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Messaggi - sapa

#526
Tematiche Filosofiche / Il problema dei tre nani
14 Aprile 2021, 20:44:10 PM
Bè, penso che la soluzione più logica, per evitare che i 3 nani tirino a sorte e noi di lambiccarci troppo il cervello, sia che si proceda in ordine alfabetico (prima Chili, poi Fili e infine Nili) o per anzianità nanesca.  O è troppo facile  8) ?
#527
Citazione di: inquieto68 il 14 Aprile 2021, 17:42:22 PM
Un mio amico sociologo ripete spesso che "la società non esiste". Sicuramente non esiste (più) nel qui ed ora della nostra civiltà "occidentale". Esistono reti. gruppi, sottoculture, diversificate l'una dall'altra per valori, principi etici, comportamenti, simboli.
Questo quadro rende ancora più impegnativo l'utilizzo del termine "popolo" per indicare, ad esempio, la totalità degli italiani.


Se però usiamo il termine popolo come semplicistico sinonimo di "volgo", confesso di credere ancora, ad esempio, nel principio della sovranità del popolo. Certo, il popolo/volgo non è necessariamente illuminato, informato, consapevole, ma credo abbia almeno la capacità di desiderare e di intuire, pur essendo queste qualità facilmente suggestionabili dalla propaganda (dunque dai poteri).  Dunque il popolo/volgo non è infallibile, può compiere scelte sciagurate, ma questo non per un'intrinseca ed inevitabile incapacità.
Situazioni di generalizzata oppressione/malessere, o al contrario di particolare serenità/benessere, possono far nascere sentimenti collettivi molto chiari ed utili all'emancipazione di tutti e di ciascuno.
Sì, concordo con te, inquieto68, dal popolo non solo cantonate sanguinose, ma anche obiettivi "chiari ed utili". Dire che il popolo (italiano) ha sempre avuto quanto si meritava, è un giudizio a posteriori, inquinato a mio avviso dalla presunzione di non essere al livello del "volgo" e quindi di non essere "volgo". Il popolo sbaglia, come sbagliano i politici, gli scienziati, i medici, direi tutti, ma  come  quello italiano ha preso la strada sbagliata con Mussolini, poi ha saputo insorgere, per liberarsene. Il concetto che qualsiasi cosa il popolo voglia e faccia per giungere all suo obiettivo sia un errore, le cui conseguenze negative sono il giusto e meritato compenso,  è una visione pessimistica e, secondo me,  un po' snob. Figlia forse della morale che scaturisce dalla celebre favola di Esopo " Le rane chiedono un re" ( o re Travicello), entrata nel sentire comune come un appello ad accontentarsi, chè dalla padella alla brace è un attimo.
#528
Attualità / Covid19: "date date!!!"
14 Aprile 2021, 17:10:13 PM
Citazione di: Jacopus il 13 Aprile 2021, 19:06:12 PM
In realtà Sapa, il discorso sarebbe più semplice ma più doloroso per certe fasce di popolazione. Ovvero pensare ad una drastica redistribuzione della ricchezza, togliendo a chi ha troppo. Una cosa non troppo semplice da realizzare, ma l'unica sensata. Riaprire troppo presto significherebbe potenzialmente dover richiudere nuovamente. Cov-sars-2 ha avuto il pregio di mostrare come sia manipolatoria e distruttiva l'ideologia dominante del "oggi sono ricco io ma domani lo sarai anche tu". COV-sars-2 ci sta dando una chance per cambiare ma sembra che non siamo in grado di coglierla.
Ciao Jacopus, premesso che ci sono attività (palestre e discoteche sono le prime che mi vengono in mente) che, per la loro stessa ragione intrinseca (andare a ballare mascherati e senza assembrarsi è ovviamente impossibile), sono costrette ad aspettare a riaprire, chi stabilisce che è "troppo presto" per riaprire un ristorante che si attiene ai protocolli di prevenzione? I numeri che ci vengono iniettati nel cervello tutti i giorni e nei quali vengono messi in risalto soprattutto i decessi, probabilmente per spingere e convincere più gente possibile a offrire il braccio? Non ci si può infettare in luoghi apparecchiati secondo le norme e i protocolli di prevenzione, più di quanto possa avvenire su un autobus o all'interno di un supermercato, anzi io sono convinto che la probabilità sia molto più bassa nel primo caso. Il problema, a mio avviso, non è che la gente si muova e cerchi di mantenere un livello d'esistenza sociale e personale, quanto gli assembramenti e le ammucchiate. Non si va al ristorante unicamente per diletto, per far baracca e assembramenti rumorosi con gli amici, ci si va anche e soprattutto perchè si è lontani da casa. Io capisco che gli addetti alla ristorazione siano esasperati, sembrano ormai essere diventati un pericolo dal quale occorre tenersi lontani e, se questo non è possibile, da tenere chiusi. Non lo so, sono talmente stanco di queste diatribe, che sono il frutto, per me, di pregiudizi, che faccio fatica a parlarne, anche se poi non ci riesco! Per quanto riguarda le redistribuzioni, io sono anche d'accordo, ma non capisco come si possano coniugare con l'argomento di questa discussione. Al ristorante non vanno solo i ricchi.
#529
Permettimi di contraddirti, Eutidemo, almeno su 2 punti:
