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Messaggi - anthonyi

#5371
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
07 Luglio 2019, 20:31:24 PM
Citazione di: paul11 il 07 Luglio 2019, 18:05:48 PM


dimentichi il diritto e la sua storia.

Meglio la tecnologia ,piuttosto che tornare nei millenni di tempo agli schiavi.

E' l'economia che dovrebbe adeguarsi, non le condizioni umane.

Ciao paul22 sulla seconda condivido perfettamente, la prima e la terza però rappresentano una visione etico normativa che vuole negare la naturalità di certe leggi economiche, come quelle che determinano la produttività del lavoro indipendentemente dal fatto che lo stato può imporre un salario legale maggiore di questa, con gli effetti che la stessa economia studia. E' come se tu dicessi che la legge di gravità non dovrebbe agire quando uno si butta da un grattacielo perché non accetti che muoia.
Un saluto
#5372
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
07 Luglio 2019, 17:30:06 PM
Citazione di: Jacopus il 07 Luglio 2019, 10:53:44 AM
La tua risposta Anthony é la chiara conferma che il capitalismo odierno (forse ogni capitalismo) pone al centro il profitto e non l'uomo.

La razionalità economica, Jacopus, cerca la soluzione migliore al di là di considerazioni su chi se ne avvantaggia. Sono sempre gli uomini che esprimono i valori che generano il profitto, per cui alla base di ogni valutazione ci sono sempre gli uomini. Uomini sono gli Italiani, uomini sono gli immigrati, se io dico che un certo tipo di immigrazione è economicamente dannosa, vuol dire che questa immigrazione sottrae agli Italiani di più di quello che gli immigrati riescono ad ottenere venendo qui. Sarebbe più conveniente per noi pagarli perché restino a casa loro.
Un saluto
#5373
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
07 Luglio 2019, 17:10:52 PM
Citazione di: paul11 il 07 Luglio 2019, 12:40:48 PM
i lavori disagiati e in una certa misura più umili e dequalificati ci sono eccome, e sono quelli più "sfruttati" in termini di salari.

Ciao paul11, io rifletterei sulla parola "sfruttati", che supporrebbe un salario molto più basso dell'effettiva produttività. Considera il caso dei raccoglitori di pomodori nel meridione d'Italia, sono pagati poco, rispetto ad altri lavoratori, ma i coltivatori che gli danno lavoro a malapena rientrano nelle spese perché c'è la concorrenza con la Spagna, il Senegal, e le coltivazioni del Nord Italia nelle quali la raccolta è in gran parte meccanizzata. Il giorno in cui nel meridione non ci dovessero essere più immigrati per fare quei lavori la razionalità economica farà impiegare le macchine anche nel Sud Italia.
Un saluto
#5374
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
07 Luglio 2019, 02:54:43 AM
Citazione di: paul11 il 07 Luglio 2019, 01:06:53 AM
Alla fine vincerà il modello "America".
Sarei della posizione di aiutarli a casa loro, ma non regge realisticamente. Non è mai stato costruito nulla, nemmeno quando il coperativismo Nord-Sud, tanto decantato alcuni decenni fa, quando qualcosa si sarebbe potuto fare, mai costruito nulla di serio che necessiterebbe di una continuità.
Ipazia, non c'è mai stata una seria riflessione del pensiero socialista e comunista dopo le origini.
La stessa cosa è avvenuta nel pensiero cristiano. Essendo credente ,essendo di sinistra, mi sento "fottuto" due volte.E mi tocca assistere alle sceneggiate, purtroppo molto serie, delle circostanze storiche attuali.
Ame sembra tutto e dico tutto inadeguato a governare qualunque cosa, dall'integrazione nell'Europa, alle migrazioni economiche, ai continui conflitti e guerre.
Il sistema mondiale globalizzato è filosoficamente molto simile al concetto della "tecnica" di parecchi filosofi.
Se gli africani, i mediorientali( e sono solo una parte dell'immensa migrazione mondiale), decidono di investire tutto ciò che anno sposando il concetto economico, è perché o sono chiamati da quelli che sono già qui, o sempre coloro che si sono stabilizzati in Occidente, mandano risparmi e reinvestono nei loro posti originari, giostrando sulle diverse valute. In fondo lo hanno fatto tutti i migranti, compresi gli italiani.
E' impossibile fermare una migrazione economica, segue lo stesso concetto degli animali, si spostano dove c'è ricchezza, dove la natura offre possibilità migliori.

