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Messaggi - Jean

#526
Citazione di: Carlo Pierini il 13 Dicembre 2018, 13:41:57 PM
Citazione di: Jean il 11 Dicembre 2018, 21:01:27 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 11 Dicembre 2018, 20:11:22 PM
Citazione di: Jean il 11 Dicembre 2018, 19:58:41 PM
Cit. Jean (al di là dell'aldilà) - ... non avete mai provato la sensazione che vi sia qualcosa nascosta da qualche parte?

                 Dopo qualche ora....

Cit. Carlo Pierini (questa discussione) - ... prendere la decisione di togliere loro la scintilla divina di cui tanto hanno abusato e nasconderla dove non l'avrebbero mai trovata...

... sono solo *canzonette, caro Carlo...
  (*coincidenze)



CARLO
Jung non è un cantautore, ma un ricercatore che elabora le sue tesi sull'osservazione dei fatti e sulle esperienze. ...Esperienze come le mie, per esempio:

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/un'altra-'visione'-archetipica/

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/gli-archetipi-esistono-io-li-ho-'visti'!/

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/un-sogno-archetipico/

Ops... forse non hai colto l'humor (anche quello, forse, troppo nascosto... avrei dovuto mettere un'emoticon...).

In altri contesti ho rimarcato la mia (grande) stima per Jung e molti altri seri ricercatori.

Se ho parafrasato coincidenze (sincronicità, per Jung) con canzonette l'ho fatto in tuo onore, considerato i molti link musicali che inserisci a piè pagina nei tuoi post, per esempio questo:

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/jung-la-pazzia-e-la-musica/msg14451/#msg14451

... cosa che faccio anch'io di tanto in tanto (forse son stato il primo...).

Ho gran rispetto per le esperienze di tutti e per ogni ricercatore che si dedichi all'osservazione di quelle e dei fatti (come quelli – di valor o meno dipende dal fruitore – che propongo nella mia discussione).

Mai mi sognerei di sminuir neppur la più piccola... se poi tutto finisce/proviene nel/dal calderone dell'inconscio... potrebbe ri-emergere in un (mio) sogno.

Talvolta occorre rischiare, poiché chi evita l'errore elude la vita...


Trés cordialement
Jean

CARLO
Ops... sono così abituato a risposte scettico-derisorie, che ho interpretato anche la tua come una di quelle. Conosci Jung?

Ciao Carlo,

non sono uno studioso qual sei dell'opera di Jung del quale come già detto ho grande stima, così conosco quel poco che il mio interesse non-lineare mi porta ad approfondire.

Penso ci siano tanti modi di "conoscere", ad esempio, riguardo Jung, ho passato ben più tempo a ri-vedere i video disponibili su youtube perché ne ricavavo l'impressione di qualcosa che aleggiava attorno alla sua figura... piuttosto che addentrarmi nella lettura della sua imponente opera come hai fatto tu (ti ringrazio per le citazioni/estratti che risparmiano ai superficiali qual sono la fatica della ricerca...).

La vita è breve, ad ognuno le sue peculiarità e prerogative che indirizzano su una strada piuttosto che un'altra... invecchiando m'accorgo d'aver sempre più rispetto per tutte, ognuna frammento dello specchio dello verità caduto (volontariamente?) dalle mani di Dio...  
 
Dell'opera di Jung da un po' di tempo mi interessa la sua visione/interpretazione della sincronicità (a cui, nel mio piccolo, preferisco il termine "coincidenze"), argomento che ho posto tra i temi guida della mia discussione "Al di là dell'aldilà", nella quale sarei onorato d'ospitare una tua considerazione in merito.

Mi sono infatti rivolto a te in occasione della coincidenza racchiusa nella parola "nascosta-nascondere" che entrambi, in differenti contesti abbiamo usato-richiamato.
 

E, se ti può interessare, questo mio post:

https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/primo-ricordo/msg27393/#msg27393

è strettamente collegato a quanto riporta Jung qui:

https://youtu.be/sIAMFwebm7E?t=119

e mi interesserebbe molto conoscere come sia avvenuto per te... di emergere dalla nebbia...
 

