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Messaggi - Eutidemo

#5296
Analizzando l'art.2 lett.a) numeri 1 e 2 del decreto sul "REDDITO DI CITTADINANZA", si desumono tre cose MOLTO interessanti:

A)
Il requisito della CITTADINANZA, si riferisce non solo a quella ITALIANA, bensì a quella EUROPEA, perchè, per fruire dell'agevolazione, occorre essere in possesso:
- della cittadinanza italiana;
"ovvero"
- della cittadinanza di Paesi facenti parte dell'Unione Europea.

B)
L'agevolazione, peraltro, è estesa anche a:
- chi proviene da Paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, di qualsiasi parte del mondo essi siano;
- chi è cittadino non europeo, ma di "Paesi terzi" (cioè extraeuropei) in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

C)
Per fruire del beneficio, peraltro, NON E' SUFFICIENTE AVERE LA CITTADINANZA ITALIANA (o europea), ma occorre essere RESIDENTE in Italia da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.
Per cui, se ho ben compreso:
-  un cittadino nigeriano in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e residente in Italia da almeno 10 anni, ha diritto al "REDDITO DI CITTADINANZA";
- un cittadino italiano che sia rientrato in Italia da meno di 10 anni (ovvero di cui gli ultimi due in modo non continuativo), invece, NON ha alcun diritto a fruire del "REDDITO DI CITTADINANZA".
Il che, se ho ben capito, almeno secondo il mio modo di vedere, in via di principio, è abbastanza ragionevole; ma dubito che la parte "salviniana" del governo ("PRIMA GLI ITALIANI") ne sarà molto contenta. >:(
Tuttavia, in concreto, penso che gli immigrati "soggiornanti" risulteranno comunque sfavoriti da tale disposizione; perchè, in pratica, credo che siano molti di più loro con meno anni di residenza, che non i nostri connazionali rientranti.
                                  ***
UNA PICCOLA QUESTIONE LINGUISTICA
Comunque, tanto per fare il solito pignolo, ho da eccepire che, nel testo della legge, viene scritto "paesi" con la minuscola, invece che con la maiuscola, cioè "Paesi"; il che, secondo me, è ERRATO!
So bene che la questione è controversa, sia tra gli stessi linguisti ed anche in seno alla Crusca; ed infatti, molti ne fanno una questione quasi ideologica, come se l'uso della maiuscola fosse appannaggio dei cosidetti "sovranisti" (termine, peraltro, eufemisticamente ingannevole, perchè bisognerebbe scrivere "nazionalisti"),  mentre l'uso della minuscola dei loro avversari.
Il che, secondo me, è una cosa stupida!
Io, infatti, io sono tutt'altro che un "sovranista" -rectius "nazionalista"-, però, quando mi riferisco ad uno "Stato" nazionale, scrivo sempre "Paese" con la maiuscola, per non confonderlo con i "paesi" -con la minuscola- che ne costituiscono il tessuto abitativo degli insediamenti umani di minor dimensione (sebbene,  talvolta, anche io mi sbagli quando scrivo).
Ed invero, un italiano nato a MONCENISIO (36 abitanti in meno di 4 km quadrati), dirà correttamente che quello è il suo "paese" di nascita; mentre il suo "Paese" di nascita è l'ITALIA!
Secondo me, infatti, uno degli scopi precipui di una corretta semantica, dovrebbe essere quello di EVITARE CONFUSIONE ED EQUIVOCI, oltre che seguire l'uso prevalente (o la moda); come, ad esempio, l'uso del "le" maiuscolo e o minuscolo nelle lettere.
Ad esempio, se io scrivo ad un tizio: "Penso di scriverle, riguardo alla questione di sua moglie, per sapere da lei se è il caso di scriverle.", è molto meno chiaro, che se gli scrivessi: "Penso di scriverLe, riguardo alla questione di Sua moglie, per sapere da Lei se è il caso di scriverle."
Ma è solo la mia opinione, per quello che può valere!  ;)
#5297
@SARIPUTRA
Caro Sariputra, ti ringrazio sentitamente per i tuoi complimenti, ma debbo schermirmene alquanto, perchè, in materia, la mia preparazione è molto meno approfondita di quanto -forse- possa apparire (e soprattutto, di quanto vorrei che essa fosse); ed infatti, ho appena iniziato ad analizzare la normativa sul reddito di cittadinanza, ed alcuni punti mi risultano ancora alquanto oscuri.
