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Messaggi - paul11

#526
Tematiche Spirituali / Re:Dies Irae
03 Settembre 2019, 00:06:40 AM
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 17:12:02 PM
Citazione di: paul11 il 02 Settembre 2019, 15:54:36 PM
ciao Green,
La battaglia è in atto,fino agli "ultimi giorni".

Allo gnosticismo, una pluralità di studiosi , hanno dato innumerevoli descrizioni e definizioni,
rendendolo invece di più chiaro, ancor più misterico,oscuro.

Sicuramente l'influenza gnostica non solo ha influito sul cristianesimo nei primi secoli, i cosiddetti Vangeli apocrifi, sono quasi tutti influenzati da una certa visione gnostica.  Ma i Mandei e forse prima Nazareni, Giovanni il Battista, Esseni,ecc., mostrano un periodo d idecadenza all'avvento di Gesù, e parecchie "sette".

Se lo gnosticismo ha avuto influenza sul cristianesimo, ne ha avuta meno nell'ebraismo ortodosso......ma il libro "apocrifo" di Enoch, le visioni dei profeti Daniele ed Ezechiele(quando gli ebrei furono deportati dai babilonesi.........)

San Bonaventura è un dottore della chiesa, contemporaneo a San Tommaso d'Aquino.
Penso che tu sappia che fosse un francescano, e vissero la diaspora fra "secolari" e "minori".
Un personaggio ancor più "chiave"fu Gioacchino da Fiore,antecedente di poco a Bonaventura; questo mi interesserebbe se Ratzinger lo ha studiato e cosa ne ha tratto.
Gioacchino credeva nella suddivisone storica definendo il periodo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo(il tempo moderno...) .
Gioacchino a mio parere, ma non solo mio(Voegelin addirittura ne addebita un immanentismo) ha influenze gnostiche

Si, più sono gli analizzanti gnostici meglio è. D'altronde è proprio dalla differenza sempre in atto degli analizzanti che prendono forma i discorsi più interessanti.

Sto leggendo Pereira nella prefazione ai testi alchemici usciti per i tipi della mondadori.

Certamente il discorso cristiano che in verità è gnostico, inizia proprio da gioacchino da fiore, per poi proseguire con bonaventura che sostanzialmente ribalta completamente la visione francescana, in favore di una regola.
mi pare gli studi su questo concordino sia in sede di studi gnostici che teologici cristiani.

La ripresa contemporanea di Ratzinger è molto interessante, a dire di una urgenza di confronto del cristianesimo alternativa a quello con la chiesa nuova di matrice protestante, e sicuramente più intensa rispetto alle derive delle chiese evangeliche pentacostali americane che si basano sempre più a richiami suggestivi irrazionali.

Naturalmente il percorso è lungo, ma vale credo la mia attenzione.

So benissimo che il cristianesimo primitivo è un ribollire di sette, ma anche di pensiero e innovazione.

Non vorrei soffermarmi troppo su quello però. Il discorso generale su quello è assai complesso, inoltre c'è già un forum italiano che lo tratta in maniera mi pareva assai competente.

Penso di tracciare una sorta di sentiero al suo interno.
Ciao Green,
mi soffermerei un attimo sul cristianesimo delle origini, quando erano comunità (ribadisco che ecclesia significa assemblea).E' storicamente il movimento più rivoluzionario che abbia mai conosciuto la storia. Hanno ucciso il teorico,San Paolo, che teneva unite le comunità sparse nel mediterraneo, con tradizioni originarie diverse. Hanno ucciso San Pietro, e senza capi storici hanno vinto tutti i poteri e potenti che li perseguitavano e non erano solo i romani.Li hanno massacrati, martirizzati, sterminati, eppure aumentavano. L'istituzionalizzazione nasce dalla constatazione che era impossibile vincerli. L'Editto di Milano,di Costantino è del 313 d. C., è durato trecentoanni prima di essere riconosciuto.
Non può essere solo un concetto salvifico trascendente a dare forza; l'evento del Cristo e il messaggio hanno internamente una potenza mai vista,c'è qualcosa che guida i passi nell'esistenza individualmente che costruisce comunanza socialmente e qualcosa di inviolabile e invincibile interiormente. Ribadisco: Dio almeno nelle origini cristiane è presenza,non assenza.
#527
Tematiche Filosofiche / Re:Eric Voegelin
02 Settembre 2019, 23:46:21 PM
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 16:53:26 PM
Ma non pensi che confondere lo gnosticismo con una delle sue forme sincretiche contemporanee, ossia deliranti, non costruite sul logos, sia esattamente un cascame del cristianesimo?