Cordialement
Jean
#527
Citazione di: InVerno il 08 Dicembre 2018, 12:32:49 PM
Citazione di: Jean il 05 Dicembre 2018, 19:21:31 PMIl monolito di Hammurabi (in diorite nera, pietra che per la sua durezza veniva usata per lavorare il granito... e per lavorare quella..?) dici che contiene il mondo dei significati e penso tu ti riferisca al codice stesso, il corpus legale, una delle prime raccolte di leggi. Codici legali e codici informatici... istruzioni o linee di programma/algoritmi che dovrebbero regolare società ed individui.
(La diorite veniva presumibilmente levigata con acqua e sabbia per abrasione)

Prima del codice, immagina la pietra cavata lavorata a liscio, l'idea di incidervi sopra è un idea che ha a che fare con il concetto di profondità. Il segno inaugura la profondità del tempo, è un solco su una superfice piatta, come piatta era la coscienza prima che arrivasse il segno. E' universale (anche se può essere ligneo) il segno è sviluppato come un incisione su ciò che altrimento è liscio, cioè non profondo, bidimensionale, un tempo dove si può solo scorrere e mai scalfire. Le scimmie di Kubrik prendono in mano l'osso, cioè l'incisore, davanti a quella superficia liscia e cominciano a lasciare il segno di una nuova coscienza.

Ciao InVerno,

"l'incisore" è una bella immagine... che riporta alla creazione di Adamo (Michelangelo, Cappella Sistina).

WP - Adamo, la cui figura venne studiata con cura, venne invece riportato sull'intonaco con la sola incisione diretta.

... che a sua volta si ricollega alle ultime scene del film, nelle quali Bowman morente protende il dito verso il monolite (voluta da Kubrick, qualcuno dubita?)

Riguardo le analogie tra il nimbo Angelico e l'utero materno e/o il cervello:

WP - Il gruppo divino è inserito in un grande manto rossastro, gonfio di vento, che abbraccia l'Eterno e gli angeli con una curva dinamica, che per alcuni studiosi ricorda la forma di un cervello umano, che sottolineerebbe il concetto di "idea" divina, per altri una conchiglia. Un gruppo di ricercatori italiani, in un lavoro recentemente pubblicato sulla rivista Mayo Clinic Proceedings, ha accostato la sagoma del "mantello" raffigurato nell'affresco con una sezione anatomica di utero post-partum, ottenendo una suggestiva sovrapposizione. La corrispondenza dei dettagli anatomici, sorprendente per l'esattezza, non può essere ritenuta casuale, ma si spiegherebbe solo in virtù della profonda conoscenza anatomica che Michelangelo aveva acquisito attraverso una consolidata esperienza di dissezioni su cadavere praticate durante il periodo trascorso presso la Basilica di Santo Spirito a Firenze.. Già Adrian Stokes nel 1955 aveva parlato di "uterine mantle" e il Professor Andrea Tranquilli aveva intuito che il mantello fosse la rappresentazione di un organo cavo di colore rosso deputato alla "creazione".

Le ritengo valide entrambe, come ritengo plausibile la doppia funzione di "cervello" e "utero" del monolite, mentre per Ipazia quest'ultimo rappresenta

.... quello strumento di progresso e dannazione che è la tecnica. Il passaggio di testimone "tecnologico" tra l'osso-clava e le astronavi è trasparente. 

Vero è che la "tecnica" svolge il ruolo centrale nel film... come lo sta sempre più svolgendo nell'odierna società.

Così che "l'incisione" ha smesso d'aver necessità d'un "incisore" fisico (ricordate i dischi in vinile?), per aversi un "segno che agisce" basta uno spunto (e domani un pensiero...) su una pagina internet... e miliardi di dollari (o euro) passano di mano...

Quindi, seguendo il pensiero di InVerno, questa nuova coscienza ha ormai alle spalle l'aggancio tridimensionale ed opera in una virtualità (per quanto sinora sostenuta da componenti fisiche) il cui prossimo confine – da raggiungere e forse da superare – è quello temporale.

Il senza-tempo (per altri versi l'eterno ritorno), il non-luogo dove la tecnica perderà la sua ragion d'essere e l'uomo conseguirà la liberazione dalla tirannia del tempo (il braccio armato del destino, come l'avevo definito).
(sempreché non vada tutto a catafascio...).
 

Cordialement
Jean
#528
Varie / Re:Varie
16 Dicembre 2018, 15:47:16 PM
Citazione di: Phil il 12 Dicembre 2018, 22:55:20 PM
Sulla pagina e la carta da gioco: intendo che inserite nel mazzo o nel libro, scompaiono dalla vista, al punto che se sparissero davvero, nessuno se ne accorgerebbe (per questo dobbiamo contare le carte e numerare le pagine :) ).

Ciao Phil,  :)

nell'ipotetica lista - secondo un mio (discutibilissimo) parere - delle migliori risposte, nessuna di quelle che hai avanzato son state escluse. 
Le due scarse non son poi distanti da quelle che stanno avanti, il tutto regolato da linguaggi, semantica ed interpretazioni, come premesso.

