dovendola costantemente compensare con il coraggio e le ideologie (o con le appropriazioni "infernali" di spazi altrui di cui sopra).

E' vero: non si tratta di coraggio, ma del suo precursore, l'innocenza:

Citazione di: F.Nietzsche - La gaia scienza 1886«Oh questi Greci! Loro sì sapevano vivere; per vivere occorre arrestarsi animosamente alla superficie, all'increspatura, alla pelle, adorare la parvenza, credere a forme, suoni, parole, all'intero Olimpo della parvenza! Questi Greci erano superficiali – per profondità!»

Profondità limpida come una superficie, non mostro abissale che brama le, indubbiamente solide, fondamenta di una prigione. O di una caserma, dove si allevano shahid educati a perinde ac cadaver secondo l'insegnamento del loro primo generale che recitava: "Datemi un bambino nei primi sette anni di vita e io vi mostrerò l'uomo". Da cui hanno tratto insegnamento anche le madrase islamiste, sempre a rimorchio dei primi della classe in fatto di inumanità...postulante l'Assoluto.
#5238
La religione non è solo satanica, ma l'inferno l'ha inventato lei e alcune religioni hanno fatto, e fanno, di tutto per realizzarlo in terra. Nietzsche e Weinberg, ma pure Rushdie hanno detto cose importanti e meritevoli di riflessione su questo argomento.

Non capisco cosa significa "un certo grado di religiosità esiste in tutti" ? Affermazione impegnativa che esige una dimostrazione. Nel mio caso ho chiuso con la religione nella prima adolescenza, trovandola incompatibile non solo con la razionalità, ma pure, visto che ne parli, con una gioiosa sessualità.

Il richiamo alla virilità è una ironica chiamata in causa del coraggio per accettare il fatto che non esiste nessuna cosa in sè, nessuna maya, nessuna quintessenza e nessuna divinità. Esiste solo ciò che appare e su questo bisogna lavorare per renderlo sempre più, come insegnarono gli antichi greci, a misura d'uomo (ma pure di donna e bambino). Ci vuole molto coraggio per costruire sul nulla, inventandosi giorno per giorno, epoca per epoca, i propri fondamenti di valore. Senza Ricettari Unici e caramelle finali.
#5239
Che la religione stessa sia nata per altri fini (potere, affrancamento dal duro lavoro) sono la prima a sostenerlo. Ció non toglie che essa funzioni come valore aggiunto satanico (S.Weinberg) nel processo di civilizzazione e perciò ne vada analizzata rigorosamente la "coerenza logica e filosofica" nell'ethos.

Altrettanto, spostandosi verso la metafisica, va fatto per le numerologie fondative della realtà e per la metafisica dell'apparenza. Assumendosi "virilmente" il rischio di scoprire che di maya esistono solo i veli. Da curare, abbellire e migliorare.
#5240
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
16 Ottobre 2020, 21:31:44 PM
All'epoca di Socrate la mitologia religiosa aveva già inventato gli inferi, l'averno, al cui interno ti spiegava per filo e per segno quello che succedeva. Tutte i sacerdoti di tutte le religioni millantano di sapere cosa ci sarà dopo la morte. Socrate, giustamente, li tratta da millantatori. E in cambio ottenne la cicuta.

Ma con le religioni del Libro Unico sarebbe successo infinitamente di peggio, su grandissima scala, non risparmiando nessuno dalla fede obbligatoria.
#5241
Citazione di: Aumkaara il 16 Ottobre 2020, 00:01:00 AM
Citazione di: Ipazia il 15 Ottobre 2020, 23:08:27 PM
Una filosofia che non tragga il proprio nutrimento dai dati di fatto (ad es: ivg) che valore può avere ?
A non trasformare in dogmi non solo le opinioni, ma neanche i dati elaborati con metodi e tecniche, ad esempio? Per riflettere senza dover per forza contare e misurare? Per agire c'è già altro: appunto la scienza, le emozioni, gli istinti, le necessità fisiche.

Citazione di: Ipazia il 15 Ottobre 2020, 23:08:27 PMCi sono lasciti e lasciti. Alcuni immortali, ma molti più sono Holzwege, sentieri interrotti che hanno smarrito la strada, impiccandosi ad un ramo con su scritto: "ipse dixit"
Lasciamoli stare gli Immortali, non crediamo alle favole, e lasciamo stare i morti, impiccati agli ipse dixit. O magari ai "dati di fatto". Perché invece non riprendiamo, o ricominciamo sistematicamente, stavolta senza deviazioni nel mezzo, una catena logica che possa dimostrare la fondatezza della molteplicità, visto che le dimostrazioni delle percezioni ingannano, e quelle della scienza sono, secondo le basi della scienza stessa, perennemente rivedibili e non definitive?

