1.Ciò che non ha parti .
2.Cio' che ha parti inseparabili.
Queste due definizioni non sono equivalenti , e magari ce ne saranno altre che mi sfuggono.
Nel secondo caso ci potremmo chiedere come abbiamo fatto a sperimentare le parti se non siamo riusciti a separarle?
Nel primo caso non possiamo dimostrare che ciò che supponiamo indivisibile sia veramente tale , non avendone rilevato parti.
Ma allora come nasce il concetto di indivisibilità?
La seconda definizione mi sembra più generale , e la si può utilizzare nella pratica quando una particella contiene parti , che , entro i limiti delle condizioni sperimentali non sono separabili.
Ciò che caratterizza queste parti è che hanno un comportamento coerente. Come fossero un tuttuno.
Un tutt'uno nella nostra esperienza quotidiana ha un confine spaziale in cui si concentra, e da ciò deriviamo il concetto di particella.
Tuttavia al comportamento coerente delle parti non è necessario un confine spaziale.
Nel caso dell'emtemglememt quantistico ad esempio ci troviamo di fronte a un comportamento coerente di parti che non sono racchiuse necessariamente in un confine spaziale, nel senso che possono occupare l'intero universo.
Possiamo quindi definire ancora l'insieme di queste parti come una particella in base al comportamento coerente delle sue parti?
Oppure esiste una migliore definizione di particella?
Perché questo è il vero punto della discussione.
Cosa intendiamo per particella?
Cosa abbiamo inteso finora e cosa sarebbe bene intendere invece alla luce delle nuove esperienze?
Qui si vuole analizzare e mettere in discussione il concetto di particella.
2.Cio' che ha parti inseparabili.
Queste due definizioni non sono equivalenti , e magari ce ne saranno altre che mi sfuggono.
Nel secondo caso ci potremmo chiedere come abbiamo fatto a sperimentare le parti se non siamo riusciti a separarle?
Nel primo caso non possiamo dimostrare che ciò che supponiamo indivisibile sia veramente tale , non avendone rilevato parti.
Ma allora come nasce il concetto di indivisibilità?
La seconda definizione mi sembra più generale , e la si può utilizzare nella pratica quando una particella contiene parti , che , entro i limiti delle condizioni sperimentali non sono separabili.
Ciò che caratterizza queste parti è che hanno un comportamento coerente. Come fossero un tuttuno.
Un tutt'uno nella nostra esperienza quotidiana ha un confine spaziale in cui si concentra, e da ciò deriviamo il concetto di particella.
Tuttavia al comportamento coerente delle parti non è necessario un confine spaziale.
Nel caso dell'emtemglememt quantistico ad esempio ci troviamo di fronte a un comportamento coerente di parti che non sono racchiuse necessariamente in un confine spaziale, nel senso che possono occupare l'intero universo.
Possiamo quindi definire ancora l'insieme di queste parti come una particella in base al comportamento coerente delle sue parti?
Oppure esiste una migliore definizione di particella?
Perché questo è il vero punto della discussione.
Cosa intendiamo per particella?
Cosa abbiamo inteso finora e cosa sarebbe bene intendere invece alla luce delle nuove esperienze?
Qui si vuole analizzare e mettere in discussione il concetto di particella.
