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Messaggi - Ipazia

#5326
L'umanesimo esistenzialista deve molto all'umanesimo marxista (... il bestiale e l'umano ... la critica radicale dell'inumanesimo capitalista che prende il posto dell'inumanesimo dogmatico religioso ...)
#5327
Citazione di: paul11 il 25 Settembre 2020, 00:09:24 AM

L'aspetto sartriano è ego-centrico, narcisista, ma non in termini denigratori, necessariamente e logicamente così si finalizza, si avvita su se stessa. Perchè tutte le manifestazioni sono riflessive, prendono senso nel pensiero individuale senza un confronto, sono prive di ontologia. Significa che la libertà ,sempre sartrariamente, può caricarsi di responsabilità, ma diventa un atto e una scelta individuale e individualistica: una aleatorietà, in quanto la morale è priva di fondamento (per quale motivo un uomo dovrebbe essere responsabile? )


Per quale motivo un uomo dovrebbe essere responsabile di fronte a numi palesemente inesistenti e frutto dell'immaginazione umana ? Eppure l'ethos umano si è evoluto malgrado tutte le assenze e vuoti di potere che sono venuti via via emergendo con sempre maggiore chiarezza fino alla morte dei numi e resurrezione zombica in forma di shahid.

Bastava meditare sul mio link per trovare la risposta al quesito e magari andarsi a leggere tutto l'intervento in originale per avere qualche elemento di critica e discussione sensato in più:

Citazione...Il testo della conferenza si chiude con la definizione dei concetti compresi nel titolo. «Umanismo, perché noi ricordiamo all'uomo che non c'è altro legislatore che lui, perché noi mostriamo che l'uomo si realizzarà precisamente come umano». Mentre «l'esistenzialismo non è altro che uno sforzo per dedurre tutte le conseguenze da una posizione atea coerente [...] è un ottimismo, una dottrina d'azione, e solo per malafede – confondendo la loro disperazione con la nostra – i cristiani possono chiamarci "disperati"».

La disperazione di cui parla Sartre è quella di chi si accorge di avere passato millenni a costruire ethos su statue di cera, scioltesi al sole già di fronte ai primi remoti illuminismi, fin dall'antica Grecia. Malgrado le persecuzioni cui sono stati sottoposti dai postulanti, finalmente orfani, di un Essere Assoluto che non dà mostra di sè da nessuna parte (e quando la dà sarebbe meglio per lui che non ci fosse). Qui sì vi è la tautologia di un mondo illusorio chiuso in se stesso, non nel transeunte Dasein che fluisce impetuosamente da una generazione all'altra "sempre uguale e sempre diverso" (cit). E soprattutto sempre aperto, perchè la risposta al quesito esistenziale "Sein und Zeit" è "Sein in Zeiten". Essere nel Tempo, Essere in divenire, ovvero Esserci. Essere qui (Da-) ed ora. Dasein con tutta la cura che consegue, fondativa di un ethos responsabile perchè non può rimandare ad alcuna entità aliena la responsabilità della giustizia, Dike. Deve assumersi in proprio il delitto è il castigo, toccando i Caino e salvando gli Abele.
#5328
Sartre era un esistenzialista e aveva ben compreso la lezione di Heidegger che superava la metafisica dell'essere nell'esserci; nel Dasein immanente sempre verificabile e libero dai lacci veterometafisici dell'essere.

L'esistenzialismo é metafisica del Dasein, antitetica alla metafisica del Sein.
#5329
Esistenza è un dato ontologico/fisico, essenza è un concetto metafisico. Anche a buttarla in semantica, l'esistenza viene prima dell'essenza.
#5330
Anche esistesse un'essenza umana, in ogni caso si manifesterebbe dopo l'esistenza umana, intesa anche in senso collettivo, di specie, considerando che lo spettro delle libertà si è evoluto nel tempo. E' prima dovuto esistere un animale con certe attitudini perchè tali attitudini acquistassero un carattere essenziale.
#5331
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
24 Settembre 2020, 08:43:07 AM
Tornando alla citazione di Fermi (e al sottotitolo: misura e scoperta), essa costituisce un ottimo esempio di epistemologia, o gnoseologia se preferite.

Alcune cose di quella citazione vanno però sviluppate per dare a ciascun termine il giusto valore.

Misura: non è la banale e burocratica conferma di una routine scientifica, ma ciò che distingue il metodo scientifico dalla fede. Una ipotesi resta atto immaginifico finchè non viene confermata dalla misura. La relatività del tempo fisico postulata da Einstein rimase una ipotesi sorprendente finchè non si dovette tarare il tempo fisico in percorsi di lunga distanza e condizioni gravitazionali diverse da quelle terrestri. Fu la misura l'experimentum crucis che portò la relatività dalla teoria alla scienza.

Anche la forza di gravità raggiunse la sua maturità scientifica grazie alle misure di Galileo, tassello indispensabile perchè si giungesse alla teoria newtoniana della gravitazione universale che rilanciò la ricerca verso Einstein e ancora non è finita.

Scoperta: L'esempio classico dell'affermazione di Fermi è la scoperta dell'America la quale disattese le attese di misura di Colombo sulla circolarità della terra, ma ci volle Magellano per portare a termine la scoperta dimostrando che l'America non era l'Asia, ma un nuovo continente (scoperta), confermando la sfericità della terra col ritorno a casa e rimappando l'intera episteme terrestre nella sua completezza per la prima volta.