- quando dici tenere aperti, invece,  330.000 posti di ristorazione, per il diletto culinario di chi vuole rompere la monotonia del pasto quotidiano (cosa comprensibilissima anche dal sottoscritto), è un "rischio massimo", che "non è affatto necessario correre". tradisci una concezione piuttosto strana dell'attività di ristorazione . Chi va al ristorante per rompere la monotonia del pasto quotidiano è una minoranza abbastanza esigua, in realtà la maggioranza vi si reca  o perche lontana da casa per  lavoro, o per turismo. Le chiusure, quindi, deprimono sia chi per lavorare è costretto a viaggiare, sia tutto il comparto turistico. Parimenti, quando affermi Quanto al fatto che gli autogrill  sono 625 e non 330.000 come i ristoranti/trattorie, mi sembra del tutto assurdo sostenere che questa sia addirittura un'"aggravante"! Ed infatti:- tenere aperti 625 posti di ristorazione per agevolare le lunghe percorrenze degli autotrasportatori che tengono in vita l'"economia generale" del Paese, è un "rischio minimo", che, però, "è necessario correre". non consideri che della consumazione al tavolo dell'autogrill usufruisce una quota minima di camionisti (famosi per conoscere le trattorie migliori, poco al di fuori di molti ingressi/uscite autostradali,  che invece sono chiuse). Le file di camion che si vedono spesso nei parcheggi degli autogrill, in realtà sono ferme per riposo e per consumare propri prodotti da asporto, che hanno acquistato all'autogrill o si sono portati dietro. Non si capisce, poi, perchè un ristorante/trattoria, da quasi 1 anno, deve essere costretto a sopravvivere stentatamente, preparando pasti da asporto, mentre un autogrill può ospitare, al chiuso, i propri clienti. Non sarebbe più razionale che anche quest'ultimo lavorasse con l'asporto? Io o il camionista arriviamo nel piazzale dell'autogrill, scendiamo, acquistiamo un panino o un pasto pronto e ce lo consumiamo in macchina/camion o, se è una bella giornata, all'aperto sul piazzale. Credimi, è veramente assurda questa discriminazione irrazionale, che probabilmente è frutto delle pressioni esercitate da catene di ristorazione molto più forti del povero diavolo che gestisce una trattoria al di fuori della rete autostradale. Almeno, per me.
-
#530
Buongiorno Eutidemo,sai che ti voglio bene, ma ogni tanto mi chiedo se hai una percezione corretta della realtà che ci circonda e se, soprattutto, esci  e trascorri del tempo fuori casa. Dico questo perchè ti sarai accorto anche tu che il traffico cittadino è tornato, non da oggi, ai livelli pre-pandemici, nonostante divieti che nessuno ormai rispetta più e a dispetto delle raccomandazioni a uscire solo per comprovate e impellenti necessità. Riguardo agli autogrill, il fatto che siano 625 e non 330.000 come i ristoranti/trattorie, in realtà è un'aggravante: meno strutture di ristorazione sono aperte, più gente vi si recherà. E poi, non capisco bene perchè se vado in autostrada posso fermarmi a mangiare al tavolo, mentre se devo fare centinaia di chilometri su strade statali o provinciali, devo, come dici tu, portarmi la merenda da casa e fare i miei bisogni nei prati, invece di potermi fermare in quelle provvidenziali trattorie/locande, nelle quali ero solito andare. La realtà è che, a mio avviso, se vengono rispettati i protocolli, ogni locale di ristorazione/accoglienza potrebbe riaprire senza timori, da mesi. Sulla tua chiosa finale, però, mi trovo perfettamente d'accordo: molti ristoranti non riapriranno più, soprattutto nella fascia delle trattorie di passaggio, perchè  ormai decotti. Così come molti parrucchieri/barbieri, del resto, infatti purtroppo il mio non ha rialzato la serranda con il passaggio in zona arancione e mi ha detto che non riaprirà più. Così, oltre al pranzo al sacco e alla pipì contro i paracarri, sono costretto ad aggirarmi, truce e arrabbiato, come uno scapigliato, da far sembrare Beethoven uno skinhead, in attesa di trovare un barbiere "resiliente"....A presto
#531
Attualità / Covid19: "date date!!!"
13 Aprile 2021, 18:06:08 PM
Caro Eutidemo, hai ragione, ma è ora di riaprire almeno quelle attività, la cui chiusura non ha più alcun senso e mi riferisco, almeno ai ristoranti/alberghi. Che avranno, comunque, il loro daffare, in assenza di turismo e con limitazioni assurde, a mio avviso, agli spostamenti. Non è escluso nemmeno che ci si renda conto che riaprire, in assenza di clienti, non è poi tutta sta festa. Però, diciamolo, un orizzonte temporale va dato, chiaramente vincolato alla situazione sanitaria, a questa gente che si rode il fegato da 1 anno senza lavorare. Per discoteche e palestre, però, la vedo più difficile....
#532
Ciao Eutudemo, vedo con piacere che hai risposto alla domanda che ti avevo posto nel post sul cambio del nome del vaccino AZ.  Me lo aspettavo, perchè se ho cominciato a conoscerti in po', sei una persona intellettualmente seria. Vedo che, però, il dubbio sulle modalità d'uso di questo vaccino (che comunque è registrato per l'uso dai 18 anni in su) rimane anche a te e il fatto che si trovi pochissimo materiale documentale, per giustificare l'inversione a U di 180° sull' uso per determinate fasce di età, non aiuta a convincersi che tutto vada bene. Anch'io, come te, spero bene che ci sia un supporto scientifico e che queste decisioni non ricadano nella fattispecie del paradosso di Simpson, però, come anche tu dici, è una speranza e poco se ne sa. Vabè, la speranza è meglio di niente, anche se al riguardo c'è un proverbio piuttosto triviale, che ometto di citare per non disturbare nessuno. Ma al di là dei rischi a vaccinarsi con AZ, che ne pensi del fatto che sul sito del ministero della salute questo vaccino sia accreditato di un'efficacia del 59,5%? Sentivo ieri che ci sarebbe uno studio americano che attesterebbe un grado di efficacia del 71% (contro Pfizer che è dato al 91,3%), che comunque a me sembra basso. Ripeto, vaccinare una percentuale alta di popolazione con un vaccino con quel livello di efficacia è conveniente? Io ne dubito, se quelli sono i numeri. A presto
#533
Tematiche Culturali e Sociali / Realtà virtuale
09 Aprile 2021, 10:42:57 AM
Citazione di: viator il 07 Aprile 2021, 21:24:37 PM
Salve sapa. Citandoti : "Poter esaminare da vicino un'opera che, per le sue stesse dimensioni, è fatta per una fruizione da lontano, porta l'osservatore proprio nella stessa ottica di Leonardo, quindi dentro alla realissima realtà del creatore."

