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Messaggi - iano

#5326
Tematiche Filosofiche / Re:Lo spazio dell'assoluto
18 Gennaio 2020, 22:12:52 PM
È lo spazio di ciò che non conosciamo .
#5327
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
14 Gennaio 2020, 07:30:04 AM
@Paul 11
Bellezza bene e verità sembrano i protagonisti di una di quelle favole a lieto fine che non ci si stanca mai di ascoltare da bambini , probabilmente perché richiamano dal nostro inconscio qualcosa di fondamentale.
Ma ciò che è considerato bello , bene e vero, cambia nella nostra considerazione e nel tempo , e non nel senso che segue mode del momento.
Sembra esserci uno strano legame fra i protagonisti della nostra favola e il tempo , e quindi con l'esperienza.
In genere può sembrare strano che i bambini provino piacere nell'ascoltare una storia che già conoscono , sapendo come va' a finire.
Ma sapere come va' a finire una cosa , equivale , barando un po', a prevedere come va' a finire, e il vero piacere sta probabilmente dell'indovinare la previsione .
Indovinare la previsione significa provare il piacere di vivere in un mondo che riusciamo a controllare .
Imparare poi col tempo a fare previsioni sempre più complesse , senza barare , come nelle favole , produce autostima e sicurezza nei propri mezzi , e quindi ancora piacere.
Ognuno di noi ama diversi tipi di musica , dal semplice pop al più complesso jazz o classica.
Questa sarebbe una constatazione banale in se' , se non fosse che il tipo di musica che amiamo sembra dipendere dal tempo che possiamo dedicare all'ascolto.
La musica che piace subito , stufa subito e viceversa , con un concetto di bellezza alquanto mobile a quanto sembra.
#5328
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
14 Gennaio 2020, 00:25:19 AM
@Paul 11
Arte-fatto è una buona sintesi.
C'è un parallelo fra intuito e senso estetico :
agiscono nell'ombra , come l'istinto, ma a differenza di quest'ultimo crescono con l'esperienza a breve termine.
E in sostanza ci stanno a dire che la pur utile suddivisione fra conscio e inconscio , pecca inevitabilmente , come per tutte le schematizzazioni , di incompletezza.
Il conscio da solo non delimita il campo dell'esperienza e quindi della scienza.
Spesso ci chiediamo come nasce la coscienza.
Esattamente come nasce l'inconscio , perché convenzionale è il loro confine.
#5329
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
13 Gennaio 2020, 23:44:56 PM
Citazione di: Lou il 10 Gennaio 2020, 15:25:47 PM
Uno scienziato che mi è venuto in mente che si interessò di questo vasto e bell'argomento che introduci iano è Poincarè, di cui cito un estratto:

