Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Socrate78

#526
Perché per voi l'etica dev'essere modificabile? Secondo me c'è bisogno di principi forti, assoluti appunto, che non sono negoziabili a prescindere. Allora se l'etica è modificabile anche il precetto "non uccidere" lo diventa, ed allora chiunque potrebbe dire che secondo lui uccidere è giusto se gli è utile, perché non dovrebbe farlo? Volendo mettere in discussione tutto, si finisce per sgretolare le stesse basi su cui la società, qualsiasi società si fonda, anche la più primitiva e libera.
#527
La logicità della preposizione "Il sole sorgerà ancora" deriva dal fatto che non esistono fattori che facciano pensare il contrario e anche dal fatto che tale evento si è sinora sempre verificato. Analizzando bene, la logicità nasce da questo tipo di ragionamento: "Siccome nulla, allo stato attuale, impedisce che si verifichi l'evento X, allora esso accadrà visto che si è sempre verificato......". Ma qualora dovesse (Dio non voglia....) subentrare un fattore che potrebbe impedirlo, ad esempio l'avvicinarsi di un asteroide alla Terra che potrebbe nell'impatto oscurare il sole, ecco che la certezza inizierebbe a vacillare. E' corretta la mia analisi di tale credenza?
#528
Tematiche Filosofiche / Re:Il fine giustifica i mezzi?
03 Febbraio 2019, 14:13:19 PM
La percezione della distinzione dagli altri però deriva proprio dallo sviluppo mentale che produce autocoscienza del proprio Sé: quindi il "diavolo" sarebbe di conseguenza proprio la nostra autocoscienza derivante dall'evoluzione mentale? Io non credo che sia così, infatti ritengo che l'Io individuale sia davvero qualcosa di unico e di distinto rispetto a quello degli altri, pur essendo fatto di un'unica sostanza di fondo.
#529
Tematiche Filosofiche / Re:Il fine giustifica i mezzi?
02 Febbraio 2019, 19:00:24 PM
Il mezzo di quella madre malata di cancro è cattivo (non curarsi per salvare la figlia....), ma sarebbe stato indubbiamente peggio se anteponeva egoisticamente la sua vita a quella della figlia di per sé indifesa e debole, che non poteva ovviamente scegliere se venire al mondo o meno. Mi sembra quindi oltremodo difficile sostenere che la scelta migliore sarebbe stata quella di curarsi sacrificando la figlia. Non solo, essendo io credente (a differenza di molti qui dentro...) credo che alla fine la morte fisica sia un passaggio verso un'altra vita che può essere migliore o peggiore in rapporto alle azioni messe in atto qui ed ora, quindi ritengo che Dio abbia apprezzato il sacrificio estremo di quella madre e l'abbia ricompensata nell'al di là. La morte fisica non è a mio avviso il peggiore dei mali essendo un passaggio verso un'altra dimensione, il peggiore dei mali è la morte spirituale, l'incapacità di rispettare il prossimo e di amare,  la cattiveria e la conseguente solitudine esistenziale che ne consegue.
#530
Tematiche Filosofiche / Re:Il fine giustifica i mezzi?
01 Febbraio 2019, 20:14:13 PM
Io vi confesso che se anche inventassero le pillole sintetiche non rinuncerei mai al gusto di molte pietanze, soprattutto di quelle a base di carne. Sono quindi cattivo e crudele secondo voi?
#531
Tematiche Filosofiche / Il fine giustifica i mezzi?
31 Gennaio 2019, 20:30:12 PM
Il fine secondo voi giustifica i mezzi? E' lecito compiere azioni considerate malvage per ottenere un bene ultimo? Contrariamente a quanto spesso si pensa, la risposta che io do a questo quesito è un NO secco. Ritengo sia giusto affermare che "di fini buoni e di mezzi cattivi sia lastricata la via che porta all'inferno (nel senso ampio di male, di caos)". Sono tantissime infatti le azioni malvage che si potrebbero mettere in atto se si adottasse l'idea del fine che giustifica i mezzi: ciò renderebbe lecita ad esempio la tortura per ottenere la confessione dei criminali (mezzo pessimo per fine obiettivamente positivo), renderebbe lecita la guerra tra le nazioni per motivi ideologici e anche religiosi per affermare un ideale e una fede che poi magari non tutti condividono. Anche se poi non si ottiene il bene importante che si desidera, continuo a non ritenere contemplabile moralmente l'ipotesi di ottenerlo con il male, nonostante magari in questo modo ciò che si vuole si ottiene in maniera più efficace. La questione è poi complicata dal fatto che ciò che è positivo per una persona può non esserlo per un'altra, e quindi verrebbe fuori che si compirebbe azioni obiettivamente pessime per ideali e valori discutibili. Voi come vedete questa questione? Siete anche voi contrari alla filosofia machiavellica del fine che giustifica i mezzi o invece ritenete che abbia una sua validità?