Ma il messaggio dell'opera quale deve essere ? L'opera deve venir apprezzata nella sua realtà, la quale prevede il suo esame da lontano (visione panoramica o complessiva della scena) e non dal punto di vista forzosamente ravvicinato dell'Autore.....e neppure usando lenti d'ingrandimento o microscopi.
Io sto parlando della realtà dell'Ultima Cena, non della realtà della rappresentazione del sopraccigio di uno degli Apostoli o della trama dell'intonaco. Saluti.
Ciao viator, sono d'accordo infatti, ma tu m'insegni che è il particolare che fa il tutto. Non si può, a mio avviso, definire "realtà virtuale" la visione da vicino del sopracciglio di un Apostolo dell' Ultima Cena, probabilmente Leonardo non aveva previsto una fruizione da quel punto di vista, ma non era impossibile ottenerla nemmeno ai suoi tempi. Chi avesse voluto andare a curiosare su quel sopracciglio, con appositi strumenti di sopraelevazione, avrebbe potuto farlo.
#534
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
07 Aprile 2021, 17:55:15 PM
Citazione di: Ipazia il 07 Aprile 2021, 10:03:39 AM
Rileggendo i primi post di questa discussione, inclusi  i miei, mi accorgo quanto il virus abbia scavato nella metafisica umana modificandone i contenuti e gli orientamenti. Il richiamo all'ordine razionale, che all'inizio, pur da fronti e con prospettive diverse se non avverse, avrebbe risanato il tutto, è oggi meno sicuro, man mano che le soluzioni tecnoscientifiche ed esistenziali rivelano la loro precarietà e incertezza nel presente verso un futuro dagli esiti sempre più imprevedibili, ove la scommessa e l'azzardo si impongono sulla sedazione ideologica ormai esangue. Dal cui naufragio due elementi emergono dai flutti trasportati dalle correnti verso approdi reali e metafisici ancora ignoti.