Diventerà America, per sincretismi culturali, fra tre generazioni. Ogni etnia farà gruppo per difendersi e si vedranno interi quartieri in mano ad una unica etnia.
La trasversalità delle etnie sarà lo status sociale, che permetterà di fare casa dove ci sono i ricchi, e il mondo del lavoro ancora una volta sarà o il luogo della solidarietà o il luogo della divisione, di volta in volta, di circostanza in circostanza, perché a pagare le crisi economiche è sempre il più debole.

Il punto fondamentale dove si è persa la sinistra è l'imborghesimento più del pensiero che dello stato sociale del popolo. Nella testa della gente c'è l'arrivismo e il carrierismo.I populismi difendono proprio questo pensiero. I poveri arricchiti italiani temono di perdere conquiste sociali e rendite di posizione dall'arrivo di altri poveri che entrano in competizione con loro, con la stessa idea di arrivismo, di far soldi, di "sistemarsi". Appunto il sistema.
Questo fu il sogno americano, oggi è il sogno globale e i mass media arrivano anche nei capanni equatoriali dell'Africa.

Ciao paul11, io non proietterei al futuro il passato, la storia delle migrazioni la conosciamo, ma questa si realizza in tempi nei quali il lavoro era scarso e quindi vi era una ratio economica. Oggi invece il lavoro, soprattutto quello generico degli immigrati, non serve più, e in futuro sarà sempre peggio, per cui queste persone di diversa etnia saranno perennemente al margine dell'economia produttiva e quindi socialmente problematici.
Un saluto
#5375
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
06 Luglio 2019, 20:53:15 PM
Citazione di: Ipazia il 06 Luglio 2019, 17:18:35 PM
umanitarismo idealistico su base etica,

Ciao Ipazia, ho segnato questo punto perché mi consente meglio di spiegare la mia posizione al riguardo, posizione che poi credo sia abbastanza comune.
Come me, la gran parte dei sostenitori della posizione dura nei confronti delle ONG non è sovranista, ma più semplicemente non crede che quelli delle ONG siano umanitari, e in particolare non crede che dietro il tentativo di varcare il Mediterraneo ci sia un bisogno umanitario, ma più semplicemente un calcolo di convenienza, un desiderio di sfruttare al meglio le opportunità di guadagno e di benessere che i paesi sviluppati possono offrire.
In fondo Ipazia, come dici anche tu, è sempre la legge del profitto che impera, perché gli immigrati per investire 4-5 mila dollari per arrivare in Italia evidentemente si sono fatti i loro conti e pensano che venendo qua riusciranno a recuperarne il costo in qualche modo.
Un saluto
#5376
Attualità / Re:RILASCIO DI CAROLA RACKETE
04 Luglio 2019, 11:09:42 AM
Il pericolo di fuga c'è, tenuto conto che si tratta di una straniera.
Saluti
#5377
Attualità / Re:RILASCIO DI CAROLA RACKETE
04 Luglio 2019, 05:45:16 AM
Citazione di: Eutidemo il 04 Luglio 2019, 04:55:13 AM
Ciao Anthony,  :)
E' vero che il GIP (non il procuratore) che ha revocato la custodia cautelare, come tu scrivi: "...non si è limitato a quello, ma ha anche riempito la sua delibera di argomentazioni (a tuo parere improprie), che ripropongono le tesi della Rackete e Company."
Al riguardo, premesso che il GIP non poteva certo limitarsi a revocare il fermo senza una adeguata motivazione, tale motivazione (corretta o meno che essa sia) è comunque assolutamente ininflunte sul processo di merito che si dovrà tenere.
Ed infatti,  come sancito dalla Corte Costituzionale con Sentenza n. 265 del 21 Luglio 2010, l'applicazione della misura cautelare, quale quella che era stata applicata a Carola Rackete:
- non può essere considerata in alcun caso  una sorta di giudizio anticipato di COLPEVOLEZZA, se confermata;
- non può essere considerata in alcun caso  una sorta di giudizio anticipato di INNOCENZA, se non confermata (a prescindere dalle motivazioni della revoca).
Questo lo stabilirà il PROCESSO!
A parte questo, il fermo cautelativo in sè e per sè, non corrisponde, direttamente o indirettamente, alle finalità proprie della sanzione penale...come invece sembra credere Salvini.
Un saluto  :)