"Lo scienziato non studia la natura perché sia utile farlo. La studia perché ne ricava piacere; e ne ricava piacere perché è bella. Se la natura non fosse bella, non varrebbe la pena conoscerla, e la vita non sarebbe degna di essere vissuta. Ovviamente, non mi riferisco alla bellezza che colpisce i sensi, alla bellezza delle qualità e delle apparenze. Non la disprezzo affatto, ma non ha niente a che fare con la scienza. Intendo riferirmi a quell'intima bellezza che deriva dall'ordine armonioso delle parti e che può essere colta da un'intelligenza pura. (...) Proprio perché la semplicità e la vastità sono entrambe belle noi cerchiamo di preferenza fatti semplici e fatti vasti; e ne traiamo piacere, ora dal seguire il corso immenso delle stelle, ora dall'osservare con un microscopio quella prodigiosa piccolezza che è anche una vastità, e ora nel ricercare nelle ere geologiche quei segni del passato che ci attraggono per la loro lontananza."
Mi pare che nello scritto del grande  Poincaré qui vi sia un po' di superficialità.
Studia la natura perché gli da' piacere e gli da piacere perché è bella ... e tutto ciò è utile per pura coincidenza.
Troppo bello per essere vero.😁
Ma è il senso estetico che si dimostra utile nei fatti , e che , pur agendo indirettamente ( non sembra puntare alcun obiettivo ) non sembra però girare a vuoto come appare a prima vista.
E sopratutto non c'è bisogno di una intelligenza pura in generale.
Il senso estetico in verità cresce nell'esercizio e come il gatto si allena a cacciare topi giocando coi gomitoli.
#5330
Tematiche Filosofiche / Re:Ma che campo a fare?
12 Gennaio 2020, 02:22:27 AM
Campo per dare un dispiacere a chi mi vuole male e non dare un dispiacere a chi mi vuole bene.
#5331
Tematiche Filosofiche / Re:I numeri e le lettere
11 Gennaio 2020, 14:44:31 PM
@Niko.
Congenerecita'.
Ho imparato un nuovo termine 👌
Ma non credo che la suddetta sia una condizione indispensabile alla matematizzazione della natura tutta.
Per quanto grande sia la scala cui possiamo accedere , non potremo mai dimostrare la suddetta su ogni scala.
O quantomeno L'ipotesi di leggi fisiche locali e temporali si fa' sempre più insistente per giustificare l'inspiegabilita' attuale di alcuni fatti cosmologici , se ho capito , perché il tuo ultimo post è completo e chiaro , ma il precedente mi rimane oscuro.
#5332
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
11 Gennaio 2020, 07:47:49 AM
Come diceva Jessica Rabbit , io non sono cattiva , ma è così che mi disegnano.
Sta a noi fare buoni disegni , senza deresponsabilizzarci , credendoci come un disegno fatto e proiettato da altri.
Dire che la realtà si proietta in noi è una semplificazione fuorviante , che ci induce a concentrarci sulla imperfezione del risultato.
Si tratta invece di un processo molto più complesso del quale andare fieri , senza doverci ridurre ad essere l'ombra di nessuno.
Il nostro cerchio si allarga grazie ai nostri tentativi ed errori , ma solo
se li accettiamo come tali.
In natura non esiste una carta dei diritti per cui nulla ci è dovuto.
Tutto si ottiene con fatica , ma non è una condanna , è un piacere.
#5333
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
11 Gennaio 2020, 06:56:10 AM
Ciao Hlodwig.
Il cerchio si allarga  perché ha flessibilità infinita , capace di portarsi a dimensioni stellari , senza spezzarsi .
Abbiamo già  disegnato le stelle sulle pareti della caverna, e noi stessi , e questo , come sappiamo da sempre , ne propizia la cattura.
Buona caccia.😁
Per allargare la caverna in economia e in modo sostenibile bisogna però prima accettarla come nostro limite.
Solo sentendola come nostra ne potremo avere cura.
#5334
Con un elegante aforisma 😇 direi che , la ricerca di un centro permanente è la causa del moto.
Quindi per trovarlo basta non cercarlo.🙏
#5335
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
11 Gennaio 2020, 00:36:47 AM
Citazione di: Hlodowig il 10 Gennaio 2020, 14:55:36 PM
Buongiorno, amico @Iano,

La risposta più semplice che mi possa venire al momento in testa: curiosità.

Una richiesta, se non guasta i rapporti e non offende nessuno;

che si evitino i dogmi di qualunque genere essi siano, bellissima retorica, ma sempre un giro in cerchio è.

E una caverna in maggior dimensione diviene, poiché se ne esce da una più piccola, ma per entrarne in una più grande e quei riflessi stanno sempre li, dando l' illusione di una luce che rischiara.

E quel cerchio, secondo la mia sempliciotta logica, deve essere spezzato.

