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Messaggi - Eutidemo

#5341
In via di principio, io sarei perfettamente d'accordo sul concedere un reddito di cittadinanza (con le opportune cautele circa le spese) a chi è privo di qualsiasi risorsa economica; ed infatti, sarebbe vergognoso per una nazione civile, ignorare una così vasta sacca di povertà, che, tra l'altro, potrebbe innescare una vera e propria BOMBA SOCIALE.
Il PROBLEMA, però, è che noi sappiamo che, in Italia, ci sono circa 6.000.000 di persone che non dichiarano alcun reddito (ovvero redditi irrisori) e che, quindi, in teoria sarebbero classificabili come POVERI; ma sappiamo pure, però, che, tra questi, ci sono circa 3.700.000 lavoratori in nero, i quali risultano disoccupati solo per il fatto che sono EVASORI (più o meno) TOTALI  ...mentre invece percepiscono redditi di varia entità e natura.

                               ***
In pochi mesi è tecnicamente impossibile scovarli tutti (ammesso che ciò sia mai possibile), nè il deterrente della galera mi sembra sufficiente per la maggior parte di costoro; ed infatti la gran parte di tale lavoro è di tipo illegale o criminale (spaccio di droga, prostituzione, contrabbando ecc.), per cui si tratta di persone che già rischiano la galera per conto loro, e che, quindi, pur di cuccarsi a sbafo altri soldi, non si spaventano certo per il rischio di ulteriori eventuali sanzioni. :P
Sempre ammesso e non concesso che qualcuno possa davvero spaventarsi per "minacce" di sanzioni penali qui in Italia; dove quasi tutti infrangono diuturnamente la legge in un modo o nell'altro, e quasi nessuno finisce quasi mai in galera...nonostante le reboanti minacce di fare sul serio da parte dei vari governi succedutisi nel tempo.
Però, nonostante tutto, secondo me QUESTO NON E' COMUNQUE UN BUON MOTIVO DI NEGARE IL REDDITO DI CITTADINANZA, O ANALOGHE FORME DI SUSSISTENZA, A CHI NE HA DIRITTO, perchè ritengo che non sia lecito buttare il bambino con l'acqua sporca!
                                 ***
Però, temo proprio che dovremo rassegnarci a sovvenzionare una buona parte di gente che il lavoro ce l'ha già: o solo nero, o addirittura nero e criminale! >:(
Poi c'è l'altra questione dei CENTRI DI IMPIEGO, ancora non effettivamente funzionanti, per cui il reddito di cittadinanza rischia davvero di diventare un mero espediente di tipo assistenzialista; senza considerare che, se pure tali centri funzionassero, per offrire del lavoro "serio" a qualcuno, occorrerebbe che il lavoro ci fosse...il che, per il momento, non pare. :-\
Comunque, per esprimere un giudizio davvero circostanziato sul tema, è necessario attendere il testo definitivo della legge (anche per sapere come si troveranno le coperture). ;)
#5342
Attualità / Re:Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
08 Ottobre 2018, 12:58:10 PM
Caro 0xdeadbeef,
non intendevo affatto correggerti, in quanto si capisce benissimo che tu, di armi, te ne intendi perfettamente; io, una volta, ne facevo uso per motivi di servizio, ma adesso le utilizzo ogni tanto solo per il tiro a segno (e per qualche analisi di balistica), però non si può certo dire che io sia un "esperto" in materia.
La caccia, peraltro, mi ripugna, senza offesa per chi è cacciatore; ed infatti si tratta solo di un mio connotato psicologico, senza alcuna pretesa di voler esprimere un giudizio generale di carattere etico al riguardo. ;)
                                     ***
La mitica Smith & Wesson 29, se è il modello con la canna da 26 cm, mi pare che fosse quella che usava l'Ispettore Callaghan: :)

                                     ***
Però, a parte certi tipi di cannone, secondo me, per una persona poco pratica di armi, io sconsiglierei VIVAMENTE l'acquisto di pistole semiautomatiche, per una serie di motivi che non è questo il luogo di esporre approfonditamente.
Però, visto che la questione concerne la sicurezza -personale ed altrui- di chi, non essendo particolarmente esperto, volesse comprare un'arma per LEGITTIMA DIFESA, accennerò solo a due dei principali motivi (di cui, solitamente, non si parla): 
1)
In primo luogo, rispetto ai revolver, con le pistole semiautomatiche è molto più facile commettere MICIDIALI "errori di distrazione"; quello più tipico è l'"errore di sequenza" nel "disarmare" un'arma carica.
Ed infatti, se ci si distrae, non è poi tanto difficile che "prima" si espella scarrellando il colpo in canna, e "poi" si estragga il caricatore, essendo così ingannevolmente sicuri che l'arma è scarica; ed invece, ovviamente, avendo scarrellato per espellere  il colpo che era in canna, con il caricatore ancora dentro, si è già inserito in posizione di sparo una nuova pallottola...che resta lì pure dopo aver estratto il caricatore.
Con un revolver, invece, sviste del genere (ed altre su cui per brevità sorvolo) che sono molto più frequenti di quanto non si pensi, non possono verificarsi.
2)
In secondo luogo, sebbene sia ormai pacifico che (a differenza di un tempo) è ESTREMAMENTE RARO che una pistola semiautomatica moderna possa incepparsi, di solito si omette di precisare che, almeno per quanto concerne le pistole col "castello in tecnopolimero" (cioè, in plastica), la cosa resta vera SOLO se si sa "governare" a dovere la pistola; cosa che, appunto, sa fare solo un tiratore esperto.
Provate a sparare con una GLOCK col polso un po' moscio, e vedrete come vi si inceppa subito (è capitato anche a me, una volta che avevo il polso slogato)!
Tutto questo, invece, con i revolver non si verifica MAI: li può usare senza problemi anche un bambino!
Inoltre:
- nel caso -quasi metafisico- che si inceppi una rivoltella, basta girare il tamburo; 
- se, invece, si inceppa una semiautomatica, la questione è un po' più complicata, a seconda del tipo di inceppamento (il più problematico è quello del "double feed"), e se non si è esperti, la faccenda può risultare seria.
O addirittura "tragica", nel caso di un vero scontro a fuoco.
Poi ci sarebbero anche molte altre cose da dire, ma non è questo il luogo per approfondire la faccenda; in verità, l'ho fatto già troppo.
Comunque, non intendo AFFATTO sostenere che i revolver siano migliori delle pistole semiautomatiche; anzi, nel caso di persone esperte, queste ultime possono risultare molto più performanti (se non altro per il maggior numero di colpi a disposizione).
Voglio solo consigliare a chi voglia comprarsi per la prima volta un'arma corta, di orientarsi preferibilmente per una rivoltella, e non per una semiautomatica; e lo dico anche per alcune tristi esperienze personali a cui mi è toccato di assistere!
                                   ***
Sono quindi  perfettamente d'accordo con te sul consiglio che hai dato al tuo amico inesperto: una Ruger cal. 357  da caricare con proiettili 38 spl.
Un consiglio migliore, sia come tipo di arma che come rapporto qualità/prezzo non potevi darglielo!
Al riguardo, ci sarebbe da disquisire sulla ottimale lunghezza della canna di un'arma del genere...ma lasciamo perdere, visto che -sebbene il tema fosse la LEGITTIMA DIFESA-, forse sono già andato sin troppo OF TOPIC!
Spero solo che i miei suggerimenti -ammesso che siano davvero giusti- possano giovare a ridurre gli incidenti connessi al possesso di armi da parte di persone poco esperte; le quali, forse, farebbero meglio ad abbandonare del tutto l'idea del possesso di un'arma!
Come scrisse, infatti, Tibullo: "Quis fuit horrendos primus qui protulit enses? ("Chi è mai stato il primo ad inventare le orride armi?")
Ciao!
#5343
Attualità / Re:Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
07 Ottobre 2018, 15:38:01 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 19 Settembre 2018, 17:29:26 PM
Citazione di: baylham il 19 Settembre 2018, 17:15:59 PM
Pistoria

