Bè, penso che la soluzione più logica, per evitare che i 3 nani tirino a sorte e noi di lambiccarci troppo il cervello, sia che si proceda in ordine alfabetico (prima Chili, poi Fili e infine Nili) o per anzianità nanesca. O è troppo facile
?

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Mostra messaggi MenuCitazione di: inquieto68 il 14 Aprile 2021, 17:42:22 PMSì, concordo con te, inquieto68, dal popolo non solo cantonate sanguinose, ma anche obiettivi "chiari ed utili". Dire che il popolo (italiano) ha sempre avuto quanto si meritava, è un giudizio a posteriori, inquinato a mio avviso dalla presunzione di non essere al livello del "volgo" e quindi di non essere "volgo". Il popolo sbaglia, come sbagliano i politici, gli scienziati, i medici, direi tutti, ma come quello italiano ha preso la strada sbagliata con Mussolini, poi ha saputo insorgere, per liberarsene. Il concetto che qualsiasi cosa il popolo voglia e faccia per giungere all suo obiettivo sia un errore, le cui conseguenze negative sono il giusto e meritato compenso, è una visione pessimistica e, secondo me, un po' snob. Figlia forse della morale che scaturisce dalla celebre favola di Esopo " Le rane chiedono un re" ( o re Travicello), entrata nel sentire comune come un appello ad accontentarsi, chè dalla padella alla brace è un attimo.
Un mio amico sociologo ripete spesso che "la società non esiste". Sicuramente non esiste (più) nel qui ed ora della nostra civiltà "occidentale". Esistono reti. gruppi, sottoculture, diversificate l'una dall'altra per valori, principi etici, comportamenti, simboli.
Questo quadro rende ancora più impegnativo l'utilizzo del termine "popolo" per indicare, ad esempio, la totalità degli italiani.
Se però usiamo il termine popolo come semplicistico sinonimo di "volgo", confesso di credere ancora, ad esempio, nel principio della sovranità del popolo. Certo, il popolo/volgo non è necessariamente illuminato, informato, consapevole, ma credo abbia almeno la capacità di desiderare e di intuire, pur essendo queste qualità facilmente suggestionabili dalla propaganda (dunque dai poteri). Dunque il popolo/volgo non è infallibile, può compiere scelte sciagurate, ma questo non per un'intrinseca ed inevitabile incapacità.
Situazioni di generalizzata oppressione/malessere, o al contrario di particolare serenità/benessere, possono far nascere sentimenti collettivi molto chiari ed utili all'emancipazione di tutti e di ciascuno.
Citazione di: Jacopus il 13 Aprile 2021, 19:06:12 PMCiao Jacopus, premesso che ci sono attività (palestre e discoteche sono le prime che mi vengono in mente) che, per la loro stessa ragione intrinseca (andare a ballare mascherati e senza assembrarsi è ovviamente impossibile), sono costrette ad aspettare a riaprire, chi stabilisce che è "troppo presto" per riaprire un ristorante che si attiene ai protocolli di prevenzione? I numeri che ci vengono iniettati nel cervello tutti i giorni e nei quali vengono messi in risalto soprattutto i decessi, probabilmente per spingere e convincere più gente possibile a offrire il braccio? Non ci si può infettare in luoghi apparecchiati secondo le norme e i protocolli di prevenzione, più di quanto possa avvenire su un autobus o all'interno di un supermercato, anzi io sono convinto che la probabilità sia molto più bassa nel primo caso. Il problema, a mio avviso, non è che la gente si muova e cerchi di mantenere un livello d'esistenza sociale e personale, quanto gli assembramenti e le ammucchiate. Non si va al ristorante unicamente per diletto, per far baracca e assembramenti rumorosi con gli amici, ci si va anche e soprattutto perchè si è lontani da casa. Io capisco che gli addetti alla ristorazione siano esasperati, sembrano ormai essere diventati un pericolo dal quale occorre tenersi lontani e, se questo non è possibile, da tenere chiusi. Non lo so, sono talmente stanco di queste diatribe, che sono il frutto, per me, di pregiudizi, che faccio fatica a parlarne, anche se poi non ci riesco! Per quanto riguarda le redistribuzioni, io sono anche d'accordo, ma non capisco come si possano coniugare con l'argomento di questa discussione. Al ristorante non vanno solo i ricchi.
