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Messaggi - anthonyi

#5341
Citazione di: baylham il 09 Gennaio 2019, 10:51:24 AM
Non trovo corretta la definizione di contraddizione, aporia, laddove si tratta di semplice retroazione negativa o positiva del sistema economico.

Ciao Baylham, guarda che è esattamente quello che cercavo di spiegare io.
#5342
Citazione di: 0xdeadbeef il 08 Gennaio 2019, 19:13:25 PM
Ciao Anthony
Francamente mi sfugge la differenza fra "problema del sistema" e "problema della teoria economica...

una
teoria economica autenticamente scientifica è chiamata a dire come si fa ad alzare il PIL
...
A me sembra che l'unico modo di alzare il PIL, visto che abbiamo già un dato molto positivo sulle
esportazioni, sia quello di rilanciare una domanda interna che, come tutti sanno, langue tristemente.
E la domanda interna non si la si rilancia con la teoria della competitività globale (che predica
la moderazione salariale e l'azzeramento dei diritti del lavoratore), ....



Ciao 0xdeadbeef, allora, come problema della teoria possiamo parlare di aporia, di contraddizione formale. Come problema di sistema (Forse ho usato un concetto improprio) io intendevo un problema di scelta, perché chiaramente Reddito dei lavoratori e costo del lavoro sono collegati e quindi bisogna fare una scelta di politica economica che tenga conto di questa relazione, ma questo è proprio il lavoro degli economisti.

Mi sembra una definizione riduttiva quella che tu dai dell'economia, intanto ci sono teorie che sostengono che il PIL non lo puoi alzare, poi vi è il problema del significato del PIL(Sei sicuro che alzare il PIL sia sempre una cosa buona?), Vi è poi un discorso qualitativo, nel PIL ci sono tante cose, c'è un bellissimo discorso sul PIL fatto al riguardo da uno dei due Kennedy che è rimasto nella storia, e poi c'è il discorso fondamentale, quello sull'efficienza e l'ottimalità del PIL che è poi il vero nocciolo della scienza economica.

Che il sostegno della domanda interna sia importante d'accordo, ma siamo sempre li, alle semplificazioni che non tengono conto appunto di tutte le relazioni che ci sono tra le variabili. Prima di andare al governo, i cinquestelle, sostenevano che avrebbero ridotto il rapporto debito/PIL aumentando il deficit, adesso che sono nella stanza dei bottoni e che si stanno rendendo conto delle complessità non lo dicono più. Non si tratta di scegliere se spendere di più o di meno, oppure di scegliere se aumentare o ridurre i salari. Se decidi di spendere da una parte, allora giocoforza andrai a togliere risorse da un'altra (E questo comunque anche se spendi in deficit), se aumenti alcuni salari c'è qualcuno che ne paga il prezzo, e potrebbero essere altri salariati.

Riguardo poi alle ore di lavoro che dire, si scrivono tante cose su internet, comunque l'autore del testo ha riportato dati che presumo corretti (Certo in un istogramma anche un po' difficile da leggere quasi alla fine del testo) non so se di fonte ISTAT o OCSE. Comunque guarda al riguardo il dato più attendibile è quello dell'IRPEF sui redditi da lavoro dipendente versata dalle imprese come sostituto d'imposta, dato che difficilmente può essere soggetto a manipolazioni perché ci sono i controlli dello stato e l'interesse delle imprese a non pagare più del dovuto (Semmai pagare di meno). Se questo è aumentato in maniera consistente, in presenza di paghe orarie costanti, è chiaro che sono aumentate le ore di lavoro.
Quello che venne evidenziato, e che probabilmente ha condizionato l'autore dell'articolo, è che mentre il recupero di occupazione aveva portato l'occupazione totale ai livelli massimi assoluti, in termini di ore questi massimi non erano raggiunti perché vi è un trend di riduzione delle ore medie di lavoro che continua da decenni.
#5343
Citazione di: Lou il 07 Gennaio 2019, 20:06:56 PM
Sì, ma in breve, costo del lavoro=reddito dei lavoratori? O c'è una qualche distinzione? A me pare, anche dai link che posti, non siano, il medesimo.

