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Messaggi - Freedom

#541
Citazione di: baylham il 12 Aprile 2019, 11:25:39 AM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM
Concordo e concorda tutta la comunità finanziaria. Come correttamente osservi fu una manovra suicida dalla quale non ci risollevammo mai più. Bisogna ricordare che uno dei massimi artefici di quella sconsiderata azione fu l'allora Governatore della Banca d'Italia cioè Carlo Azeglio Ciampi. Il quale successivamente, prima come Presidente del Consiglio e poi come ministro del Tesoro, concluse il depauperamento della Finanza pubblica italiana in favore dell'Europa, come tutti coloro che seguono certi argomenti, sanno bene. E' stato poi premiato dall'élite paneuropea con la Presidenza della Repubblica italiana mentre, secondo altri, andava processato per alto tradimento della Patria.

Non riesco ad immaginare Ciampi, Governatore della Banca d'Italia, come rivoluzionario oppositore della "comunità finanziaria". Ho l'impressione contraria, che la "comunità finanziaria" e non solo sollecitasse quella necessaria separazione della politica monetaria da quella fiscale.

Lo stesso dicasi per la saggia e popolare scelta del governo Prodi-Ciampi di partecipare al sistema monetario euro.

Il giudizio sulle politiche economiche non può prescindere dal contesto interno ed internazionale in cui furono prese.

Ciampi è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana dal Parlamento italiano, un buon presidente. Chi propone processi "per alto tradimento della Patria" si rendeva e rende ridicolo.
Non riesci ad immaginarlo perché è passato diverso tempo e quest'ultimo è un bravo dottore. Eppure grande parte della comunità finanziaria all'epoca ha criticato quel divorzio e quel pezzo di comunità, a mio avviso minoritario ma posso sbagliare, che si è dimostrata d'accordo è stata "comprata" da Ciampi e dagli interessi che stavano dietro Ciampi. Non dimentichiamo che fu proprio lui ad inaugurare una politica di privatizzazione di pezzi dello Stato, guarda caso, molto profittevoli a prezzi stracciati.

Sto ancora piangendo vedendo come hanno ridotto un gioiello della tecnologia mondiale che ci invidiava tutta Europa regalandola (l'hanno acquistata a leva, praticamente senza soldi!) a quella banda di capitalisti bresciani con le pezze al culo (la razza padana la chiamavano!) comandati da capitan Colaninno. Poi ci ha pensato Tronchetti Provera a finire il lavoro.

Autostrade, una macchina da soldi distrutta da quei "bravi ragazzi" dei Benetton. Fette importantissime di Enel/Eni e poi smetto di scrivere perché sinceramente mi viene da piangere. Certo Ciampi non ha fatto tutto da solo ma si è fatto aiutare da D'Alema, Prodi e altri rimasti nell'ombra ma ciò che è successo grida e griderà vendetta in eterno al Dio dell'economia e del popolo.

E fra l'altro avalla e conferma quanto sostenuto da Ipazia e cioè che svendendo delle aziende non solo strategiche ma, soprattutto, sane e produttrici di utili importanti, perdi le risorse per sostenere, in modo equilibrato, il debito pubblico.
#542
Citazione di: anthonyi il 12 Aprile 2019, 13:01:48 PM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM



La crisi Lehman del 2008 e interbancaria del 2011 hanno semplicemente fatto venire alla luce quanto già maturato nei decenni precedenti.