Oltre che "scherMirmi", quindi, certe volte dovrei effettivamente (auto)"scherNirmi" per l'eccessiva prosopopea con cui, a volte, trincio giudizi forse un po' troppo "tranchant"! ;D
#5298
COROLLARIO
Rispetto a quanto ho scritto sopra, ritengo opportuno un necessario chiarimento; ammesso che sia possibile chiarire una materia così ingarbugliata (a cominciare dal sottoscritto).
Il DL sul REDDITO DI CITTADINANZA, per stabilire il diritto a fruire del beneficio in questione, fa precipuo riferimento all'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che, volgarmente, viene chiamato RICCOMETRO; e che è uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle FAMIGLIE, col fine di determinare chi ha effettivamente diritto a prestazioni sociali agevolate, esenzioni e agevolazioni tariffarie in vari ambiti...e, adesso, anche al Reddito di Cittadinanza.
Tale istituto, è diverso, ma affine e funzionalmente connesso al REDDITOMETRO (a cui il DL non mi pare che faccia cenno alcuno, e che Di Maio "dice" di aver abolito),  il quale è lo strumento attraverso il quale il Fisco stima il reddito presunto di un SINGOLO CONTRIBUENTE, sulla base delle spese che quest'ultimo ha effettuato, grazie ad una serie di indici fissati a priori, e successivamente convocarlo, per chiedergli di giustificare lo scostamento tra spese effettuate e reddito dichiarato.
Volendo semplificare al massimo:
1)
Il RICCOMETRO (ISEE) attiene alla ricchezza familiare, ai fini della fruizione di determinate agevolazioni.
2)
Il REDDITOMETRO, invece, accerta la ricchezza individuale, ai fini della della imposizione fiscale IRPEF (che è personale, e non familiare).
A mio modesto pare, "SIMUL STABUNT AUT SIMUL CADENT", ai fini di evitare un illegittimo abuso del REDDITO DI CITTADINANZA; in quanto, in passato, si è di fatto riscontrata una notevole discordanza tra i dati forniti da molti cittadini ai fini ISEE, rispetto a quelli fiscali risultanti dal REDDITOMETRO.
La cui abolizione, invece, è testualmente (stupidamente e suicidamente) prevista nel CONTRATTO DI GOVERNO GIALLOVERDE; il quale, quindi, prevede l'introduzione del REDDITO DI CITTADINANZA, abolendo, però, proprio il principale strumento che può limitarne l'abuso (perchè impedirlo è impossibile).
Spero di essere riuscito a spiegarmi!
::)
#5299
Sono contento di aver suscitato un interessante dibattito anche tra gli altri partecipanti al FORUM; le cui opinioni, sia in un senso che nell'altro, trovo tutte meritevoli di riflessione. :)
Ad ogni modo vorrei che la mia posizione non venisse equivocata; ed infatti io ho sempre ritenuto, e tutt'ora ritengo, che, nei limiti delle effettive possibilità della finanza pubblica, lo Stato debba SEMPRE e COMUNQUE offrire un sostegno economico a chi si trova in condizioni di (effettiva) povertà!
Mi irrita soltanto che, gattopardescamente, e con toni "millenaristici", degli insulsi demagoghi vadano in giro vantandosi di aver introdotto una EPOCALE NOVITA', quando invece  cambiando loro denominazione, non hanno fatto altro che implementare (molto "FORSE"), istituti di sostegno sociale che già esistevano da decenni, sia in Italia che nel resto d'Europa; e, per giunta, in modo finanziariamente discutibile e proceduralmente "prescioloso", solo per poter fruire di un ritorno elettorale prima delle elezioni Europee 2019.
Come, peraltro fecero:
- Renzi, con i famosi 80 EURO con i quali riuscì ad abbindolare il 40% dei votanti, nelle elezioni europee del 2014;
- Gentiloni, con il REDDITO DI INCLUSIONE, con il quale non riuscì ad abbindolare quasi nessuno nelle elezioni politiche del 2018, perchè la propaganda demagogica dei pentastellati sul REDDITO DI CITTADINANZA (offerta per 17 MILIARDI, ora solo 6) risultò più appetibile della sua.
Ma, come già ho detto, ANALOGHI ISTITUTI DI SOSTEGNO SOCIALE esistevano già da prima, e tutt'ora esistono; per cui, invece di fare i DEMAGOGHI, i politici di cui sopra potevano più seriamente impegnarsi a migliorarli, nei limiti del possibile:
