Ciao Jacopus,
punto per punto dico la mia:
1) c'era il piano Marshal nel dopoguerra e non c'erano le dottrine monetariste, ma neokeynesiane, era benvenuto il debito pubblico, purché si investisse e si creasse lavoro
2) c'era ancora l'economia di scala famigliare che consentiva di aggiungere figli da mandare a lavorare anche senza studiare; c'era da riempire i campi e soprattutto le fabbriche di manovali.
3) non era affatto omogenea la società nel dopoguerra, era territoriale ,era dialettale.
Al Nord nelle fabbriche ci andarono soprattutto meridionali e gli alluvionati del Polesine veneto.
Era il triangolo industriale ; Milano-Torino-Genova e poi la Pianura Padana a mantenere sia l'Italia intera rispetto alla competizione europea, vivendo anche di commissioni, essendo i committenti esteri,(soprattutto Germania).
Poi:
1) ricordiamoci che Milano imparò la contabilità di stato grazio agli invasori austriaci che si presero il lombardo-veneto. L' unico catasto probatorio (che valeva come prova di proprietà davanti ad una lite giudiziaria) era quello tridentino. Ed è tutto dire sulla burocrazia italiana.
Non so se sia storia o leggenda, ma un certo Leonardo DA Vinci, scappò infuriato da Firenze, proprio per un problema di burocrazia in merito ad una sua proprietà.
Perchè lo stato ha gonfiato a dismisura storicamente i fannulloni funzionario-burocratici che gli garantivano, grazie a clientele per il posto di lavoro, il "lavoro sicuro" creando baracconi di incompetenti, che ancora oggi non timbrano cartellini( nel privato si è passibili di licenziamento in tronco), difesi da sindacati compiacenti. Se in cinquant'anni le dimensioni delle fabbriche ,in termini di occupati è circa un terzo, chi mi sa dire il baraccone dello stato, amministrazione diretta, più le regioni ,province(non dovevano sparire?) e comuni in quanto consiste, sia in termini patrimoniali in case, uffici, ecc e stipendi ? NESSUNO HA MAI FATTO LA SCELTA POLITICA DI PASSARE ALLA CONTABILITA' A BUDGET COME SI FA NEL PRIVATO.perchè implicherebbe un controllo di gestione di tutti i conti mensile, trimestrale, ecc. in funzione degli standard(ma lo stato ha standard?) inseriti nel bilancio preventivo e controllati nel consuntivato.
E signifcherebbe: produttività ed efficienza.Termini assolutamente sconosciuti nel sistema statale italiano. Ma soprattutto significherebbe che il rapporto fornitore-cliente ( a proposito chi sono i buyer nello stato') imporrebbe che la soddisfazione del cittadino, come cliente finale,dovrebbe essere soddisfatta attraverso velocità degli iter, valutazione di contenziosi, smaltimento di code nella sanità (abbiamo presente il tempo di aspettativa di una visita?),ecc.
E' NELLO STATO IL DEBITO IRREDIMIBILE. Per questo l'Europa chiede riforme, perché è STRUTTURALE E STORICAMENTE CONFERMATO, non siamo mai stati capaci di creare il welfare-state efficiente ed efficace come in alcuni stati europei.
2) il far west italiano ,se sappiamo leggere bene economia e sociologia storicamente data, come il lavoro nero, è la compensazione (ed è paradossale che debba dirlo proprio io) della perdita di produttività dello stato compensata al privato. Non sapete quanto mi costa dirlo io che penso politicamente a tutt'altro.
3) lo sapete come nacque la mafia dal bandito Giuliano che chiese agli USA di intercedere affinché la Sicilia divenisse statunitense? E' chiaro che la criminalità storica meridionale (leggesi la "Questione meridionale" di Gaetano Salvemini) viene dalle liti interne di marchesi, ducati, e da quanto era divisa lapenisola italiana, che chiedevano protezione agli imperi borbonici, francesi(angioni), spagnoli(aragonesi): li ricordiamo i "vespri siciliani"?