L'alchimia che seguo è ovviamente speculativa e non mistica, la trascendenza si costruisce dal basso non dall'alto.

La tavola smeraldina d'altronde mi pare chiara testimonianza di una riflessione sul basso, prima poi di delirare sull'alto.

Ancora non ho capito cosa ti interessi davvero del discorso di Vogelin, che mi pare una sorta di condanna del pensiero gnostico.

L'ordo rerum del cristianesimo è sempre una prova di forza del suo esercito sacerdotale.

Mi pare che invece egli voglia tramutarlo in una specie di scudo contro improbabili nemici.

Solo per dare degli spunti. Ciao
Ciao Green,
il discorso dovrebbe essere un poco più profondo.
Voegelin vede nello gnosticismo, una radice della separazione dello spirito mondano dal religioso.Il ragionamento sta nel fatto che se si crede questo mondo creato da un demiurgo malvagio, in questo mondo bisogna immanentemente agire. Per Voegelin l'essenza dello gnosticismo consiste nell'eliminare il piano trascendente dell'esistenza umana, immanentizzando l'eschaton cristiano, nel sancire la morte di Dio,autodivinizzando l'uomo,fornendo un modello di salvezza simile a quello cristiano,ma opposto poiché mondano.
Forse "calca un po' troppo la mano", ma questa influenza contribuisce a secolarizzare gli istituti ecclesiali.

La trascendenza è nei due sensi come la deduzione e induzione, dal basso in alto e viceversa: c'è un piano trascendente ed un piano dell'esistente. Esistere non significa pensare la vita necessariamente come immanenza opposta alla trascendenza.

Su Ermete Trismagisto,da cui l'ermetismo ,c'è una letteratura di ogni tipo.

Si sta sottolineando anche troppo lo gnosticismo su Voegelin. Ciò che mi interessa di lui sono i dispositivi culturali come in Agamben ad esempio che tu conosci.

C'è una guerra nella modernità fra il Dio è morto, "evviva siamo liberi" e il piano trascendente a cui tende comunque da sempre l'uomo; coinvolge la dimensione politica, esistenziale, storica.
#528
Tematiche Spirituali / Re:Dies Irae
02 Settembre 2019, 15:54:36 PM
ciao Green,
La battaglia è in atto,fino agli "ultimi giorni".

Allo gnosticismo, una pluralità di studiosi , hanno dato innumerevoli descrizioni e definizioni,
rendendolo invece di più chiaro, ancor più misterico,oscuro.

Sicuramente l'influenza gnostica non solo ha influito sul cristianesimo nei primi secoli, i cosiddetti Vangeli apocrifi, sono quasi tutti influenzati da una certa visione gnostica.  Ma i Mandei e forse prima Nazareni, Giovanni il Battista, Esseni,ecc., mostrano un periodo d idecadenza all'avvento di Gesù, e parecchie "sette".

Se lo gnosticismo ha avuto influenza sul cristianesimo, ne ha avuta meno nell'ebraismo ortodosso......ma il libro "apocrifo" di Enoch, le visioni dei profeti Daniele ed Ezechiele(quando gli ebrei furono deportati dai babilonesi.........)

San Bonaventura è un dottore della chiesa, contemporaneo a San Tommaso d'Aquino.
Penso che tu sappia che fosse un francescano, e vissero la diaspora fra "secolari" e "minori".
Un personaggio ancor più "chiave"fu Gioacchino da Fiore,antecedente di poco a Bonaventura; questo mi interesserebbe se Ratzinger lo ha studiato e cosa ne ha tratto.
Gioacchino credeva nella suddivisone storica definendo il periodo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo(il tempo moderno...) .
Gioacchino a mio parere, ma non solo mio(Voegelin addirittura ne addebita un immanentismo) ha influenze gnostiche
#529
Tematiche Filosofiche / Re:Identità
02 Settembre 2019, 12:12:15 PM
ciao Leibnicht1
L'identità logica, rischia di diventare uguaglianza e similitudine, e decade in qualcosa d'altro.