Ma nello specifico, le condizioni necessarie allo "scomparire" della carta da gioco restringono la possibilità del "divenire spontaneo" di tale evento (lo scomparire).
Per la carta da gioco la conditio è che vi sia rimescolamento - non basterebbe "appoggiar" la carta sopra un mazzo - e che quando nuovamente smazzato le carte vengano servite coperte... ma anche se "coperta" la carta rimarrebbe "in gioco" (questo), solo mostrando altre "proprietà" (che non son state escluse a priori), nel caso il dorso...

Per la pagina si potrebbero sviluppar analoghi ragionamenti, tuttavia, il "divenire spontaneo" in questo caso sembrerebbe più efficace che nel caso della carta, perché è prassi che una "collezione di pagine" qual un libro o una rivista venga sfogliata... ma vi son libri che non verranno neppur venduti né tantomeno sfogliati... così che la conditio dovrebbe escluderli (dal gioco)... e quaderni, block notes vergini con pagine bianche non numerate... per i quali dovrebbe esser definita con precisione l'individuazione della pagina "prima" dello scomparire... va beh, forse questioni di lana caprina che però, in un "gioco linguistico" sono discriminanti.

Vi son molte altre risposte più o meno deboli, per esempio una foglia... che d'autunno cade e  venendo ricoperta da altre scompare (... poi del tutto, degradandosi) ma anche per questa occorre restringere l'evento a una condizione climatica particolare, presupponendo l'assenza di vento e... animali grufolatori ecc.  ;D

Ti ringrazio della partecipazione (grazie anche a Sgiombo) al gioco che speravo potesse interessare gli abituali utenti (la consueta rosa dei venti...) e stimolarne almeno qualcuno della maggioranza silenziosa... se non altro per l'impegno nel racchiuderlo in una "vignetta umoristica"...

Beh, "l'ambito ordinario" grazie a voi è riuscito... e per il "metafisico"...? Nessuno che si cimenti?  ::)
 
Cordialement
Jean
#529
Varie / Cos'è che...
12 Dicembre 2018, 20:30:26 PM
C'è da qualche parte...


... il Re LoSaNemo che dimostrò di comprender così bene le cose del mondo che niuno riuscì giammai a metterlo in difficoltà, avendo egli la pronta soluzione d'ogni problema...

... orbene il suo mondo non è (ed al contempo si può dir sia...) propriamente il nostro, è un H-mondo (Hawking-world) in un universo parallelo, ma non troppo parallelo, quasi convergente e giusto fuori porta, da poterci far una gita... evento che accadde l'8 Dicembre 2018 alle 22:11:14.

Quella sera infatti il Re LoSaNemo pigiò sul TeLeRecomando... una sequenza di caratteri speciali (Oxd... ecc.) che sintonizzarono l' RR (Regale Ricevitore) guarda caso con l'universo dirimpettaio (Poincaré permettendo...) dove poté leggere l'ardita questione, (questa, of course...) e valutare le 2^nevorrestidepiù/tedeviaccontentà... risposte... e, naturalmente, emettere l'RV (Regale Verdetto).

Ma prima d'addentrarci nel merito dobbiamo spendere due parole sul mitico Re... che deve il suo nome alla sua abilità... beh, un po' come se il barista si chiamasse "Espresso", il verduraio  "Minestrone" ecc., infatti nel suo H-mondo appena uno s'azzarda a chieder "chi lo sa?"... ecco comparir il Re a dar la sua RS (Regale Soluzione).

Ahinoi, il Re ha udito qualcuno chieder anche qui... e mi ha incaricato (ambasciator non porta penna) di convertire (digitandole) le sue parole nei nostri peculiari segni...

Adunque...

Pria di tutto abbiate a comprendere che d'ogni questione molteplici son le interpretazioni e seppur la semantica che le regola appaia perfetta, a guisa di ciò non s'avranno che soluzioni probabilistiche (come insegna la cosmologia quantistica).

Per la qual cosa, delle cinque pregevoli risposte fornite dall'uomo amante dei cavalli, due sò scarse, una debole, una debole ma non del tutto e una in Lebole, che seppur ha un debole lo ha a-priori epperciò ininfluente, ergo è la miglior risposta. 

E quindi:

Le 2 scarse: pagine e carta da gioco, se messe assieme ad altre non è che proprio scompaiono.

La debole: ombra, effettivamente assieme ad altre ombre può fondersi... come no, dipende dalle condizioni (quindi vera solo in certi casi).

Debole ma non del tutto: solitudine, pur se due (o più) solitudini (sentimentali ma anche religiose) messe assieme non è garantito divengano altro (...una comunanza?) tuttavia la mera presenza  o vicinanza di un altro soggetto (Solitudine: Esclusione da ogni rapporto di presenza o vicinanza altrui) inficia l'esclusione che la pone in essere. Ma il solo ambito linguistico in cui ha validità la rende debole.