Eutidemo, io non metto assolutamente in questione la scelta del magistrato, per argomentare la liberazione della Rackete bastava il riferimento al fatto che la nave della finanza non poteva essere considerata nave da guerra. Tutti gli altri riferimenti, che riguardavano altri fatti, che riguarderanno il processo ma non riguardavano il fermo sono dannosi perché servono a rafforzare in chi li legge l'idea di una scelta politica del magistrato. E' naturale che un magistrato abbia una posizione politica che, nei limiti del possibile, non dovrebbe condizionare le sue scelte giudiziarie, ma questa posizione dovrebbe essere mantenuta il più possibile riservata per mantenere un'immagine di neutralità.
Un saluto
#5378
Attualità / Re:RILASCIO DI CAROLA RACKETE
03 Luglio 2019, 16:27:59 PM
Citazione di: Eutidemo il 03 Luglio 2019, 14:46:58 PM
Premetto che, nel momento in cui scrivo, in base alle notizie da me reperite su INTERNET, non mi è ben chiaro quello che è EFFETTIVAMENTE successo; per cui sarei grato se qualcuno, eventualmente meglio informato, intervenisse per fornire al riguardo notizie più esatte di quelle che adesso risultano a me.
Così possiamo parlarne con maggiore cognizione di causa.

***
Ciò premesso, mi sembra di aver capito che il GIP non ha convalidato il fermo "cautelare" di CAROLA RACKETE, ritenendo che non ne sussistessero i presupposti; il che, però, non significa affatto che la stessa non verrà comunque sottoposta a PROCESSO ORDINARIO:
- per violazione dell'articolo 1100 del codice della navigazione, che sanziona con con una pena che va dai 3 ai 10 anni chi fa violenza o resistenza a una nave da guerra;
- per violazione degli articoli 110 e 428 del codice penale, che sanziona con una pena che va dai 5 ai 12 anni chi rischia di provocare il naufragio di un'altra nave.

***
A seguito di tale regolare processo, la detta RACKETE potrà essere ASSOLTA o CONDANNATA, ma non prima; a meno che non ci sia stata archiviazione del procedimento.
Che, però, non mi pare ci sia stata.
Per cui, se le cose stanno così, non capisco perchè Salvini :
- strilli come una gallina spennata, come se la RACKETE  fosse già stata assolta;
- la voglia espellere dall'Italia, mentre invece bisognerebbe consentirle di restare qui, a piede libero, per partecipare al processo.
Sarebbe un CONTROSENSO.
Ma forse mi sfugge qualcosa.

***
Salvini parla come se già ci fosse stata una sentenza che l'ha assolta, ma non è affatto così; la mancata convalida del fermo, infatti, non significa affatto questo.
Nè, peraltro, il precedente fermo significava che la Rackete fosse colpevole...come  Salvini andava tronfiamente proclamando su tutti i media.
Ed infatti, in base all'art. 27, comma 2, Cost. l'imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva e quindi la pena della reclusione può essere applicata solo successivamente la sentenza irrevocabile di condanna; il che non è in contraddizione con l'art. 13, comma 5, Cost. che consente la limitazione della libertà personale anche prima della sentenza irrevocabile per il tramite della custodia cautelare, che, appunto, era quella applicata a Carola Rackete.  
Ma, come sancito dalla Corte Costituzionale con Sentenza n. 265 del 21 Luglio 2010, l'applicazione delle misure cautelari, quali quelle che erano stata applicate a Carola Rackete:
- non può essere legittimata in alcun caso da una sorta di giudizio anticipato di colpevolezza;
- né corrispondere, direttamente o indirettamente, a finalità proprie della sanzione penale...come invece sembrava credere Salvini.

