C'è un punto nel tuo discorso, viator, l'uomo in che misura è considerato appartenente alla natura?
Tu giustamente nel riferirti all'uomo parli del ruolo del suo libero arbitrio che, se esiste, è chiaramente extranaturale.
A questo punto direi che ci sono da una parte le leggi naturali, e dall'altra i due arbitri, quello umano, e quello divino, a meno di non costruire delle regole comportamentali che possano ordinare questi arbitri.
Se si riesce a fare questo sono tutti sullo stesso piano, la natura è regolare per definizione, e possiamo considerare questa una forma di razionalità, e l'umano ed il divino sono razionali perché anche il loro comportamento, apparentemente arbitrario, è stato razionalizzato.
Un saluto.
Tu giustamente nel riferirti all'uomo parli del ruolo del suo libero arbitrio che, se esiste, è chiaramente extranaturale.
A questo punto direi che ci sono da una parte le leggi naturali, e dall'altra i due arbitri, quello umano, e quello divino, a meno di non costruire delle regole comportamentali che possano ordinare questi arbitri.
Se si riesce a fare questo sono tutti sullo stesso piano, la natura è regolare per definizione, e possiamo considerare questa una forma di razionalità, e l'umano ed il divino sono razionali perché anche il loro comportamento, apparentemente arbitrario, è stato razionalizzato.
Un saluto.