La Lebole (i giovani cerchino una pubblicità...): goccia, per come la giri è sempre il vestito migliore... ma non in assoluto, essendo essa fortemente condizionata dalla temperatura (al limite una goccia d'acqua solidifica istantaneamente e all'opposto non potrebbe formarsi, rimanendo gassosa).

Bene, codeste soluzioni all'indovinello appaiono progressivamente, nell'ambito ordinario, le migliori...


Ma ecco affacciarsi, nell'ottica affatto corporativistica né filomontanara di Sgiombo, il profumo ai più ormai negletto, di un ambito metafisico nel qual riporre le speranze per una soluzione ancora più soddisfacente: 
   
"Me ne rimane almeno una terza: una parte (che unitamente a tutte le altre parti scompare lasciando luogo a un tutto; unitamente a qualche altra parte diventa un' altra, diversa parte)".

Tuttavia un affaccio, una dichiarazione d'intenti che andrebbe formulata e vestita di termini concreti, sì che sia univocamente riconosciuta, per non rimaner un (seppur valido) esercizio linguistico...


LoSaNemo mi suggerisce nell'ambito metafisico una buona risposta...
 
...ma per lasciar tempo e modo ad altri
d'intervenir sul detto e sul da dirsi
convien accomiatarsi,
merci, signori illustri...
 

Cordialement
Jean
#530
Citazione di: Carlo Pierini il 11 Dicembre 2018, 20:11:22 PM
Citazione di: Jean il 11 Dicembre 2018, 19:58:41 PM
Cit. Jean (al di là dell'aldilà) - ... non avete mai provato la sensazione che vi sia qualcosa nascosta da qualche parte?

                 Dopo qualche ora....

Cit. Carlo Pierini (questa discussione) - ... prendere la decisione di togliere loro la scintilla divina di cui tanto hanno abusato e nasconderla dove non l'avrebbero mai trovata...

... sono solo *canzonette, caro Carlo...
  (*coincidenze)



CARLO
Jung non è un cantautore, ma un ricercatore che elabora le sue tesi sull'osservazione dei fatti e sulle esperienze. ...Esperienze come le mie, per esempio:

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/un'altra-'visione'-archetipica/

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/gli-archetipi-esistono-io-li-ho-'visti'!/

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/un-sogno-archetipico/

Ops... forse non hai colto l'humor (anche quello, forse, troppo nascosto... avrei dovuto mettere un'emoticon...).

In altri contesti ho rimarcato la mia (grande) stima per Jung e molti altri seri ricercatori.

Se ho parafrasato coincidenze (sincronicità, per Jung) con canzonette l'ho fatto in tuo onore, considerato i molti link musicali che inserisci a piè pagina nei tuoi post, per esempio questo:

https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/jung-la-pazzia-e-la-musica/msg14451/#msg14451

... cosa che faccio anch'io di tanto in tanto (forse son stato il primo...).

Ho gran rispetto per le esperienze di tutti e per ogni ricercatore che si dedichi all'osservazione di quelle e dei fatti (come quelli – di valor o meno dipende dal fruitore – che propongo nella mia discussione).

Mai mi sognerei di sminuir neppur la più piccola... se poi tutto finisce/proviene nel/dal calderone dell'inconscio... potrebbe ri-emergere in un (mio) sogno.

Talvolta occorre rischiare, poiché chi evita l'errore elude la vita...


Trés cordialement
Jean
#531
Cit. Jean (al di là dell'aldilà) - ... non avete mai provato la sensazione che vi sia qualcosa nascosta da qualche parte?

                  Dopo qualche ora....

Cit. Carlo Pierini (questa discussione) - ... prendere la decisione di togliere loro la scintilla divina di cui tanto hanno abusato e nasconderla dove non l'avrebbero mai trovata...
 

... sono solo *canzonette, caro Carlo...
   (*coincidenze)
 


Cordialement
Jean
#532
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
10 Dicembre 2018, 19:20:34 PM
E dopo una "piccola" coincidenza eccone una  "grande" di cui son venuto a conoscenza e che vi propongo:
 
 
 
Il presidente Abramo Lincoln venne eletto nel 1860.

Fu eletto per la prima volta al Congresso nel 1846.
 
Il suo cognome ha 7 lettere.
 
Egli fu assassinato di venerdì.
 
Venne ucciso con un colpo di pistola calibro 44 alla testa.
 
Al momento della morte avevano accanto la moglie, che restò illesa.
 