- sia sotto il profilo quantitativo (senza però "scassare" la finanza pubblica);
- sia sotto quello qualitativo dei controlli per "scremare" i furbi ,che Di Maio e Salvini miravano a "depotenziare", abolendo il REDDITOMETRO.
Mi riferisco, solo per fare riferimento ai principali strumenti di sostegno alla povertà che già esistono -a parte gli 80 euro renziani e al reddito di inclusione gentiloniano-, a:
1) 
ASSEGNO SOCIALE (istituito dall'articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335, ed altre correlate normative).
In sintesi, si tratta di una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge; l'importo dell'assegno è pari a 458,00 euro per 13 mensilità, e, per il 2019 il limite di reddito è pari a 5.954,00 euro annui e 11.908,00 euro, se il soggetto è coniugato.
2) 
ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE  (istituito dall'art. 1 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22)
È una prestazione economica, chiamata NASPI, istituita dal 1° maggio 2015, che sostituisce l'indennità di disoccupazione denominata Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASpI); si tratta, in questo caso,  di una prestazione a domanda, erogata a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perduto involontariamente l'occupazione, per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° maggio 2015.
3)
ALTRI ASSEGNI DI SOSTEGNO ECONOMICO VARI (per poveri, giovani, disabili ecc.), su cui non mi soffermo, sia perchè non è materia di mia specifica competenza, sia perchè in libreria potrete trovare molti trattati al riguardo.
Ovviamente, non si tratta di un sistema assistenziale perfetto, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, ma, comunque, al riguardo, il REDDITO DI CITTADINANZA non aggiunge niente di veramente nuovo, neanche ai tanto sbandierati fini occupazionali; ed infatti, fino a qualche anno fa, questa attività era basata sugli uffici di collocamento, mentre oggi queste funzioni sono state ereditate dai centri per l'impiego presenti in ogni provincia...ma, ad oggi, del TUTTO INEFFICIENTI!
Ed infatti i dati che ogni anno comunica la Confartigianato, mostrano che a trovare lavoro con i CPI sono solo una minima parte di coloro che ne fanno richiesta, attestando così la sostanziale inefficienza di un sistema che costa allo Stato più di quattrocento milioni di euro ogni anno; motivo di questa inefficienza è dato anche dal fatto che sono davvero poche le imprese che si rivolgono ad un CPI per la ricerca di personale, pari ad appena il 2% del totale.
Per cui, prima di mettere in funzione il nuovo farraginoso meccanismo del REDDITO DI CITTADINANZA, oltre a predisporre una accurata procedura di controllo della effettiva spettanza del medesimo (comunque scarsamente realizzabile), si sarebbe anche dovuto PREVIAMENTE disporre di un'apparato di CENTRI PER L'IMPIEGO DAVVERO FUNZIONANTE!
Altrimenti, sarà come aprire a manetta il rubinetto di un lavandino, il cui tubo di scarico è intasato!
:(
#5300
Ciao Socrate78. :)
La tua constatazione -a mio avviso- è parzialmente esatta, in quanto è fuori di dubbio che quasi tutti i precedenti governi (a cominciare da quello di Berlusconi) si sono solo riempiti la bocca di ottime parole ma hanno concluso poco o niente!
Ma, almeno a mio avviso, ti sbagli completamente per quanto concerne l'attuale governo di demagoghi, che riempie di belle parole la testa della gente (anche con "oggettive" e documentabili menzogne), per meglio prenderla per il naso; come sicuramente, prima o poi, anche tu stesso avrai modo di constatare.
Troppo tardi, purtroppo!  ::)
https://www.youtube.com/watch?v=YoBuv7HR-Fw
#5301
Ciao Inverno
La tua obiezione è assolutamente razionale: ed infatti, indubbiamente, anche io concordo con l'antico brocardo "abusus non tollit usum"!
Però, occorre anche vedere di che tipo di "abusus" e di "usus" parliamo, perchè si tratta di casi tutti diversi gli uni dagli altri; ed infatti, è anche vero che non bisogna mai fare di tutta l'erba un fascio...ma occorre distinguere!