Bella moglie: Era buio, non l'ho riconosciuto, pensavo fosse un ladro, ero spaventata, avevo paura, ho preso la pistola dal comodino e ho sparato all'impazzata. Sono distrutta dal dolore.

Commissario: Non si disperi signora, poteva capitare a tutti, è stato chiaramente un incidente. Le rinnovo le condoglianze per la morte del marito.

Giudice: Stia tranquilla, ha agito per paura, per difendersi. La legittima difesa è evidente, il caso è chiuso. Commissario, possiamo andare. Di nuovo condoglianze signora.

Commissario: Verrò a trovarla fra qualche giorno per vedere come sta, se ha bisogno di qualcosa mi chiami.

Ma sì, infatti, questo caso è "tipico" di quel che potrebbe succedere (e ahimè in qualche caso succede)
a tenere una pistola carica sopra il comodino (come del resto fanno in troppi...).
Conoscevo personalmente un tipo che teneva una 44 magnum degli anni 60 sopra il comodino (naturalmente
carica); una vera e propria bomba innescata, visto che un arma di quel tipo non ha nessun tipo di
sicura "moderna", e il colpo potrebbe partire solo urtandola (pensiamo poi che in casa c'era una bambina
piccola).
Fortunatamente, sono riuscito a convincerlo a vendermela (bel pezzo...) e a comprarsene una più moderna e
"sicura" (almeno questo).
Questo per dire che le armi vanno (ALMENO...) conosciute, perchè con esse la tragedia è veramente in agguato in ogni istante.
saluti

Trattandosi di una 44 magnum, presumo che fosse un revolver, per cui è naturale che non avesse una sicura; con i revolver, infatti, visto il tipo di scatto, la sicura non serve (a parte la chiusura a chiavetta per i bambini).
Però, hai perfettamente RAGIONE!
Tenerla sul comodino in quel modo è da incoscienti; se è per questo, anzi, secondo me è da incoscienti pure tenercela chiusa dentro, perchè è un tipo di calibro assolutamente non adatto alla difesa.
Ed infatti:
- ha una penetrazione eccessiva, e finisce per scaricare la sua energia "oltre" il bersaglio, magari colpendo qualcuno che c'è dietro (eventualmente anche oltre il muro);
- ha un rumore ed una fiammata tali da stordire chi la usa, col rischio di finire in ospedale insieme alla vittima, con i timpani rotti (a meno che uno non faccia in tempo ad indossare una cuffia);
- dopo l'ospedale, si rischia pure di finire in tribunale, perchè, qualche giudice troppo zelante, potrebbe guardare un po' di traverso chi predispone le proprie difese con un cannone del genere (sebbene un tale atteggiamento sarebbe, per me, giuridicamente discutibile).
Personalmente, possiedo una SMITH&WESSON 357 MAGNUM, ma, per eventuale difesa, la tengo caricata con il molto più tranquillo cal.38 SPECIAL; che ritengo più che sufficiente alla bisogna.
Senza considerare che non sparerei MAI ad un ladro; ed invero, userei un'arma da fuoco ESCLUSIVAMENTE nel caso in cui la mia incolumità personale venisse esposta ad un rischio "veramente" GRAVE.
Spero che questo non accada mai -sebbene una volta mi sia quasi accaduto-, perchè, a mio avviso, se si spara per salvare la propria vita è necessario sparare per uccidere; ed infatti, un bersaglio ferito, spesso è in grado sparare ancora.
Altrimenti è molto meglio non sparare affatto...CHE E' DI GRAN LUNGA LA COSA MIGLIORE!!! ;)
#5344
Attualità / Re:FLAT TAX, addio!!!
06 Ottobre 2018, 12:52:35 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Ottobre 2018, 18:42:48 PM
Salvini è una persona di buon senso, l'ha sempre saputo che non può fare la flat tax, e lo sanno anche gran parte dei suoi elettori che non ci hanno mai creduto veramente.
Gli elettori di Salvini piuttosto sono preoccupati del pericolo che i conti si scassino, e di questo anche Salvini si dovrebbe preoccupare, se tiene ai suoi elettori.