La mereologia della "nave di Teseo"indica che le singole parti che formano la nave, non sono la nave. Se si indica con un termine, la nave, un oggetto della realtà, quel termine agisce su proprietà e caratteristiche che le sono proprie e la identificano separandole da altri termini, cose,con ben altre caratteristiche e proprietà.
Leibniz stesso dichiara: ogni monade è differente dall'altra perché non esistono due esseri che siano completamente identici, per il principio d'identità degli indiscernibili.
L'identità di un particolare individuo è determinato da tutte le proprietà.
#530
Tematiche Filosofiche / Re:Eric Voegelin
02 Settembre 2019, 11:52:26 AM
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 01:52:48 AM
Ciao Paul

ma perchè in filosofia e non i religioni?

comunque!

Sto cominciando a chiarire l'orizzonte di queste grandi tradizioni.

Il paradigma ermeneutico dello gnosticismo secondo Voegelin non mi pare all'altezza, ma nemmeno la critica di Del Noce sembra cogliere veramente il problema politico sotteso proprio a partire dal non riconoscimento di una evidente continuazione dello gnosticismo antico in quello moderno.

Il punto dello gnosticismo è che è un misticismo, nulla ha a che vedere con la filosofia, a meno che non intendiamo l'alchimia come filosofia. Parlare di autori illuministi mi fa solo ridere, in quanto la filosofia alchimista è un tutt'uno con il rinascimento italiano.
Tutt'altro cosa come recentemente ha sottolineato anche Cacciari.
Anzitutto perchè fa una cosa che il cristianesimo evita con orrore, ossia pone subito in atto il problema teologico come problema politico.
Non aspetta come fa il cristianesimo che da  nietzche alla psicanalisi lo si analizzi e se ne scoprano le stesse modalità di utilizzo, ma le rovescia in maniera ipocrita.
E' cosi che nello pseudo discorso cristiano la gnosi diventa un materialismo da evitare, ossia la negazione che essa sia il suo nemico più profondo e radicale.
Perchè dire che Dio è buono è diverso dire che Dio è cattivo.
Sopratutto perchè non è di Dio che la Gnosi parla ma delle sue emanazioni.

Questo solo per togliere qualche sassolino rispetto all'incredibile banalizzazione che mi tocca constatare anche nel panorama interreligioso.
Ciao Green,
perché è un potente dispositivo culturale che dura da millenni, ha formato mentalmente il nostro modo di disporre la visione sul mondo. Tutto in fondo viene dalla storia, infatti Voegelin scrive un testo fondamentale"Ordine e storia",di come l'uomo , studiando le antiche civiltà, muta il sistema di visone del mondo,a volte con novità, a volte mutando, nuovi e vecchi paradigmi.

Sono d'accordo con Del Noce, per quello che a mia volta ho studiato, lo gnosticismo è una dottrina spirituale antichissima, che ad un certo punto della storia diventa sincretismo,nascondendosi nelle pieghe delle dottrine ermetiche ed esoteriche .Quindi dividerei l'antico gnosticismo da quello moderno,si è modificato anch'esso.
L'alchimia fu una forma di conoscenza dal trascendente all'immanente, per il potere che poteva dare. Molte sette moderne, nelle più svariate forme, derivano da questa visione culturale.

Potrei dirti che la filosofia, non può essere nata casualmente in un certo momento e in un certo luogo storico. Ha delle cause , motivi. Le premesse storiche furono proprio le religioni e spiritualità, il passaggio ad esempio dal politeismo al monoteismo, muta i paradigmi. Tanto per fare un esempio , visto che la Grecia antica viene indicata come origine della filosofia, il politeismo, Zeus e gli dei, nulla inficiavano sulle analisi naturaliste e metafisiche :non c'entravano nulla.
Tant'è che le dottrine orfiche, pitagoriche, delle metampsicosi, dicevano ben altro rispetto all'olimpo politeistico. Gli dei erano uno sfondo come il cosmos, non una presenza come sarà nei monoteismi.