Ciao Lou, provo a spiegarti il nocciolo della questione, Freedom ragiona con logica giuridica e lista delle voci che sono riportate su codici e contratti. I miei ragionamenti, invece, sono economici, quando io parlo di "reddito dei lavoratori" mi riferisco ad un aggregato macroeconomico, quando parlo di "costo del lavoro" mi riferisco al suo significato economico che si differenzia anche dal costo del lavoro che è scritto sui contratti perché, ad esempio, contiene i rischi connessi con gli effetti di cause giuridiche con i lavoratori.
Naturalmente ricordo che la questione nasceva da una critica alle affermazioni dei tecnici delle grandi istituzioni finanziarie internazionali, affermazioni che, presumibilmente, hanno un contenuto economico.
Un saluto.
#5344
Citazione di: 0xdeadbeef il 07 Gennaio 2019, 16:59:27 PM
Citazione di: anthonyi il 07 Gennaio 2019, 07:39:07 AM

Ciao Freedom, il reddito dei lavoratori (Cioè la somma dei redditi delle famiglie lavoratrici) è una cosa, il costo del lavoro sostenuto dall'impresa è un'altra. Le due cose sono collegate perché se riduci il costo del lavoro, senza ridurre i salari, le imprese assumono di più e quindi il reddito dei lavoratori aumenta. D'altronde è quello che è successo con il Jobs act che ha fatto aumentare l'occupazione, quindi i redditi dei lavoratori ed anche le entrate per lo stato perché si tratta di redditi tassati.
Un saluto.

Ciao Anthony
Mi risulta che quanto a retribuzioni siamo al penultimo posto nell'area Euro (solo il Portogallo ci
è dietro, o almeno così era fino a poco tempo fa). Certo le tasse che paga l'impresa, e che come dici
giustamente vanno anch'esse sotto la voce "costo del lavoro", sono alte; ma come certo saprai abbassarle
è molto difficile, perchè lo stato incamera meno e il disavanzo, di conseguenza, aumenta (e con esso il
debito pubblico).
Non ti sfugga, comunque, ciò che si diceva a proposito della "forbice" della diseguaglianza che aumenta
(e non in maniera congiunturale), e che nulla ha a che vedere con la tassazione sul lavoro (mentre molto
ne ha con la bassa cifra delle retribuzioni).
Quanto alla "contraddizione", o "schizofrenia" che dicevamo, essa consiste nel corto circuito che esiste
fra la necessità di rilanciare la domanda interna e lo stimolo alla competitività, che porta ad un
abbassamento sia dei salari dei lavoratori che dei loro diritti.
Infine, per quanto riguarda il Jobs Act non è affatto vero che ha aumentato l'occupazione. Quel che infatti
conta non è tanto il numero complessivo degli occupati (in cui rientra anche chi ha lavorato solo poche
ore), ma il numero complessivo delle ore lavorate ("https://www.lavoce.info/archives/49734/gli-occupati-risalgono-le-ore-lavorate-no/").
saluti

