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Messaggi - Eutidemo

#5326
[font="Segoe UI", "Helvetica Neue", "Liberation Sans", "Nimbus Sans L", Arial, sans-serif]Citazione da: anthonyi[/font][font="Segoe UI", "Helvetica Neue", "Liberation Sans", "Nimbus Sans L", Arial, sans-serif] - [/font][font="Segoe UI", "Helvetica Neue", "Liberation Sans", "Nimbus Sans L", Arial, sans-serif]Tue Oct 16 2018 15:16:17 GMT+0200 (Ora legale dell'Europa centrale)[/font] 
Citazione di: anthonyi il 16 Ottobre 2018, 15:16:17 PM
I datori di lavoro avranno l'imbarazzo della scelta, o prendere lavoratori con partita IVA i quali così usufruiranno della flat tax più bassa della normale IRPEF, oppure farli lavorare in nero per permettere loro di intascare il RdC. Questi Dioscuri sono proprio i campioni dal lavoro irregolare all'Italiana.
:D
#5327
Il punto è proprio questo.
Secondo me NESSUN GOVERNO è in grado di accertare (massivamente) gli evasori, totali o parziali che essi siano; questo è possibile solo per un limitatissimo numero di casi ogni anno, tramite laboriose verifiche ed "avvisi di accertamento" contribuente per contribuente, ex art.37 e segg.del DPR 600/73.
L'elevato numero di ruoli e di cartelle, infatti, non riguarda gli "evasori", ma solo coloro che hanno sbagliato la dichiarazione dei redditi, ed i cui errori formali e i ritardi di pagamento, vengono rilevati automaticamente ex artt.36 BIS e TER del DPR 600/73.
Tra l'altro, quel genio "inconcluso" di Di Maio, voleva pure abolire il REDDITOMETRO, che, attraverso la valutazione del tenore di vita, è pressochè l'unico mezzo per riuscire a stanare veramente gli evasori totali (oltre che quelli parziali); ma, per fortuna, gli hanno fatto soltanto credere di averlo abolito, come va "tromboneggiando in giro", mentre invece tale strumento d'accertamento è ancora pienamente operativo.
Tuttavia, neanche il REDDITOMETRO è adeguato alla specifica bisogna!
Per cui tocca rassegnarsi a quello che accadrà nella mia vignetta qui sotto ;D  :(  ;D  :(
#5328
La Corte Costituzionale  con Sentenza n. 187/2010 dichiarò l'illegittimita' costituzionale dell' art.  80,  comma  19,  legge  n.388/2000,  nella  parte  in  cui  subordinava  al   requisito   della titolarita' della carta di soggiorno la  concessione  agli  stranieri legalmente  soggiornanti  nel  territorio  dello  Stato Italiano  dell'assegno di cui all'art. 13 della legge 30 marzo 1971, n. 118; a tale riguardo, la  Corte   precisò che "laddove  si  versi  in  tema  di provvidenze destinate a far fronte al «SOSTENTAMENTO» della  persona, qualsiasi  discrimine  tra   cittadini   e   stranieri   REGOLARMENTE SOGGIORNANTI nel territorio dello Stato, fondato su requisiti diversi dalle condizioni soggettive, finirebbe per risultare in contrasto con il principio sancito  dall'art.  14  della  "Convenzione  Europea  dei Diritti  dell'Uomo", (norma "costituzionalizzata" dall'art.10 della COSTITUZIONE ITALIANA, in base al quale   l'ordinamento giuridico italiano si deve conformare alle norme del diritto internazionale, per cui la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.) Tale  affermazione  appare  conferente  con  la previdenza oggi  considerata,  la  quale  e'  per l'appunto destinata a far fronte alle ESIGENZE DI SOSTENTAMENTO DI CHI POSSIEDE UN REDDITO PARTICOLARMENTE BASSO.