Una delle sue segreterie, il cui cognome era Kennedy, gli aveva consigliato di non andare quella sera a teatro.
 
Il suo assassino era John Wilkes Booth, il cui nome ha 15 lettere.
 
Booth uccise Lincoln in un teatro e andò a nascondersi in un magazzino.
 
Fu, a sua volta, assassinato prima che potesse essere portato a giudizio.
 
Il successore di Lincoln fu il vicepresidente Andrew Johnson, il cui nome ha 13 lettere.
 
Andrew Johnson era nato nel 1808.
 
 .....

 
Il presidente John Fitzgerald Kennedy venne eletto nel 1960.
 
Fu eletto per la prima volta al Congresso nel 1946.
 
Il suo cognome ha 7 lettere.
 
Egli fu assassinato di venerdì.
 
Venne ucciso con un colpo di fucile alla testa.
 
Al momento della morte avevano accanto la moglie, che restò illesa.
 
Una delle sue segreterie, il cui nome era Evelyn Lincoln, gli aveva consigliato di non andare a Dallas.
 
Il suo assassino era Lee Harvey Oswald, il cui nome ha 15 lettere.
 
Oswald sparò da un magazzino (di libri) e corse a nascondersi in un cinema (nel 1800 c'era solo il teatro).
 
Fu, a sua volta, assassinato prima che potesse essere portato a giudizio.
 
Il successore di Kennedy fu il vicepresidente Lyndon Johnson, il cui nome ha 13 lettere.
 
Lyndon Johnson era nato nel 1908.

 
Quelle strane coincidenze che legano Kennedy a Lincoln (ma saranno vere?...)
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/quelle-strane-coincidenze-che-leganokennedy-lincoln-saranno-1338460.html


 
Beh, opinione personale, penso che la trama d'un film non possa regger il confronto con questi fatti reali

Mi ha sempre incuriosito la nonchalance (riferita non al portamento e movimento fisico, bensì intellettuale, ammesso si possa usar lo stesso termine) di chi, avuta l'informazione, senza neppur considerarne l'enorme improbabilità (per non dir quasi-impossibilità) la cestina alla bell'è meglio.

Ma non per tale atteggiamento le coincidenze finiscono di manifestarsi e in un "comportamento" ricorrente dovrebbe venir investigata la presenza di un motivo che lo sottende... da chi abbia una certa curiosità riguardo i fatti reali dell'esistenza.

Se continuo a proporre questi temi è ovviamente perché li reputo non solo significativi... ma anche perché, elaborati convenientemente, potrebbero sfociare in qualcosa di pratico, una sorta di "chiave" per tentare di aprir qualcuna delle tante porte chiuse alla sola azione (e potere) dell'intelletto.

La mia piccola coincidenza e questa grande appena presentata, son certo producano in almeno qualcuno dei lettori una sorta di "eco", "risonanza" da cui si potrebbe prender le mosse... non avete mai provato la sensazione che vi sia qualcosa nascosta da qualche parte?
 

Cordialement
Jean
#533
Citazione di: enrico 200 il 08 Dicembre 2018, 19:01:18 PM
esiste ma non va inteso necessariamente in termini di testa ma di coscienza: testa per dire "se io non so tutto come posso essere responsabile del tutto ciò che mi accade ?" e da li l'illusione parziale della mancanza di libero arbitrio; mentre coscienza sta per dire forse " tutto ciò che mi accade è semplicemente un riflesso del mio interno ?" e quindi completamente responsabile ?

ciao enrico 200,

quel che siamo, identità-personalità-io-ecc. (come meglio ci piace chiamarlo) è  un unicum che non si può definire se non all'interno delle regole semantiche di un linguaggio.

Per cui giustamente ti poni la questione di come vada inteso (quel che siamo), distinguendo tra "testa", quale contenuto delle memorie, emozioni, esperienze ecc. e "coscienza", per la quale differenti linguaggi propongono diverse interpretazioni.

Forse bobmax (che mi auguro riprenda a frequentare il forum) converrebbe che, almeno ad un primo livello, per coscienza si possa intendere il "testimone" dei contenuti passati ed in essere.

In questa accezione per il "testimone" non si pone alcuna questione di libero arbitrio, non partecipando (se non come "specchio interno") all'elaborazione degli stessi.

Mentre per la "testa" è ragionevole supporre  che i contenuti accumulati intervengono nella risposta per quelli a venire da parte di quell'identità-personalità-io- ecc. 

Semplice, no?


 
(Ps- lo scriver bene, come qui hai dimostrato saper fare, corrisponde ad una tavola ben apparecchiata...) 
 