Scoperta, nel senso posto da Fermi, è un incontro con l'ignoto che costringe a rimappare la realtà, ripetendo le misure adattate a nuove teorie posto che le vecchie hanno fallito. Quindi ha ragione Popper nel dire che la scienza si fonda sulla falsificazione e ha ragione Spinoza quando fonda l'epistemologia sulla negazione (Omnis determinatio est negatio). Concetto che affonda le sue radici nella dialettica classica, si svilupperà nella dialettica hegeliana ed anche oggi costituisce un insuperabile argine metafisico ed epistemologico per separare la conoscenza dalla fede.
#5332
Tematiche Filosofiche / Re:Misura e scoperta
23 Settembre 2020, 21:44:56 PM
Citazione di: Jean il 22 Settembre 2020, 22:36:02 PM

Cos'era accaduto? Quello che il nostro Enrico Fermi ha efficacemente e squisitamente illustrato in un suo famoso aforisma:

«Ci sono soltanto due possibili conclusioni: se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura; se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta»

La mia opzione è per la scoperta, qualcosa non è andato come ci si aspettava così da rendere possibile (e certa) la "misura".


Al di là di chi ha imputato al risultato d'esser afflitto da errori di programmazione e quant'altro... non è forse vero che in ambito scientifico gran parte delle scoperte avvengono accidentalmente, per caso, a seguito di errori, dopo un sogno, ecc.?   

Ma le scoperte, per quanto emozionanti, si pongono almeno inizialmente contro il paradigma consolidato... un uccello di ferro non può volare!


Gran parte delle scoperte avvengono dopo ripetuti tentativi finchè qualcuno non va a segno. Alcune scoperte sono avvenute casualmente, generalmente cercando altre cose, e poichè si cercavano altre cose subiscono il bias ingannatore delle altre cose che si cercavano. Finchè la matassa non si dipana. Anche i sogni rivelatori non capitano a chiunque, ma a chi sta lavorando ad uno specifico problema (classico il serpente benzenico di Kekulè), il che dimostra che il cervello lavora, talora in maniera più redditizia, anche di notte.

Sto leggendo l'ultimo libro di Carlo Revelli (Helgoland) che spiega come, per tentativi, ipotesi, successi effimeri, e azzardi azzeccati, sia nata la scienza più attuale, la meccanica quantistica. Un unico comune denominatore: tutti coloro che, con diverso successo, ci hanno lavorato, erano del mestiere. Nulla si crea e nulla si distrugge, neppure in fatto di materia grigia.
#5333
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
23 Settembre 2020, 19:50:31 PM
Non mi pare che i social occidentali adeschino meno. Concordo senz'altro sulla chiusura dei siti pedofili e non frequento neppure i trivial occidentali. Quindi la cosa mi tange poco.
#5334
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
23 Settembre 2020, 14:35:41 PM
I social occidentali non succhiano i cervello ? Tolto Tiktok eliminiamo anche i pedofili ?
#5335
In questo link si chiarisce la frase e il suo senso antropologico aperto verso un umanesimo della prassi. In natura esistenza ed essenza coincidono deterministicamente. Solo l'uomo ha la capacità di dare un carattere essenziale alla sua esistenza assumendosene tutta la responsabilità. Senza numi o leggi naturali a cavargli le castagne essenziali dal fuoco. La responsabilità di quell'haideggeriano "essere gettato" dicendo niccianamente di sì. 
#5336
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
21 Settembre 2020, 23:11:58 PM
Basta lavorare in Amazon o essere un rider controllato da un bot per tornare al sano stereoprototipo imprenditoriale da manuale: riveduto e corretto.
#5337
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
21 Settembre 2020, 13:23:53 PM
Peccato si sia concluso questo avvincente scambio tra Phil e Johannes a base di raffinatezze metafisiche in cui il logos si ritrova, cosa rara in un social, in gran spolvero.

Ma il postulante dell'Assoluto continua a postularlo anche a livelli infinitamente più terra-terra per cui più che di sottigliezze metafisiche, coi loro bias etici e metaetici, qui si tratta proprio di sete esistenziale del genere di cui in altra discussione InVerno ha relazionato.

Ma davvero di quella sete non si può fare a meno, trovando nel pantarei la propria misura ?

Essere o esserci, questo è il problema. Essere-per-la-morte ignorando che si-è-per-la-vita o accettare finalmente la vita così com'è, per niente assoluta, con tutta la sua bellezza che non ha bisogno di sofisticate protesi metafisiche e illusorie trascendenze, come ci insegnò lo Jasager.

Vivere, forse sognare, ma senza partorire mostri. Eventualmente angeli, come fece Rilke.
#5338
Citazione di: Phil il 20 Settembre 2020, 00:11:24 AM
... mentre l'ateo... resta a bocca asciutta (il che spiegherebbe almeno la sua frequente aridità spirituale).

Avendo bevuto cicuta per millenni, la sua diffidenza per le bevande forti è più che giustificata. Così l'ateo da sempre si è interrogato sulla natura di quella sete, di quelle fonti e di quella spiritualità.

@Anthonyi

Non sono entrata nel merito della trasposizione del relativismo etico dalla religione alla politica, che richiederebbe un approfondimento OT di come la politica sia riuscita a limitare i danni del dogmatismo religioso. E pure del suo demenziale relativismo,  come il famigerato "nessuno tocchi Caino".
.
#5339
Se togli il diritto allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e i paletti di proprietà sulle risorse naturali e fondiarie puoi avere ed esplicare ugualmente tutto l'ingegno che vuoi in una società di uguali.
#5340
Le sacre scritture, comprese le cristiane, avvallano tutto e il contrario di tutto. "Dà a Cesare (al Capitale) quel che è di Cesare" permette al cristiano di assolversi la coscienza e pure la mano, che non deve sapere quello che fa l'altra mano.

Il duplice potere stato-chiesa, sancito dalla divinità in persona, se da un lato offre maggiori garanzie di laicità rispetto alla pura teocrazia islamica, dall'altro offre praterie sconfinate al relativismo socioreligioso dei cristiani.