Ciao 0xdeadbeef, la problematicità dei sistemi economici è fatta anche di quella "schizofrenia" della quale voi parlate, ma si tratta di un problema del sistema, non di un problema della teoria economica. Quello che a me preme è mettere in discussione quelle visioni semplificatorie populiste per le quali sembra che ci siano soluzioni semplici per quei problemi complessi e che queste soluzioni semplici non si realizzano perché i controllori sono "contro il popolo". Anche tu, con la tua proposta di "aumentare i salari", in fondo ti poni in una chiave semplificatoria. Non a caso io ti facevo l'esempio della Germania, che ha salari medi del 38 % più alti di quelli Italiani, eppure ha i minijob, che solitamente sono associati a contribuzione sociale. In altri termini i tedeschi permettono l'innalzamento dei salari laddove il mercato, e la produttività dei sistemi, lo permette, però poi non denigrano di sfruttare anche quelle piccole opportunità che il mercato offre. Noi invece non facevamo altro che attaccare foodora perché non rispettava certi standard di diritto definiti a priori, con il risultato che foodora ha ceduto l'attività e i suoi lavoratori stanno peggio di prima.
In altri termini i tedeschi sono pragmatici, noi invece ci perdiamo in atteggiamenti di principio che non servono a nulla.
Anche la valutazione sul JA è inficiata da questo modo di pensare, il JA ha sicuramente rotto delle posizioni di principio che erano sostenute in maniera dogmatica, ma lo ha fatto senza che nessuno dei diritti preacquisiti dai lavoratori rispetto alla riforma venisse messo in discussione, ed ha permesso di aumentare sia l'occupazione, sia il reddito dei lavoratori, sia le ore lavorate (Di questo potrai renderti conto leggendo proprio il link che mi hai indicato che riporta l'istogramma delle ore lavorate ed evidenzia l'aumento sostanziale dal 2014 al 2017 più o meno del 3 %, cioè in linea con l'aumento dell'occupazione).
Un saluto.
#5345
Citazione di: Freedom il 07 Gennaio 2019, 11:33:18 AM
Citazione di: anthonyi il 07 Gennaio 2019, 07:39:07 AM
Ciao Freedom, il reddito dei lavoratori (Cioè la somma dei redditi delle famiglie lavoratrici) è una cosa, il costo del lavoro sostenuto dall'impresa è un'altra.
No. Il costo del lavoro è complessivo ed è composto da entrambe le voci.
Per essere più precisi le componenti del costo del lavoro sono:
1.stipendio lordo (o salario)
2.contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie a carico del dipendente
3.imposte a carico del dipendente
4.contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie a carico dell'impresa
5.imposte a carico dell'impresa
Citazione di: anthonyi il 07 Gennaio 2019, 07:39:07 AM
D'altronde è quello che è successo con il Jobs act che ha fatto aumentare l'occupazione, quindi i redditi dei lavoratori ed anche le entrate per lo stato perché si tratta di redditi tassati.
Un saluto.
Sull'aumento occupazionale prodotto dal jobs act ci sarebbe parecchio da discutere ma è più appropriato, nel caso interessi, fare un thread a parte. Mi sembra tuttavia del tutto fuori luogo anche solo citare il jobs act, che rappresenta, incontrovertibilmente, il passo indietro più significativo degli ultimi quarant'anni avvenuto a danno dei lavoratori. Non solo per l'abolizione dell'art.18 ma anche per il demansionamento ed il controllo a distanza sancito da questa legge.

Ciao freedom, al di là delle diatribe sul JA, potresti spiegarmi il significato del tuo NO iniziale, io ti ho fatto la differenza tra REDDITO DEI LAVORATORI e COSTO DEL LAVORO, si tratta di cose differenti che assumono rilevanza la prima in sede Macro e la seconda in sede Micro. E' questa differenza che spiega quella che non è una contraddizione nelle argomentazioni dei tecnici delle grandi istituzioni finanziarie e della quale tu e paul11 parlavate.
Poi vorrei capire perché il JA non è pertinente quando sei stato tu ad accennare ad esso. O forse volevi dire che del JA si può solo parlare male, e allora è pertinente.
Un saluto.
#5346
Citazione di: Freedom il 05 Gennaio 2019, 19:25:00 PM


Sì è verissimo: con la mano destra chiedono aumenti salariali e con la sinistra comprimono il costo del lavoro con il jobs act.


Ciao Freedom, il reddito dei lavoratori (Cioè la somma dei redditi delle famiglie lavoratrici) è una cosa, il costo del lavoro sostenuto dall'impresa è un'altra. Le due cose sono collegate perché se riduci il costo del lavoro, senza ridurre i salari, le imprese assumono di più e quindi il reddito dei lavoratori aumenta. D'altronde è quello che è successo con il Jobs act che ha fatto aumentare l'occupazione, quindi i redditi dei lavoratori ed anche le entrate per lo stato perché si tratta di redditi tassati.
Un saluto.
#5347
Citazione di: viator il 04 Gennaio 2019, 23:51:02 PM
Risalve Anthonyi (tua nr. 20).  I Legislatori ed i Rappresentanti non opereranno affatto in reciproco isolamento fisico. Hai voglia essere ottimista sul "basta un clic !" !

Siederanno in distinte (più o meno contigue) Assemblee (le loro votazioni dovranno essere pubbliche, anche se per scrutinio segreto, inoltre avranno precisi vincoli di presenza e di "produttività").

