Io ritengo che queste istituzioni di per sè abbiano origine per venire incontro alle esigenze di tutti coloro, donne e uomini, che non limitano la propria realizzazione all'accudimento famigliare, ma la estendono anche oltre e non solo a questo ambito, ma a un ambito lavorativo esterno alla famiglia. Ora, mi sembra quantomeno riduttivo pensare che tutte le donne possano realizzare sè stesse come madri, mogli etc, ci sono donne che si sentono e sono realizzate nell'espetare e vi vere questi ruoli, altre che si realizzano in ruoli diversi, altre che realizzano sè stesse sia come madri che come lavoratrici al di fuori della famiglia. Dove per lavoro non intendo ridurlo al timbro di un cartellino.La scelta non è libera? A volte sì e a volte no.
Il posto che che le donne - ogni donna - intendono ritagliarsi nella società e, in primis nella propria vita, mi auguro abbiano come base la realizzazione di sè e l'opportunità e il diritto e il dovere di combattere per attuarla, parimenti a ogni uomo.
La sensazione leggendo questo topic è che sotto una veste critica riemerga l' antica tendenza a voler decidere quale sia il posto degli altri.
Il posto che che le donne - ogni donna - intendono ritagliarsi nella società e, in primis nella propria vita, mi auguro abbiano come base la realizzazione di sè e l'opportunità e il diritto e il dovere di combattere per attuarla, parimenti a ogni uomo.
La sensazione leggendo questo topic è che sotto una veste critica riemerga l' antica tendenza a voler decidere quale sia il posto degli altri.