Il modo in cui le diverse civiltà costruiscono l'ordine e la storia è in funzione delle loro visioni per le quali si conferisce un significato alle esistenze. L'ordine della storia eccede la concretezza della società e della sua dimensione politica,in quanto rimanda all'ordine stesso dell'essere,che implica sempre una presenza di un "oltre"al quale l'uomo costitutivamente partecipa e che esprime attraverso la rappresentazione simbolica. Per cui la storia non coincide con le idee astratte,piuttosto con le esperienze concrete vissute dall'uomo attraverso il simbolo.

Paragonare ad esempio il pensiero di San Paolo alla Pistis Sophia gnostica,ci porta lontano....
Non sono completamente d'accordo con le analisi di Voegelin, ma mi interessa la sua deduzione come ordine e come storia umana applicata al nostro tempo.
#531
Tematiche Filosofiche / Re:Eric Voegelin
02 Settembre 2019, 11:18:03 AM
Citazione di: acquario69 il 30 Agosto 2019, 08:46:24 AM

Eric Voegelin aveva visto giusto..

lo sintetizza bene quando esorta a guardare il cielo e non solo per terra...poiché tra l'altro non sono entrambi separate...ma il punto e' che il materialismo (lo sguardo fisso a terra) e' talmente avanzato che non se ne ha nemmeno più una vaga idea di cosa sia il "cielo", ritenuto tutt'al più una mera superstizione..
Recentemente in un altro mio post scrivevo "analogamente" sulla causa e gli effetti, dove si cerca di indagare solo su quest'ultimi e proprio perché sarebbe sparita la prima,dall'orizzonte comune.

La materia, e' divisione e molteplicità e nel momento che viene a mancare lo Spirito (il cielo) non può che portare a perenni conflitti, alla schiavitù in tutte le sue forme e in definitiva alla disintegrazione.  
Ciao Acquario,
a mia volta  mi trovo d'accordo con te.
La premessa del materialismo è l'immanentismo. Esaurire la propria esperienza nelle cose, nelle molteplicità, perdendo la conoscenza di ciò che trascende le cose e le esistenze stesse: la regola generale, l'ordine che decide perché le cose siano così e non altro da così
#532
Tematiche Filosofiche / Eric Voegelin
29 Agosto 2019, 23:30:26 PM
Erich Voegelin è un importante personalità del Novecento, di cui, in sintesi, potrebbe così essere descritto il suo pensiero:

[tratto da https://www.cosmopolisonline.it/articolo.php?numero=XI22014&id=17 ]

L'essenza dello gnosticismo consiste nell'eliminare il piano trascendente dell'esistenza umana, nell'immanentizzare l'eschatoncristiano, nel sancire la morte di Dio autodivinizzando l'uomo e, infine, nel fornire un modello di salvezza affine a quello cristiano, ma opposto ad esso, perché mondano. In base a queste coordinate, la comprensione del simbolismo gioachimita si precisa: quattro sono i simboli che Voegelin ricava leggendo Gioacchino sotto la lente dell'escatologia gnostica. Il primo è la concezione della storia come sequenza di età (la terza delle quali raggiungerebbe un completamento finale); il secondo è quello del leader che introduce ogni epoca; il terzo è il profeta ed il quarto è la stessa comunità di perfezione .
Voegelin enuncia poi tre possibili varianti gnostico-ideologiche: se l'accento è posto sulla componente teleologica del pellegrinaggio quale movimento verso un non chiaro futuro di perfezione, ne consegue un'interpretazione progressista come in Diderot e D'Alembert; se l'accento cade sulla componente di perfezione finale ,unmondo di sogni assiologici, senza chiarezza circa i mezzi per raggiungere tale stato, ci troviamo di fronte a risultati utopistici, come quelli di Tommaso Moro o dei più recenti idealismi sociali; qualora il movimento progressivo e l'obiettivo finale siano chiaramente messi in luce e quindi il processo di immanentizzazione si estenda al simbolismo cristiano nel suo complesso, ne risulta il misticismo attivista di uno stato di perfezione, come prefigurato, per esempio, da Marx -


E' bene chiarire che per Voegelin c'è una forte differenza fra cristianesimo e gnosticismo.
Il cristianesimo trascende e Voegelin ne è d'accordo; lo gnosticismo, invece ,credendo che un demiurgo (il male) abbia creato il mondo, l'uomo immanentemente (contrario al trascendente) deve cambiare il corso della storia, ponendosi nella mondanità.