Sono perfettamente d'accordo, perchè nessuna persona dotata di un "minimo" di buon senso potrebbe seriamente pensare di utilizzare -almeno nell'attuale contesto italiano- la "FLAT TAX" vera e propria; la quale, così come era stata delineata nelle promesse elettorali e nel contratto gialloverde, sarebbe venuta a costare tra un minimo di 70 MILIARDI (con il taglio delle  "tax expenditures") ad un massimo di circa 100 MILIARDI all'anno.
Però, poichè questo Salvini già lo sapeva da prima, penso si possa tranquillamente affermare che ha deliberatamente ingannato e truffato i suoi elettori; a nulla rilevando, al riguardo, che i più smaliziati ed accorti di costoro avessero capito che mentiva. ;)
E continua a mentire... come Di Maio, il quale va falsamente raccontando in giro di aver abolito il REDDITOMETRO. ;D
E' pur vero che, quanto a spudorate menzogne, nessuno dei due è ancora riuscito a battere il record di Renzi (per non dire quello di Berlusconi); ma, se ci si mettono d'impegno, tra non molto ci riusciranno.
D'altronde, meglio così che se facessero sul serio tutte le sciocchezze che hanno promesso: spero solo che lo capiscano anche i mercati, e si calmino un po' (come "sembra" che stiano cominciando a fare). ::)
#5345
                                                           IL FUTURO
Se è difficile interpretare correttamente gli eventi passati, e comprendere adeguatamente quelli presenti (come io ho tentato di fare, in modo ovviamente opinabile), il futuro, invece, è sempre e comunque IMPREVEDIBILE.
Se dovessi azzardare una previsione, a mo' di mera congettura, penso che -se non altro per la legge vichiana dei corsi e dei ricorsi storici- i "sovranisti" (attuale nick name dei nazionalisti), purtroppo, finiranno per prevalere; e l'Europa tornerà ad essere frazionata in tanti Stati, molto più indipendenti di quanto non siano ora...sebbene pseudo-federati in una sedicente LEGA DEI POPOLI.
Se ciò, avvenisse, tuttavia, reputo altamente improbabile che, almeno nel presente secolo, possano scoppiare nuove guerre "endoeuopee" (perchè ancora non ne ricorrono le condizioni); come, invece, molti europeisti vanno esageratamente paventando.
Questo penso, per quanto concerne il "QUANDO"!
Per quanto, invece, concerne l'"AN", sono pressochè certo che, non esistendo più una UNIONE europea, a partire dal prossimo secolo QUASI CERTAMENTE le guerre "endoeuopee" scoppieranno di nuovo; ci potrei scommettere, se, per allora, fossi ancora vivo.
Ma, poichè ciò non sarà..."après moi le déluge! ;)
#5346
IL PRESENTE
A mio parere di parallelismi con la situazione attuale ce ne sono parecchi, ma non bisogna esagerare, in quanto:
1) 
La situazione geopolitica mondiale non è la stessa di allora, in quanto l'Unione Sovietica non c'è più, sono sorte altre Potenze globali (come la Cina), il colonialismo "diretto" è morto, ed altro ancora; qualche sinistra somiglianza, tuttavia, ci sta.
2)
Le attuali destre reazionarie non hanno (ancora) assunto un potere dittatoriale; e, comunque, sono alquanto diverse da quelle di allora.
Tanto per restare all'Italia, ad esempio, la LEGA è espressione di una classica politica reazionaria e strapaesana del "piede di casa", e non manifesta assolutamente le tendenze militaristiche, imperialiste ed espansionistiche del Fascismo di una volta (oltre ad essere aliena dalle violenze squadristiche domestiche); può avere altri difetti -e sicuramente ne ha molti- ma non quelli!
3)
Attualmente una UNIONE EUROPEA istituzionalizzata già c'è, e, per sostituirla con una cosiddetta LEGA DELLE LEGHE (questa, sì, abbastanza simile a quella propugnata da Grandi), bisognerebbe prima smantellarla; cosa che, vista l'aria che tira, non è poi tanto difficile che si verifichi.
Tuttavia esiste ancora una robusta minoranza di europei che si oppone fermamente a tale eventualità; anzi, gradirebbe un rafforzamento di tale UNIONE, facendola diventare veramente politica ...e, ovviamente, emendandola dai suoi attuali difetti, che nessuno nega (ma che sono principalmente attribuibili agli egoismi dei singoli stati, e non all'"EUROPA" in quanto tale).
4)
Un'altra notevole differenza, rispetto al passato, è il diverso tipo di "MERCATO MONDIALE" che oggi esiste, rispetto a quello di allora; anche all'epoca, a ben vedere, i fascisti deprecavano una sorta di COMPLOTTO "demo-pluto-giudaico-massonico" mondiale, che voleva condizionare le singole politiche nazionali, così come oggi le "anime semplici" dei "sovranisti", se la prendono FINANZCAPITALISMO globale, il quale viene fiabescamente personificato come se fosse un essere dotato di vita propria, autonoma e indipendente (nonchè avido e malvagio)!
Ed invece:
a)
E' indubbiamente vero che i "MERCATI" sono notevolmente influenzati da ciclopici e potentissimi soggetti collettivi, di vario genere e tipo, quali, principalmente, gli investitori istituzionali e le grandi società, MULTINAZIONALI e TRANSNAZIONALI (e non solo quelle).
Ma,  per fortuna, non esiste un "CARTELLO UNIVERSALE" delle società MULTINAZIONALI , TRANSNAZIONALI ecc., nè un TRUST unitario della SPECULAZIONE INTERNAZIONALE, bensì tante singole società o gruppi di società, in asperrima lotta e concorrenza tra di loro; questo, sia in ordine al campo in cui ciascuna di essa opera (materie prime, semilavorati, merci, valuta ecc.), sia anche in ordine ad una congerie varie di circostanze, che qui sarebbe troppo lungo enumerare.
b) 
Ciò premesso, come già la semplice logica ed il buon senso dovrebbero far capire a chiunque, è naturale che le grandi UNIONI e FEDERAZIONI di STATI (come gli USA e la FEDERAZIONE RUSSA), ovvero NAZIONI di dimensioni smisurate come la CINA e l'INDIA, sono in grado di contrastare tale STRAPOTERE delle MULTINAZIONALI, molto meglio di quanto non possano fare singoli Stati, di dimensioni medie o piccole; come, appunto, sono i vari Stati Europei, sia pure, anche essi, chi più chi meno potente.
Tanto è vero, che, mentre alcune MULTINAZIONALI combattono i sovranisti, quelle di loro che sono più contrastate dall'EUROPA come entità unitaria, tendono invece a sovvenzionarli; ed infatti, nella misura in cui essi riescono ad indebolire ulteriormente la struttura unitaria europea (già debole e difettosa per conto suo, e per colpa degli egoismi dei singoli Stati), il gioco di alcune MULTINAZIONALI si fa molto più semplice.
Il loro motto nei confronti delle UNITA' "PLURISTATUALI", che meglio possono contrastarli in quanto più potenti, infatti è, ovviamente: "DIVIDE ET IMPERA".
Alle "MULTINAZIONALI FINANZIARIE ED ECONOMICHE", invece, la cosa migliore è contrapporre, per così dire, "MULTINAZIONALI STATUALI", e non dei poveri raminghi Staterelli "sovranisti".
Questo era vero anche cento o novanta anni fa...ma oggi ancora di più.
#5347
L'alternativa "Europa ed Antieuropa", sebbene pochi se ne rammentino, ha antecedenti storici che risalgono addirittura al primo trentennio del '900.
                                  ***
                          IL PASSATO
                                  ***
Koudenove-Kalergi 
Nel 1922, Koudenove-Kalergi fondò la "PANEUROPA" (o Unione Paneuropea), con lo scopo di pervenire ad una UNIONE EUROPEA volta ad impedire un nuovo conflitto continentale;  inoltre, nel suo libro "Praktischer Idealismus" pubblicato nel 1925, Kalergi accennò anche ad una visione multiculturalista dell'Europa futura, testo il cui contenuto fu alterato e falsificato dai nazifascisti di allora (ed anche di oggi).
Ed infatti, secondo costoro, Koudenove-Kalergi avrebbe auspicato che: "Gli abitanti dei futuri "Stati Uniti d'Europa" non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale" affermando, senza mezzi termini, che "è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall'elite al potere."
Anche ammesso che Kalergi avesse effettivamente pensato simili bestialità (cosa assolutamente improbabile), è OVVIAMENTE da escludere che le avrebbe scritte nero su bianco, tantomeno in quei termini; che, chiaramente, rivelano la sordida mano "adulteratrice" nazifascista.