Nel 2008, il rapporto debito PIL conclude un'evoluzione tutto sommato equilibrata che lo ha portato per la prima volta sotto il 100 %. In quell'anno, con l'ultimo governo Berlusconi, inizia una fase di continui sfondamenti del limite del 3 % fino al 2011. Senza la politica fiscale dissennata di quei 4 anni non ci sarebbe stata la crisi finanziaria del 2011 e non ci sarebbe stato Monti, perché non sarebbe stato necessario mettere un governante non politico.
Naturalmente non abbiamo controprove purtuttavia ti esorto a ricordare che la crisi 2011 fu mondiale a tutto tondo. E' del tutto velleitario, almeno a mio avviso, immaginare un Paese come l'Italia scansare una crisi di quelle proporzioni. Infatti la crisi fu di carattere così profondo e inclusivo che solo "barando" si riuscì, in qualche modo, a tirare avanti. Quando dico "barando" uso un termine generoso perché, sempre a mio modesto avviso naturalmente, quando cambi le regole di Bilancio in corso d'opera e lo fai infischiandotene dei criteri prudenziali che sottendono qualsiasi Stato Patrimoniale e Profitti e Perdite di questo pianeta.........allora sei qualcosa di più di un baro, sei un delinquente. Se infatti inserisco a Bilancio un attivo che GIUSTAMENTE, sino al giorno prima era valutato al prezzo di mercato e poi lo valuto al costo d'acquisto; è del tutto evidente che il mio Bilancio è falso. Se poi lo fa tutto il mondo ed in Italia il compagno di merende ha depenalizzato il falso in bilancio a me non interessa: lo ritengo un atto di rilevanza penale molto grave. Immagina che cosa ha significato inserire, nei bilanci di tutto il mondo tutti gli asset finanziari al prezzo di acquisto invece che a quello corrente di mercato. Immagina il riflesso sugli utili d'esercizio (sostanzialmente di fantasia), sulle conseguenze fiscali, sull'indotto, etc. Una truffa colossale di dimensioni mondiali.

E non ne siamo ancora fuori nè mai lo saremo. Non si possono violentare le leggi dell'economia senza pagare dazio.
#543
Citazione di: Socrate78 il 11 Aprile 2019, 21:08:12 PM
Spesso si sente dire che l'Italia ha un debito pubblico molto alto, che supera il PIL, infatti è sceso al di sotto del PIL solo nel 2007, per poi risalire fortemente a causa delle conseguenze negative della grande recessione del 2008. Tuttavia, non si riflette mai seriamente sul PROCESSO che ha  visto questo debito salire fortemente a partire dagli anni '80. In realtà ci fu un evento molto importante che ha portato ad un aumento esponenziale del debito in quegli anni: agli inizi degli anni '80 il governo italiano decise di rompere gli accordi con la banca centrale d'Italia. Prima del 1981, la banca centrale era solita comprare i titoli di Stati invenduti e gli interessi sui BOT non salivano più di tanto. A partire dal 1981 invece la banca centrale cessò di acquistare le obbligazioni statali ed allora gli interessi aumentarono, poiché il governo decise di favorire i risparmi dei privati, che però pretesero interessi molto più elevati. Il debito pubblico, infatti, non è altro in fondo se non il credito dei cittadini risparmiatori. Ma questo aumento degli interessi fu esponenziale, tanto che nel periodo dal 1984 al 1992 la spesa pubblica per pagare gli interessi raggiunse addirittura il 13% del PIL, contro una media europea del 4,4%! Il debito pubblico passò quindi dal 59% del 1984 al 124 % del 1994, per poi rimanere molto alto senza mai esserci un vero recupero, poiché un gap così alto non lo si recupera con misure correttive ordinarie.
Di conseguenza io credo che la genesi dell'attuale guaio stia proprio nell'errore commesso nel lontano 1981, cioè quello di rompere gli accordi con la banca centrale che acquistava i titoli di Stato invenduti: da allora si è innescata una spirale di aumento continuo degli interessi che ha portato lo stato a indebitarsi. Secondo voi la mia analisi della situazione è corretta? E' stato davvero quello da me descritto il punto di avvio di tutto?
Concordo e concorda tutta la comunità finanziaria. Come correttamente osservi fu una manovra suicida dalla quale non ci risollevammo mai più. Bisogna ricordare che uno dei massimi artefici di quella sconsiderata azione fu l'allora Governatore della Banca d'Italia cioè Carlo Azeglio Ciampi. Il quale successivamente, prima come Presidente del Consiglio e poi come ministro del Tesoro, concluse il depauperamento della Finanza pubblica italiana in favore dell'Europa, come tutti coloro che seguono certi argomenti, sanno bene. E' stato poi premiato dall'élite paneuropea con la Presidenza della Repubblica italiana mentre, secondo altri, andava processato per alto tradimento della Patria.

