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Messaggi - baylham

#541
Per quanto concerne il dolore, la sofferenza fisica ritengo che i vegetali e i viventi in generale privi di un sistema nervoso centrale non soffrano.
La loro condizione è simile agli uomini con la malattia genetica CIPA.
Che un taglio di un ramo o di un foglia produca meccanismi biochimici di difesa nel vegetale non mi sorprende affatto, anzi lo trovo coerente con i processi di evoluzione biologica, ma ciò non significa che il vegetale provi dolore.
Che i batteri o virus provino dolore è assurdo.


Non penso affatto che gli uomini siano padroni del mondo, penso che gli animali sentano il dolore per quanto scritto sopra.


Sul tema sono perfettamente d'accordo con l'obiettivo di ridurre la sofferenza umana e dei viventi in generale, odio la sofferenza.
#542
Sono d'accordo con InVerno, ma ritengo che il veganesimo sia socialmente meno dannoso di altre diete, etiche, culture e filosofie.


I vegetali non soffrono, come non soffrono i virus, batteri e funghi.
#543
Attualità / Re:Coronavirus: dagli all'untore!
22 Aprile 2020, 09:52:17 AM
Citazione di: Eutidemo il 22 Aprile 2020, 07:01:19 AM

"Ferma restando la responsabilità oggettiva dei dirigenti e dei titolari, in ogni luogo di lavoro, sia esso pubblico o privato, dovranno essere da costoro nominati, entro dieci giorni dall'entrata in vigore della presente legge, appositi responsabili, con la qualifica di incaricati di un pubblico servizio ex art.358 CP:
a) dell'adeguatezza e dell'efficenza delle misure di sicurezza per il contenimento del contagio da COVID19, quali previste e regolamentate da....
b) della vigilanza circa il rispetto delle medesime da parte dei lavoratori, e, nei luoghi aperti al pubblico, da parte di chiunque lecitamente vi acceda.
Chiunque disattenda le prescrizioni di tali responsabili, ai sensi della lett.b), sarà punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 500.
Nel caso in cui, in un determinato luogo di lavoro, si verifichino casi di contagio riconducibili al mancato rispetto di quanto previsto dalle lettere a) e b), i soggetti di cui al primo comma verranno puniti con la reclusione  da un anno a tre anni,  e con la multa fino a euro 5000.
Nel caso in cui da tali casi di contagio derivi la morte di una o più persone, la pena verrà aggravata con la reclusione  da tre anni a sei anni,  e con la multa fino a euro 50.000.
Nei casi più gravi, il luogo di lavoro verrà chiuso e l'attività sospesa fino a data da decidersi da parte del Prefetto"

***
Mi rendo conto che, forse, a qualcuno, una sanzione del genere potrà sembrare un tantino eccessiva; ma, secondo me, chi mette a rischio l'incolumità dei lavoratori, e, indirettamente, quella pubblica, in presenza di un virus così aggressivo e letale, dovrebbe essere sanzionato anche più gravemente.


Non conosco l'attuale legislazione sanzionatoria in materia di infortuni e malattie sul lavoro, per cui non mi esprimo sull'opportunità di specifiche sanzioni.

Come avevo già rilevato in un mio topic, si differenziano le sanzioni sulla base del caso: se dalla infrazione della norma di sicurezza sul lavoro deriva un contagio, se dal contagio deriva una malattia, se dalla malattia la morte, le sanzioni sono estremamente diverse, ma l'infrazione di partenza è la stessa. Per me non è un buon metodo sanzionatorio.
#544
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 10:52:28 AM
Come c'è la differenza, la variabilità genetica, c'è la differenza, la variabilità culturale (e, in tema col forum, filosofica). Ecco un richiamo ai memi di Dawkins. Per me la differenza è necessaria e, contemporaneamente, è un caso.
Sono d'accordo che non ci sia possibilità di dimostrazione di questa mia preferenza: la dimostrazione contiene già negli assiomi la tesi.