                                  ***
Briand.
Nel 1926 Koudenove-Kalergi organizzò la prima conferenza paneuropea di Vienna, sotto gli auspici del suo presidente onorario, il presidente Aristide Briand; e fu proprio in questo convegno che si decise di scegliere l'inno europeo, l'Inno alla gioia di Beethoven, che in seguito diventerà l'inno ufficiale dell'Unione Europea. 
In tale sede si dichiarò: "l'Unione Pan-europea ribadisce il suo impegno al patriottismo europeo, a coronamento dell'identità nazionale di tutti gli europei; nel momento dell'interdipendenza e delle sfide globali, solo una forte Europa unita politicamente è in grado di garantire il futuro dei suoi popoli e delle sue varie entità etniche."
In effetti, in un clima in cui la crisi del sistema europeo degli stati nazionali sovrani si andava aggravando, soprattutto dinanzi alla crescita di nuove potenze mondiali come gli Usa e l'Unione Sovietica, l'idea dell'unità europea sembrava la risposta ad un problema politico tangibile e reale.
Ed infatti, il 9 settembre del 1929 Briand, il profeta della pace e dell'UNIONE EUROPEA, presentò ai ventisette stati europei membri della Società delle nazioni (Sdn) la sua iniziativa europea, a cui il 17 maggio 1930 avrebbe fatto seguito un vero e proprio programma di lavoro che l'avrebbe descritta e articolata nelle sue caratteristiche più specifiche, e in merito al quale il ministro francese avrebbe dovuto ricevere risposta da tutti gli interlocutori interpellati il 15 luglio dello stesso anno.
Il memorandum, passato alla storia anche come "PIANO BRIAND", si poneva l'obiettivo di creare un «vincolo di cooperazione europea tale da garantire la pace e favorire il progresso economico del continente» attraverso l'uso di mezzi concreti, politici e istituzionali, quali una Conferenza europea, un Comitato politico, un Segretariato.
Le risposte dei governi interpellati furono più o meno unanimi: pur riconoscendo il declino a cui l'Europa andava incontro, e quindi l'esigenza di nuovi valori unitivi, e pur dicendosi tutti d'accordo in via di principio, tuttavia la maggior parte dei governi si mostrò ancora molto attaccata alle singole sovranità nazionali, sostenute dai relativi eserciti.

                                  ***
Grandi
Per quanto concerne l'Italia fascista in particolare, la posizione dell'Italia riguardo al progetto paneuropeo fu abbastanza "sui generis". 
Ed infatti, il Ministro degli Esteri Dino Grandi, si disse convinto che il "Piano Briand" fosse soltanto "...un subdolo espediente d'oltralpe per conservare lo status quo continentale", e, il 4 luglio 1930 rispose tramite il Contro-progetto italiano di Unione Europea, come "Europa dei Popoli e delle Nazioni", ciascuna delle quali avrebbe dovuto mantenere la sua piena autonomia politica, militare ed economica. 
Inoltre, per rendere l'iniziativa di Briand inefficace, si sosteneva:
- che si sarebbe dovuta estendere la solidarietà continentale a livello mondiale in modo da evitare la formazione di una vera UNIONE EUROPEA;
- che anche l'Unione Sovietica avrebbe dovuto partecipare alla cosa, ben sapendo che Stalin non avrebbe mai accettato, ovvero avrebbe partecipato all'iniziativa solo per boicottarla.

                                  ***
Mussolini.
Tuttavia, Grandi, avendo usato un linguaggio un po' troppo pacifista e societario, venne accusato di poca coerenza ideologica col fascismo, e, quindi, Mussolini lo rimosse assumendo "ad interim" il Ministero degli Interni; subito dopo, il MINCULPOP  accentuò la propaganda mediatica avviata dal regime in difesa dell'ANTIEUROPA, tramite due riviste di punta del momento: "Antieuropa" e "Politica".
 Tra il 14 e il 20 novembre 1932 si tenne a Roma (in concomitanza col decennale della rivoluzione fascista) il Convegno Volta, un congresso internazionale sull'Europa che fu promosso, con l'obiettivo di inserire il fascismo all'interno della riflessione sull'unità europea come alternativa nazionalista e radicale alla visione democratica e anche quello di avviare una sorta di lega tra i governi "non troppo democratici" del momento (ovvero "autocratici-paterni", come si diceva allora, sebbene non fascisti); cioè, l'Austria di Dolfuss, l'Ungheria di Horty e la Polonia di Pilsudsky.
Paesi che, a parte la Cecoslovacchia (che era rimasta democratica), corrispondevano più o meno all'attuale "GRUPPO DI VISEGRAD"; ma la Germania ed il resto dell'Europa, per il momento, era ancora tutta democratica.
Per poco!
#5348
Attualità / FLAT TAX, addio!!!
05 Ottobre 2018, 13:12:11 PM
Nel punto I.3 OBIETTIVI DELLA POLITICA DI BILANCIO E QUADRO MACROECONOMICO PROGRAMMATICO del DEF 2018 , si accenna testualmente ad una: 
"Prima fase di attuazione della 'flat tax', tramite l'innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato d'imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani."
Ma dove sarebbe la GRANDE NOVITA'? ;D  ;D  ;D

