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Messaggi - daniele22

#526
Citazione di: iano il 12 Marzo 2024, 16:12:04 PMLa supposta certezza di essere condizionati può non valere come una condizione ?
Che non equivalga ad una condizione sei tu che lo decidi, essendo libero di sceglierlo?

Ciao ... come spesso accade non comprendo ciò che dici. Ammetto che a volte sono duro di comprendonio. Mi accontento del fatto che ci sia anche il detto "testa dura, cuore tenero"

#527
Citazione di: bluemax il 11 Marzo 2024, 20:23:16 PMMi sono soffermato molto a pensare a cosa possa essere la mente dopo aver letto libri buddisti riguardanti essa. La maggior parte delle spiegazioni atte a spiegarne l'essenza ed il funzionamento le accetto senza problemi e le condivido ma una cosa mi manca per chiudere il cerchio. Una cosa che mi tormenta.


Mi manca il comprendere in modo inequivocabile o il piu' logico possibile del fatto che la mente sia senza un inizio e senza una fine. Se non chiudo questo cerchio tutto mi pare molto astratto e mi impedisce di approfondire certe tematiche.


Mi tornano spesso alla mente le parole di un mio amico medico che una volta, in modo scherzoso durante una cena, disse: "Beh... non c'è molta differenza tra noi ed un secchio d'acqua dove sono presenti dei minerali e sostanze chimiche attraverso il quale si fa passare corrente. Nessuno può dire che anche al suo interno non si creino "esperienze" "emozioni" "pensieri" identificati come tali dal secchio stesso. Chi non ci dice che tali "codifiche" non abbiano vita e morte all'interno del secchio stesso ?


Tale frase scherzosa in fondo racchiudeva un terribile dilemma... mai risolto.


Questa frase mi ha sempre fatto molto pensare. Del resto come posso affermare che questa cosa non possa essere vera ? Del resto io ragiono per esclusione. Un oggetto è ROSSO solo perchè per me non è riconosciuto come BLU, VERDE, GIALLO ecc... ecc...


In fondo noi non abbiamo la benchè minima idea di cosa possa esserci al di fuori della nostra scatola cranica. Il tutto è una codifica in scariche elettriche che si ripercuotono all'interno della nostra scatola cranica. Ripeto CODIFICATO.


In fine, non credo che la biologia abbia avuto necessità di un cervello che sia capace di conoscere la VERA realtà la fuori ma di un cervello funzionale a se stesso. Che presti attenzione a cose per lui "importanti" ed altre meno.
(ad esempio piu' attenzione a certi colori invece che ad altri, a certi suoni invece che ad altri ecc... ecc... ).


Quali sono quindi le prove inconfutabili che tali "sensazioni nate e codificate dal cervello stesso" non nascano e muoiano dentro il cervello e quindi non esiste una mente senza inizio e senza fine ma esiste una mente con INIZIO ed una mente con FINE legata alla materia stessa ? Del resto se paragoniamo un qualcosa di immateriale simile alla mente, come puo' essere la musica anch'essa nasce grazie ad uno strumento e muore quando lo strumento cessa di esistere o di suonare.


Mi manca questo passaggio. Come possiamo esser (abbastanza) sicuri, utilizzando la logica o l'inferenza mentale, che questa mente possa esistere oltre la materia del cervello e sue scariche elettriche ? Come possiamo sapere che non siamo un secchio pieno d'acqua con minerali disciolti in esso dove scorrono scariche elettriche ?


Ciao, citandoti:
"Non puo' esistere alcun IO perchè quell' IO è una illusione del proprio cervello (diverso dalla mente di cui è strumento). Quell' IO è talmente fondamentale per il cervello che pur di non "morire" si inventa regni dopo la morte o qualche scappatoia per sfuggire ad essa."
Non mi è del tutto chiara la rinuncia del bodhishattva al nirvana ... ma forse è questo il dilemma che ti affligge. Penso a questo punto di non aver bene inteso cosa sia il "continuum mentale" del bodhisattva.
Io non so cosa tu voglia dire con "mi manca la comprensione del fatto che la mente sia senza un inizio e senza una fine",  ma quando dici che la mente è uno strumento del cervello, si dovrebbe intendere pure che il cervello è una parte di un corpo.¿Non ti è sufficiente questo per sciogliere il dubbio su cosa sia la mente? Un saluto
#528
Citazione di: Gyta il 10 Marzo 2024, 20:10:42 PMCiao.. La prima guerra si fa alle urne,
poi attraverso la disobbedienza,
e potendo, pure negli acquisti..