***
In conclusione:
- o ho  capito male io quello che è successo, per carenza e contraddittorietà delle informazioni in mio possesso  (il che è possibilissimo);
- o ha capito male Salvini, in quanto, pur essendo molto più informato di me, ha un'idea molto sommaria del nostro diritto penale e processuale (e, purtroppo, non solo di quello).
***

Ciao Eutidemo, il procuratore che ha revocato la custodia cautelare non si è limitato a quello, ha anche riempito la sua delibera di argomentazioni, a mio parere improprie, che ripropongono le tesi della Rackete e Company, tra le quali la tesi che in termini giuridici tutti i migranti salvati in area libica devono essere sbarcati in Italia perché è il più vicino posto idoneo, e quella che il decreto sicurezza non è applicabile nel fatto in questione. In effetti il procuratore ha detto che non solo non ci sono i termini per una custodia cautelare, ma addirittura che i fatti, a suo parere, non costituiscono reato alcuno. Insomma, se fosse per lui, i militari che sono stati investiti dovrebbero anche chiederle scusa per il fatto di essersi messi in mezzo.
Un saluto
#5379
Citazione di: Eutidemo il 26 Giugno 2019, 14:37:17 PM


***
Però, occorre mettersi bene d'accordo su cosa si intende:
- per "convenienza", che non può certo ridursi ad un mero tornaconto economico o utile finanziario, trascurando ragioni di equità e giiustizia;
- per "Stato", con il quale termine, a ben vedere, si può intendere tanto lo "Stato-Apparato", che è l'insieme delle strutture che esercitano il potere politico e amministrativo, quanto lo "Stato-Comunità" cioè la società civile di una Nazione, intesa come l'insieme dei rapporti tra cittadini e tra cittadini e Res Publica.
Mi sembra che tu propenda per una concezione un po' troppo restrittiva di tali concetti, e non del tutto corrispondente alla realtà delle cose.


Ciao Eutidemo, non è un caso che io ho parlato di legittimità pratica e di legittimità morale, una scelta conveniente non considera questioni etiche semplicemente perché ha questo metodo. Le questioni etiche possono essere messe nell'analisi ridefinendo i costi della scelta introducendo in essa anche i costi morali, comunque separando le due scelte, prima quella etica di definizione dei costi, poi quella efficientistica.
Riguardo alla diatriba sullo stato devo dirti che io pongo in essere delle semplificazioni, in effetti come stato io intendo la totalità del sociale, e quindi una complessità difficile da descrivere. Tu giustamente mi fai notare nel tuo post che i "costi sociali" non sono definiti, ma io sto facendo un discorso generale.
Comunque nel mio post facevo degli esempi concreti, l'emersione delle attività d'impresa, anche senza tassazione, permette allo stato di controllare meglio il rispetto della sicurezza sul lavoro, le emissioni ambientali, e rafforza il concetto stesso di legalità, sono tutti vantaggi sociali questi.
Diciamo che, in generale, il "contratto sociale" tra impresa e stato è qualcosa di più complesso di un semplice rapporto di tassazione.
Un saluto
#5380
Citazione di: Eutidemo il 26 Giugno 2019, 07:24:50 AM
COME SI FA A DISTINGUERE TRA LE UNE E LE ALTRE?[/size]
Voglio dire, esonerandole completamente sia da obblighi tributari sia da controllo fiscale, come fai a sapere:
- se si è DAVVERO in presenza di "imprese minime, che vivono in una realtà economica difficile";
- ovvero se si è in presenza di "imprese estremamente reddituali, e che FINGONO soltanto di essere minime, e di vivere in una realtà economica difficile"?
E' ovvio che, per effetto di una ipotetica esenzione, anche queste ultime potrebbero scegliere di uscire dall'illegalità rendendo il sistema economico più trasparente; ma a che scopo, se poi non pagano lo stesso un euro di tasse (per giunta senza più correre rischi)?
Sarebbe una ulteriore presa in giro per chi le tasse le paga, o no?
Un saluto! :)