La molteplicità é autoevidente: . . le emozioni, gli istinti, le necessità fisiche. Cervelli e stomaci distinti che pensano e si cibano distintamente.

Averne di dogmatismo, se fosse sempre dipendente dai dati di fatto ! Ci saremmo risparmiati almeno le guerre di religione !
#5242
@viator dico che la complessità dell'universo antropologico è tale da rendere fragile e meramente descrittiva qualsiasi sintesi assoluta. Il monismo o non dualismo funziona bene in una sola situazione: dentro la psiche di una monade umana. Ne basta un'altra per rovesciare il tavolo metafisico dell'Uno.

Citazione di: Aumkaara il 15 Ottobre 2020, 18:09:04 PM
Io la riprendo volentieri una critica filosofica, se è quel tipo di filosofia che pone domande, come avevamo fatto e poi interrotto, e che possiamo riprendere appena verrà messo in dubbio qualunque dato considerato come fatto, che è ciò che interrompe questo tipo di filosofia.

Anche Socrate, non certo l'ultimo arrivato, filosofeggiava interrogando gli ateniesi nell'agorà sui fatti che li riguardavano, cosa che lo portò a bere cicuta. Una filosofia che non tragga il proprio nutrimento dai dati di fatto (ad es: ivg) che valore può avere ? Che risposte - perchè è questo il suo compito, anche avessimo esaurito (LW  :P ) le risposte della scienza - può dare, che soluzioni o dubbi può prefigurare ? Lode al dubbio, ma alla fine bisogna pur agire (BB) direbbe l'homo faber da te citato come campione di "buona tecnica" esistenziale antropologica.

CitazioneQuelle filosofie che invece vivono dei propri lasciti sono quelle che fanno da supporto ad altre discipline, ad esempio alla scienza, fornendogli quei parametri, non scientifici, da cui parte per le sue continue innovazioni (ottima definizione, molto più appropriata di "scoperte", nel caso della scienza).

Ci sono lasciti e lasciti. Alcuni immortali, ma molti più sono Holzwege, sentieri interrotti che hanno smarrito la strada, impiccandosi ad un ramo con su scritto: "ipse dixit" (non solo altalene offre la foresta filosofica...). Il filosofo muore un po' come il pesce: muto. Ma è una morte reale anche la sua, soffocato dal suo stesso logos divenuto afono e incapace, come il protomedico Filemazio (FG), di decifrare e presagire il mondo (umano) che lo attornia. Al filosofo si chiede anche di essere mago, oltre che forse saggio, dopo che i numi hanno abbandonato la scena. E si torna agli antichi lasciti che hanno ancora il carisma - venerabile - dell'attualità logica, epistemologica e soprattutto etica.
#5243
La scienza é meta-fisica naturale, la metafisica é il tentativo (fallito) di postulare un assoluto a priori che l'antimetafisico FN definì efficacemente: mondo dietro il mondo.

La metafisica vive ancora di rendita sui lasciti meta-fisici di una sapienza (reale) antica, che per la parte gnoseologica naturale ha lasciato, finiti i roghi, l'ontologia al dominio della scienza. Salvo patetici tentativi di riappropriazione con scorciatoie epistemiche variamente retrò condite con patafisiche New Age.

Altro discorso (logos) é sull'ontologico fattuale che risale all'arché dell'universo antropologico, ritrovando a tutt'oggi riscontri etici importanti nella lezione degli antichi maestri occidentali e orientali. Ben venga il Socrate di Platone, ma ancora meglio Eraclito, Democrito ed Epicuro che aprono prospettive diverse all'autoriflessione etologica umana e alla pluralità dialettica delle invenzioni esistenziali, eternamente ritornanti. Le quali, nelle versioni moderne,  non sono  esenti da ingenue e truffaldine fallacie metafisiche anche nel campo secolare, costellato di grossolani vitelli d'oro buoni per culti immanenti da osteria post illuministica, resi ancora più potenti dall'intossicazione mediatica. Laddove l'ultimo uomo incombe greve.
#5244
Ero al corrente delle invenzioni cristiane per liberarsi dai peccati: un dio che offre il figlio in sacrificio e il sacramento della confessione. Ignoravo l'assoluzione per interposta persona, ovvero che i crimini dei comunisti potessero mondare i crimini dei cristiani. Bisogna proprio dire che non solo le vie del Signore, ma pure quelle inventate dalle sue pecorelle per salvarsi l'anima e la faccia, sono infinite.
#5245
Tutto ciò che abbiamo scoperto lo dobbiamo alla scienza, non certo alla metafisica. Per cui rimando la critica "filosofica" al mittente. Compito della filosofia in effetti non è scoprire ma inventare il modo di vivere bene. Mi pare che anche in questo campo arranchi ben più della scienza, vivendo, al contrario di quest'ultima che continuamente si rinnova, dei lasciti di qualche millennio fa.
#5246
Citazione di: Aumkaara il 13 Ottobre 2020, 23:31:57 PM
(... tutta l'esistenza, alta o bassa, interiore o esteriore, condivisibile o privata, è una costruzione, un punto di vista, una conoscenza provvisoria e parziale, di una totalità reale mai percepibile e mai conoscibile, né con la sperimentazione più riproducibile, il dato più preciso o la tecnica più rigorosa, né con la più elevata delle altezze filosofiche, estatiche o metafisiche; non ce n'è bisogno, è quello che già siamo di base).