Le manifestazioni per essere potenti devono condurre alla disobbedienza.. allora qualcosa fanno..
ma la prima lotta prima che qualunque peggio degeneri si fa alle urne,
studiando bene chi abbiamo di fronte.. dove vuole andare e nella peggiore delle ipotesi scegliere perlomeno il meno peggio.. ed allora si continua con le altre vie, dirette al no dove è giusto e ci vuole..
Se la libertà, pur limitata della democrazia, non ce la prendiamo da noi, nei momenti critici nessuno verrà a donarcela.. L'unione fa sempre la forza..

Ma bisogna capire la direzione.. perché i bei discorsi (parziali bei discorsi) li trovi in tutti i colori politici.. e diventa facile l'errore di valutazione..

Io penso che la sintesi citata precedentemente da me dal discorso di Niko sia veramente più che sufficiente per sapersi muovere senza erroneamente appoggiare percorsi che non possono che sfociare nel conflitto (in casa e fuori) e non mi riferisco unicamente alle guerre fatte con armi.

Se si è per una direzione a sostegno di una pari opportunità degli individui allora questa posizione va tenuta centrale come cartina al tornasole a vagliare le scelte più giuste tra quelle che portano altrove.
Non è retorica. Sarà semplicistico.. ma saper discernere un idiota da una persona più saggia non è poi così difficile se la precedenza si dà all'individuo e solo dal valore dell'individuo si rapportano bisogni e interessi collettivi, se per collettivo intendiamo un insieme di individui il cui comune denominatore è il diritto ad una vita degna.