Gioacchino da Fiore è un famoso abate del dodicesimo secolo.
Credeva che la storia umana seguisse il principio trinitario : il tempo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo (che è la modernità). Voegelin ritiene che il simbolismo gioachimita segua il processo gnostico, di immanentizzazione.
D'altra parte ,nella storia del pensiero cristiano apparvero fra gli altri ,ad esempio, anche i millenaristi .

Voegelin fuggì dal nazionalsocialismo tedesco intravvedendone i simbolismi gnostico immanentistici, fin dalla prima ora.
#533
Tematiche Filosofiche / Re:Identità
29 Agosto 2019, 15:11:08 PM
ciao Leibnicht1
Penso di no.
Perchè assiomi e postulati possono definire anche ciò che non esiste nella realtà: un piano, una linea, una retta, un angolo.
Noi applichiamo la geometria alla realtà, ma non viceversa.
Significa che siamo noi che modelliamo la realtà, ma non è detto che sia "vero"; come dimostra il passaggio dalla geometria euclidea a quelle moderne a cavallo del Novecento.
Trovo che la logica invece sia fondante: a=a ; per cui a=-a è contraddittorio.

E' uno dei problemi fondamentali dell'intero pensiero filosofico.
Perchè la realtà fenomenica ci appare come multiformità, in divenire,come mutamento, trasformazione. Come può una cosa(un ente ) essere se stesso e non divenire altro ,quindi rispettare la regola dell'identità senza contraddirsi?

Il discorso è lungo e importante....vediamo se e come prosegue la discussione.
#534
Citazione di: Mariano il 28 Agosto 2019, 16:16:39 PM
La rilettura del poema di Mario de Andrade (https://www.giornalesentire.it/it/mario-de-andrade-poeta-ho-contato-i-miei-anni) mi ha fatto scaturire questo pensiero che desidero esporre:

Molto bello lo sfogo del poeta che esorta a comprendere il senso della vita, ma come si può coniugare quanto  secondo il poeta scaturisce dalla maturità (e che non si può non condividere) e la concretezza della vita che ci impone:
·         - riunioni interminabili che spesso non concludono nulla (ma servono per maturare);
·- interfacciare persone che non crescono e giudichiamo non positive.
La maturità si può raggiungere anche prima della vecchiaia, ma solo la vecchiaia unita ad una situazione di sufficiente benessere ci può permettere di essere praticamente maturi.
ciao Mariano,
Mi ci trovo troppo nello scritto di Mario De Andrade,
E' una constatazione, poi una considerazione e infine una scelta.
Uno dei grandi problemi, forse soprattutto attuali, è l'autenticità.
Il senso di nausea nei riti ipocriti,cresce con l'età, con l'esperienza del vivere. perchè si ripetono, e si ripetono e ancora, ancora.....
E il tempo inesorabile ti rema contro, allora ti rendi conto che devi assaporare ciò che rimane del tempo.
Forse scema la speranza che persone, eventi, luoghi deputati ai riti dell'inautentico smettano.
Ci si raccoglie allora a cercare autenticità nelle persone,come se fosse oro, quasi introvabile.
#535
Mi trovo abbastanza d'accordo con Ipazia e aggiungerei ...
Non credo affatto che i populismi attuali abbiano la forza, struttura organizzativa, finanziamenti, "poteri forti", da poter fare oggi "colpi di mano".

Il fascismo nacque ( e poi il nazismo) da eventi storico socialeconomici e culturali importanti.
1) finita la prima guerra mondiale e la comparsa dell"arditismo"
2) crisi delle sinistre pragmatiche parlamentari
3) la grande crisi economica statunitense(sempre loro)i cui venti arrivarono in Europa.

Il fascismo si divide nettamente in due periodi: movimentismo originario e poi il regime
Il grande errore fu di andare in guerra,con una struttura economica e sociale ,non parliamo poi militare, da terzo mondo, rispetto ai grandi imperialisti colonialisti(i cui disastri li pagheremo da allora fino a ...domani).
Non ultima vi erano anche pensatori fra cui filosofi antipositivisti,che aderirono almeno alla prima ora al fascismo per poi fuggirne (Croce in Italia ed Heidegger nel nazismo in Germania).