Un cordiale saluto
Jean
#534
Tematiche Spirituali / La sillaba nascosta
09 Dicembre 2018, 18:23:48 PM
Dopo questa lunga notte,
divorato dalla nostalgia
e dal ricordo di quel sogno,
per un sentiero mai fatto prima
Nel giardino dei noci io sono sceso,
accompagnato dalla brezza mattutina
che un po' si è mischiata
all'acqua dei miei occhi,
quando una voce mi ha sussurrato che
Per vedere il verdeggiare della valle
Per vedere se la vite metteva germogli
prima avrei dovuto tergere le lacrime.
Se hai un'occasione, lo puoi fare,
se hai almeno una speranza...
ma se non hai nulla
almeno hai avuto
una Madre
chiedi a Lei
di tornare
dal suo bimbo
per aiutarlo
a vedere
in quel giardino
Se fiorivano i melograni.

 
https://www.youtube.com/watch?v=WGLIuguVCBA
#535
Varie / Cos'è che....
08 Dicembre 2018, 22:11:14 PM
(Ben poco credito ha ottenuto l'indovinello precedente...  :( )

Proviamone un altro:

Cos'è che da sola permane
e con altre scompare?


J4Y
#536
Ah, Sari... allora eri tu quello...

Quando la prima proiezione di 2001: Odissea nello spazio non era ancora finita, Rock Hudson si alzò dalla poltrona e uscì dalla sala domandando: "C'è qualcuno che può dirmi di che diavolo parla questo film?".

Ci fosse stata l'Ipazia t'avrebbe anticipato la magnifica interpretazione che ha qui postato (e che mi auguro venga dibattuta dagli utenti).

Purtroppo non l'avresti riconosciuta... te ne sei andato nell'altra sala dove proiettavano I due invincibili che ti ha entusiasmato al punto d'aver comprato fucilino e cappello da cowboy e così agghindato ammazzar torme di nordisti... accidenti, eran grappoloni di prosecco!! Il tu' babbo (nordista) poi t'ha sistemato a dovere..!
 
Ma poi, era davvero un bel film?

Critica:
Secondo il Morandini il film, "un po' letargico nel ritmo e prolisso nella narrazione, è ravvivato da qualche sequenza d'azione e dalla coppia Hudson-Wayne". Secondo Leonard Maltin "fatta eccezione per la ben assortita coppia Wayne-Hudson e per la presenza delle star del football Gabriel e Olsen, questo banale western ha ben poco da offrire".
 

Duc in altum, Sari...
Jean
#537
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
06 Dicembre 2018, 10:37:33 AM
Buongiorno Everlost,

grazie degli interventi che (assieme agli altri) han reso questa discussione viva e reale pur nella virtualità in cui si svolge. 
Anch'io prediligo che sia l'immaginazione a dar forma ai nostri nick, quando e se ti aggraderà metter un'immagine sotto al tuo per me sarà esattamente l'immagine che ti si confà... ad esempio le interferenze delle onde in quello di Ipazia oltre ad affascinarmi me la descrive... perché quel che si sceglie in parte si è (quella dell'amico Sgiombo è una "radiografia" del personaggio...).

In questi giorni c'è un gran scrivere (io vedo/ascolto tv e radio molto di rado) riguardo il successo della serie televisiva di Elena Ferrante, L'amica geniale. 
Ma ancora mi pare si parli più della sua identità che del prodotto cinematografico, forse perché il mistero che permane (l'identità) è più seducente del mistero che si manifesta (il film).

Devo dire che mi piace assai la sua scelta d'esser rappresentata solo dal suo pseudonimo e ammiro come l'abbia mantenuta e ribadita: "Chi legge i miei libri li legge, ora più di prima, sapendo che ogni mia possibile fisionomia è affidata alla scrittura. È un patto sancito ventisette anni fa e non intendo violarlo".

Come sovente si è dibattuto nel forum ogni personalità è una maschera che indossiamo per affrontar il mondo... e noi stessi, così che non c'è (intimamente) molta differenza, van bene (e male) tutte... e poi niente è come appare...
 