Perchè ? Sa tanto di noumeno kantiano ovvero di metafisica hard, abituata a mettere il carro davanti ai buoi.

Che l'universo reale sia complesso, e la nostra ignoranza grande, è evidente, ma per la parte concernente i nostri sensi lo percepiamo, e lo rendiamo percepibile pure laddove i nostri sensi non arrivano con qualche arteficio tecnoscientifico. E facendo ciò e ragionandoci sopra (induzione-deduzione) impariamo anche a conoscerlo.

Anche "quello che siamo di base" è alquanto ambiguo e andrebbe più rigorosamente definito perchè di base ho impressione che siamo niente più che delle scimmie parlanti.
#5247
Contrapporre il martire passivo (vittima) al martire attivo (combattente) è mera ideologia. Quando venni cresimata, mi insegnarono che così si diventa soldato di Cristo (soldatessa non usava ancora).

Nelle religioni che ritengono vero mondo il "mondo dietro il mondo", la vita umana vale meno che nulla, è un golgota, un samsara, al quale si rinuncia volentieri se in cambio si ottiene la salvezza eterna. Questa svalutazione della vita reale vale tanto rispetto alla propria che a quella altrui, tanto la altrui del confratello combattente che, a maggior ragione, la vita dell'infedele.

Erano cristiani che sbagliano i crociati, gli inquisitori, i papi ? Anche nella modernità le crociate anticomuniste con dittatori ed eserciti al seguito sono state benedette dalle gerarchie religiose e da parte islamica la jihad è addirittura contenuta nel libro sacro dell'islam. Ridurre tutto ciò a fanatismo individuale è veramente un sonno della ragione.

Il sangue dei martiri (Cristo compreso) finisce sempre col ricadere sulla testa degli infedeli, appena si può. Nella Bibbia l'onestà intellettuale degli ebrei lo dice chiaramente: occhio per occhio,... Recepita in toto dalla sharia islamica. I cristiani, a giudicare dalla loro storia, sono solo più ipocriti, perchè hanno fatto le stesse cose. Anzi ancora di più, anche se islamici e sionisti ultimamente stanno recuperando qualche punto.

Pensierino della sera: With or without religion, good people can behave well and bad people can do evil; but for good people to do evil—that takes religion (Steven Weinberg)

La parabola della mela marcia non regge di fronte alla storia universale.
#5248
Stavolta concordo con Aum e non con Phil. Non vorrei dover iniziare anche una discussione sui postulanti del Relativo. Anche gli universali di Platone Pedante mi sembrano una buona mossa, finchè li teniamo sul piano della logica di cui sono aggregatori che ben si sposano con i dati di fatto più rilevanti e generalizzati: tutti i viventi nascono e muoiono.

Tali universali immanenti sono una buona base per costruire (Bildung) trascendentalità (in senso kantiano ed evolutivo) condivise forti (etica) bypassando le proprie ideologie (immanenti o trascendenti) che restano nella parte non condivisa della propria intimità psichica o spirituale.

Ha ragione il non duale Aum a puntare su questa mediazione che va a nozze con l'assoluto relativo dell'immanentista plurale Ipazia, anche se comprendo non soddisfi i postulantitori dell'Assoluto e del Relativo.
#5249
Citazione di: Socrate78 il 12 Ottobre 2020, 23:06:16 PM
@Ipazia: Prima di parlare di determinati argomenti, leggi bene la Bibbia, poi parla.

@Socrate78

Idem
#5250
Che istinto aggressivo "naturale" c'è nel farsi saltare in aria ?  ???
C'è invece tanta ideologia religiosa nel kamikaze e nello shahid. Come nel crociato medioevale che scannava  infedeli ed eretici al grido di: "Dio lo vuole". Anche il cristianesimo ha i suoi martiri assassini morti nelle guerre per la "vera" fede.