Mia madre, non certamente fascista, mi ricordava che però Mussolini fu il primo a dare pensioni e assegni famigliari..........e questo è tutto dire rispetto alle sinistre "assonnate"
#536
Citazione di: anthonyi il 26 Agosto 2019, 07:39:59 AM
Citazione di: paul11 il 26 Agosto 2019, 01:22:57 AM
Ciao Anthonyi
Sei davvero convinto che dalle attuali famiglie italiane escano figli meglio educati?
Quelli dove non c'è mai tempo per parlare ai figli e l'importante che siano promossi scuola, quelli dove la tv con i cartoon fa da baby-sitter, e dove non si capisce più chi è il padre o la madre ,perchè mancano i pantaloni ai maschi e le donne pensano alle carriere?
Quelli che dimenticano l'unico figlio sull'auto,persi nei supermercati o in qualche autogrill sull'autostrada? Quelli di nuove bande straviziate che incendiano il "barbone" che dorme sulle
panchine, perché erano annoiati? Se noi avessimo la libera circolazione di armi avremmo stragi anche da noi .Siamo pieni di "fuori-di testa" e sono soprattutto nei Paesi opulenti.
Una volta si capottava una cinquecento con raffreddamento ad aria con la"doppietta", oggi hanno il BMW di paparino per fare un frontale ubriachi o drogati.

Oggi non è importante il lavoro: e di che si campa? Fin quando la vecchia generazione potrà mantenere la giovane.... Ma finiranno prima o poi i denari.

Ciao paul11, io non ho fatto un confronto storico-culturale, so bene che in Italia, come in altri paesi, siamo di fronte a una certa crisi di valori.
Io analizzo i singoli fattori, e ho detto che la riduzione della natalità non implica avere figli "viziati". Le ricerche psicologiche evidenziano ad esempio che i primi nati sono sempre più stabili e maturi dei figli successivi, e questo è dovuto anche al fatto che hanno potuto contare di una maggiore attenzione da parte dei genitori, attenzione che gli altri figli hanno dovuto dividere con altri fratelli.
Un saluto.
ciao Anthonyi,
Avendo letto il tuo scritto di economia su Academia e tenendo conto di un aspetto fondamentale
nella mentalità postmoderna occidentale: un figlio è un costo economico e di tempo, mutando il paradigma anche solo di qualche generazione fa "proletaria", che più figli portavano denaro e quindi paradossalmente erano un investimento ,farei alcune considerazioni.
E' vero che il rapporto capitale/lavoro non ha più un proporzionalità rispetto a qualche decennio fa.
La politica degli investimenti, quindi di liquidità di capitali era foriera direttamente proporzionale di nuovi posti di lavoro.
Oggi c'è moltissimo capitale, i prime rate sono bassissimi di tasso e i tassi interbancari sono addirittura negativi. Eppure non ci sono investimenti.
Significa che i corollari economici classici e neoclassici non rispondono più alle nuove configurazioni produttive.
La mia ipotesi è che le enormi produttività degli ultimi cinquantanni non sono tornate nel mondo produttivo, alle imprese, sono finite in un nascente, allora, terziario avanzato che di per sé è improduttivo se non è servizi alle imprese e dall'altra ad impinguire le burocrazie statali.

Noi stiamo marciando verso una società senza lavoro, lo dice la tecnologia, l'A.I., perché chi fa impresa oggi terziarizza le funzioni tenendosi il core business.
Keynes diceva che il welfare state, i servizi pubblici, era salario in più.
Oggi siamo quindi in configurazioni diverse strutturalmente rispetto ai fattori economici, compreso il ruolo dello stato in termini economici e sociali.
C'è un capitale fisso, in patrimoni privati e investimenti nelle imprese, nettamente superiore al capitale circolante in termini di merci, beni. lavoro(lo metterei circolante, in quanto è una variabile)

in questo scenario, sbrigativamente descritto, con la mentalità occidentale orientata al futuro,
mettere al mondo figli diventa una scommessa.
#537
Ciao Jacopus,
non ricordo con precisione, quando in me è prevalso il pessimismo della ragione sulla speranza dei sentimenti. Ma so che purtroppo dopo il pessimismo è stato confortato dalla storia nostra e da come "gira il mondo".Ci sono state una serie di concause. Una è stata la constatazione che non è vero che più scuola= meglio persone formate. Un'altra è stata la fine più che di ideologie direi di programmi sociali, di visioni a lungo periodo e la comparsa del "personaggio" politico, ma non solo in Italia.
Un'altra ancora l'incancrenimento dei mali italiani, sia nella popolazione, sia nella classe dirigente.