La distinzione la fai sulla base di altre informazioni tipo la sede dell'impresa:(A occhio io direi che un'impresa che ha sede a Cortina non può rientrare tra gli esenti), le dimensioni degli spazi utilizzati, le dotazioni di macchinari e beni registrati, i settori specifici di attività.
Poi sul vantaggio di far uscire dall'illegalità un'impresa che non paga tasse c'è da considerare che ci sono altri obblighi per gli imprenditori, di sicurezza sul lavoro, di tutela della salute dei clienti, di rispetto delle normative ambientali. C'è poi l'elemento rischiosità al quale accennavi, favorire l'emersione delle attività illegali aumenta la rischiosità per quelle imprese che rimangono illegali, perché sono di meno e lo stato può più facilmente colpirle.
Un saluto

#5381
Citazione di: Eutidemo il 26 Giugno 2019, 07:24:50 AM
Ciao Anthony.
Sinceramente, non riesco a capire bene la differenza tra "legittimità morale" e "legittimità pratica"; semmai io parlerei più che altro di "liceità morale" e di "opportunità pratica".
Quanto al fatto che "...le tasse (rectius: le imposte dirette) sono correlate al reddito, ma spesso il reddito è una determinazione formale che non tiene conto di tanti costi", questo è vero solo in parte, in quanto occorre distinguere tra:
- i lavoratori dipendenti, i quali non possono dedurre analiticamente NESSUNA delle spese effettivamente sostenute, al posto delle quali viene loro concessa una detrazione forfetaria dall'imposta lorda;
- gli imprenditori e i lavoratori autonomi, i quali, invece, possono dedurre analiticamente TUTTE le spese effettivamente sostenute per la produzione del reddito, ad eccezione soltanto di POCHE ritenute fiscalmente indeducibili.
A determinate condizioni, comunque, anche questi ultimi possono optare per regimi che qui (molto genericamente) defineremo "forfetari"; i quali, peraltro, fruiscono di una ESTREMA SEMPLIFICAZIONE sia contabile, sia dichiaratoria.
In ogni caso, "criteri più semplici" o addirittura di "esenzione da determinate formalità", esistono sin dallo scorso secolo per le imprese di piccola entità; soprattutto se sono nei primi anni di attività.
Una completa "esenzione dall'imposizione" per le imprese di piccola entità, invece, sarebbe una vera ASSURDITA' morale e giuridica, peraltro in contrasto con:
- l'art.3 della Costituzione, in quanto, a parità di reddito, sarebbe iniquo sperequare tra "piccoli imprenditori" e "piccoli lavoratori dipendenti";
- l'art. 53 della Costituzione, in quanto tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, in base a criteri di progressività (per cui, una "autentica" flat tax sarebbe incostituzionale).
Fermo restando che al di sotto di un determinato reddito, NESSUNO VIENE COMUNQUE ASSOGGETTATO A TASSAZIONE.

***
A parte quanto ho scritto sopra, se si escludono per determinate "PRESUNTE" attività marginali sia le dichiarazioni dei redditi sia puntuali controlli di veridicità del dichiarato, "...per incentivare lo sviluppo di quelle imprese, che vivono in una realtà economica difficile e che con buona probabilità si ritrovano a competere con altre imprese completamente illegali che gli fanno concorrenza sleale", io ti chiedo: COME SI FA A DISTINGUERE TRA LE UNE E LE ALTRE?
Voglio dire, esonerandole completamente sia da obblighi tributari sia da controllo fiscale, come fai a sapere:
- se si è DAVVERO in presenza di "imprese minime, che vivono in una realtà economica difficile";
- ovvero se si è in presenza di "imprese estremamente reddituali, e che FINGONO soltanto di essere minime, e di vivere in una realtà economica difficile"?
E' ovvio che, per effetto di una ipotetica esenzione, anche queste ultime potrebbero scegliere di uscire dall'illegalità rendendo il sistema economico più trasparente; ma a che scopo, se poi non pagano lo stesso un euro di tasse (per giunta senza più correre rischi)?
Sarebbe una ulteriore presa in giro per chi le tasse le paga, o no?
Un saluto! :)