In realtà Sapa, il discorso sarebbe più semplice ma più doloroso per certe fasce di popolazione. Ovvero pensare ad una drastica redistribuzione della ricchezza, togliendo a chi ha troppo. Una cosa non troppo semplice da realizzare, ma l'unica sensata. Riaprire troppo presto significherebbe potenzialmente dover richiudere nuovamente. Cov-sars-2 ha avuto il pregio di mostrare come sia manipolatoria e distruttiva l'ideologia dominante del "oggi sono ricco io ma domani lo sarai anche tu". COV-sars-2 ci sta dando una chance per cambiare ma sembra che non siamo in grado di coglierla.
Citazione di: viator il 07 Aprile 2021, 21:24:37 PMCiao viator, sono d'accordo infatti, ma tu m'insegni che è il particolare che fa il tutto. Non si può, a mio avviso, definire "realtà virtuale" la visione da vicino del sopracciglio di un Apostolo dell' Ultima Cena, probabilmente Leonardo non aveva previsto una fruizione da quel punto di vista, ma non era impossibile ottenerla nemmeno ai suoi tempi. Chi avesse voluto andare a curiosare su quel sopracciglio, con appositi strumenti di sopraelevazione, avrebbe potuto farlo.
Salve sapa. Citandoti : "Poter esaminare da vicino un'opera che, per le sue stesse dimensioni, è fatta per una fruizione da lontano, porta l'osservatore proprio nella stessa ottica di Leonardo, quindi dentro alla realissima realtà del creatore."
Ma il messaggio dell'opera quale deve essere ? L'opera deve venir apprezzata nella sua realtà, la quale prevede il suo esame da lontano (visione panoramica o complessiva della scena) e non dal punto di vista forzosamente ravvicinato dell'Autore.....e neppure usando lenti d'ingrandimento o microscopi.
Io sto parlando della realtà dell'Ultima Cena, non della realtà della rappresentazione del sopraccigio di uno degli Apostoli o della trama dell'intonaco. Saluti.
Citazione di: Ipazia il 07 Aprile 2021, 10:03:39 AMCiao Ipazia, concordo su quasi tutto, questa discussione è azzeccatissima, non capisco chi l'ha "bocciata" in un nano-secondo, alla domanda "Metafisica di un virus?". Unico appunto che faccio, sulla palingenesi vaccinale: non credo sia corretto dire che, vaccinandoci, ci trasformeremo in OGM. Piuttosto, sarà come mangiare un peperone geneticamente modificato e quindi, più che trasformare il nostro corpo in OGM, con la vaccinazione diventeremo consumatori di organismi geneticamente modificati. E questo perchè il contenuto di alcuni vaccini è dichiaratamente di provenienza OGM. Dunque, non è in gioco solo la contrapposizione vax/no vax, ma anche quella OGM/no OGM. Dico questo perchè ho notato che questo discorso non viene sollevato da nessuno. E' anche probabile che la paura del virus faccia passare in secondo piano questo aspetto, ma di fatto stiamo per inoculare a una quantità enorme di persone delle sostanze a base di OGM. Sarà stato sicuramente fatto, anche qui, un bel calcolo dei "costi-benefici", come è prassi comune ormai fare, di sicuro è che stavolta gli OGM non sono tutti brutti e cattivi.
Rileggendo i primi post di questa discussione, inclusi i miei, mi accorgo quanto il virus abbia scavato nella metafisica umana modificandone i contenuti e gli orientamenti. Il richiamo all'ordine razionale, che all'inizio, pur da fronti e con prospettive diverse se non avverse, avrebbe risanato il tutto, è oggi meno sicuro, man mano che le soluzioni tecnoscientifiche ed esistenziali rivelano la loro precarietà e incertezza nel presente verso un futuro dagli esiti sempre più imprevedibili, ove la scommessa e l'azzardo si impongono sulla sedazione ideologica ormai esangue. Dal cui naufragio due elementi emergono dai flutti trasportati dalle correnti verso approdi reali e metafisici ancora ignoti.