Una loro organizzazione per via telematica hai idea a quali rischi di intrusioni (hackeraggio) potrebbe  esporre il sistema ? E poi affideremmo ad un Gestore magari privato il loro traffico ?. E la discussione assembleare dei temi da votare ? E i rapporti con gli altri Poteri ? (al di là della rigorosa indipendenza e reciproca estraneità tra i poteri - discorso tra l'altro piuttosto lungo - dovrà esistere una cooperazione tra Poteri di carattere squisitamente comunicativo, informativo, consulenziale che permetta - ad esempio ai Legislatori - di ottenere dalle competenti funzioni extralegislative tuttie le informazioni utili a permettere la formazione della propria volontà di voto). Salutoni.

Ciao viator, è vero, internet è soggetta ad intrusioni, ma considera che oggi per via telematica viaggiano buona parte delle transazioni monetarie, e sono più sicure di quelle fatte in moneta fisica. Se sulla rete è potuta andare l'economia, perché non la politica?
Nelle assemblee tradizionali, nelle quali le persone si conoscono l'un l'altra, magari c'è qualcuno interessato a sostenere il rinvio delle concessioni balneari, qualcun altro interessato alla detassazione delle sigarette elettroniche, qualcun altro interessato a favorire il mercato delle automobili etc. Tutti questi, mettendosi d'accordo, potrebbero favorire una politica che tutela una somma di interessi particolari e privatistici, invece che favorire l'interesse pubblico, e questo non sarebbe possibile nel caso in cui non si conoscessero e quindi non potessero mettersi d'accordo.
Un saluto.
#5348
Ciao viator, ritorno sulla tua proposta, tu proponi mi sembra un'assemblea di anonimi (Cioè sconosciuti al pubblico), volevo chiederti se nella tua idea gli stessi sono anche anonimi tra loro, sono cioè magari persone che continuano a vivere ognuno per fatti suoi, relazionandosi all'istituzione e comunicando con gli altri rappresentanti magari solo in via telematica, senza incontrarsi mai tra loro, e comunque, di questa eventualità tu che ne pensi?
Un saluto
#5349
Citazione di: viator il 03 Gennaio 2019, 15:40:14 PM
Salve Anthonyi. Tizio, il quale vorrebbe CANDIDARSI alla carica di Legislatore (=attuale deputato), dovrà risultare iscritto ad una delle ASSOCIAZIONI PROPOSITIVE (= (circa) attuali Partiti Politici). Presenterà a tale As.Pro. richiesta di venir da essa candidato, accompagnandola con un curriculum da egli stesso stesso (ovviamente tutti i dettagli procedurali vengono qui omessi).
Se l' As.Pro accetta la richiesta dell'aspirante candidato, il suo curriculum viene inviato ad apposita Autorità che ne verifica i contenuti certificandone la correttezza.
A tal punto Tizio diventa CANDIDABILE all'interno delle liste elettorali dell'As.Pro. di sua appartenenza. (potrà tuttavia ritirarsi in qualsiasi momento).
In occasioni di elezioni di un nuovo Potere Legislativo (= una delle due Camere, cioè l'Assemblea dei Legislatori (200 membri) - l'altra Camera sarebbe il Potere Rappresentativo (200 membri), di cui qui ora non parlo), la candidatura di  Tizio viene presentata e supportata dalla "sua" As.Pro. alla opinione pubblica degli Elettori.
I quali decideranno il loro voto sulla base dei contenuti del curriculum del Candidato, accompagnato da una sua libera "dichiarazione di intenti" relativa alle proprie opinioni, convinzioni, intenzioni. Vietato produrre immagine della propria faccia. Che importanza dovrebbe avere il viso di un futuro Legislatore ?.
Una volta eletto, Tizio, entrando a far parte di un nuovo, diverso, distinto e del tutto indipendente Potere dello Stato, verrà cancellato dagli iscritti della As.Pro. grazie alla quale si è candidato. Egli dovrà rispondere solo a sè stesso e resterà in carica con mandato a tempo indeterminato (ometto dettagli sull'Istituto della Censura nei confronti dei singoli Poteri, dei loro membri, della "decadenza" e delle dimissioni). Saluti.