1) FALSI INVALIDI
Al riguardo ci sono da rilevare DUE  circostanze, che rendono il caso non raffrontabile con quello dei FALSI POVERI; tra cui il gioielliere sotto casa mia, che gode dell'esonero dalla contribuzione scolastica per i propri figli, in quanto dichiara un reddito "sotto la soglia" :P .
a) 
La percentuale dei falsi (o parzialmente falsi) invalidi su quelli veri, è di gran lunga inferiore a quella degli evasori (totali e parziali) sul totale dei contribuenti, sebbene in entrambi i casi si tratti di cifre stimate; in ogni caso, la platea totale degli invalidi da verificare, è oggettivamente di molto inferiore a quella dei contribuenti (in atto o in potenza), per cui i controlli sono più agevoli, anche se ci volesse limitare ai soli "presunti poveri" (oltre 5 MILIONI).
b)
La verifica dell'evasione fiscale da parte, ad esempio, di una prostituta, è infinitamente più difficoltosa della verifica di una falsa invalidità, da parte di un finto invalido; ed infatti, dissimulare un reddito occulto, è cento volte più facile che simulare una invalidità inesistente!

2) INCENTIVI PER LE RISTRUTTURAZIONI
Anche a tale riguardo ci sono da rilevare TRE  circostanze, che rendono il caso non raffrontabile a quello dei FALSI POVERI.
a)
Per quanto possa essere diffuso il ricorso all'abuso edilizio, è di gran lunga inferiore a quello dell'evasione fiscale.
b)
In secondo luogo, poichè spesso c'è di mezzo una ditta ed un direttore dei lavori, i lavori agevolati devono essere descritti, e, comunque, i pagamenti (per essere deducibili) devono essere adeguatamente documentati e tracciabili, è molto più difficile ottenere incentivi non spettanti, o dedurre indebitamente le eventuali spese.
c)
La verifica della maggior parte degli abusi, è ancora più semplice di quella dei falsi invalidi; ed infatti, con la sentenza 1604/2018, il Tar della Calabria ha affermato che i fotogrammi del programma Google Earth costituiscono prove documentali degli abusi edilizi (anche di semplici risatrutturazioni) pienamente utilizzabili anche in sede penale.

2) BONUS GIOVANI
A tale riguardo, un raffronto tra il fenomeno dei giovani tossici che godono del "bonus" per comprarsi la droga, e quello dei FALSI POVERI che godranno del RECITT, è talmente SPROPORZIONATO sotto il profilo circostanziale, e soprattutto numerico, da non meritare neanche una disamina.
                                     ***
Ciò detto riguardo alle tue obiezioni preliminari, non è neanche da rigettare del tutto la tua ulteriore (valida) considerazione che uno Stato che si arrende alla  propria inefficienza, è come se ammettesse il proprio fallimento; il che, in linea di principio, è assolutamente vero.
Al riguardo, però, osservo:

1)
Un partito, come quello dei 5STELLE che si oppone drasticamente a quasi tutte le "grandi" opere, perchè potrebbero dare adito a corruzione ed abusi, ammette implicitamente la sua inefficienza ed incapacità nel controllo della illegalità diffusa che inquina il Paese; ma allora, come diamine pensa di poter effettuare una efficace controllo sui milioni di abusi che potrebbero verificarsi nel riscontro dei soggetti che vantano il diritto a fruire del RECITT? ;)