Insomma, c'è troppo da fare, è praticamente impossibile riformare l'Italia.andrebbe prima "spianata" e poi riseminare sperando in semi "buoni".
Perchè è impraticabile che le mille chiesuole di privilegi, del "mi manda Picone", dove ogni albo professionale si è costruito patteggiando dei "favori", dove l'imprenditore ricatta lo stato dicendogli, dammi denaro o metto sulla strada migliaia di lavoratori, smettano di lamentarsi.
Oggi chiedono favori  i ricchi, non i poveri.
Non c'è mai stata l'Italia, come nazione, tanto meno come patria, forse solo nel calcio della nazionale a certi risultati. Qualcosa a cui si "tiene"i emotivamente e non una mucca dalle mille mammelle dove ognuno si attacca per prenderne il più possibile, fregandosene degli "altri".
Noi siamo un popolo dalle mille italiette ,vale a dire nessuna Italia che abbia costituito un'unità nazionale del "bene comune".E' quindi impossibile riformare senza andare a toccare privilegi.
La dimostrazione è che nessuno vuole la tassa "patrimoniale".
E' impossibile in breve tempo fare riforme dello stato, della giustizia, della stessa burocrazia. E quando hanno "toccato" la scuola, la sanità, hanno creato disastri per mantenere gli equilibri fra primari, medici, infermieri, sindacati.E quando si cerca di accontentare tutti si fanno cose inutili se non disastri. Come funziona oggi il Parlamento è impossibile avere governi stabili
che abbiano appunto il tempo per costruire riforme.

Oggi molti partiti vogliono andare alle elezioni, con quale programma?
Tutti son capaci a dire più lavoro, più investimenti e meno tasse:questo non è riformare e l'Europa da "fuori" invece ci chiede proprio riforme , perché sa che i muri portanti su cui si costruiscono gli stati devono tenere in piedi anche gli assetti economici e sociali, il funzionamento sociale quotidiano, la vivibilità dentro un sistema.
Non vedo questa possibilità.
#538
Ciao Anthonyi
Sei davvero convinto che dalle attuali famiglie italiane escano figli meglio educati?
Quelli dove non c'è mai tempo per parlare ai figli e l'importante che siano promossi scuola, quelli dove la tv con i cartoon fa da baby-sitter, e dove non si capisce più chi è il padre o la madre ,perchè mancano i pantaloni ai maschi e le donne pensano alle carriere?
Quelli che dimenticano l'unico figlio sull'auto,persi nei supermercati o in qualche autogrill sull'autostrada? Quelli di nuove bande straviziate che incendiano il "barbone" che dorme sulle
panchine, perché erano annoiati? Se noi avessimo la libera circolazione di armi avremmo stragi anche da noi .Siamo pieni di "fuori-di testa" e sono soprattutto nei Paesi opulenti.
Una volta si capottava una cinquecento con raffreddamento ad aria con la"doppietta", oggi hanno il BMW di paparino per fare un frontale ubriachi o drogati.

Oggi non è importante il lavoro: e di che si campa? Fin quando la vecchia generazione potrà mantenere la giovane.... Ma finiranno prima o poi i denari.
#539
Attualità / Re:Tutto scorre
25 Agosto 2019, 14:14:31 PM
Caro  Jean,
Tutto scorre.... Leggevo l'inizio della "Metafisica" di Aristotele,quando elenca il pensiero dei presocratici e poi Socrate e Platone.
Platone era amico e seguace di Cratilo (fra l'altro è uno dei protagonisti di un dialogo socratico negli scritti di Platone sull'etimo dei nomi, quindi del linguaggio).Cratilo a sua volta era seguace di
Eraclito ,passato alal storia come il filosofo del divenire, del "tutto scorre".
Se Eraclito diceva che non si può bagnarsi due volte nelle stesse acque, perché anche l'acqua scorre, Cratilo ancor di più sosteneva che non è possibile nemmeno bagnarsi.
Il mondo sensibile e molteplice, muta così velocemente,e che neppure i nomi "fermano" il mutamento, per cui Cratilo ,di cui storicamente si sa poco, riteneva che bisognasse solo indicare con il dito le cose, neppure più nominarle, perché i nomi si illudono di fermare le cose, ma le cose scorrono appunto velocemente......