Nella pratica, i primi punti già elencati sopra.
Non sarà in un attimo la trasformazione sociale ma è in ogni attimo che ogni azione individuale genera il sociale.
La prima guerra la si fa alle urne, più che giusto, ma non votando il meno peggio come moltissimi fanno e continuano ad essere inesorabilmente gabbati. Ma per farlo bisognerebbe avere chiara quale sia la politica migliore che ci conduca di fatto a produrre più pace anziché guerra (guerra in tutti i sensi, non solo con le armi come dici tu). Guerra che da sempre di fatto è protagonista della nostra storia, interindividuale e tra popoli. E non vedo nulla nel panorama dei partiti, fuorché buone intenzioni che quasi certamente si scioglierebbero come neve al sole alla prova del fuoco.
Allora, visto che ti appelli alla disobbedienza, cosa che condivido al 99 per cento, ¿pensi che il partito che voteresti preveda nei suoi programmi la disobbedienza? Quindi, ti chiedo ancora: disobbedienza a cosa?
Andiamo pure a votare dico io, portando quindi la nostra disobbedienza già alle urne. Come? Annullando la scheda con uno slogan: "Stop alla mancanza di ignoranza". A me è saltato fuori questo, ma ci si può pensare.  Un saluto
#529
Premetto quanto già dissi, cioè che ad oggi ad essere in crisi è l'attuale sistema (democratico). Con questo non intendo che la democrazia sia da buttare ... anzi, mi sembra l'unico sistema sostenibile, almeno per come la penso io, cioè adatto ai miei scopi ... ben noti e stranoti. Altri possono pensare diversamente. 
Rispondo a tutti, anche a Il Dubbio spero. In particolare a te Pio giacché sei l'unico ad avere fatto esempi concreti come avevo auspicato. Ti dirò tra l'altro che il problema l'ho risolto tra me e me e questa forse sarà la prima volta che posso testare tale soluzione con altri. 
Se io fossi pressoché certo che ogni mia decisione, scelta, fosse condizionata, non potrei fare un bel nulla per cambiare il mondo e me stesso poiché, ogni mia scelta consapevole che si volge al non ancora manifesto (futuro) sarebbe condizionata. Al contrario, se fossi pressoché certo che io abbia effettivamente la capacità e/o possibilità di scegliere in modo autonomo, non condizionato da qualcosa, ti chiedo: visto che sei libero di scegliere, su cosa fondi la tua scelta?
Passando quindi al caso concreto dell'imprenditore che licenzia ti faccio presente, per quel che posso saperne, che negli Usa ti licenziano senza prendersi più di tanto la briga di spiegarti il perché. Sarà per loro semmai una questione di stile. Immagino quindi che tale fatto corrisponda al loro modo di essere, alla loro cultura e tradizione. Pertanto, se sei libero di scegliere immagino sempre che propugnerai la tua scelta fondandoti sulla tradizione, assecondandola o contestandola in parte, anche fino al punto di contestarla in toto, come fa il sottoscritto appunto. Stessa cosa valga per i trattati sulla guerra ... che poi uno li rispetti oppure no, tanto quanto si soluzioni in modo pacifico le guerre, lo vediamo pure oggi (memento sulla premessa).
Vedete ora voi, restando sempre su esempi concreti però, se la faccenda possa esaurirsi nel modo che ho esposto, abbastanza banale, o se faccia sorgere, come spero, altre domande o contestazioni
.
.
Ps: per Phil senza la chiocciola: La realtà è strana. Se ho detto che mi hai fornito "una abile non risposta" non intendevo dire necessariamente che tu me l'abbia fornita con intento malizioso; il diavolo, il matto che non è matto, oppure è matto e fa lo stesso, dice che è proprio per questo che la realtà è ben strana. Se vuoi si può approfondire 
#530
Citazione di: daniele22 il 08 Marzo 2024, 07:55:24 AM
Fosse per me non dico che staremmo ancora sugli alberi, ma quasi. Se sostengo che il libero arbitrio è un falso problema è perché voi vi fissate su delle cose invece che volgere lo sguardo su cosa significhi compiere una scelta. Eppure continuate tutti a girarvi attorno. Allora, tanto per dire, non sarà di sicuro così, ma uno potrebbe anche arrivare fino a sera senza che vi sia stato per lui il bisogno di compiere una scelta. Pertanto, quando si è consapevoli di scegliere sarebbe logico che c'è un motivo per cui si sceglie e quel motivo è quello che ci dà la prova matematica del nostro condizionamento di qualunque natura esso sia. Paradossalmente, si sarebbe liberi quando non si sceglie. Nel momento in cui mi trovassi poi di fronte a uno che mi dice che no, che non è vero e che noi siamo liberi, gli direi che ha senz'altro ragione, ma che questo fatto, purtroppo, nulla cambia nel mio agire e tanto meno nel suo che è convinto di essere libero .... Qualcuno vuol continuare? Prego
.
P.s.: Avviso per quelli che si sperticano a proporre principi etico/morali fondati sulla loro idea più o meno condivisa: prima di giudicare il male che fanno gli altri giudicate come reagite voi quando vi fanno del male e prendetene misura