La LEGGE DI STABILITA' 2016, e, già in precedenza, la LEGGE DELEGA 2015, prevista dalla LEGGE n.23 dell'11/3/2014, avevano già previsto che, a partire dal 2018, sarebbe "scattato" l'innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato d'imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani; cioè del cosidetto "REGIME FORFETARIO DEI MINIMI", che fruivano della "FLAT TAX" (più esattamente: "IMPOSTA SOSTITUTIVA"), già dal SECOLO SCORSO! ::)
Tale innalzamento potrà essere più o meno consistente, ma non ha assolutamente niente a che vedere con la FLAT TAX, che è riferibile solo al reddito complessivo delle persone fisiche, e non ai singoli redditi (nè,tantomeno, al reddito delle società).
Altra COLOSSALE BALLA, dopo quella dell'ABOLIZIONE DEL REDDITOMETRO, che, invece, è VIVO E VEGETO! ;D
Si può pure essere sovranisti e populisti, ma, per questo, non è mica obbligatorio bersi tutte le balle del duetto gialloverde! ???
#5349
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
29 Settembre 2018, 16:03:21 PM
C'è chi si preoccupa di eventuali sanzioni europee, considerata la nostra manovra in deficit del 2,4%; ma, secondo me, è una preoccupazione del tutto infondata, in quanto, a mio avviso:
- l'Europa non ci sanzionerà mai (visto che non siamo stati nè i primi nè gli unici, in Europa, a "manovrare in deficit"); 
- anche se lo facesse, la cosa ci farebbe un BAFFO.
A mio avviso, invece, non bisogna preoccuparsi tanto di come reagirà l'EUROPA, ma, piuttosto, di come reagiranno i MERCATI!
Anche a tale riguardo, però, almeno per ora, non credo che ci sia da preoccuparsi più di tanto; ed infatti, in fondo, anche se i titoli bancari sono andati parecchio giù -avendo molti titoli del debito pubblico in pancia-, lo SPREAD non è poi salito di moltissimo (sebbene bisogna vedere quello che accadrà lunedì).
Come mai?
Ritengo che ciò dipenda dal fatto che gli operatori finanziari, tutto sommato (come me) ancora sospettino che la GRANDE MANOVRA STORICA GIALLO-VERDE, in fondo, per ora, sia soltanto un GROSSO BLUFF PROPAGANDISTICO!
Questo, in effetti, ancora non si può dire con certezza, perchè, 2,4% a parte, il contenuto dettagliato della LEGGE di BILANCIO (o come altro vi piace chiamarla) è ancora un completo MISTERO; ma, dalle voci che circolano, di grossi cambiamenti e di grosse spese, in realtà, ce ne saranno molte meno di quanto si pensa.
Sennò, altro che 2,4%! Sarebbe necessario  sforare almeno il 6% o il 7%, oltre a tagliare brutalmente la sanità e mille altre cose, se VERAMENTE si volessero realizzare, anche se progressivamente, le demagogiche promesse elettorali dei due partner di governo!
Ed infatti:
1) 
La "FLAT TAX", non si farà nè oggi nè mai, ma ci si limiterà a ridefinire in tal modo l'IMPOSTA PROPORZIONALE delle società di capitali, che la flat tax ce l'hanno sempre avuta, da prima che io nascessi, nonchè l'IMPOSTA SOSTITUTIVA degli imprenditori e degli autonomi minimi, che è anche essa una flat tax, ed esiste da circa trenta anni; si ritoccheranno un po' al ribasso, ma tutto lì.
La "FLAT TAX", invero, sarebbe realmente una NOVITA' se applicata al "reddito complessivo delle persone fisiche", perchè è solo quello l'imponibile che sconta un'aliquota progressiva per scaglioni; questo, in effetti, era stato PROMESSO, ma, ovviamente, non si farà...perchè, almeno nel nostro attuale contesto, sarebbe una cosa davvero "folle".
Buona parte della gente potrà anche essere presa per i fondelli solo cambiando nome alle cose , così come chiamando "pace fiscale" l'ennesimo "condono", ma i grossi investitori -per nostra FORTUNA- non si lasciano prendere per il naso così facilmente.
Così come quando Di Maio dice di aver abolito il REDDITOMETRO, mentre invece la cosa è completamente FALSA, perchè tale istituto è ancora vivo e vegeto.
Ma chi ci casca, se non i polli?
2)
Quanto al "REDDITO DI CITTADINANZA", io in matematica sono molto scarso, ma nel DEF c'è una cosa che non mi torna.
Di Maio ha proclamato al balcone che, con un deficit del 2,4%, si sono trovati i  10 MILIARDI che servivano per erogare il reddito di cittadinanza ai 6 MILIONI E MEZZO di poveracci che lo aspettano ansiosamente; ma l'importo non doveva essere di 780 euro cadauno? 
Diversamente, se non erro, 10 MILIARDI diviso 6 MILIONI E MEZZO, fanno circa 1500 EURO ALL'ANNO, cioè, 130 euro AL MESE; un po' meno dei 180 euro dell'attuale REDDITO DI INCLUSIONE, di cui IL REDDITO DI CITTADINANZA doveva essere l'ampliamento , ovviamente, cambiandogli il nome.
Ma, forse, o ho capito o calcolato male io, o si è spiegato male lui: come ho detto bisognerà vedere il testo della legge di bilancio!
                                            ***
Quindi, salvo novità dell'ultim'ora, per adesso non appare in vista nessuna RIVOLUZIONE EPOCALE; per cui, i mercati resteranno, sì,  MOLTO NERVOSI, ma, almeno per come la vedo io, in modo relativamente contenuto, perchè l'impressione è che i due galletti stiano sostanzialmente bluffando, a beneficio della loro platea elettorale (o, almeno, così si spera).
Sebbene il VERO rischio è lì che si annida, in quanto ogni risalita dello spread comporta un adeguamento dei valori dei titoli al mercato dei titoli di stato, per cui la crescita del differenziale significa che il "prezzo" dei titoli di Stato e affini sta scendendo, quindi chi li detiene in portafoglio subisce una perdita di valore "reale", e chi chiede un mutuo in banca dovrà pagare tassi più alti.
Ma speriamo bene, in attesa del VERO E DEFINITIVO testo della manovra! ;)


 
#5350
Tematiche Culturali e Sociali / Razze e razzismo.
21 Settembre 2018, 12:49:28 PM
Soprattutto attualmente, secondo me, si parla di RAZZE e di RAZZISMO in modo improprio, ammesso che esista un modo veramente "proprio" di parlarne.
Ed invero, al riguardo, ci sono diversi aspetti da considerare.