Non bisogna tuttavia dimenticare che il cappio del debito pubblico (che prima o poi, ineludibilmente, ci porterà al tracollo della Finanza italiana) fu significativamente incrementato, per ragioni essenzialmente politico-clientelari, dai Governi sia precedenti al divorzio Tesoro/Banca d'Italia che susseguenti. All'inizio degli anni '70, il rapporto debito pubblico/Pil, era il 40%. Nel 1980 cioè prima del divorzio era già il 60%. Dunque un aumento del 50% in 10 anni! La causa principale, come detto, fu politica e cioè la diffusione a pioggia di vantaggi incredibili su lavoro dipendente e non, pensioni, sanità, etc. per sedare una rivolta politica che stava sfuggendo di mano e, verosimilmente, portare se non alla rivoluzione, quantomeno ad una rivolta diffusa e incontrollabile.
Quello fu in realtà l'aumento più grande, proporzionalmente parlando, del debito pubblico italiano.

Successivamente, gli anni '80, lo portarono, sino alla crisi del '92 (la tassa sui c/c di Amato.....) alla soglia del 100%.

Ed infine, mazzata finale e colpevolissima: non si sfruttò l'unico vero beneficio dell'Unione europea (tassi bassi), si sfondò ogni ragionevolezza arrivando, grazie anche e soprattutto all'incapacità di Ciampi/Berlusconi/Prodi/Dini, al 120%. Percentuale che, nonostante tassi bassissimi, bastonate pazzesche a più riprese su pensioni, costo del lavoro, sanità e istruzione; aumento irragionevole della fiscalizzazione e quant'altro; non si è più riusciti a governare.

La crisi Lehman del 2008 e interbancaria del 2011 hanno semplicemente fatto venire alla luce quanto già maturato nei decenni precedenti.