La palingenesi vaccinale

Un anno fa pareva la soluzione al problema, oggi si scopre che la soluzione non è così trasparente e questo infiamma, come in ogni disputa metafisica, le opposte scolastiche vaccinali e non. Un anno fa ero decisamente dalla parte dell'ortodossia, oggi mi rendo conto che tra i prezzi dell'evoluzione umana su base tecnoscientifica ci sta pure la conversione del corpo umano in OGM, cosa che ha pure i suoi aspetti negativi nella cacogenetica a venire, supportata fin nel presente dalla fisica e metafisica del cadavere umano appeso ad un tubo. Estrema hybris di negazione della morte, come bobmax aveva osservato fin dall'inizio della discussione. Non ho ricette in proposito, ma la consapevolezza dell'intrusione della tecnoscienza, politicamente corretta e orientata, nella nostra vita e nelle profondità del nostro corpo non è una prospettiva rasserenante. Soprattutto se perseguita e garantita da:

La maschera

Ovvero il contrassegno palese della pandemia, per il quale ci vorrebbe il talento teatrale di Pirandello per mostrarne la miserabile nudità. Cara fin da subito alla più mascherata delle attività imprenditoriali: la moda (sotto il vestito, niente). Fatta sua all'istante, con simbologie personalizzate, dalla politica (sotto la maschera, niente). Poi giù giù, nel simbolico della metafisica gregaria, scolasticamente irregimentata nell'ortodossia mascherata. Cui, come da copione, risponde l'eresia nomask, perfettamente simmetrica all'eresia novax. La maschera, sempre più metafisicamente lontana dalla sua fisica del dpi, dispositivo di una tecnoscienza ridotta ad ancella zoppa, ma insopportabilmente petulante, del potere politico. Faticando assai, con le sue sole forze, a persuadere della sua verità.

La metafisica virale corre veloce, più della fisica intrusiva nel corpo essa modifica le coscienze verso approdi sconosciuti sulla cui diaspora quotidiana possiamo solo registrare appunti, impressioni, inerpicati per sentieri spesso interrotti che costringono a tornare sui propri passi per poter riprendere il cammino.
Ciao Ipazia, concordo su quasi tutto, questa discussione è azzeccatissima, non capisco chi l'ha "bocciata" in un nano-secondo, alla domanda "Metafisica di un virus?". Unico appunto che faccio, sulla palingenesi vaccinale: non credo sia corretto dire che, vaccinandoci, ci trasformeremo in OGM. Piuttosto, sarà come mangiare un peperone geneticamente modificato e quindi, più che trasformare il nostro corpo in OGM, con la vaccinazione  diventeremo consumatori di organismi geneticamente modificati. E questo perchè il contenuto di alcuni vaccini è dichiaratamente di provenienza OGM. Dunque, non è in gioco solo la contrapposizione vax/no vax, ma anche quella OGM/no OGM. Dico questo perchè ho notato che questo discorso non viene sollevato da nessuno. E' anche probabile che la paura del virus faccia passare in secondo piano questo aspetto, ma di fatto stiamo per inoculare a una quantità enorme di persone delle sostanze a base di OGM. Sarà stato sicuramente fatto, anche qui, un bel calcolo dei "costi-benefici", come è prassi comune ormai fare,  di sicuro è che stavolta  gli OGM non sono tutti brutti e cattivi.
#535
Tematiche Culturali e Sociali / Realtà virtuale
07 Aprile 2021, 10:14:29 AM
Sono pienamente d'accordo che la realtà virtuale, in senso stretto, possa essere messa sullo stesso piano dei "paradisi artificiali" indotti dall'uso di alcune droghe. Contesto, però, che la fruizione telematica dell'affresco leonardiano sia da considerarsi come realtà virtuale. Poter esaminare da vicino un'opera che, per le sue stesse dimensioni, è fatta per una fruizione da lontano, porta l'osservatore proprio nella stessa ottica di Leonardo, quindi dentro alla realissima realtà del creatore. Forse, si può sostenere l' inutilità di questo nuovo modo di fruizione, per un pubblico normale che ne uscirebbe quasi straniato( sarebbe come voler osservare un normale oggetto quotidiano al microscopio), ma non di realtà "inventata". Poter osservare l'Ultima Cena di Leonardo in modo telematico non è più virtuale di un elettrocardiogamma, secondo me.
#536
Alè, adesso si parla di correlazione e ci si avvia a un'altra limitazione d'uso. Sarà cambiato di nuovo il bugiardino? https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/06/astrazeneca-cavaleri-ema-ce-un-nesso-con-le-trombosi-rare-domani-il-nuovo-verdetto-media-in-uk-si-valutano-limiti-per-under-30/6156314/
#537
Tematiche Filosofiche / Miscredenti e biscredenti
06 Aprile 2021, 11:08:45 AM
Citazione di: viator il 05 Aprile 2021, 18:18:38 PM
Citazione di: sapa il 05 Aprile 2021, 16:40:10 PM
Ciao viator, direi che la tua firma ( o motto) ricada in quel genere di paradossi, ai quali faceva riferimento Socrate 78 nel post sul paradosso di Aristotele. In pratica " Esiste una sola certezza: non esiste alcuna certezza" è una frase priva di senso, logicamente parlando, in quanto il secondo postulato nega il primo dal quale deriva. Perciò, siccome la verità/falsità dei singoli postulati non è, come giustamente dici, dimostrabile, più che un miscredente/credente/biscredente, dovresti appartenere, circa il tema del "credere", alla categoria dei "non sa/non risponde".