Altre numerose sentenze in senso conforme
Ciò premesso, è mia opinione che, nel testo definitivo della legge sul REDDITO DI CITTADINANZA, che, al momento, credo sia ancora "in itinere", si debba tenere nel debito conto quanto sopra (cosa che, credo, il Presidente della Repubblica non mancherà di fare). ;)
#5329
Incrociando le dita, se i "mercati" interpretaranno i primi dati rivelati sulla manovra, così come "li sto leggendo" adesso io (salvo ulteriori approfondimenti), *spero che stasera la BORSA chiuderà con lo SPREAD in ribasso*
Ed infatti, la *promessa-minaccia elettorale* più *"preoccupante"* -FORNERO A PARTE- era quella della *"FLAT TAX"*, che, nei termini in cui era stata promessa, *sarebbe dovuta venire a costare da un "risicato minimo" di 50 MILIARDI*  (per le ipotesi minimali) *ad un massimo di 110*; ed invece, almeno da quello che mi pare di capire, *verrà a costare meno di UN (1) MILIARDO*.
Ovvero, addirittura, secondo me *SARANNO PIU' I CONTRIBUENTI CHE CI PERDERANNO CHE QUELLI CHE CI GUADAGNANO, CON UN SALDO ATTIVO A FAVORE DELL'ERARIO!*
Ed infatti, *senza introdurre il benchè minimo accenno di nuova "FLAT TAX"*, ci si limiterà semplicemente ad elevare la soglia dell'*imposta sostitutiva del 15%* degli *"imprenditori minimi"* (che già ne godevano dal secolo scorso), favorendo così circa *500.000 persone*; però, leggendo a *pag. 41 del DEF*, vedo che, essendo stata *revocata l'IRI*, i *1.200.000 imprenditori individuali sopra la soglia dei 65.000 euro di RICAVI, perderanno la "tassa piatta" del 24% prevista dal DEF 2017*, e verranno così *pesantemente penalizzati* (per non parlare di circa *800.000 società di persone*).
Salta pure la prevista *IREP* (tassa piatta per i professionisti), e l*ACE* per le società di capitali; la quale, però, verrà sostituita dalla *DUAL TAX*, che, in effetti, "dovrebbe "essere più favorevole.
E' difficile dire, quindi, se, nel complesso, sotto tali profili, *il saldo "finanziario" sarà positivo  negativo* (cmq di molto poco, in un senso o nell'altro); ma, *quello che è <<SICURO>>, è che saranno molti di più gli imprenditori che, "pro capite" ci perderanno, di quelli che ci guadagneranno*.
Però ci saranno le *entrate fiscali* del *CONDONO*; e, cioè, quelle che verrano benignamente *corrisposte dai contribuenti "difettosi", in cambio di quelle, molto più consistenti, a a cui, in cambio, l'Erario rinuncia definitivamente*
Infine, almeno a quanto si capisce dai *MOLTO MINORI importi allocati, il REDDITO DI CITTADINANZA e soprattutto l'ABOLIZIONE DELLA FORNERO, "cominceranno", sì, ma "a rate"*, con cauto e lento passo *in prossimità delle elezioni* (in modo che la gente si accorga della mezza fregatura solo "dopo" aver votato); per cui, *a meno che i MERCATI non siano molto più ingenui e creduloni degli elettori gialloverdi _-il che, però, è da verificare-_, io sono convinto che, pur restando un po' nervosi, una certa "calmata" dovrebbero darsela!*
Però *la "sfera di cristallo" non ce l'ha nessuno!*