Il prossimo step per la rovina del popolo italiano sarà un verosimile Governo Draghi. O di qualche altro farabutto prezzolato dalle élite europee. Mi verrebbe da dire che ce lo meritiamo ma non è proprio così: sono stati veramente bravi i capi. Chapeau!
#544
Ho visto il documentario Free Solo su Alex Hannold...........mamma mia che roba! Non ho quasi parole. Senza dubbio egli vive una dimensione di ricerca nella quale mette in gioco la vita. Sinceramente non è un'impostazione che condivido però.......che dire....chapeau!
#545
Citazione di: InVerno il 04 Aprile 2019, 10:02:23 AM
@ Freedom 
Non metto in dubbio che l'esperienza della morte  o altre esperienze personali possano acuire la nostra sensibilità..  tuttavia il passo "lasciate che vengano a me, perchè a chi è come loro appartiene il regno di Dio" descrive l'inesperto per eccellenza, della morte e veramente di tutto. Il concetto di peccato originale, di innocenza perduta, mi pare indicare lo stesso stato d'animo come comunione con Dio. Ma la tradizione i bambini li butta nel limbo, sono gli uomini cresciuti e sofferti che accedono al paradiso. Io sono dell'opinione opposta, sono gli adulti ad essere nel limbo, proprio perchè coscienti della propria imminente morte.
Sì come bambini. Tornare come bambini. Quando chiedevi ai tuoi genitori qualcosa che ritenevi decisivo per la tua felicità. Credo che sia quello stato d'animo lì. Ma è uno stato d'animo, di coscienza potremmo dire, che da adulto raggiungi solo, ammesso e non concesso che lo raggiungi, quando le prendi di santa ragione. E non reagisci con odio, ribellione, etc. Ma con accettazione e rassegnazione.
#546
Citazione di: InVerno il 03 Aprile 2019, 17:19:26 PM
Forse non di un enigma pitagorico o numerologico, ma dell'enigma di se stessi penso di si, e ciò richiede la risposta ad enigmi minori, tra cui alcuni logici altri meno, come dell'origine dell'amore e della sofferenza.
Una volta ho letto in un post una frase che mi pare sintetizzare bene l'essenza stessa del cristianesimo: "quando sfiori la morte e/o importanti sofferenze allora cominci a capire qualcosa del Vangelo".
Quando si trattano questi argomenti e si conclude con la parola "mistero" il ragionamento, si tende a pensare che si vuole semplicemente affermare, che non si è pervenuti ad una soluzione ragionevole e condivisibile. E' vero ma è altrettanto vero che c'è qualcosa di più profondo. Dio non lo si può esplorare con la sola mente. Altrimenti sarebbe sufficiente avere un quoziente intellettivo sufficiente e rimboccarsi le maniche. Magari imparare a memoria la Bibbia. Pare invece che Dio vada cercato con il cuore. Un cuore tuttavia aiutato, per quanto possibile, dalla ragione. Sembra che questo sia l'unico modo. Però è un discorso sottile che, lo riconosco pubblicamente, non sono in grado di affrontare compiutamente. E dunque non sono nemmeno in condizione di dare un contributo apprezzabile. Posso solo dire che cercare con il cuore non significa "spegnere il cervello". La fede senza ragione rischia di diventare fanatismo.
#547
Citazione di: viator il 02 Aprile 2019, 20:54:26 PM
Purtroppo è quasi impossibile ottenere risposte pertinenti e concise a fronte di quesiti sintetici e ben precisati
Vorrei proporti una prospettiva diversa, elementare se vuoi.

Nella tua ricerca valuti ciò che altri (religioni o singole persone poco importa) credono, affermano, concludono e contraddicono. Qua in Italia poi, intrisi come siamo di cristianesimo, tendiamo a discutere solo di esso. O comunque partendo da esso. Nel senso che scambiamo l'Ente Dio per il Dio cristiano e viceversa. Poi, per carità ci sono tanti altri culti e fedi diverse e, anche qui sul Forum, ne abbiamo ampia testimonianza. Però, anche inconsciamente, è il Dio cristiano o il mondo cattolico se vuoi, a dare il suo imprinting ad ognuno di noi.

Io penso invece che nell'approccio al "problema" Dio occorra grande, veramente grande libertà di pensiero e di cuore. E la prima, primissima domanda da porsi è: esiste un Ente che sovrintende l'Universo? Ecco io partirei da qua. Altrimenti si corre in avanti e si trovano immediatamente sul percorso idee altrui, religioni altrui, contestazioni altrui, conclusioni altrui.

Invece, visto che la risposta è di capitale importanza per la nostra vita, direi decisiva, sono convinto che occorra una sorta di "pulizia interiore" tesa a svuotarsi, appunto, dalle opinioni/credenze degli altri. E assumersi la grandissima responsabilità, che come quella penale ;D è individuale, di convincersi o non convincersi di qualcosa. Di sentire o non sentire qualcosa.

E conquistarsi, almeno all'inizio, la propria idea. Il proprio sentire soprattutto.
#548
Citazione di: tersite il 26 Marzo 2019, 15:33:07 PM" Perché aprire un post chiedendo cosa è la vita e da dove viene se già la risposta è definita dalla sezione che essendo -tematiche spirituali- tratta di spiritualismo che ha già stabilito tutto ?  Oltretutto semplicemente e definitivamente. 
Lo spiritualismo non ha definito tutto. Ha postulato delle dottrine in definitiva non così semplici e, soprattutto, numerose.