Gli stranieri vennero e dominarono e si strutturarono forme di gattopardeschi latifondismi con l'enfiteusi, la mezzadria, caporalato, che garantivano il "controllo sociale" schiavizzando e mantenendo arretrato il popolo......ma è ancora più complessa la faccenda.
4) chiedilo a un democristianoi e quelli prima di lui e ad una cultura cattocapitalista che indicava nel "piccolo è bello" la forma economica migliore italiana.Quel democristiano che svendette marchi e fabbriche di tutta l'I.R.I nel passaggio dal pubblico al privato.
5) sono d'accordo, oggi è forse così. Ma bisogna chiedersi il perché.
Il nostro capitalismo, e noi come Italia arriviamo decisamente più tardi rispetto alle potenze inglesi, tedesche e francesi.Nasce come "famiglia", noi ricordiamo i Pirelli, Agnelli, Berlusconi, De Benedetti, Ferruzzi, ecc.? Altrove esistevano le S.P,A, e giganteggiavano come potenze multinazionali finanziarie e non erano "chiuse" in famiglie.
LA nostra Borsa di Milano ha una capitalizzazione ridicola se paragonato alle altre borse mondiali, e queste famiglie si comportavano come i feudatari, si sposavano fra loro ,per mantenere o meglio aumentare, in potenza economica.
I figli dei figli dei primi fondatori, sono all'altezza, o hanno svenduto addirittura ulteriori marchi storici o scappati altrove? Il nostro capitalismo è finito da tempo,svenduto da inetti e incapaci e non protetti ,per questo bisogna darne adito, da un sistema statale capace di sostenere quel poco o tanto che avevamo.(se penso all'Olivetti....mi inca....).Noi abbiamo oggi start-up anche di persone parecchio competenti.Ma succede questo. Se hai un'idea brillante, hai prima di tutto bisogno di capitali e quindi di qualcuno che creda nel tuo progetto, e se decolla con o senza appoggio finanziario, magari "facendoti il culo", arriva una multinazionale che lei sì intuisce e capisce quanto sei bravo e ti mette davanti un capitale di acquisizione della tua start-up da metterti a posto per tutta lavita. Vai avanti e rischi....oppure abbocchi al denaro che ti danno?
punto per punto dico la mia:
1) c'era il piano Marshal nel dopoguerra e non c'erano le dottrine monetariste, ma neokeynesiane, era benvenuto il debito pubblico, purché si investisse e si creasse lavoro
2) c'era ancora l'economia di scala famigliare che consentiva di aggiungere figli da mandare a lavorare anche senza studiare; c'era da riempire i campi e soprattutto le fabbriche di manovali.
3) non era affatto omogenea la società nel dopoguerra, era territoriale ,era dialettale.
Al Nord nelle fabbriche ci andarono soprattutto meridionali e gli alluvionati del Polesine veneto.
Era il triangolo industriale ; Milano-Torino-Genova e poi la Pianura Padana a mantenere sia l'Italia intera rispetto alla competizione europea, vivendo anche di commissioni, essendo i committenti esteri,(soprattutto Germania).
Poi:
1) ricordiamoci che Milano imparò la contabilità di stato grazio agli invasori austriaci che si presero il lombardo-veneto. L' unico catasto probatorio (che valeva come prova di proprietà davanti ad una lite giudiziaria) era quello tridentino. Ed è tutto dire sulla burocrazia italiana.
Non so se sia storia o leggenda, ma un certo Leonardo DA Vinci, scappò infuriato da Firenze, proprio per un problema di burocrazia in merito ad una sua proprietà.
Perchè lo stato ha gonfiato a dismisura storicamente i fannulloni funzionario-burocratici che gli garantivano, grazie a clientele per il posto di lavoro, il "lavoro sicuro" creando baracconi di incompetenti, che ancora oggi non timbrano cartellini( nel privato si è passibili di licenziamento in tronco), difesi da sindacati compiacenti. Se in cinquant'anni le dimensioni delle fabbriche ,in termini di occupati è circa un terzo, chi mi sa dire il baraccone dello stato, amministrazione diretta, più le regioni ,province(non dovevano sparire?) e comuni in quanto consiste, sia in termini patrimoniali in case, uffici, ecc e stipendi ? NESSUNO HA MAI FATTO LA SCELTA POLITICA DI PASSARE ALLA CONTABILITA' A BUDGET COME SI FA NEL PRIVATO.perchè implicherebbe un controllo di gestione di tutti i conti mensile, trimestrale, ecc. in funzione degli standard(ma lo stato ha standard?) inseriti nel bilancio preventivo e controllati nel consuntivato.