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1) PROFILO ANTROPOLOGICO
Sotto il profilo "antropologico", si possono in primo luogo fare due considerazioni principali:
***
a) 
"Tassonomicamente" parlando, se proprio si vuole parlare di "razze" più o meno "pure", ormai è scientificamente dimostrato che, per quanto concerne la SPECIE "sapiens", la razza sicuramente più "pura" è proprio quella NERA.
Ed infatti, nelle popolazioni non africane, ed europee in particolare, è stato riscontrato ben il 20 per cento del patrimonio genetico della "specie" Neanderthal; sebbene nessun singolo individuo ne possieda più del quattro per cento circa.
Si è anche riscontrato che il rintracciamento di "genomi"  neanderthaliani, dà luogo ad alcune varianti geniche tipicamente neanderthaliane - alcune delle quali legate a un aumento del rischio di malattia - le quali sono distribuite in una maniera peculiare lungo il DNA; ed infatti, alcune regioni cromosomiche, come quelle che regolano i tessuti dei testicoli e il cromosoma X, ne sono quasi prive, suggerendo l'esistenza di meccanismi di selezione contro i geni meno compatibili con quelli del moderno "homo sapiens".
Gli Africani, invece, sono del tutto privi di geni neanderthaliani, o di qualsiasi altra "specie" umana più arcaica e (per così dire) "inferiore" a quella SAPIENS; per cui, almeno sotto tale profilo, se fosse lecito esprimersi in tal modo, si potrebbe dire che LA RAZZA NERA E' PIU' "PURA" DI TUTTE LE ALTRE.
Ed infatti, gli antichi SAPIENS, di pelle scura e capelli ricci, che migrarono dall'Africa in Europa circa 40.000 anni fa (via medio-oriente) , sia pure in minima parte, si "ibridarono" con la popolazione NEANDERTHAL, che, presumibilmente era di carnagione chiara, capelli biondi ed occhi azzurri; tutte caratteristiche, queste, degli europei moderni, che, però, non derivano, se non in minima parte, dalla "ibridazione" con i Neanderthal, bensì principalmente dal millenario effetto dei fattori climatici.
Quanto sopra, almeno stando alle conclusioni a cui è pervenuta la prevalente e quasi totalitaria scienza moderna.
***
b)
Ciò premesso (più che altro come curiosità paleontologica), sempre secondo la prevalente e quasi totalitaria scienza moderna, a differenza di quanto riteneva quella nazifascista degli anni '30, il concetto di RAZZA è privo di "effettiva" consistenza scientifica.
Ed invero, l'indubbia e stretta affinità  genetica del genere umano attuale, è frutto della comunanza di antenati recenti e delle migrazioni, che hanno determinato unioni e scambi di geni fra individui provenienti da aree geografiche diverse; il che non va confuso con le caratteristiche fisiche predominanti di certe popolazioni (colore della pelle ecc.) le quali, INVECE, dipendono da un numero molto ridotto e quasi insignificate di geni -per lo più riguardanti l'epitelio- e sono state selezionate dalle condizioni ambientali.
Richard Lewontin, che ebbe un ruolo guida nello sviluppo delle basi matematiche della genetica delle popolazioni e della teoria dell'evoluzione, e che è stato uno dei primi ad applicare tecniche della biologia molecolare, come l'"elettroforesi su gel", per lo studio di problemi di variazione ed evoluzione genetica, fu il primo genetista a smentire il mito dell'esistenza di differenti razze umane; ed infatti, quando gli chiesero se lui credesse nella razza, la sua risposta fu: "Certo, le razze esistono...", salvo poi indicarsi la testa e aggiungere: "....sono tutte quante qui". 
Ovviamente faceva riferimento alla nostra immaginazione: l'unico "luogo" dove le superficiali differenze tra le diverse popolazioni umane vengono prese ancora sul serio (come meglio esporrò nel seguente paragrafo). 
Al riguardo, pur senza approfondire oltre l'argomento (che sarebbe vastissimo), non si può non fare un accenno all'ANTROPOMETRIA, cioè lo studio e la catalogazione delle misure e delle proporzioni del corpo umano, che divenne la stampella scientifica su cui si appoggiò il razzismo nazifascista: in base a tale "pseudoscienza", ogni razza poteva essere definita da un preciso set di numeri e statistiche, ma si trattò di un'idea che non teneva in considerazione i cambiamenti tra una generazione e la successiva, e che eliminava in toto dal discorso l'evidente variabilità all'interno della stessa "razza".
Tali studi vennero portati avanti, ancor più che in Germania, dall'"Istituto centrale di BONIFICA umana, di ortogenesi e di terapia naturistica" (attualmente trasformatio nell'Ospedale Sant'Eugenio, a due passi da casa mia), voluto da Nicola Pende nel 1934, e la cui costruzione  venne iniziata nel 1938 su interessamento di alcuni studiosi coinvolti nel progetto e firmatari del "MANIFESTO DELLA RAZZA", ai fini della "EUGENETICA RAZZIALE" (che in Germania condusse alla nefanda AKTION T4).
A dire il vero, tale pseudoscienza -di evidente ispirazione politico-idologica- era già nata "morta", perchè non teneva conto neanche delle scoperte scientifiche già acquisite all'inizio del secolo; per esempio, già agli inizi del XX secolo, Franz Boas pubblicò studi che dimostravano quante differenze ci fossero tra una generazione e l'altra della stessa "razza", e quanto anche i valori medi di certi parametri si modificassero con il passare delle generazioni. 
E si potrebbe andare avanti a lungo.
Personalmente, però, ritengo che, così come le teorie "razziste" degli anni '30, di chiara ispirazione politico-idologica, erano totalmente FALSE, non si può però negare che un pizzico di "pruderie" antirazzista postbellica abbia forse un po' troppo radicalizzato certe posizioni moderne.
Ed invero, a mio avviso non si tiene nella debita considerazione che il "GENERE HOMO", si è manifestato, con una EVOLUZIONE A CESPUGLIO, E NON LINEARE, in diverse, seppure affini "SPECIE UMANE", delle quali qui fornisco un breve elenco solo di quelle  codificate:
Homo habilis (fra 2,5 ed 1 ma)
Homo rudolfensis (2 ma)
Homo ergaster (fra 2 ed 1 ma)
Homo georgicus (1,8 ma)
Homo erectus (fra 1,8 ma e 50.000 anni fa)
Homo antecessor (800.000 anni fa)
Homo heidelbergensis (fra 600.000 e 200.000 anni fa)
Homo rhodesiensis (fra 300.000 e 125.000 anni fa)
Homo floresiensis (fra ? e 50.000 anni fa)
Homo neanderthalensis (fra 250.000 e 30.000 anni fa)
Homo sapiens (da 200.000 anni fa ad oggi)
Molte di queste SPECIE, per lungo tempo, hanno convissuto; a volte anche nello stesso territorio.
Orbene, poichè le SPECIE (non solo umane) esistono, da tale fatto -secondo me- non si può che desumere che, in qualche modo, esse si debbano pure essere formate; e, almeno a mio avviso, l'unico modo in cui possono essersi generate "specie diverse", è per il tramite di una progressiva differenziazione in "razze", le differenze delle quali, accentuandosi sempre di più, hanno infine dato luogo a "specie" differenti. In taluni casi, peraltro, ancora "ibridabili" in maggiore o minore misura.
Tale fenomeno evolutivo, però, nell'"HOMO SAPIENS, si è defintivamente interrotto decine di migliaia di anni fa, per due motivi fondamentali:
- la differenziazione razziale è eminentemente dovuta all'azione condizionante dei diversi "habitat" in cui creature della stessa specie si trovano a vivere, ma, poichè la caratteristica principale dell'"homo sapiens" è quella di adattare l'ambiente a se stesso (e non viceversa), il meccanismo differenziatorio si è ridotto a mere apparenze quasi del tutto irrilevanti;
- anche le già ridotte differenze, almeno a partire da circa 10.000 anni fa, si sono ulteriormente "riassorbite" quasi ovunque, a causa del rimescolamento genetico globale dovuto ai commerci, alle migrazioni e alle invasioni.