2)
A prescindere da tale contraddizione logica di fondo, che si spiega facilmente sul piano delle esigenze propagandistiche ed elettorali, non è tanto il principio del RECITT ad essere da rigettare (anzi, tutt'altro), bensì il modo dilentattesco e rodomontesco con cui lo si vuole in concreto affrontare da parte di questo simulacro di governo!
Il quale sembra aver scoperto l'acqua calda, sebbene io mi ricordi che, sin da quando ero bambino, sia in Italia che nel resto del mondo, esistevano già da decenni:
- i sussidi di disoccupazione (vedi Reddito di Cittadinanza);
- gli uffici di collocamento (vedi Centri per l'impiego).
Tali istituti, ovviamente, si sono evoluti e sono cambiati nel tempo, soprattutto nella denominazione (vedi pure il "reddito di inclusione), ma SOSTANZIALMENTE SI TRATTA SEMPRE DELLA STESSA COSA!
A volte fatta meglio, e a volte fatta peggio (a seconda dei tempi, dei governi e dei Paesi)
Nel caso attuale, temo che sarà fatta molto peggio, perchè chi la vuole attuare, per esempio, si vanta di aver abolito il REDDITOMETRO -per fortuna, mentendo-; il quale strumento, a ben vedere, sarebbe il principale e più efficace mezzo per discernere il grano (i veri poveri), dal loglio (i falsi poveri), attraverso il controllo dei loro consumi. ;)
Per cui, anche sotto questo aspetto, almeno secondo me, l'attuale governo si dimostra inaffidabile e contraddittorio; come uno che volesse andare a caccia di beccacce, e si portasse dietro la cerbottana, lasciando a casa la doppietta. ;D
#5302
Vi sottopongo, in modo molto sintetico, il mio seguente "sillogismo aritmetico".
A)
Pare che, estrapolando i dati macroeconomici,  nel nostro Paese ci siano circa 3,5 milioni di "lavoratori invisibili" (cmq non meno di 3 milioni, secondo i calcoli più prudenziali)  che non dichiarano alcun reddito, ovvero lo dichiarano in misura risibile.
B)
In media, gli accertamenti relativi ai redditi in tutto o in parte occultati, non superano mai qualche decina di migliaia all'anno: secondo i dati della Corte dei Conti, in media, ogni anno, vengono sottoposti a verifica meno del 2% dei contribuenti "dichiaranti", e ancor meno -ovviamente- coloro che non dichiarano niente. 
C)
L'ISTAT ha stimato in -presunta- povertà assoluta circa 5 milioni di individui, in quanto "dichiarano" al Fisco poco o niente; tra i quali, ovviamente, ci sono ANCHE i 3,5 milioni di "lavoratori invisibili" di cui al punto A), i quali, in realtà, non dovrebbero -se non in misura minima- rientrare nella classificazione di "povertà" dell'ISTAT, perchè UN REDDITO (sebbene occultato) CE L'HANNO.
                                     ERGO
Entro il prossimo aprile, onde evitare di regalare il REDDITO DI CITTADINANZA ad evasori totali o parziali, occorrerebbe PREVIAMENTE vagliare la posizione di circa 5 milioni di individui, al fine di separare il grano dal loglio; compito per il quale, anche con l'ausilio delle banche dati (in perfetta funzione da più di 20 anni, checchè ne dica Di Maio), ci vorrebbero "tecnicamente" almeno 50 ANNI, ma aumentando di molto l'attuale tasso di accertamento fiscale.🤗
                                        ***
Ben consapevole che la cosa non è "tecnicamente" possibile, Di Maio, dovendo di necessità rassegnarsi a qualche controllo a campione, ricorre al solito espediente delle GRIDA MANZONIANE, minacciando "sei anni di galera" ai furbetti"; cioè, al vecchio espediente "se non li puoi beccare, cerca almeno di spaventarli!"
Ma, quando proclama: "Chi fruisce del reddito di cittadinanza senza diritto, finirà il galera per SEI ANNI", il realtà,  sta dicendo una COLOSSALE CASTRONERIA!
Ed infatti, mi rendo conto che sarebbe più facile spiegare ad un pesce rosso la teoria della relatività, che cercare di spiegare a Di Maio che differenza c'è tra la COMMINATORIA di una pena, e la sua IRROGAZIONE; ed invero, la pena edittale prevista è la reclusione da 1 a 6 anni, il che significa che nella STRAGRANDE MAGGIORANZA dei casi, ai pochi che verranno beccati col sorcio in bocca, come di solito avviene in casi analoghi, verrà irrogata la sanzione minima, oltre ad una eventuale "sospensione condizionale della pena" (disciplinata dagli artt. 163-168 del Codice penale).
Per cui, secondo me, in galera per aver indebitamente fruito del reddito di cittadinanza non ci finirà praticamente <<NESSUNO>>, nè per sei anni nè per sei giorni!
Posso anche sbagliarmi, ma potremo verificare tra un anno o due. ;)
#5303
Tematiche Filosofiche / Re:Giordano Bruno
09 Gennaio 2019, 13:18:35 PM
Sinceramente, non ho idea se davvero Giordano Bruno abbia mai scritto e pronunciato una frase del seguente tenore: "...di un libro non leggo tutte le pagine e ne guardo più che altro le figure"; ma, a mio parere, se lo avesse detto, non penso che si riferisse tanto al fatto che c'erano scritti (e autori) per cui non valeva la pena di leggere un testo da cima a fondo, quanto, piuttosto, al suo concetto di "immagini" e "figure".
Tale concezione, si trova espressa nella sua "Clavis Magna", ovvero la logica per immagini:
https://www.libreriauniversitaria.it/terzo-libro-clavis-magna-ovvero/libro/9788883231735
Ovvero, per altri aspetti, ne' "La bestia trionfante":
http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_5/t112.pdf
In quest'ultimo testo, che è visionabile e scaricabile gratis dal link sopra indicato, le 'figure' degli Dei che compaiono nel dialogo, si dimostrano 'statue': cioè artefatti che si possono guardare nelle diverse prospettive offerte dai loro volumi, diversamente dalla pittura... come i simboli, hanno un loro senso ma consentono di creare da sé ogni volta la propria personale prospettiva di comprensione.
#5304
Come Salvini ha pubblicamente dichiarato in una intervista, è un rischio che assolutamente non sussiste! ;D

;)
#5305
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
15 Novembre 2018, 14:36:11 PM
Citazione di: anthonyi il 14 Novembre 2018, 21:17:48 PM
Quello che ha detto Conte è perfettamente in linea con la cultura populista. I populisti agiscono in nome del "popolo", naturalmente un popolo che per definizione è d'accordo con loro, e chi non è d'accordo è un nemico del popolo. Per questo la cultura populista è la migliore premessa per la costruzione di una dittatura.