Qualcuno ha detto che anche solo il dubbio che il libero arbitrio non esista può mettere in crisi il sistema. Io dico che il sistema è già in crisi proprio perché qualcuno è convinto della sua esistenza.
Spiego meglio il senso dell'autocitazione. Volevo arrivarci per via empirica: cioè, nella domanda "qualcuno vuole continuare?" intendevo dire "qualcuno vuole rispondere". Allora se dico che nulla cambia pretendo una risposta che sostenga nel prosieguo del dialogo una ragione opposta alla mia seguendo il modello: "No, non è così come dici perché altrimenti .... etc etc".
#531
Citazione di: Phil il 08 Marzo 2024, 11:01:51 AMEppure nella "non risposta" c'è un indizio fondamentale per averne la giusta chiave di lettura: «non ho compreso esattamente su quale questione mi proponi di rispondere»(autocit.). Una "non risposta" per una "non (compresa) domanda"; mi pare legittimo.
Ma infatti è per questo che ho detto "una abile non risposta". Se ti interessa posso spiegartelo
#532
Debbo dire che a me piace molto scherzare col 🔥fuoco... fin da bambino, tanto che mia madre un po' spaventata un giorno mi prese la mano e me la mise sulla stufa bollente quel tanto che urlai e piansi ... mia sorella le chiese se fosse impazzita, ma non ricordo cosa le abbia risposto mia madre.
Se fossi un consigliere della signora Giorgia, della cui onestà nulla so, ma per come si pone la preferisco senz'altro alla Schlein, le direi che in un forum c'è un certo daniele22 che secondo me ha capito tutto e le proporrei di tradire senza tradire i valori di Dio, Patria e Famiglia rivolgendoli alla democrazia con prospettiva anarchica, quella appunto opposta a Dio, Patria, e Famiglia. 
Questa mossa, se ben infarcita da una buona propaganda, cosa che io di certo non faccio, le permetterebbe di stravincere alle europee spiazzando tutti e, contestualmente le permetterebbe di porsi come guida in Europa gestendo nel modo più conservatore possibile, almeno qui in Italia, la nuova avventura politica
#533
Fosse per me non dico che staremmo ancora sugli alberi, ma quasi. Se sostengo che il libero arbitrio è un falso problema è perché voi vi fissate su delle cose invece che volgere lo sguardo su cosa significhi compiere una scelta. Eppure continuate tutti a girarvi attorno. Allora, tanto per dire, non sarà di sicuro così, ma uno potrebbe anche arrivare fino a sera senza che vi sia stato per lui il bisogno di compiere una scelta. Pertanto, quando si è consapevoli di scegliere sarebbe logico che c'è un motivo per cui si sceglie e quel motivo è quello che ci dà la prova matematica del nostro condizionamento di qualunque natura esso sia. Paradossalmente, si sarebbe liberi quando non si sceglie. Nel momento in cui mi trovassi poi di fronte a uno che mi dice che no, che non è vero e che noi siamo liberi, gli direi che ha senz'altro ragione, ma che questo fatto, purtroppo, nulla cambia nel mio agire e tanto meno nel suo che è convinto di essere libero .... Qualcuno vuol continuare? Prego
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P.s.: Avviso per quelli che si sperticano a proporre principi etico/morali fondati sulla loro idea più o meno condivisa: prima di giudicare il male che fanno gli altri giudicate come reagite voi quando vi fanno del male e prendetene misura
#534
Citazione di: Phil il 07 Marzo 2024, 21:26:40 PMSiamo offtopic quindi rispondo telegraficamente (anche perché non saprei cosa aggiungere a quanto già detto altrove): la percezione stessa è una mediazione non verbale, il sistema nervoso periferico è a suo modo un medium tra il mondo esterno e il cervello.
Credo di aver capito cosa intendi con «filosofia»; non mi resta dunque che tenerne conto, anche se non ho compreso esattamente su quale questione mi proponi di rispondere. Sul libero arbitrio, non ho particolari osservazioni e, come detto, la mia opinione in merito è già altrove (da pagina 2 a pagina 8, circa); se lo intendi come un falso problema, significa che lo hai già decostruito a sufficienza; se ora vuoi ricostruirlo o giocare con chi non lo ha ancora smontato, la (libera?) scelta è tua.

Considero questa risposta come una abile non risposta
#535
Citazione di: Phil il 07 Marzo 2024, 21:26:40 PMSiamo offtopic quindi rispondo telegraficamente (anche perché non saprei cosa aggiungere a quanto già detto altrove): la percezione stessa è una mediazione non verbale, il sistema nervoso periferico è a suo modo un medium tra il mondo esterno e il cervello.
Credo di aver capito cosa intendi con «filosofia»; non mi resta dunque che tenerne conto, anche se non ho compreso esattamente su quale questione mi proponi di rispondere. Sul libero arbitrio, non ho particolari osservazioni e, come detto, la mia opinione in merito è già altrove (da pagina 2 a pagina 8, circa); se lo intendi come un falso problema, significa che lo hai già decostruito a sufficienza; se ora vuoi ricostruirlo o giocare con chi non lo ha ancora smontato, la (libera?) scelta è tua.