  
#5330
Sono finalmente riuscito a trovare due grafici comparabili, con i quali raffrontare la crescita dello SPREAD e dell'EURIBOR dal 1° GIUGNO 2018, data dell'insediamento del governo Conte, fino alla settima scorsa.🤗
La linea rossa verticale indica la data di inizio della  XVIII legislatura, a partire dal 1º giugno 2018, mentre quella orizzontale ascendente segna i "punti" di resistenza della crescita dei due indicatori sul grafico.

Nota nella seguente immagine, come, sebbene il grafico dello SPREAD ("a picchi") abbia un movimento più nervoso di quello dell'EURIBOR ("ad altipiani"), come è naturale che sia, tuttavia *i tentativi di "perforare" la "resistenza", da me contrassegnati con dei pallini rossi, praticamente coincidono in entrambi i grafici.*😏

Però io NON sono un esperto di "analisi tecnica", per cui prendete la mia interpretazione dei due grafici con cauto beneficio d'inventario; anche perchè ho letto degli autorevoli commenti (di persone molto più esperte di me), le quali sostengono una diversa interpretazione. ;)
#5331
Citazione di: Jacopus il 15 Ottobre 2018, 11:27:55 AM
Socrate. È probabile che non ti ricordi le tempeste valutarie che aggredivano la lira prima che il percorso verso l'euro fu pienamente ratificato.
Io ricordo una manovra Amato nei primi anni '90 che mi sottrasse  quasi un milione di lire dal conto corrente per risanare i conti sottoposti alla speculazione successiva a mani pulite. Forse non ti rendi conto quanti soldi in interesse sul debito pubblico abbiamo risparmiato. Debito causato non dall'euro ma da spese pubbliche talvolta insensate e da un evasione fiscale degna del terzo mondo. Senza l'ombrello dell'euro probabilmente saremmo già andati in default. Ma visto che siete così in tanti a voler tornare alla lira, teniamoci cosí poi ci facciamo quattro risate tutti insieme.

Hai perfettamente ragione, ma, purtroppo, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Però temo che, se tornassimo alla lira, ci sarebbe ben poco da ridere :(
#5332
Citazione di: Socrate78 il 15 Ottobre 2018, 10:47:59 AM
Lo spread NON ci sarebbe se fossimo restati con la lira: abbiamo accettato un sistema in fondo dittatoriale che vede le singole monete subordinate all'antico marco diventato poi euro in posizione di forza rispetto alle altre valute, poiché il valore delle singole valute fu deciso a tavolino nel 1999 in rapporto con la forza del marco, che allora era molto forte. E' quindi un sistema assolutamente iniquo, fondato sullo strapotere tedesco. Ma visto che l'abbiamo voluto, siamo noi stessi causa del nostro male.....

Quanto asserisci è storicamente errato: all'epoca della LIRA, agli inizi degli anni '90, ci separavano 300 punti base nei tassi di interesse fra i Btp decennali italiani e i Bund tedeschi di equivalente durata; ma nel marzo 1995, con la lira vicino a quota 1.300 sul marco, lo SPREAD schizzò a 600 punti base. 
Se a breve non fossimo entrati nell'EURO, la LIRA poteva servire al massimo a sostituire la carta igienica; ma solo nei BAR di terza categoria.
E, se dovessimo uscire dall'EURO, le cose andrebbero ancora peggio, per le ragioni spiegate benissimo nel seguente passo di FRIEDMAN "LO SPREAD AI TEMPI DELLA LIRA":
#5333
Ad integrazione di quanto già detto, preciso che *io non sono certamente un economista*; però, *mi piace la storia, anche quella economica*, perchè *il passato può spesso fornire ­_"indizi"_ sul futuro*...sebbene non possano certo fungere da *"sfera di cristallo"*. ;)
A tale riguardo, vi accludo le tre seguenti tabelle relative all'*anno 2011*:
- dalla prima tabella si può rilevare come, *fino al novembre 2011, lo <<SPREAD>> sia schizzato alle stelle*, per poi *placarsi, sia pure con alterne vicende, con il governo Monti* (cosa che ormai sanno tutti);

- dalla seconda tabella, invece, si può vedere come, *fino al novembre 2011, sia di pari passo cresciuto anche l'indice <<EURIBOR>>, nella stessa direzione -sia pure con un tasso inferiore- di quello dello <<SPREAD>>*;

- dalla terza tabella, infine, si può vedere come, *per tutta la durata del governo Monti, l'<<EURIBOR> sia andato progressivamente calando in modo pressochè costante*, sia pure non sempre in linea con lo *<<SPREAD>>* che nel 2012 subì uno scossone al rialzo a causa della crisi Greca e Spagnola, pur *calando complessivamente anche lui da 552 a 268*.