Condivido in pieno.
Vale la stessa risposta che ho dato a Baylham, che, purtroppo, ho scritto prima di leggere il tuo post (in ordine cronologico). :)
#5306
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
15 Novembre 2018, 14:34:05 PM
Caro Baylham,
condivido in pieno quello che hai scritto: il popolo è formato da parti, di cui nessuna può pretendere o rivendicare di essere il popolo, come gli elementi non sono l'insieme.
Spesso si dimentica che una DEMOCRAZIA (cioè, il "potere del popolo") senza qualificazioni, rischia di ridursi alla peggiore TIRANNIA: quella della maggioranza dei votanti in una assemblea di 5 volpi e 4 polli, che devono decidere cosa mangiare a cena! ;D
Le principali qualificazioni di una VERA DEMOCRAZIA, invero, sono sostanzialmente due:
1) Deve essere "COSTITUZIONALE", cioè basata sulla divisione ed il reciproco bilanciamento dei poteri istituzionali, determinato dalle leggi, e che nessuna maggioranza può ledere, a rischio di diventare "illiberale".
2) Deve essere "PLURALISTA", cioè composta da diversi centri di interesse, sia ideologici, sia politici, sia sociali, sia culturali, sia etnici e sia  economici ecc., liberi di associarsi per far meglio valere le proprie esigenze, anche qualora esse siano minoritarie. 
Diversamente, sia esso di matrice popolare o meno, si scade nel "TOTALITARISMO"; che è qualcosa di peggio di una semplice "DITTATURA". :(
#5307
Attualità / Re:Interruzione della prescrizione.
09 Novembre 2018, 14:44:14 PM
PROBLEMA RISOLTO ;D  ;D  ;D
#5308
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
09 Novembre 2018, 13:23:00 PM
Caro Ipazia,
sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che il "demagogo" Conte ("populista" è un eufemismo), si senta il "tribuno del popolo", sebbene, più modestamente, se ne dichiari soltanto l'"avvocato"; a me, invece, sembra più che altro il "notaio" che deve dirimere le controversie connesse al fumoso ed ambiguo contratto stipulato da due parti avverse, che, per mera convenienza, si sono dovute mettere insieme "per forza di cose". ;)
Quanto al fatto, poi, che, riferendosi agli elettori dei sostenitori del suo governo, li abbia definiti "azionisti" del patto di governo, onestamente, non la trovo affatto nè una "gaffe" nè un "lapsus", bensì una efficace ed ironica definizione degli stessi; al riguardo devo dire, che, personalmente, non ho trovato assolutamente nulla di male in tale espressione, ma anzi, l'ho giudicata eloquente, incisiva e gradevolmente "icastica".
                                                                  ***
Dove invece, a mio avviso, ha commesso un GRAVISSIMO ERRORE, è stato nell'identificare gli elettori della LEGA e dei 5STELLE, con il POPOLO ITALIANO; del quale, invece, tali elettori sono soltanto una parte.
Quanto alla tua contrapposizione tra "popolo popolare" e "popolo antipopolare", dei quali due solo il primo può definirsi POPOLO, onestamente, mi sembra una affermazione del tutto paradossale, oltre che infondata e molto pericolosa; come ancora più preoccupante è la tua affermazione che, quelli che non la pensano come te, siano stati condizionati dagli apparati di propaganda e di persuasione delle forze antipopolari, e, cioè, delle elìte economiche. 
Anche questa è una affermazione gratuita, che può essere ribaltata a tuo sfavore; ed infatti, alla stessa stregua, io potrei dire che quelli che non la pensano come me, sono stati condizionati dagli apparati di propaganda e di persuasione delle forze populiste che infestano il WEB,  con il  dilagare di fake news e di campagne di propaganda nascosta di origine russa (favorevole ai partiti antieuropei, per indebolire un'Europa Unita sotto il profilo geopolitico), e, a volte, anche USA (favorevole ai partiti antieuropei, per indebolire un'Europa Unita sotto il profilo economico).
Però, nè tu nè io possiamo dimostrare nè l'una nell'altra cosa!
                                                                  ***
Anzi, io qualche elemento indiziario "concreto" potrei anche avercelo; ed infatti, sempre con maggiore chiarezza stanno emergendo prove che la Russia opera per condizionare l'opinione pubblica italiana e favorire i partiti antieuropei. 
Un esempio importante (e non il solo) si è avuto lo scorso 27 maggio quando ci fu il NO del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla nomina di Paolo Savona alla guida del ministero dell'Economia; ebbene, quella stessa sera il Capo dello Stato ha subito un duro attacco mediatico sui social a cui hanno partecipato principalmente account legati alla Internet Research Agency (Ira) di San Pietroburgo, nota e potente fabbrica di propaganda digitale di Vladimir Putin. 8)