Cordialement
Jean
#538
Ciao viator,
(piccolo OT per chiudere la *notazione umoristica...)

gli "inadeguati" costituiscono un genere a se stante, di cui l'unico rappresentante nel forum coincide con l'utente Sariputra, talmente inadeguato che nel tentativo di rimediar qualche svarione ne produce di nuovi... ma come son certo del sense of humor dell'amico Sari così confido e credo in quello dei (delle) destinatari del suo (ovviamente inadeguato) umorismo... ah, Sari, stacci attento ... vedi cos'è successo a  Dolce & Gabbana... 'un li compra più nessuno i loro abiti in Cina...
 
cordialmente
Jean
#539
Percorsi ed Esperienze / Re:Primo ricordo
05 Dicembre 2018, 22:02:20 PM
Ciao Isfrael,
(grazie del commento su Ècouter les femmes)


Il primo ricordo risale a qualche settimana di vita ma come per InVerno (che l'imputava alla memoria fotografica) può ben essere che me lo sia costruito a partire dai colloqui con mia madre.
L'immagine (in movimento, quindi un microvideo) raffigura mio fratello di due anni che si avvicina alla culla dove giacevo, con in mano l'arnese per sollevar i cerchi di ghisa della cucina economica.
Mia madre, prontamente intervenuta, mi raccontò che in qualche modo era riuscito ad infilzarci una sardina... con l'intento di darmela da mangiare...

Beh, considerato che i successivi ricordi son di tre anni dopo dubiterei del tutto della circostanza se non fosse perché quell'immagine mi procura sempre una sensazione particolare, poiché avevo coscienza di (e proprio vedevo sia) mio fratello e me stesso, come li osservassi dall'esterno...

Ma come che sia la cosa quel ricordo, ammesso ci sia, non lo ritengo un "mio" ricordo ma un'immagine in un flusso indifferenziato di memorie, invece questo...

... quando Jean, un bimbo di cinque anni, fu chiamato dal padre si rilassò a vederlo e sentirlo tranquillo. Gli disse che l'avrebbe portato con sé – nel furgone che usava per il lavoro – a visitare la nuova casa dove si sarebbero trasferiti.
Non il fratello maggiore, non assieme alla madre. Solo loro due. Una cosa immensa.
In quel tragitto seduto a fianco del padre il bambino divenne Jean.
Il nome con cui lo chiamavano e a cui rispondeva divenne il Suo nome, nulla sarebbe stato come prima. Senza rendersene conto i suoi occhi presero a guardare il mondo attraverso il parabrezza del furgone in un modo diverso: le immagini provenienti dall'esterno avevano cambiato percorso dentro di lui, allungandolo di un istante, prima di giungere a depositarsi nella memoria.
Adesso passavano prima da quel Nome.
Ogni esperienza, sensazione ed emozione da quel momento sarebbero appartenute a quel nome; non più eventi a sé, ma eventi di Jean.


...che ho riportato anche altrove è ben più significativo (a parer mio) perché coincide col radicamento dell'io. Se interessa magari ne riparliamo.
 


Ti auguro una buona serata
Jean
#540
Grazie @InVerno per aver sdoganato la discussione col tuo intervento, ricco di considerazioni interessanti, tra cui quella che per aversi maggior intelligenza, sia pure artificiale, sia necessario un errore che in qualche modo (mia interpretazione del tuo pensiero, correggimi nel caso) svincoli la stessa dai rigorosi limiti della sua programmazione.  

Un errore che può per esempio esser causato da un raggio cosmico che impatti  un componente hardware... anche se i software di rilevazione e trattamento degli errori accidentali dovrebbero far pulizia degli stessi (ma qui ci vorrebbe un esperto, trattandosi di linguaggi...Ox...).

Suggestiva l'interpretazione del monolito nero quale "avaria" per il genere umano, costretto da quello ad una sorta di "salto quantico coscienziale". 
Forse l'uomo odierno, nonostante belle intenzioni e proclami, non sarà mai in grado di spiccarne un altro, il clima e le relazioni internazionali (leggasi guerre di ogni sorta, finanziarie, fisiche ecc.) peggiorano di giorno in giorno e l'ultima chances  potrebbe essere proprio quel "raggio" che inneschi la novella avaria...  

Il monolito di Hammurabi (in diorite nera, pietra che per la sua durezza veniva usata per lavorare il granito... e per lavorare quella..?) dici che contiene il mondo dei significati e penso tu ti riferisca al codice stesso, il corpus legale, una delle prime raccolte di leggi. Codici legali e codici informatici... istruzioni o linee di programma/algoritmi che dovrebbero regolare società ed individui.
 


Caro paul11,

nessuno è il nessuno qual sei (l'amico paul è un ammiratore dell'Ulisse Omerico) e come un'avaria (mutazione del DNA) può aver innescato il cammino verso la civiltà, un'altra avaria potrebbe retrocederla allo stato primitivo.

Visto che si parla anche di codici legali, se tu potessi far approvare una legge, esageriamo che non costa nulla... valida in tutto il mondo, quale sarebbe?