Questi sono *i dati di fatto*, che, poi, *ciascuno può interpretare come meglio crede!*
#5334
E' vero che, con l'aumento dello SPREAD, saliranno pure i tassi sui MUTUI?
Tecnicamente, NO, perchè questi ultimi sono collegati all'EURIBOR, e non allo SPREAD; ma sostanzialmente, almeno con molta probabilità, SI', perchè le due cose sono indirettamente connesse, nei tempi più o meno lunghi.
Vediamo perchè (almeno per come l'ho capita io). ;)
                                        ***
L'EURIBOR

Non è altro che il tasso di riferimento dei mutui a tasso variabile, che viene pubblicato tutti i giorni alle ore 11,00 da un gruppo di banche rappresentative nel panorama creditizio europeo.
Per quanto riguarda i mutui legati a tasso variabile e quindi alle fluttuazioni dei valori in borsa dell'Euribor, c'è sicuramente il rischio di un possibile aumento ma NON <<"DIRETTAMENTE">> in base alle variazioni dello SPREAD con i BUND tedeschi; basta guardare l'indice in borsa dell'Euribor (come io faccio sempre) per accorgersi che negli ultimi mesi il tasso d'interesse non solo non è mutato ma è rimasto costantemente in negativo -per un certo periodo addirittura fisso allo 0,371%-, e, questo, sebbene il nostro SPREAD con i BUND tedeschi, ed anche con tutti gli altri titoli esteri, sia stato in continua crescita.
Se ne deduce quindi, se i numeri significano qualcosa, che non c'è correlazione "diretta" ed in tempo reale tra SPREAD ed EURIBOR.
Quest'ultimo, infatti può aumentare infatti solo:
- se la Bce decide di innalzare i tassi di sua competenza:
- ovvero, se c'è sfiducia tra banche nel prestito di denaro.
Ed infatti le banche decidono quali tassi di interesse applicare a un mutuo a tasso variabile in base all'EURIBOR, ed allo SPREAD, inteso questo, però, come margine fisso scelto dall'istituto in base alle proprie strategie, e non al differenziale tra BTP e BUND; ed invero, l'EURIBOR, è il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le grandi banche europee, ed esso cambia con cadenza giornaliera (io lo controllo sempre). 
Ed infatti, fuor di acronimo, EURIBOR significa semplicemente "Euro Interbank Offered Rate" e viene calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate da un gruppo di banche rappresentative nel panorama creditizio europeo e mondiale selezionate dalla Federazione Bancaria Europea (European Banking Federation).
                                        ***
LO SPREAD
Il concetto di SPREAD, che in italiano si traduce con DIFFERENZIALE invece, è molto più semplice, in quanto:
- in generale, non identifica altro che il DIVARIO tra rendimenti o tra quotazioni di più titoli o di uno stesso titolo nell'arco di una giornata;
- in particolare, quando, oggi come oggi, si fa riferimento ad esso, "di solito" si intende la differenza di rendimento tra titoli di stato italiani e tedeschi e nello specifico, la "forbice" tra il rendimento offerto dal BTP (buono del tesoro poliennale emesso dallo stato italiano) a 10 anni e quello offerto dal suo corrispettivo tedesco, il BUND.
Ma è solo la "vulgata" del termine, che cominciò ad andare in voga nel 2011, quando tale specifico tipo di SPREAD divenne catastrofico; ma, almeno secondo me, adesso sta assumendo un aspetto ancora più sinistro, perchè, mentre nel 2011 era negativo solo nei confronti della Germania, adesso sta diventando "relativamente" sempre più negativo anche nei confronti di quasi tutti gli altri Stati.
Il che è molto pericoloso (e significativo)!
                                        ***
CONNESSIONE TRA L'EURIBOR, LO SPREAD E I MUTUI
Pur non essendoci connessione diretta tra tali elementi, come sopra spiegato e come i Goebbels della LEGA vanno propagandando in giro per tranquillizzare i loro elettori, la correlazione indiretta c'è.
ECCOME se c'è!
Ed infatti, è fuori dubbio che lo "Spread dei mutui", nei tempi più o meno lunghi, viene sempre influenzato sia pure "indirettamente" anche dall'andamento dello Spread tra Btp e Bund; e non solo da quello, visto che i BTP vanno male pure rispetto ai BONOS e a quasi tutti gli altri TITOLI EUROPEI.
Se aumenta il rendimento dei titoli di Stato italiani, infatti, ne diminuisce il prezzo...che si muove in senso inversamente proporzionale; per cui, dal loro possesso, si può ottenere un buon rendimento nominale, ma, nel contempo, subire una perdita patrimoniale sostanziale. 
Ne consegue che un aumento dei rendimenti dei Btp, che necessariamente si traduce anche in un aumento dello SPREAD tra Btp e Bund tedeschi, indebolisce il valore (cioè, in questo caso, il "prezzo") dei titoli di Stato posseduti dalle banche italiane, che ne detengono ancora moltissimi "in pancia" (troppi), sebbene, in genere, questo accada dopo un certo tempo.
Seguendo l'"effetto domino", come sta accadendo adesso -ed era già accaduto-, diminuisce anche il valore delle azioni bancarie; con un perverso corto circuito.
Per cui è fuor di dubbio che un allargamento del differenziale tra Btp e Bund scoraggia le banche a erogare prestiti a famiglie e imprese, non avendo esse altra scelta se non quella di rivedere al rialzo gli interessi chiesti sui mutui, per compensare le perdite patrimoniali; questa non è mera teoria economica, ma è ciò che si è sempre storicamente verificato, in tempi più o meno lunghi, in tutti i Paesi del mondo, e non perchè le Banche siano "cattive" (anche se MOLTO spesso lo sono), ma perchè obbediscono alle spietate leggi dell'economia.
Senza parlare della prossima fine del Quantitative Easing, il che meriterebbe un discorso a parte.
Però, si tratta pur sempre di congetture, che potrebbero benissimo essere smentite dalla realtà; come spero nel comune interesse di Italiani! ;)
#5335
Citazione di: anthonyi il 11 Ottobre 2018, 14:48:59 PM
Io non lo facevo così furbo il ragionier Filini.