Grazie ✋
Ciao amico 😊
Se non interpreto male , secondo me quel cerchio si piega  , ma non si spezza.
E forse la natura di quelle ombre che scorrono sulle pareti della caverna ti sarebbe più chiara se fossero fissate come arte rupestre.
#5336
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
11 Gennaio 2020, 00:20:34 AM
Citazione di: viator il 10 Gennaio 2020, 23:26:02 PM
Salve Iano. Citandoti : "Cioè, ciò che normalmente riteniamo ricada nel campo del conscio, non vi ricade mai del tutto".
Per la semplice ragione che è il conscio che viene dominato dall'inconscio e non certo viceversa.
Senza lo psichismo non può esservi coscienza, no ?.
Ciao Viator.
Da un punto di vista operativo conscio e inconscio lavorano insieme e non vedo sinceramente il motivo di stabilire gerarchie sia in senso che nell'altro.
Il problema di come sia nata la coscienza credo sia un falso problema che deriva proprio dal voler stabilire gerarchie che non hanno una vera giustificazione .
Lavorano sempre insieme , e mai veramente da soli , anche quando sembra.
Questo era quel che intendevo dire.
Quando facciamo scelte consce e convinte , senza saper dire perché, come quando interviene il senso estetico , abbiamo la prova che parlare di conscio e inconscio come cose a compartimento stagno sia una semplificazione eccessiva , per quanto utile.
Immagino quindi che chi metta la coscienza al primo posto non veda il senso estetico di buon occhio , e viceversa.
#5337
Tematiche Filosofiche / Re:I numeri e le lettere
11 Gennaio 2020, 00:09:04 AM
L'infinito sembra cosa innaturale , per il motivo credo che esso nasca col concetto di numero , che non è cosa naturale , e non si accettare solo nella misura in cui non si comprende il concetto di numero.
Il problema dell'infinito nasce dunque dal credere che i numeri abbiano una vita a se' , indipendente da noi , così che si pretende che l'infinito , concetto che invece è derivato dall'invenzione del concetto di numero , sia attuale quanto lo sarebbero i numeri.
Un infinito attuale è in effetti indigeribile , ma se il molteplice è pensabile , una maggiore confidenza coi numeri lo rende più che digeribile per quel che veramente è.
#5338
Tematiche Filosofiche / Re:I numeri e le lettere
10 Gennaio 2020, 23:15:36 PM
Citazione di: bobmax il 10 Gennaio 2020, 17:48:56 PM
Citazione di: niko il 10 Gennaio 2020, 15:11:08 PM
Io penso che il numero, questo grande sistema di mediazione tra l'uno (l'uno nel senso pitagorico del termine, quindi l'uno che non è un numero) e l'infinito (infinito che è incalcolabile, quindi che anch'esso non è un numero), in ultima analisi sia illusione, e la realtà, ridotta ai minimi termini, quindi la realtà come non appare alla vita, si componga dei due non-numeri uno e infinito, con il mondo, che è uno, e le cose del mondo, che sono infinite.

Le cose del mondo ci sembrano finite, perché vediamo sempre una sequenza arbitrariamente estratta dalla loro serie. Espandendo arbitrariamente la nostra coscienza fino a farla coincidere col mondo, le cose ci sembrerebbero infinite.

Viceversa il mondo ci sembra sempre non-uno, duale, perché crediamo di esistere come viventi e di avere un mondo interiore, quindi di essere un mondo nel mondo, di costituire con la nostra stessa esistenza una contro-universalità rispetto all'universo che ci ospita e ci contiene; non ammettiamo fino in fondo che anche i nostri contenuti interiori di pensiero e -apparente- soggettività sono tratti dal mondo e lo compongono, quindi pur con tutta la nostra soggettività, emotività, senso di unicità e riflessività non siamo un mondo nel mondo, ma molto più banalmente una parte del mondo nel mondo. Riducendo arbitrariamente la nostra coscienza fino ad annullarla, il mondo ci sembrerebbe uno, noi smetteremmo di essere un mondo nel mondo, un contro-mondo.

Per un pregiudizio forse anche scientista, crediamo che la natura si esprima con i numeri, in realtà la natura è una, e si slancia verso l'infinito in ogni sua sia pur minima forma di esistenza, quindi quello da cui essa prescinde sono proprio i numeri.
Il numero, cioè la mediazione possibile e diffusa tra uno e infinito, l'arbitrariamente grande e l'arbitrariamente piccolo, siamo noi. E' la nostra coscienza nella natura, che ce ne restituisce un frammento arbitrario.

Concordo, il mondo è Uno.

Uno, che non è numero, non è l'uno numerico.
L'uno numerico necessita del due. Nasce dal due.
Perché il 2 viene "prima" del 1.