Ciao Eutidemo, noi due ragioniamo su paradigmi differenti. Il tuo è un paradigma giuridico, mentre il mio è un paradigma economico e sociale. Partendo da questa premessa ti spiego cosa intendo con "legittimità pratica", cioè un assetto legislativo fondato su ragioni di convenienza per lo stato. Lo stato per tassare una certa situazione sostiene dei costi di controllo, a questo poi si aggiungono i costi economici degli effetti distorsivi della tassazione e eventuali costi sociali, dall'altra parte ci sono le entrate che la tassazione produce. E' possibile che, a conti fatti, tutti questi costi che la tassazione produce siano superiori agli stessi introiti per cui tassare non conviene allo stato.
Poi vorrei riprendere la tua osservazione sull'art. 3 della Costituzione, ti faccio osservare che la piccola flat tax fatta da Salvini, che oltretutto allarga un meccanismo che era già stato introdotto dal PD, sarebbe per te incostituzionale eppure non mi pare che la consulta sia della tua stessa opinione.
La verità è che il reddito per un lavoratore autonomo o imprenditore ha un significato differente di quello che ha per un lavoratore dipendente che ha comunque dei punti di riferimento certi, e che  non ha su di se il carico di una serie di scelte economiche che ha in carico l'imprenditore.
Naturalmente lo so che nei sistemi finanziari ci sono tante semplificazioni, e ci mancherebbe. Quello che però tendo a far notare è quel meccanismo culturale, quella sensazione che il sistema fiscale sia vessatorio, nasce perché ci sono molti cittadini che sentono il peso di questa vessazione. Questo meccanismo culturale, poi, alimenta culture liberiste sull'onda del "meno tasse per tutti", cioè non solo per coloro che sarebbe opportuno detassare, perché hanno piccole imprese, ma anche per tutti quelli che di pagare le tasse sul serio potrebbero permettersi.
Un saluto
#5382
Citazione di: Eutidemo il 25 Giugno 2019, 15:01:31 PM
Ciao Anthony.
Tu scrivi:"io non considero una certa piccola evasione come qualcosa da condannare, ma una compensazione legittima per il ruolo che assume l'impresa in certi tessuti sociali".
Ho compreso quello che vuoi dire; ma, a mio avviso è un po' arduo considerare legittima una cosa del genere.
Ed infatti, equitativamente io potrei anche capire che, se un fornitore dello Stato non viene pagato nei termini previsti,  costui possa apertamente pretendere di non versare una parte delle imposte dovute a titolo di compensazione; il che sarebbe sicuramente illegale, perchè la legge non lo consente, ma potrebbe anche avere una sua parvenza di "legittimità morale".
Ma considerare una sia pur piccola evasione come una compensazione legittima per il ruolo che assume l'impresa in certi tessuti sociali, è cosa ben diversa, in quanto:
- l'"evasione", piccola o grande che essa sia, è cosa diversa dal mero "omesso pagamento di imposte su un reddito dichiarato" (come nel mio precedente esempio), ma presuppone un doloso occultamento del proprio reddito, il che non può che essere sempre moralmente riprovevole, oltre che illegale;
- quanto al ruolo che assumerebbe l'impresa in certi tessuti sociali, tale da giustificare l'occultamento del proprio reddito effettivo e la conseguente evasione, non riesco assolutamente a vedere il nesso tra le due cose.