E' vero, ci assomiglia proprio ;D  ;D  ;D
#5336
"FLAT TAX" col "trucco" - Saltano IRI e ACE, e, quindi, "forse" l'imposizione fiscale  complessiva aumenterà.
                                        ***
A rigor di termini, e ad onta delle "fanfare" (e "fandonie" varie) l'anno prossimo non sarà introdotta alcuna "vera" "FLAT TAX", ma ci si limiterà semplicemente ad elevare l'"asticella" già esistente della soglia delle partite Iva individuali che fruivano dell'IMPOSTA SOSTITUTIVA; tale innalzamento, dovrebbe consentire a più o meno  500.000 partite Iva individuali, con fatturato compreso tra le attuali soglie massime di fatturato e la futura nuova soglia di 65.000 euro, di aggiungersi al milione di partite Iva individuali che già attualmente si avvale della possibilità di assoggettare il reddito a tassazione del 15%, sostitutiva delle aliquote progressive Irpef  e delle addizionali regionali e comunali, di essere esclusi da Iva e di fruire di significative semplificazioni degli adempimenti contabili e fiscali.
Quindi, non si tratta assolutamente di una FLAT TAX per come è comunemente intesa (essendo tale solo quella sul reddito complessivo), ma solo dell'ampliamento di una agevolazione fiscale, già esistente dal secolo scorso, a favore di una sola specifica categoria di contribuenti.
                                        ***
Non viene però molto propagandato in giro, che, a fronte dell'ampiamento di tale specifica agevolazione a favore di 500.000 persone, molte di più pagheranno più tasse di prima; ed infatti, per fare posto all'ampliamento del regime forfetario delle piccole partite Iva individuali (e alla nuova "dual tax") verranno abolite *IRI* ed *ACE*.
                                        ***
Qualche anima candida esclamerà: "Benissimo, altre due imposte in meno!"
Ma, putroppo, non è così. ;D
Ed infatti, leggendo a pag. 41 della Nota di Aggiornamento al Def 2018, si rileva che il PREZZO della finta FLAT TAX, sarà costituito dall'abolizione dell'IRI, ossia l'istituto che, dopo il rinvio dello scorso anno, avrebbe dovuto cominciare ad applicarsi dal 2019 e avrebbe consentito a tutte le partite Iva individuali e a tutte le società di persone di applicare la stessa aliquota fissa (o "flat", se preferite) delle società di capitali, pari al 24% sui redditi di impresa o di lavoro autonomo conseguiti e "lasciati in azienda o in studio", ossia non distribuiti ai soci o prelevati dalla partita Iva individuale.
Per cui, almeno se non ho capito male, imprenditori e professionisti con ricavi e corrispettivi superiori ai 65.000 euro, verranno gravemente penalizzati dalla "riforma"; e tanto più lo saranno, quanto più risulteranno elevati i loro ricavi e corrispettivi (fino a circa un 20% di maggior tassazione)
Per cui, a braccio, se 500.000 partite Iva individuali avranno un vantaggio dalla RIFORMICCHIA della finta FLAT TAX, circa 1.200.000 di partite Iva individuali che superano i 65.000 euro, invece,  verranno pesantemente penalizzate (per non parlare di circa 800.000 società di persone).
                                        ***
Conosco bene TRIA, e non avevo dubbi che, per far tornare i conti (e pure per guadagnarci), sarebbe in qualche modo riuscito a prendere per il naso sia gli elettori gialloverdi,  sia, forse, persino Di Maio e Salvini, i quali dubito che siano in grado di capire l'"escamotage"!