La palingenesi vaccinale
Un anno fa pareva la soluzione al problema, oggi si scopre che la soluzione non è così trasparente e questo infiamma, come in ogni disputa metafisica, le opposte scolastiche vaccinali e non. Un anno fa ero decisamente dalla parte dell'ortodossia, oggi mi rendo conto che tra i prezzi dell'evoluzione umana su base tecnoscientifica ci sta pure la conversione del corpo umano in OGM, cosa che ha pure i suoi aspetti negativi nella cacogenetica a venire, supportata fin nel presente dalla fisica e metafisica del cadavere umano appeso ad un tubo. Estrema hybris di negazione della morte, come bobmax aveva osservato fin dall'inizio della discussione. Non ho ricette in proposito, ma la consapevolezza dell'intrusione della tecnoscienza, politicamente corretta e orientata, nella nostra vita e nelle profondità del nostro corpo non è una prospettiva rasserenante. Soprattutto se perseguita e garantita da:
La maschera
Ovvero il contrassegno palese della pandemia, per il quale ci vorrebbe il talento teatrale di Pirandello per mostrarne la miserabile nudità. Cara fin da subito alla più mascherata delle attività imprenditoriali: la moda (sotto il vestito, niente). Fatta sua all'istante, con simbologie personalizzate, dalla politica (sotto la maschera, niente). Poi giù giù, nel simbolico della metafisica gregaria, scolasticamente irregimentata nell'ortodossia mascherata. Cui, come da copione, risponde l'eresia nomask, perfettamente simmetrica all'eresia novax. La maschera, sempre più metafisicamente lontana dalla sua fisica del dpi, dispositivo di una tecnoscienza ridotta ad ancella zoppa, ma insopportabilmente petulante, del potere politico. Faticando assai, con le sue sole forze, a persuadere della sua verità.
La metafisica virale corre veloce, più della fisica intrusiva nel corpo essa modifica le coscienze verso approdi sconosciuti sulla cui diaspora quotidiana possiamo solo registrare appunti, impressioni, inerpicati per sentieri spesso interrotti che costringono a tornare sui propri passi per poter riprendere il cammino.
Citazione di: viator il 05 Aprile 2021, 18:18:38 PMSì, viator, è abbastanza chiaro. Così come, leggendoti, mi pare che credere non ti riesce facile, così come il non credere. Atteggiamento che risulta contradditorio dal punto di vista logico e dialogico, ma come giustamente dici ha pienamente senso esistenziale. A presto.Citazione di: sapa il 05 Aprile 2021, 16:40:10 PM
Ciao viator, direi che la tua firma ( o motto) ricada in quel genere di paradossi, ai quali faceva riferimento Socrate 78 nel post sul paradosso di Aristotele. In pratica " Esiste una sola certezza: non esiste alcuna certezza" è una frase priva di senso, logicamente parlando, in quanto il secondo postulato nega il primo dal quale deriva. Perciò, siccome la verità/falsità dei singoli postulati non è, come giustamente dici, dimostrabile, più che un miscredente/credente/biscredente, dovresti appartenere, circa il tema del "credere", alla categoria dei "non sa/non risponde".
Salve sapa: dici bene. In effetti il mio motto rappresenta espressione privo di senso logico o dialogico, ma sono convinto che essa abbia un profondissimo senso esistenziale.
Essendo il "senso" di una cosa semplicemente ciò che contiene il suo scopo (il senso della vita, ad esempio, secondo me consiste nel doversi riprodurre (benchè individualmente facoltativo) e nel dover morire (benchè collettivamente evitabile))...................ecco che il senso del mio motto personale (personale non vuol dire originalmente mio !) consiste nella sana abitudine al dubbio sistematico. Saluti.