Considero questa risposta una abile non risposta
#536
Citazione di: viator il 25 Dicembre 2020, 18:06:57 PMSalve Socrate78. Argomento già trattato qui dentro (ti giuro, le ho contate !) 381 volte..........

Pure se sei sparito dalla circolazione per me resti sempre un punto di riferimento  ... chissà chi tra noi due avrà infine ragione. Ti ricordo infatti la nostra scommessa e sono abbastanza certo che tu speri che abbia ragione io. Un euro e venti, se ben ricordo era la posta in palio. Illustrissimo ... un saluto
#537
Citazione di: Phil il 07 Marzo 2024, 12:26:26 PML'esistenza della differenza fra scienza e filosofia mi pare ben fondata e comunemente accettata, sia fra gli estremisti che fra i moderati di entrambe le discipline. Tracciare l'eventuale linea esatta che separa le due è invece un discorso inevitabilmente aperto e provvisorio, poiché entrambe "si muovono" (o almeno una delle due, il che già basta a rendere il confine instabile). Alla fine il rischio è di impantanarsi nella solita storia delle etichette, che nel caso della filosofia (a mio avviso) sta talvolta degenerando: si discute su cosa sia e cosa "debba fare" la filosofia (e ovviamente ognuno la tira dalla sua parte) e spesso non si fa nulla di filosofico (e non si può nemmeno dire che tale dibattito sia in sé filosofico, se prima non si chiarisce cosa sia la filosofia... che potrebbe essere anche fare i conti con questo tipo di aporia).
Anche solo a livello di teoria, la scienza solitamente ha una cogenza logica e un induttivismo che spesso la distinguono nettamente dalla teoresi filosofica e, soprattutto, dalla poesia; non sempre la filosofia può dire altrettanto e questo stesso dibattito (su cui "ho già dato", molte pagine fa), dimostra una volta di più la differenza fra scienza e filosofia: comunque le si intenda, l'approccio scientifico al libero arbitrio è molto difficile da confondere con quello filosofico.e
Grazie per la chiara risposta. Essendo in netto contrasto con quello che comunemente si intende, dirò appunto che la filosofia sarebbe per me la scienza madre di tutto lo scibile umano. Pertanto, la scienza coincide con la filosofia.¿Cos'è allora la filosofia, dato che sarebbe abbastanza chiaro cosa sarebbe la scienza? La filosofia, la scienza, sarebbe chiaramente il pensiero stesso, che è necessariamente individuale, e solo in successione diviene pubblico, tramite la lingua, in forma di scienza del pensiero (filosofia). Questo paso doble temporale è importante perché può essere ingannevole, tanto che lo usano i toreri e i calciatori per ingannare toro (poveretto) e difensore; e lo fu, secondo il mio pensare, ma sorvolo. Come accade per tutte le scienze anche la scienza del pensiero può essere fallace. Il fallo evidente che io trovo sarebbe dunque fallo solo perché esso può compararsi con un fine, altrimenti che fallo sarebbe? Il fine del pensiero sarebbe dunque quello di essere corretto. La correttezza gli verrebbe data a due livelli: il primo è la sua condivisibilitá e il secondo conferito dalla logica così come può essere applicata agli sviluppi del pensiero condiviso. Tanto per fare un esempio di errore del pensiero nella teoria dell'evoluzione è implicata la nozione di mutazione genetica. Nella mutazione genetica, un tempo si parlava di casualità. Probabilmente la cosa era insostenibile, dato che si era a conoscenza di mutazioni indotte da vari agenti; il concetto migrò quindi ad "errore di copiatura". Ora, non so se nel frattempo si sia evoluta la faccenda, ¿ma cosa autorizzava a parlare prima di caso e poi di errore? Chi ci autorizza a dire che il DNA deve essere