Ritorno al tema, ampliando il mio primo commento, brevemente perché sto meditando da tempo di aprire un apposito argomento sul potere.
L'uomo è responsabile verso la natura, verso gli equilibri naturali; l'uomo può prendere in mano il proprio destino?
Proprio il modello darwiniano toglie alla radice la possibilità che l'uomo abbia quel potere. In primo luogo per il caso che è il motore dell'evoluzione darwiniana e che per definizione è fuori dal controllo umano. In secondo luogo perché l'uomo al massimo è corresponsabile con la natura del processo evolutivo, processo in cui la responsabilità individuale dell'uomo e della natura non è distinguibile, separabile.
#545
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 08:24:45 AM
Ritorno al caso.
Einstein riteneva che Dio non giocasse a dadi, per me la realtà è un gioco a dadi. Gioco che ha delle regole, ma le stesse regole, a loro volta casuali, garantiscono che l'esito sia casuale.
Per me la realtà è un miscuglio di caso e necessità, di determinismo e indeterminismo. Anche per questo motivo, la combinazione di caso a livello genetico e necessità a livello ambientale, apprezzo Darwin e il darwinismo. Darwinismo che a differenza dell'intervento divino e del disegno intelligente, spiega benissimo non soltanto la complessità e l'intelligenza, ma anche e soprattutto la semplicità e la stupidità del disegno, mi riferisco in particolare alle mostruosità genetiche.
Miscuglio che si applica alla stessa conoscenza, a maggior ragione se si apprezza la teoria della selezione dei gruppi  neuronali di Edelman come spiegazione della mente, altra teoria di derivazione darwiniana.
Proprio per questo ritengo che il caso preceda la conoscenza e che perciò il caso non sia frutto dell'ignoranza ma il contrario.
Il caso si rivela in due modi strettamente correlati: il primo è l'emergere del nuovo, il cambiamento, l'innovazione. Il secondo modo è l'individuo, il singolo, il caso appunto, contrapposto al generale, all'universale.
#546
Attualità / Re:Un virus manipolato? Ancora dubbi...
18 Aprile 2020, 11:52:21 AM
Montagnier non ha pubblicata un solo articolo pubblico a sostegno e a prova delle sue esternazioni, nulla che possa essere giudicato e valutato da esperti e dal pubblico.
Quando lo farà allora avrà un minimo di credibilità, per ora è solo aria fritta di un Nobel.


#547
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
17 Aprile 2020, 19:55:28 PM
Citazione di: giopap il 14 Aprile 2020, 13:57:12 PM
Citazione di: baylham il 14 Aprile 2020, 12:20:01 PM
Citazione di: giopap il 14 Aprile 2020, 08:54:20 AM

Per me il grandissimo Stephen Jasy Goulg é il più coerente e creativo cultore e sviluppatore del darwinismo dopo l' iniziatore della teoria; lui stesso, pur giustamente criticando e in qualche caso superando Darwin, come é giusto fare se si coltiva una scienza, orgogliosamente rivendica il suo darwinismo autentico, coerente, conseguente, opponendolo agli pseudodarwinisti dei cosiddetti "darwinismo sociale", sociobiologia", preteso "egoismo dei geni", che (dico io; Gould preferisce non esporsi su questo terreno dell' interpretazione storica, limitandosi alla critica scientifica) altro non sono che falsità ideologiche quante mai antiscientifiche al servizio dell' ingiusto privilegio e della reazione.


La teoria del "gene egoista" è attribuibile a Dawkins. Ritengo che Dawkins sia uno dei migliori divulgatori della sintesi neodarwiniana, la sua teoria una delle più intelligenti, la sua lettura del neodarwinismo imprescindibile. Falsità ideologiche, antiscientifiche, al servizio dell'ingiusto privilegio e della reazione: mi domando quanti di coloro che esprimono questi giudizi superficiali hanno letto il libro di Dawkins.
Comunque Dawkins è più fedele e coerente alla teoria di Darwin rispetto a Gould.





Prendo atto del radicale dissenso.


infatti per me Dawkins (che mi sono letta), con la tesi peregrina e falsificata empiricamente, ideologica reazionaria del preteso "egoismo dei geni" (per non parlare delle altre fantasticherie a briglia sciolta sui "memi") é un pessimo biologo, mentre SJG é stato il più grande, coerente, creativo biologo "darwinista".

Sicuramente è peregrino attribuire a Dawkins la tesi che il gene sia egoista, mentre si può sicuramente attribuirgli la tesi che ci sia correlazione tra i geni e il carattere egoista sulla base di un modello selettivo darwiniano.
Se Dawkins è un ideologo reazionario, allora Darwin lo è altrettanto. Basta leggere il capitolo III dell'Origine delle specie intitolato e dedicato alla lotta per l'esistenza, in cui la lotta non è soltanto interspecifica ma intraspecifica. Nello stesso capitolo Darwin assume il principio malthusiano dell'insufficienza della crescita delle risorse rispetto a quella della popolazione come una spiegazione della lotta per l'esistenza.
I modelli teorici applicati ed esposti da Dawkins nelle sue divulgazioni sono di chiara derivazione darwiniana.
La principale differenza tra Darwin e Dawkins dipende dalle scoperte della genetica, successive all'opera di Darwin: per Darwin il soggetto della selezione naturale era l'individuo, per Dawkins, come per il neodarwinismo in generale, è il gene.