E signifcherebbe: produttività ed efficienza.Termini assolutamente sconosciuti nel sistema statale italiano. Ma soprattutto significherebbe che il rapporto fornitore-cliente ( a proposito chi sono i buyer nello stato') imporrebbe che la soddisfazione del cittadino, come cliente finale,dovrebbe essere soddisfatta attraverso velocità degli iter, valutazione di contenziosi, smaltimento di code nella sanità (abbiamo presente il tempo di aspettativa di una visita?),ecc.
E' NELLO STATO IL DEBITO IRREDIMIBILE. Per questo l'Europa chiede riforme, perché è STRUTTURALE E STORICAMENTE CONFERMATO, non siamo mai stati capaci di creare il welfare-state efficiente ed efficace come in alcuni stati europei.
2) il far west italiano ,se sappiamo leggere bene economia e sociologia storicamente data, come il lavoro nero, è la compensazione (ed è paradossale che debba dirlo proprio io) della perdita di produttività dello stato compensata al privato. Non sapete quanto mi costa dirlo io che penso politicamente a tutt'altro.
3) lo sapete come nacque la mafia dal bandito Giuliano che chiese agli USA di intercedere affinché la Sicilia divenisse statunitense? E' chiaro che la criminalità storica meridionale (leggesi la "Questione meridionale" di Gaetano Salvemini) viene dalle liti interne di marchesi, ducati, e da quanto era divisa lapenisola italiana, che chiedevano protezione agli imperi borbonici, francesi(angioni), spagnoli(aragonesi): li ricordiamo i "vespri siciliani"?
Gli stranieri vennero e dominarono e si strutturarono forme di gattopardeschi latifondismi con l'enfiteusi, la mezzadria, caporalato, che garantivano il "controllo sociale" schiavizzando e mantenendo arretrato il popolo......ma è ancora più complessa la faccenda.
4) chiedilo a un democristianoi e quelli prima di lui e ad una cultura cattocapitalista che indicava nel "piccolo è bello" la forma economica migliore italiana.Quel democristiano che svendette marchi e fabbriche di tutta l'I.R.I nel passaggio dal pubblico al privato.
5) sono d'accordo, oggi è forse così. Ma bisogna chiedersi il perché.
Il nostro capitalismo, e noi come Italia arriviamo decisamente più tardi rispetto alle potenze inglesi, tedesche e francesi.Nasce come "famiglia", noi ricordiamo i Pirelli, Agnelli, Berlusconi, De Benedetti, Ferruzzi, ecc.? Altrove esistevano le S.P,A, e giganteggiavano come potenze multinazionali finanziarie e non erano "chiuse" in famiglie.
LA nostra Borsa di Milano ha una capitalizzazione ridicola se paragonato alle altre borse mondiali, e queste famiglie si comportavano come i feudatari, si sposavano fra loro ,per mantenere o meglio aumentare, in potenza economica.
I figli dei figli dei primi fondatori, sono all'altezza, o hanno svenduto addirittura ulteriori marchi storici o scappati altrove? Il nostro capitalismo è finito da tempo,svenduto da inetti e incapaci e non protetti ,per questo bisogna darne adito, da un sistema statale capace di sostenere quel poco o tanto che avevamo.(se penso all'Olivetti....mi inca....).Noi abbiamo oggi start-up anche di persone parecchio competenti.Ma succede questo. Se hai un'idea brillante, hai prima di tutto bisogno di capitali e quindi di qualcuno che creda nel tuo progetto, e se decolla con o senza appoggio finanziario, magari "facendoti il culo", arriva una multinazionale che lei sì intuisce e capisce quanto sei bravo e ti mette davanti un capitale di acquisizione della tua start-up da metterti a posto per tutta lavita. Vai avanti e rischi....oppure abbocchi al denaro che ti danno?