Per non parlare dello scandalo della Cambridge Analytica, la quale ha utilizzato ricercatori russi e dati condivisi con società collegate all'intelligence russa, cioè all'attuale FSB (di cui Putin fu ed è tutt'ora capo) erede del KGB (di cui Putin fu membro); e che sembra abbia operato anche in alcune elezioni europee, Italia compresa, per favorire favorire i partiti antieuropei. 
E potrei fare altri esempi, con richiami a dati specifici, e non solo ad astratte chiacchiere, che tu, però, mi diresti essere stati costruiti ad arte dalla propaganda demo-masso-pluto-massonica del FINANZCAPITALISMO MONDIALE; di cui, ovviamente, io non sarei altro che un agente sotto copertura! :D
Per cui, secondo me, la sostanza non è affatto una contrapposizione politica tra forze popolari e antipopolari in Italia e in Europa, bensì il tentativo della RUSSIA e degli USA di sovvenzionare e favorire (in modo più o meno legale) quei partiti che tendono ad indebolire l'EUROPA UNITA come forza sovranazionale che è la sola in grado di contrastare il loro strapotere; anzi, risulta pure che non poche MULTINAZIONALI (finanzcapitaliste), fanno lo stesso gioco, perchè, ovviamente, l'EUROPA UNITA è l'unica che può porre un freno ai loro abusi.
CHI "VERAMENTE" COMBATTE LE MULTINAZIONALI, E CHI NO?
Come tu ben sai, le MULTINAZIONALI in molti campi, sovrastando gli Stati Nazionali, impongono le loro esigenze di sfruttamento del lavoro (attraverso la delocalizzazione), lo sfruttamento dell'ambiente (provocando inquinamento), lo sfruttamento finanziario (tramite manovre borsistiche), e molte altre cose ancora.
In particolare, le grandi multinazionali degli alimenti e delle bevande, con i loro prodotti in PLASTICA MONOUSO, promuovono uno stile di vita e di consumo basato sull'usa e getta e sono le forze predominanti dietro la grave crisi ambientale e globale dell'inquinamento da plastica; considera soltanto che l'usa e getta di plastica rappresenta oltre il 50% del marine litter e si arriva al 70% se si includono anche gli attrezzi da pesca.😠
Per questo, la settimana scorsa, il PARLAMENTO EUROPEO ha votato a maggioranza la messa al bando della plastica monouso; il voto del Parlamento europeo a stragrande maggioranza invita a perfezionare al più presto il percorso che porterà all'entrata in vigore della Direttiva e quindi chiede al Consiglio dei ministri dell'Ambiente europei e alla Commissione di concludere i passaggi necessari a breve e sicuramente entro l'anno.
Chi si è opposto, a tale freno alla prepotenza grandi multinazionali della plastica?
La LEGA!😝
Al riguardo, infatti, tale partito ha sollevato tuzioristiche eccezioni di vario genere, l'unica delle quali con un certo fondamento è quella che il nostro Paese, produce il 50 per cento delle stoviglie di plastica usate oggi in tutta Europa; e, questo, soprattutto per il fatto che i nostri governi "nazionali" sono sempre stati molto arrendevoli e compiacenti, nel consentire alle multinazionali della plastica di operare nel nostro Paese (molto tollerante in materia di inquinamento), oltre a ditte prettamente nostrane o prestanome di multinazionali. 😠
Una di tali importanti (e imponenti) CORPORATION, è la Sirmax SpA, la multinazionale della plastica con sede a Cittadella (PADOVA), quinto produttore in Europa di polipropilene (sebbene, per quello che ne capisco, non solo per uso alimentare); peraltro, "sfruttamento dell'ambiente" a parte, per quanto, invece, concerne lo "sfruttamento del lavoro sottopagato", la Sirmax S.p.A. e l' Autotech Polymers India Private Limited hanno firmato un importante accordo per la costituzione della joint venture Autotech-Sirmax INDIA mirata a proseguire in Asia la strategia di crescita globale delle due MULTINAZIONALI e per ridurre i costi lavorativi di produzione di materiali plastici della sede di  PADOVA.😠
Ovviamente, non ho elementi di sorta per asserire che la riluttanza della LEGA a votare la legge europea sia stata determinata da una "combutta con tali multinazionali" (a parte l'ndizio costuito dalla sede a Padova della SIRMAX, che è un po' pochino, per cui non ci credo); però, di fatto, a prescindere dalle eccezioni ufficialmente addotte dalla LEGA e da quelle effettive, oggettivamente questo è un altro provvedimento preso dalla UE contro le multinazionali.
Ed anche a tale riguardo, potrei fornire altri esempi di come L'EUROPA si sia concretamente opposta allo strapotere delle MULTINAZIONALI: a fatti, e non soltanto a chiacchiere, come due demagoghi da strapazzo di nostra conoscenza!