Non considero Dawkins come un grande scienziato innovatore, ma sicuramente è un grande originale divulgatore.
#548
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
15 Aprile 2020, 09:52:49 AM
Citazione di: giopap il 15 Aprile 2020, 08:31:21 AM

Inoltre secondo me la scienza (ne sia consapevole o meno: si tratta infatti di filosofia -in particolare epistemologia- e non di scienza) presuppone l' inesistenza (ontologica, reale, oggettiva) del caso e la realtà dell' ordine (per lo meno di un divenire ordinato "debolmente", cioé di tipo probabilistico - statistico, se non anche "fortemente", cioé di tipo meccanicistico), ammettendo il caso unicamente in sede gnoseologica, teorica, soggettiva, e cioé nella conoscenza della realtà e non nella realtà (per lo meno il caso inteso in senso "forte": mutamento caotico senza alcunché di costante, nemmeno le proporzioni probabilistiche - statistiche fra più possibili casi singoli reciprocamente alternativi in serie numerose di osservazioni).

Io non credo alla realtà dell' uno né dell' altro (e se ho ben capito, ma non ne sono sicura, anche iano).

Una prima sommaria risposta, che vale anche per la definizione di caso di viator.

Per me il caso non è il prodotto dell'ignoranza delle relazioni (causali), ma l'ignoranza è prodotta dal caso, va invertita la prospettiva.

La scienza moderna accoglie l'ordine (le relazioni, le leggi) insieme al caso (la probabilità, la stocasticità).
La distribuzione normale riassume meravigliosamente queste due caratteristiche opposte.


Aggiungo che il modello teorico derivato da Darwin in discussione altrettanto meravigliosamente le riassume: variazione genetica casuale e selezione naturale.
#549
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
14 Aprile 2020, 12:20:01 PM
Citazione di: giopap il 14 Aprile 2020, 08:54:20 AM

Per me il grandissimo Stephen Jasy Goulg é il più coerente e creativo cultore e sviluppatore del darwinismo dopo l' iniziatore della teoria; lui stesso, pur giustamente criticando e in qualche caso superando Darwin, come é giusto fare se si coltiva una scienza, orgogliosamente rivendica il suo darwinismo autentico, coerente, conseguente, opponendolo agli pseudodarwinisti dei cosiddetti "darwinismo sociale", sociobiologia", preteso "egoismo dei geni", che (dico io; Gould preferisce non esporsi su questo terreno dell' interpretazione storica, limitandosi alla critica scientifica) altro non sono che falsità ideologiche quante mai antiscientifiche al servizio dell' ingiusto privilegio e della reazione.


La teoria del "gene egoista" è attribuibile a Dawkins. Ritengo che Dawkins sia uno dei migliori divulgatori della sintesi neodarwiniana, la sua teoria una delle più intelligenti, la sua lettura del neodarwinismo imprescindibile. Falsità ideologiche, antiscientifiche, al servizio dell'ingiusto privilegio e della reazione: mi domando quanti di coloro che esprimono questi giudizi superficiali hanno letto il libro di Dawkins.
Comunque Dawkins è più fedele e coerente alla teoria di Darwin rispetto a Gould.
#550
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
14 Aprile 2020, 11:12:43 AM
Citazione di: iano il 14 Aprile 2020, 10:02:06 AM
Si parte dalla meraviglia dei cataloghi del Linneo , e si arriva ai catalogo delle meraviglie di Darwin , ma la sostanza resta quella di un catalogo . la cui fruibilità sembra non possa fare a meno di un disegno.
Non c'è un disegno , c'è il disegno.


Ma il disegno è un caso.
#551
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
13 Aprile 2020, 16:59:52 PM
Gould evidenzia giustamente le differenze della sua teoria rispetto a quella di Darwin.

L'influenza di Adam Smith su Darwin è così riassunta da Gould: "In fact, I would advance the even stronger claim that the theory of naturale selection is, in essence, Adam Smith's economics tranferred to natura. (Infatti vorrei sostenere l'ancora più forte asserzione che la teoria della selezione naturale è, in essenza, l'economia di Adam Smith trasferita alla natura), citazione tratta da The Structure of Evolutionary Theory, pag. 122.