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1) PROFILO PSICOLOGICO
Sotto il profilo psicologico (e, direi, anche neurologico), la "reazione razzista", è principalmente dovuta al modello percettivo della razza definito O.R.E., cioè, "Other-Race-Effect", anche chiamato "own bias di gara", ovvero "effetto cross-race"; ed infatti è stato sperimentalmente rilevato che, quando viene dato un riconoscimento facciale, gli osservatori umani tendono a reagire in modo significativamente migliore con la propria razza rispetto alle facce di altre razze (con notevole rilevanza statistica).
Tuttavia, sebbene siano state proposte varie spiegazioni dell' ORE da parte di etologi, antropologi cognitivi, sociologi ecc., la ragione fondamentale di tale fenomeno rimane ancora molto discussa.
Sono sono state però individuate le aree cerebrali interessate.

Da parte mia, per quel che può valere, propendo per una doppia molto semplice spiegazione:
***
a) 
Una genetico-evolutiva, perchè, nello stato di natura, in genere il "diverso da te" è più pericoloso del "simile a te".
***
b) Una culturale, perchè, a seconda della maggiore o minore "apertura" di una determinata cultura, il "diverso" può dare il senso di una maggiore o minore "minaccia" all'omogeneità sociale.
Nel secondo caso, in effetti, spesso si tende a confondere il "Razzismo" con la "Xenofobia" (da ξένοϚ, straniero, e ϕόβοϚ, paura)  che si manifesta attraverso comportamenti e atteggiamenti di rifiuto pregiudiziale (ma non sempre) nei confronti dello straniero; essa non prende di mira un avversario politico o economico o definito per certe sue pratiche culturali particolari, ma chi appartiene a un'altra cultura, e cioè lo straniero. Se costui è molto lontano, senza reali rapporti con la società in cui si manifesta la xenofobia, quest'ultima sarà piuttosto debole, senza molto peso, quasi priva di oggetto, o, viceversa, si rafforzerà; come, purtroppo, sta accadendo adesso.
Il Razzismo e la Xenofobia, peraltro, sono molto affini, così come sono entrambe "limitrofe" all'Omofobia; quest'ultima, di primo acchito,  sembra una reazione di tipo diverso, ma, in genere, si trova quasi sempre associata alle altre due in qualsiasi campione statistico...che, solitamente, è quasi sempre "di destra" (politica, ma non economica).
Tuttavia questo, sia pur statisticamente indubbio, non è sempre del tutto vero; ed infatti, la figlia di Stalin, Svetlana Allilueva,  così ha scritto:
"Negli anni del dopoguerra l'antisemitismo diventò l'ideologia ufficiale e militante, sebbene la cosa venisse tenuta nascosta in ogni modo. Ma dappertutto si sapeva che nella selezione degli studenti e nell'assunzione al lavoro la preferenza si dava ai russi, mentre per gli ebrei era stata sostanzialmente stabilità una percentuale che non si doveva oltrepassare. Nell'Unione Sovietica l'antisemitismo era stato dimenticato soltanto nel primo decennio dopo la rivoluzione. Ma, con l'esilio di Trozki, con l'annientamento dei vecchi comunisti negli anni delle purghe, molti dei quali erano ebrei, l'antisemitismo era risorto su una nuova base e innanzi tutto in seno al partito".
Questo scrive Svetlana, cosa peraltro confermata anche da altri storici; sebbene, almeno a mio parere, Stalin era comunista nello stesso modo in cui Alessandro VI era cristiano!
Ma non voglio qui assolutamente entrare in questioni politiche, per carità! ;)
#5351
Attualità / Re:Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
17 Settembre 2018, 11:48:56 AM
Io, dopo il furto subito due anni fa (quando feci scappare i ladri solo esibendo l'arma), avevo scherzosamente esposto il seguente cartello sul cancello di casa mia:
"SIETE CURIOSI DI SAPERE SE C'E' QUALCOSA OLTRE LA VITA: ENTRATE QUI PER RUBARE, E LO SCOPRIRETE SUBITO!". ???
Ma, ovviamente, era solo una scherzosa minaccia, perchè, in realtà, io sparerei a qualcuno solo se, in caso di aggressione, ritenessi che fosse in pericolo la mia incolumità o quella dei miei familiari; non sparerei mai, invece, ad un ladro che fugge, seppure  con la refurtiva in spalla (come, appunto, mi è capitato).
E, sebbene a me sembri che il DDL lo consenta, pure se diventasse legge non lo farei lo stesso; perchè ritengo che la vita di un uomo, anche se ladro, valga comunque di più di semplici oggetti, pur se costosi. ::)
#5352
Attualità / Re:Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
16 Settembre 2018, 15:58:05 PM
No, il mio esempio è sbagliato, perchè, ai sensi dell'art.52 del codice penale secondo e terzo comma, il furto o la rapina devono avvenire  all'interno del proprio domicilio, ovvero  di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale, ma non su una pubblica via.
Per cui, mi sembra di capire, posso sparare alle spalle solo ad un ladro che stia fuggendo, con la refurtiva, da casa mia (se adesso ho ben compreso). 
Perdonate l'abbaglio, dovuto alla fretta, perchè, pur essendo domenica, sto lavorando; dovrò riesaminare la cosa con più calma, quando ne avrò il tempo.
Voi che ne pensate, della facenda?
#5353
Attualità / Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
16 Settembre 2018, 15:22:45 PM
Il DISEGNO DI LEGGE N.6 SULLA RIFORMA DELLA LEGITTIMA DIFESA, all'art.2, prevede testualmente che: "All'articolo 55 del codice penale, in fine, è aggiunto il seguente comma: "Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell'articolo 52."
A me sembra di capire, stando al testo letterale della norma, che, se qualcuno in motocicletta scippa la borsetta ad una anziana signora, io,  che ho il porto d'armi ed ho assistito alla scena, per salvaguardare la sua proprietà ed evitare che si dilegui, posso sparare alle spalle allo scippatore; dopodichè, avendolo steso a terra morto, posso recuperare la borsa rubata, e restituirla alla signora. E non mi si potrebbe imputare l'eccesso colposo.
Ho capito bene, secondo voi?  ???