0xdeadbeef, viator, scusate il misunderstunding (Effetti postumi dell'eccesso di spumante), comunque viator al di là delle specifiche il tuo progetto, che io condivido in pieno (Ah si potesse realizzare oggi in Italia rimandando il bibitaro a fare il suo mestiere) nel suo obiettivo di ridurre certi meccanismi emotivi, e non razionali, di formazione del consenso, potrebbe essere affinato predisponendo anche dei vincoli a priori sull'elettorato passivo. Imporre ad esempio che un rappresentante dei cittadini debba essere quantomeno un laureato con buoni voti, e che abbia avuto esperienze preesistenti di responsabilità amministrativa (Naturalmente senza che a seguito di questa esperienza sia incorso nei rigori della legge) potrebbe essere utile.
#5350
Citazione di: viator il 02 Gennaio 2019, 21:39:04 PM
vengono eletti in democratiche elezioni nel corso delle quali essi non possono presentare la loro faccia ma solo i propri curricula certificati,

0xdeadbeef, la tua utopia è in fondo l'esatto contrario del populismo (E dire che ti consideravo un populista), l'impero dei tecnocrati. Prova a riflettere poi su un punto, chi certifica i curricula, ma soprattutto come si costruiscono gli stessi, se io ho chi mi assume con ruoli di responsabilità da qualche parte questo fa curricula, ma chi è che mi assume, un tecnocrate, che quindi ha il potere oltre che di darmi lavoro, anche di farmi fare carriera politica.
Un saluto.
#5351
Citazione di: 0xdeadbeef il 01 Gennaio 2019, 12:50:49 PM
Nel pensiero di Adam Smith, che è ancora oggi uno dei pilastri della moderna economia di mercato, il
perseguimento dell'utile individuale diventa, attraverso la mediazione di una "mano invisibile", perseguimento
dell'utile collettivo
.....
Nel "capitalismo" comunemente inteso, però, il potere dello "stato", quindi il potere della comunità, è ancora
ben presente (basti guardare, ad esempio, al pensiero di J.Stuart Mill).
.....

saluti ed auguri di Buon Anno

Ciao 0xdeadbeef, ti ricambio gli auguri di Buon Anno, ho notato che nei tuoi ragionamenti tendi a sovrapporre il rapporto economia/società, con il rapporto stato/mercato, questo è evidente quando parli di Mill, ma lo stato e la comunità (O dimensione sociale) non sono la stessa cosa.
Non so se sai che Smith ha dedicato alla produzione di un'opera (Teoria dei sentimenti morali) che parla delle fondazioni della realtà sociale, e dei comportamenti comunitari più tempo di quanto ne ha dedicato alla Ricchezza delle nazioni, creando anche un forte problema interpretativo sull'essenza del suo pensiero, tuttora irrisolto (Smith sociale o individualista?).
Una forte socialità può essere la premessa di una maggiore eguaglianza (Perché esiste una maggiore predisposizione all'aiuto di chi è più debole, e perché le informazioni si trasmettono meglio e quindi vi è maggiore eguaglianza di opportunità) e questo non si realizza in alcun modo in antitesi con il libero mercato.
Al contrario un egualitarismo imposto dallo stato, è certamente in antitesi al libero mercato e allo stesso tempo può entrare in contrasto con i valori stessi della società che incarna ordinariamente valori di tipo meritocratico.

Un saluto.
#5352
Citazione di: everlost il 01 Gennaio 2019, 18:43:29 PM
Citazione di: anthonyi il 01 Gennaio 2019, 10:11:13 AM
Citazione di: Socrate78 il 31 Dicembre 2018, 19:16:00 PM
forse perché nel loro inconscio il soprannaturale, soprattutto se è demoniaco, gli fa una paura incredibile.

Quanto è vero, Socrate78, la paura del Demonio è uno strumento potente di confusione mentale e c'è ragione di pensare che lo stesso Demonio ne faccia uso spesso, per realizzare i suoi fini.
E ha ragione chi si mantiene lontano dalla fede e dalla grazia, ad averne paura, perché il Demonio ha potere soprattutto nei confronti di chi ha scarsa coscienza degli effetti della sua azione.
Comunque buon 2019 a tutti, e un augurio speciale all'Euro che oggi compie vent'anni.
Ciao Anthonyi e auguri anche a te.
Non penso che si possa avere paura del Demonio classico se non si crede in Dio, negli dei o comunque nel soprannaturale.
Secondo me un ateo non può temere le armate diaboliche, sarebbe un controsenso perché per lui non esistono, sono mere superstizioni, paure irrazionali, tradizioni popolari che spaventano solo chi ci crede.
Ma esistono anche religioni o filosofie non materialiste che si occupano dello spirito senza prevedere il Diavolo.