Qui si trova l'intero paragrafo "Darwin and Adam Smith" tratto dal libro di Gould tradotto  http://www.filosofiprecari.it/wordpress/?p=2560
#552
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
13 Aprile 2020, 12:37:35 PM
Citazione di: Jacopus il 13 Aprile 2020, 00:03:57 AM


Qualcuno potrebbe interpretarla quasi una hybris scientista, ma in realtà non è così. E' anzi una visione molto umile dell'uomo, che non ha nessun compito delegato da una autorità superiore per quanto astratta come potrebbe essere quella panteista, ma che deve prendere in mano il suo proprio destino. In questo avverto un grande senso di libertà, limitato dalla morte, dai nostri vincoli biologici e temporali ma che deve rispondere in modo responsabile a sè stesso, in quanto "specie animale".
Ed in questo nello stesso tempo scorgo, in modo diverso, la riproposizione del messaggio kantiano, quando definisce l'illuminismo.
"Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità, dovuto a sè stesso". Tra il modello dell'uomo come tutto di Omero e dell'Occidente e dell'uomo come nulla, di Siddharta e dell'Oriente, si affaccia questo nuovo modello dove all'uomo si dà un peso, che non è tutto e non è niente: il peso della responsabilità in un universo che potrebbe tranquillamente fare a meno di lui.

Ho una diversa concezione derivante dal modello darwinista: non penso che l'uomo possa prendere in mano il proprio destino, che l'uomo sia uscito da uno  stato di minorità, che esso sia dovuto a sé stesso. Come ha acutamente osservato Jay Gould, Darwin è stato influenzato da Adam Smith, dalla teoria della concorrenza e della mano invisibile del mercato. Nella relazione tra uomo e natura, nessuno dei due è in grado di determinare la relazione.


C'è un refuso, è Alfred Foster Wallace, non Lamarck, il pubblicista dell'evoluzionismo.




#553
Distinguerei tra eutanasia e suicidio assistito. L'eutanasia implica una sofferenza fisica o psichica intollerabile del soggetto, il suicidio assistito no; l'eutanasia è assimilabile all'omicidio più che al suicidio.
Sono favorevole all'eutanasia e al suicidio assistito come servizio pubblico in presenza di condizioni fisiche o psichiche dolorose e ineliminabili del soggetto. Al di fuori di questi casi il suicidio rimane una scelta individuale, privata, che rispetto.
#554
A giudicare dai dati statistici i giovani hanno assai meno probabilità di fare ricorso a terapie intensive e di morire rispetto ai vecchi a causa del nuovo virus, come risulta evidente da questa tabella:
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Infografica_12aprile%20ITA.pdf.

Un problema generazionale esiste. Se fossi un giovane del virus SARS-CoV-2 mi preoccuperei assai poco e continuerei a coltivare le mie normali relazioni sessuali, amorose con molta serenità. Quindi niko ha fatto benissimo a porre il problema. Se qualcuno tira in ballo l'egoismo, domando chi è l'egoista, il giovane o il vecchio?

Gli scienziati, epidemiologi, medici, virologi, possono affermare le loro ipotesi scientifiche, ma le scelte sanitarie ed economiche non sono ipotesi scientifiche, sono basate sulle ipotesi scientifiche, ma sono politiche, sanitarie ed economiche. Ad esempio mi interessa che sia chiarito come premessa l'obiettivo: eliminare il virus o rallentarne la diffusione per ridurre la mortalità della pandemia? Con una maggioranza di soggetti asintomatici potenziali trasmettitori, questo virus secondo me non è eliminabile.

Per quanto mi riguarda accetto le restrizioni alla mia vita in questa temporanea emergenza, il tempo di contenere la diffusione del virus per potenziare la risposta del servizio sanitario, poi voglio tornare ad una vita normale, convivendo con il nuovo virus come è avvenuto con gli altri. Se si trova un vaccino efficace meglio, altrimenti va bene lo stesso. Non mi arruolo in una guerra a vita contro questi tipi di virus, mi interessa la qualità della vita, non la quantità. Nel mio caso ho un sistema immunitario debole,  sono facilmente soggetto a raffreddori ad ogni cambio di temperatura, una volta all'anno mi prendo una bronchite, presumo che il virus mi abbia già colpito con un principio di polmonite: dovrei passare il resto della mia vita in quarantena o a fare continuamente test diagnostici, spesso fallibili?
Alla perfezione delle risposte sanitarie, a cominciare dalle mascherine, preferisco l'approssimazione. Leggete le indicazioni riportate in questa guida, immaginate se siete in grado di rispettarle in caso di convivenza: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-1-2020.pdf












#555
Gli ospizi hanno una valenza positiva, sono parte della qualità della vita, gli errori commessi sono uno stimolo a migliorarli, non certo a sostituirli con la "buona" morte.
Posso comprendere, rispettare, ma non trovo affatto saggio il suicidio assistito della donna.