Se pensi alle tre religioni monoteiste, a quelle politeiste, alla scuole spirituali, alle religioni antiche (comprese quelle animiste), alla massoneria, all'ermetismo, alla cabala ebraica, all'alchimia e a tutti i culti "minori" allora rilevi che è un campo veramente vasto. Nel quale districarsi, e cercare, e magari trovare risposte soddisfacenti o, almeno, plausibili, è fatica d'Ercole. E lavoro di una vita.

L'intento di questo thread, naturalmente, non è così ambizioso e, probabilmente, non aggiungerà granché ai risultati sperati. Modestamente, umilmente, si propone di parlare, tra amici e conoscenti, di un argomento che suscita un qualche interesse.

Come del resto la tua partecipazione, anche se forse non voluta al cento per cento, sembra dimostrare.

Anche se con qualche ritardo, benvenuto tra noi.
#549
Ma la vita cos'è e da dove viene? In altre parole: a parte le definizioni scolastiche (movimento, capacità riproduttiva, etc.) come possiamo rappresentarci la vita? E ancora: c'è un momento preciso nel quale possiamo individuare l'apparire della vita? Nel senso: possiamo individuare quando un sasso, un minerale acquisisce, appunto, la vita? E se ci riuscissimo potremmo almeno immaginare da dove viene la vita?
#550
E' sorprendente rilevare come sta diventando una cosa endemica. Pensavo che andasse a scemare ma, invece, guardate qua che roba:
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/gilet-peggio-macron-ndash-ancora-scontri-gilet-gialli-198432.htm
#551
Sono molto d'accordo con chi afferma che il congiuntivo è un tempo verbale "nobile" per il fatto che prende in considerazione, esamina, ipotizza, ventila, suggerisce. Insomma è molto più umile e possibilista del presente. Non a caso, qualcuno afferma, e sono ancora d'accordo, che lo smisurato allargarsi del presente è anche segno dei tempi ingenerosi, dittatoriali (anche se cammuffati dal politically correct) che si stanno affermando ogni giorno di più. Credo anche che non vada sottovalutata la musicalità di una lingua bella e ricca come quella italiana. Quando sento o leggo il congiuntivo le mie orecchie si deliziano mentre quando sento e leggo le sostituzioni, a mio giudizio spesso improprie, operate dal presente, avverto una disarmonia. Sempre fastidiosa e a volte stridente.

E' tuttavia purtroppo o per fortuna vero che la lingua è viva e si adatta, inevitabilmente, al mutare dei tempi. Che non a caso, sono decisamente al di sotto di quella che, scolasticamente, definirei la sufficienza.
#552
C'è tuttavia una dimensione poetica, epica, addirittura spirituale dell'alpinismo che non va sottovalutata. Il problema è che, siccome è stato oramai fatto tutto, per dare "sapore" a questa dimensione diventa necessario andare "oltre". Oltre il buon senso intendo.

In questo caso, inoltre, c'è stata una forma di egoismo personale molto pronunciata. Mi riferisco con special riguardo alla vedova e all'orfano. In buona sostanza si è trattato di un gesto totalmente sconsiderato. Il voler superare l'impossibile o il quasi impossibile (sfidando irragionevolmente, come ben scrive Kobayashi, la fortuna) per fama, o, forse, per una sorta di "demone" interiore che, talvolta, si impadronisce degli uomini....diciamo d'avventura (aveva tentato di superare lo sperone Murray già quattro volte).

Credo tuttavia che abbiano ampiamente pagato il loro gesto e, pur nel dispiacere di rilevare che anche altri paga la loro avventatezza, un pensiero di tenerezza va a questi uomini pur sempre più "nobili" di chi pensa solo ai bassi e meschini istinti.
#553
Sei dunque un martinista?