Del resto, anche per chi crede in un solo Dio è abbastanza difficile accettare l'idea che Egli abbia creato entità angeliche capaci di ribellarsi al suo potere e distruggere o rovinare la sua meravigliosa opera; lo si spiega in genere con il libero arbitrio donato alle creature, è vero, ma ci sono anche le questioni dell'onnipotenza, dell'onniscienza e dell'amore divino che contrastano logicamente fra loro. Nel senso che tutte insieme non si tengono proprio.
Spesso si obietta che è impossibile capire la volontà del Creatore, in quanto la nostra mente umana è troppo debole e inadeguata, ma allora tre quarti degli scritti esegetici sarebbero inutili! Dato che all'uomo non è concesso capire, perché tentare di spiegare cosa vogliono dire i testi sacri? Anzi, a che servirebbero i testi stessi? Basterebbero i dieci comandamenti...da accettare in blocco senza discussioni!
No, io credo invece che l'umanità possa capire molto e che la logica della nostra mente, se sana, funzioni bene nella maggioranza dei casi, con lo studio e le guide necessarie.
Perciò ritengo che la spiegazione più comprensibile  del Diavolo ai giorni nostri sia quella offerta dall'ebraismo - non so se condivisa da tutti i rabbini, ma da molti certamente, secondo cui il termine 'satan' nella loro lingua non indica un'entità, ma una componente interna all'anima umana. Sarebbe lo spirito di contraddizione, l'eterno avversario interiore che mette in crisi e porta a contestare ogni idea, opinione e sentimento, fede compresa.
Di per sé necessario e utile alla vita, aiutandoci a valutare le situazioni in modo non approssimativi e acritico, può diventare pericoloso se prende il sopravvento. Occorre perciò imparare a dominarlo.
Sarebbe ciò con cui si trovò a combattere Gesù stesso nel deserto, ma egli lo vinse.
Adamo ed Eva invece non ci riuscirono, seguirono l'istinto che li allontanò dal Creatore (il serpente è solo metaforico) e furono perduti, come molti di noi.

Ciao everlost, concordo con la tua idea che l'umanità possa capire molto, non condivido la tua idea che la paura del Diavolo riguarda chi ha fede. La fede costruisce forza in contrasto alla sua azione e questo lo dico per esperienza personale (Sono una persona esorcizzata). Comunque mi trovo d'accordo anche con la visione ebrea (Che devo dire non conoscevo) anche se magari agli effetti di questo avversario interiore aggiungerei tante altre cose.
Saluti, Ah, e grazie per gli auguri.
#5353
Citazione di: Socrate78 il 31 Dicembre 2018, 19:16:00 PM
forse perché nel loro inconscio il soprannaturale, soprattutto se è demoniaco, gli fa una paura incredibile.