Ciao Eutidemo, naturalmente con legittimo io intendo una legittimità morale, ma anche una legittimità pratica. In certe realtà economiche marginali, dove si lavora per sopravvivere, lo stato anche coi controlli introita poco e finisce per vessare persone con redditi minimi (Perché le tasse sono si correlate al reddito, ma spesso il reddito è una determinazione formale che non tiene conto di tanti costi).
Allora tanto vale stabilire criteri più semplici o addirittura di esenzione, anche perché poi quest'esenzione incentiva lo sviluppo di quelle imprese, che vivono in una realtà economica difficile e che con buona probabilità si ritrovano a competere con altre imprese completamente illegali che gli fanno concorrenza sleale, e che magari per effetto dell'esenzione scelgono di uscire dall'illegalità rendendo il sistema economico più trasparente.
Un saluto
#5383
Citazione di: Eutidemo il 25 Giugno 2019, 10:48:24 AM
Ciao Anthonyi.
Mi fa piacere rilevare che le tue considerazioni, nel complesso, collimano molto con le mie. :)
***
Circa la differenza che intercorre tra grandi e piccoli evasori io non ho affatto detto che le regole debbano essere le stesse per le due categorie; anzi, secondo me, esse devono essere intelligentemente differenziate.
Ed infatti, mi sembra ovvio che, mentre per le grandi evasioni è necessario il ricorso a:
- mezzi di accertamento e controllo più complessi;
- sanzioni più severe, precipuamente di carattere penale;
DIVERSAMENTE, per l'evasione MASSIVA di medio e piccolo taglio, i mezzi di accertamento e controllo possono e devono essere più agili, e le sanzioni meno severe; altrimenti sarebbe necessario disseminare l'Italia di campi di concentramento, in cui rinchiudere anche buona parte dei secondini.
***
L'unica e più importante cosa da evitare, in ENTRAMBIi casi, sono i CONDONI FISCALI; ed infatti, a mio parere, essi costituiscono la principale causa del progressivo incremento dell'evasione tributaria di tutte e due le categorie di contribuenti italiani. >:(
Ogni volta che se ne fa uno (e sono decenni, a distanza di pochi anni l'uno dall'altro):
- ci si sbizzarisce a denominarlo con gli EUFEMISMI più fantasiosi;
- si sostiene ipocritamente che esso è reso necessario dalla connessa "GRANDE RIFORMA FISCALE".
Ed ogni volta resto sorpreso dal numero di persone che crede a tali clamorose BALLE; oppure, imbecilli a parte, che fa solo finta di crederci!
***
E' peraltro in parte vero, come tu sostieni, che per le piccole attività economiche, allo Stato conviene definire una modalità di imposizione semplificata, al limite anche in quota fissa; il che, però, avviene già da decenni per i cosiddetti "contribuenti minimi" (o "forfetari").
In tal caso, invero, non c'è dubbio alcuno che il piccolo imprenditore che opta per tale regime, abbia meno disagi fiscali e paghi anche un po' di meno; ma non per questo risulta che l'evasione tributaria di tale categoria "semplificata", da quando esiste ormai decennale sistema (dal secolo scorso), sia diminuita, anzi, semmai, è aumentata pure quella!
***
Per cui, l'onere di controllare tali attività "minime", per lo Stato RESTA eccome; sebbene, in tal caso, si possa ricorrere con più facilità a quelli che un tempo si chiamavano "STUDI DI SETTORE", sebbene il loro nome sia stato eufemisticamente modificato, tanto per gabellare i gonzi.
Ed infatti, per dare un contentino a Salvini, che voleva stoltamente abolirli, nel 2019   gli "STUDI DI SETTORE", sono stati ridenominati "INDICI SINTETICI DI ATTENDIBILITA'"; ma sono ESATTAMENTE LA STESSA COSA! :D  :D  :D
***
Quanto all'eliminazione della moneta fisica e la sua sostituzione con moneta elettronica, che vorrebbe dire che ogni transazione non è anonima, ed evadere il fisco è quasi impossibile, ne avevo già parlato; ed anche io penso che sarebbe il mezzo migliore per ridurre drasticamente la "piccola" e "media" evasione (sebbene, purtroppo, non quella dei "grandi" evasori, che da tempo la moneta fisica non sanno più neanche cos'è).
***
Un saluto :)