#5309
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
09 Novembre 2018, 07:30:00 AM
Citazione di: Lou il 08 Novembre 2018, 18:36:16 PM
Citazione di: Eutidemo il 08 Novembre 2018, 13:51:55 PM
Interrogato da FLORIS su cosa sia il "POPOLO", a domanda, CONTE risponde testualmente:
"Il popolo è la somma degli azionisti che sostengono questo governo!".
Che tristezza, si può girare come si vuole, con altre sciocchezze, per trovare giustificazioni all'ingiustificabile, ma per me è e rimane una mostruosità e il fatto che a pronunciare certe perle sia il premier, mi lascia senza parole.

"Il popolo sono <<INNANZITUTTO>> coloro che sostengono questo governo...e lo sono <<ANCHE>> coloro che non sono d'accordo!". Cit. Conte

L'arrampicata successiva, chiarisce. Se non fosse chiaro, serie A e serie B.

Sono perfettamente d'accordo con te (staccato, non conte) ;)
Come ho detto anche rispondendo a Ipazia, la risposta di Conte risulta di una "pochezza" imbarazzante; alla quale, però, da quando retrodatò l'inizio del miracolo italiano all'otto settembre 1943, ci stiamo tristemente abituando. 
#5310
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
09 Novembre 2018, 07:26:20 AM
Cara Ipazia, la tua è quella che, in filosofia (ma anche in dialettica e in retorica), si chiama "fallacia per asserzione presupposta"; la quale  consiste nel presupporre la verita' di un asserto non dimostrato, per derivarne una falsa conclusione.
Ed infatti tu ritieni condivisibile il senso della risposta di Conte, partendo da una considerazione del tutto gratuita e non dimostrata; e, cioè che "chi gli  è contro ha, compattamente dal 2011, perseguito politiche antipopolari decise a Bruxelles e oltreatlantico".
Il che, non solo non è dimostrato, ma, secondo me, è anche erroneo.
Ed infatti:
1) 
Il soggetto della tua frase ("chi gli  è contro"), non può certo riferirsi al 51% della popolazione che non ha votato per i due -discordi- partiti che sostengono Conte, ma, semmai, soltanto, "eventualmente", ai precedenti governi; ed infatti è ovvio che a "perseguire determinate politiche" sono i governi, e non i popoli.
2)
Premesso, quindi, che non è lecito confondere le pere (i popoli) con le mele (i governi), sebbene siano i primi ad eleggere i parlamentari che, poi, esprimonoi secondi, resterebbe da dimostrare che i precedenti governi abbiano davvero compattamente perseguito politiche antipopolari decise a Bruxelles e Oltreatlantico.
Il che, secondo me, non solo è erroneo, ma anche autocontraddittorio, perchè -antipopolari o meno che fossero- è ben difficile che i precedenti governi abbiano potuto seguire nel contempo politiche decise sia a Bruxelles, sia Oltreatlantico; ed infatti, è geopoliticamente, economicamente finanziariamente rilevabile che gli interessi degli USA ed dell'Europa non sempre coincidono, ma, anzi, sono spesso in conflitto tra di loro.
3)
In ulteriore subordine, e limitatamente a quest'ultima (l'Europa Unita), noi non siamo soltanto Italiani, ma anche Europei, per cui perseguire una politica europeista non è affatto una sorta di "tradimento della Patria", ma semmai, è fedeltà ad una Patria più grande; così come la mia consapevolezza ed il mio orgoglio di essere Romano, non contrastano affatto con la consapevolezza ed il mio orgoglio di essere Italiano (e, appunto, Europeo).
Ne consegue che, anche qualora la "maggioranza" del "popolo" risultasse attualmente "nazionalista" ("sovranista" è solo un ipocrita eufemismo), buona parte del popolo resta comunque -come me- saldamente "europeista"; per cui è assolutamente iniquo, oltre che semanticamente erroneo, qualificare come "popolo" soltanto una parte esso (sebbene possa essere la "maggioranza", il che è ancora de verificare). 
Inoltre, è anche "logicamente sbagliato", perchè significa scambiare la parte per il tutto: il che costituisce una "SINEDDOCHE", che può andar bene solo per un concione retorico.
Concludendo, quindi, la risposta di Conte risultaè di una "pochezza" imbarazzante; alla quale, però, da quando retrodatò l'inizio del miracolo italiano all'otto settembre 1943, ci stiamo tristemente abituando. ::)