Prima si concepisce il molteplice e solo dopo si può identificare un suo componente, che è 1.
È 1 sempre e solo perché c'è il 2.

Viceversa l'Uno non ha niente fuori di sé, perciò non è 1.
E poiché ciò che non è né potrà mai essere 1 non esiste...
L'Uno equivale al Nulla.
Uno è il non molteplice ,quindi uno e molteplice nascono insieme , e a riprova di ciò nessuno dei due rientra strettamente nel concetto di numero , concetto che nasce dopo.
In origine neanche due è un numero , ma una coppia , a patto di specificare una coppia di cosa.
Una coppia di buoi ad esempio. Perché una coppia di non si sa' cosa non ha senso in mancanza del concetto di numero.
Così dicasi per il trio e il quartetto.
L'infinito è il  molteplice che si fa' numero.
Il numero nasce dall'esigenza di spostare più in la' l'asticella del molteplice , la quale senza il contare è posizionata appena oltre il 4.
Una volta non si era in grado di acchiappare un gruppo di più di quattro elementi il molteplice era più di quattro.
Oggi grazie al contare , che ci permette di acchiappare gruppi grandi a piacere , l'infinito è più di qualunque numero a piacere.
L'infinito non è impensabile se è pensabile il molteplice , essendo infinito il nuovo nome che si è dato al molteplice una volta che abbiamo inventato i numeri , coi quali il paio è diventato due , dove due è il nuovo nome del paio quando è un paio di non si sa' cosa.
Se il molteplice stava oltre il quattro , l'infinito sta oltre i numeri.
Il punto è che noi , per quanto ci evolviamo siamo sempre finiti , e al nostro limite operativo diamo un nome che ieri era molteplice e oggi è infinito .
Il molteplice sta oltre un limite che si percepisce come immutabile.
L'infinito oltre un limite che può mutare.
Per tornare al tema , immagino che , da un punto di vista operativo , si siano inventati i numeri quando ci è parso di aver finito i nomi.
Ma ora che abbiamo inventato i numeri sappiamo che anche i nomi sono infiniti.😄
Scrivere numeri è in fondo un modo più sintetico di scrivere nomi , introducendo un ordine , e non dovremmo quindi sorprenderci del fatto che i numeri riescano a descrivere il mondo se crediamo di poterlo descrivere a parole.



#5339
Tematiche Filosofiche / Re:Una bellissima domanda.
10 Gennaio 2020, 02:36:47 AM
Intendo nella "costruzione" dei fatti.
#5340
Tematiche Filosofiche / Una bellissima domanda.
10 Gennaio 2020, 01:54:41 AM
Facciamo scelte inconsce , per le quali , se ci viene chiesto , non sappiamo dire il motivo , e scelte consce di cui sappiamo dire il motivo.
L'elenco sembra così completo , perché abbiamo esaurito tutte le possibili combinazioni logiche.
Ma non è così.
Facciamo scelte consce di cui non sappiamo dire il motivo , se è vero che , dir che è  bello ciò che piace , non significa dire nulla.
Il senso estetico comunque ha un ruolo decisivo in tutti i campi umani , compreso quello della ricerca scientifica , che dovrebbe esserne però  immune , se quello che conta sono i fatti.
Ma uno dei fatti è proprio che esso sia così pervasivo e questo dovrebbe farci riflettere sul suo ruolo e sulla sua funzione.
Questo senso si esercita nel campo dell'arte , ma non è per niente relegato ad esso , cui comunque dedichiamo tempo e risorse , senza saper dire davvero  il motivo .
Perché lo facciamo?
Questa è una bellissima domanda.😅
"Una bellissima domanda" è il titolo del libro allegato alla rivista "Le Scienze" adesso in edicola.
Autore il premio Nobel per la fisica ,Frank Wilczek.

Una possibile risposta che vi propongo è che non solo il senso estetico interviene , inevitabilmente a quanto pare nella ricostruzione dei fatti (teorie scientifiche ) , ma anche nella loro costruzione.
Cioè, ciò che normalmente riteniamo ricada nel campo del conscio, non vi ricade mai del tutto.