Sì, parrebbe una reincarnazione, tuttavia ad un livello superiore di coscienza... magari il superuomo nicciano annunciato dallo Zaratustra... e qui ci manca il supporto dell'amico Garbino per addentarci nell'interpretazione che assai fece discutere e a cui si ricollega @ Ipazia, dal suo punto di vista (e quello di Nietzsche) naturalmente lasciando Dio fuori dal set... (grazie Ipazia per l'intervento).

C'è un guastafeste, tuttavia, in questo castello interpretativo: e si chiama Dio. Nietzsche, infatti, è il filosofo che ha annunciato la sua morte. Kubrick, invece, dice – addirittura – che il concetto di Dio è "al centro" del suo film. Ma quale Dio?
Il regista non ha in mente "un'immagine tradizionale, antropomorfa di Dio", bensì crede sia "possibile formulare un'affascinante definizione scientifica una volta accettato il fatto che esistono circa cento miliardi di stelle solo nella nostra galassia". 

Leggendo queste righe, il gesuita e scienziato John Braverman ha avanzato "un'interpretazione teologica" del film (è contenuta in "Interviste extraterrestri, Isbn Edizioni). "Il Dio presente in 2001: Odissea nello spazio – scrive – è il Dio dei filosofi. Non è il Dio personale, amorevole, delle relazioni intime caro a Isacco, Abramo e Gesù". Tuttavia, aggiunge, la definizione di Dio che propone Kubrick offre una "teologia molto profonda", giacché i passi logici che egli compie per arrivare ad abbozzare la sua idea della divinità ricalcano le linee logiche della teologia classica, in particolare quelle della "Summa" di San Tommaso d'Aquino. 

Le due formulazioni hanno uno spettacolare particolare in comune: "L'uso delle informazioni sul mondo naturale per inferire l'esistenza di esseri più intelligenti". Così – conclude Braverman – anche se Kubrick non crede a nessuna delle religioni monoteiste della Terra, la linea del suo pensiero ne segue perfettamente le orme.

https://www.huffingtonpost.it/nicola-mirenzi/2001-odissea-nello-spazio-e-dio-il-mondo-e-nietzsche-ma-anche-nulla-di-tutto-questo_a_23399442/



Ciao Lou,

dopo aver letto alcune possibili interpretazioni (piani di lettura...), l'interrogarsi come dici sull'ambiguità dei nostri schemi mentali è inevitabile e il tuo intervento aveva già anticipato qualcosa di quanto ho scritto oggi.

C'è un passaggio che mi piacerebbe approfondire, quando scrivi del potere dell'arte:

...il cui significato in divenire e in larga parte ancora ignoto, esonda e/o, forse, cade fuor delle virgolette del termine con cui cataloghiamo l'evento. Che in qualche modo siamo indotti a percepire (potenza dell'arte e dell'immaginazione ).

Davvero un gran potere... superiore ad ogni altro se può condurre ad intravedere (bello il termine inglese: glimpse che a me procura l'immagine di uno sbatter di ciglia)  qualcosa al di là del conosciuto e non un mero congetturare/ipotizzare al riguardo. 
Così che la scienza si confronta con la trascendenza, la filosofia ne perlustra i confini e l'arte – talora – li sorpassa... (conseguentemente la spiritualità li vive...).


@Phil

Grazie per i suggerimenti che, uniti a quello di Inverno su Westworld e di Lou su Maniac, analogamente alla saga di Matrix, ruotano attorno ai temi ricorrenti dello sviluppo di A.I. impiegata per ricreare realtà virtuali alfine indistinguibili... temi futuribili sempre meno fantascientifici, come evidenziato in diversi miei post.

Ci sia o meno un motivo che sottende l'enorme interesse per tali questioni, ne è significativa la convergenza appunto sull'A.I. e la sensazione di una possibile – se non già in atto - coesistenza di differenti realtà.

Tale prospettiva, non più retaggio di visionari scrittori e registi ormai è divenuta mappa anche per gli sviluppatori delle tecnologie hard e soft necessarie.  
Al riguardo del dove si trovi il vero piano di lettura (usando l'espressione di Lou) ossia il codice per leggere la mappa, possiamo solo far congetture, magari in quel tredicesimo piano (dove ritroviamo il nostro Hall tra gli attori principali...) o nascosto negli inaccessibili server che fan vivere internet.

Certo che anche gli attuali sviluppi – sul quesito dell'esistenza – originano dalle  strane caratteristiche della nostra coscienza...
 

*nota umoristica a margine: la bella gara a chi le scrive difficili tra Lou, Ipazia, talvolta (ma è di molto migliorato) InVerno e altri mette alla prova il lettore occasionale, sollecitando pure il sottoscritto all'emulazione...  :-[

 
Cordialmente
Jean