Ciao Eutidemo, riguardo alla differenza tra piccola e grande evasione io parlavo anche di valutazioni sociali, nel senso che il piccolo imprenditore, che magari porta avanti la sua attività in territori marginali e problematici assume un valore sociale per il quale lo stato dovrebbe avere attenzione e il primo segno di attenzione potrebbe essere lo sgravio del carico fiscale. In altri termini io non considero una certa piccola evasione come qualcosa da condannare, ma una compensazione legittima per il ruolo che assume l'impresa in certi tessuti sociali.
Un saluto.
#5384
Citazione di: Eutidemo il 24 Giugno 2019, 15:31:46 PM




2)
LOTTA ALL'EVASIONE
Al riguardo, per riallacciarmi a quanto appena detto, molti sostengono (per es. TRAVAGLIO) che, per eliminare l'evasione, bisognerebbe creare un CONFLITTO DI INTERESSI tra il cliente ed il prestatore d'opera, rendendo scaricabili quasi tutte le spese; come, ora, accade solo per le spese mediche e poche altre.
......
Ed infatti, sebbene l'evasione dei "grandi evasori" sia quella più consistente in relazione ai singoli soggetti e quella più eticamente deprecabile, tuttavia la massa complessivamente più rilevante della materia imponibile evasa (circa il 90%) è attibuibile ai milioni di "piccoli" e "medi" evasori.
.....
Un altro ottimo mezzo per contrastare l'evasione fiscale, consiste nel raffinare sempre di più i CONTROLLI, INCROCIANDO "TUTTE" LE BANCHE DATI.
***
***

Ciao Eutidemo, sei sempre molto tecnico e descrittivo nei tuoi 3D, io invece preferisco sintetizzare. Hai ragione sull'inefficacia dei meccanismi detrattivi, è chiaro che ci sarà sempre spazio per coloro che fanno uno scambio per accordarsi a danno dello stato, al di là del fatto che la detrazione dovrà sempre essere minore dell'imposta pagata dal venditore, la detrazione è un'eventualità futura mentre lo sconto che ti offre il venditore è un risparmio immediato. Al di là di questo poi c'è il costo sostenuto dallo stato per controllare tutte queste detrazioni.

Sulla differenza che fai tra grandi e piccoli evasori io farei una considerazione, ma dove sta scritto che le regole devono essere le stesse per le due categorie. I grandi evasori hanno opportunità molto maggiori di evadere perché hanno tendenza ad operare sull'estero e possono permettersi buoni professionisti, per cui le regole devono essere dure e i meccanismi di controllo complessi. Sulla piccola e media evasione bisogna valutare l'opportunità sia sociale che economica di quella tassazione, per piccole attività economiche allo stato potrebbe convenire definire un'imposta semplificata, al limite anche in quota fissa, in maniera tale che lo stato si libererebbe dell'onere di controllare e il piccolo imprenditore avrebbe meno disagi fiscali.
....
Naturalmente condivido l'incrocio delle banche dati, ma c'è una strategia ancora più potente, l'eliminazione della moneta fisica e la sua sostituzione con moneta elettronica, che vorrebbe dire che ogni transazione non è anonima, ed evadere il fisco è quasi impossibile.
Un saluto
#5385
La domanda di 0xdeadbeef è significativa, per preghiera infatti possiamo intendere sia il clichet rituale, che può essere gestito in maniera individuale o collettiva, sia un atteggiamento psicologico interiore di apertura nei confronti di un qualcosa che è anch'esso difficile da definire, pur essendo sintetizzabile nella parola Dio.
Dal titolo del 3D io darei per buona la seconda, con la precisazione che possono esistere altri itinerari di ricerca che magari qualcuno considera più importanti della preghiera stessa.
Un saluto