#532
Io ti dico che anche se mi dicessero domani mattina che non ci sono più leggi e regole non farei del male ad alcuno, nemmeno a chi mi ha fatto del male in precedenza. Semplicemente mi chiuderei a chiave in casa perché non mi fiderei ad uscire, questo sì, ma non approfitterei dello stato di anarchia per vendicarmi di torti, per rubare, per saccheggiare, per dare sfogo a violenza e crudeltà, ecc. E poi, perché tutto il bene sarebbe per forza ipocrita? Il bene è ipocrita quando lo si fa per interesse o per ottenere la reputazione degli altri,  esiste un ottimo detto che recita: " Se Fai del bene scordatene, se fai del male pensaci". Si può far del bene, anche se è raro (lo ammetto) per puro amore del bene, perché ci dispiace se il male si realizza ed allora cerchiamo di evitarlo, io se faccio un'azione buona cerco di farla in modo disinteressato, non in previsione di un vantaggio futuro o per sentirmi bravo, semplicemente perché in quel momento desidero il bene di quella persona.
#533
Lasciare il mondo così com'è è giusto per quei popoli? Malissimo, è sbagliato obiettivamente, significa nei fatti accettare la natura umana con la sua crudeltà senza cercare di cambiarla, accettare quindi la guerra, la corruzione, le diverse forme di sopraffazione e schiavitù, non lavorare affinché il sottosviluppo sia debellato,  non impegnarsi affinché malattie gravissime abbiano una possibile cura, quei popoli che ragionano così sono per me molto più barbari e sottosviluppati moralmente degli altri, non hanno la spinta a cambiare le cose in meglio, quindi sono reazionari e rozzi.
#534
@Viator: Credi però che, a parte la differenza anatomica delle razze, sussistano seri motivi per affermare anche la superiorità (relativa o assoluta) intellettuale o morale di un gruppo razziale sugli altri?
#535
La frase di Jacques Lacan "Se Dio esiste allora più niente è permesso...." significa sostanzialmente che se non viene postulato un fondamento assoluto (Dio) per distinguere ciò che è bene da ciò che è male, allora in teoria anche l'azione apparentemente più innocente potrebbe essere o rivelarsi anche un male ( non subito, ma a lungo termine), quindi a rigore nulla dovrebbe essere veramente permesso! La frase di Dostojeski è quindi capovolta da Lucan con un'altra frase speculare, ma che evidenzia lo stesso problema di fondo: l'inesistenza di Dio rende impotente la ragione nello stabilire in maniera certa e chiara che cosa permettere e che cosa invece vietare.
#536
Un quesito più importante è semmai un altro: come mai non si concede a chi è "razzista" ( significa per me sostenitore della superiorità morale o intellettiva di un gruppo etnico) la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero? Chi dice di esserlo o lo fa capire in maniera evidente è spesso accusato di barbarie, vede il suo pensiero censurato, viene sanzionato dai dirigenti scolastici o dai rettori se è un insegnante, bannato dai forum di discussione. In una reale democrazia tutte le tesi meritano di essere argomentate e discusse, anche l'ipotesi razzista non dovrebbe essere oggetto secondo me di una censura a priori. In realtà non esiste nessuna dimostrazione logica che la tesi razzista sia FALSA, nessuno ha mai dimostrato che in realtà non esista realmente una superiorità intellettiva o anche morale tra i diversi gruppi etnici. Anzi, potrebbero forse persino esserci indizi del contrario, infatti a me sinceramente non risulta che un africano (dell'Africa nera) abbia mai conseguito un Nobel per meriti scientifici, il continente nero non mi sembra abbia prodotto molte menti geniali. Estendendo il discorso all'aspetto morale, io ritengo che non si possa dire, allo stato attuale almeno, che tutte le civiltà siano allo stesso livello etico: una tribù islamica ad esempio che ammette e anzi considera l'infibulazione cosa buona e giusta, assieme ai matrimoni imposti, all'emarginazione della donna, secondo me è molto indietro moralmente da un popolo che condanna tali pratiche, ora non è detto che quella tribù non si sviluppi eticamente, ma dire che è allo stesso livello di chi condanna tali cose è semplicemente falso.