Salve sapa: dici bene. In effetti il mio motto rappresenta espressione privo di senso logico o dialogico, ma sono convinto che essa abbia un profondissimo senso esistenziale.


Essendo il "senso" di una cosa semplicemente ciò che contiene il suo scopo (il senso della vita, ad esempio, secondo me consiste nel doversi riprodurre (benchè individualmente facoltativo) e nel dover morire (benchè collettivamente evitabile))...................ecco che il senso del mio motto personale (personale non vuol dire originalmente mio !) consiste nella sana abitudine al dubbio sistematico. Saluti.
Sì, viator, è abbastanza chiaro. Così come, leggendoti, mi pare che credere non ti riesce facile, così come il non credere. Atteggiamento che risulta contradditorio dal punto di vista logico e dialogico, ma come giustamente dici ha pienamente senso esistenziale. A presto.
#538
Tematiche Filosofiche / Miscredenti e biscredenti
05 Aprile 2021, 16:40:10 PM
Ciao viator, direi che la tua firma ( o motto) ricada in quel genere di paradossi, ai quali faceva riferimento Socrate 78 nel post sul paradosso di Aristotele. In pratica " Esiste una sola certezza: non esiste alcuna certezza" è una frase priva di senso, logicamente parlando, in quanto il secondo postulato nega il primo dal quale deriva. Perciò, siccome la verità/falsità dei singoli postulati non è, come giustamente dici, dimostrabile, più che un miscredente/credente/biscredente, dovresti appartenere, circa il tema del "credere", alla categoria dei "non sa/non risponde".
#540
Chiedo scusa, ma continuo a pensare che ci sia un errore o nelle premesse, oppure nella formulazione della domanda.La premessa, infatti, è che  i condannati saranno fucilati domani all' alba, ma 1 dei 3 è stato graziato.Se il condannato A chiede al guardiano " ...chi tra B e C sarà fucilato domani all'alba" e il guardiano risponde "B", a casa mia vuol dire che C non sarà giustiziato domani all'alba. Il che significa che o le date delle esecuzioni sono state cambiate, oppure C ha avuto la grazia e ad essere fucilati domani all'alba saranno A e B.
Diversamente, la domanda di A al guardiano sarebbe dovuta essere: "Dimmi se uno tra B e C sarà giustiziato", che però sarebbe una domanda inutile, perchè è chiaro che tra B e C almeno 1 sarà fucilato domani all'alba.Io continuo a pensare che A abbia trovato il modo giusto per far rivelare al guardiano, senza fargli tradire il giuramento, chi è il graziato. E purtroppo, viene a sapere che non sarà lui a scamparla.