Quanto è vero, Socrate78, la paura del Demonio è uno strumento potente di confusione mentale e c'è ragione di pensare che lo stesso Demonio ne faccia uso spesso, per realizzare i suoi fini.
E ha ragione chi si mantiene lontano dalla fede e dalla grazia, ad averne paura, perché il Demonio ha potere soprattutto nei confronti di chi ha scarsa coscienza degli effetti della sua azione.
Comunque buon 2019 a tutti, e un augurio speciale all'Euro che oggi compie vent'anni.
#5354
Citazione di: giogio il 31 Dicembre 2018, 18:24:24 PM
Citazioneio non credo all esistenza del diavolo ma credo in quella del male
Una cosa molto importante che ho imparato è che è essenziale rivolgersi al nostro creatore per trovare le risposte alle domande più importanti della vita. Come fare? I pensieri di Dio si trovano nella Bibbia.
La Bibbia per esempio riporta una conversazione avvenuta fra Dio e Satana. Visto che Dio è perfetto non sarebbe possibile parlare a una parte malvagia di sé. (Giobbe 2:1-6). Questo automaticamente esclude la teoria che Satana è solo un simbolo del male e fornisce la prova del fatto che Satana è una persona reale.
I primi versetti del capitolo 4 di Matteo raccontano come Satana tentò Gesù, e un'altra cosa che forse vi sorprende, il versetto 9 fa capire che tutti i governi del mondo sono di sua proprietà. Quest'offerta non avrebbe avuto senso se Satana non fosse stato reale.
Tutto questo dimostra che non può essere una semplice qualità del male, bensì una reale persona invisibile e potente che esercita una pesante influenza nel mondo in cui viviamo. Questo conferma anche Efesini 6:12 – "poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti."
In Matteo 12:24 si legge che Satana non è solo infatti è definito: "il governante dei demoni".
E in 2 Corinzi 11:14 si legge: "E non c'è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce".
Presentandosi come "angelo di luce", Satana ha fatto si che milioni di persone seguono i suoi insegnamenti anziché quelli di Dio. 1 Giovanni 5:19 mostrò che l'influenza di Satana è così grande che "tutto il mondo giace nel maligno". Come risultato le religioni hanno una facciata di santità e invece di aiutare a risolvere i problemi è diventa un problema. Non c'è da meravigliarsi che Dio ci mette in guardia: "aventi l'apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati" (2 Timoteo 3:5) infatti la loro vera condizione è messa a nudo dai frutti malvagi che producono.
In conclusione posso dire che Satana è come il capo di un'organizzazione di angeli malvagi che controlla masse di persone, la maggior parte delle quali non è a conoscenza del suo ruolo o della sua influenza.
La Bibbia spiega, avverte, insegna e libera. Giovanni  8:32 -"conoscerete la verità e la verità vi farà liberi"

Ciao giogio,
purtroppo tutte le dimostrazioni fondate sulla Parola di Dio non le puoi presentare come prove a coloro che non credono.
Un saluto
#5355
Tematiche Spirituali / Re:coscienza: cos'è ?
31 Dicembre 2018, 19:01:36 PM
Citazione di: enrico 200 il 31 Dicembre 2018, 14:47:18 PM


ciao anto, neurale o meno che significa ? ....... Se no come giustificare ripeto questi comportamenti comunque intelligenti in esseri però quindi riconosciuti come staccati dall'organismo uomo e indipendenti da esso ? Se no, sono semplicemente delle nostre sonde che agiscono intelligentemente ma non hanno vita propria e si muovono con forza nel curare o farsi aggredire a seconda dell'armonia interiore dell'individuo.

Ciao enrico 200, neurale significa che funziona con i neuroni, cellule specializzate ad immagazzinare ed elaborare informazioni, i neuroni mica li ha solo l'uomo, li hanno anche i vermi, il meno indica che il processo cognitivo proprio delle piante (se ne sa poco), sembra funzionare con gli ormoni, comunque con molecole apposite che poi circolano all'interno di cellule non specializzate, sono meccanismi probabilmente analoghi a quelli che regolano anche tante funzioni, anch'esse cognitive, che funzionano nel nostro corpo, come il sistema immunitario (è per questo che ti facevo l'esempio). Però a questo punto mi viene la provocazione, ma se un sistema cognitivo abbastanza evoluto può produrre la coscienza allora i sistemi informatici? Tu mi dirai, ma si tratta di macchine, prive di vita. Solo che se osservi la vita nei particolari ti accorgi che è tanto meccanica, e anche quando studi la psiche umana ti accorgi di cose scioccanti. Oggi i processi mentali sono analizzabili studiando le onde del cervello, facendo queste ricerche si sono accorti che il momento della scelta e il momento della "coscienza della scelta" (Cioè quando l'individuo crede di aver deciso qualcosa) non coincidono e quest'ultimo segue di un po' di tempo il primo. In altri termini quando io credo di aver scelto qualcosa, in realtà questa scelta è stata già fatta dal mio cervello in maniera inconscia e la mia coscienza non fa che riprodurre meccanicamente questa scelta.
Ti ripropongo gli auguri di buona fine e buon principio d'anno, un saluto.