#537
Il bene fatto con le opere, non me ne vogliate,  secondo me non dimostra NULLA! Questa è la mia posizione, e lo sarà sempre. Il male può essere dimostrato, il bene NO. Qualsiasi azione, anche quella apparentemente migliore, può essere fatta per narcisismo, per sentirsi importanti e buoni in vista dell'approvazione sociale, per nutrire l'ego, e quindi in realtà la vera motivazione non è il puro bene dell'altro, ma la gratificazione dell'ego, e il prossimo è solo un mezzo per gratificare se stessi, per uscire da una situazione esistenziale di vuoto, di non-senso, ed allora lo si fa per se stessi e basta. Il confine tra il volere veramente il bene e ricercare la propria autostima è molto sottile. Quanto agli atei che hanno condotto vite irreprensibili, è possibile che lo abbiano fatto solo per sentirsi migliori, più bravi e saggi degli altri, persino per dimostrare che anche senza la religione si può operare il bene, quindi la loro apparente virtù potrebbe nascondere una superbia molto forte. Si può persino ingannare se stessi e credere di essere migliori di quello che si è, il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa. E io sinceramente credo che, seppure esista un Dio, Egli non mi giudicherà per le mie opere, anzi, mi accetterà per come sono anche se in vita sono stato pessimo per gli standard umani!
#538
Questo governo è l'unico, sinora, che sta almeno provando a fare qualcosa a favore degli italiani e delle fasce sociali più deboli, tutti gli altri precedenti si sono solo riempiti la bocca di ottime parole e il portafoglio di bel denaro! Questo è quello che io constato.
#539
Sì, ma il fatto che i credenti nel corso della storia si siano comportati malissimo e in modo intollerante non rende necessariamente più vera l'ipotesi dell'ateismo........ Io posso trascorrere la vita dubitando di tutto senza mai raggiungere a nessuna certezza, non solo religiosa ma nemmeno morale, vivere dubitando di ciò che è giusto e di ciò che non lo è, di ogni cosa anche la più ovvia, ma se non giungo a nessuna certezza tutto questo dubitare non contribuisce forse ad inaridire la vita e la mia "anima"?
#540
Non esiste nessun criterio obiettivo per dire che il senso comune etico sia giusto davvero. Il fatto che un'azione sia sentita anche da tutti gli uomini come giusta non dà nessuna garanzia che essa lo sia davvero, almeno a mio parere non garantisce niente, potrebbe essere un senso comune falso, non vero, allo stesso modo come se tutti gli uomini credessero che la Terra fosse piatta ciò non significa che sia vero, infatti non lo è. L'imperativo categorico di Kant, seppure esistesse, non garantisce nulla. Facciamo un esempio lampante per capire quella che è la drammaticità della morale (perché in fondo di drammaticità si tratta....): un uomo sta annegando e mi implora aiuto, cerco di salvarlo ma ci rimetto la vita e l'uomo muore comunque, ho agito bene o male? Avrei agito bene solo verso l'altro (che nemmeno si è salvato....), ma verso di me ho agito male perché ho causato la mia morte, il massimo male quindi! Tantissime volte si fa bene agli altri ma si fa male a se stessi, bene e male sono confusi al massimo grado. Tutti gli eroi sono stati buoni verso gli altri, ma cattivi verso se stessi, perché sono andati incontro a morte, malattie, invalidità per il loro eroismo, quindi dal mio punto di vista non possono essere considerati buoni in senso assoluto.