Come, peraltro, non si sono accorti che il REDDITOMETRO è ancora vivo e vegeto, essendo ingenuamente convinti di averlo abolito!
Però, a voler essere obiettivi, limitatamente ai singoli redditi di impresa e professionali, non si può negare che la "riformetta" sia in stile Robin Hood, perchè toglie ai "ricchi" con fatturato superiore ai 65.000 euro, e dà ai "poveri " con fatturato inferiore ai 65.000 euro; il che, però, non è sempre vero, perchè può benissimo verificarsi il caso di un Tizio con 70.000 euro di ricavi e 20.000 euro di utile netto, ed il caso di un Caio con 60.000 euro di ricavi e 30.000 euro di utile netto. ;)
                                        ***
Un po' più complicata, invece, è la faccenda della sostituzione dell'ACE con il nuovo regime di "DUAL TAX" volto a ridurre al 15% l'aliquota Ires ordinaria del 24% con riguardo ai redditi corrispondenti agli utili destinati all'acquisto di beni strumentali e alle nuove assunzioni; il che, a mio avviso, è un'OTTIMA COSA, e, forse, l'unica del DEF veramente in grado di rilanciare (un pochino) PIL e OCCUPAZIONE.
Però, a fronte di tale beneficio, si perderà l'ACE (che, a differenza dell'IRI, era già in vigore da alcuni anni); si calcola che, nel 2015 erano già 1.146.097 le imprese che se ne avvalevano, ritraendo un beneficio rappresentato dalla integrale detassazione di una quota di reddito parametrata all'aumento del patrimonio netto dell'impresa (per accantonamento di utili o nuovi apporti di capitale) rispetto al patrimonio netto esistente al 31.12.2010.
                                        ***
Onestamente, però, fino a che non si conosceranno i numeri esatti della manovra (e, forse, neanche allora), non è possibile stabilire con certezza se ci saranno maggiori vantaggi per l'Erario o per i contribuenti; ma, almeno a mio parere, è pressochè certo che molti di questi ultimi ci rimetteranno.
Soprattutto partite Iva individuali che superano i 65.000 euro di fatturato!  :(
#5337
Citazione di: 0xdeadbeef il 10 Ottobre 2018, 18:17:00 PM
Il cosiddetto "reddito di cittadinanza" non andava fatto. Ma non andava fatto non tanto perchè ingiusto,
complicato da attuarsi o altro, ma essenzialmente perchè non ce lo possiamo permettere.
Sarebbe bastato (e già questa era un problema...) la riforma della "Fornero", che avrebbe dato un
segnale importante, condiviso, ed estremamente popolare (la qual cosa non è certo un difetto...).
Il problema più grosso, fra tanti problemi grossi, che ha questo paese è la mancanza di lavoro.
Sono passari ormai diversi lustri da quando i "geni" della Bocconi teorizzavano il settore terziario
come piena compensazione dei posti di lavoro persi nel primario e nel secondario; questa compensazione
non c'è stata, e la disoccupazione sta dilagando (ben oltre le ridicole cifre ufficiali, come evidente).
Dopo decenni di disatroso liberismo economico, è necessario ripensare allo stato come a quell'agente
economico che, per così dire, crea il sostrato affinchè il lavoro possa sorgere e svilupparsi.
Da quanto tempo il nostro paese non ha un piano industriale degno di questo nome? Da quanto tempo
un problema tutto sommato risolvibile come l'eccesso di burocrazia strangola l'impresa?
Ecco, da queste cose occorrerebbe ripartire, senza cercare pericolose ed improbabili scorciatoie.
saluti