Se sì perchè? Nel senso: cosa ti ha affascinato o convinto del martinismo?
#554
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La comunicazione
10 Marzo 2019, 08:06:59 AM
Citazione di: viator il 08 Marzo 2019, 22:05:37 PM
Mi riallaccio ad un intervento odierno di Lou, la quale sembra compiacersi delle attuali possibilità consentite dagli strumenti di comunicazione. Ciò mi spinge ad osservare che a parer mio esiste un preciso problema che rende pericolosa od almeno poco desiderabile l'attuale situazione e le future prospettive della comunicazione.

E' quello della COAZIONE (tutti devono comunicare non importa cosa, a pena di venir isolati dalla comunità !).

Ciò genera, accanto all'aumento della comunicazione culturale, strumentale ed utilitaria, un assai maggior aumento di quella stereotipata, inutile, nociva, tendenziosa, ingannevole.

Sempre più facile il comunicare e sempre più difficile orientarsi, almeno per le masse.

Tutto ciò coincide con l'interesse dei detentori del potere comunicativo, i quali appartengono a due precise categorie :


  • l'imprenditoria tecnocratica, cioè i produttori di strumenti ed i fornitori di servizi informatico-comunicativi, i quali hanno un'ovvio interesse nel proporre al mercato sempre nuove possibilità presentandole come utili, necessarie, indispensabili, aggiornate, facili e piacevoli. Tra l'altro essi stessi, nel fare ciò, sono a loro volta vittime della COAZIONE allo sviluppo dei loro fatturati (la concorrenza non dorme e "chi si ferma è perduto").


  • i poteri politici (non importa di quale orientamento) i quali sono piuttosto contenti di trovarsi circondati da strumenti che permettano loro di aggiornarsi sugli umori delle masse e di passare alle stesse masse la maggior quantità possibile di seducenti proclami.

Come la vedo per il futuro ? Potere tecnocratico per i pochi e "panem et smartphonem" per le masse. Saluti.
Integralmente condivisibile.

Mi permetto di rilevare anche il fatto che il web rappresenta una fonte di introiti enormi peri detentori del "potere". E' noto che ogni utente dei social ma anche dei motori di ricerca e, più in generale, chiunque si colleghi ad Internet, ha una valutazione/corrispettivo in denaro che viene pagato da tutte le aziende interessate a censire dati anagrafici, politici, economici, di gusti, etc.

Inoltre la valanga di informazioni di cui parli è un potentissimo strumento orientativo del pensiero delle masse. Guarda caso i temi quotidiani in agenda sono quelli proposti, ossessivamente e con poca fantasia nonchè scarsissima aderenza alla realtà delle cose, dai media. E' avvilente e noiosissimo seguire il dibattito politico, economico, culturale e fors'anche scientifico che si è sviluppato e si sviluppa quotidianamente dai tempi di Internet sino ad oggi.

Il futuro? A mio avviso non c'è scampo dal plagio mentre c'era e ci sarebbe tutt'ora dalla violenza repressiva. La coercizione visibile prima o poi, suscita una reazione, ma la schiavitù volontaria......bè quella è un pò più difficile da sconfiggere.
#555
Scrive Rolando:
Ciao Sariputre,
La reincarnazione è un processo logico che si basa su delle leggi spirituali e la "costruzione" del corpo fisico è basata su dei "talent" che si sono sviluppati durante migliaia di vite. Questo significa che non è possibile cambiare specie da una vita all'altra. Ogni essere vivente si incarna nella stessa specie e lo sviluppo, ad esempio da animale in uomo, va molto lentamente. Noi uomini siamo stati animali primitivi tanti anni fa e attraverso un periodo come scimmie etc siamo diventati esseri umani.  Questo vale anche per ad esempio i gatti che nel futuro diventeranno anche loro "esseri umani" anche se in una versione un po differente rispetto a noi.
R


Freedom risponde
Da dove hai desunto queste informazioni? Le hai verificate e sperimentate personalmente?