NOTA:
ART.52 C.P. 2° e 3° comma:
"Nei casi previsti dall'articolo 614, primo e secondo comma, sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
a) la propria o la altrui incolumità:
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione.
La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale."
#5354
Attualità / Re: LIBIA: ' la guerre comme à la guerre
03 Settembre 2018, 14:27:53 PM
La cosa veramente tragica è che, se la situazione libica raggiunge il livello di una vera guerra civile...saremo inondati di profughi di guerra; che dovremmo accogliere tutti, in quanto tali. :(
Però, in tal caso, una revisione dell'art.6 dell'accordo di Bruxelles si rende indispensabile, nel senso di sancire l'obbligatorietà del ricollocamento in Europa, sia dei rifugiati (per i quali già lo sarebbe) sia dei rifugiandi. >:(
#5355
Attualità / LIBIA: ' la guerre comme à la guerre
03 Settembre 2018, 07:49:41 AM
 Secondo me, non si può escludere, che dietro le sommosse di Tripoli, ci sia "anche" (a dir poco) Khalifa Haftar, l'uomo forte della Cirenaica che da tempo non nasconde l'intenzione di estendere il suo controllo su Tripoli; dietro di lui, peraltro, non è da escludere  che ci sia lo zampino di Macron e dei servizi segreti francesi (che sono "pappa e ciccia" con Haftar).   ::)
Ed infatti gli attacchi al nostro ambasciatore libico Perrone (attualmente in vacanza "cautelativa") erano arrivati ad Agosto proprio da Tobruk, e, cioè, dal parlamento e dal governo non riconosciuti dalla comunità internazionale, ma appoggiati ufficiosamente dalla Francia; la quale, probabilmente, punta a far cadere  Fayez al Serraj, il quale, oltre ad essere riconosciuto dalla Comunità Internazionale, è la nostra principale "sponda" libica.
E non è neanche da escludere che il missile Grad che ha colpito il quarto piano dell'hotel al-Waddan, fosse diretto proprio alla nostra ambasciata; o, cmq, "vicino", a meri fini intimidatori.
D'altra parte, la sorda lotta di "intelligence" tra noi e la Francia nell'Africa del nord, la cominciammo  noi nel 1987, quando il presidente tunisino Habib Bourghiba, filofrancese, fu destituito con un "golpe" definito "dei camici bianchi", cioè per "incapacità psicofisica", ed al suo posto i servizi di "intelligence" italiani riuscirono a mettere Ben Alì; cosa, questa, ammessa nel 1999 in audizione dal capo del Sismi Fulvio Martini, il quale ha rivelato che lo scopo era quello di strappare alla Francia tale zona di influenza.
Per cui, oggi, i francesi (anche) per vendicarsi del nostro sconfinamento nella loro zona di influenza tunisina -e non solo per quello-, senza contare l'episodio della guerra gheddafiana, attualmente punterebbero a prendersi la loro fetta di Libia (che, teoricamente, dovrebbe essere zona d'influenza nostra); lasciando, quindi, all'Italia solo la Tripolitania, dove si concentrano gli interessi di Roma...e forse neanche più quella, se gli esiti della rivolta risulteranno a noi sfavorevoli.
Affermare che si tratti, per usare una terminologia schermistica, di un "RIDOPPIO ROVERSO"* nell'ambito dello scontro geopolitico tra Salvini e Macron, forse è un po' eccessivo (anche perchè le sommosse in atto rispondono pure alle dinamiche interne della Libia); ma neanche questo è del tutto da escludere!

*Il *"ridoppio roverso*, è una sorta di incrocio tra il *"montante"* e il *"tondo"*, e punta solitamente a gambe o fianchi dell'avversario con un *colpo a sorpresa dato in OBLIQUO dal basso verso l'alto*;  se inferto da destra a sinistra è detto *mandritto*, mentre da sinistra a destra è detto *manroverso*.

Quest'ultimo era quello preferito da *Cyrano*; che mi pare lo chiamasse *tir de gauche*.