In effetti, va tenuto conto anche dell'aspetto economico; tra l'altro considerando che lo Stato erogherà il reddito di cittadinanza soprattutto con soldi presi in prestito (con i titoli di Stato), e che, prima i poi, bisognerà restituire. ::)
#5338
Attualità / Re:Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
10 Ottobre 2018, 12:55:27 PM
Non hai tutti i torti, in quanto, in effetti non c'è GRAN differenza fra uccidere un animale 
durante una battuta o dentro un macello; però, a mio parere, una PICCOLA differenza c'è.
Ed invero, provare PIACERE ad uccidere, e farlo "per divertimento", secondo me, è un leggermente diverso e moralmente un po' più discutibile che uccidere all'esclusivo scopo di nutrirsi; sebbene, effettivamente, se mangiassimo un po' meno carne, oltre a fare un favore agli animali, lo faremmo anche a noi stessi ed al pianeta, che si sta surriscaldando anche a causa degli eccessivi allevamenti bovini (come ho spiegato in un altro THREAD).
Sono peraltro d'accordo che l'attività venatoria, se non ben regolata, può essere anche:
- nociva per l'ambiente;
- pericolosa per le persone.
Ciao. ;)
#5339
Tutte le vostre osservazioni sono più o meno condivisibili.
Ma come già ho detto, la cosa che mi lascia più perplesso, è che, su SEI milioni di (presunti) poveri, ce ne sono già adesso quasi QUATTRO che sono FINTI poveri, a cui finirà lo stesso l'assegno!
Per cui temo proprio che dovremo rassegnarci a sovvenzionare una buona parte di gente che il lavoro ce l'ha già: o solo nero, o addirittura nero e criminale!
#5340
Citazione di: Lou il 08 Ottobre 2018, 18:32:16 PM
Oltre ai punti che hai sollevato, a me pare un tantino paradossale che esistano contratti per cui chi lavora otto ore al giorno abbia una retribuzione netta di 800€, magari pur non facendo  un lavoro " congruo ", e chi con 8 ore alla settimana prenda 780. €.

In effetti non hai poi tutti i torti! ::)