copiato pari pari, dato pure che il cosiddetto errore di fatto  mette in mostra tanto le mutazioni favorevoli quanto quelle sfavorevoli? Bisognerebbe quindi correggere tale errore di pensiero. In seno quindi ai criteri che definiscono cosa debba essere scienza, la teoria dell'evoluzione sarebbe sicuramente portatrice di ampie lacune di predittività ... come la scienza filosofica lo sarebbe per gli esseri umani. Forse sarebbe il caso di dire che la scienza dovrebbe essere intesa semmai come una constatazione di cose innanzitutto e quindi considerare riproducibilità e predittività come condizioni che non tutte le scienze consentono più che altro perché la loro predittività sarebbe alquanto limitata e/o poco interessante.
Se poi scendiamo a rimirare la mondanità un altro errore di pensiero ben riscontrabile ovunque è quello di coloro che pensano di sapere il pensiero di un altro. Certo serve per litigare soprattutto ... quale idiozia! E deriva di quest'ultimo ci sarebbe infine quello di parlare del pensiero altrui, intendi quello dei filosofi, senza che questi possano dire la loro sull'interpretazione del loro pensiero ... e qui non può che affiorare il sottocitato pensiero di Kant, giusto per rimarcare il mio percorrere tale brutto vizio:
"L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo."
Alla fine però i nodi vengono al pettine. Spero che tu mi risponda, giusto così che sappia pure io e soprattutto per definire la questione del falso problema del libero arbitrio ... saluti
.
P.s.: Le neuroscienze dovrebbero confermare la teoria filosofica
#538
Citazione di: Phil il 06 Marzo 2024, 10:52:37 AMSe vogliamo davvero rispettare la suddetta differenza fra scienza e filosofia (che non contesto) ...
Va bene fintanto che sia stabilito cos'è scienza. La teoria dell'evoluzione appartiene al regno della scienza? Una teoria che metta in mostra il fondamento del pensiero può appartenere al regno della scienza?
#539
Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMEcco cosa ho scoperto: INIZIALMENTE conoscere la verità non migliora la vita. Anzi, la può anche ....
Ciao. Scusa il mio intervento di ieri, ma se l'ho fatto è perché quando lessi il tuo intervento, incuriosito, andai a rovistare tra i tuoi pensieri. Ho letto il tuo primo nel forum e ho letto il primo in fondo alla prima pagina dei tuoi messaggi. Riporto così il pezzo che mi ha fatto dire "allora siamo in due". Immagino quindi che con la parola "verità" tu intenda la verità della condizione umana. Non sono un buddista, ma ho fatto pure io la stessa scoperta
#540
Citazione di: Jean il 06 Marzo 2024, 20:59:28 PMBuna, @daniele22

... un vento radio-attivo, inerente le telecomunicazioni, non gli isotopi... a proposito, zac! e vai col il 25% in meno di traffico internet... mai dare l'esempio poiché potrebbero emularlo, specie dopo aver visto come gli zac! tolgono i russi dal tubo (due tubi, del gas).


Oh, se un giorno tutto si zittirà o ancor peggio... saranno stati gli zac! ... comunque meglio quelli che questa...


Un milione tra morti, feriti e disabili, a cui vanno sommati quelli di Gaza & Israele... questa immagine è il punto di arrivo per chi pensa di poter risolvere con la forza tali questioni.
Jung riscontrava nei sogni dei suoi pazienti immagini dell'imminente conflitto (seconda guerra mondiale)... abbiamo bisogno dei sogni per capire la realtà? 
Buna @Jean ... non so cosa sia buna, ma va bene così.  Non so nemmeno cosa sia zac! E non so nemmeno se preferirei gli zac o le bombe atomiche ... ahimè, oibò, quante cose che non so. Di certo non abbiamo bisogno dei sogni per sapere cose così ovvie