A quante crisi politiche abbiamo assistito? Nemmeno nomi ed eventi mi ricordo più, e fra dieci anni chi si ricorderà più di questi nomi di protagonisti.
Platone quando seguì Socrate che a sua volta abbandonò di scrutare e indagare "sulla natura", ma si rivolse all'etica per trovarvi i principi universali, arrivò a pensare la suddivisione in "idee", ma che stavano in dominio diverso dal sensibile, dalla molteplicità della natura, proprio perché rimase sempre influenzato dal pensiero di Cratilo ed Eraclito.

Lo scorrere, questa idea di tempo e di movimento si accompagna al mondo delle idee di come noi interpretiamo lo stesso scorrere e fuggevole dominio .
L'idea di politica, di governo, di democrazia rimane più stabile in noi rispetto allo scorrere di fuggevole di volti, di nomi, di persone, tanto che tutto ciò che ci gira attorno ,che ci da il mondo, noi lo riconduciamo alle nostre idee di mondo e cerchiamo il senso di queste narrazioni, che si da a sua volta come un film, come fotografie destinate ad ingiallire e scomparire nel tempo.

p.s il nostro forumista Eutidemo ,prende il nome da un sofista erista(che significa battagliero)
#540
..mi permetto sulla demografia di dare una sentenza provocatoria: "L'europa morira":fine di una civiltà che ha fatto la storia dopo  le civiltà antiche e dopo il Sacro Romano Impero. Sono i tedeschi, gli svedesi, non solo gli italiani e se non sbaglio pure i giapponesi, per andare fuori dall'Europa ad avere differenzali negativi nel rapporto nascite/morte.
Perchè è una civiltà "stracca", stanca. L'Occidente per come lo abbiamo conosciuto è al tramonto.Noi europei abbiamo conosciuto la rivoluzione prima culturale e poi industriale, tecnologica e della tecnica, ma nulla come pensiero sta scaturendo e chi vive negli agi e opulenze finisce come  "Minima moralia"di Adorno..Poco adattativi vogliamo uomini forti al potere ,ma che non ci governino dai nostri vizi e stravizi , intanto i "forestieri"i che vengono dalla "fame" e la fame fa furbi, adattativi, più competittivi perchè hanno poco o nulla da perdere, sono più svegli, più pronti. sono più risoluti nel lungo termine a soppianatarci Noi siamo come alla corte di Versailles di re Luigi , siamo in attesa....del tramonto. Altri o per rinsaguimenti da  "forestieri" potrebbero farla sopravvivere, noi siamo popoli da valzer, tamurriate.Altri battono il tamburo e il tempo è dalla loro parte.
Noi abbiamo desertificato  nel tempo del cemento e dell'acciaio, la natura, cultura, popoli fino a conformarci illudendoci di un progresso  in continua ascesa, di terreni, industire, culture infinite e di infinite risorse.I nostri cuori e ragioni ci stanno dicendo "basta!" e l'abitudine ad aspettare ad attendere il domani che è uguale all'oggi sta soppiantando la speranza.
Il nuovo dettame della sostenibilità è arrivato troppo tardi e nessuno in fondo ci crede e vuole applicarlo, perchè non è dentro il sistema culturale occidentale che sfrutta(che è diverso da far fruttare), che deve essere efficace, efficiente, ottimizzatore e questo crea ansie, disagi, difficoltà; oggi o sei dentro l'apparato o sei fuori ed essere fuori signifca essere soli.Ed essere fuori dalla comunità, da questi dettami socio culturali, signifca morire per perdità di identità sociale ("mi sento di peso", "mi sento inutile").Se altri figliano ogni volta che copulano, noi ci portiamo i fardelli della responsabilità, perchè anche i figli da noi non sono più natura, ma dentro la nostra cultura del "mantenere" e dei "costi" famigliari e sociali. Così i giovani arrivano ad età prive di senso per una civiltà a non lavorare e farsi coccolare in famiglia, se riescono a mantenersi, e si abituano all'ozio, allo smatphone, ai "rimbambimenti", perchè in questa società bisogna essere alcolizzati, drogati,  o "storditi", o con schizofrenie autoguidate sapientemente, per non finire nella follia